PATTO TERRITORIALE SPECIALIZZATO

PER L'AGRICOLTURA E LA PESCA

"CONCA BARESE"

dei comuni di Bisceglie, Bitonto, Giovinazzo, Molfetta, Palo del Colle, Ruvo di Puglia, Terlizzi

 

 

RELAZIONE FINALE

 

 

 

 

 

INDICE

 

Premessa e sintesi del documento *

1. Informazioni generali *

2. Corretto inquadramento programmatico *

3. Validità ed efficacia delle singole iniziative in relazione agli obiettivi di sviluppo locale *

4. Coerenza e integrazione tra le diverse iniziative e validità complessiva del Patto *

5. Fattibilità giuridica e amministrativa del Patto *

6. Completezza, concretezza e coerenza dell'insieme degli impegni dei soggetti coinvolti *

ALLEGATO I: Schede comunali di caratterizzazione socioeconomica

ALLEGATO II: Il Bando ed il modulo della domanda di finanziamento

ALLEGATO III: Lettera inviata agli imprenditori per riformulare le domande sui nuovi moduli predisposti dal Ministero

ALLEGATO IV Moduli predisposti dal Ministero per la raccolta di iniziative imprenditoriali da inserire nei patti territoriali

Premessa e sintesi del documento

La presente relazione sviluppata ai sensi del Comunicato del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica (in Gazz. Uff., 29 luglio, n. 175), rivolto ad assicurare trasparenza e pubblicità alle modalità ed ai criteri relativi alle attività di assistenza tecnica e di istruttoria dei patti territoriali e contratti d'area, riporta:

Capitolo 1

  • Una sintetica esposizione delle motivazioni che hanno portato i promotori del patto Conca Barese a sviluppare un patto specializzato per l’agricoltura e la pesca

  • L’area di intervento, l’elenco dei soggetti promotori firmatari del protocollo d'intenti preliminare, l’elenco delle iniziative imprenditoriali ed infrastrutturali inviate in istruttoria.

Capitolo 2

  • L’esposizione della situazione socio economica dell’area Conca Barese

  • Gli approfondimenti relativi all’agricoltura ed alla pesca dell’area Conca Barese

  • Le finalità del patto con particolare riferimento ai rapporti con la programmazione regionale

  • La compatibilità del Patto con lo sviluppo ecosostenibile

Capitolo 3

  • I fabbisogni e gli obiettivi di intervento e di sviluppo locale

  • Le linee di intervento previste

  • I criteri per l’individuazione e la selezione delle iniziative

  • Il dettaglio delle iniziative produttive

  • Il dettaglio delle iniziative infrastrutturali.

Capitolo 4

  • La coerenza ed integrazione tra le diverse iniziative e complessiva del Patto Specializzato

Capitolo 5

  • La fattibilità amministrativa

Capitolo 6

  • Completezza, concretezza e coerenza dell'insieme degli impegni dei soggetti coinvolti

Allegato I

  • Schede comunali di caratterizzazione socioeconomica

Allegato II

  • Il Bando ed il modulo della domanda di finanziamento predisposti dai promotori (agosto 1999)

Allegato III

  • Lettera inviata agli imprenditori per riformulare le domande sui nuovi moduli predisposti dal Ministero

Allegato IV

  • Moduli predisposti dal Ministero per la raccolta di iniziative imprenditoriali da inserire nei patti territoriali (versione gennaio 2000)

 

 

1. Informazioni generali

1.1. Storia del patto Conca Barese e motivazioni che hanno portato allo sviluppo di un Patto specializzato

Il Patto Territoriale Conca Barese raccoglie le aree dei comuni di Bisceglie, Bitonto, Giovinazzo, Molfetta, Palo del Colle, Ruvo di Puglia, Terlizzi.

Obiettivo primario del Patto Conca Barese è quello di favorire, attraverso la concertazione, lo sviluppo economico del territorio, al fine di aumentarne l’occupazione, il reddito prodotto e la qualità della vita.

Il Patto Territoriale della Conca Barese è stato approvato con decreto n. 1060 del 31 maggio 1999 del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica, Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e di Coesione, Servizio di Programmazione Negoziata, per un importo complessivo di lire 35.380.400.000.

I Sottoscrittori del Patto hanno costituito l’8 novembre 1999, il CONSORZIO PER LO SVILUPPO DELL'AREA CONCA BARESE Società Consortile a Responsabilità Limitata, Soggetto Responsabile dell'attuazione del Patto Territoriale (secondo quanto previsto dalla delibera CIPE del 21.3.97)

Il Patto Territoriale non specializzato della Conca Barese, trasmesso in istruttoria nel 1998, non ha potuto concedere alla agricoltura ed alla pesca dell’area pari opportunità di sviluppo rispetto ad altri settori dell’economia locale.

La deliberazione dell'11 novembre 1998 (G.U. n. 4 del 7 gennaio 1999), in attuazione dell'articolo 10 del decreto legislativo del 30 aprile 1998, n.173 (deliberazione n. 127/98), ha esteso gli strumenti previsti per la programmazione negoziata all'agricoltura ed alla pesca, colmando un vuoto determinato dalla precedente esclusione (deliberazione CIPE del 21 marzo 1997 punto 2.1.) e consentendo lo sviluppo più omogeneo dell'area Conca Barese.

In data 12 luglio 1999 a Molfetta, i soggetti promotori hanno sottoscritto un Protocollo di Intesa del "Patto Territoriale Conca Barese specializzato per l'agricoltura e la pesca" (nel seguito indicato come Patto specializzato), a conclusione della fase di concertazione, così come disposto dalla Delibera CIPE del 21.3.97 al punto 2.10.1.a.

Il protocollo è stato sottoscritto dai sindaci dei sette Comuni già promotori del Patto Territoriale Conca Barese, dalle Rappresentanze delle OO.SS., dalle Associazioni di Categoria, dagli Enti Pubblici interessati, dalle Banche.

Il protocollo d'intesa è scaturito:

  1. dagli incontri tra i promotori del Patto Conca Barese finalizzati a cogliere ogni utile opportunità per la promozione e il sostegno allo sviluppo 'equilibrato' del territorio. I promotori hanno inteso avanzare una proposta di patto territoriale specializzato nei settori dell'agricoltura e della pesca, strategici per lo sviluppo dell'area;

  2. dalle attività di studio e di ricerca sul territorio del Patto finalizzate ad inventariare il potenziale di risorse imprenditoriali e territoriali dell’area interessata;

  3. dalle intense interrelazioni determinatesi tra le Amministrazioni comunali e tutte quelle forze sociali che hanno manifestato interesse ad aderire al Patto Specializzato;

  4. dall’avvio del confronto tra le forze imprenditoriali locali e quelle di alcune regioni del Nord che hanno manifestato l’interesse a verificare la possibilità di collaborazione tra le diverse realtà produttive ed a organizzare incontri istituzionali ed operativi.

Il Protocollo d’Intesa è stato trasmesso al Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica ed alla Regione Puglia – Assessorato alla Programmazione, in data 4 agosto 1999.

Il 18 agosto 1999 i Soggetti Promotori hanno promosso, tramite bando pubblico ed utilizzando apposita modulistica, una raccolta di iniziative imprenditoriali da candidare alla selezione di progetti per il Patto territoriale specializzato dell’agricoltura e la pesca della Conca Barese ai sensi della delibera CIPE del 9 giugno 1999 (G.U. n. 182 del 5 agosto 1999).

Le iniziative imprenditoriali raccolte con il bando dell’agosto 1999 sono state 63.

In data 13 gennaio 2000, i promotori hanno invitato, mediante lettera raccomandata, i 63 imprenditori a riformulare le proposte utilizzando i nuovi moduli predisposti dal Ministero del Tesoro, Bilancio e Programmazione Economica (e presenti sul sito Internet dello stesso Ministero nel gennaio 2000)

Utilizzando quest’ultima modulistica è stata condotta l’analisi delle iniziative imprenditoriali da candidare alla fase successiva di istruttoria bancaria.

Al fine di semplificare il lavoro dell’istituto di credito, i promotori hanno invitato gli imprenditori a ricopiare le iniziative utilizzando la nuova modulistica elettronica comparsa sul sito del Ministero del Bilancio in data 10 marzo del 2000.

 

1.2 Delimitazione dell'area d'intervento

L’area di intervento del Patto territoriale specializzato della Conca Barese, coincidente con l’area del patto non specializzato, è delimitata dai confini amministrativi dei Comuni di Bisceglie, Bitonto, Giovinazzo, Molfetta, Palo del Colle, Ruvo di Puglia, Terizzi tutti appartenenti alla provincia di Bari.

I comuni facenti capo al Patto costituiscono un insieme socioeconomico omogeneo, anche se, per storia e cultura, ognuno presenta specifiche peculiarità.

Il territorio interessato ha ormai assunto la configurazione di un vero e proprio sistema territoriale, destinato ad avere rilevanze centrali nei processi di assetto territoriale e di trasformazione produttiva delle relazioni tra Puglia e resto delle regioni italiane.

I comuni del Patto si estendono su una superficie di 713 Kmq con una popolazione di circa 270.000 abitanti. Il numero dei residenti varia dai 20.000 del Comune di Palo del Colle ai circa 67.000 del Comune di Molfetta. Data l’ampiezza del territorio, la densità di popolazione per Kmq 380 non è elevata, anche se ovviamente superiore alla media nazionale (188), meridionale (167) e regionale (208). Con riferimento ai singoli comuni fanno eccezione, verso l’alto, Molfetta con una densità di 1.152 abitanti per Kmq e, verso il basso, Ruvo con 112 abitanti per Kmq.

Dal punto di vista geofisico l’area è prevalentemente pianeggiante, inserita in una regione a basso tasso montuoso. Il territorio pugliese, infatti, è montuoso solo per l’1% (28% Italia), è collinare per il 46% (Italia 53%) e pianeggiante per il restante 53% (Italia 18%). La zona è anche a bassa intensità idrica, sia per assenza di fiumi sia per la scarsa piovosità della zona (su Bari - Palese le precipitazioni nel 90 furono rilevate per 414 millimetri e con frequenza di 53 giorni). I comuni di Giovinazzo, Molfetta e Bisceglie sono marittimi, l’estensione della costa è di oltre 20 chilometri ed è compresa tra le città di Bari e Trani.

 

 

1.3 Soggetti promotori

I soggetti promotori del Patto Territoriale Specializzato Conca Barese sono:

Amministrazioni Comunali:

Organizzazioni sindacali confederali e provinciali:

Associazioni di Categoria:

Enti

Banche:

1.4 Soggetto responsabile

I sottoscrittori del Patto Territoriale Specializzato Conca Barese, si sono impegnati nel protocollo d’intesa firmato a Molfetta il 12 luglio 1999, a delegare il compito del coordinamento e dell'attuazione degli interventi del Patto specializzato, alla costituenda società denominata Consorzio per lo sviluppo dell'area Conca Barese, contemporaneamente i sottoscrittori del Patto si sono impegnati a costituire l'Associazione del Patto Territoriale Conca Barese con funzioni di indirizzo, verifica e controllo degli obiettivi concordati.

Il Consorzio per lo sviluppo dell'area Conca Barese è una società mista pubblico-privata con le finalità di cui all’art.22 della legge 8 giugno 1990 n 142 e successive modifiche ed integrazioni, nella forma di Società Consortile Limitata ai sensi dell’art. 2615 ter. del Codice Civile.

