PATTO TERRITORIALE SPECIALIZZATO PER LA PESCA E PER L'ECONOMIA ITTICA DELLA PROVINCIA DI FOGGIA


 
 
Provincia di Foggia e Comuni di:
Manfredonia, Lesina, Ischitella, Cagnano Varano, Mattinata, Isole Tremiti, Vieste, Poggio Imperiale, Monte S. Angelo

 
 
 

Relazione Finale di
Istruttoria Tecnica


 

Foggia, Aprile 2000
 

INDICE

1. Informazioni generali * 1.1. Il Patto Territoriale Specializzato: area di intervento e contesto regionale *

1.2. Soggetti Promotori e Soggetto Responsabile *

1.3. Elenco delle iniziative imprenditoriali ed infrastrutturali ordinate secondo graduatoria di priorità *

2. CORRETTO INQUADRAMENTO PROGRAMMATICO * 2.1. Descrizione sintetica della situazione di riferimento *

2.2. Individuazione delle finalità generali del Patto e relazione con la programmazione regionale *

2.3. Compatibilità complessiva del Patto con lo sviluppo ecosostenibile *

3. Validità ed efficacia delle singole iniziative in relazione agli obiettivi di sviluppo locale * 3.1. Individuazione dei fabbisogni e degli obiettivi di intervento *

3.2. Quantificazione degli obiettivi di sviluppo locale *

3.3. Descrizione delle linee di intervento previste e presumibili impatti sul conseguimento degli obiettivi *

3.4. Individuazione e selezione delle iniziative *

4. Coerenza e integrazione tra le diverse iniziative e validità complessiva del Patto *

5. Fattibilità giuridica e amministrativa del Patto *

6. Completezza, concretezza e coerenza dell'insieme degli impegni dei soggetti coinvolti *

ALLEGATI *
 
 
 
 
 
 

1. Informazioni generali

1.1. Il Patto Territoriale Specializzato: area di intervento e contesto regionale La delibera dell'11 novembre 1998 (G.U. n. 4 del 7 gennaio 1999), in attuazione dell'articolo 10 del decreto legislativo del 30 aprile 1998, n.173 (deliberazione n. 127/98), estende gli strumenti previsti per la programmazione negoziata all'agricoltura ed alla pesca.

La delibera interministeriale del 1 dicembre 1999 ha disciplinato l'accesso a queste risorse.

Il settore della pesca e dell'acquacoltura è un settore trainante nell'ambito del territorio della provincia di Foggia, con interessanti potenzialità legate alla presenza di un sistema di imprese che può utilmente avvantaggiarsi del valore aggiunto legato alle attività di trasformazione e commercializzazione e del settore turistico.

Gli assi strategici già indicati in ambito regionale convergono con quelli proposti come attività da finanziare all'interno del patto territoriale e coincidono con le linee di sviluppo che i promotori hanno già da tempo proposto durante la fase di concertazione.

Il 28 febbraio 2000, i promotori hanno sottoscritto il protocollo di concertazione per il Patto Pesca della Provincia di Foggia, individuando le linee programmatiche da porre alla base del patto stesso e sulle quali far convergere le risorse rese disponibili dal Ministero del Tesoro per uno sviluppo organico dell'area.

Nella stessa riunione, i promotori hanno stabilito di volersi avvalere della società Tecnopolis per l'assistenza tecnica ed amministrativa per tutti gli adempimenti necessari alla predisposizione del Patto Territoriale Specializzato per la pesca e per l'economia ittica, in quanto detta società è inserita (ATI Finpuglia-Tecnopolis) tra le società a ciò convenzionate con il Ministero del Tesoro, pubblicato sulla G.U. del 7/1/98.

La pesca pugliese appare caratterizzata da una elevata potenzialità produttiva alla quale fa riscontro una insufficiente dotazione infrastrutturale con riferimento specifico alle strutture a terra ed ai servizi, anche immateriali, ivi comprese le azioni di promozione e valorizzazione dei prodotti della pesca e/o acquacoltura locale.

La pesca nella provincia di Foggia riflette le problematiche regionali e presenta le seguenti potenzialità:

L'area d'intervento del Patto Territoriale Specializzato per la pesca e per l’economia ittica della Provincia di Foggia è delimitata dai confini amministrativi dei Comuni di:
 
 
 
Comune
Superficie Territoriale kmq 
Popolazione residente
Manfredonia
356.93
53.030
Lesina
158.44
6.376
Ischitella
87.35
4542
Cagnano Varano
158.75
9.011
Mattinata
71.77
5.791
Isole Tremiti
3.06
334
Vieste
167,34
12.798
Poggio Imperiale
52,38
3.573
Monte S Angelo
243,74
17.011
TOTALE    

Alla luce della sintetica elencazione delle vocazioni produttive e dei fattori limitanti dell'area di Foggia, il Patto Pesca intende perseguire i seguenti obiettivi specifici, individuati dai promotori durante la fase di concertazione, anche in raccordo con gli indirizzi programmatici regionali, nazionali e comunitari:

  1. Ammodernamento e rinnovamento della flotta;
  2. Potenziamento delle strutture portuali e dei servizi relativi;
  3. Approntamento di barriere artificiali per il ripopolamento e per la salvaguardia;
  4. Sviluppo del segmento di filiera della conservazione, trasformazine e confezionamento;
  5. Valorizzazione delle produzioni ittiche con particolare riferimento alla costruzione/potenziamento di strutture mercatali;
  6. Ittiturismo (pescaturismo e ricezione-ospitalità turistica esercitata da pescatori);
  7. Ricerca nel settore della pesca con particolare riferimento alla valorizzazione socioeconomica degli ambienti lagunari e per l'acquacoltura e maricoltura;
  8. Sistemi di gestione delle attività di pesca sulla fascia costiera;
  9. Sviluppo e valorizzazione dell'acquacoltura e della maricoltura;
  10. Ripopolamento delle zone lagunari.

 
  1.2. Soggetti Promotori e Soggetto Responsabile I soggetti che hanno sottoscritto il Protocollo d'Intesa per il Patto Territoriale Specializzato per la Pesca e per l’Economia Ittica della Provincia di Foggia sono:

Gli Enti:

Comune di Manfredonia

Comune di Lesina

Comune di Ischitella

Comune di Cagnano Varano

Comune di Mattinata

Comune delle Isole Tremiti

Comune di Vieste

Comune di Poggio Imperiale

Comune di Monte S. Angelo

Camera di Commercio di Foggia

Provincia di Foggia

ASI di Foggia

PATTODIFOGGIA S.C.p.A.

