Patto territoriale |
Relazione Semestrale |
1. Il contesto territoriale di riferimento e gli obiettivi prioritari 3
2. La fase istruttoria e l'approvazione 8
3. Il Soggetto Responsabile 11
5. l'Attività di coordinamento e monitoraggio 17
Il Patto Territoriale Conca Barese è stato promosso, con la
sottoscrizione di un primo documento d'intenti il 28 settembre 1996, dai Comuni
di Bisceglie, Bitonto, Giovinazzo, Molfetta, Ruvo di Puglia e Terlizzi ed
integrato con la partecipazione del Comune di Palo del Colle con delibera di
C.C. n.94 del 8/10/97.
L’area
di intervento del Patto, con uno sviluppo di oltre 700 Kmq, si estende dal mare
ai territori a Nord-Ovest di Bari e comprende i territori dei Comuni di
Bisceglie, Bitonto, Giovinazzo, Molfetta, Palo del Colle, Ruvo di Puglia,
Terlizzi tutti appartenenti alla provincia di Bari.
Codice ISTAT |
Denominazione |
Superficie totale
kmq |
Popolazione residente
‘91 |
Densità demografica
Ab/kmq |
% sul totale
popolazione |
72002 |
BISCEGLIE |
68 |
50.157 |
738 |
19% |
72006 |
BITONTO |
173 |
53.772 |
311 |
20% |
72010 |
GIOVINAZZO |
44 |
20.933 |
476 |
8% |
72012 |
MOLFETTA |
58 |
66.839 |
1152 |
25% |
72015 |
PALO DEL COLLE |
80 |
20.027 |
250 |
8% |
72027 |
RUVO DI PUGLIA |
222 |
24.845 |
112 |
10% |
72040 |
TERLIZZI |
68 |
26.433 |
389 |
10% |
|
TOTALI |
713 |
263.097 |
369 |
|
I
comuni facenti capo al Patto costituiscono un insieme socioeconomico omogeneo,
anche se, per storia e cultura, ognuno presenta specifiche peculiarità.
Il
territorio interessato ha ormai assunto la configurazione di un vero e proprio sistema
territoriale, destinato ad avere rilevanze centrali nei processi di assetto
territoriale e di trasformazione produttiva delle relazioni tra Puglia e resto
delle regioni italiane.
Dal
punto di vista geofisico l’area è prevalentemente pianeggiante, inserita in una
regione a basso tasso montuoso. Il territorio pugliese, infatti, è montuoso
solo per l’1% (rispetto al 28% dell’Italia), è collinare per il 46% (Italia
53%) e pianeggiante per il restante 53% (Italia 18%). La zona è anche a bassa
intensità idrica, sia per assenza di fiumi sia per la scarsa piovosità della
zona.
I
comuni di Giovinazzo, Molfetta e Bisceglie sono marittimi, l’estensione della
costa è di oltre 20 chilometri ed è compresa tra le città di Bari e Trani.
L’attività
economica è caratterizzata dalla presenza importante del settore primario,
della pesca, del commercio e delle istituzioni; sottodimensionato è l’apporto
delle attività industriali.
I soggetti promotori
I soggetti promotori del Patto Conca Barese sono:
Amministrazioni Comunali:
Bisceglie,
Bitonto, Giovinazzo, Molfetta, Palo del Colle, Ruvo di Puglia, Terlizzi;
Organizzazioni
sindacali confederali e provinciali:
CGIL
Territoriale del Comprensorio Nord-Barese, CGIL provinciale di Bari, CISL, UIL,
UGL segreteria Provinciale;
Associazioni
di Categoria:
CIA,
CONFCOOPERATIVE, Lega delle Cooperative, UPA, Associazione Provinciale Florovivaisti,
Confartigianato, Associazione degli Industriali di Bari, Assoflor;
Enti
Comunità
montana della Murgia Nord Occidentale, Tecnopolis Csata Novus Ortus Scrl, FinPuglia,
Consorzio di Bonifica Terre d'Apulia, Consorzio ASI;
Banche:
Banco di
Napoli, Banca Cattolica, Banca del Salento, Banca Popolare di Puglia e Basilicata,
Banca Popolare di Bari.
I punti di forza dell’area del Patto
Elevata
specializzazione produttiva.
L’intera area è caratterizzata dalla presenza diffusa di piccole e medie
imprese operanti da tempo soprattutto nel settore del tessile-abbigliamento,
della meccanica, della produzione, trasformazione e lavorazione dei prodotti
agricoli diversi.
Accesso
ai mercati internazionali.
Seppur con modalità diverse, numerose imprese sono presenti sui mercati
internazionali con propri canali di accesso.
