Patto Territoriale
denominato
DOCUMENTO DEFINITIVO DI SOTTOSCRIZIONE DEL PATTO |
1 marzo 2000
INDICE
La concertazione e gli obiettivi prioritari dello sviluppo *
I punti di debolezza dell’area del Patto *
Gli obiettivi del Patto Conca Barese *
Approvazione del Patto Territoriale e costituzione del Soggetto Responsabile *
Sottoscrizione del Patto Territoriale CONCA BARESE
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La concertazione e gli
obiettivi prioritari dello sviluppo
Il Patto Territoriale che raccoglie le aree dei comuni di Bisceglie, Bitonto, Giovinazzo, Molfetta, Palo del Colle, Ruvo di Puglia, Terlizzi è stato brevemente denominato Conca Barese.
Il Patto Territoriale Conca Barese è stato promosso, con la sottoscrizione di un primo documento d'intenti il 28 settembre 1996, dai Comuni di Bisceglie, Bitonto, Giovinazzo, Molfetta, Ruvo di Puglia e Terlizzi ed integrato con la partecipazione del Comune di Palo del Colle con delibera di C.C. n.94 del 8/10/97.
A valle della firma di tale documento i Comuni e gli altri sottoscrittori (sindacati, Enti ed Associazioni di categoria) hanno attivato una fase di sensibilizzazione e di ascolto del territorio che ha portato alla raccolta di 210 idee imprenditoriali di sintesi e di 21 possibili interventi infrastrutturali a supporto dello sviluppo del territorio (utilizzando la modulistica a suo tempo predisposta dal CNEL).
Il Protocollo d’Intesa sottoscritto in data 6/11/97 a conclusione della fase di concertazione tra le parti sociali, nella quale sono stati individuati sia gli obiettivi del Patto Territoriale, nonché gli impegni e gli obblighi di ciascun sottoscrittore, sono stati inviati, con l’elenco delle idee imprenditoriali/infrastrutturali raccolte al Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Negoziata in data 3-12-97 [Allegato 1].
Il percorso individuato ha realizzato una vera costituzione dal basso di ipotesi di sviluppo dell’area territoriale e quindi della proposizione di Patto pur nei limiti dei settori strategici e dei percorsi di sviluppo individuati nel documento di intenti, in linea con la normativa vigente precedente alla delibera CIPE del 21/3/97.
Infatti, molte idee imprenditoriali si riferivano ai settori primari dell’agricoltura e della pesca ritenute non più ammissibili in base alla delibera CIPE precedentemente menzionata.
Nel febbraio 1998 è stata inoltrata al Ministero del Bilancio la richiesta di assistenza tecnica ai sensi di quanto previsto sub b) dell'articolo 2.10.1 della delibera CIPE del 21/3/97. L'assenso del Ministero è pervenuto alla segreteria tecnica del Patto, nel successivo mese di luglio.
La fase di assistenza tecnica espletata dal Raggruppamento temporaneo d’Impresa FINPUGLIA SPA e TECNOPOLIS CSATA Novus Ortus SCARL, ha coperto un periodo complessivo di 4 mesi, dall'agosto al novembre 1998, sancendo la sussistenza dei requisiti previsti dalla precedentemente menzionata delibera CIPE, nonchè dal comunicato CIPE del 9/7/1998 (Comunicato rivolto ad assicurare trasparenza e pubblicità alle modalità ed ai criteri relativi alle attività di assistenza tecnica e di istruttoria dei Patti Territoriali e Contratti d'area).
Nel mese di settembre del 1998 i Soggetti Promotori hanno inviato tramite raccomandata ai 210 imprenditori preselezionati, inseriti nel Protocollo d’Intesa consegnato al Ministero in data 3-12-97, l’invito a ripresentare i rispettivi progetti d'impresa secondo la nuova modulistica approntata dal Ministero.
Nel mese di ottobre del 1998 i Soggetti Promotori hanno inteso invitare alla partecipazione, tramite bando pubblico, tutte le imprese interessate a richiedere agevolazioni in relazione allo sviluppo di iniziative imprenditoriali nell’ambito del Patto Territoriale [Allegato 3].