Il "Consorzio per lo sviluppo dell'area Conca Barese" ha come scopo principale" ………. quello di rappresentare in modo unitario gli interessi dei soggetti aderenti al Patto, nell'ambito delle previsioni normative nazionali ed europee sui Patti territoriali, concernenti tutti i settori previsti dalle stesse, promuovendo e favorendo lo sviluppo integrato del territorio, secondo le indicazioni di carattere strategico contenuto nel Patto territoriale…..".

La società, costituita per la gestione del Patto Conca Barese già approvato dal Ministero del Tesoro del Bilancio e della Programmazione Economica, non ha scopi di lucro e gli eventuali risultati positivi di bilancio saranno reinvestiti per le finalità del consorzio.

In data 23 marzo 2000, il protocollo d’intesa relativo al Patto Territoriale Specializzato per l’agricoltura e la pesca della Conca Barese è stato sottoscritto dal CONSORZIO PER LO SVILUPPO DELL'AREA CONCA BARESE Società Consortile a Responsabilità Limitata.

La delibera CIPE del 15 febbraio 2000 richiede che, qualora su un’area geografica sia già operante un patto territoriale non specializzato, i soggetti promotori dei patti specializzati devono definire una procedura di concertazione con i soggetti responsabili dei patti territoriali non specializzati, da concludersi con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa.

Tale protocollo d’intesa ha individuato nel Consorzio per lo sviluppo dell'area Conca Barese il soggetto responsabile del coordinamento e dell’attuazione del patto specializzato, ai sensi del punto 2.5 della deliberazione del CIPE del 21 marzo 1997.

 

1.5 Elenco delle iniziative e degli interventi

Le domande di finanziamento per il Patto Territoriale Specializzato Conca Barese, formulate secondo lo schema riportato in allegato II e riformulate secondo la modulistica predisposta dal Ministero e presente sul sito internet del Ministero stesso a gennaio del 2000, unitamente alla scheda tecnica, al business plan ed alla ulteriore documentazione necessaria per l'istruzione bancaria, sono state analizzate da un apposito nucleo di valutazione, composto da rappresentanti dei Soggetti Promotori e da consulenti.

Al paragrafo 3.4 della presente relazione sono riportati i criteri di selezione delle iniziative imprenditoriali e le modalità per la formulazione delle relative graduatorie di merito.

L’istruzione tecnico-amministrativa, in conformità a quanto disposto dalla Delibera CIPE del 21.3.97 e dalla Circolare del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica del 16.7.98, è stata finalizzata alla verifica di ammissibilità delle iniziative imprenditoriali e infrastrutturali proposte, alla analisi di congruità con le finalità del Patto dichiarate dai Promotori, e alla completezza della documentazione di progetto allegata alla domanda di agevolazione.

Sono pervenute alla segreteria tecnica del Patto Territoriale Specializzato Conca Barese:

La Circolare del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica del 16.7.98, "Modalità e criteri per lo svolgimento delle attività di assistenza tecnica e di istruttoria dei Patti territoriali e contratti d’area" prevede al punto 1.10 che non possono essere ammesse ad istruttoria un complesso di iniziative che comporti un finanziamento eccedente del 20% il limite massimo previsto (nel caso dei patti specializzati da 50 a 60 miliardi di lire) e/o iniziative infrastrutturali per un importo superiore del 50% il relativo limite massimo (nel caso del patto specializzato da 15 a 22,5 miliardi di lire)

Poiché, l’ammontare complessivo delle agevolazioni delle proposte ammissibili è risultato superiore alle risorse destinabili dal CIPE ai Patti specializzati, si è reso necessario definire l’ordine di preferenza per l’ammissione all’istruttoria bancaria sia per le iniziative dei privati che per le infrastrutture pubbliche.

La seguente Tavola 1.1 riporta per ciascuna iniziativa imprenditoriale l’investimento totale, l’investimento agevolabile e il relativo onere per lo Stato.

In particolare, i settori di intervento riportati alla Tavola 1.1. fanno riferimento alla seguente codifica:

 

Codifica settore di intervento

Descrizione

 

Interventi destinati al miglioramento delle condizioni di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli

 

Aiuti a favore della pubblicità dei prodotti agricoli

 

Investimenti strutturali nella produzione primaria

 

Impianti di trasformazione e commercializzazione di prodotti della pesca e dell’acquacoltura

 

Nuovi impianti e sperimentazioni in acquicoltura

 

Attrezzature portuali

 

 

Tavola 1.1

INIZIATIVE PRODUTTIVE PROPOSTE(Secondo ordine di preferenza)

Ordine di preferenza

Settore di intervento

Investimento totale (Milioni di lire)

Investimento agevolabile (in milioni di lire)

Onere per lo Stato (in milioni di lire)

1

3

124

124

55

2

3

361

361

126

3

3

95

95

56

4

3

729

729

331

5

3

127

127

89

6

1

2.480

2.480

980

7

1

268

268

148

8

3

2.881

2.881

1.556

9

3

66

66

42

10

1

997

997

597

11

3

862

862

690

12

1

2.488

2.488

1.492

13

2

250

250

100

14

5

750

750

450

15

1

2.500

1.750

1.750

16

3

168

206

144

17

2

319

319

159

18

1

560

560

360

19

1

1.431

1.431

1.073

20

1

800

800

640

21

1

2.026

2.026

1.519

22

3

881

881

467

23

3

979

979

679

24

3

103

103

73

25

1

997

997

547

26

3

942

942

546

27

1

1.980

1.980

990

28

1

866

866

520

29

2

130

130

65

30

1

2.443

2.443

1.880

31

3

270

270

203

32

1

835

835

535

33

1

377

377

245

34

3

895

668

668

35

1

2.394

2.394

1.356

36

3

4.767

4.767

3.337

37

1

779

779

460

38

1

2.500

1.750

1.750

39

1

2.498

2.498

1.396

40

1

601

601

437

41

1

2.500

1.750

1.750

42

3

2.047

2.047

1.433

43

2

91

91

54

44

1

1.880

1.880

1.421

45

1

1.315

1.315

986

46

2

37

37

26

47

1

1.891

1.891

1.051

48

4

997

997

748

49

1

2.438

2.438

1.500

Totali ….

58.715

56.275

37.479

Al paragrafo 3.5 è riportato l'elenco completo e le principali informazioni delle iniziative che hanno superato l'istruttoria tecnica.

La successiva Tavola 1.2 riporta l'elenco degli interventi proposti per le infrastrutture secondo l’ordine di preferenza concordato dalle Amministrazioni proponenti.

Tavola 1.2

INTERVENTI INFRASTRUTTURALI PROPOSTI

 

Posizione in graduatoria

Ente proponente (1.6)

Costo di investimento (in milioni di lire)

Contributo a valere sul patto (in milioni di lire)

Altre fonti (in milioni di lire)

1

Comune di Giovinazzo

285,0

285,0

2

Comune di Giovinazzo

715,0

715,0

3

Comune di Bisceglie

1270,0

1270,0

4

Comune di Molfetta

1405,4

1405,4

5

Comune di Bisceglie

1530,0

1530,0

6

Comune di Palo del Colle

1597,0

1597,0

7

Amministrazione Comunale di Molfetta

2486,9

2486,9

8

Comune di Ruvo di Puglia

3000,0

3000,0

9

Comune di Bitonto

3996,2

3996,2

10

Comune di Terlizzi

6200,0

6200,0

TOTALE 22485,5

0,0

Complessivamente sono stati inviati in istruttoria 49 progetti imprenditoriali e 10 infrastrutture per 59.965,5 milioni di lire.

 

2. Corretto inquadramento programmatico

 

2.1. Descrizione sintetica della situazione di riferimento

L’area di riferimento del Patto Territoriale Specializzato Conca Barese, con una estensione di oltre 700 Kmq, si sviluppa dal mare ai territori a Nord-Ovest di Bari e comprende i comuni sotto elencati:

Codice ISTAT

Denominazione

Superficie totale kmq

Popolazione residente ‘91

Densità demografica Ab/kmq

% sul totale popolazione

72002

BISCEGLIE

68

50.157

738

19%

72006

BITONTO

173

53.772

311

20%

72010

GIOVINAZZO

44

20.933

476

8%

72012

MOLFETTA

58

66.839

1152

25%

72015

PALO DEL COLLE

80

20.027

250

8%

72027

RUVO DI PUGLIA

222

24.845

112

10%

72040

TERLIZZI

68

26.433

389

10%

 

TOTALE

   

369

 

La tabella seguente fornisce alcune indicazioni sulla disponibilita di strutture ricettive turistiche (alberghi, pensioni, camping), di aree attrezzate per insediamenti industriali e di servizi ospedalieri distribuiti per comuni all’interno del patto. Si può constatare la maggiore percentuale di strutture ricettive turistiche dei comuni che si affacciano sul mare (Bisceglie, Giovinazzo, Molfetta).

Comune

Ospedali

(posti letto)

Alberghi

(posti letto)

Pensioni

(posti letto)

Camping

Presenza ASI

(kmq)

Bisceglie

4

(2.300 )

4

(193 )

     

Bitonto

1

(200 )

2

(50 )

   

SI

(7 KMQ)

Giovinazzo

 

3

(453)

1

(24)

2

 

Molfetta

1

(234)

2

(220)

   

SI

Palo del Colle

         

Ruvo di Puglia

1

(100)

2

(60)

     

Terlizzi

1

(206)

       

La tabella che segue fornisce, invece, un quadro sintetico delle strutture finalizzate ad attività economiche presenti all’interno dell’area del Patto.

I comuni di Terlizzi (fiori) e Molfetta (ittico) dispongono di strutture mercatali di rilevanza nazionale.

Comune

Mercato ittico

Mercato ortofrutticolo

/floricolo

Zona artigianale

Porto

Peschereccio

/Mercantile

Bisceglie

SI

SI/NO

SI

SI/NO

Bitonto

NO

NO/NO

NO

NO

Giovinazzo

NO

NO/NO

NO

SI/NO

Molfetta

SI

SI/NO

SI

SI/SI

Palo del Colle

NO

NO/NO

SI

NO/NO

Ruvo di Puglia

NO

NO/NO

NO

NO/NO

Terlizzi

NO

SI/SI

NO

NO/NO

La tabella che segue riporta alcuni dati sintetici sullo sviluppo del tessuto industriale e sulla relativa occupazione per i diversi comuni dell’area del patto.

Emerge che i comuni dell’entroterra hanno maggiori tassi di industrializzazione con i maggiori tassi di occupazione (fatta eccezione per Bisceglie). I comuni di Giovinazzo e Molfetta presentano i tassi più bassi.

 

Comune

Tasso di industrializzazione

Tasso di

Occupazione

Tasso

Agricoltura

Tasso

Pesca, piscicoltura, ed attività correlate

Bisceglie

1,1

31,8

3,0

0,6

Bitonto

1,2

33,1

3,5

0,0

Giovinazzo

0,3

28,04

1,1

0,1

Molfetta

0,6

30,5

2,1

0,8

Palo del Colle

n.d.

n.d.

5

0

Ruvo di Puglia

1,3

31,9

6,1

0

Terlizzi

0,3

33,6

6,5

0

L’allegato 1 riporta le singole Schede comunali di caratterizzazione socioeconomica.

