Patti territoriali e contratti d'area
Il ministro Cesare Salvi debutta con la firma di tre contratti

22 giugno 1999

Arriva il primo contratto d’area del Nord: oggi il Governo ha firmato tre contratti d’area e tra questi c’è quello di La Spezia. Gli altri due sono quelli del Sulcis-Iglesiente e del Molise Centrale. E’ stato il primo atto del neoministro del lavoro Cesare Salvi, subentrato ieri ad Antonio Bassolino. "Fa piacere - ha detto Salvi - mettere la prima firma su decisioni che devono essere l’obiettivo principale della fase due della legislatura: occupazione e sviluppo".
Complessivamente si tratta di 64 iniziative che comporteranno investimenti per 618,4 miliardi e 1.813 nuovi occupati. Nei prossimi giorni sarà firmato quello di Montalto di Castro ed entro il 20 luglio quello di Potenza. 

Salgono così a 14 i contratti d’area (più otto protocolli aggiuntivi) messi in campo per le aree in via di sviluppo. Considerando anche i tre contratti d’area firmati oggi, gli investimenti si aggirano intorno ai 5mila miliardi e i nuovi posti di lavoro a regime sfiorano i 15mila.
Un cammino faticoso, ostacolato da pesantezze burocratiche e incertezze applicative. Entro il mese di luglio saranno messi a punto nuovi criteri per semplificare le procedure e migliorare la realizzazione di questi strumenti della cosiddetta "programmazione negoziata", che comprende, oltre ai contratti d’area, i patti territoriali e i contratti di programma.

Le risorse finanziarie disponibili per la programmazione negoziata del quinquennio 1998-2002 ammontano a 10.815 miliardi: 5.100 per i patti territoriali, fino a 3.000 miliardi per i contratti d’area e non meno di 2.715 miliardi per i contratti di programma. Per il 1999 sono disponibili nuove risorse per 2.540 miliardi di cui 1.644 per patti territoriali, 650 per contratti d'area e 245,5 per contratti di programma. 

I tre contratti d’area firmati oggi prevedono di creare quasi 2.000 posti di lavoro.

     
  • Il contratto di La Spezia prevede 13 iniziative, per un totale di 111,4 miliardi di investimenti per un’occupazione a regime di circa 233 addetti. 
  • Il contratto del Sulcis-Iglesiente prevede 14 iniziative, per un totale di 116 miliardi di investimenti (di cui 67 miliardi di risorse pubbliche) per circa 370 occupati. 
  • Il contratto d’area del Molise Centrale prevede 37 iniziative, per un totale di 391 miliardi (di cui 193,3 di contributo pubblico) e circa 1.373 nuovi posti di lavoro. 
I contratti d’area sottoscritti nel 1998 (Crotone, Manfredonia, Torrese-Stabiese, Sassari, Ottana, Gela e Terni) comprendono investimenti produttivi per 341,8 miliardi, con 1.898 nuovi posti di lavoro. Nell’ambito del contratto di Manfredonia è stato sottoscritto nel marzo 1998 un accordo di gemellaggio tra l’associazione industriali di Foggia e quelle di Treviso e Vicenza, buona prassi di collaborazione fra territori. 
Nei primi mesi del 1999 sono stati sottoscritti altri contratti (Airola, Gioia Tauro, Agrigento e Messina), e i Protocolli aggiuntivi di Manfredonia 1 e 2, Ottana, Torrese-Stabiese, Sassari-Alghero-Porto Torres, Gela 1,  Terni-Narni-Spoleto. Nel complesso questi contratti e protocolli sottoscritti nei primi mesi del 1999 prevedono investimenti per quasi 4.000 miliardi, di cui 2.600 costituiti da finanziamenti nazionali, con oltre 11.000 posti di lavoro. 

Finanziati sette nuovi patti territoriali. Inutilizzati 220 miliardi

Avanzano fondi per i patti territoriali del Sud. Con il secondo bando, chiuso il 10 aprile, sono stati finanziati tutti i sette patti del Mezzogiorno: dei 750 miliardi messi a disposizione dal Cipe a febbraio ne saranno utilizzati 530. I 220 miliardi di troppo saranno dirottati sul prossimo bando, riservato al Sud, che si chiuderà il 10 ottobre e la cui graduatoria sarà pubblicata a novembre. 

I sette patti del Sud finanziati sono: Catanzaro, Teramo, Polis (Bari), Baronia (Avellino)Foggia, Simeto-Etna (Catania) e Conca barese (Bari)

Il secondo bando ha riservato 240 miliardi ai patti del Centro-Nord, ma poiché le richieste hanno superato le disponibilità finanziarie, per la graduatoria occorre attendere ancora. I patti del Centro-Nord sono otto: Alta Langhe Valle Bormida, Ascoli Piceno, Basso Veronese e Colognese, Canavese, Pisa, Pomezia, Tigullio Fontanabuona, Venezia Orientale.

La storia dei patti territoriali è contrassegnata da polemiche e ritardi nell’erogazione delle risorse stanziate. Nel corso del 1998 è stata modificata la procedura di selezione e finanziamento dei patti territoriali. Ora sono selezionati tramite appositi bandi di gara con un nuovo iter che dovrebbe accrescere la trasparenza e accelerare i tempi di attuazione.

Contando i sette del secondo bando, i patti territoriali salgono a 53. Di questi:

     
  • 12 (tutti nel Mezzogiorno) sono stati approvati nel 1997 con la "vecchia procedura". Nel corso del 1998 è stata accelerata l’erogazione delle risorse stanziate. A fine 1998 i decreti di concessione erano 70; all’aprile 1999 ammontavano a 102. L’occupazione che sarà attivata dalle iniziative che hanno già un decreto di concessione supera le 3.600 unità.
  • 10 (di cui 9 nel Mezzogiorno) sono stati avviati a seguito dell’approvazione nel 1998, da parte della Commissione europea, di un programma multiregionale " Patti Territoriali", a valere sui fondi strutturali. All’inizio 1999 si erano attivate le procedure per l’accesso delle imprese ai finanziamenti;
  • 24 sono stati approvati nel febbraio 1999 a seguito del primo dei nuovi bandi di gara. Tredici di essi sono nel Mezzogiorno 11 nel Centro-Nord. Complessivamente prevedono 14.300 nuovi occupati. 
  • 7 sono stati finanziati nel giugno 1999 con il secondo bando di gara, chiuso il 10 aprile. Riguardano il Mezzogiorno e coinvolgono 306 iniziative, più 24 per opere infrastrutturali. Complessivamente attiveranno investimenti per 894 miliardi; sono previsti, inoltre, 3.915 nuovi posti di lavoro mentre l'occupazione totale supera le 7mila unità.
A questi si aggiungeranno gli otto patti territoriali del Centro-Nord, presentati al finanziamento nell'aprile 1999, in risposta al secondo bando di gara del 1999.

Sono stati finora assegnati: 910 miliardi circa ai 12 patti territoriali approvati con le vecchie procedure, 728 ai 10 patti approvati nel 1998, 1.515 miliardi ai 24 patti approvati nel febbraio 1999, 530 miliardi ai 7 patti finanziati nel giugno 1999. In tutto si tratta di 3.684 miliardi di risorse nazionali, di cui 2.958 al Sud e 736 al Centro-Nord. 

Elysa Fazzino

22 giugno 1999