Complessivamente, sono pervenute alla segreteria Tecnica del Patto Territoriale Conca Barese:
Con l'intensificarsi dello sforzo comune di progettazione da parte di tutti gli attori coinvolti nella concertazione venivano perfezionati e sottoscritti dalle parti sociali i protocolli di concertazione specifici: protocollo di concertazione dei Comuni, protocollo di concertazione delle banche e protocollo di concertazione sull'ordine pubblico [Allegato 2].
In data 13/11/98 il Sindaco di Molfetta, in rappresentanza dei soggetti promotori del patto, inviava al Banco di Napoli formale richiesta di istruttoria del Patto Conca Barese, richiesta corredata da tutta la documentazione prevista dalla normativa, ivi compresa la relazione finale trasmessa dalla società di assistenza tecnica [Allegato 4].
In data 23/11/98 il Banco di Napoli trasmetteva al Ministero del Bilancio copia della richiesta di istruttoria protocollata attribuendo al Patto territoriale Conca barese il codice identificativo ML 1000 ed in data 2/4/1999 lo stesso istituto consegnava le conclusioni istruttorie [Allegato 5 ed Allegato 6].
Il Patto Territoriale della Conca Barese, visto anche il parere della Regione Puglia [Allegato 7], è stato approvato con decreto n. 1060 del 31 maggio 1999 del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica, Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e di Coesione, Servizio di Programmazione Negoziata, per un importo complessivo di lire 35.380.400.000 [Allegato 8].
Le iniziative imprenditoriali approvate sono state 27 che determineranno un incremento occupazionale di 135 unità. Le infrastrutture approvate sono state 4.
Il Patto Territoriale Conca Barese è il risultato del confronto e della concertazione tra tutte le forze economiche e sociali finalizzato a promuovere lo sviluppo socioeconomico e produttivo all’interno dell’area del Nord Ovest barese ed intende sostenere e potenziare i settori produttivi maggiormente radicati nel sistema imprenditoriale locale.
I soggetti promotori del Patto Conca Barese sono:
Bisceglie, Bitonto, Giovinazzo, Molfetta, Palo del Colle, Ruvo di Puglia, Terlizzi;
Organizzazioni sindacali confederali e provinciali:
CGIL Territoriale del Comprensorio Nord-Barese, CGIL provinciale di Bari, CISL,
UIL, UGL segreteria Provinciale;
Associazioni di Categoria:
CIA, CONFCOOPERATIVE, Lega delle Cooperative, UPA, Associazione Provinciale Florovivaisti, Confartigianato, Associazione degli Industriali di Bari, Assoflor;
Enti
Comunità montana della Murgia Nord Occidentale, Tecnopolis Csata Novus Ortus Scrl, FinPuglia, Consorzio di Bonifica Terre d'Apulia, Consorzio ASI
Banche:
Banco di Napoli, Banca Cattolica, Banca del Salento, Banca Popolare
di Puglia e Basilicata, Banca Popolare di Bari
L’area di intervento del Patto della Conca Barese con uno sviluppo di
oltre 700 Kmq, si estende dal mare ai territori a Nord-Ovest di Bari e
comprende i territori dei Comuni di Bisceglie, Bitonto, Giovinazzo, Molfetta,
Palo del Colle, Ruvo di Puglia, Terizzi tutti appartenenti alla provincia
di Bari.
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72002 | BISCEGLIE |
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72006 | BITONTO |
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72010 | GIOVINAZZO |
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72012 | MOLFETTA |
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72015 | PALO DEL COLLE |
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72027 | RUVO DI PUGLIA |
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72040 | TERLIZZI |
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TOTALE |
369
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I comuni facenti capo al Patto costituiscono un insieme socioeconomico omogeneo, anche se, per storia e cultura, ognuno presenta specifiche peculiarità.
Il territorio interessato ha ormai assunto la configurazione di un vero e proprio sistema territoriale, destinato ad avere rilevanze centrali nei processi di assetto territoriale e di trasformazione produttiva delle relazioni tra Puglia e resto delle regioni italiane.
Dal punto di vista geofisico l’area è prevalentemente pianeggiante, inserita in una regione a basso tasso montuoso. Il territorio pugliese, infatti, è montuoso solo per l’1% (28% Italia), è collinare per il 46% (Italia 53%) e pianeggiante per il restante 53% (Italia 18%). La zona è anche a bassa intensità idrica, sia per assenza di fiumi sia per la scarsa piovosità della zona (su Bari - Palese le precipitazioni nel 90 furono rilevate per 414 millimetri e con frequenza di 53 giorni). I comuni di Giovinazzo, Molfetta e Bisceglie sono marittimi, l’estensione della costa è di oltre 20 chilometri ed è compresa tra le città di Bari e Trani.
