Patto territoriale
Conca barese

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Relazione Semestrale
Luglio-Dicembre 2000

 

 

 

 

 

 
 

INDICE
 

1.      Il contesto territoriale di riferimento e gli obiettivi prioritari        3

2.      La fase istruttoria e l'approvazione                                             8

3.      Il Soggetto Responsabile                                                                    11

4.      Le Attività Svolte                                                                                       13

5.      l'Attività di coordinamento e monitoraggio                            17

 
 

1.      Il contesto territoriale di riferimento e gli obiettivi prioritari

 

Il Patto Territoriale Conca Barese è stato promosso, con la sottoscrizione di un primo documento d'intenti il 28 settembre 1996, dai Comuni di Bisceglie, Bitonto, Giovinazzo, Molfetta, Ruvo di Puglia e Terlizzi ed integrato con la partecipazione del Comune di Palo del Colle con delibera di C.C. n.94 del 8/10/97.

L’area di intervento del Patto, con uno sviluppo di oltre 700 Kmq, si estende dal mare ai territori a Nord-Ovest di Bari e comprende i territori dei Comuni di Bisceglie, Bitonto, Giovinazzo, Molfetta, Palo del Colle, Ruvo di Puglia, Terlizzi tutti appartenenti alla provincia di Bari.
 

Codice ISTAT

Denominazione

Superficie totale kmq

Popolazione residente ‘91

Densità demografica Ab/kmq

% sul totale popolazione

72002

BISCEGLIE

68

50.157

738

19%

72006

BITONTO

173

53.772

311

20%

72010

GIOVINAZZO

44

20.933

476

8%

72012

MOLFETTA

58

66.839

1152

25%

72015

PALO DEL COLLE

80

20.027

250

8%

72027

RUVO DI PUGLIA

222

24.845

112

10%

72040

TERLIZZI

68

26.433

389

10%

 

TOTALI

713

263.097

369

 

 

I comuni facenti capo al Patto costituiscono un insieme socioeconomico omogeneo, anche se, per storia e cultura, ognuno presenta specifiche peculiarità.

Il territorio interessato ha ormai assunto la configurazione di un vero e proprio sistema territoriale, destinato ad avere rilevanze centrali nei processi di assetto territoriale e di trasformazione produttiva delle relazioni tra Puglia e resto delle regioni italiane.

 

Dal punto di vista geofisico l’area è prevalentemente pianeggiante, inserita in una regione a basso tasso montuoso. Il territorio pugliese, infatti, è montuoso solo per l’1% (rispetto al 28% dell’Italia), è collinare per il 46% (Italia 53%) e pianeggiante per il restante 53% (Italia 18%). La zona è anche a bassa intensità idrica, sia per assenza di fiumi sia per la scarsa piovosità della zona.

I comuni di Giovinazzo, Molfetta e Bisceglie sono marittimi, l’estensione della costa è di oltre 20 chilometri ed è compresa tra le città di Bari e Trani.

L’attività economica è caratterizzata dalla presenza importante del settore primario, della pesca, del commercio e delle istituzioni; sottodimensionato è l’apporto delle attività industriali.

 

I soggetti promotori

 

I soggetti promotori del Patto Conca Barese sono:

 

Amministrazioni Comunali:

Bisceglie, Bitonto, Giovinazzo, Molfetta, Palo del Colle, Ruvo di Puglia, Terlizzi;

 

Organizzazioni sindacali confederali e provinciali:

CGIL Territoriale del Comprensorio Nord-Barese, CGIL provinciale di Bari, CISL, UIL, UGL segreteria Provinciale;

 

Associazioni di Categoria:

CIA, CONFCOOPERATIVE, Lega delle Cooperative, UPA, Associazione Provinciale Florovivaisti, Confartigianato, Associazione degli Industriali di Bari, Assoflor;

 

Enti

Comunità montana della Murgia Nord Occidentale, Tecnopolis Csata Novus Ortus Scrl, FinPuglia, Consorzio di Bonifica Terre d'Apulia, Consorzio ASI;

 

Banche:

Banco di Napoli, Banca Cattolica, Banca del Salento, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, Banca Popolare di Bari.

 

 

I punti di forza dell’area del Patto

 

Elevata specializzazione produttiva. L’intera area è caratterizzata dalla presenza diffusa di piccole e medie imprese operanti da tempo soprattutto nel settore del tessile-abbigliamento, della meccanica, della produzione, trasformazione e lavorazione dei prodotti agricoli diversi.

 

Accesso ai mercati internazionali. Seppur con modalità diverse, numerose imprese sono presenti sui mercati internazionali con propri canali di accesso.