Le attività nei settori economici prevalenti

L’attività economica è caratterizzata dalla presenza importante del settore primario, della pesca, del commercio e delle istituzioni; sottodimensionato è l’apporto delle attività industriali.

  1. Il settore primario è caratterizzato dalla presenza di numerosissime imprese agricole di tipo familiare; vi è dunque un forte frazionamento e sovente la proprietà della terra è finalizzata ad integrare il reddito familiare. Sono state, infatti, censite 27.521 aziende, di cui solo 3552 erano a conduzione diretta del coltivatore. Sostanzialmente le vere e proprie aziende agricole sono decisamente molto inferiori ai numeri anzidetti. Infatti, se si rapporta il numero di giornate lavorate al numero di aziende si ottiene un rapporto di 84 giornate all’anno per azienda.

    Nel settore agroalimentare, gli anni ottanta hanno portato a compimento un processo di razionalizzazione e di concentrazione dell’attività produttiva avviatasi sin dagli anni sessanta sull’onda della crescente penetrazione di prodotti di provenienza extraregionale. Il preesistente tessuto produttivo, a carattere prevalentemente artigianale, ha incontrato non poche difficoltà a realizzare su scala industriale produzioni caratterizzate, tra l’altro, da significative economie di scala, tanto tecnico-produttive quanto commerciali, dall’importanza dei rapporti con la distribuzione e la pubblicità, da importanti innovazioni tecnologiche nei macchinari.

    La pesca marittima rimane una attività di primaria importanza nei tre comuni costieri del Patto (Molfetta, Bisceglie e Giovinazzo) pur essendo attraversata da profonda crisi a carattere strutturale.

    Secondo il rapporto annuale della capitaneria di porto di Molfetta, al 31 dicembre 1999, il personale addetto alla pesca ed alle attività sussidiarie (a terra) nei comuni di Molfetta, Giovinazzo e Bisceglie sono 1750.

    Nell’area sono operanti n° 2 Mercati Ittici all’Ingrosso, uno, di rilevanza Nazionale, quello di Molfetta e l’altro a Bisceglie di interesse locale e Provinciale.

    Non risultano operanti impianti di confezionamento e/o trasformazione, ne industrie conserviere di una certa importanza.

  2. L’industria - L’area, pur essendo inserita in una delle zone industrializzate del Mezzogiorno, presenta uno scarso numero di imprese in grado di vendere i propri prodotti fuori dal mercato locale e con un proprio marchio.

Il tasso di attività dell’area, specie per quel che attiene la domanda di lavoro, è strutturalmente basso, soprattutto a causa della scarsa presenza industriale. Il rapporto percentuale addetti alle attività produttive del secondario e del terziario sulla popolazione residente è del 18,3% , contro il 24,6% della provincia il 22% della Puglia e del Mezzogiorno, soprattutto, il 31,7% della media Nazionale.

Sono Giovinazzo (12,6%), Terlizzi (12,6%) e Molfetta (13,9%) a determinare il sotto dimensionamento anzi detto, mentre, Bitonto (24,7%) e Bisceglie (22,8%) sono invece abbastanza in linea con i valori medi Meridionali.

Il sotto-dimensionamento è frutto di molteplici cause: un insufficiente sviluppo produttivo endogeno; una dipendenza dalle attività produttive localizzate nel capoluogo e nelle città vicine (zona industriale di Modugno), gli impieghi sulla flotta nazionale ed internazionale di trasporti marittimi.

Ne deriva una popolazione attiva superiore alla domanda di lavoro con un conseguente reddito disponibile maggiore di quello prodotto in loco.

Infatti, nell’insieme, il reddito percepito in questi comuni dovrebbe attestarsi intorno o poco al di sopra della media meridionale, unitamente ai livelli di disoccupazione e scolarizzazione.

L’offerta di Lavoro - L’area presenta un tasso di disoccupazione elevato, in linea con quello del Mezzogiorno.

Il tasso di attività della popolazione (% della popolazione attiva in condizione professionale su residenti) è di 31,6%, valore inferiore a quello medio Provinciale (32,2%), in linea con quello Regionale (31,5%), migliore di quello Meridionale (30,1%), ma molto inferiore a quello Nazionale (37,6%).

Con riferimento ai singoli comuni si va da un minimo del 28,4% di Giovinazzo ad un massimo del 33,6% di Terlizzi.

Con riferimento alle attività produttive emerge il sotto dimensionamento manifatturiero dell’area (6,6%) rispetto alla media Nazionale (9,7%); se, invece, il confronto è effettuato con la media provinciale, Regionale e Meridionale l’area evidenzia un offerta superiore. Con riferimento, poi, ai singoli Comuni, solo Molfetta (4,7%) presenta valori molto sotto dimensionati, mentre gli altri passano dal 6,4% di Giovinazzo al’8% di Bitonto.

L’altra attività prevalente è quella commerciale (4,1%), con valori però sotto dimensionati rispetto alla media di tutti gli altri aggregati territoriali di riferimento. In tale settore di attività fa eccezione Bisceglie con un indice del 5,6%.

Quanto agli altri settori di attività vanno segnalati il sovra dimensionamento, rispetto alla media degli altri aggregati territoriali di riferimento, della pesca, delle costruzioni, dei trasporti e dell’istruzione.

Tale maggior dimensionamento dell’area è dovuto, nello specifico, alle caratteristiche economiche di Molfetta, con forte presenza nel settore della pesca e di lavoratori operanti nei trasporti marittimi; per le costruzioni alla città di Bitonto; per gli addetti al settore dell’istruzione il contributo deriva soprattutto da Molfetta e Bitonto.

 

Le infrastrutture

Con riferimento ai trasporti, la dotazione infrastrutturale della zona è notevole:

Con riferimento alle aree destinate agli insediamenti produttivi:

L’agglomerato ASI di Molfetta è una infrastruttura intercomunale per insediamenti industriali-artigianali che si estende su una area di circa 400 ettari immediatamente confinante con la zona artigianale di Molfetta. L’agglomerato è collegato direttamente mediante svincoli con la 16 bis, con l’autostrada A14 e con il porto. In un "continuum" di collegamenti detta area si riconnette anche all’agglomerato industriale di Bari (da cui dista 20 km) al porto di Bari (km 23), all’aeroporto Bari-Palese (18 km).

Con finanziamenti CIPE sono state avviate, da parte del Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Bari, tutte le procedure per la ristrutturazione di 250 ettari.

La infrastrutturazione consiste in:

Considerando una superficie utile di 200 ettari si può prevedere una capacità di insediamento pari a 300 imprese.

Per quanto precedentemente detto l’agglomerato di Molfetta costituisce un apprezzabile quadro di fattori localizzativi, sicuramente incentivanti per l’avvio di un processo di sviluppo integrato di una parte cospicua dell’hinterland-barese, cui fanno capo centri importanti quali Bisceglie, Trani, Terlizzi, Ruvo, Corato.

 

Il Corridoio Adriatico ed il Corridoio 8

Il Corridoio Adriatico è un sistema di infrastrutture di comunicazione (strade, ferrovia, porti, aeroporti, interporti, valichi) e di reti informative ad alta velocità che si sviluppa dai valichi dell’Italia nord-orientale (Brennero, Tarvisio, villa Opicina) fino ai porti di Otranto e di Taranto lungo la dorsale adriatica.

Il Corridoio 8 è una delle direttrici principali della rete paneuropea individuata dalle specifiche Conferenze dei Ministri dei Trasporti di Creta ('92) e di Helsinki ('97), quale via di comunicazione globale e, quindi, di trasporto terrestre, marittimo, fluviale, ed aereo ma anche di energia e di sistemi di telecomunicazione. Tale Corridoio, collegando il Mar Nero con l'Ardiatico, assume un ruolo rilevamte nell'area geopolitica dei Balcani a sostegno del processo di integrazione est-ovest e di stabilizzazione complessiva dell'area.

Sotto il profilo funzionale si individuano due direttrici: nord-sud e est-ovest. La direttrice nord-sud collega i paesi del centro e nord Europa quali la Germania, l’Austria, la Francia con l’Italia, la Grecia ed i paesi del Mediterraneo centro-orientale. La diretrice est-ovest rilancia il rupo dell’Adriatico quale grande regione transfrontaliera di mediazione tra occidente ed oriente che con l’attenuarsi della conflittualità nell’area della ex-yugoslavia può divenire un elemento chiave dell’integrazione politica ed economica della regione balcanica sostenendo lo scambio tra le regioni italiane ed i paesi della costa adriatica orientale (Slovenia, Croazia, Montenegro, Bosnia, Albania).

Caratteristica del Corridoio Adriatico è la intermodalità ovvero la possibilità di interazione tramodalità di trasporto diverse (strade, ferrovia, porti, aeroporti, etc) finalizzata al risparmio energetico, all’efficienza ed alla tutela dell’ambiente.

Il Corridoio Adriatico, sul versante italiano, comprende Friuli-Venezia-Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, regioni cioè che rappresentano il sistema Italia con tutte le sue varietà e contraddizioni, esso può contribuire alla armonizzazione ed alla coesione del sistema Italia e produrre benefici notevolissimi sul piano dello sviluppo economico supportando con le infrastrutture di trasporto un modello di organizzazione delle imprese che si sta diffondendo sempre di più e che rappresenta un elemento di stabilità del sistema economico europeo: la rete delle imprese.

Una impresa è tanto più flessibile, tanto più incline all’innovazione, tanto più resistente alle turbolenze di un mercato sempre più ampio e competitivo quanto più è inserita in una rete di imprese.

Una infrastruttura di trasporti efficiente e moderna, inoltre, facilita processi di decentramento produttivo e di localizzazione degli impianti in aree geografiche competitive (per costo del lavoro, sicurezza, disponiblità di mano d’opera, accesso alle reti, etc).

Il territorio del Patto potrà svolgere un ruolo importante nel Corridoio Adriatico sia come direttrice trasversale di trasporto verso la sponda balcanica che come segmento dell’asse plurimodale nord-sud così come le aree del Patto destinate agli insediamenti produttivi potranno essere interessate da processi localizzativi (di piccole e medie imprese o da segmenti di grande impresa per effetto di decentramento è produttivo) favoriti dallo sviluppo delle infrastruttura di trasporto.

Nel territorio del Patto vi sono tutte le condizioni affinchè possa nascere un nodo plurimodale (strada, ferrovia, porto e aeroporto) sia di merci che di persone attraverso il protenziamento del sistema dei trasporti e l’alta velocità.

 

 

Analisi della struttura del comparto agricolo

L’agricoltura del territorio interessato dal Patto Territoriale della Conca Barese nell’ambito della provincia di Bari, mostra performance del settore agricolo di grande interesse.