Le Organizzazioni sindacali: CGIL

CISL

UIL

Le Associazioni di categoria: Associazione degli Industriali della Provincia di Foggia

Lega Pesca (Lega Cooperative)

Confcooperative

Confapi

Gli Enti di Ricerca CNR di Lesina I promotori del Patto Territoriale Specializzato per la Pesca e per l’Economia Ittica della Provincia di Foggia hanno individuato (riunione del 23/3/2000) nella Società PATTODIFOGGIA Soc. Consortile per Azioni (P.zza XX Settembre 20 Foggia, P. IVA n. 02325880710) il soggetto responsabile del coordinamento e dell'attuazione degli interventi del Patto specializzato. La Società PATTODIFOGGIA Soc. Consortile per Azioni è soggetto responsabile anche dell’attuazione dei patti territoriali di Foggia e di Ascoli Candela.
 
 
 
  1.3. Elenco delle iniziative imprenditoriali ed infrastrutturali ordinate secondo graduatoria di priorità Le domande di finanziamento per il patto territoriale sono state presentate utilizzando la modulistica fornita dal Ministero del Tesoro a marzo del 2000.

I progetti di investimento sono stati presentati da imprese, anche nella forma di cooperative e di associazioni, operanti nel settore della pesca.

I promotori hanno stabilito di ammettere al patto proposte progettuali entro determinati limiti di investimento agevolabile, a seconda dei settori di intervento (si veda il bando allegato).

Le domande di agevolazione sono state corredate della documentazione richiesta dal Ministero del Tesoro nella modulistica predisposta a marzo del 2000.

Il bando è stato pubblicato il 24 marzo del 2000 e riporta come data ultima di presentazione delle domande il 10 aprile del 2000.

La fase di concertazione si è svolta nel periodo gennaio-aprile del 2000. Il protocollo d’intesa è stato firmato a Foggia il 28 febbraio del 2000.

La fase di istruttoria è stata svolta con l'assistenza della società Tecnopolis.

L'istruttoria è stata condotta nel rispetto delle indicazioni riportate nel Comunicato del Ministero del Tesoro del 29 luglio 1998, valutando precisamente i seguenti aspetti:

  1. corretto inquadramento programmatico del Patto Territoriale, come tale intendendosi la coerenza complessiva del Patto stesso e delle singole iniziative in esso contenute con le linee ed i metodi, anche finanziari, di attuazione della programmazione regionale;
  2. validità ed efficacia delle singole iniziative contenute nel Patto Territoriale in relazione agli obiettivi di sviluppo locale stabiliti dai promotori, anche in termini di incremento complessivo dell’occupazione;
  3. coerenza ed integrazione, sia sul piano funzionale che su quello temporale, tra le diverse iniziative contenute nel Patto Territoriale;
  4. fattibilità giuridica ed amministrativa del Patto Territoriale, anche attraverso l’inventario di tutti gli atti e le procedure occorrenti ai fini dell’avvio, della realizzazione e della fruizione delle singole iniziative;
  5. completezza, concretezza e coerenza dell’insieme degli impegni ed obblighi di ciascuno dei soggetti chiamati a sottoscrivere il Patto Territoriale una volta approvato;
  6. compatibilità del Patto territoriale con lo sviluppo ecosostenibile, in termini sia di salvaguardia che di valorizzazione delle risorse ambientali.
Sono pervenute alla segreteria tecnica del Patto Territoriale Specializzato: La tabella seguente riporta per comune le principali statistiche relative alle iniziative imprenditoriali pervenute.
 
COMUNI
N°. Iniziative
Nuovi occupati
Mezzi propri
Agevolazione richiesta
Investimento totale
MANFREDONIA
23 
31,9%
118 
39,8%
8.052 
58,0%
21.349 
55,1%
33.095 
56,6%
CAGNANO VARANO
29 
40,3%
63 
21,2%
2.230 
16,1%
5.350 
13,8%
8.408 
14,4%
LESINA
10 
13,9%
65 
21,9%
395 
2,8%
3.711 
9,6%
4.939 
8,4%
ISCHITELLA
4,2%
1,0%
338
2,3%
578 
1,3%
929 
1,5%
VIESTE
4,2%
2,7%
338 
2,4%
1.071 
2,8%
1.690 
2,9%
POGGIO IMPERIALE
1,4%
0,7%
0,0%
866 
2,2%
1.407 
2,4%
MATTINATA
2,8%
23 
7,7%
2.050 
14,8%
3.828 
9,9%
5.425 
9,3%
MONTE S.ANGELO
1,4%
15 
5,1%
500 
3,6%
2.028 
5,2%
2.706 
4,6%
         
 
     
 
 
TOTALI 72 
100,0%
301 
100,0%
13.903 
100,0%
38.781 
100,0%
58.599 
100,0%

La tabella seguente riporta per comune e per tipologia di intervento le iniziative imprenditoriali pervenute.
 
COMUNI
N°. Iniziative
Ricerca
Investimenti nel settore ittico
MANFREDONIA
23
32%
1
14%
22
34%
CAGNANO VARANO
29
40%
1
14%
28
43%
LESINA
10
14%
5
71%
5
8%
ISCHITELLA
3
4%
0
0%
3
5%
VIESTE
3
4%
0
0%
3
5%
POGGIO IMPERIALE
1
1%
0
0%
1
2%
MATTINATA
2
3%
0
0%
2
3%
MONTE S.ANGELO
1
1%
0
0%
1
2%
Totale …
72
100%
7
100%
65
100%

In particolare non sono pervenute domande relative agli "aiuti alle associazioni di produttori" ed " aiuti a favore della pubblicità di prodotti agricoli", che pure erano attività ammissibili secondo il bando pubblicato il 24 marzo del 2000.

Al termine della fase di istruttoria tecnico-amministrativa, condotta in conformità a quanto disposto dalla Delibera CIPE del 21.3.97 e dalla Circolare del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica del 16.7.98 sono state inviate al soggetto istruttore bancario:

L’onere complessivo a carico dello stato è di 43.562 milioni di lire.

La tabella seguente riporta le principali statistiche relative alla ripartizione tra statistiche inserite in graduatoria ed iniziative non inserite in graduatoria (circa 1/3 del totale).
 