L’attività economica è caratterizzata dalla presenza importante del settore primario, della pesca, del commercio e delle istituzioni; sottodimensionato è l’apporto delle attività industriali.
I punti di forza dell’area del Patto
Elevata specializzazione produttiva. L’intera area è caratterizzata dalla presenza diffusa di piccole e medie imprese operanti da tempo soprattutto nel settore del tessile-abbigliamento, della meccanica, della produzione, trasformazione e lavorazione dei prodotti agricoli diversi.
Accesso ai mercati internazionali. Seppur con modalità diverse, numerose imprese sono presenti sui mercati internazionali con propri canali di accesso.
Flessibilità produttiva. La natura del processo produttivo consente una notevole flessibilità operativa che accresce la capacità di adattamento delle imprese alle mutevoli condizioni di mercato.
Collocazione geografica. Situata a ridosso del capoluogo regionale, quest’area gode di una altissima accessibilità per la presenza dell’aeroporto di Bari-Palese, del porto commerciale di Molfetta, della linea ferroviaria e dell’autostrada A14.
Reddito pro-capite medio elevato e relativa disponibilità di risparmio per l’accumulazione primaria.
Buona qualità del capitale umano. Dovuta all’alto tasso di scolarizzazione ed alla vicinanza alle università del capoluogo.
Contiguità con l’area industriale di Bari-Modugno. In quest’area risultano insediate importanti aziende a capitale locale, centro-settentrionale, che attivano consistenti flussi di relazioni economiche con i territori circostanti. Interessanti, a tale proposito, sembrano le prospettive di nuovi insediamenti esteri, dopo circa venti anni di interruzione.
Aree destinate agli insediamenti produttivi. Sono degni di rilievo: la zona artigianale e per la piccola industria di Molfetta di circa 100 ettari, la zona artigianale di Bisceglie e Bitonto, l’agglomerato ASI di Molfetta al confine con il territorio di Bisceglie di circa 400 ettari, l’agglomerato ASI di Bisceglie-Bitonto di 800 ettari di futura infrastrutturazione.
Zona transfrontaliera. Con i suoi 20 chilometri di costa, il porto di Molfetta e la sua storia ricca di relazioni commerciali e culturali con i paesi del bacino del Mediterraneo, si presenta come zona frontaliera per eccellenza verso i paesi della ex-Yugoslavia e l’Albania. Per lo sviluppo economico e sociale di queste regioni, il Patto può svolgere un ruolo molto importante.
Corridoio Adriatico. Il territorio del Patto rappresenta un segmento importante del Corridoio Adriatico, il sistema di infrastrutture di comunicazione e di reti informativi ad alta velocità che si sviluppa dai valichi dell’Italia nord-orientale fino ai porti di Otranto e di Taranto lungo la dorsale adriatica, lungo la direttrice nord-sud e est-ovest. Lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto adriatiche attribuiranno un ruolo di alto rilievo al territorio del Patto e potrà favorire la localizzazione di piccole e medie imprese o di segmenti di grandi imprese per effetto dei processi di decentramento produttivo.
I punti di debolezza dell’area del Patto
Elevata frammentazione della proprietà agricola, ridotta dimensione delle aziende agricole, limitata propensione all’associazionismo.
Limitata produzione in loco di valore aggiunto per i prodotti dell’agricoltura, della pesca a seguito di processi di lavorazione, trasformazione, commercializzazione;
Settore pesca. Il contenimento dello sforzo di pesca e la salvaguardia del patrimonio ittico dell’Adriatico precludono le possibiliotà di sviluppo e di innovazione delle imprese della pesca.
Contenutissima dimensione media delle imprese (con qualche eccezione) che rende minima la componente manageriale, relative le potenzialità di commercializzazione autonoma, limitata la disponibilità di capitali per la crescita ulteriore;
Elevata percentuale di imprese terziste, che operano esclusivamente su commessa di altre, più grandi imprese sia regionali che extra regionali e che pertanto dispongono di autonomia decisionale limitata;
Carenza, pur in un comparto dai livelli tecnologici relativamente contenuti e principalmente incorporati nei macchinari, di conoscenze tecniche, tanto relativamente ai prodotti quanto soprattutto rispetto all’organizzazione della produzione ed ai legami con la commercializzazione.