Flessibilità
produttiva. La natura
del processo produttivo consente una notevole flessibilità operativa che
accresce la capacità di adattamento delle imprese alle mutevoli condizioni di
mercato.
Collocazione
geografica. Situata a
ridosso del capoluogo regionale, quest’area gode di una altissima accessibilità
per la presenza dell’aeroporto di Bari-Palese, del porto commerciale di
Molfetta, della linea ferroviaria e dell’autostrada A14.
Buona
qualità del capitale umano.
Tale circostanza è dovuta all’alto tasso di scolarizzazione ed alla vicinanza
alle Università del capoluogo.
Contiguità
con l’area industriale di Bari-Modugno.
In quest’area risultano insediate importanti aziende a capitale sia locale che
centro-settentrionale, che attivano consistenti flussi di relazioni economiche
con i territori circostanti. Interessanti, a tale proposito, sembrano le
prospettive di nuovi insediamenti esteri, dopo circa venti anni di interruzione.
Aree
destinate agli insediamenti produttivi.
Sono degni di rilievo: la zona artigianale e per la piccola industria di
Molfetta di circa 100 ettari, la zone artigianali di Bisceglie e di Bitonto,
l’agglomerato ASI di Molfetta di circa 400 ettari, e l’agglomerato ASI di Bisceglie-Bitonto
di 800 ettari di futura infrastrutturazione.
Zona
transfrontaliera. Con i
suoi 20 chilometri di costa, il porto di Molfetta e la sua storia ricca di
relazioni commerciali e culturali con i paesi del bacino del Mediterraneo, si
presenta come zona frontaliera per eccellenza verso i paesi della ex-Yugoslavia
e l’Albania. Per lo sviluppo economico e sociale di queste regioni, il Patto
può svolgere un ruolo molto importante.
Corridoio
Adriatico. Il territorio
del Patto rappresenta un segmento importante del Corridoio Adriatico, il
sistema di infrastrutture di comunicazione e di reti informativi ad alta
velocità che si sviluppa dai valichi dell’Italia nord-orientale fino ai porti
di Otranto e di Taranto lungo la dorsale adriatica, secondo la direttrice
nord-sud e est-ovest. Lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto adriatiche
attribuiranno un ruolo di alto rilievo al territorio del Patto e ciò potrà
favorire la localizzazione di piccole e medie imprese o di segmenti di grandi
imprese per effetto dei processi di decentramento produttivo.
I punti di debolezza dell’area del Patto
Elevata
frammentazione della
proprietà agricola, con conseguenti ridotte dimensioni delle aziende agricole,
caratterizzate poi da una scarsa propensione all’associazionismo.
Contenuta
dimensione media delle
imprese (con qualche eccezione) che rende minima la componente manageriale,
relative le potenzialità di commercializzazione autonoma, limitata la
disponibilità di capitali per la crescita ulteriore.
Elevata
percentuale di imprese terziste,
che operano esclusivamente su commessa di altre - più grandi - imprese sia
regionali che extra regionali e che pertanto dispongono di autonomia
decisionale limitata.
Carenza, pur in un comparto dai livelli
tecnologici relativamente contenuti e principalmente incorporati nei macchinari,
di conoscenze tecniche, tanto relativamente ai prodotti quanto soprattutto
rispetto all’organizzazione della produzione e ai legami con la
commercializzazione.
Difficoltà
di natura finanziaria,
tecnica e di personale, da parte di molte imprese, nel predisporre autonomi
campionari, condizione necessaria per una più indipendente collocazione sul
mercato.
Imprenditorialità
per larga parte di prima generazione
e quindi con un bagaglio di conoscenze tecnico-commerciali e soprattutto
manageriali relativamente contenuto.
Competitività
basata in larga misura sul fattore “prezzo” piuttosto che su altre leve (qualità, ecc.). Questa
circostanza appare particolarmente preoccupante, in quanto non alimenta la
crescita di tutte le capacità tecnico-manageriali specifiche nelle imprese
dell’area.
I fabbisogni
specifici di miglioramento nei settori dell'industria, agro-industria,
servizi e turismo, scaturiti dalla precedente analisi del contesto
socio-economico, si riassumono nei seguenti:
·
Attrarre le
imprese sul territorio del Patto vivacizzando il tessuto produttivo e incrementando
le relazioni economiche e commerciali tra Nord e Sud e tra il Mezzogiorno e i
Paesi Balcanici emergenti;
·
Creare
nuova impresa rafforzando e rivitalizzando le capacità imprenditoriali già
presenti nel territorio e promuovendo nuovi investimenti negli insediamenti
produttivi attrezzati;
·
Creare
nuova occupazione qualificata promuovendo la crescita professionale soprattutto
dei giovani contribuendo a ridurre la disoccupazione e favorendo l’emersione del lavoro “nero”;
·
Coordinare
le volontà e le capacità delle strutture di ricerca scientifica e trasferimento
tecnologico esistenti nel territorio (come l’Università di Bari, il Politecnico
e Tecnopolis), allo scopo di creare le necessarie sinergie nel processo di
sviluppo che il Patto sostiene;
·
Snellire le
procedure burocratiche amministrative e bancarie per consentire il più rapido
accesso all’uso produttivo del territorio e al credito necessario al sostegno
delle iniziative imprenditoriali.