La tabella seguente riporta i principali dati ed indicatori a livello comunale riferiti all’agricoltura:
Comune

ALTITUDINE

In metri sul livello del mare

Pendenza

RLS / ULA

RLS / SAU

BITONTO

118

98,75

16,06

2,75

BISCEGLIE

16

100,00

23,67

3,76

GIOVINAZZO

7

100,00

24,59

4,05

MOLFETTA

15

100,00

26,89

4,07

PALO DEL COLLE

177

100,00

17,79

2,59

RUVO DI PUGLIA

256

97,87

18,58

2,00

TERLIZZI

190

100,00

29,28

6,04

Le zone svantaggiate ai sensi della direttiva CEE n.268/75 ed elencate nelle direttive CEE n. 273/75 e 167/84, comprese nell’area del Patto sono:

L’analisi dei dati percentuali sul valore aggiunto indicano che mediamente l’agricoltura nella Terra di Bari, ma ciò vale anche per tutta la Puglia, conta di più rispetto alle altre province del Mezzogiorno e dell’intero Paese. Infatti, se in Italia l’incidenza dell’agricoltura è del 3,5%, nel sud è del 6,3% e in Puglia e nella provincia barese circa del 7,5%. Alla stessa maniera, pur non potendo con precisione elaborare il dato dei comuni che insistono nel territorio del Patto, si può ragionevolmente affermare la similarità dei dati appena esposti.

L’agricoltura è importante anche sotto il profilo occupazionale. Significativo è, infatti, il numero degli operai agricoli occupati dalle aziende. Questo dipende dalla specificità degli ordinamenti colturali più diffusi nella regione che necessitano di un maggiore apporto di manodopera.

Dai dati del censimento 1991 si possono sintetizzare i seguenti dati:

Comune

Addetti in agricoltura

Superficie coltivata

Bisceglie

1727

6173

Bitonto

1906

15385

Giovinazzo

255

3134

Molfetta

1965

5404

Palo del Colle

1200

7465

Ruvo di Puglia

1508

5862

Terlizzi

1733

4646

     

TOTALE

   

Negli ultimi anni, però, si registra un forte calo degli occupati dovuto essenzialmente alla trasformazione in atto nelle aziende agricole: per ristrutturazione ad elevato livello tecnologico nelle grandi aziende o per disimpegno a causa di perdita di competitività nelle piccole. Entrambe le situazioni determinano trend negativi sull’occupazione.

La parcellizzazione fondiaria rappresenta sicuramente un altro punto di debolezza: l’incidenza delle aziende fino a 5 ettari di SAU è di circa l’84%. Le piccole dimensioni limitano fortemente le possibilità competitive delle aziende, sia perché aumentano i costi e sia perché la produzione poco concentrata è difficile da commercializzare.

L’indotto agroalimentare non è ancora adeguatamente sviluppato considerate le sue potenzialità.

La maggioranza delle industrie alimentari dei comuni del Patto si occupa prevalentemente della prima trasformazione dei prodotti, con scarso impiego di tecnologie avanzate. Conseguentemente si ottengono produzioni a basso valore aggiunto e con limitati contenuti di servizio.

Di positivo c’è da segnalare, però, che molte imprese artigianali realizzano prodotti di "nicchia" caratterizzati da un’elevata qualità e tipicità che sempre di più vengono apprezzate dai mercati anche extracomunitari.

E’ necessario precisare a questo punto che l’analisi dei punti di forza e di debolezza appena esposti non si attaglia al settore florovivaistico (particolarmente sviluppato nel comune di Terlizzi e trattato al punto seguente) che pur essendo una attività agricola, presenta specificità tali da esigere un esame a parte.

Lo scenario generale economico e politico crea contemporaneamente elementi di minaccia e opportunità per il settore agricolo di non poco conto.

Da un lato si sta sempre più attenuando l’effetto protettivo delle politiche agricole della Unione Europea. Il mercato è globale, senza barriere doganali, con la conseguente competizione con le produzioni di altri paesi realizzata a costi più bassi.

Queste premesse non lasciano gli operatori tranquilli, in un momento in cui c’è bisogno, per essere competitivi, proprio di maggiori investimenti per la riduzione dei costi di riduzione e, soprattutto, per il miglioramento della qualità, per la creazione di nuovi prodotti più vicini alle esigenze del mercato, nonché di una nuova organizzazione della commercializzazione.

Purtroppo, questi mutamenti delle condizioni politiche ed economiche generali trovano spesso impreparati la maggioranza degli operatori. Il sistema agricoltura (cioè gli agricoltori, gli operai, le istituzioni competenti), si è adagiato su vecchi standard lasciando che diffusamente si sia irrigidita la struttura dei costi di produzione e che ci si allontanasse dalle richieste dei nuovi mercati.

L’area della Conca Barese, comprendente sia i comuni della costa che quelli dell'interno si caratterizzano per la presenza di un'agricoltura intensiva principalmente contraddistinta da:

Articolate ed in gran parte complete si è presentano alcune filiere di seguito elencate:

Analisi del comparto florovivaistico

Con le sue 22.000 aziende ed oltre 100.000 addetti il comparto floricolo italiano rappresenta il 7% della PLV agricola nazionale e fa da volano economico ad un terziario con oltre 20.000 imprese tra fiorai, ambulanti e garden center impegnati nella distribuzione al dettaglio, a cui si aggiungono i segmenti del commercio all’ingrosso e dell’esportazione ed i servizi di realizzazione e manutenzione del verde pubblico e privato.

La PLV pugliese incide su quella nazionale per il 13% ed è superata solo da Liguria (31%) e Campania (16%).

La floricoltura regionale si è sviluppata su tre direttrici:

Si può ritenere che il fatturato della filiera floricola pugliese sia superiore ai 400 miliardi di lire, con una espansione graduale ma continua anche in termini di superficie coltivata. Tra le coltivazioni il primato spetta alla rosa (40%) che ha soppiantato il garofano (20%).

Sicuramente l’area del Patto Conca Barese è una delle aree agricole più specializzate d’Italia e d’Europa nella coltivazione delle rose recise, infatti con i suoi 94 ettari di terreno coltivato interamente a serra incide per il 17% sul totale della SAU regionale e per il 22% sulla produzione floricola complessiva nazionale.

In definitiva si può affermare che la floricoltura nell’Area Conca barese si trova in una fase di transizione verso un auspicabile miglioramento quantitativo e qualitativo dei prodotti e che risente ancora oggi di un inadeguato sviluppo della rete commerciale.

Le carenze della rete distributiva, delle infrastrutture di trasporto rendono molto problematica l’espansione dei flussi di esportazione verso i mercati esteri.

Per altro fattori qualificanti per il comparto floricolo della Conca Barese sono:

l’alta professionalità maturata dagli operatori del settore

la presenza dell’Istituto professionale di Stato per l’Agricoltura di Terlizzi, scuola superiore di indirizzo agrario, ed in particolare floricolo, che spinge le nuove leve verso la formazione di capacità nel settore.

Il nuovo mercato dei fiori di Terlizzi, che quando operativo rappresenterà un riferimento nazionale per la concentrazione e la commercializzazione dei prodotti floricoli.

Analisi della struttura del settore della pesca marittima

L’attività della pesca marittima, nel corso del 1998 ha registrato una diminuzione in percentuale della produzione complessiva pari al 24% rispetto a quella dell’anno precedente. Tale decremento è stato caratterizzato sia da condizioni meteomarine poco favorevoli che dalle scarse giornate di pesca. Alla crisi strutturale del settore deve aggiungersi nel corso del 1999 l’emmergenza bellica in Adriatico che ha penalizzato non solo i pescatori ma l’itero settore (commercianti, cantieri ecc..).

L’emmergenza bellica si è sommata ai fattori limitanti dovuti alla politica comunitaria del settore, giustamente orientata al netto contenimento dello sforzo di pesca (ritiro definitivo dall’attività, interruzione obbligatoria dell’attività dipesca, fermo tecnico settimanale, misure tecniche di conservazione delle risorse).

Molfetta pur rimandendo uno dei principali centri pescherecci nazionali stà progressivamente perdendo centralità nell’ambito del processo di smercio del prodotto ittico italiano.

Il principale sistema di pesca utilizzato è lo strascico.

La situazione dei mercati ittici e dei centri di raccolta è così distribuita:

CENTRO

Mercato ittico

MOLFETTA

Mercato gestito dall’Amministrazione Comunale di rilevanza nazionale. Il pescato confluito nel mercato alimenta sia il mercato locale sia quello dei centri limitrofi e viene smistato verso i centri dell’Italia centro settentrionale. Ha un fatturato annuo di circa 17 miliardi di lire

BISCEGLIE

Mercato di importanza locale, operante in uno stabile del Comune di Bisceglie, la cui gestione dall’ottobre 1992 è privata.

La tabella seguente riporta il valore della produzione per pesci, molluschi e crostacei, in migliaia di lire, per l’anno 1998:

CENTRO

Pesci, Molluschi e Crostacei

Valori della produzione anno 1998 in milioni di lire

MOLFETTA

15451

BISCEGLIE

13060

GIOVINAZZO

378

   

TOTALE

28889

La tabella seguente riporta il numero di addetti alla pesca ed alle attività sussidiarie presenti nei comuni rivierasci dell’area Conca Barese.

Centro di pesca

Addetti alla pesca

Addetti ad attività sussidiarie a terra

Totale

MOLFETTA

1120

120

1240

BISCEGLIE

410

50

460

GIOVINAZZO

50

0

50

       

TOTALE

     

La consistenza del personale navigante e di quello addetto alle attività sussidiarie a terra è rimasta sostanzialmente invariata nel 1998 rispetto all’anno precedente.

Nell’ambito del Compartimento marittimo di Molfetta non esistono tonnare, né centri fissi di pesca. Tra Molfetta e Bisceglie sono attive vasche per l’ingrasso in mare di spigole ed orate.

Lungo la costa sono dislocati ed operanti i seguenti cantieri navali:

CENTRO

DESCRIZIONE

MOLFETTA

N° 7 cantieri navali con 21 operai alle dipendenze e n° 5 officine meccaniche con 18 operai alle dipendenze

BISCEGLIE

N° 1 cantieri navali con 2 operai alle dipendenze

   

TOTALE

N° 8 cantieri navali con 23 operai alle dipendenze e n° 5 officine meccaniche con 18 operai alle dipendenze

Nel corso del 1998 sono stati commissionati n° 3 unità per un totaledi 100 tonnllate di stazza lorda presunta

L’unico impianto di refrigerazione esistente nel Compartimento è ubicato a Molfetta sotto la gestione del mercato ittico. Detto impianto è costituito da 4 celle delle quali una per la conservazione del pesce congelato.

Nell’ambito del Compartiemto non esistono strutture conserviere.

I distributori di carburante e lubrificante sono così distribuiti:

CENTRO

DESCRIZIONE

MOLFETTA

N° 7 distributori

BISCEGLIE

N° 2 distributori

 

I punti di forza dell’area del Patto

Buona immagine per le caratteristiche di qualità del vino e dell’olio extravergine d’oliva;

Elevata specializzazione produttiva. L’intera area è caratterizzata dalla presenza diffusa di piccole e medie imprese operanti da tempo soprattutto nel settore del tessile-abbigliamento, della meccanica, della produzione, trasformazione e lavorazione dei prodotti agricoli diversi.

Accesso ai mercati internazionali. Seppur con modalità diverse, numerose imprese sono presenti sui mercati internazionali con propri canali di accesso.

Flessibilità produttiva. La natura del processo produttivo consente una notevole flessibilità operativa che accresce la capacità di adattamento delle imprese alle mutevoli condizioni di mercato.

Collocazione geografica. Situata a ridosso del capoluogo regionale, quest’area gode di una altissima accessibilità per la presenza dell’aeroporto di Bari-Palese, del porto commerciale di Molfetta, della linea ferroviaria e dell’autostrada A14.

Reddito pro-capite medio elevato e relativa disponibilità di risparmio per l’accumulazione primaria.

