Giovedì 4 Febbraio 1999
Economia italiana - IL SOLE 24 ORE
Il ministro Ciampi annuncia il via libera alla
prima graduatoria delle intese territoriali -
D’Alema in Basilicata Finanziati 23 nuovi patti
Aiuti per 1.450 miliardi e 12.500 posti - Secondo
bando a Pasqua
ROMA — Ventitrè decreti di finanziamento per altrettanti patti territoriali,
che hanno a disposizione 1.450 miliardi e l’obiettivo di 12.500 nuovi posti
di lavoro. Così ieri il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi
ha
ufficializzato l’approvazione della prima graduatoria dei patti territoriali
per
i quali partiranno immediatamente i decreti di finanziamento e, a giorni,
quelli per l’erogazione dei contributi.
«La macchina del Tesoro ha funzionato — ha detto il ministro — le
nuove
procedure (varate a luglio dal Cipe) hanno consentito di deliberare il
finanziamento dopo solo due mesi dalla consegna delle proposte adesso
— ha sottolineato però Ciampi — ci auguriamo che le cose funzionino
anche all’interno dei patti». Il pedale dell’acceleratore è
stato premuto,
tant’è che entro aprile, ha preannunciato Ciampi, sarà approvato
il
secondo bando dei patti territoriali. Le risorse non mancano: ci sono
ancora 635 miliardi per il Sud e 105 per il Centro-Nord, a cui si
aggiungeranno parte dei 2mila miliardi destinati dalla Finanziaria alla
programmazione negoziata (in cui rientrano anche contratti d’area e patti
territoriali).
Che ci sia un’attenzione particolare sugli strumenti di sviluppo locale
lo
ha confermato ieri lo stesso presidente del Consiglio Massimo D’Alema
che, a proposito dei 23 patti finanziati ha parlato di «scelta strategica
del
Governo per incoraggiare lo sviluppo e l’occupazione nel Mezzogiorno e
nelle aree depresse del Paese». E il presidente ha aggiunto che
l’inversione dei dati negativi della crescita ’98 si può ottenere
partendo da
«due condizioni: più peso alla contrattazione negoziata e
maggiore
capacità di spesa dei fondi comunitari».
Il processo si è messo in moto e, come ha ricordato il sottosegretario
al
Tesoro, Giorgio Macciotta, «con il via libera alla graduatoria, la
firma di
molte istruttorie dei patti precedenti, il fatto che andranno a buon fine
i
protocolli aggiuntivi dei contratti d’area, si sta facendo il possibile
per
sostenere la crescita».
Inseriti nella classifica del Tesoro sono 23 patti. Tuttavia, a essere
finanziati saranno solo i primi 22 (il patto Piombino Val di Cornia
"scivolerà" nel prossimo bando) ai quali si aggiunge l’accordo Maremma
grossetana per 99,8 miliardi, la cui istruttoria era pervenuta al ministero
il
12 giugno scorso e quindi un mese prima dell’approvazione delle nuove
procedure. Dei patti in classifica 13 sono del Sud (per 889 miliardi) e
10
del Centro-Nord (561 miliardi). Unico patto "bocciato" quello di Pisa che,
pur essendo stato ammesso non è stato giudicato positivamente e
dovrà
quindi tornare in gara insieme a quelli già istruiti di Ascoli Piceno,
Simeto
Etna e Foggia.
«Sperimentiamo per la prima volta una procedura nuova, molto più
semplice ma anche molto più corretta e soprattutto trasparente —
ha
commentato Fabrizio Barca, capo del Dipartimento per le politiche di
sviluppo e coesione del Tesoro — i soggetti responsabili dei patti devono
saper progettare dei buoni accordi, le banche devono valutare se questi
sono corretti e il Tesoro deve giudicare se l’intera documentazione è
congruente». Barca ha sottolineato che non ci sono ora altri passaggi
burocratici. Perché scatti l’erogazione, tuttavia, i soggetti responsabili
dei
patti dovranno inviare immediatamente i documenti che «l’istruttoria
bancaria ha indicato come ancora non disponibili e che verranno
specificamente elencati nei decreti di approvazione del finanziamento».
E per la prima volta, dopo le recenti polemiche con il Governo sui ritardi
per i contratti d’area, anche i sindacati giudicano positivamente l’iniziativa
del Tesoro. «Si tratta ora — sottolinea per la Cgil Mario Sai — di
garantire risposte rapide agli altri territori dove da tempo si lavora
a
definire patti territoriali, insistendo sulla quantità dei posti
di lavoro da
creare e sulla qualità dei progetti». Soddisfatta anche la
Cisl. «Con la
graduatoria di oggi — spiega Raffaele Bonanni, segretario confederale
Cisl — si dirà finalmente se il lavoro di tanti che a livello locale,
ed in
particolare al Sud, si sono spesi per costruire una nuova prospettiva di
sviluppo, potrà contare sulla certezza dei tempi e delle risorse
troppo
spesso tradita in passato». Mentre, Paolo Pirani, segretario confederale
Uil, ritiene che sia stato fatto «un primo passo nella giusta direzione:
ora
occorre che le risorse ripartite vengano effettivamente erogate e si passi,
per i patti futuri, attraverso procedure automatiche con bandi trimestrali».
Barbara Fiammeri