 

Flessibilità produttiva. La natura del processo produttivo consente una notevole flessibilità operativa che accresce la capacità di adattamento delle imprese alle mutevoli condizioni di mercato.

 

Collocazione geografica. Situata a ridosso del capoluogo regionale, quest’area gode di una altissima accessibilità per la presenza dell’aeroporto di Bari-Palese, del porto commerciale di Molfetta, della linea ferroviaria e dell’autostrada A14.

 

Buona qualità del capitale umano. Tale circostanza è dovuta all’alto tasso di scolarizzazione ed alla vicinanza alle Università del capoluogo.

 

Contiguità con l’area industriale di Bari-Modugno. In quest’area risultano insediate importanti aziende a capitale sia locale che centro-settentrionale, che attivano consistenti flussi di relazioni economiche con i territori circostanti. Interessanti, a tale proposito, sembrano le prospettive di nuovi insediamenti esteri, dopo circa venti anni di interruzione.

 

Aree destinate agli insediamenti produttivi. Sono degni di rilievo: la zona artigianale e per la piccola industria di Molfetta di circa 100 ettari, la zone artigianali di Bisceglie e di Bitonto, l’agglomerato ASI di Molfetta di circa 400 ettari, e l’agglomerato ASI di Bisceglie-Bitonto di 800 ettari di futura infrastrutturazione.

 

Zona transfrontaliera. Con i suoi 20 chilometri di costa, il porto di Molfetta e la sua storia ricca di relazioni commerciali e culturali con i paesi del bacino del Mediterraneo, si presenta come zona frontaliera per eccellenza verso i paesi della ex-Yugoslavia e l’Albania. Per lo sviluppo economico e sociale di queste regioni, il Patto può svolgere un ruolo molto importante.

 

Corridoio Adriatico. Il territorio del Patto rappresenta un segmento importante del Corridoio Adriatico, il sistema di infrastrutture di comunicazione e di reti informativi ad alta velocità che si sviluppa dai valichi dell’Italia nord-orientale fino ai porti di Otranto e di Taranto lungo la dorsale adriatica, secondo la direttrice nord-sud e est-ovest. Lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto adriatiche attribuiranno un ruolo di alto rilievo al territorio del Patto e ciò potrà favorire la localizzazione di piccole e medie imprese o di segmenti di grandi imprese per effetto dei processi di decentramento produttivo.

 

 

I punti di debolezza dell’area del Patto

 

Elevata frammentazione della proprietà agricola, con conseguenti ridotte dimensioni delle aziende agricole, caratterizzate poi da una scarsa propensione all’associazionismo.

 

Contenuta dimensione media delle imprese (con qualche eccezione) che rende minima la componente manageriale, relative le potenzialità di commercializzazione autonoma, limitata la disponibilità di capitali per la crescita ulteriore.

 

Elevata percentuale di imprese terziste, che operano esclusivamente su commessa di altre - più grandi - imprese sia regionali che extra regionali e che pertanto dispongono di autonomia decisionale limitata.

 

Carenza, pur in un comparto dai livelli tecnologici relativamente contenuti e principalmente incorporati nei macchinari, di conoscenze tecniche, tanto relativamente ai prodotti quanto soprattutto rispetto all’organizzazione della produzione e ai legami con la commercializzazione.

 

Difficoltà di natura finanziaria, tecnica e di personale, da parte di molte imprese, nel predisporre autonomi campionari, condizione necessaria per una più indipendente collocazione sul mercato.

 

Imprenditorialità per larga parte di prima generazione e quindi con un bagaglio di conoscenze tecnico-commerciali e soprattutto manageriali relativamente contenuto.

 

Competitività basata in larga misura sul fattore “prezzo” piuttosto che su altre leve (qualità, ecc.). Questa circostanza appare particolarmente preoccupante, in quanto non alimenta la crescita di tutte le capacità tecnico-manageriali specifiche nelle imprese dell’area.

 

I fabbisogni specifici di miglioramento nei settori dell'industria, agro-industria, servizi e turismo, scaturiti dalla precedente analisi del contesto socio-economico, si riassumono nei seguenti:

 

·        Attrarre le imprese sul territorio del Patto vivacizzando il tessuto produttivo e incrementando le relazioni economiche e commerciali tra Nord e Sud e tra il Mezzogiorno e i Paesi Balcanici emergenti;

·        Creare nuova impresa rafforzando e rivitalizzando le capacità imprenditoriali già presenti nel territorio e promuovendo nuovi investimenti negli insediamenti produttivi attrezzati;

·        Creare nuova occupazione qualificata promuovendo la crescita professionale soprattutto dei giovani contribuendo a ridurre la disoccupazione e  favorendo l’emersione del lavoro “nero”;

·        Coordinare le volontà e le capacità delle strutture di ricerca scientifica e trasferimento tecnologico esistenti nel territorio (come l’Università di Bari, il Politecnico e Tecnopolis), allo scopo di creare le necessarie sinergie nel processo di sviluppo che il Patto sostiene;

·        Snellire le procedure burocratiche amministrative e bancarie per consentire il più rapido accesso all’uso produttivo del territorio e al credito necessario al sostegno delle iniziative imprenditoriali.