Gli obiettivi del Patto Conca Barese
Obiettivo
primario del Patto Conca Barese è quello di favorire, attraverso la concertazione,
lo sviluppo economico del territorio, al fine di aumentarne l’occupazione, il
reddito prodotto e la qualità della vita.
I
principali obiettivi sono i seguenti:
2. realizzare e potenziare le infrastrutture
destinate ai trasporti, alle comunicazioni e agli insediamenti produttivi;
3. realizzare le strutture per la
salvaguardia dell’ambiente (ciò al fine di un utilizzo anche economico della
risorsa ambiente in un percorso ideale "dalla campagna al mare");
4. sviluppare il turismo sia attraverso la
realizzazione di apposite infrastrutture che il recupero e la valorizzazione
dell’ingente patrimonio storico, artistico e culturale;
5.
migliorare le condizioni di accesso al credito delle
imprese a breve e medio termine nella realizzazione delle iniziative del Patto;
6. attrezzare il sistema territoriale in
modo che possa cogliere le opportunità di agevolazioni e finanziamenti
regionali, nazionali ed europei destinati a interventi pubblici e privati di
sostegno all’economia;
8. favorire la nascita di nuove attività economiche e l’ampliamento
di quelle esistenti.
Un obiettivo
trasversale è quello di orientare le Amministrazioni e le imprese a percorrere
con rapidità ed efficacia i nuovi scenari aperti dall'evoluzione della
normativa, in termini di:
sviluppo eco-compatibile,
nuovi criteri di gestione del
territorio,
compatibilità ambientali ed
economiche, ivi incluse le scelte tecnologiche dello smaltimento, le
innovazioni e le opportunità impiantistiche.
Il Patto Territoriale Conca Barese è stato promosso, con la
sottoscrizione di un primo documento d'intenti il 28 settembre 1996, dai Comuni
di Bisceglie, Bitonto, Giovinazzo, Molfetta, Ruvo di Puglia e Terlizzi ed
integrato con la partecipazione del Comune di Palo del Colle con delibera di
C.C. n. 94 del 08/10/97.
A valle della firma di tale documento, i Comuni e gli altri
sottoscrittori (sindacati, Enti ed Associazioni di categoria) hanno attivato
una fase di sensibilizzazione e di ascolto del territorio che ha portato
alla raccolta di 210 idee imprenditoriali di sintesi e di 21
possibili interventi infrastrutturali a supporto dello sviluppo del territorio (utilizzando
la modulistica a suo tempo predisposta dal CNEL). Il percorso
individuato ha così realizzato una vera costituzione dal basso di ipotesi di
sviluppo dell’area territoriale.
Il Protocollo d’Intesa, sottoscritto in data 06/11/97 a
conclusione della fase di concertazione tra le parti sociali, è stato inviato -
con l’elenco delle idee imprenditoriali / infrastrutturali raccolte - al
Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Negoziata in data
03/12/97.
In adempimento alla delibera CIPE del 21/03/1997, la Regione Puglia, con decisione assunta dalla Giunta Regionale nella seduta del 18/05/1999, ha espresso al Ministero del Bilancio, del Tesoro e della P.E. il proprio parere in relazione al Patto Territoriale Conca Barese.
Nel mese di settembre del 1998 i Soggetti Promotori hanno
inviato tramite raccomandata ai 210 imprenditori preselezionati, inseriti
nel Protocollo d’Intesa consegnato al Ministero in data 03/12/97, l’invito a
ripresentare i rispettivi progetti d'impresa secondo la nuova modulistica
approntata dal Ministero.
Nel mese di ottobre del 1998, comunque, i Soggetti Promotori hanno inteso invitare alla partecipazione, tramite bando pubblico, tutte le imprese interessate a richiedere agevolazioni in relazione allo sviluppo di iniziative imprenditoriali nell’ambito del Patto Territoriale.
Complessivamente,
sono pervenute alla segreteria Tecnica del Patto Territoriale Conca Barese:
·
n.
7 schede di infrastruttura presentate dai Comuni, per un totale di investimenti
pari a 32.452 milioni di lire, totalmente a carico dello Stato;
·
n.
92 richieste di agevolazioni in relazione ad iniziative imprenditoriali, di cui
44 di imprese preselezionate.