COMUNI
Iniziative Presentate
Iniziative inserite in graduatoria
Iniziative non inserite in graduatoria
MANFREDONIA
23
31,9%
19
38,8%
4
17,4%
CAGNANO VARANO
29
40,3%
16
32,7%
13
56,5%
LESINA
10
13,9%
7
14,3%
3
13,0%
ISCHITELLA
3
4,2%
2
2,0%
1
8,7%
VIESTE
3
4,2%
3
6,1%
0
0,0%
POGGIO IMPERIALE
1
1,4%
0
0,0%
1
4,3%
MATTINATA
2
2,8%
2
4,1%
0
0,0%
MONTE S.ANGELO
1
1,4%
1
2,0%
0
0,0%
Totale
72
100,0%
50
100,0%
22
100,0%

La Circolare del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica del 16.7.98, "Modalità e criteri per lo svolgimento delle attività di assistenza tecnica e di istruttoria dei Patti territoriali e contratti d’area" prevede al punto 1.10 che non possono essere ammesse ad istruttoria un complesso di iniziative che comporti un finanziamento eccedente del 20% il limite massimo previsto (nel caso dei patti specializzati da 50 a 60 miliardi di lire) e/o iniziative infrastrutturali per un importo superiore del 50% il relativo limite massimo (nel caso del patto specializzato da 15 a 22,5 miliardi di lire).

Poiché l’ammontare complessivo delle agevolazioni delle proposte ammissibili è risultato inferiore alle risorse destinabili dal CIPE ai Patti specializzati - infatti le agevolazioni richieste sono inferiori ai 35 miliardi per le iniziative dei privati ed ai 15 miliardi per le infrastrutture - non si è reso necessario definire l’ordine di preferenza per l’ammissione all’istruttoria bancaria sia per le iniziative dei privati che per le infrastrutture pubbliche.

Nel paragrafo 3.4 viene dettagliato l'insieme degli indicatori utilizzati dai promotori per la valutazione delle iniziative imprenditoriali e per la costituzione dell'ordine di preferenza delle iniziative proposte.

Le iniziative imprenditoriali selezionate, sono state inviate per la successiva fase di istruttoria bancaria, unitamente alla richiesta di istruttoria da parte del legale rappresentante del soggetto delegato dai promotori unitamente a tutta documentazione indicata al punto 2.1 del già citato comunicato del Ministero del Tesoro del 29-7-98.

La Tabella 1.1 riassume gli investimenti totali, agevolabili e i relativi oneri per lo Stato per le iniziative inviate in istruttoria.

Al capitolo 4 è riportato un elenco più dettagliato delle iniziative che hanno superato l'istruttoria tecnico amministrativa.

La quasi totalità delle iniziative ha riguardato le attività di produzione (pesca, acquacoltura, molluschicoltura) e la ricerca nel settore ittico.
 


Tabella 1.1 - INIZIATIVE PRODUTTIVE


 
Numero

Progressivo

Tipologia
Investimento totale (M£)
Investimento agevol. (M£)
Onere per lo Stato

(M£)

1
PESCA
1.207
1.207
724
2
PESCA
251
251
150
3
RICERCA
800
800
800
4
RICERCA
800
800
800
5
RICERCA
506
506
506
6
PESCA
1.165
1.165
699
7
PESCA
4.983
4.983
2.989
8
PESCA
1.890
1.890
1.134
9
PESCA
1.000
1.000
600
10
PESCA
2.604
2.604
1.562
11
PESCA
637
637
382
12
RICERCA
520
520
520
13
PESCA
330
330
198
14
PESCA
435
435
269
15
PESCA
401
401
240
16
PESCA/RICERCA
975
975
945
17
PESCA
1.625
1.625
1.218
18
PESCA
3.920
3.920
2.352
19
PESCA
3.820
3.820
2.865
20
PESCA
1.605
1.605
963
21
AGROINDUSTRIA
3.342
3.342
2.506
22
PESCA
2.706
2.706
2.028
23
ITTITURISMO
300
300
225
24
ACQUACOLTURA
2.980
2.980
2.221
25
RICERCA
495
495
495
26
PESCA
228
228
136
27
PESCA
225
225
147
28
PESCA
555
555
333
29
PESCA
795
795
477
30
PESCA
985
985
591
31
PESCA
495
495
297
32
PESCA
305
305
183
33
RICERCA
799
799
799
34
PESCA
445
445
267
34
PESCA
1.500
1.500
900
36
PESCA
305
305
183
37
PESCA
682
682
409
38
PESCA
556
556
333
39
PESCA
532
532
319
40
PESCA
35
35
21
41
PESCA
450
450
270
42
PESCA
400
400
240
43
PESCA
180
180
108
44
PESCA
170
170
102
45
PESCA
560
560
336
46
PESCA
163
163
97
47
PESCA
220
220
132
48
PESCA
236
236
141
49
PESCA
214
214
128
50
PESCA
79
79
63
TOTALE
50.411
50.411
34.403

La successiva Tabella 1.2, riporta l'elenco degli interventi proposti dagli Enti pubblici per le infrastrutture funzionali alle iniziative imprenditoriali inserite nel Patto Territoriale.
 


Tabella 1.2

INTERVENTI INFRASTRUTTURALI

N.
Proponente 
Progetto 

Infrastrutture

Descrizione progetto 
infrastrutture
Investimento totale

(Milioni di lire)

Investimento 
agevolabile

(Milioni di lire)

Onere per lo Stato

(Milioni di lire)

1
Comune di Manfredonia Realizzazione di una struttura di ricerca per il settore ittico
5.110
5.110
5.110
2
Comune di Lesina Progetto per la realizzazione di una struttura di supporto (manufatto prefabbricato il legno) a servizio dell’acconcio lavoriero alla foce del canale Acquarotta della laguna di lesina
540
540
540
3
Comune di Lesina Ampliamento del mercato ittico e realizzazione di un collegamento diretto (canale) tra la laguna e la struttura mercatale
3.500
3.500
3.500
TOTALE

 
 
 
 

2. CORRETTO INQUADRAMENTO PROGRAMMATICO

2.1. Descrizione sintetica della situazione di riferimento La descrizione riporta la situazione del settore ittico, nell’area del patto suddivisa per: 2.1.1 Attività di pesca in mare

La produzione ittica del Compartimento marittimo di Manfredonia, uno dei maggiori dell’Adriatico, dopo la pesante flessione degli inizi degli anni ’90, mostra attualmente una forte ripresa (anche se recentemente la guerra in Kossovo ha causato pesanti perdite). Dalle 800 tonnellate del ’94 si è arrivati a circa 1900 tonnellate nel ’96 per un fatturato superiore ai 10 miliardi di lire. Attualmente sono operativi 1268 motopescherecci, di cui 800 sono adibiti alla pesca con reti da posta, 316 alla pesca a strascico ed i restanti 150 utilizzati per attività diversificate (pesca a strascico, da posta, a volante, pesca delle vongole). Circa il 40% dei natanti opera nel porto di Manfredonia. Le imbarcazioni sono di piccolo a medio tonnellaggio e in generale rientrano nel porto in giornata.