 

 

Gli obiettivi del Patto Conca Barese

 

Obiettivo primario del Patto Conca Barese è quello di favorire, attraverso la concertazione, lo sviluppo economico del territorio, al fine di aumentarne l’occupazione, il reddito prodotto e la qualità della vita.

 

I principali obiettivi sono i seguenti:

 

  1. sviluppare, innovare e valorizzare i settori manifatturiero ed agro-alimentare sia attraverso interventi diretti che nelle strutture di filiera (trasformazione, etc.);

 

2.      realizzare e potenziare le infrastrutture destinate ai trasporti, alle comunicazioni e agli insediamenti produttivi;

 

3.      realizzare le strutture per la salvaguardia dell’ambiente (ciò al fine di un utilizzo anche economico della risorsa ambiente in un percorso ideale "dalla campagna al mare");

 

4.      sviluppare il turismo sia attraverso la realizzazione di apposite infrastrutture che il recupero e la valorizzazione dell’ingente patrimonio storico, artistico e culturale;

 

5.      migliorare le condizioni di accesso al credito delle imprese a breve e medio termine nella realizzazione delle iniziative del Patto;

 

6.      attrezzare il sistema territoriale in modo che possa cogliere le opportunità di agevolazioni e finanziamenti regionali, nazionali ed europei destinati a interventi pubblici e privati di sostegno all’economia;

 

  1. realizzare le maggiori ricadute possibili sul piano occupazionale;

8.      favorire la nascita  di nuove attività economiche e l’ampliamento di quelle esistenti.

 

Un obiettivo trasversale è quello di orientare le Amministrazioni e le imprese a percorrere con rapidità ed efficacia i nuovi scenari aperti dall'evoluzione della normativa, in termini di:

     sviluppo eco-compatibile,

     nuovi criteri di gestione del territorio,

     compatibilità ambientali ed economiche, ivi incluse le scelte tecnologiche dello smaltimento, le innovazioni e le opportunità impiantistiche.

 


 

2.      La fase istruttoria e l'approvazione

 

Il Patto Territoriale Conca Barese è stato promosso, con la sottoscrizione di un primo documento d'intenti il 28 settembre 1996, dai Comuni di Bisceglie, Bitonto, Giovinazzo, Molfetta, Ruvo di Puglia e Terlizzi ed integrato con la partecipazione del Comune di Palo del Colle con delibera di C.C. n. 94 del 08/10/97.

A valle della firma di tale documento, i Comuni e gli altri sottoscrittori (sindacati, Enti ed Associazioni di categoria) hanno attivato una fase di sensibilizzazione e di ascolto del territorio che ha portato alla raccolta di 210 idee imprenditoriali di sintesi e di 21 possibili interventi infrastrutturali a supporto dello sviluppo del territorio (utilizzando la modulistica a suo tempo predisposta dal CNEL). Il percorso individuato ha così realizzato una vera costituzione dal basso di ipotesi di sviluppo dell’area territoriale.

Il Protocollo d’Intesa, sottoscritto in data 06/11/97 a conclusione della fase di concertazione tra le parti sociali, è stato inviato - con l’elenco delle idee imprenditoriali / infrastrutturali raccolte - al Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Negoziata in data 03/12/97.

In adempimento alla delibera CIPE del 21/03/1997, la Regione Puglia, con decisione assunta dalla Giunta Regionale nella seduta del 18/05/1999, ha espresso al Ministero del Bilancio, del Tesoro e della P.E. il proprio parere in relazione al Patto Territoriale Conca Barese.

Nel mese di settembre del 1998 i Soggetti Promotori hanno inviato tramite raccomandata ai 210 imprenditori preselezionati, inseriti nel Protocollo d’Intesa consegnato al Ministero in data 03/12/97, l’invito a ripresentare i rispettivi progetti d'impresa secondo la nuova modulistica approntata dal Ministero.

Nel mese di ottobre del 1998, comunque, i Soggetti Promotori hanno inteso invitare alla partecipazione, tramite bando pubblico, tutte le imprese interessate a richiedere agevolazioni in relazione allo sviluppo di iniziative imprenditoriali nell’ambito del Patto Territoriale.