Sul totale di 92 iniziative
imprenditoriali esaminate, 53 sono risultate ammissibili alla successiva
istruttoria bancaria, in quanto coerenti con gli obiettivi del Patto e
compiutamente documentate sia sotto il profilo progettuale sia in termini di
corredo di documentazione necessaria all'istruttoria. Gli investimenti totali
sono risultati pari a 126.666 milioni di lire, di cui 62.150 a carico dello
Stato, con un contributo di capitali privati pari a 58.785 milioni e con la creazione
di nuova occupazione per 520 nuove unità nel periodo 1999-2002.
In
data 13/11/98 il Sindaco di Molfetta, in rappresentanza dei Soggetti Promotori
del Patto, inviava al Banco di Napoli formale richiesta di istruttoria del
Patto Conca Barese, corredata da tutta la documentazione prevista dalla
normativa tecnica.
In data
23/11/98 il Banco di Napoli trasmetteva al Ministero del Bilancio copia della richiesta
di istruttoria protocollata attribuendo al Patto territoriale Conca barese il
codice identificativo ML 1000, ed in data 02/04/1999 lo stesso Istituto
consegnava le conclusioni istruttorie.
Il
Patto Territoriale della Conca Barese è stato approvato con decreto n. 1060 del
31 maggio 1999 del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della
Programmazione Economica, Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e di
Coesione, Servizio di Programmazione Negoziata, per un importo complessivo di lire
35.380.400.000.
Le
iniziative imprenditoriali approvate sono state 27, per investimenti complessivi di 36.841
milioni di lire di cui 34.420 agevolabili ed un onere dello Stato di 17.652
milioni, con un contributo di capitali privati di 18.275 milioni e con un
incremento occupazionale di 135 unità.
Gli
interventi infrastrutturali approvati sono stati 4, per
un investimento totale, interamente a carico dello Stato, di 17.728 milioni,
e precisamente:
Comune |
Codice |
Onere a carico dello Stato |
RUVO
DI PUGLIA |
Ml01INF |
1.015,00 |
MOLFETTA |
Ml03INF |
4.000,00 |
BITONTO |
Ml04INF |
5.750,00 |
PALO
DEL COLLE |
Ml05INF |
6.963,00 |
TOTALE |
|
17.728,00 |
Le iniziative
imprenditoriali ammesse al finanziamento del Patto, come risulta anche dalla relazione
di istruttoria bancaria predisposta dal Banco di Napoli, sono le seguenti:
Denominazione
e Ragione sociale |
Codice prog. |
Investimento accertato |
Investimento agevolabile |
Onere a carico dello Stato |
Occupazione aggiuntiva |
S.MARTIN – SWEET LOVE GROUP SRL |
Ml04 |
1.617,00 |
1.596,00 |
400,00 |
3,0 |
S.MARTIN – SWEET LOVE GROUP SRL |
Ml05 |
2.447,00 |
1.884,00 |
450,00 |
10,0 |
POLIFEMO
SNC di Ciccolella, De Giglio, Gadaleta |
Ml08 |
159,00 |
156,00 |
67,00 |
2,0 |
L'IMMAGINE
SRL |
Ml09 |
1.140,00 |
1.140,00 |
470,00 |
6,3 |
PUNTIDEA
SNC di Castellano Concetta & C. |
Ml10
|
150,00 |
75,00 |
56,42 |
0,0 |
FIL.
CONF. di Filippo Paparella |
Ml14 |
562,00 |
548,00 |
245,00 |
2,9 |
A.LA.S.
SNC di De Nicolo Nicolò & C. |
Ml15
|
2.332,00
|
2.332,00 |
1.109,00 |
10,0 |
Campo Nicolò
|
Ml16 |
2.000,00 |
1.546,00 |
1.044,00 |
8,0 |
Angione Francesco |
Ml17 |
492,30 |
364,00 |
251,60 |
2,0 |
ABACO SYSTEM & SERVICE SAS |
Ml19 |
677,00 |
527,00 |
353,00 |
6,0 |
FALEGNAMERIA
Fiorentino Antonio |
Ml22 |
980,00 |
771,00 |
490,00 |
4,0 |
COMIT
SRL |
Ml23 |
1.504,00 |
1.400,00 |
859,00 |
6,0 |
N.O.M.A.