La maggior parte dei pescherecci (70%) è dotata di apparati frigoriferi mentre una frazione più piccola (30%) dispone anche di sistemi per in produzione di ghiaccio a bordo anche utilizzando acqua marina. A Manfredonia sono presenti alcuni piccoli stabilimenti di deposito, cernita e ghiacciatura, un centro di spedizione di molluschi bivalvi vivi ed un mercato ittico. Anche se gli impianti hanno ricevuto il numero CEE (531), non possono essere considerati effettivamente adeguati alle prescrizioni igieniche comunitarie attualmente vigenti (direttiva 91/493/CEE di settore specifico e direttiva 93/43/CEE orizzontale). La tipologia del pescato è così suddivisibile:

Il prodotto sbarcato nei porti di Manfredonia, Rodi Garganico, Vieste, Margherita di Savoia e Lesina, fino agli anni 80 era collocato sui mercati dell’Italia centro-settentrionale, mentre attualmente il mercato si è ristretto in ambiti locali, peraltro meno remurativi, soprattutto nella provincia di Bari.

A livello nazionale, da alcuni anni il settore pesca attraversa una profonda crisi strutturale, dovuta fondamentalmente ad alcune carenze nelle fasi situate a valle della produzione. Anzitutto vi sono problemi nella prima commercializzazione del prodotto, nella quale i pescatori non hanno la possibilità di ottenere condizioni de vendita a loro favorevoli. A peggiorare ulteriormente la situazione si inserisce la particolare struttura del mercato ittico, nel quale la componente prezzi non può essere sostanzialmente influenzata dal comportamento dei singoli operatori, i quali di conseguenza, non hanno potuto adeguatamente contrastare la generale caduta dei prezzi stessi nel corso degli ultimi anni.

Infine, occorre sottolineare che il commercio del pesce è caratterizzato da una forte domanda di specie pregiate, già ampiamente sfruttate, e, parallelamente, da difficoltà di assorbimento di altre specie indubbiamente più abbondanti. Tali squilibri hanno come effetto, oltre che una influenza negativa sulla bilancia commerciale del settore, un aumento dello sforzo di pesca con la cattura sempre più elevata di pesci più piccoli e più giovani, causando un ingente danno biologico senza incrementare il peso globale delle catture. Tale situazione negativa si presenta particolarmente critica nelle zone caratterizzate da decisi ritardi strutturali.

In Puglia, in particolare, nonostante la grossa flotta operante nei mari di pertinenza e la forte produzione ittica, vi sono carenze nella commercializzazione, diffusione e di distribuzione dei prodotti che, oltre a limitare lo sviluppo di un settore con indubbie potenzialità di espansione, possono arrecare seri danni ad una attività già preminente nell’ambito dell’economia locale.

In tale contesto appare opportuno supportare lo sviluppo della produzione ittica attraverso azioni finalizzate sia all’adeguamento igienico-sanitario delle attuali condizioni di produzione, stoccaggio e distribuzione, sia alla crescita ed alla diversificazione dei mercati. Poiché d‘altra parte la penetrazione su mercati diversificati e più remunerativi è strettamente condizionata dalla capacità di una offerta di qualità (freschezza organolettica) ed anche di servizio aggiunto (comodità d’uso).

Durante il 1997 risultano, dai dati riportati sulle dichiarazioni statistiche pervenute, essere stati pescati oltre 12.000 tonnellate, così ripartite.
 
GRUPPI DI SPECIE
Totali di pescato in tonnellate
Alici
1,333
Sarde
0,950
Altri pesci
6,390
Polipi, Calamari, Seppie
0,612
Moll. Bivalvi (in maggiore parte mitili)
1,791
Crostacei
1,618
TOTALE
 

Naviglio adibito alla pesca

Al 31/12/1997 risultano iscritte nei RR.NN.MM. &GG. del compartimento Marittimo di Manfredonia n. 447 unità da pesca per complessive T.S.L.: 7.267 – H.P.: 66.884 – T.S.N.: 3.528 di cui n. 411 motorizzate e n. 36 smotorizzate e removeliche.

Attrezzatura di bordo

Per quanto riguarda le attrezzature di bordo la maggior parte del naviglio è provvisto di:

Verricello, Radar,Radiotelefono, Apparecchio C.B

Sono ancora poco diffusi il GPS, Ecoscandaglio, Celle Frigorifere, congelatori , etc.

Punti di sbarco

Il più importante punto di sbarco, dovuto anche al maggior numero di naviglio presente, è il porto di Manfredonia, poi nella provincia ci sono:

Vieste, Mattinata, Margherita di Savoia, Foce Caporale, Foce Varano, Pietre Nere in località marina di Lesina, Foce fiume Fortore.

Personale imbarcato

Un dato preciso sul personale effettivamente imbarcato è difficile precisarlo a causa del continuo cambiamento del numero delle persone di equipaggio presente a bordo ad una certa data. Comunque si può senz’altro quantificare in n. 3.500 circa il personale effettivamente imbarcato rispetto alle imbarcazioni iscritte in tutto il Compartimento.

Indotto

N. unità cooperative 10

N. addetti 36

N. cantieri navali 6 addetti 69

N. officine meccaniche 16 addetti 80

N. magazzini per prodotti ittici 20 addetti 126

Aspetti socio-economici

Certamente il settore della pesca è un settore trainante nell’economia di questo territorio e molto si potrebbe fare per creare nuovi posti di lavoro sia a terra che in mare. Negli ultimi anni le condizioni di lavoro dei pescatori sono migliorate sensibilmente sia per la installazione a bordo di nuovi apparecchi tecnologicamente avanzati, sia per il ritiro dell’attività di pesca delle imbarcazioni più vetuste, sostituite con altre di nuova costruzione dotate di tutti i comfort, nonché dal ridotto numero dei giorni di permanenza in mare.

Statistiche economiche

Nel 1997 il valore commerciale del pescato è stato di circa 99 miliardi di lire.

