INDICE

 

 

1 I risultati della concertazione *

2 Il nuovo scenario di riferimento per lo sviluppo rurale *

3 Un nuovo modello di sviluppo per l’agricoltura marginale della Provincia di Isernia *

4 La costituzione del tavolo verde *

5 L’invito *

 

 

1 I risultati della concertazione

 

L’Amministrazione provinciale di Isernia, attraverso l’avvio della procedura per l’implementazione del "patto turistico", ha iniziato a svolgere il suo ruolo istituzionale di programmazione del territorio e dell’ambiente.

 

La strada scelta è quella del dialogo, della concertazione e della rilevazione delle effettive esigenze degli operatori pubblici e privati coinvolti nello sviluppo locale, momenti essenziali per garantire un contributo super partes nella definizione di piani d’intervento integrati.

 

Il patto territoriale turistico della Provincia di Isernia, seppure ancora in fase di costruzione, rappresenta una pietra miliare nel processo di aggregazione di un partenariato sociale che, per qualità e quantità, dei rappresentanti deve costituire un nucleo stabile di rilevazione delle esigenze del territorio e di proposizione dei piani d’intervento concertati da attuare.

 

Mai come oggi le strategie bottom-up rappresentano lo strumento chiave attraverso il quale accedere a diversificate fonti di finanziamento. Tale modello d’intervento, sancito dall’art. 2 comma 203 della legge n. 662/1996 disciplinante i Patti territoriali, i Contratti d’area e i Contratti di Programma, sta diventando il modus operandi per interventi di riqualificazione e di riorganizzazione di filiere produttive e/o di ambiti territoriali, a prescindere dai settori d’intervento e dalle fonti di finanziamento da attivare.

 

La definizione del Quadro Comunitario di Sostegno per il periodo 2000 – 2006 individua proprio nello sviluppo locale uno degli assi prioritari d’intervento da perseguire attraverso la definizione di progetti integrati in grado di garantire, nell’ambito del principio di sussidiarietà, la concentrazione e l’efficiente allocazione delle risorse rispetto ad obiettivi specifici.

 

Per favorire il perseguimento dei suddetti obiettivi molte regioni, che hanno partecipato alla definizione del Piano di Sviluppo per il Mezzogiorno, stanno mutuando le procedure proprie della Programmazione Negoziata per gestire e distribuire i fondi resi disponibili nell’ambito del QCS 2000 – 2006.

 

Contemporaneamente, il legislatore nazionale, in ottemperanza al principio federalista, intende delegare molte delle procedure legate alla gestione degli strumenti di Programmazione Negoziata alle regioni, al fine di garantire l’effettiva coerenza dei progetti approvati con le esigenze del territorio così come espresse dal partenariato sociale.

 

Il quadro relativo alle linee di sviluppo delle modalità d’intervento dello Stato, a sostegno dello sviluppo economico nell’ambito delle aree depresse, evidenzia l’assoluta necessità che aree territoriali omogenee (anche coincidenti con l’intera provincia) siano in grado di esprimere un partenariato stabile e propositivo che assicuri, anche attraverso operazioni di ingegneria finanziaria, un adeguato supporto alle azioni di sviluppo locale di competenza di operatori pubblici e privati.

La limitatezza delle risorse disponibili negli ambiti periferici deve rappresentare fattore di stimolo nei confronti degli Amministratori, chiamati oggi non solo ad intervenire nella fase di programmazione degli interventi, ma anche in quella di individuazione delle risorse economiche e dei canali di approvvigionamento.

 

L’Amministrazione provinciale di Isernia, preso atto dell’adesione al "Patto Territoriale Turistico" di tutti i 52 Comuni rientranti nel territorio provinciale e di molteplici altri soggetti che a vario titolo rappresentano il tessuto economico e sociale della Provincia, intende proporre a tale partenariato, opportunamente allargato ai soggetti rappresentativi del mondo rurale, la possibilità di concertare un piano integrato d’intervento volto a favorire lo sviluppo del sistema agricolo definendo una strategia compatibile con gli obiettivi fissati nel Patto turistico.

 

2 Il nuovo scenario di riferimento per lo sviluppo rurale

 

"Agenda 2000" ha stabilito i nuovi principi che disciplineranno la Politica Agricola Comune. In particolare, gli obiettivi prioritari da perseguire possono riassumersi nei seguenti punti:

 

 

Tali principi hanno influenzato le misure a sostegno del mondo agricolo sia per quanto concerne le Organizzazioni Comuni di Mercato (OCM) sia per i fondi strutturali.

 

La riforma di questi ultimi, in relazione all’agricoltura ha preso corpo con il regolamento 1257/99 che fissa "il quadro del sostegno comunitario per uno sviluppo rurale sostenibile". Esso, conformemente a quanto disposto nel Reg. 1260/99 recante disposizioni generali sui fondi strutturali, stabilisce che le misure sullo sviluppo rurale a carico del FEOGA - Sezione Orientamento devono rientrare nella programma-zione delle regioni rientranti nell’obiettivo 1 o assimilate, attraverso la stesura di Piani di Sviluppo Rurale (PSR).