– NUOVA OFFICINA MERI= DIONALE
ADRIATICA di DI BENEDETTO |
Ml25 |
1.057,00
|
831,00 |
579,50 |
3,0 |
OLEIFICIO
COOP MOLFETTA SRL |
Ml29 |
267,00 |
215,00 |
153,72 |
2,0 |
CO.DI. SAS di Diperte Stefano |
Ml30 |
172,00 |
169,00 |
86,00 |
4,7 |
TECNO
QUALITY di Antico Vito & C. SRL |
Ml31 |
181,00 |
136,80 |
102,04 |
6,9 |
TIMAS SRL |
Ml32 |
425,70 |
418,70 |
215,00 |
5,7 |
CONFEZIONI
D.N. di Naglieri Antonio |
Ml33 |
199,00 |
199,00 |
98,00 |
4,0 |
CALZATURIFICIO
JEANNOT'S SRL |
Ml35 |
263,00 |
263,00 |
101,00 |
10,0 |
CO.ME.S
di PIUMELLI M. E C. SAS |
Ml36 |
371,00 |
371,00 |
192,00 |
4,0 |
RE.MEC
di Murolo e De Bari N. SNC |
Ml38 |
1.390,00 |
1.390,00 |
741,00 |
4,5 |
ELEDIA
di Francesco De Palo |
Ml39 |
252,00 |
252,00 |
100,00 |
4,0 |
Dagostino Sabina
|
Ml44 |
1.678,00 |
1.617,00 |
865,00 |
5,0 |
LA
MERIDIANA SCRL |
Ml45
|
637,90 |
442,00 |
306,00 |
2,3 |
F.lli
MASTROTOTARO & C SRL |
Ml47 |
1.486,00 |
1.354,00 |
817,00 |
4,0 |
LA FAYETTE SRL
|
Ml49 |
2.500,00 |
2.500,00 |
1.500,00 |
5,0 |
SICILIANI
SPA – industria lavorazione carni |
Ml51 |
11.974,00 |
11.922,00 |
6.000,00 |
10,0 |
TOTALE |
|
36.913,90 |
34.419,50 |
17.651,28 |
135,3 |
per
complessive n. 27 iniziative imprenditoriali.
Dalla tabella si evince
che gli investimenti complessivi ammontano a circa 37 miliardi di lire, le
spese agevolabili ammontano a circa 34,5 miliardi di lire, i contributi assommano
a oltre 17,6 miliardi di lire e l'occupazione aggiuntiva a regime è prevista in
135 nuove unità.
Successivamente al decreto di approvazione del Patto Conca Barese, i Sottoscrittori del Patto hanno provveduto a definire il Soggetto Responsabile dell'attuazione del Patto Territoriale; in data 30/11/1999 è stato costituito il CONSORZIO PER LO SVILUPPO DELL'AREA CONCA BARESE Società Consortile a Responsabilità Limitata, con Capitale Sociale di 100.000 Euro, con sede legale in Piazza Don Tonino Bello -Palazzo Municipale- 70056 Molfetta (BA).
La compagine societaria è
costituita dai seguenti soci:
Comuni:
Bisceglie, Bitonto, Giovinazzo, Molfetta, Palo
del Colle, Ruvo di Puglia e Terlizzi
Banche:
Banca Pop. Di Puglia e
Basilicata S.c. a r.l.
Banca Cattolica S.p.A.
Banca del Salento – Credito
Popolare Salentino S.p.A.
Banco di Napoli S.p.A.
Banca Popolare di Bari S.c.
a r.l.
Banca Carime S.p.A.
Altri:
Camera di Commercio
Industria Artigianato Agricoltura di Bari
Consorzio per lo sviluppo
industriale e dei servizi reali alle imprese di Bari
A.P.I. Puglie - Associazione
Piccole Medie Industrie
Associazione Regionale
Florovivaisti Pugliesi - A.R.FLO. Puglia
Unione Provinciale degli
Agricoltori di Bari - U.P.A.
Associazione Provinciale
Produttori Olivicoli – A.PR.OLI. di Bari
Federazione Provinciale
Coltivatori Diretti
Associazione Provinciale fra
Produttori di olive – ACLITERRA
Confederazione Italiana
Agricoltori – C.I.A. – Provincia di Bari
Finpuglia S.p.A.
Tecnopolis Csata Novus Ortus Soc. Consortile a
r.l.
Abaco System & Services
di Savelli Valeria Anna & C. S.a.s.
Confederazione Nazionale
Artigianato e Piccola e Media Impresa di Bari
Il consiglio di
Amministrazione è attualmente composto da:
Domenico Pietro Depalo –
Presidente
Mariano Caputo –
Vicepresidente
Lia Caldarola – Consigliere
Biagio Mastromatteo –
Consigliere
Mario Volpe – Consigliere
Raffaele Fasano –
Consigliere
Francesco Napoletano –
Consigliere
Antonio Schinaia –
Consigliere
Carmelo Marcello Martena –
Consigliere
Il collegio sindacale è composto da:
Alberto Amendolagine –
Presidente
Nicola Maldarella – Sindaco
effettivo
Renato Berardi – Sindaco
effettivo
Riccardo Antro – Sindaco
supplente
La Società, oltre a
mantenere la propria sede legale presso il Palazzo Comunale di Molfetta, si è dotata, a partire dal maggio 2000, di
una struttura operativa onde poter, con maggiore efficienza, monitorare lo
sviluppo dei progetti di investimento ed infrastrutturali e supportare gli
imprenditori e le amministrazioni nelle procedure di erogazione dei contributi.