La destinazione economica degli sbarchi è prevalentemente orientata verso altri mercati del Nord e solo una piccola parte è destinata verso altri mercati del Nord e solo una piccola parte è destinata per il consumo locale. Il prodotto ittico allo sbarco si presenta fresco in quanto non subisce alcun trattamento di conservazione, ma viene solamente posto sotto ghiaccio.

Import - Export

Le specie importate sono prevalentemente le orate, le spigole, con provenienza dalla Turchia della Grecia, che si presentano come pesce fresco, mentre le mazzancolle sono surgelate e provengono da Taiwan o Indonesia. I dati relativi alle quantità e valore non sono stati possibili ottenerli a causa della non continuità di questo tipo di rapporto con i paesi esteri.
 
 
 
 

2.1.2 Attività ittica in laguna

Le lagune di Lesina e di Varano sono ambienti acquatici, dove esiste una considerevole produzione primaria e secondaria determinata da elevati flussi di energia di origine meccanica e chimica.

La gestione produttiva delle due lagune, prevedono l’utilizzo di risorse naturali, ha come presupposto quello di sfruttare al massimo i cicli biologici degli organismi presenti. Influenze esterne, ostacoli meccanici alla circolazione, inquinamenti di diversa origine (urbana, agricola e industriale), sfruttamento irrazionale delle risorse possono condizionare l’intera catena trofica, andando a modificare negativamente le produzioni e, nel corso degli anni, la stessa sopravvivenza dell’ambiente acquatico.

La qualità delle acque lagunari dipende soprattutto dagli scambi idrici attraverso i canali di comunicazione col mare, per mezzo dei quali si succedono gli afflussi marini e i deflussi della laguna, dall’apporto delle acque delle sorgenti e delle falde freatiche ed, in maggior misura, dall’azione dei venti, che ne condizionano fortemente i processi idrodinamici.

Poiché i principali fattori che condizionano l’ecologia lagunare sono le caratteristiche idrodinamiche ed edafiche, il ruolo dei canali di comunicazione (Acquarotta, Schiapparo, Capojale, Varano) assumono importanza fondamentale, per il fatto che essi subiscono spesso fenomeni di insabbiamento, riducendo gli scambi idrici con il mare.

Il controllo idraulico è l’intervento prioritario che la gestione di un ambiente lagunare richiede, dal momento che dalla corretta gestione dei canali di marea si possono conseguire dei risultati altamente produttivi ed economici, basati sul massimo e frequente reclutamento naturale di avannotti e di adulti delle specie ittiche marine, che entrano in laguna e sulla cattura, collocati negli stessi canali (lavorieri e peschiere).

L’esame della situazione generale di questi due ambienti lagunari mette in evidenza le principali problematiche che comportano una preidentificazione degli interventi di miglioramento. La conoscenza approffondita di tali ambienti è l’elemento chiave per poter ipotizzare dei modelli gestionali idonei.

Il processo di sviluppo richiede uno sforzo collettivo e sinergico, dove tutti i soggetti interessati partecipino concordemente alla programmazione degli interventi ed alle azioni da intraprendere.

In tutti i casi il programma di valorizzazione della pesca produttiva, per avere un impatto positivo per l’incremento economico locale, non può che essere basato sulla riqualificazione dell’ambiente e sulla salvaguardia della diversità biologica nonché imperniato esclusivamente su attività che prevedano un uso razionale della pesca e delle risorse.

Il Piano del Patto Territoriale della pesca dovrebbe essere un tentativo organico di sviluppo dell’area con l’indicazione di una serie di idee progettuali, che possano consentire il decollo di tutte le attività economiche.

Le strategie ed i progetti di fattibilità dovrebbero prevedere la costruzione, o la risistemazione, dei lavorieri alle rispettive foci di Acquarottta, Schiapparo, Capojale e Varano. Altri interventi preidentificati dovrebbero riguardare la progettazione di interventi di sistemazione idraulica, la progettazione di strutture per lo sviluppo del turismo ambientale, della costruzione di un approdo (Porto marinaro) per le Vongolare all’altezza del Fiume Fortore e di interventi di riqualificazione delle strutture di commercializzazione centrale (Mercato ittico), che insieme dovrebbero costituire l’oggetto dei futuri programmi di sviluppo dell’intero comparto.

Attività della pesca lagunare

L’ittofauna presente nelle due lagune di Lesina e di Varano è suddivisibile secondo zone, dipendenti maggiormente dal gradiente salino e dall’influenza marina.

Nella laguna di Lesina esistono specie rare, rappresentate da pesci dulciaquicolli (Sacca orientale: spinarello e carpa) mentre in entrambi i corpi d’acqua le specie dominanti sono quelle stenoaline (sogliole, triglie, saraghi) e quelle uerialine, caratterizzate dalla presenza di Mugilidi (cefalo, c. verzelata, c. calamita, c. labbrone, c. dorato, c. bosega), spigola, orata, anguilla, latterino. Altre specie caratteristiche della fauna ittica lagunare sono i Gobidi (ghiozzo paganello, g. nero, g. di laguna) Syngnatidi (pesce ago), i Belonidi (aguglia), gli Engraulidi (alici e sarde).

Un tempo, non molto lontano, la produzione di queste lagune si basava principalmente sulla cattura di anguille, di mugilidi, di spigole e di oratew, oltre a grossi quantitativi di latterini.

Per quanto riguarda l’organizzazione dei metodi di pesca, già all’inizio del secolo lo strumento di cattura era rappresentato dalla "paranza", che può essere descritta come una sorta di sbarramento, perpendicolare alle due rive della laguna di Varano, che serviva da "invito" o passaggio obbligato per le anguille, le spigole e le orate verso il "bertovello", posizionato ad intervalli regolari lungo l’asse di sbarramento. Fino agli ’50 lo sbarramento, che fungeva da invito, era costituito da fasci di piccole canne, da cui il nome di "fratta" ancora oggi in uso tra i pescatori. Attualmente è stato sostituito da sezioni di rete sostenute da pali di legno.

Su ogni paranza vengono installati 50-60 bertovelli e l’estensione di questi strumenti di cattura va da sponda a sponda.

Un altro sistema di pesca praticato nel passato era quello degli "acconci", costituiti da pareti di grosse canne formanti una barriera, posta a zig-zag in prossimità dei canali di comunicazione col mare e disposta da una estremità all’altra dei loro argini. Era una specie di lavoriero rudimentale in struttura leggera e soggetta alle azioni di marea.