Complessivamente, sono pervenute alla segreteria Tecnica del Patto Territoriale Conca Barese:

·         n. 7 schede di infrastruttura presentate dai Comuni, per un totale di investimenti pari a 32.452 milioni di lire, totalmente a carico dello Stato;

·         n. 92 richieste di agevolazioni in relazione ad iniziative imprenditoriali, di cui 44 di imprese preselezionate.

 

Sul totale di 92 iniziative imprenditoriali esaminate, 53 sono risultate ammissibili alla successiva istruttoria bancaria, in quanto coerenti con gli obiettivi del Patto e compiutamente documentate sia sotto il profilo progettuale sia in termini di corredo di documentazione necessaria all'istruttoria. Gli investimenti totali sono risultati pari a 126.666 milioni di lire, di cui 62.150 a carico dello Stato, con un contributo di capitali privati pari a 58.785 milioni e con la creazione di nuova occupazione per 520 nuove unità nel periodo 1999-2002.

 

In data 13/11/98 il Sindaco di Molfetta, in rappresentanza dei Soggetti Promotori del Patto, inviava al Banco di Napoli formale richiesta di istruttoria del Patto Conca Barese, corredata da tutta la documentazione prevista dalla normativa tecnica.

 

In data 23/11/98 il Banco di Napoli trasmetteva al Ministero del Bilancio copia della richiesta di istruttoria protocollata attribuendo al Patto territoriale Conca barese il codice identificativo ML 1000, ed in data 02/04/1999 lo stesso Istituto consegnava le conclusioni istruttorie.

 

Il Patto Territoriale della Conca Barese  è stato approvato con decreto n. 1060 del 31 maggio 1999 del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica, Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e di Coesione, Servizio di Programmazione Negoziata, per un importo complessivo di lire 35.380.400.000.

 

Le iniziative imprenditoriali approvate sono state 27, per investimenti complessivi di 36.841 milioni di lire di cui 34.420 agevolabili ed un onere dello Stato di 17.652 milioni, con un contributo di capitali privati di 18.275 milioni e con un incremento occupazionale di 135 unità.

 

Gli interventi infrastrutturali approvati sono stati 4, per un investimento totale, interamente a carico dello Stato, di 17.728 milioni, e precisamente:

 

 

Comune

Codice
Onere a carico dello Stato

RUVO DI PUGLIA

Ml01INF

1.015,00

MOLFETTA

Ml03INF

4.000,00

BITONTO

Ml04INF

5.750,00

PALO DEL COLLE

Ml05INF

6.963,00

TOTALE

 

17.728,00

 

 


 

Le iniziative imprenditoriali ammesse al finanziamento del Patto, come risulta anche dalla relazione di istruttoria bancaria predisposta dal Banco di Napoli, sono le seguenti:

 

Denominazione e Ragione sociale

Codice prog.

Investimento accertato

Investimento agevolabile

Onere a carico dello Stato

Occupazione aggiuntiva

S.MARTIN – SWEET LOVE GROUP SRL

Ml04

1.617,00

1.596,00

400,00

3,0

S.MARTIN – SWEET LOVE GROUP SRL

Ml05

2.447,00

1.884,00

450,00

10,0

POLIFEMO SNC di Ciccolella, De Giglio, Gadaleta

Ml08

159,00

156,00

67,00

2,0

L'IMMAGINE SRL

Ml09

1.140,00

1.140,00

470,00

6,3

PUNTIDEA SNC di Castellano Concetta & C.

Ml10

150,00

75,00

56,42

0,0

FIL. CONF. di Filippo Paparella

Ml14

562,00

548,00

245,00

2,9

A.LA.S. SNC di De Nicolo Nicolò & C.