La sede operativa è ubicata presso il palazzo del Mercato ittico del Comune di Molfetta, via San Domenico n. 36, 70056 Molfetta (BA) tel e fax 080-3387979;
e-mail: concabarese@libero.it, sito internet: www.tno.it/patti/concabarese.
Presso la sede
operativa la Società impegna attualmente una persona a tempo pieno con contratto
di lavoro subordinato, assicurando il presidio necessario per l'assistenza agli
imprenditori e alle amministrazioni e garantendo la necessaria operatività al
patto in questa fase di attuazione.
Si è anche provveduto,
nel mese di giugno 2000, ad acquisire le necessarie dotazioni tecnologiche e
strumentali: n. 2 personal computer, con stampante e accessori, mobili ed arredi,
fax, telefoni ed una fotocopiatrice sono stati acquistati per completare la
dotazione della sede operativa e consentire lo svolgimento delle attività di
attuazione del Patto.
In
attesa di una specifica dotazione finanziaria per il funzionamento della
struttura e per le attività di attuazione del Patto Territoriale, la società ha
dovuto inizialmente far fronte ai costi, attingendo al capitale. Ciò ha costituito e costituisce tuttora un
elemento di criticità per la società che è partecipata, oltre che da Enti
pubblici, anche da banche ed altri soggetti, che hanno contribuito con proprie
quote al capitale sociale. Come per altri soggetti responsabili di Patti
Territoriali in Italia, la società è in attesa di disposizioni che assicurino
l'adeguata dotazione finanziaria per coprire i costi di funzionamento della
struttura.
I
compiti assegnati al Soggetto Responsabile sono stabiliti dal punto 2.5 della
delibera CIPE del 21/03/97.
In particolare:
"Per il
perseguimento delle finalità del patto il soggetto responsabile provvede tra
l'altro a:
·
rappresentare in modo
unitario gli interessi dei soggetti sottoscrittori;
·
attivare risorse finanziarie
per consentire l'anticipazione e/o il cofinanziamento di eventuali contributi
statali, regionali e comunitari, ivi compresa la promozione del ricorso alle
sovvenzioni globali;
·
attivare le risorse tecniche
ed organizzative necessarie alla realizzazione del patto;
·
assicurare il monitoraggio e
la verifica dei risultati;
·
verificare il rispetto degli
impegni e degli obblighi dei soggetti sottoscrittori ed assumere le iniziative
ritenute necessarie in caso di inadempimenti o ritardi;
·
verificare e garantire la
coerenza di nuove iniziative con l'obiettivo di sviluppo locale a cui è
finalizzato il patto;
·
promuovere la convocazione,
ove necessario, di conferenze di servizi;
·
assumere ogni altra
iniziativa utile alla realizzazione del patto.
Il soggetto responsabile
presenta al Ministero del bilancio e della programmazione economica ed alla
Regione o Provincia autonoma o, se costituito, al Comitato dell’intesa di cui
al precedente punto 1.3, lettera d), una relazione semestrale sullo stato di
attuazione del patto territoriale evidenziando i risultati e le azioni di
verifica e monitoraggio svolte. Nella relazione sono indicati i progetti non
attivabili o non completabili ed è conseguentemente dichiarata la disponibilità
delle risorse non utilizzate, ove derivanti dalle specifiche somme destinate
dal CIPE ai patti territoriali."
Sin dalle fasi iniziali
di insediamento, la società ha svolto questi compiti con impegno e rigorosità
nell'intento di assicurare al Patto Territoriale il raggiungimento degli
obiettivi prefissati.
A
partire dal 10 marzo 2000 sono stati invitati tutti i beneficiari dei
contributi, sia privati che pubblici, ad incontri specifici con l'obiettivo di:
1.
fornire
indicazioni dettagliate sulle condizioni espresse dalla Banca, in sede di
istruttoria, per l'accesso ai finanziamenti;
2.
fornire
le indicazioni necessarie e l'assistenza ad imprenditori ed amministratori per
avviare le erogazioni, sia nella forma di anticipazione sia nella forma di
stato d'avanzamento lavori.
Queste attività, molto
intense sin dalla fase iniziale, sono state ovviamente condotte dal Soggetto
Responsabile.