Difficoltà di natura finanziaria, tecnica e di personale, da parte di molte imprese, nel predisporre autonomi campionari, condizione necessaria per una più indipendente collocazione sul mercato.
Imprenditorialità per larga parte di prima generazione e quindi con un bagaglio di conoscenze tecnico-commerciali e soprattutto manageriali relativamente contenuto.
Competitività basata in larga misura sul fattore prezzo. Questa circostanza appare particolarmente preoccupante in quanto non determinata da capacità tecnico-manageriali specifiche delle imprese dell’area.
Gli obiettivi del Patto Conca Barese
Si riportano di seguito gli obiettivi del Patto territoriale inseriti nel documento trasmesso al Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica, in data 6/11/97.
Obiettivo primario del Patto Conca Barese è quello di favorire, attraverso la concertazione, lo sviluppo economico del territorio, al fine di aumentarne l’occupazione, il reddito prodotto e la qualità della vita.
Gli obiettivi fissati sono i seguenti:
2. modernizzazione e riorientamento delle imprese della pesca, sviluppo delle strutture a terra (commercializzazione, conservazione, manipolazione e trasformazione dei prodotti) finalizzato a raggiungere parametri di assoluta efficienza nel processo di valorizzazione dei prodotti, in linea con gli indirizzi delle politiche comunitarie di settore;
3. realizzazione e potenziamento delle infrastrutture destinate ai trasporti, alle comunicazioni e agli insediamenti produttivi;
4. sviluppo ed innovazione nel settore manifatturiero;
5. incentivazione delle iniziative che, nell’ambito degli strumenti normativi esistenti tipo "contratto di programma", possano far decollare progetti di sviluppo del "sistema" delle piccole e medie imprese del territorio;
6. realizzazione di strutture per la salvaguardia dell’ambiente. Ció al fine di un utilizzo anche economico della risorsa ambiente in un percorso ideale "dalla campagna al mare";
7. sviluppo del turismo sia attraverso la realizzazione di apposite infrastrutture che il recupero e valorizzazione dell’ingente patrimonio storico, artistico e culturale;
8. creazione di un sistema integrato "agro-ittico-alimentare", finalizzato
a gestire in modo combinato i tre settori richiamati.
Per la selezione dei progetti di investimento delle imprese da includere nel Patto Territoriale della Conca Barese (vedi ALLEGATO 3):
In adempimento alla delibera CIPE del 21.3.97, la Regione Puglia con decisione assunta dalla Giunta Regionale con verbale PRG/COM/1999/00007, nella seduta del 18 maggio 1999 ha espresso al Ministero del Bilancio, del Tesoro e della P.E. il proprio parere in relazione al Patto Territoriale Conca Barese [Allegato 7].
In data 31/5/1999, con decreto n. 1060 [Allegato 8] del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica, Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e di Coesione, Servizio di Programmazione Negoziata, è stato approvato il Patto Territoriale Conca Barese.
I Sottoscrittori del Patto hanno provveduto in tempi brevi a definire il Soggetto Responsabile dell'attuazione del Patto Territoriale (secondo quanto previsto dalla citata delibera CIPE del 21.3.97), infatti in data 8.11.99 è stato costituito il CONSORZIO PER LO SVILUPPO DELL'AREA CONCA BARESE Società Consortile a Responsabilità Limitata [Capitale Sociale: 100.000 Euro – Partita IVA e Codice Fiscale: 05436910722, iscritta al Registro delle Imprese di Bari N. 5404/2000 - R.E.A. N. 419147] con sede in Piazza Don Tonino Bello - Palazzo Municipale - 70056 Molfetta (BA) [Tel 0803359409, Fax 0803971179] il cui statuto è riportato in ALLEGATO 9.
L'ampia partecipazione alla Società da parte dei sottoscrittori
del Patto (amministrazioni comunali, enti, banche, imprese) fornisce sufficienti
garanzie di riuscita del programma di sviluppo locale.
Sottoscrizione del Patto Territoriale CONCA BARESE
In adempimento alla delibera CIPE del 21.7.98, il soggetto responsabile sottoscrive il Patto presso il Ministero e con esso assume gli impegni e gli obblighi specifici che gli derivano dalla normativa nella fase di attuazione del patto.