Ml15

2.332,00

2.332,00

1.109,00

10,0

Campo Nicolò

Ml16

2.000,00

1.546,00

1.044,00

8,0

Angione Francesco

Ml17

492,30

364,00

251,60

2,0

ABACO SYSTEM & SERVICE  SAS

Ml19

677,00

527,00

353,00

6,0

FALEGNAMERIA Fiorentino Antonio

Ml22

980,00

771,00

490,00

4,0

COMIT SRL

Ml23

1.504,00

1.400,00

859,00

6,0

N.O.M.A. – NUOVA OFFICINA  MERI= DIONALE ADRIATICA di DI BENEDETTO

Ml25

1.057,00

831,00

579,50

3,0

OLEIFICIO COOP MOLFETTA SRL

Ml29

267,00

215,00

153,72

2,0

CO.DI.  SAS di Diperte Stefano

Ml30

172,00

169,00

86,00

4,7

TECNO QUALITY di Antico Vito & C. SRL

Ml31

181,00

136,80

102,04

6,9

TIMAS SRL

Ml32

425,70

418,70

215,00

5,7

CONFEZIONI D.N. di Naglieri Antonio

Ml33

199,00

199,00

98,00

4,0

CALZATURIFICIO JEANNOT'S SRL

Ml35

263,00

263,00

101,00

10,0

CO.ME.S di PIUMELLI M. E C. SAS

Ml36

371,00

371,00

192,00

4,0

RE.MEC di Murolo e De Bari N. SNC

Ml38

1.390,00

1.390,00

741,00

4,5

ELEDIA di Francesco De Palo

Ml39

252,00

252,00

100,00

4,0

Dagostino Sabina

Ml44

1.678,00

1.617,00

865,00

5,0

LA MERIDIANA SCRL

Ml45

637,90

442,00

306,00

2,3

F.lli MASTROTOTARO & C SRL

Ml47

1.486,00

1.354,00

817,00

4,0

LA FAYETTE SRL

Ml49

2.500,00

2.500,00

1.500,00

5,0

SICILIANI SPA – industria lavorazione carni

Ml51

11.974,00

11.922,00

6.000,00

10,0

TOTALE

 

36.913,90

34.419,50

17.651,28

135,3

 

per complessive n. 27 iniziative imprenditoriali.

 

Dalla tabella si evince che gli investimenti complessivi ammontano a circa 37 miliardi di lire, le spese agevolabili ammontano a circa 34,5 miliardi di lire, i contributi assommano a oltre 17,6 miliardi di lire e l'occupazione aggiuntiva a regime è prevista in 135 nuove unità.

3.      Il Soggetto Responsabile

 

Successivamente al decreto di approvazione del Patto Conca Barese, i Sottoscrittori del Patto hanno provveduto a definire il Soggetto Responsabile dell'attuazione del Patto Territoriale; in data 30/11/1999 è stato costituito il CONSORZIO PER LO SVILUPPO DELL'AREA CONCA BARESE Società Consortile a Responsabilità Limitata, con Capitale Sociale di 100.000 Euro, con sede legale in Piazza Don Tonino Bello -Palazzo Municipale- 70056 Molfetta (BA).

 

La compagine societaria è costituita dai seguenti soci:

Comuni:

Bisceglie, Bitonto, Giovinazzo, Molfetta, Palo del Colle, Ruvo di Puglia e Terlizzi

 

Banche:

Banca Pop. Di Puglia e Basilicata S.c. a r.l.

Banca Cattolica S.p.A.

Banca del Salento – Credito Popolare Salentino S.p.A.

Banco di Napoli S.p.A.

Banca Popolare di Bari S.c. a r.l.

Banca Carime S.p.A.

 

Altri:

Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Bari

Consorzio per lo sviluppo industriale e dei servizi reali alle imprese di Bari

A.P.I. Puglie - Associazione Piccole Medie Industrie

Associazione Regionale Florovivaisti Pugliesi - A.R.FLO. Puglia

Unione Provinciale degli Agricoltori di Bari - U.P.A.

Associazione Provinciale Produttori Olivicoli – A.PR.OLI. di Bari

Federazione Provinciale Coltivatori Diretti

Associazione Provinciale fra Produttori di olive – ACLITERRA

Confederazione Italiana Agricoltori – C.I.A. – Provincia di Bari

Finpuglia S.p.A.

Tecnopolis Csata Novus Ortus Soc. Consortile a r.l.

Abaco System & Services di Savelli Valeria Anna & C. S.a.s.

Confederazione Nazionale Artigianato e Piccola e Media Impresa di Bari

 

Il consiglio di Amministrazione è attualmente composto da:

Domenico Pietro Depalo – Presidente

Mariano Caputo – Vicepresidente

Lia Caldarola – Consigliere

Biagio Mastromatteo – Consigliere

Mario Volpe – Consigliere

Raffaele Fasano – Consigliere

Francesco Napoletano – Consigliere

Antonio Schinaia – Consigliere

Carmelo Marcello Martena – Consigliere

 

Il collegio sindacale è composto da:

Alberto Amendolagine – Presidente

Nicola Maldarella – Sindaco effettivo

Renato Berardi – Sindaco effettivo

Riccardo Antro – Sindaco supplente

 

La Società, oltre a mantenere la propria sede legale presso il Palazzo Comunale di Molfetta,  si è dotata, a partire dal maggio 2000, di una struttura operativa onde poter, con maggiore efficienza, monitorare lo sviluppo dei progetti di investimento ed infrastrutturali e supportare gli imprenditori e le amministrazioni nelle procedure di erogazione dei contributi.