Buona qualità del capitale umano. Dovuta all’alto tasso di scolarizzazione ed alla vicinanza alle università del capoluogo.

Contiguità con l’area industriale di Bari-Modugno. In quest’area risultano insediate importanti aziende a capitale locale, centro-settentrionale, che attivano consistenti flussi di relazioni economiche con i territori circostanti. Interessanti, a tale proposito, sembrano le prospettive di nuovi insediamenti esteri, dopo circa venti anni di interruzione.

Aree destinate agli insediamenti produttivi. Sono degni di rilievo: la zona artigianale e per la piccola industria di Molfetta di circa 100 ettari, la zona artigianale di Bisceglie e Bitonto, l’agglomerato ASI di Molfetta al confine con il territorio di Bisceglie di circa 400 ettari, l’agglomerato ASI di Bisceglie-Bitonto di 800 ettari di futura infrastrutturazione.

Zona transfrontaliera. Con i suoi 20 chilometri di costa il porto commerciale e la sua storia ricca di relazioni commerciali e culturali con i paesi del bacino del Mediterraneo, si presenta come zona frontaliera per eccellenza verso i paesi della ex-Yugoslavia e l’Albania. Per lo sviluppo economico e sociale di queste regioni, il Patto può svolgere un ruolo molto importante.

Corridoio Adriatico. Il territorio del Patto rappresenta un segmento importante del Corridoio Adriatico, il sistema di infrastrutture di comunicazione e di reti informativi ad alta velocità che si sviluppa dai valichi dell’Italia nord-orientale fino ai porti di Otranto e di Taranto lungo la dorsale adriatica, lungo la direttrice nord-sud e est-ovest. Lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto adriatiche attribuiranno un ruolo di alto rilievo al territorio del Patto e potrà favorire la localizzazione di piccole e medie imprese o di segmenti di grandi imprese per effetto dei processi di decentramento produttivo.

 

I punti di debolezza dell’area del Patto

Elevata frammentazione della proprietà agricola, ridotta dimensione delle aziende agricole, limitata propensione all’associazionismo.

Limitata produzione in loco di valore aggiunto per i prodotti dell’agricoltura, della pesca a seguito di processi di lavorazione, trasformazione, commercializzazione;

Settore pesca. Il contenimento dello sforzo di pesca e la salvaguardia del patrimonio ittico dell’Adriatico precludono le possibiliotà di sviluppo e di innovazione delle imprese della pesca.

Contenutissima dimensione media delle imprese (con qualche eccezione) che rende minima la componente manageriale, relative le potenzialità di commercializzazione autonoma, limitata la disponibilità di capitali per la crescita ulteriore;

Carenza, pur in un comparto dai livelli tecnologici relativamente contenuti e principalmente incorporati nei macchinari, di conoscenze tecniche, tanto relativamente ai prodotti quanto soprattutto rispetto all’organizzazione della produzione ed ai legami con la commercializzazione.

Difficolta di natura finanziaria, tecnica e di personale, da parte di molte imprese, nel predisporre autonomi campionari, condizione necessaria per una più indipendente collocazione sul mercato.

Imprenditorialità per larga parte di prima generazione e quindi con un bagaglio di conoscenze tecnico-commerciali e soprattutto manageriali relativamente contenuto.

Competitività basata in larga misura sul fattore prezzo. Questa circostanza appare particolarmente preoccupante in quanto non dterminata da capacità tecnico-manageriali specifiche delle imprese dell’area.

 

2.2 Individuazioni delle finalità generali del Patto e relazioni con la programmazione regionale

Obiettivo primario del Patto Conca Barese, da cui il patto specializzato dell’agricoltura e della pesca trae origine, è quello di favorire, attraverso la concertazione, lo sviluppo economico del territorio, al fine di aumentarne l’occupazione, il reddito prodotto e la qualità della vita.

Gli obiettivi fissati sono i seguenti:

L'obiettivo ultimo, perciò, è quello di armonizzare i vari interessi e di ricercare le azioni adeguate ai bisogni della comunità attraverso la definizione di un complesso di iniziative concrete che possono essere misurate ed identificate nelle schede progettuali.

 

La Puglia si caratterizza per un'accentuata articolazione della sua struttura produttiva e territoriale. E' possibile individuare sia aree in cui prevale la specializzazione industriale (di piccola e media impresa, a prevalente presenza di grande impresa, nei settori dell'industria leggera, in quelli dell'industria meccanica, ecc.), che ambiti di caratterizzazione agricola e agroindustriale, nonché zone a forte vocazione turistica.

Obiettivi specifici per i Sistemi agricoli e della pesca riportati nel Programma Operativo Regionale (POR) Puglia sono:

  1. Migliorare la competitività dei sistemi agricoli, agroindustriali e della pesca regionali in un contesto di filiera, attraverso l’introduzione di innovazioni, il rafforzamento delle funzioni commerciali e dei servizi avanzati, la gestione integrata in tema di qualità, sicurezza e ambiente, in un’ottica di sviluppo sostenibile

  2. Sostenere lo sviluppo dei territori e delle economie rurali, valorizzandone le risorse ambientali e storico-culturali nel quadro di progetti integrati

  3. Rafforzare la dotazione strutturale di base (ammodernamento e completamento impianti irrigui, riconversione produttiva e ristrutturazione degli impianti) ed avanzata, a sostegno della competitività e dell’innovazione dei sistemi locali dell’agricoltura e della pesca, in un’ottica di sviluppo sostenibile

In base a quanto riportato dal POR, la Puglia si caratterizza per la presenza di numerosi sistemi territoriali connotati da una significativa omogeneità socioeconomica interna e da crescenti livelli di specializzazione produttiva. La quasi totalità di questi sistemi sta attraversando una fase di evoluzione per certi versi critica e decisiva per le prospettive di sviluppo futuro legata alla crescente apertura dei mercati internazionali, alla competitività dei nuovi Paesi emergenti, alla ridefinizione dei ruoli delle economie regionali all’interno della costruzione del mercato unico e della moneta unica europea.

Il POR individua per il sistema territoriale nord-barese i seguenti obiettivi di sviluppo:

Si può concludere pertanto che l’obiettivo del patto Conca barese è perfettamente in linea con quanto riportato nel Programma Operativo Regionale.

 

2.3. Compatibilità complessiva del Patto con lo sviluppo ecosostenibile

Particolare attenzione è stata riposta dai promotori del Patto nel promuovere, insieme allo sviluppo imprenditoriale locale, la tutela dell'ambiente e il risparmio energetico. Infatti, tra gli indicatori utilizzati per l'ammissione dei progetti di investimento al Patto Territoriale sono stati inseriti due indicatori (descritti al paragrafo 3.4) che favoriscono, a parità di condizione, le iniziative che prevedono:

 

3.1. Individuazione dei fabbisogni e degli obiettivi di intervento

L'area del Patto territoriale si caratterizza per la presenza soprattutto di:

Oliveti prevalentemente specializzati, mandorleti, ortofrutticoltura (in particolare orticoltura, cerasicoltura, viticoltura da mensa), viticoltura da vino, floricoltura, florovivaismo e vivaismo, pesca ed itticoltura.

Questi comparti necessitano di interventi specifici di ristrutturazione, ammodernamento e creazione di nuove strutture, di diversificazione varietale, di meccanizzazione, di concertazione dell'offerta e di miglioramento delle condizioni di commercializzazione dei prodotti, con particolare attenzione a tutte quelle tecniche di salvaguardia dell'ambiente.

Il Patto Conca Barese, copre un'area dalle notevoli potenzialità di sviluppo non solo per l'agricoltura e la pesca, in senso lato, ma anche per il settore agroindustriale, zootecnico ed agrituristico. Tali potenzialità concorrono all'integrazione (ed allo sviluppo) di altri settori produttivi e dei servizi collegati.

La deliberazione CIPE dell'11 novembre 1998 indica che l'estensione al settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura degli strumenti di programmazione negoziata deve essere particolarmente finalizzata a:

  1. garantire una partecipazione adeguata e duratura dei produttori dei prodotti di base ai vantaggi economici che da essi derivano;

  2. alla partecipazione del settore agricolo e della pesca al processo di sviluppo economico locale;

  3. favorire l’integrazione economica di filiera e l’organizzazione dell’offerta;

  4. accrescere l’orientamento competitivo e le capacità concorrenziali del sistema agroalimentare, anche attraverso la valorizzazione delle produzioni tipiche di qualità, al fine di produrre miglioramenti nella bilancia commerciale;

  5. incentivare e salvaguardare l’occupazione ed il lavoro nella filiera agroalimentare e della pesca, con particolare riferimento al ricambio generazionale;

  6. favorire la tutela delle risorse naturali e forestali, della biodiversità ed il mantenimento del paesaggio;

  7. favorire l’offerta di servizi collettivi a beneficio di tutti gli utenti nello spazio rurale;

  8. incentivare l’utilizzo ai benefici energetici delle produzioni agricole.

 

Alla luce della sintetica elencazione delle vocazioni produttive e dei fattori limitanti dell'area Conca Barese e con riferimento agli obiettivi generali di sviluppo già fissati dal Patto Conca Barese entrambi riportati nel capitolo 2, il Patto Territoriale Specializzato intende perseguire i seguenti obiettivi specifici, anche in raccordo con gli indirizzi programmatici regionali, nazionali e comunitari:

  1. innovazione e valorizzazione del settore floricolo ed agro-alimentare sia attraverso interventi diretti che nelle strutture di filiera mediante (obiettivo 1 del Patto Conca Barese):
  1. modernizzazione e riorientamento delle imprese della pesca, sviluppo delle strutture a terra finalizzato a raggiungere parametri di assoluta efficienza nel processo di valorizzazione dei prodotti, in linea con gli indirizzi delle politiche comunitarie di settore mediante: (obiettivo 2 del Patto Conca Barese)
  1. realizzazione di strutture per la salvaguardia dell’ambiente. Ció al fine di un utilizzo anche economico della risorsa ambiente in un percorso ideale "dalla campagna al mare" (obiettivo 6 del Patto Conca Barese);

  2. creazione di un sistema integrato "agro-ittico-alimentare", finalizzato a gestire in modo combinato i tre settori richiamati: (obiettivo 8 del Patto Conca Barese).

 

 

3.2. Quantificazione degli obiettivi di sviluppo locale

Obiettivi di carattere trasversale rispetto alle principali direttrici definite all’interno del Patto e innanzi richiamate sono i seguenti punti fondamentali per lo sviluppo locale. Per ciascuno dei settori economici ammessi al finanziamento del patto, l’impegno assunto dai Promotori nel corso della concertazione possono essere riassunti nei seguenti quattro punti fondamentali:

 

Finalità degli interventi è innestare processi d’innovazione atti ad orientare lo sviluppo agricolo dell’area, nel quadro degli obiettivi della politica agricola comunitaria, verso segmenti a più alto valore aggiunto, promuovendo interventi di integrazione tra la produzione agricola/ittica e la lavorazione, trasformazione e commercializzazione, ed in una logica di progetti tesi a valorizzare sinergie delle filiere agroalimentari di maggior interesse per l’area del Patto.

