PROVINCIA DI ISERNIA
Ufficio di Presidenza
Patto Territoriale
per
l’Agricoltura
Protocollo d'Intesa
INDICE
CARATTERISTICHE TERRITORIALI E DEMOGRAFICHE DELLA PROVINCIA DI ISERNIA *
STRUTTURA DEL COMPARTO AGRICOLO *
PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA DEL SISTEMA AGRICOLO *
GLI OBIETTIVI DEL PATTO PER L’AGRICOLTURA *
COERENZA DEL PROGETTO CON LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE, NAZIONALE E COMUNITARIA *
PROCEDURA DI CONCERTAZIONE CON I RESPONSABILI DEGLI ALTRI PATTI GENERALI *
IMPEGNI ED OBBLIGHI DEI SOTTOSCRITTORI *
SOTTOSCRIZIONE DEL PROTOCOLLO D’INTESA *
La deliberazione CIPE dell'11 novembre 1998,
emanata in attuazione dell'articolo 10 del decreto legislativo del 30 aprile 1998, n.173, estende la disciplina relativa ai Patti territoriali e ai contratti di programma al settore dell’agricoltura e della pesca.Il legislatore nazionale ha voluto dare un chiaro segnale della necessità di ridefinire le logiche d’intervento anche rispetto al mondo agricolo, estendendo a tale comparto i principi base della concertazione e della rilevazione delle effettive esigenze del territorio.
Strada obbligata per lo sviluppo locale integrato è senza dubbio la formazione di un partenariato sociale che, per qualità e quantità dei rappresentanti, costituisca un nucleo stabile di rilevazione delle esigenze del territorio e di proposizione dei piani d’intervento concertati da attuare.
Mai come oggi le strategie bottom-up rappresentano lo strumento chiave attraverso il quale accedere a diversificate fonti di finanziamento. Tale modello d’intervento, sancito dall’art. 2 comma 203 della legge n. 662/1996 disciplinante i Patti territoriali, i Contratti d’area e i Contratti di Programma, sta diventando il modus operandi per interventi di riqualificazione e di riorganizzazione di filiere produttive e/o di ambiti territoriali, a prescindere dai settori d’intervento e dalle fonti di finanziamento da attivare.
Attraverso l’applicazione delle strategie d’intervento promosse dal basso anche ai Settori "Agricoltura e Pesca" si definiscono percorsi di sviluppo sostenibile nel medio/lungo periodo e si identificano politiche di riorientamento dell’attività agricola.
Nel territorio della Provincia di Isernia, che si presenta in larga parte rurale, fatta eccezione per gli insediamenti urbani e produttivi, è possibile impostare un modello di sviluppo economico basato sul miglioramento delle relazioni città-campagna, riconoscendo al comparto agricoltura e pesca una funzione fondamentale per lo sviluppo locale integrato, per la tutela dell’ambiente e, non ultimo, per l’impatto occupazionale.
A tal fine, l’Amministrazione provinciale di Isernia, di concerto con la Federazione Provinciale Coltivatori Diretti, ha inteso promuovere un Patto Territoriale sull’agricoltura e sulla pesca della Provincia di Isernia, presentando un proprio documento preliminare con cui vuole avviare una contestuale e indispensabile azione di sensibilizzazione finalizzata a definire gli obiettivi strategici e prioritari per uno sviluppo integrato e coordinato dell'area.
Tale documento, sottoscritto da tutti i soggetti promotori, costituisce il "protocollo d’intesa" del "Patto Territoriale per l’Agricoltura della Provincia di Isernia" e conclude la prima fase di concertazione tra i soggetti sottoscrittori così come disposto dalla Delibera CIPE del 23.03.1997 al punto 2.10.1.a.
Tale documento è scaturito da attività di studio e di ricerca sul territorio della provincia, svolte anche dalle associazioni di categoria del settore, finalizzate ad individuare:
CARATTERISTICHE TERRITORIALI E DEMOGRAFICHE DELLA PROVINCIA DI ISERNIA
L’area oggetto del presente Protocollo d’intesa è quella che insiste sull’intero territorio della Provincia di Isernia.