In questa fase, i
beneficiari dei contributi stanno provvedendo a recapitare al soggetto responsabile, come previsto dall'attuale
procedura, sia la documentazione relativa alle condizioni cui la banca ha
subordinato l'esito positivo dell'istruttoria, sia i documenti necessari per la
richiesta di prima erogazione, nella forma di anticipazione o in base allo
stato d'avanzamento lavori.
La situazione delle
erogazioni a gennaio 2001, è riassunta nella seguente tabella:
Cod. |
Società
|
Contributo Totale Concesso |
Contributo Richiesto |
Data di richiesta erogazione |
Contributo Ottenuto |
Occupaz. aggiuntiva a regime |
ML09 |
470,0 |
235,0 |
03/08/00 |
235,0 |
6,3 |
|
ML10 |
56,4 |
28,2 |
09/08/00 |
0,0 |
0,0 |
|
ML15 |
1.109,0 |
369,7 |
03/08/00 |
369,7 |
10,0 |
|
ML19 |
353,0 |
176,5 |
03/08/00 |
176,5 |
6,0 |
|
ML32 |
215,0 |
107,5 |
29/09/00 |
107,5 |
5,7 |
|
ML33 |
98,0 |
49,0 |
03/07/00 |
49,0 |
4,0 |
|
ML36
|
CO.ME.S di PIUMELLI M. & C. SAS |
192,0 |
96,0 |
05/07/00 |
96,0 |
4,0 |
ML38
|
RE.MEC. di Murolo e De Bari SNC |
741,0 |
370,5 |
24/11/00 |
370,5 |
4,5 |
|
|
3.234,4 |
1432,4 |
|
1404,2 |
40,5 |
Come
si evince, sono state avviate 8 richieste di erogazione, delle quali sette
hanno già ottenuto erogazioni, su un totale relativo alla prima erogazione
(tenuto conto del numero delle quote richieste) pari a circa 7,3 miliardi di
lire. Esse corrispondono dunque al 19,23% circa della prevista prima erogazione. Si precisa che tutte le imprese beneficiarie
hanno chiesto l’erogazione sotto forma di anticipazione, tranne la CO.ME.S. SAS
(ML 36) che ha chiesto l’erogazione sotto forma di stato avanzamento lavori, avendo
realizzato circa il 52% degli investimenti previsti, per n. 2 rate. In nessun
caso il contributo è stato richiesto nella forma di credito d'imposta.
Questo è un dato da
monitorare attentamente, se si considera che la società del Patto ha interesse
ad avviare un Protocollo Aggiuntivo, che attende il raggiungimento di una quota
pari almeno al 50% della prima erogazione, relativa al Patto già finanziato.
L'occupazione aggiuntiva prevista dalle iniziative
che hanno già ottenuto o almeno richiesto la prima erogazione ammonta a 40,5
nuove unità a regime. I capitali
propri delle imprese, previsti a fronte dei programmi di investimento che
hanno ottenuto/richiesto la prima quota di contributo, ammontano a 4.861
milioni
di lire.
Oltre le citate 8
iniziative, ve ne sono altre 5-6 per le quali è già pronta buona parte della documentazione
occorrente per la richiesta della prima quota di agevolazione. Al completamento
dei documenti, le richieste saranno inoltrate alla Cassa DD.PP..
Le
difficoltà ed i ritardi che riguardano le iniziative per le quali non ancora
sono pervenute le richieste di erogazione sono riconducibili principalmente a:
·
autorizzazioni/concessioni
amministrative per la realizzazione di immobili e opere murarie che, seppure
accelerate nelle procedure come previsto dai protocolli di concertazione,
comunque impongono tempi maggiori rispetto a programmi di investimento che
prevedono, ad esempio, solo spese in apparecchiature e macchinari;
·
richieste
di variazioni del programma di spesa, dovute anche ai tempi relativamente
lunghi di avvio del patto. Ciò ha comportato, in alcuni casi, l'opzione di
soluzioni più vantaggiose per gli imprenditori, rispetto a quelle definite nel
piano di impresa all'epoca della domanda di agevolazione (ad esempio macchinari
tecnologicamente più avanzati rispetto ai preventivi presentati, possibilità di
acquisizione di immobili diversi da quelli indicati nel programma originario,...).
Ai motivi innanzi
detti, si deve aggiungere la naturale tendenza degli imprenditori ad effettuare
le richieste di erogazione nella forma dello stato d'avanzamento lavori per non
sopportare gli oneri legati alla fidejussione bancaria o assicurativa.
Si prevede, comunque,
che entro il mese di luglio 2001 la maggior parte dei programmi di investimento
sarà, non solo avviata, ma avrà ottenuto la prima quota di agevolazione.
Al
momento in cui si scrive, non si registrano rinunce al contributo formalmente pervenute alla Società.