Questi acconci permettevano la raccolta del pescato in uscita dalla laguna, lasciando la possibilità al pesce in entrata di risalire dal mare all’interno della stessa.

Altri attrezzi di pesca attualmente consentiti sono il tramaglio, lo sciabicone, la sciabica, la sciabichella ed il saltarello.
 
 

Cooperative ed addetti alla pesca lagunare.

La Tab. seguente riporta il quadro esistente per numero di cooperative ed addetti, ripartiti per singoli Comuni detentori dei diritti di pesca lagunare.
 
 
 
Comune
Cooperative
N. Barche armate
N. Barche in disarmo
Motopesca

a mare

N. Barche per Mitilicoltura
N. addetti

totali

ISCHITELLA

CROCIFISSO

ADRIATICA

FOCE VARANO


 
 

18

     

40

CAGNANO VARANO

URIA

VARANO LA FENICE

AURELIA


 
 

60

24

39

60

180

SANNICANDRO

GARGANICO

"LA RINASCENTE

S. LUCIA"

10       15

LESINA

COOPERPESCA

ITTIPESCA

PADRE PIO


 
 

28

7

22

 


 
 

72

Per lo stato attuale della pesca nelle due lagune, a causa delle esigue montate di pesce novello e, soprattutto, per i sistemi irrazionali di cattura, la produzione ittica di valore mercantile risulta essere in diminuzione.

L’andamento del pescato e delle rese (kg/ha/anno) relativamente agli anni ’50 consente di rilevare produzioni pari a 80-124 kg/ha.

Negli anni successivi le rese hanno subito un rapido decremento con valori attuali intorno a 40 kg/ha/anno.

Il grande depauperimento ittico ha determinato una conseguente riduzione numerica dei pescatori lagunari, l’innalzamento dell’età media (circa 52 anni), la disaffezione dei giovani ad esercitare la professione dei padri e un decrescente reddito medio pro-capite.

Tutto questo induce l’operatore a ricercare altre forme di reddito integrativo.

Limiti attuali allo sviluppo delle lagune

Senza voler entrare nel merito specifico dei singoli limiti, che condizionano tuttora lo sviluppo futuro delle due lagune, quelli che possono essere evidenziati sono classificabili in fattori ambientali, produttivi, strutturali, sociali ed economici.

Quelli che più emergono possono essere così schematizzati:

  1. Sfruttamento irrazionale delle risorse ittiche con cattura dei soggetti sottotaglia;
  2. difficoltà di reclutamento naturale delle forme giovanili attraverso i canali di comunicazione, che o spesso sono sbarrati dalle chiuse nei periodi di rimonta oppure rimangono totalmente aperti (vedi Capojale);
  3. mancanza di una conoscenza dell’ambiente per consentire una programmazione di interventi idonei alla sua salvaguardia;
  4. pesca di frodo sui canali, soprattutto nei periodo estivi, ad opera di pescatori subacquei o muniti di bilancino;
  5. ridotti ricambi idrici col mare dovuti ad insabbiamento delle foci a mare e a sistemazione idraulica;
  6. presenza massiva di attività di pesca di categorie di persone non munite di licenza di pesca;
  7. insufficiente gestione o assenza di opere di regimazione idraulica delle lagune;
  8. scarsa produzione di specie di interesse commerciale;
  9. carattere stagionale delle attività di pesca lagunare con concentrazione esclusiva nel periodo autunnale-invernale;
  10. mancanza di strutture e di infrastrutture di servizio (approdi, piccoli porti) necessarie anche allo sviluppo del turismo culturale-ambientale, che veda il coinvolgimento della categoria (attività di pesca-turismo, visite guidate nei luoghi di maggiore interesse storico-naturalistico).

In relazione a queste diverse problematiche sinteticamente messe in evidenza ed alle potenziali destinazione di utilizzo dell’ambiente lagunare, possono essere identificate alcune strategie:

  1. l’esistenza di un forte interesse da parte delle Autorità locali (Comuni, provincie, Ente Parco, Comunità montana), delle Associazioni ambientalistiche, degli imprenditori ed acquicoltori, che a vario livello sono presenti nell’area, e di pescatori professionali, tutti attenti allo sviluppo futuro delle due lagune di lesina e Varano;
  2. il naturale interesse per lo sviluppo dei modelli produttivi integrati (pesca/acquicoltura) per una maggiore integrazione del reddito dei pescatori lagunari,
  3. tentativi di attività produttive-pilota effettuate da alcune cooperative, sia nella laguna di Lesina e di Varano, per allevamenti di mazzancolla giapponese in recinti di rete collocate in acque basse del lago;
  4. esistenza nel territorio di 10 impianti di acquicoltura intensiva ed estensiva, che possono rappresentare ambienti idonei per la produzione di pesce svezzato e preingrassato, utilizzabile per scopi di ripopolamento lagunare,
  5. l’avvio di programmi di semina in laguna può rappresentare un’opportunità di rilancio delle attività produttive di questi impianti, i quali attualmente risentono dello stato di crisi del settore da un punto di vista commerciale;
  6. realizzazione definitiva dei lavorieri per una razionalizzazione delle attività alieutiche, per una ridistribuzione dello sforzo di pesca e per una migliore produzione mediante metodi colturali di alta tecnologia;
  7. pianificazione delle attività di allevamento di tipo semintensivo per quelle specie eurialine in aree aventi caratteristiche idonee con metodi colturali e ecocompatibili;
  8. progettazione di "Centri di riproduzione" di specie lagunari (pesce e crostacei) per scopi esclusivi di semina nelle due lagune;
  9. progettazione di "Centri commerciali e di lavorazione" dei prodotti ittici provenienti sia dalla pesca lagunare che marina, con impiego delle tecniche di trasformazione del pescato (marinatura, filettatura, salatura, ecc….) e di un’area attrezzata per consentire spazi per lo stoccaggio degli attrezzi ed il rimessaggio dei natanti e dei mezzi di trasporto;
  10. Sviluppo del pescaturismo lungo la fascia costiera ai fini di una riconversione e riqualificazione degli operatori del settore verso attività alternative;
  11. Progettazione di un porto marittimo che consenta la sosta, il riparo, i rifornimenti, le riparazioni, l’imbarco, lo sbarco di natanti turistici, motopescherecci e vongolare.
2.2. Individuazione delle finalità generali del Patto e relazione con la programmazione regionale

La deliberazione CIPE dell'11 novembre 1998 indica che l'estensione al settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura degli strumenti di programmazione negoziata deve essere particolarmente finalizzata a:

Alla luce della sintetica elencazione delle vocazioni produttive e dei fattori limitanti dell'area di Foggia, il Patto Pesca intende perseguire i seguenti obiettivi specifici, individuati dai promotori durante la fase di concertazione, anche in raccordo con gli indirizzi programmatici regionali, nazionali e comunitari:
  1. Ammodernamento e rinnovamento della flotta;
  2. Potenziamento delle strutture portuali e dei servizi relativi;
  3. Approntamento di barriere artificiali per il ripopolamento e per la salvaguardia;
  4. Sviluppo del segmento di filiera della conservazione, trasformazine e confezionamento;
  5. Valorizzazione delle produzioni ittiche con particolare riferimento alla costruzione/potenziamento di strutture mercatali;
  6. Ittiturismo (pescaturismo e ricezione-ospitalità turistica esercitata da pescatori);
  7. Ricerca nel settore della pesca con particolare riferimento alla valorizzazione socioeconomica degli ambienti lagunari e per l'acquacoltura e maricoltura;
  8. Sistemi di gestione delle attività di pesca sulla fascia costiera;
  9. Sviluppo e valorizzazione dell'acquacoltura e della maricoltura;
  10. Ripopolamento delle zone lagunari.
Questi obiettivi sono perfettamente coerenti con le linee direttrici indicate nel Programma Operativo Nazionale Pesca e con le indicazioni riportate nel POR della regione Puglia.
 
  2.3. Compatibilità complessiva del Patto con lo sviluppo ecosostenibile Particolare attenzione è stata riposta dai promotori del Patto Specializzato nel promuovere, insieme allo sviluppo della imprenditoria, la tutela dell'ambiente e il risparmio energetico. Infatti, tra gli indicatori utilizzati per l'ammissione dei progetti di investimento al Patto Territoriale, i promotori hanno inserito un punteggio più elevato per le iniziative di ricerca finalizzate al recupero ambientale.
 
 

3. Validità ed efficacia delle singole iniziative in relazione agli obiettivi di sviluppo locale
 
 

3.1. Individuazione dei fabbisogni e degli obiettivi di intervento I fabbisogni specifici di miglioramento e le direzioni specifiche di intervento sono riportati nel protocollo d'intesa e di seguito riassunti con riferimento alle peculiarità dell'area del patto.

Il settore della pesca, pur essendo fortemente radicato nei comuni costieri della provincia di Foggia, risente dalla crisi strutturale del settore e della carenza di strutture in grado di valorizzare adeguatamente le produzioni.

In particolare appare necessario cogliere le opportunità di questo patto specializzato per provvedere alla modernizzazione e al riorientamento delle imprese della pesca, allo sviluppo delle strutture a terra finalizzato a raggiungere parametri di assoluta efficienza nel processo di valorizzazione dei prodotti ittici, in linea con gli indirizzi delle politiche comunitarie di settore.
 
 

3.2. Quantificazione degli obiettivi di sviluppo locale Il programma di sviluppo nei settori dell'agricoltura e della pesca ha impegnato notevolmente i promotori nell'indicare gli indirizzi più vantaggiosi ed efficaci per uno sviluppo equilibrato del territorio.

Il quadro economico del settore ittico innanzi descritto, se da un lato fa risaltare il forte valore economico del settore nell’economia regionale, dall'altro pone inderogabili esigenze di ammodernamento e d'innovazione delle imprese della pesca al fine di aumentare la competitività a livello nazionale ed internazionale.

In relazione a queste diverse problematiche sinteticamente messe in evidenza ed alle potenziali destinazione di utilizzo dell’ambiente lagunare, possono essere identificate alcune strategie:

Gli obiettivi sono quelli di creare delle moderne strutture di cattura e di rimonta degli avannotti (migrazioni trofiche) nonché di semplificare le operazioni di pesca del prodotto durante la montata (migrazioni riproduttive).

Altri obiettivi perseguibili sono:

Per la pesca in mare nel Compartimento marittimo di Manfredonia gli obiettivi principali sono: Lo sviluppo di occupazione qualificata, accompagnata da opportune misure di formazione, soprattutto rivolte ai giovani, rappresenta un'esigenza trasversale del settore e costituisce elemento di particolare rilevanza nelle le politiche di sviluppo finalizzate ad evitare l’abbandono del settore da parte dei giovani.
 
 
 
  3.3. Descrizione delle linee di intervento previste e presumibili impatti sul conseguimento degli obiettivi Come risulta dalla analisi delle proposte imprenditoriali ed infrastrutturali proposte al patto specializzato per la pesca, la maggior parte delle iniziative, sono indirizzati al settore della pesca in mare. Questo indirizzo, peraltro atteso per completare le filiere produttive e avvantaggiarsi del valore aggiunto dalle attività di trasformazione, avrà sicuramente un impatto di rilevante importanza per l'economia del territorio.

Se da un lato la presenza di progetti di investimento nel settore primario mira a garantire miglioramenti nei prodotti e processi della produzione, dall'altro lato, lo sviluppo di iniziative orientate a potenziare il segmento della trasformazione e della commercializzazione assicura una ricaduta economia di rilevante importanza per il settore.

La direzione delle linee di intervento, già indicate in seno al Protocollo d'Intesa, trova conferma nelle proposte di investimento ed infrastrutturali avanzate. 
 
 
 
 
 
 

3.4. Individuazione e selezione delle iniziative Per la selezione dei progetti di investimento delle imprese da includere nel Patto Territoriale è stato pubblicato un bando (riportato in allegato) con l'invito agli imprenditori ad aderire con proprie iniziative di investimento al Patto Territoriale.

Nel medesimo bando sono stati riportati i criteri adottati dai Promotori per la selezione delle iniziative imprenditoriali e la formulazione della graduatoria di merito che costituisce l'ordine di priorità degli interventi secondo quanto stabilito dalla comunicazione del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica del 29.7.98.

I criteri adottati dai Promotori sono ispirati a valutare l'efficacia ed efficienza della singola iniziativa imprenditoriale sia sotto il profilo produttivo ed occupazionale, sia sotto l'aspetto di ecocompatibilità.