La Provincia ha una superficie di 1436,2 Kmq, ed è costituita da 52 Comuni, 5 dei quali sono inclusi nel Parco Nazionale d’Abruzzo (Castel San Vincenzo, Filignano, Pizzone, Rocchetta al Volturno e Scapoli). Sono presenti riserve naturali statali (Pesche, Colemeluccio, Montedimezzo).
Le caratteristiche orografiche del territorio evidenziano una diversificazione altimetrica dei Comuni della Provincia di Isernia. Il territorio provinciale, in particolare, presenta una superficie montuosa pari all’81% mentre la restante parte è collinare.
Il "Piano di Sviluppo Rurale", approvato con delibera del Consiglio Regionale 28.12.99, n. 508, ha, infatti, classificato i comuni della provincia di Isernia come totalmente "montani", fatta eccezione per Pozzilli, Sesto Campano e Venafro che risultano solo parzialmente delimitati come montani.
Le aree montane sono ancorate ad economie rurali di tipo tradizionale e non sono ancora in grado di diversificare le attività produttive e le fonti di reddito.
La popolazione, al 1996, era pari a 91.942 abitanti, circa il 28% del totale regionale, con una densità demografica (persone per Kmq) di 64.
Fonte: Istituto Tagliacarne
La tabella di seguito riportata, elaborata su dati 1993, evidenzia la realtà territoriale provinciale sia in termini di superficie che di popolazione, disaggregando le due tipologie di parametri rispetto a ciascuna realtà comunale. Pone in rilievo, inoltre, il dato relativo alla densità demografica, parametro che assume valori notevolmente inferiori rispetto alla media nazionale.
I dati demografici rilevati dall’Istat nel corso del 1996, aggregati a livello provinciale, evidenziano per la Provincia di Isernia un lieve calo della popolazione complessiva residente rispetto ai dati del 1993 pari a 474 unità.
Il saldo demografico riferito al ’96, disaggregato per tipologia di variazione, è riportato nella seguente tabella.
Fonte: Istat; variazioni ’96/’95
Nonostante il lieve miglioramento dello scenario economico locale, la Provincia di Isernia continua a scontare un lento ma costante calo della popolazione. I dati relativi al 1996 evidenziano che tale fenomeno è prevalentemente imputabile al calo delle nascite e quindi all’invecchiamento della popolazione residente.
Significativo è inoltre il saldo migratorio verso altri Comuni regionali e nazionali, che negli ultimi anni sta assumendo una dimensione negativa notevole. Viceversa, il saldo migratorio con i Paesi esteri fa registrare un seppure modesto andamento positivo.
Il calo demografico, inoltre, interessa in particolare le aree interne della Provincia, segno inequivocabile che la mancata evoluzione della struttura economica di tali zone incide negativamente sulla possibilità di sopravvivere di alcuni Comuni montani.
Il fenomeno del progressivo abbandono delle montagne, dello sfruttamento frammentato e poco razionale delle risorse naturali, dell’aumento di aree urbanizzate, unitamente alla particolare natura e condizione geolitologica dei terreni, hanno causato un fenomeno di grave dissesto idrogeologico che interessa non solo il territorio provinciale, ma anche parte di quello regionale (oltre il 51%).
Il territorio provinciale presenta una carenza di infrastrutture notevole (indicatore infrastrutturale pari a 55, rispetto a quello nazionale pari a 100), soprattutto nel settore dei trasporti (rete ferroviaria, autostradale, aereoportuaria), energetico ed idrico.
Le risorse naturali si presentano integre, non sono infatti presenti vistosi fenomeni di inquinamento atmosferico, e la qualità delle acque superficiali è nel complesso buona.
STRUTTURA DEL COMPARTO AGRICOLO
La struttura della produzione agricola provinciale, dai dati dell’ultimo Censimento del 1990, si presenta nel complesso fragile. In particolare, il settore agricolo contribuisce, nella misura del 5,9% al Valore aggiunto al costo dei fattori.
La struttura è caratterizzata da una notevole frammentazione e polverizzazione fondiaria: su un totale di 11.901 aziende circa 6.134 aziende (51%) hanno più di 5 corpi di terreno, prevalentemente concentrate nelle classi di ampiezza minore (meno di 1 ettaro e da 1 a 10 ettari). Ben 1.004 (8.4%) hanno un solo corpo di terreno, in prevalenza di ampiezza minore di 1 ettaro.
