Patti territoriali e
contratti d'area
22 giugno 1999 Arriva il primo contratto d’area del
Nord: oggi il Governo ha firmato tre contratti d’area e tra questi c’è
quello di La Spezia. Gli altri due sono quelli del Sulcis-Iglesiente e
del Molise Centrale. E’ stato il primo atto del neoministro del lavoro
Cesare Salvi, subentrato ieri ad Antonio Bassolino. "Fa piacere - ha detto
Salvi - mettere la prima firma su decisioni che devono essere l’obiettivo
principale della fase due della legislatura: occupazione e sviluppo".
Salgono così a 14 i contratti
d’area (più otto protocolli aggiuntivi) messi in campo per le aree
in via di sviluppo. Considerando anche i tre contratti d’area firmati oggi,
gli investimenti si aggirano intorno ai 5mila miliardi e i nuovi posti
di lavoro a regime sfiorano i 15mila.
Le risorse finanziarie disponibili per la programmazione negoziata del quinquennio 1998-2002 ammontano a 10.815 miliardi: 5.100 per i patti territoriali, fino a 3.000 miliardi per i contratti d’area e non meno di 2.715 miliardi per i contratti di programma. Per il 1999 sono disponibili nuove risorse per 2.540 miliardi di cui 1.644 per patti territoriali, 650 per contratti d'area e 245,5 per contratti di programma. I tre contratti d’area firmati oggi prevedono di creare quasi 2.000 posti di lavoro.
Nei primi mesi del 1999 sono stati sottoscritti altri contratti (Airola, Gioia Tauro, Agrigento e Messina), e i Protocolli aggiuntivi di Manfredonia 1 e 2, Ottana, Torrese-Stabiese, Sassari-Alghero-Porto Torres, Gela 1, Terni-Narni-Spoleto. Nel complesso questi contratti e protocolli sottoscritti nei primi mesi del 1999 prevedono investimenti per quasi 4.000 miliardi, di cui 2.600 costituiti da finanziamenti nazionali, con oltre 11.000 posti di lavoro. Finanziati sette nuovi patti territoriali. Inutilizzati 220 miliardi Avanzano fondi per i patti territoriali del Sud. Con il secondo bando, chiuso il 10 aprile, sono stati finanziati tutti i sette patti del Mezzogiorno: dei 750 miliardi messi a disposizione dal Cipe a febbraio ne saranno utilizzati 530. I 220 miliardi di troppo saranno dirottati sul prossimo bando, riservato al Sud, che si chiuderà il 10 ottobre e la cui graduatoria sarà pubblicata a novembre. I sette patti del Sud finanziati sono: Catanzaro, Teramo, Polis (Bari), Baronia (Avellino)Foggia, Simeto-Etna (Catania) e Conca barese (Bari). Il secondo bando ha riservato 240 miliardi ai patti del Centro-Nord, ma poiché le richieste hanno superato le disponibilità finanziarie, per la graduatoria occorre attendere ancora. I patti del Centro-Nord sono otto: Alta Langhe Valle Bormida, Ascoli Piceno, Basso Veronese e Colognese, Canavese, Pisa, Pomezia, Tigullio Fontanabuona, Venezia Orientale. La storia dei patti territoriali è contrassegnata da polemiche e ritardi nell’erogazione delle risorse stanziate. Nel corso del 1998 è stata modificata la procedura di selezione e finanziamento dei patti territoriali. Ora sono selezionati tramite appositi bandi di gara con un nuovo iter che dovrebbe accrescere la trasparenza e accelerare i tempi di attuazione. Contando i sette del secondo bando, i patti territoriali salgono a 53. Di questi:
Sono stati finora assegnati: 910 miliardi circa ai 12 patti territoriali approvati con le vecchie procedure, 728 ai 10 patti approvati nel 1998, 1.515 miliardi ai 24 patti approvati nel febbraio 1999, 530 miliardi ai 7 patti finanziati nel giugno 1999. In tutto si tratta di 3.684 miliardi di risorse nazionali, di cui 2.958 al Sud e 736 al Centro-Nord. Elysa Fazzino 22 giugno 1999
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