In particolare, le linee di intervento previste dai promotori, sono state:

  1. Interventi destinati al miglioramento delle condizioni di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli
  2. Aiuti a favore della pubblicità dei prodotti agricoli
  3. Investimenti strutturali nella produzione primaria
  4. Impianti di trasformazione e commercializzazione di prodotti della pesca e dell’acquacoltura
  5. Nuovi impianti e sperimentazioni in acquacoltura
  6. Attrezzature portuali

 

  1. Interventi destinati al miglioramento delle condizioni di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli

Il settore agroindustriale, soprattutto per i comuni situati a Nord-Ovest del capoluogo, è un settore in crescita anche per la forte vocazione agricola di questi territori e assume una rilevanza strategica per la crescita dell’economia dell’intera area e anche per la crescita della base occupazionale.

La rilevanza strategica deriva dalla capacità delle attività di trasformazione dei prodotti della terra di valorizzare le risorse dell’agricoltura locale, impedendole di perdere ancora di più quote di mercato, rispetto a quanto già accade nelle tendenze nazionali ed internazionali.

Nell’epoca della globalizzazione dei mercati i prodotti della nostra terra sono assediati da due grandi pericoli:

Il settore agro-industriale consente insediamenti produttivi che, tra tutti quelli che rientrano nell’area dell’industria manifatturiera allargata, hanno bassi livelli di impatto ambientale e consentono, nella misura in cui sostengono le attività agricole, di preservare il nostro territorio agricolo.

Gli interventi nel settore agro-industriale consentono, peraltro, di ottenere – se si definiscono congiuntamente adeguate politiche attive del lavoro – incrementi occupazionali più ampi e che hanno effetti benefici anche nel settore dell’agricoltura e in quello della commercializzazione dei prodotti.

I contributi sono volti a favorire un ampliamento e miglioramento della base produttiva agro-alimentare dell’area del Patto Territoriale.

I comparti di intervento previsti sono:

 

 

  1. Aiuti a favore della pubblicità dei prodotti agricoli

I contributi sono volti a favorire la valorizzazione delle produzione tipiche dell’area del Patto.

I comparti di intervento sono:

 

  1. Investimenti strutturali nella produzione primaria

L’intervento vuol favorire il sostegno agli investimenti nelle aziende agricole contribuendo al miglioramento dei redditi agricoli, nonché delle condizioni di vita, di lavoro e di produzione.

I singoli progetti saranno finalizzati a raggiungere gli obiettivi indicati dal Reg. CE 950/97.

I comparti di intervento previsti sono:

 

  1. Impianti di trasformazione e commercializzazione di prodotti della pesca e dell’acquacoltura

    L’intervento è finalizzato a promuovere la valorizzazione della pesca filiera tipica dell'area rispetto alle tendenze dei mercati locali, nazionali ed internazionali.

    Possono beneficiare del contributo gli Operatori del settore della pesca, singoli o associati, Società consortili (anche con omologazione in corso) con l’eventuale partecipazione minoritaria degli Enti Locali, compresi i Consorzi di filiera formati da produttori, trasformatori, trasportatori e commercianti all’ingrosso, nonché le Aziende ittico-conserviere.

  2. Nuovi impianti e sperimentazioni in acquacoltura

    L’intervento è finalizzato a promuovere il settore dell’acquacoltura, filiera tipica dell'area del Patto, settore che sviluppa l’allevamento o la coltura di organismi acquatici, grazie all'impiego di tecniche particolari (ripopolamento delle acque, nutrimento degli esemplari, difesa dai predatori, ecc.) al fine di aumentare, al di là delle capacità naturali dell’ambiente, la resa degli organismi in questione, che rimangono di proprietà di una persona fisica o giuridica durante tutta la fase di allevamento o di coltura compreso il raccolto.

     

     

     

  3. Attrezzature portuali

Gli investimenti devono presentare un interesse per l’intera comunità del porto e contribuire allo sviluppo generale dello stesso e al miglioramento dei servizi offerti ai pescatori.

Tali investimenti devono riguardare in particolare impianti ed attrezzature destinati:

  1. migliorare le condizioni di sbarco, di trattamento e di magazzinaggio dei prodotti della pesca nei porti;

  2. coadiuvare le attività delle navi da pesca (rifornimento di carburanti e di ghiaccio, approvvigionamento d’acqua, manutenzione e riparazione delle navi da pesca);

  3. sistemare le banchine nell’intento di migliorare le condizioni di sicurezza al momento dell’imbarco e dello sbarco dei prodotti.

 

 

 

3.4. Individuazione e selezione delle iniziative

Per la selezione dei progetti di investimento delle imprese da includere nel Patto Territoriale della Conca Barese:

  1. è stato pubblicato il 23 agosto 1999, un invito destinato alle imprese operanti nei settori dell’agricoltura e della pesca ad aderire con proprie iniziative di investimento al Patto Territoriale Specializzato Conca Barese;

  2. sono stati riportati, nel modulo consegnato alle imprese (vedi allegato II), i criteri adottati dai Promotori per la selezione delle iniziative imprenditoriali e la formulazione della graduatoria di merito che costituisce l'ordine di priorità degli interventi secondo quanto stabilito dalla comunicazione del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica del 16.7.98;

  3. è stata inviata il 13 gennaio 2000, una raccomantada a tutte le imprese partecipanti al bando del 23 agosto 1999, contenente un invito a riformulare le proposte imprenditoriali utilizzando i moduli predisposti dal Ministero (ed all’epoca presenti sul sito Internet www.tesoro.it)

I criteri adottati sono ispirati a valutare l'efficacia ed efficienza della singola iniziativa imprenditoriale sotto il profilo produttivo ed occupazionale e sotto l'aspetto di eco-compatibilità.

Le iniziative istruite positivamente, sono state oggetto di apposita graduatoria, formulata sulla base dei punteggi attributi ai seguenti indicatori:

  1. Rapporto tra il capitale proprio immesso nell'iniziativa e l'investimento complessivo.

    Ai fini del calcolo del presente indicatore, il capitale proprio da investire nell’iniziativa non può essere superiore alla differenza tra il totale dell’investimento e l’agevolazione richiesta;

  2. Rapporto tra il numero di occupati attivati dall'iniziativa e l'investimento complessivo dell’investimento.

    Per occupati attivati dall’iniziativa si intende la differenza tra gli occupati medi annui a regime e gli occupati medi annui relativi all’anno precedente la presentazione della domanda;

  3. Rapporto tra il totale degli immobilizzi agevolabili e l'agevolazione richiesta per il programma di investimento (riportati nella Scheda Tecnica);

  4. Composizione societaria.

    E’ attribuito un punteggio pari a 10 alle iniziative presentate da imprenditori agricoli a titolo principale (nuova scheda tecnica punto A22), 9 negli altri casi.);

  5. Indicatore ambientale.

    E’ attribuito un punteggio fino a punti 10 ai progetti che prevedono interventi per una organica politica della qualità ambientale dell’impresa e per il riciclo dei sottoprodotti o residui di lavorazione nonché l’eliminazione o la depurazione dei rifiuti. Il punteggio sarà attribuito a seconda delle informazioni tecniche ed economiche che l’impresa fornirà esplicitamente nella Scheda tecnica allegata al modulo di domanda;

  6. Produzioni da agricoltura biologica.

Il punteggio è ottenuto calcolando i valori degli indicatori normalizzati relativi agli indicatori 1, 2, 3,4,5 e 6 suddetti mediante la seguente formula:

Ini = (Ii - M) / D

Dove: Ini= valore normalizzato per l'iniziativa n dell'indicatore i (i=1,2,3,4,5,6)

La somma algebrica degli indicatori normalizzati fornisce il punteggio finale ottenuto dall'iniziativa e determina la posizione della stessa nella graduatoria che contiene i progetti di investimenti da proporre al finanziamento.

 

3.5 Iniziative imprenditoriali

Le iniziative imprenditoriali raccolte, in base al bando del 18 agosto 1999 ed alla comunicazione del 13 gennaio 2000, si distribuiscono per settore e per comune, come nella tabella seguente:

COMUNI

N°. Iniziative

Trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli

Aiuti a favore della pubblicità di prodotti agricoli

Investimenti strutturali della produzione primaria

Pesca, acquacoltura ed attrezzature portuali

BISCEGLIE

13

21%

9

31%

0

0%

2

8%

2

100%

BITONTO

9

14%

5

17%

1

14%

3

12%

0

0%

GIOVINAZZO

5

8%

3

10%

0

0%

2

8%

0

0%

MOLFETTA

11

17%

4

14%

2

29%

5

20%

0

0%

PALO DEL COLLE

6

10%

3

10%

0

0%

3

12%

0

0%

RUVO DI PUGLIA

6

10%

3

10%

0

0%

3

12%

0

0%

TERLIZZI

10

16%

2

7%

1

14%

7

28%

0

0%

ALTRO

3

5%

0

0%

3

43%

0

0%

0

0%

Totale …

63

100%

29

100%

7

100%

25

100%

2

100%

 

 

Dall'esame delle proposte imprenditoriali emergono i seguenti dati di sintesi:

COMUNI

N°. Iniziative

Trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli

Aiuti a favore della pubblicità di prodotti agricoli

Investimenti strutturali della produzione primaria

Pesca, acquacoltura ed attrezzature portuali

BISCEGLIE

13

23%

9

35%

0

0%

2

8%

2

100%

BITONTO

9

16%

5

19%

1

20%

3

13%

0

0%

GIOVINAZZO

4

7%

2

8%

0

0%

2

8%

0

0%

MOLFETTA

10

18%

3

12%

2

40%

5

21%

0

0%

PALO DEL COLLE

5

9%

3

12%

0

0%

2

8%

0

0%

RUVO DI PUGLIA

6

11%

3

12%

0

0%

3

13%

0

0%

TERLIZZI

9

16%

1

4%

1

20%

7

29%

0

0%

ALTRO

1

2%

0

0%

1

20%

0

0%

0

0%

Totale …

57

100%

26

100%

5

100%

24

100%

2

100%

La tabella seguente riporta la ripartizione delle schede ammesse in graduatoria suddivise per settore di intervento.
Settore di intervento

N°. Iniziative

Nuovi occupati

Mezzi propri

Agevolazione richiesta

Investimento totale

Trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli

26

45,6%

183

60,0%

12.089

60,9%

26.023

60,9%

40.645

61,5%

Aiuti a favore della pubblicità di prodotti agricoli

5

8,8%

7

2,3%

413

2,1%

404

0,9%

827

1,3%

Investimenti strutturali della produzione primaria

24

42,1%

99

32,5%

6.806

34,3%

15.118

35,4%

22.854

34,6%

Pesca, acquacoltura ed attrezzature portuali

2

3,5%

16

5,2%

549

2,8%

1.198

2,8%

1.747

2,6%

TOTALE

57

100,0%

305

100,0%

19.858

100,0%

42.744

100,0%

66.072

100,0%

La tabella seguente riporta la ripartizione delle schede ammesse in graduatoria suddivise per comune.