In relazione alla forma di conduzione, il 99% delle aziende si caratterizza per conduzione diretta, in prevalenza con sola manodopera familiare. Soltanto una minima parte (95 aziende) utilizza manodopera extra-familiare prevalente. L’età media dei conduttori è molto alta, a conferma di un progressivo ed accentuato processo di invecchiamento dei conduttori.
Le aziende agricole sono interessate da processi di meccanizzazione. La maggioranza (66%) utilizza trattrici agricole di proprietà dell’azienda, la restante parte si avvale di mezzi meccanici extra-aziendali.
Sempre dai dati censuari del 1990 si evince che, su una superficie territoriale di 152.884 ettari, la Superficie Agricola Territoriale (SAT) è 109.526,12 ha. Di essa solo 62.804,83 ha (circa il 57%) è Superficie Agricola Utilizzata (SAU), mentre 32.476,16 (circa 29%) è occupata da boschi.
La maggior parte della SAU è occupata da prati e pascoli (54.2%), la restante parte è distribuita tra seminativi (38,5%), prevalentemente cereali, comparti esposti senza dubbio alle ripercussioni della concorrenza e delle politiche comunitarie di sostegno, e coltivazioni permanenti di olivo, vite e fruttiferi (7.3%)
Il comparto zootecnico è caratterizzato dalla presenza di aziende dedite all’allevamento di bovini (2.008), dei suini (4.033), degli ovini (2.530), caprini (1.052), equini (1.004) ed avicoli (6.292)
Nel territorio provinciale sono individuabili due diversi sistemi locali, ognuno avente caratteristiche omogenee dal punto di vista demografico e del tessuto produttivo: il sistema di Isernia-Venafro e il sistema dell’Alto Molise.
Il primo, comprendente tutta la zona meridionale della provincia di Isernia, presenta un’agricoltura semi-intensiva localizzata nel bacino del Volturno, orientata all’allevamento bovino da latte, alla olivicoltura, alla viticoltura e all’orticoltura (pomodori) che potrebbe usufruire, per la trasformazione del pomodoro, del Conservificio Cooperativo di Venafro.
Il secondo, comprendente l’area dell’Alto Molise, è caratterizzato da sfavorevoli caratteristiche morfologiche e da un’agricoltura molto tradizionale con ridotte estensioni di seminativi. Il comparto prevalente è quello zootecnico (bovini, ovi-caprini e suini) che presenta un numero considerevole di piccole aziende di trasformazione dei prodotti lattiero-caseari poco integrate con le aziende produttrici. L’area presenta, inoltre, una vasta zona boschiva, che si presta ad interventi di valorizzazione delle risorse ambientali e dei numerosi prodotti agricoli tipici del sottobosco (tartufi, funghi e frutti di bosco).
In relazione ai meccanismi di irrigazione, la distribuzione delle aziende secondo il tipo di approvvigionamento evidenzia la prevalenza delle aziende approvvigionate in forma autonoma, seguite dalle aziende approvvigionate da corsi d’acqua superficiali, e dalle aziende approvvigionate da altre aziende agricole. L’irrigazione consortile è un fenomeno limitato al solo sistema locale meridionale (Consorzio di Bonifica Isernia-Venafro).
PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA DEL SISTEMA AGRICOLO
I principali punti di forza sono così sintetizzati:
I principali punti di debolezza sono così sintetizzati:
GLI OBIETTIVI DEL PATTO PER L’AGRICOLTURA
La delibera CIPE dell'11 novembre 1998, nell’estendere al settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura gli strumenti di programmazione negoziata, individua le seguenti finalità prioritarie:
Attraverso il Patto Territoriale per l’Agricoltura l’Amministrazione provinciale di Isernia, di concerto con la Federazione Provinciale Coltivatori Diretti e con tutti gli altri soggetti sottoscrittori, intende definire un programma organico di interventi finalizzato a:
Gli Obiettivi di fondo per perseguire tali finalità, nel rispetto delle linee programmatiche di sviluppo rurale definite dalla Regione Molise, devono riguardare:
COERENZA DEL PROGETTO CON LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE, NAZIONALE E COMUNITARIA
Per attuare un’efficace politica di sviluppo integrato nel contesto provinciale, risulta di fondamentale importanza verificare la coerenza degli obiettivi del presente protocollo d’intesa con la nuova programmazione per la definizione del Q.C.S. 2000-2006, nonché il rispetto delle linee guida definite in sede comunitaria e delle priorità d’intervento regionali.