 

Il nuovo regolamento sullo sviluppo rurale, unificando in un unico documento programmatico misure strutturali e incentivi alla diversificazione dell’attività agricola verso i servizi, soprattutto quelli ambientali, rivoluziona il modo di intervenire a sostegno del mondo agricolo, perseguendo parallelamente obiettivi di sviluppo economico e obiettivi di tutela della salute umana e dell’ambiente. I punti cardine dell’intervento a favore del mondo agricolo nel periodo di programmazione 2000 – 2006 possono così riassumersi:

 

 

Rispetto a tali obiettivi appare evidente la volontà del legislatore comunitario di definire modelli di sviluppo rurale diversificati in funzione delle caratteristiche organizzative delle imprese agricole e soprattutto del contesto territoriale e di filiera all’interno del quale esse operano.

 

Si riconosce all’agricoltura, settore economico e produttivo, anche un fondamentale ruolo di tutela dell’ambiente e della salute umana, funzione che va sostenuta compatibilmente con la tutela del potere reddituale degli operatori agricoli.

 

Il legislatore nazionale, precedendo la riforma sullo sviluppo rurale, ha voluto dare un chiaro segnale della necessità di ridefinire, anche rispetto al mondo agricolo, le logiche d’intervento estendendo a tale comparto i principi base della più importante legge di finanziamento nazionale, la 488/92, e le procedure tipiche della Programmazione Negoziata.

 

L’intento è quello di garantire la concentrazione delle risorse, rispetto ad obiettivi di sviluppo economico e di tutela del territorio, nonché l’efficienza delle stesse attraverso una analisi di redditività delle iniziative oggetto di contributo pubblico.

 

Il Governo, attraverso il D. Lgs. 173/98 art. 10 aveva intenzione di estendere la disciplina degli strumenti di Programmazione Negoziata all’agricoltura e alla pesca.

 

Con la successiva Delibera CIPE dell’11/11/1998, emanata in attuazione del suddetto art. 10, è stata estesa all’agricoltura e alla pesca soltanto la disciplina relativa ai Patti territoriali ed ai Contratti di Programma

 

Il fine è quello di garantire uno sviluppo dei predetti settori compatibile con le caratteristiche del territorio, nel presupposto di una integrazione di filiera capace di moltiplicare il ritorno reddituale per gli stessi operatori.

 

L’applicazione delle strategie d’intervento promosse dal basso anche al Settore "Agricoltura e Pesca" garantisce l’effettiva concertazione tra operatori pubblici e privati, al fine di definire percorsi di sviluppo sostenibile nel medio/lungo periodo e di identificare politiche di riorientamento dell’attività agricola. Tale obiettivo può essere realizzato attraverso processi di diversificazione, che permettono di salvaguardare lo spopolamento delle aree rurali e di valorizzare il bene ambientale identificando le occasioni di business connesse ad esso.

 

 

 

3 Un nuovo modello di sviluppo per l’agricoltura della Provincia di Isernia

 

Per troppi anni il sostegno della Politica Agricola Comune ha posto in concorrenza l’agricoltura intensiva delle aree montane con quella estensiva delle aree vocate pianeggianti, caratterizzata da rese notevolmente più elevate e costi di produzione minori.

 

La mancanza di una Politica di sviluppo specifica per le aree svantaggiate e focalizzata sulla diversificazione dell’attività agricola come occasione di integrazione reddituale degli imprenditori, ha reso vana la possibilità di utilizzare i fondi strutturali per attuare un adeguato sviluppo rurale delle stesse.

 

In particolare, nel Molise, territorio caratterizzato dalla prevalenza di aree montane e collinari inadatte a coltivazioni estensive, oltre il 40% dei fondi strutturali della programmazione 1994 – 1999 si è concentrato su interventi volti a favorire la riqualificazione dell’economia rurale. Tuttavia, l’azione non ha sortito gli effetti sperati per l’assenza di piani d’intervento integrati finalizzati a favorire la valorizzazione delle produzione tipiche locali attraverso l’integrazione della filiera agro-alimentare e la modernizzazione della stessa.

 

Alla luce degli obiettivi di sviluppo rurale, fissati dalla riforma dei fondi strutturali, e in considerazione dell’inserimento della "Politica per i paesaggi rurali" tra i primi 10 punti che l’UE intende realizzare, risulta indispensabile per il periodo 2000 – 2006 cogliere le occasioni di sviluppo integrato e diversificato che la nuova Politica Agricola Comunitaria offre ad imprenditori ed Istituzioni per promuovere modelli di agricoltura ecocompatibili e capaci di assicurare una congrua redditività degli operatori agricoli attraverso la pluriattività.

 

Nel caso specifico della Provincia di Isernia la riforma dei fondi strutturali deve rappresentare il momento propulsivo per ridefinire le strategie d’intervento a favore dell’economia rurale. Queste ultime, come indicato dagli operatori del settore e dalle loro rappresentanze di categoria, devono avere quale obiettivo prioritario la valorizzazione delle produzioni locali tipiche e la diversificazione dell’attività agro-industriale a favore della componente "servizio", soprattutto sfruttando le enormi potenzialità in tal senso offerte dal patrimonio ambientale provinciale.