COMUNI

N°. Iniziative

Nuovi occupati

Mezzi propri

Agevolazione richiesta

Investimento totale

BISCEGLIE

13

22,8%

97

31,8%

4.256

21,4%

11.151

26,1%

17.556

26,6%

BITONTO

9

15,8%

62

20,3%

3.771

19,0%

6.386

14,9%

10.032

15,2%

GIOVINAZZO

4

7,0%

8

2,5%

1.307

6,6%

2.128

5,0%

3.421

5,2%

MOLFETTA

10

17,5%

32

10,6%

2.472

12,5%

4.721

11,0%

7.441

11,3%

PALO DEL COLLE

5

8,8%

19

6,2%

1.195

6,0%

2.139

5,0%

3.843

5,8%

RUVO DI PUGLIA

6

10,5%

44

14,5%

3.512

17,7%

7.616

17,8%

11.391

17,2%

TERLIZZI

9

15,8%

42

13,9%

3.278

16,5%

8.538

20,0%

12.257

18,6%

ALTRO

1

1,8%

1

0,3%

65

0,3%

65

0,2%

130

0,2%

TOTALI

57

100,0%

305

100,0%

19.858

100,0%

42.744

100,0%

66.072

100,0%

La Circolare del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica del 16.7.98, "Modalità e criteri per lo svolgimento delle attività di assistenza tecnica e di istruttoria dei Patti territoriali e contratti d’area" prevede al punto 1.10 che non possono essere ammesse ad istruttoria un complesso di iniziative che comporti un finanziamento eccedente del 20% il limite massimo previsto (nel caso dei patti specializzati da 50 a 60 miliardi di lire), poichè le iniziative infrastrutturali presentate ammontano a circa 22.5 miliardi di lire la disponibilità per le iniziative imprenditoriali è di 37,5 miliardi di lire.

Pertanto le iniziative ammesse in istruttoria sono quelle comprese tra il primo ed il quarantanovesimo posto.

I principali dati di sintesi per quanto riguarda le iniziative trasmesse in istruttoria determinano le seguenti statistiche.
SETTORI

N. INIZIATIVE

MEZZI PROPRI

AGEV.RICHIESTA

NUOV. OCC

INV. AGEVOL

INV.TOTALE

trasformazione

25

51%

11.929

65%

25.383

68%

179

61%

37.594

67%

39.845

68%

pubblicità

5

10%

413

2%

404

1%

7

2%

826

1%

827

1%

produzione

17

35%

5.498

30%

10.494

28%

90

31%

16.107

29%

16.296

28%

pesca

2

4%

549

3%

1.198

3%

16

5%

1.747

3%

1.747

3%

TOTALI

49

100%

18.390

100%

37.479

100%

292

100%

56.275

100%

58.715

100%

La tavola 3.1 riporta la graduatoria delle iniziative imprenditoriali.

Dalle analisi che l’apposito nucleo di valutazione ha condotto sulle singole iniziative imprenditoriali proposte si può affermare che quelle ammesse alla successiva istruttoria bancaria delineano prospettive di sviluppo coerenti con le finalità dichiarate dai Promotori e con gli obiettivi posti alla base del Patto Territoriale.

 

 

 

 

 

3.6 INIZIATIVE INFRASTRUTTURALI

Le iniziative infrastrutturali proposte dalle Amministrazioni assommano ad un totale previsto di risorse pari a 22.485,5 milioni e sono riportate nel dettaglio nella tavola seguente.

 

 

I progetti imprenditoriali presentati al Patto della Conca Barese risultano in linea con il quadro socio-economico-produttivo e con le finalità di sviluppo del territorio che i promotori hanno delineato durante la fase di concertazione e definite nel protocollo di intesa.

Le vocazioni specifiche dei diversi Comuni trovano conferma e si rafforzano nelle iniziative proposte dagli imprenditori.

L'analisi del tessuto produttivo delle diverse aree geografiche del territorio del Patto, già condotta nel protocollo di intesa, si ritrova rafforzata in termini sia di ampliamento che di nuove iniziative nei settori dominanti le diverse economie locali presenti nel Patto.

Non a caso le line di intervento relative agli interventi realtivi alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti ed a sostenere le produzioni locali tipiche, ha confermato la volontà degli imprenditori ad investire e la prospettiva di un mercato vivace ed in espansione soprattutto per alcune categorie di prodotti.

La stretta connessione esistente tra le proposte di servizi alle imprese e le iniziative produttive confermano un livello di integrazione progettuale e prospettano una rinnovata capacità di marketing del territorio del Patto.

La coerenza di ciascuna iniziativa proposta con gli obiettivi del Patto è stata valutata caso per caso verificandone l'efficacia rispetto al sistema produttivo delle imprese e dei servizi. Gli investimenti appaiono orientati a rafforzare i settori produttivi in forte crescita di mercato o nuove iniziative in grado di ridurre drasticamente la dipendenza dall'esterno del valore aggiunto sui prodotti. Queste considerazioni dimostrano, tra l'altro, una capacità imprenditoriale ed un livello di maturità nella cultura d'impresa che costituiscono carattere essenziale della proposta del Patto della Conca Barese.

La crescita occupazione prevista a fronte delle iniziative imprenditoriali inviate in istruttoria è di 292 nuove unità rappresenta un dato estremamente promettente per un'area, come quella del Patto, afflitta da livelli di disoccupazione eccessivamente alti.

 

 

5. Fattibilità giuridica e amministrativa del Patto

Massima attenzione è stata rivolta sia dai promotori che dagli imprenditori alla rapida cantierabilità di tutte le iniziative proposte all'interno del Patto.

Il richiamo costante alla verifica puntuale, progetto per progetto, di tutti gli adempimenti necessari per l'avvio e la realizzazione dei progetti di investimento ha consentito in questa fase finale di poter contare su iniziative per le quali gli atti necessari e le autorizzazioni di merito sono limitate a quelle per le quali gli stessi Uffici Tecnici dei Comuni garantiscono la coerenza dei tempi di rilascio con i tempi di avvio e realizzazione delle iniziative.

Il contatto costante delle imprese con le amministrazioni e la particolare disponibilità di queste ultime ha permesso di configurare un insieme di progetti la cui fattibilità giuridica ed amministrativa è coerente con i tempi di sviluppo previsti nei Patti territoriale e limitata a 48 mesi.

La sottoscrizione di uno specifico protocollo amministrativo, aggiuntivo rispetto a quanto già indicato in termini di impegni dei sottoscrittori nel protocollo di intesa, conferma, inoltre, gli impegni delle amministrazioni ad avviare iniziative comuni volte a minimizzare i tempi necessari al rilascio delle autorizzazioni necessarie allo sviluppo delle iniziative proposte nel Patto.

Con questi presupposti iniziali è stato relativamente agevole verificare e constatare la fattibilità giuridica ed amministrativa di ogni singola iniziativa imprenditoriale e infrastrutturale.

 

 

Il quadro delle Amministrazioni e degli Enti che hanno sottoscritto il Patto raccoglie in pratica tutti gli enti con poteri di controllo e di autorizzazione che, rispetto alle iniziative imprenditoriali avanzate nel Patto della Conca Barese, saranno chiamati a diverso titolo a predisporre gli atti amministrativi e le autorizzazioni necessarie per l'avvio e la realizzazione delle iniziative previste.

Questa condizione dà forti garanzie in merito alla rapida cantierabilità di ciascuna iniziativa ammessa al Patto e al raggiungimento complessivo degli obiettivi che i Sottoscrittori si sono dati per lo sviluppo locale.

La completezza delle singole schede di iniziative imprenditoriali e infrastrutturali sia sotto il profilo tecnico sia sotto quello amministrativo consente di avviare gli ulteriori accertamenti di carattere economico-finanziario che saranno a breve compiuti dalla banca concessionaria al fine di determinare il pacchetto progettuale definitivo per il Patto.

La concretezza delle iniziative imprenditoriali, tutte mirate allo sviluppo delle specializzazioni produttive del contesto locale, assicura il raggiungimento di migliori condizioni produttive sia in termini di potenziamento degli insediamenti attuali sia in termini di diversificazione mirante a ridurre la dipendenza dai fattori di produzione esterna.

Le iniziative infrastrutturali, nella loro concretezza, puntualizzano un'azione diretta a sostenere, soprattutto con le necessarie opere finalizzate alla commercializzazione dei prodotti, le nuove iniziative imprenditoriali, concentrandosi sulle vocazioni produttive dei comuni

Particolare attenzione è stata rivolta alla coerenza di ciascuna delle iniziative imprenditoriali proposte nel Patto con gli obiettivi di sviluppo fissati dalle forze sociali coinvolte e la coerenza complessiva di ciascuna di queste iniziative produttive tra esse nel territorio del Patto.

Le infrastrutture previste, inoltre, supportano in modo coerente le iniziative imprenditoriali andando a promuovere completamenti e/o ampliamenti di opere di sicuro e diretto impatto positivo con lo sviluppo delle attività produttive.

Dalle schede tecniche analizzate non si rilevano ulteriori necessità negoziali con altre strutture territoriali competenti per concessione ed autorizzazione rispetto agli insediamenti produttivi e alle opere infrastrrutturali previste nel Patto denominato Conca Barese.

ALLEGATO I: Schede comunali di caratterizzazione socioeconomica

BISCEGLIE

 

Superficie 68

Altezza mt. 16

Popolazione 50.157 Densità 697.2

Famiglie 14.149

Censimento Popolazione

Addetti in Agricoltura 1.727

Addetti nell’Industria 4.759

Addetti nella P.A. 4.074

Addetti negli Altri Servizi 4.507

Censimento Agricoltura

N. Aziende totali 5.446

di cui con manod. Extrafamiliare 571

" " Conduzione non diretta del coltivatore 308

Totale superficie coltivata 6173

N. Giornate di lavoro totale 265.459

N. Aziende di Allevamento 0

N. Capi di allevamento 0

di cui bovini 0

" " ovini 0

Censimento Industria e Terziario

N. Addetti Totali 11.697

di cui Istituzioni 3.792

Industria 513

Commercio 1.290

Altre attività 492

Istituzioni 135

Settore Creditizio

sportelli bancari 12

depositi 706.512

impieghi 704.823

Utenze Telecom 15.734

Utenze enel 24.492

Partite Iva 7.704

Reddito medio 14.768

Metano si

Indicatori

Tasso industrializzazione 1,1

Tasso occupazione 31.8

Agricoltura, caccia silvicoltura 3,0

Pesca piscicoltura e servizi connessi 0,6

Estrazione minerali + produz. Energia 0,3

Att. Manifatturiere 7,3

Costruzioni 2,5

Commercio 5,6 Alberghi e ristorante 0,9

Trasporti etc. 1,3

Servizi finanz. Immob. etc 1,8

P.a. 1,6

Istruzione 1,6

Sanità 4,4

Altri servizi sociali 0,9

Partite Iva su abitanti 16,3

Depositi su abitanti 14,9

Impieghi su abitanti 10,6

Abitanti per sportello 4.000

Utenze telecom su abitanti 33,2

Utenze enel su abitanti 51,7

Giorn. Lav. Tempo indeter./N. impr. agricole 0,01

Giorn. Lav. Tempo detr./N. impr. agricole 13,8

 

 