 

La sede operativa è ubicata presso il palazzo del Mercato ittico del Comune di Molfetta, via San Domenico n. 36, 70056 Molfetta (BA) tel e fax 080-3387979;

e-mail: concabarese@libero.it,    sito internet: www.tno.it/patti/concabarese.

 

Presso la sede operativa la Società impegna attualmente una persona a tempo pieno con contratto di lavoro subordinato, assicurando il presidio necessario per l'assistenza agli imprenditori e alle amministrazioni e garantendo la necessaria operatività al patto in questa fase di attuazione.

 

Si è anche provveduto, nel mese di giugno 2000, ad acquisire le necessarie dotazioni tecnologiche e strumentali: n. 2 personal computer, con stampante e accessori, mobili ed arredi, fax, telefoni ed una fotocopiatrice sono stati acquistati per completare la dotazione della sede operativa e consentire lo svolgimento delle attività di attuazione del Patto.

 

In attesa di una specifica dotazione finanziaria per il funzionamento della struttura e per le attività di attuazione del Patto Territoriale, la società ha dovuto inizialmente far fronte ai costi, attingendo al capitale.  Ciò ha costituito e costituisce tuttora un elemento di criticità per la società che è partecipata, oltre che da Enti pubblici, anche da banche ed altri soggetti, che hanno contribuito con proprie quote al capitale sociale. Come per altri soggetti responsabili di Patti Territoriali in Italia, la società è in attesa di disposizioni che assicurino l'adeguata dotazione finanziaria per coprire i costi di funzionamento della struttura.

 

4.      Attività Svolte

 

I compiti assegnati al Soggetto Responsabile sono stabiliti dal punto 2.5 della delibera CIPE del 21/03/97.

In particolare:

"Per il perseguimento delle finalità del patto il soggetto responsabile provvede tra l'altro a:

·        rappresentare in modo unitario gli interessi dei soggetti sottoscrittori;

·        attivare risorse finanziarie per consentire l'anticipazione e/o il cofinanziamento di eventuali contributi statali, regionali e comunitari, ivi compresa la promozione del ricorso alle sovvenzioni globali;

·        attivare le risorse tecniche ed organizzative necessarie alla realizzazione del patto;

·        assicurare il monitoraggio e la verifica dei risultati;

·        verificare il rispetto degli impegni e degli obblighi dei soggetti sottoscrittori ed assumere le iniziative ritenute necessarie in caso di inadempimenti o ritardi;

·        verificare e garantire la coerenza di nuove iniziative con l'obiettivo di sviluppo locale a cui è finalizzato il patto;

·        promuovere la convocazione, ove necessario, di conferenze di servizi;

·        assumere ogni altra iniziativa utile alla realizzazione del patto.

 

Il soggetto responsabile presenta al Ministero del bilancio e della programmazione economica ed alla Regione o Provincia autonoma o, se costituito, al Comitato dell’intesa di cui al precedente punto 1.3, lettera d), una relazione semestrale sullo stato di attuazione del patto territoriale evidenziando i risultati e le azioni di verifica e monitoraggio svolte. Nella relazione sono indicati i progetti non attivabili o non completabili ed è conseguentemente dichiarata la disponibilità delle risorse non utilizzate, ove derivanti dalle specifiche somme destinate dal CIPE ai patti territoriali."

 

Sin dalle fasi iniziali di insediamento, la società ha svolto questi compiti con impegno e rigorosità nell'intento di assicurare al Patto Territoriale il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

 

Avvio delle erogazioni

 

A partire dal 10 marzo 2000 sono stati invitati tutti i beneficiari dei contributi, sia privati che pubblici, ad incontri specifici con l'obiettivo di:

 

1.        fornire indicazioni dettagliate sulle condizioni espresse dalla Banca, in sede di istruttoria, per l'accesso ai finanziamenti;

2.        fornire le indicazioni necessarie e l'assistenza ad imprenditori ed amministratori per avviare le erogazioni, sia nella forma di anticipazione sia nella forma di stato d'avanzamento lavori.

 

Queste attività, molto intense sin dalla fase iniziale, sono state ovviamente condotte dal Soggetto Responsabile.

 

In questa fase, i beneficiari dei contributi stanno provvedendo a  recapitare al soggetto responsabile, come previsto dall'attuale procedura, sia la documentazione relativa alle condizioni cui la banca ha subordinato l'esito positivo dell'istruttoria, sia i documenti necessari per la richiesta di prima erogazione, nella forma di anticipazione o in base allo stato d'avanzamento lavori.