Il QCS 2000/2006 pone particolare attenzione ad una programmazione degli interventi capace di incidere sulle economie locali. L’Orientamento per il Piano di Sviluppo del Mezzogiorno 2000/2006, predisposto in base alla Delibera CIPE 22.12.1998, dal "Comitato nazionale per i fondi strutturali comunitari 2000/2006" a partire dai rapporti interinali redatti dalle Amministrazioni centrali e dalle Regioni, conferma la necessità di intervenire nel Mezzogiorno con programmi focalizzati su Sistemi Locali di Sviluppo.
Lo Sviluppo dei Sistemi Locali, pertanto, rappresenta uno degli obiettivi specifici da perseguire con maggiore intensità attivando strumenti di "project financing", tra i quali, nell’ambito delle direttive previste dagli Orientamenti suddetti, il Patto Territoriale rappresenta uno degli strumenti preferenziali per le possibilità operative che lo stesso offre in termini di valorizzazione delle risorse locali.
In particolare, l’Orientamento per il P.S.M. identifica il profilo "Agricoltura e sviluppo rurale" attribuendogli un ruolo multifunzionale dell’attività agricola. Da esso si evince la necessità di una strategia di rafforzamento della struttura organizzativa sia a livello produttivo che di commercializzazione dei prodotti, alla quale deve essere affiancato un miglioramento della valorizzazione delle produzioni di qualità e tipiche, legate a specifici contesti territoriali.
In occasione della stesura del P.O.R. la Regione Molise ha ribadito, in conformità agli indirizzi del P.S.M. 2000–2006, di assumere i seguenti obiettivi specifici:
Asse V "Agricoltura e Pesca"
Asse I "Risorse Naturali"
Il Piano di Sviluppo Rurale approvato dalla Regione Molise con delibera consiliare n. 508 del 28.12.99, individua le seguenti priorità di intervento:
Gli obiettivi del Patto Territoriale per l’Agricoltura della Provincia di Isernia rispondono pienamente agli indirizzi comunitari e nazionali in materia di sviluppo locale integrato e di programmazione dal basso verso l’alto (bottom-up).
Nell’ambito della programmazione regionale il Patto rispecchia sia gli orientamenti programmatici del precedente POP 1994/99, sia le priorità espresse nel nuovo Programma Operativo Regionale 2000-2006 e nel Piano di Sviluppo Rurale.
PROCEDURA DI CONCERTAZIONE CON I RESPONSABILI DEGLI ALTRI PATTI GENERALI
Come suggerito e previsto dal CIPE, è stato aperto un dialogo costruttivo con i soggetti responsabili dei Patti Territoriali non specializzati operanti sul alcune aree del territorio provinciale: il Patto Territoriale Trigno-Sinello, il Patto Territoriale Sangro-Aventino ed il Patto Territoriale per l’Occupazione "Matese".
In particolare è stato considerato l’impatto che il nuovo Patto per l’Agricoltura potrà determinare sulla situazione economica, finanziaria e sociale delle zone interessate, valutando le opportunità di sviluppo integrato del territorio, in relazione agli altri interventi programmati dai patti già operanti sullo stesso.
Il Patto Territoriale per l’occupazione "Matese", in relazione alla Misura 2 relativa al "Sostegno alla nascita e allo sviluppo di attività produttive agroalimentari" nell’individuare tre fondamentali comparti d’intervento (carni, prodotti lattiero-caseari, ortofrutta) si orienta esclusivamente verso la tipicizzazione e specializzazione dei prodotti, l’innovazione tecnologica, il miglioramento delle condizioni di trasformazione, commercializzazione e promozione, ricercando una maggiore competitività del settore attraverso interventi sulle caratteristiche qualitative ed organolettiche delle materie prime e dei prodotti trasformati.
