Spaccatura del frutto

 

Sintomatologia
Il frutto colpito presenta una o anche più spaccature di dimensioni e profondità variabili, più frequentemente originatisi dalla estremità stilare; il frutto alterato invaia immediatamente e quasi sempre finisce col cadere. Nelle condizioni di normale coltivazione il fenomeno difficilmente assume proporzioni di rilievo, tranne che non si è in presenza di cultivar particolarmente suscettibili come la Navelina.

Diffusione
La spaccatura del frutto interessa più frequentemente l'arancio ed il mandarino; sono, comunque, le arance del gruppo Navel e quelle a buccia sottile come le Tarocco che subiscono i danni più gravi. Nell'ambiente italiano e più in generale mediterraneo il fenomeno si manifesta nel periodo da metà agosto in avanti, interessando i frutti in sviluppo ancora verdi.

Cause
La spaccatura del frutto è stata per lo più associata a fattori colturali, come una non corretta pratica irrigua, o ambientali, come la umidità relativa dell'aria e la temperatura. Come possibile meccanismo è stato indicato l'aumento di pectine e pentosani nel frutto in regime di siccità; tali composti, imbevendosi di acqua in condizioni di riequilibrio idrico, determinerebbero le fenditure caratteristiche della alterazione. Sul determinismo della spaccatura un significato particolare sembra, comunque, possa attribuirsi allo spessore della buccia. Una riduzione della alterazione è stata evidenziata in piante con più potassio e, pertanto, con frutti a buccia più spessa.

Rimedi
Le misure idonee a ridurre l'incidenza dell'alterazione possono consistere nel mantenimento di un adeguato contenuto idrico del terreno e nel controllo della nutrizione minerale delle piante, abbondando nelle somministrazioni di potassio. E’ stato anche indicato che trattamenti con 2,4-D, a piante di 'Washington navel, effettuati quando il frutto è ancora piccolo, risultano efficaci nel limitare il fenomeno della spaccatura; si fa, comunque, notare al riguardo che nell'ambiente agrumicolo italiano trattamenti con 2,4-D a 16 ppm, effettuati sulla stessa cultivar a fine fioritura, hanno determinato fitotossicità ed abbondante cascola di frutticini.