 

La situazione delle erogazioni a gennaio 2001, è riassunta nella seguente tabella:

 

Cod.

Società

 

Contributo Totale

Concesso

 

Contributo

Richiesto

 

Data di richiesta

 erogazione

 

Contributo

Ottenuto

Occupaz.

aggiuntiva

a regime

ML09

L’IMMAGINE SRL

470,0

235,0

03/08/00

235,0

6,3

ML10

PUNTIDEA SNC di Castellano C. & C.

56,4

28,2

09/08/00

0,0

0,0

ML15

A.LA.S Snc di De Nicolo Nicolò & C.

1.109,0

369,7

03/08/00

369,7

10,0

ML19

ABACO SYSTEM & SERVICES SAS

353,0

176,5

03/08/00

176,5

6,0

ML32

TIMAS SPA

215,0

107,5

29/09/00

107,5

5,7

ML33

CONFEZIONI D.N. di Naglieri Antonio

98,0

49,0

03/07/00

49,0

4,0

ML36

CO.ME.S di PIUMELLI M. & C. SAS

192,0

96,0

05/07/00

96,0

4,0

ML38

RE.MEC. di Murolo e De Bari SNC

741,0

370,5

24/11/00

370,5

4,5

 

 

3.234,4

1432,4

 

1404,2

40,5

 

Come si evince, sono state avviate 8 richieste di erogazione, delle quali sette hanno già ottenuto erogazioni, su un totale relativo alla prima erogazione (tenuto conto del numero delle quote richieste) pari a circa 7,3 miliardi di lire. Esse corrispondono dunque al 19,23% circa della prevista prima erogazione.  Si precisa che tutte le imprese beneficiarie hanno chiesto l’erogazione sotto forma di anticipazione, tranne la CO.ME.S. SAS (ML 36) che ha chiesto l’erogazione sotto forma di stato avanzamento lavori, avendo realizzato circa il 52% degli investimenti previsti, per n. 2 rate. In nessun caso il contributo è stato richiesto nella forma di credito d'imposta.

 

Questo è un dato da monitorare attentamente, se si considera che la società del Patto ha interesse ad avviare un Protocollo Aggiuntivo, che attende il raggiungimento di una quota pari almeno al 50% della prima erogazione, relativa al Patto già finanziato.

 

L'occupazione aggiuntiva prevista dalle iniziative che hanno già ottenuto o almeno richiesto la prima erogazione ammonta a 40,5 nuove unità a regime. I capitali propri delle imprese, previsti a fronte dei programmi di investimento che hanno ottenuto/richiesto la prima quota di contributo, ammontano a 4.861 milioni di lire.

 

Oltre le citate 8 iniziative, ve ne sono altre 5-6 per le quali è già pronta buona parte della documentazione occorrente per la richiesta della prima quota di agevolazione. Al completamento dei documenti, le richieste saranno inoltrate alla Cassa DD.PP..

 

Le difficoltà ed i ritardi che riguardano le iniziative per le quali non ancora sono pervenute le richieste di erogazione sono riconducibili principalmente a:

 

·        autorizzazioni/concessioni amministrative per la realizzazione di immobili e opere murarie che, seppure accelerate nelle procedure come previsto dai protocolli di concertazione, comunque impongono tempi maggiori rispetto a programmi di investimento che prevedono, ad esempio, solo spese in apparecchiature e macchinari;

·        richieste di variazioni del programma di spesa, dovute anche ai tempi relativamente lunghi di avvio del patto. Ciò ha comportato, in alcuni casi, l'opzione di soluzioni più vantaggiose per gli imprenditori, rispetto a quelle definite nel piano di impresa all'epoca della domanda di agevolazione (ad esempio macchinari tecnologicamente più avanzati rispetto ai preventivi presentati, possibilità di acquisizione di immobili diversi da quelli indicati nel programma originario,...).

 

Ai motivi innanzi detti, si deve aggiungere la naturale tendenza degli imprenditori ad effettuare le richieste di erogazione nella forma dello stato d'avanzamento lavori per non sopportare gli oneri legati alla fidejussione bancaria o assicurativa.

 

Si prevede, comunque, che entro il mese di luglio 2001 la maggior parte dei programmi di investimento sarà, non solo avviata, ma avrà ottenuto la prima quota di agevolazione.

 

Al momento in cui si scrive, non si registrano rinunce al contributo formalmente pervenute alla Società.