Con
riferimento alla imprese che ha ottenuto il contributo sotto forma di stato
d'avanzamento, nel seguito è riportato un ulteriore dettaglio relativo alla
spesa effettuata per ciascuna delle voci di costo, con una breve descrizione.
_______________________________________________________
Azienda: COMES
di
Piumelli & C. Sas
Investimento accertato (ML): 371
Investimento agevolabile (ML): 371
Contributo in c/capitale (ML): 192
Spesa sostenuta (ML): 193,3
(52,1%)
Progettazione |
Suolo |
Opere murarie |
Macchinari, impianti e |
Totale |
0 |
0 |
0 |
193,3 |
193,3 |
|
|
|
Acquisto
di tornio, piano con supporto, segatrice a nastro, levigatrice verticale
orizzontale |
|
Rapporti con il Ministero del Tesoro e con la Cassa
Depositi e Prestiti
Il Soggetto
Responsabile intrattiene con il Ministero un rapporto costante, facendo riferimento
al Servizio per la Programmazione Negoziata.
Al
Ministero, difatti, vengono sottoposti quesiti circa aspetti tecnici o
procedurali non specificatamente disciplinati.
Il rapporto con la
Cassa Depositi e Prestiti è finora efficiente, sia per la collaborazione assicurata
nell'istruttoria delle richieste di contributo delle imprese, sia per quella
che si stima essere la rapidità nelle erogazioni.
La disponibilità e
l'attenzione mostrati dai funzionari della Cassa DD.PP. hanno qualificato il
rapporto tra la società e le imprese ed hanno rafforzato la fiducia nella
validità dello strumento del Patto Territoriale a sostegno dello sviluppo
locale.
Rapporti con gli Enti Locali e altri Enti
Il
Soggetto Responsabile intrattiene con le amministrazioni degli Enti Locali
promotori del Patto rapporti tesi, da un lato, a sorvegliare sugli impegni e
gli obblighi da questi assunti nei protocolli di concertazione, dall'altro lato
ad accelerare le procedure e a rendere più agevole per le imprese il rilascio
delle concessioni/autorizzazioni amministrative necessarie per la localizzazione
e lo svolgimento delle attività produttive previste nei programmi di investimento.
E'
il caso di sottolineare che, inoltre, sono stati raggiunti accordi con il Prefetto
di Bari per una procedura accelerata per il rilascio delle informazioni
antimafia, necessarie per accedere ai contributi dello Stato.
Con
Tecnopolis e con Finpuglia, impegnate nel Patto Territoriale sin dalla fase
della sua predisposizione, il rapporto di collaborazione, dopo una pausa di
alcuni mesi, si è ormai consolidato con la fornitura di servizi di assistenza.
Rapporti con le Banche e gli Istituti di Credito
Gli
istituti di credito che hanno sottoscritto il Patto Territoriale hanno
collaborato con le imprese, fornendo la necessaria assistenza per gli
affidamenti bancari a breve e medio termine e assicurando le migliori
condizioni possibili nei tempi per l'accesso al credito e nei tassi d'interesse
applicati.
Il
rapporto economico e fiduciario che si è venuto a creare all'interno del Patto
Territoriale rafforza il collegamento tra imprese e istituti di credito, che
costituisce uno dei capisaldi per un corretto sviluppo delle imprese.
Proficuo
è stato il rapporto con il Banco di Napoli, che ha effettuato l'istruttoria dei
progetti imprenditoriali ed infrastrutturali del Patto Conca Barese. Va
sottolineato che l'istituto ha continuato a collaborare con grande
disponibilità, fornendo tutte le indicazioni e specificazioni richieste in
merito agli esiti delle istruttorie svolte.
Rapporti con le Organizzazioni sindacali e le
Associazioni imprenditoriali
L'avvio
delle erogazioni è stato accolto positivamente sia dai sindacati che dalle
organizzazioni datoriali, rafforzando la fiducia nello strumento del Patto
Territoriale.
I
sindacati attendono, tuttavia, di verificare, entro l'entrata a regime dei
progetti, la nuova occupazione attivata dalle iniziative imprenditoriali.
Sorveglianza degli impegni ed obblighi
Particolare attenzione
è stata posta dal Soggetto Responsabile al rispetto degli impegni e degli
obblighi, assunti dalle parti con la sottoscrizione dei protocolli di
concertazione e del documento finale del Patto. Al momento non vi sono da
segnalare inadempienze.
Verifiche e controlli da parte del Ministero del Tesoro
Non essendo ancora
state effettuate erogazioni di contributi, non è stato ancora effettuato, da
parte del Ministero del Tesoro, alcun
controllo a campione sulle imprese beneficiarie.