Il Patto Trigno-Sinello ha posto a base del proprio programma amministrativo generale i problemi dell’occupazione e dello sviluppo del territorio. Riguardo le Misure 1 e 3 relative al "Sistema industriale e artigianale" e "agricoltura" esse hanno previsto il sostegno all’innovazione di processo e di prodotto, il supporto alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti locali e la ricerca di servizi e tecnologie innovative.
Il Patto Territoriale Sangro-Aventino, nel Sottoprogramma 1 "Finalizzazione e valorizzazione dell’Agricoltura locale", prevede misure innovative relative all’adeguamento degli impianti di trasformazione, al potenziamento del sistema di commercializzazione dei prodotti locali, all’innovazione del processo e del prodotto.
Gli interventi programmati nei predetti patti territoriali non specializzati sono, quindi, destinati in modo preponderante al potenziamento ed al miglioramento delle condizioni di trasformazione e commercializzazione dei prodotti. Essi si collegano in modo armonico con gli obiettivi e le tipologie di intervento del Patto per l’Agricoltura della Provincia di Isernia, il quale, invece, è orientato principalmente al sostegno della produzione primaria, attraverso interventi strutturali di miglioramento delle condizioni igienico sanitarie degli allevamenti, opere di miglioramento e riordino fondiario, protezione dell’ambiente e diversificazione dell’attività delle aziende agricole. Su tali interventi si innesta anche il potenziamento dell’intera filiera produzione-trasformazione-commercializzazione, in particolare con interventi a favore di associazioni di produttori.
Le iniziative programmate nel campo agricolo ed agro-alimentare sono senza dubbio di integrazione e completamento delle azioni già in fase di realizzazione.
Gi investimenti che verranno attuati dalle imprese e le correlate opere infrastrutturali che gli enti locali porranno in essere produrranno effetti benefici attivando sinergia a favore di tutta l’area interessata, riguardo l’aspetto economico, occupazionale ed ambientale.
Non riscontrando, quindi, incompatibilità tra le diverse azioni, i soggetti responsabili dei predetti Patti Territoriali non specializzati operanti su alcune delle aree del territorio provinciale, a conclusione della procedura di concertazione attuata con i promotori del Patto Specializzato per l’Agricoltura della Provincia di Isernia, aderiscono alla sottoscrizione del presente protocollo.
I promotori del presente Protocollo d’Intesa sono i soggetti di seguito individuati:
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI ISERNIA
FEDERAZIONE PROVINCIALE COLTIVATORI DIRETTI
CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI
ASSOCIAZIONE PROVINCIALE ALLEVATORI
ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA:
Confcooperative Molise
U.N.C.I.
ANCA Lega Coop.
Confcommercio
Associazione consumatori ARCO
ENTI PUBBLICI E ASSOCIAZIONI
:C.C.I.A.A.
Comunità Montana Pentria
Comunità Montana Volturno
Comunità Montana Alto Molise Agnone
ORGANIZZAZIONI SINDACALI PROVINCIALI:
C.I.S.L.
C.G.I.L.
U.G.L
C.I.S.A.L.
U.I.L.
ISTITUTI DI CREDITO E CONSORZI DI GARANZIA FIDI:
B.N.L.
Banco di Napoli
AMMINISTRAZIONI DEI SEGUENTI COMUNI
:
Isernia |
Agnone |
Acquaviva |
Bagnoli Del Trigno |
Belmonte Del Sannio |
Cantalupo |
Capracotta |
Carovilli |
Carpinone |
Castel Del Giudice |
CastelPizzuto |
Castelpetroso |
Castel San Vincenzo |
Castelverrino |
Cerro A Volturno |
Chiauci |
Civitanova Del Sannio |
Colli A Volturno |
Conca Casale |
Filignano |
Forli Del Sannio |
Frosolone |
Fornelli |
Longano |
Macchia D’isernia |
Macchiagodena |
Miranda |
Montaquila |
Montenero Valcocchiara |
Monteroduni |
Pesche |
Pescolanciano |
Pescopennataro |
Pettoranello |
Pietrabbondante |
Pizzone |
Poggio Sannita |
Pozzilli |
Rionero Sannitico |
Roccamandolfi |
Roccasicura |
Rocchetta Al Volturno |
San Pietro Avellana |
Sant’Agapito |
Santa Maria Del Molise |
Sant’Angelo Del Pesco |
Sant’Elena Sannita |
Scapoli |
Sessano |
Sesto Campano |
Vastogirardi |
Venafro |
IMPEGNI ED OBBLIGHI DEI SOTTOSCRITTORI
La sottoscrizione del Patto per l’Agricoltura da parte dei soggetti interessati comporta l'assunzione di impegni e di obblighi (esplicitati in seguito in appositi protocolli aggiunti).