 

Rispetto al perseguimento di tali finalità il contributo delle Amministrazioni Locali è determinante. Tali soggetti, infatti, in quanto preposti alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente, sono chiamati a concertare lo sviluppo dell’attività agricola, individuando le politiche più idonee a garantire un equilibrato rapporto tra attività d’impresa e sfruttamento delle risorse ambientali.

 

Le Amministrazioni, inoltre, possono giocare un ruolo rilevante nella implementazione di strategie di "Marketing Territoriale". La promozione del territorio, infatti, rappresenta un’occasione importante per incrementare la visibilità nazionale e internazionale di un’area con notevoli ricadute in termini di integrazione tra attività turistica e valorizzazione delle produzione agricole tipiche.

 

4 La costituzione del tavolo verde

 

L’Amministrazione provinciale di Isernia, nella figura del suo Presidente, invita i soggetti che attualmente costituiscono il partenariato di riferimento per lo sviluppo turistico dell’area in questione, e quelli rappresentativi degli interessi del mondo rurale provinciale ad avviare una fase di monitoraggio del sistema agricolo, ritenendo lo sviluppo rurale momento fondamentale di riqualificazione dell’economia, date le caratteristiche del territorio e il peso, anche in termini occupazionali, che l’agricoltura riveste nella Provincia.

 

L’obiettivo è soprattutto quello di trovare le giuste strategie di integrazione tra lo sviluppo dell’attività turistica e quello dell’economia rurale, ritenendo i due settori particolarmente interfunzionali per lo sviluppo locale.

 

L’assenza totale di piani integrati d’intervento a favore dell’agricoltura della Provincia di Isernia impone oggi, più che mai, la necessità di un dialogo serrato tra forze imprenditoriali e istituzioni pubbliche sui temi dello sviluppo rurale ecocompatibile.

 

L’intento è quello di interrompere il lento ma costante abbandono dei territori rurali della Provincia, fenomeno che ha conseguenze drammatiche sia dal punto di vista sociale, economico e occupazionale, sia dal punto di vista della tutela e della conservazione di un patrimonio naturalistico e paesaggistico di tutto rilievo.

 

Per raggiungere tale obiettivo programmatico l’Amministrazione intende attivare un "Tavolo Verde". La definizione di un partenariato sociale, stabilmente impegnato nella definizione dei programmi di sviluppo in ambito turistico e agricolo, permette, infatti, di cogliere l’occasione di attivare i fondi comunitari, nazionali e regionali da destinare alla definizione di programmi integrati settoriali o multisettoriali.

 

Tale risultato deve essere il frutto di un’attività di ricerca e ricomposizione delle forme di finanziamento più adeguate rispetto ai piani di sviluppo pianificati. La Provincia di Isernia, in relazione alle proprie competenze interne e esterne, intende supportare il partenariato e le strategie da esso espresse attivandosi in un’intensa attività di "ingegneria finanziaria" che possa garantire un adeguato flusso di fondi rispetto agli obiettivi cardine dello sviluppo agricolo.

 

5 L’invito

 

L’invito che l’Amministrazione provinciale, quindi, propone agli Amministratori locali e alle forze imprenditoriali singole e associate, operanti nel comparto agricolo, è quello di verificare la possibilità di formalizzare un Protocollo d’Intesa sugli obiettivi cardine dello sviluppo rurale nella Provincia di Isernia.

 

Si intende, pertanto, avviare la procedura per la costituzione di un Patto Territoriale Verde Provinciale. All’interno dello stesso sarà opportuno prevedere sia l’accesso ai fondi CIPE, resi disponibili per lo sviluppo dell’agricoltura, sia la possibilità di co-finanziare il progetto attraverso fonti integrative.

 

Si deve, ovviamente, verificare la possibilità che lo stesso sia funzionale alla programmazione regionale in corso di definizione, soprattutto qualificandolo come Programma Integrato Territoriale, ossia come progetto capace simultaneamente di dare risposta allo sviluppo economico, alla tutela dell’ambiente e alla riqualificazione delle forze imprenditoriali agricole.

 

In tale processo di riqualificazione e riorganizzazione del sistema agro-ambientale della Provincia, non si esclude di coinvolgere anche soggetti istituzionalmente preposti allo sviluppo agricolo, quale la RIBS S.p.a. per gli interventi a favore della distribuzione e commercializzazione delle produzioni agricole e la I.G. Molise per favorire l’insediamento dei giovani nell’economia rurale.

 

Ritenendo che l’iniziativa intrapresa vada a beneficio di tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nello sviluppo locale, l’Amministrazione provinciale attende manifestazioni d’interesse rispetto ai principi e ai propositi contenuti nel presente documento.

 

Soltanto attraverso una reale attività di concertazione e la consapevolezza di correre insieme verso obiettivi comuni, è possibile garantire ad un ambito territoriale polverizzato, come quello della Provincia di Isernia, la dotazione di risorse finanziarie che, per qualità e quantità, siano coerenti con gli interventi strutturali ed infrastrutturali funzionali allo sviluppo locale.