 

Con riferimento alla imprese che ha ottenuto il contributo sotto forma di stato d'avanzamento, nel seguito è riportato un ulteriore dettaglio relativo alla spesa effettuata per ciascuna delle voci di costo, con una breve descrizione.

 

_______________________________________________________

Azienda:                                        COMES  di Piumelli & C. Sas

Investimento accertato (ML):                    371

Investimento agevolabile (ML):                 371

Contributo in c/capitale (ML):                    192

Spesa sostenuta (ML):                             193,3 (52,1%)

 

Progettazione

Suolo

Opere murarie

Macchinari, impianti e
Attrezzature

Totale

0

0

0

193,3

193,3

 

 

 

Acquisto di tornio, piano con supporto, segatrice a nastro, levigatrice verticale orizzontale

 

 

5.      Attività di coordinamento e monitoraggio                                

 

Rapporti con il Ministero del Tesoro e con la Cassa Depositi e Prestiti

 

Il Soggetto Responsabile intrattiene con il Ministero un rapporto costante, facendo riferimento al Servizio per la Programmazione Negoziata.

 

Al Ministero, difatti, vengono sottoposti quesiti circa aspetti tecnici o procedurali non specificatamente disciplinati.

 

Il rapporto con la Cassa Depositi e Prestiti è finora efficiente, sia per la collaborazione assicurata nell'istruttoria delle richieste di contributo delle imprese, sia per quella che si stima essere la rapidità nelle erogazioni.

 

La disponibilità e l'attenzione mostrati dai funzionari della Cassa DD.PP. hanno qualificato il rapporto tra la società e le imprese ed hanno rafforzato la fiducia nella validità dello strumento del Patto Territoriale a sostegno dello sviluppo locale.

 

Rapporti con gli Enti Locali e altri Enti

 

Il Soggetto Responsabile intrattiene con le amministrazioni degli Enti Locali promotori del Patto rapporti tesi, da un lato, a sorvegliare sugli impegni e gli obblighi da questi assunti nei protocolli di concertazione, dall'altro lato ad accelerare le procedure e a rendere più agevole per le imprese il rilascio delle concessioni/autorizzazioni amministrative necessarie per la localizzazione e lo svolgimento delle attività produttive previste nei programmi di investimento.

 

E' il caso di sottolineare che, inoltre, sono stati raggiunti accordi con il Prefetto di Bari per una procedura accelerata per il rilascio delle informazioni antimafia, necessarie per accedere ai contributi dello Stato.

 

Con Tecnopolis e con Finpuglia, impegnate nel Patto Territoriale sin dalla fase della sua predisposizione, il rapporto di collaborazione, dopo una pausa di alcuni mesi, si è ormai consolidato con la fornitura di servizi di assistenza.

 

Rapporti con le Banche e gli Istituti di Credito

 

Gli istituti di credito che hanno sottoscritto il Patto Territoriale hanno collaborato con le imprese, fornendo la necessaria assistenza per gli affidamenti bancari a breve e medio termine e assicurando le migliori condizioni possibili nei tempi per l'accesso al credito e nei tassi d'interesse applicati.

 

Il rapporto economico e fiduciario che si è venuto a creare all'interno del Patto Territoriale rafforza il collegamento tra imprese e istituti di credito, che costituisce uno dei capisaldi per un corretto sviluppo delle imprese.

 

Proficuo è stato il rapporto con il Banco di Napoli, che ha effettuato l'istruttoria dei progetti imprenditoriali ed infrastrutturali del Patto Conca Barese. Va sottolineato che l'istituto ha continuato a collaborare con grande disponibilità, fornendo tutte le indicazioni e specificazioni richieste in merito agli esiti delle istruttorie svolte.

 

Rapporti con le Organizzazioni sindacali e le Associazioni imprenditoriali

 

L'avvio delle erogazioni è stato accolto positivamente sia dai sindacati che dalle organizzazioni datoriali, rafforzando la fiducia nello strumento del Patto Territoriale.

 

I sindacati attendono, tuttavia, di verificare, entro l'entrata a regime dei progetti, la nuova occupazione attivata dalle iniziative imprenditoriali.

 

Sorveglianza degli impegni ed obblighi

 

Particolare attenzione è stata posta dal Soggetto Responsabile al rispetto degli impegni e degli obblighi, assunti dalle parti con la sottoscrizione dei protocolli di concertazione e del documento finale del Patto. Al momento non vi sono da segnalare inadempienze.

 

Verifiche e controlli da parte del Ministero del Tesoro

 

Non essendo ancora state effettuate erogazioni di contributi, non è stato ancora effettuato, da parte del Ministero del Tesoro, alcun  controllo a campione sulle imprese beneficiarie.