I firmatari del presente Protocollo d’Intesa si impegnano a sottoscrivere incondizionatamente il Patto Territoriale entro 60 gg. dal decreto di approvazione del Patto stesso.
A titolo indicativo, gli impegni ed obblighi che vengono ad essere assunti in questa iniziativa da parte dei soggetti promotori sono riportati di seguito.
ENTI LOCALI E SOGGETTI PUBBLICI
Gli enti locali e gli altri soggetti pubblici si impegnano, in particolare, a dare piena attuazione alla legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni e integrazioni ed a tutte le altre norme di semplificazione ed accelerazione procedurale.
Le amministrazioni si dovranno impegnare a:
Infine, i Soggetti Pubblici interessati al Patto possono impostare significativi interventi infrastrutturali di sostegno ai settori economici individuati nella proposta del Patto.
ORGANIZZAZIONI IMPRENDITORIALI
Le organizzazioni imprenditoriali si impegnano a:
ORGANIZZAZIONI SINDACALI
Le organizzazioni sindacali si impegnano a fare applicare tutti gli strumenti di legge e contrattuali nazionali e locali, nonché ad individuare esigenze peculiari del mercato del lavoro locale nel comparto agricolo rilevando, di concerto con le forze imprenditoriali, le soluzioni di maggiore garanzia per il sistema occupazionale. E’ obiettivo del sindacato, inoltre, attuare le politiche necessarie per favorire lo sviluppo occupazionale nell’ambito delle linee definite dal Patto.
BANCHE ED ISTITUTI FINANZIARI
Le banche e gli istituti finanziari, nei limiti dei loro statuti, si impegnano a:
SOTTOSCRIZIONE DEL PROTOCOLLO D’INTESA
Il presente Protocollo d'Intesa rappresenta il primo atto formale di concertazione tra gli attori dello sviluppo locale e, in particolare, tra le associazioni di categoria degli imprenditori, i sindacati, gli istituti di credito e le amministrazioni comunali.
Questo documento conclude la prima fase di concertazione tra i soggetti promotori così come disposto dalla Delibera CIPE del 21.3.97 al punto 2.10.1.a..
Il processo di concertazione sugli assi prioritari di sviluppo, svolto attraverso l'accurata analisi dello stato e dei bisogni, dei punti di forza e di debolezza, per il settore dell’agricoltura e della pesca dell'area, trova la sua prima formalizzazione con la sottoscrizione di questo Protocollo d'Intesa in cui sono stati stabiliti, in coerenza con la programmazione regionale, indicazioni puntuali sulle specificità e sulle priorità da assegnare alle diverse tipologie di intervento.
Copia di questo documento viene inoltrato alla Regione Molise secondo le disposizioni normative attuali sulla programmazione negoziata, allo scopo di verificarne la congruità e la convergenza con la programmazione regionale.
Il bando pubblico che segue la sottoscrizione di questo protocollo di intesa consentirà di raccogliere le proposte di investimento da parte delle imprese operanti nel settore agricolo e di riempire di contenuti progettuali il presente programma.
I sottoscrittori si impegnano, ai fini del coordinamento e per l’attuazione degli interventi previsti nel Patto, ad individuare nella Amministrazione Provinciale di Isernia il soggetto responsabile, ai sensi della delibera CIPE del 21-03-97.
Il delegato dai promotori a rappresentare il Patto è l’Amministrazione Provinciale di Isernia nella figura del suo Presidente.
I firmatari del presente Protocollo d'Intesa sono:
ORGANIZZAZIONE FIRMA
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