Bitonto

Superficie 173

Altezza mt. 118

Popolazione 53.772 Densità 310,8

Famiglie 14.477

Censimento Popolazione

Addetti in Agricoltura 1.906

Addetti nell’Industria 7.483

Addetti nella P.A. 4.234

Addetti negli Altri Servizi 4.153

Censimento Agricoltura

N. Aziende totali 5.292

di cui con manod. Extrafamiliare 1.034

" " Conduzione non diretta del coltivatore 206

Totale superficie coltivata 15.385

N. Giornate di lavoro totale 638.411

N. Aziende di Allevamento 34

N. Capi di allevamento 1.534

di cui bovini 534

" " ovini 685

Censimento Industria e Terziario

N. Addetti Totali 12.243

di cui Istituzioni 1.974

Industria 619

Commercio 1.451

Altre attività 565

Istituzioni 148

Settore Creditizio

Impieghi 239.542

Depositi 677.990

Sportelli bancari 13

Utenze Telecom 15.530

Utenze enel 23.449

Partite Iva 7.336

Reddito medio 15.463

Metano si

Indicatori

Tasso industrializzazione 1,2

Tasso occupazione 33,1

Agricoltura, caccia silvicoltura 3,5

Pesca piscicoltura e servizi connessi 0,0

Estrazione minerali + produz. energia 0,2

Att. manifatturiere 8,0

Costruzioni 5,7

Commercio 4,4

Alberghi e ristorante 0,5

Trasporti etc. 1,4

Servizi finanz. Immob. etc 1.4

P.a. 2,3

Istruzione 3,4

Sanità 1,2

Altri servizi sociali 0,9

Partite Iva su abitanti 13,6

Depositi su abitanti 12,6

Impieghi su abitanti 4,5

Abitanti per sportello 4.167

Utenze telecom su abitanti 28,9

Utenze enel su abitanti 43,6

Giorn. Lav. Tempo indeter./N. impr. agricole 2,8

Giorn. Lav. Tempo detr./N. impr. agricole 43,6

 

GIOVINAZZO

 

Superficie 44

Altezza mt. 7

Popolazione 20.933

Densità 475.8

Famiglie 6.553

Censimento popolazione

Addetti in agricoltura 255

addetti nell’industria 2.165

Addetti nella P.A. 1.939

Addetti negli altri servizi 1.593

Censimento Agricoltura

N. Aziende totali 1.688

di cui con manodopera extrafamiliare 231

" " Conduzione non diretta del coltivatore 81

Totale superficie coltivata 3.134

N. Giornate di lavoro totale 138.686

N. Aziende di allevamento 0

N. Capi di allevamento 0

di cui bovini 0

" " ovini

Censimento Industria e Terziario

N. Addetti Totali 2.648

di cui Istituzioni 640

Industria 67

Altre attività 415

Commercio 214

Istituzioni 59

Settore Creditizio

Sportelli bancari 4

Depositi 188.118

Impieghi 38.409

Utenze telecom 6.527

Utenze enel 11.556

Partite Iva 2.522

Reddito medio 16.788

Metano si

Indicatori

Tasso industrializzazione 0,3

Tasso occupazione 28.04

Agricoltura, caccia silvicoltura 1.1

Pesca, piscicoltura e servizi connessi 0,1

Estrazione minerali + produz. energia 0,5

att. Manifatturiere 6.4

Costruzioni 3.4

Commercio 3.1

Alberghi e Ristoranti 0.7

Trasporti 2.1

Servizi Finanziari e Immobiliari 1.7

  • A. 5.3

Istruzione 1.8

Sanità 1.3

Altri Servizi Sociali 0.9

Partite IVA su abitanti 12

Depositi su abitanti 9

Impieghi su abitanti 1.8

Abitanti per sportello 5.263

Utenze telecom su abitanti 31.2

Utenze enel su abitanti 55.2

Giornate lavorative t. indeterminato/imprese agricole 0.1

Giornate lavorative t. determinato/imprese agricole 22.4

 

 

Molfetta

 

Superficie 58

Altezza mt. 15

Popolazione 66.839

Densità 1152,4

Famiglie 21.656

Censimento popolazione

Addetti in agricoltura 1.965

addetti nell’industria 5.731

Addetti nella P.A. 5.066

Addetti negli altri servizi 7.624

Censimento Agricoltura

N. Aziende totali 3.935

di cui con manodopera extrafamiliare 277

" " Conduzione non diretta del coltivatore 670

Totale superficie coltivata 5.404

N. Giornate di lavoro totale 222.844

N. Aziende di allevamento 16

N. Capi di allevamento 270

di cui bovini 270

" " ovini 0

Censimento Industria e Terziario

N. Addetti Totali 9.306

di cui Istituzioni 2.521

Industria 398

Altre attività 761

Commercio 1.288

Istituzioni 161

Settore Creditizio

Sportelli bancari 19

Depositi 849.830

Impieghi 365.930

Utenze telecom 21.316

Utenze enel 29.943

Partite Iva 7.469

Reddito medio 16.047

Metano si

Indicatori

Tasso industrializzazione 0,6

Tasso occupazione 30,5

Agricoltura, caccia silvicoltura 2,1

Pesca, piscicoltura e servizi connessi 0,8

Estrazione minerali + produz. energia 0,3

att. Manifatturiere 4,7

Costruzioni 3.6

Commercio 3.4

Alberghi e Ristoranti 1.3

Trasporti 5

Servizi Finanziari e Immobiliari 1.7

  • A. 2.2

Istruzione 3.3

Sanità 1.2

Altri Servizi Sociali 0.9

Partite IVA su abitanti 11.2

Depositi su abitanti 12.7

Impieghi su abitanti 5.5

Abitanti per sportello 3.518

Utenze telecom su abitanti 31.9

Utenze enel su abitanti 44.8

Giornate lavorative t. indeterminato/imprese agricole 0.6

Giornate lavorative t. determinato/imprese agricole 15.5

 

 

Palo del Colle

 

Superficie 80

Altezza mt. 177

Popolazione 20.027

Densità 250

Famiglie 6.600

Censimento popolazione

Addetti in agricoltura 1.200

addetti nell’industria 2.144

Addetti nella P.A. 1.091

Addetti negli altri servizi 2.684

Censimento Agricoltura

N. Aziende totali 2.917

di cui con manodopera extrafamiliare 569

" " Conduzione non diretta del coltivatore 88

Totale superficie coltivata 7.465

N. Giornate di lavoro totale 292.175

N. Aziende di allevamento 2

N. Capi di allevamento 189

di cui bovini 12

" " ovini 180

Censimento Industria e Terziario

N. Addetti Totali 2.335

di cui Istituzioni 464

Industria 809

Altre attività 614

Commercio 448

Istituzioni 70

Settore Creditizio

Sportelli bancari 4

Depositi 166.590

Impieghi 90.000

Utenze telecom 6.000

Utenze enel 6.000

Partite Iva 4.000

Reddito medio 12.000

Metano si

Indicatori

Tasso industrializzazione

Tasso occupazione

Agricoltura, caccia silvicoltura 5%

Pesca, piscicoltura e servizi connessi 0

Estrazione minerali + produz. energia 0,1

att. Manifatturiere 6%

Costruzioni 4%

Commercio 1%

Alberghi e Ristoranti 2%

Trasporti 1%

Servizi Finanziari e Immobiliari 1%

  • P.A. 3%

Istruzione 2%

Sanità 1%

Altri Servizi Sociali 1%

Partite IVA su abitanti

Depositi su abitanti

Impieghi su abitanti

Abitanti per sportello

Utenze telecom su abitanti

Utenze enel su abitanti

Giornate lavorative t. indeterminato/imprese agricole

Giornate lavorative t. determinato/imprese agricole

 

 

 

RUVO DI PUGLIA

 

Superficie 222

Altezza mt. 256

Popolazione 24.845

Densità 111.9

Famiglie 7.835

Censimento popolazione

Addetti in agricoltura 1.508

addetti nell’industria 2.714

Addetti nella P.A. 1.915

Addetti negli altri servizi 1.791

Censimento Agricoltura

N. Aziende totali 5.862

di cui con manodopera extrafamiliare 852

" " Conduzione non diretta del coltivatore 300

Totale superficie coltivata 21.133

N. Giornate di lavoro totale 589.327

N. Aziende di allevamento 63

N. Capi di allevamento 12370

di cui bovini 940

" " ovini 9413

Censimento Industria e Terziario

N. Addetti Totali 4.689

di cui Istituzioni 1.083

Industria 325

Altre attività 590

Commercio 367

Istituzioni 94

Settore Creditizio

Sportelli bancari 7

Depositi 302.648

Impieghi 90.150

Utenze telecom 7.394

Utenze enel 12.662

Partite Iva 4.714

Reddito medio 13.115

Metano si

Indicatori

Tasso industrializzazione 1,3

Tasso occupazione 31.9

Agricoltura, caccia silvicoltura 6.1

Pesca, piscicoltura e servizi connessi 0

Estrazione minerali + produz. energia 0,1

att. Manifatturiere 6.9

Costruzioni 3.9

Commercio 3.7

Alberghi e Ristoranti 0.8

Trasporti 1.3

Servizi Finanziari e Immobiliari 1.4

  • A. 2.6

Istruzione 2.8

Sanità 1.5

Altri Servizi Sociali 0.9

Partite IVA su abitanti 19

Depositi su abitanti 12.2

Impieghi su abitanti 3.6

Abitanti per sportello 3.571

Utenze telecom su abitanti 29.8

Utenze enel su abitanti 51

Giornate lavorative t. indeterminato/imprese agricole 2.5

Giornate lavorative t. determinato/imprese agricole 31.2

 

 

TERLIZZI

Superficie 68

Altezza mt. 190

Popolazione 26.433

Densità 388,7

Famiglie 8.188

Censimento popolazione

Addetti in agricoltura 1.733

addetti nell’industria 2.750

Addetti ella P.A. 2.323

Addetti negli altri servizi 2.068

Censimento Agricoltura

N. aziende totali 4.646

di cui con manodopera extrafamiliare 587

" "Conduzione non diretta del coltivatore 222

Totale superficie coltivata 7.354

N. giornate di lavoro totale 411.121

N.Aziende di allevamento 0

N. Capi di allevamento 0

di cui bovini 0

" " ovini 0

Censimento Industria e Terziario

N. Addetti Totali 3.324

di cui Istituzioni 1.101

Industria 81

Altre Attività 372

Commercio 493

Istituzioni 57 Settore Creditizio

Sportelli bancari 5

Depositi 230.136

Impieghi 69.097

Utenze telecom 7.512

Utenze enel 14.528

Partite Iva 4.934

Reddito medio 13.783

Metano si

Indicatori

Tasso industrializzazione 0,3

Tasso occupazione 33,6

Agricoltura, caccia silvicoltura 6,5

Pesca, piscicoltura e servizi connessi 0,1

Estrazione minerali + produz. energia 0,3

att. Manifatturiere 7

Costruzioni 3,1

Commercio 4,1

Alberghi e Ristoranti 0,6

Trasporti Ecc. 1.8

Servizi Finanziari ed Immobiliari 1.3

Pubblica Amministrazione 3.4

Istruzione 2.6

Sanita’ 1.5

Altri servizi Sociali 1.4

  • I.V.A./Abitanti 18.7

Depositi/Abitanti 8.7

Impieghi/Abitanti 2.6

Abitanti/Sportello 5.263

Utenze Telecom/Abitanti 28.4

Utenza Enel/Abitanti 55

Giornate Lavoro tempo indeter/N° Imprese Agricole 0.8

Giornate Lavoro tempo deter/N° Imprese Agricole 17.6

 

ALLEGATO II: Il Bando ed il modulo della domanda di finanziamento

 

ALLEGATO III: Lettera inviata agli imprenditori per riformulare le domande sui nuovi moduli predisposti dal Ministero

 

ALLEGATO IV Moduli predisposti dal Ministero per la raccolta di iniziative imprenditoriali da inserire nei patti territoriali