Particolare attenzione verrà posta dal CONSORZIO PER LO SVILUPPO DELL'AREA CONCA BARESE SCRL alla osservanza degli impegni e degli obblighi assunti dai sottoscrittori del Patto Territoriale in quanto ne rappresentano il fondamento costitutivo e pongono garanzia sui risultati dell'intero piano di sviluppo locale.
Gli impegni sottoscritti e riportati negli ALLEGATI 1 e 2, vengono riaffermati con la sottoscrizione di questo documento, dando, al tempo stesso, pieno mandato al CONSORZIO PER LO SVILUPPO DELL'AREA CONCA BARESE SCRL di monitorare l'attuazione degli impegni ed obblighi assunti dai sottoscrittori e di avviare, in caso di inadempienza, tutte le misure previste dalla normativa vigente. Tutto ciò al solo fine di assicurare la piena cantierabilità ed operatività dei progetti previsti nel patto territoriale, secondo i tempi programmati.
Per quanto concerne le imprese beneficiarie degli interventi approvati nel Patto Territoriale, viene sottoscritto un impegno specifico con i titolari dell'iniziativa al rispetto dei tempi pianificati per il relativo progetto, alla resa di disponibilità dei mezzi propri, alla creazione della nuova occupazione secondo quanto programmato nel relativo progetto di investimento.
Scostamenti e/o inadempienze da parte del beneficiario rispetto a quanto riportato nel piano di progetto potranno causare l'esclusione dal finanziamento e/o il risarcimento, valendo, nella fattispecie, tutte le disposizioni previste dalla legge 488/92 e successive modifiche ed integrazioni.
Le imprese e le amministrazioni comunali beneficiari del cofinanziamento nell'ambito del Patto Territoriale dovranno riconoscere una quota dell'1,5% dell'importo ottenuto a titolo di contributo per i costi di struttura e le spese di funzionamento del Soggetto Responsabile, che, tra i compiti previsti dalla delibera CIPE del 21.3.97, ha l'obbligo di: verificare lo stato d'avanzamento dei progetti, relazionare periodicamente al Ministero del Tesoro, effettuare i controlli e le verifiche di rispondenza del progetto al piano approvato.
Il presente documento, ultimo adempimento in vista della fase di attuazione del Patto, viene sottoscritto per essere trasmesso al Ministero del Tesoro, anche a titolo di accettazione incondizionata delle risultanze istruttorie e delle decisioni assunte dal promotore nella fase di approntamento del Patto per la relativa istruttoria.
Soggetto Responsabile del Patto Territoriale
CONSORZIO PER LO SVILUPPO DELL'AREA CONCA BARESE SCRL
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I soggetti Promotori del Patto Territoriale
I Comuni di:
Bisceglie ______________________________________
Bitonto ______________________________________
Giovinazzo ______________________________________
Molfetta ______________________________________
Palo del Colle ______________________________________
Ruvo di Puglia ______________________________________
Terlizzi ______________________________________
Le Organizzazioni sindacali:
CGIL Nord Barese ______________________________________
CGIL prov. di Bari ______________________________________
CISL ______________________________________
UIL ______________________________________
UGL segr. provinciale ______________________________________
Le Confederazioni di categoria:
CIA ______________________________________
CONFCOOPERATIVE ______________________________________
LEGA DELLE COOPERATIVE ______________________________________
UPA ______________________________________
ASS. PROV. FLOROVIVAISTI ______________________________________
CONFARTIGIANATO ______________________________________
ASS. INDUSTRIALI DI BARI ______________________________________
ASSOFLOR ______________________________________
ENTI:
COMUNITA' MONTANA DELLA
MURGIA NORD OCCIDENTALE ______________________________________
TECNOPOLIS CSATA N.O. SCRL ______________________________________
FINPUGLIA SPA ______________________________________
CONSORZIO DI BONIFICA
TERRE D'APULIA ______________________________________
CONSORZIO ASI ______________________________________
Gli Istituti di Credito:
Banco di Napoli ______________________________________
Banca Cattolica ______________________________________
Banca del Salento ______________________________________
Banca Popolare di Puglia
e di Basilicata ______________________________________
Banca Popolare di Bari ______________________________________