Le iniziative positivamente istruite (ad eccezione di quelle rientranti nella tabella 5- Ricerca, di cui al Bando), sono state oggetto di apposita graduatoria formulata sulla base dei punteggi attributi ai seguenti indicatori:

  1. Rapporto tra il numero di occupati attivati dall'iniziativa e l'investimento complessivo solo per gli interventi delle tabelle 3 e 5 di cui al Bando . Per occupati attivati dall’iniziativa si intende la differenza tra gli occupati medi annui a regime e gli occupati medi annui relativi all’anno precedente la presentazione della domanda.
  2. Rapporto tra il capitale proprio immesso nell'iniziativa e l'investimento complessivo. Ai fini del calcolo del presente indicatore, il capitale proprio da investire nell’iniziativa non può essere superiore alla differenza tra il totale dell’investimento e l’agevolazione richiesta.
  3. Indice medio di profitto, misurato dalla variazione del ROI intervenuta tra l’esercizio a regime e l’esercizio precedente all’avvio dell’investimento. Desunto dalla Scheda Tecnica (solo per gli interventi di cui alla tabella 5 di cui al Bando ad esclusione della Ricerca).
  4. Composizione societaria. Ai fini del calcolo di questo indicatore sarà utilizzato il numero di aziende associate a favore delle quali sono destinati gli interventi (solo per gli interventi di cui alle tabelle 3 e 4 di cui al Bando).
Il punteggio è ottenuto calcolando i valori degli indicatori normalizzati relativi agli indicatori 1, 2, 3 e 4 suddetti mediante la seguente formula:
 


Ini = (Ii - M) / D


 


Dove: Ini= valore normalizzato per l'iniziativa n dell'indicatore i (i=1,2,3,4)

Ii = valore da normalizzare del singolo indicatore

M = media degli n valori da normalizzare (pari a quelli delle iniziative)

D = deviazione standard.

La somma algebrica degli indicatori normalizzati moltiplicato per il fattore di correzione, fornirà il punteggio ottenuto dall'iniziativa e determinerà la posizione della stessa nella graduatoria che conterrà i progetti di investimento da proporre al finanziamento.

Le iniziative rientranti nella tabella 5- Ricerca positivamente istruite, di cui al Bando, sono state oggetto di apposita graduatoria formulata sulla base della somma punteggi attributi ai seguenti indicatori:

  1. Titolare della ricerca: Soggetto pubblico qualificato 10 punti; Cooperative e Associazioni: 5 punti; Altro: 0 punti;
  2. Tema della ricerca: finalizzato al recupero ambientale 5 punti; Altro 0 punti;
Per la definizione della graduatoria finale, in base a quanto previsto nel Bando, bisognava tenere conto che: I dati di investimento totale, ammissibile e l’onere a carico dello Stato del complesso delle iniziative inviate in istruttoria ha evitato la compilazione della graduatoria.

Come si evince dalla tabella 4.1 – "dettaglio delle iniziative imprenditoriali inviate in istruttoria", le iniziative sono concentrate quasi totalmente sugli interventi finalizzati all’ammodernamento della flotta, all’acquisto di nuove imbarcazioni, alla molluschicoltura ed all’allevamento di varie specie ittiche.

Inoltre, ben 7 iniziative sono destinate alla ricerca applicata in settori di interesse diretto delle imprese di pesca locali(circa 4.8 miliardi di lire di agevolazione richiesta).
 
 

4. Coerenza e integrazione tra le diverse iniziative e validità complessiva del Patto
 
 
L'analisi dei progetti imprenditoriali presentati al Patto Specializzato risultano in linea con il quadro del settore tracciato dai promotori nel protocollo di intesa e risulta, inoltre, in linea con le finalità di sviluppo del territorio che i promotori hanno programmato durante la fase di concertazione e hanno definito sempre nel protocollo di intesa.

La connessione esistente tra la maggior parte delle proposte imprenditoriali e le iniziative infrastrutturali avanzate dalle amministrazioni comunali getta i presupposti di una buona riuscita del progetto integrato del patto territoriale e fa intravedere buone opportunità di crescita del settore e dell'occupazione.

La coerenza di ciascuna iniziativa proposta con gli obiettivi del Patto è stata valutata caso per caso verificandone l'efficacia rispetto al sistema ittico locale.

La crescita occupazione prevista a fronte delle iniziative imprenditoriali di oltre 240 nuove unità, rappresenta un dato estremamente significativo per un'area, come quella del Patto, afflitta da livelli di disoccupazione eccessivamente alti e da problemi di abbandono del settore da parte dei giovani.

Il rapporto tra nuovi occupati ed investimenti previsti è circa di 0,48 occupati per 100 milioni di lire.

.

Tabella 4.1 – Elenco delle iniziative imprenditoriali inviate in istruttoria
 
Numero
Società 
Comune unità produttiva 
Settore 
Descrizione del Progetto
Tipolo

gia 

Durata in anni
Incremento occupazio

nale

Totale costi dichiarato
Versamento in capitale proprio
Investimento rorale 
Agev. Richiesta 
1 JOLLY PESCA –PICCOLA SOC. COOP A RL CAGNANO VARANO PESCA ALLEVAMENTO DI MOLLUSCHI NUO
2,8
5,0
1.207
500
1.207
724
2 JOLLY PESCA –PICCOLA SOC. COOP A RL CAGNANO VARANO PESCA ALLEVAMENTO DI MOLLUSCHI AMM
2,0
3,0
251
100
251
150
3 CNR Istituto per lo studio degli ecosistemi costieri LESINA RICERCA Ricerca e sviluppo sperim. nel campo della GEOLOGIA. PROGETTO per lo studio dell'Ecosistema BENTICO della Laguna di LESINA in relazione a progetti di risanamento ambientale RIC
3,0
0,0
800
0
800
800
4 CNR Istituto per lo studio degli ecosistemi costieri LESINA RICERCA Ricerca e sviluppo sperim. nel campo della BIOLOGIA. Progetto per un'indagine microbiologica e chimico-fisica nella laguna di Lesina ai fini del recupero e della tutela delle risorse naturali RIC
3,0
0,0
800
0
800
800
5 CNR Istituto per lo studio degli ecosistemi costieri LESINA RICERCA Ricerca e sviluppo sperim. nel campo della BIOLOGIA marina.
Progetto sul controllo mediante bioindicatori dell'ambiente delle lagune di Lesina e Varano in funzione della pesca e dell'acquacoltura; Progetto propedeutico ad una normativa tecnica con riferimento al D. LGS 152/99
RIC
3,0
0,0
506
0
506
506
6 GIMMA Vittorio e MAIORANO Giovanni Snc VIESTE PESCA Nuove imbarcazioni per l'esercizio della pesca in acque marine e lagunali NUO
2,7
4,0
1.165
233
1.165
699
7 PADRE PIO Scrl MANFREDONIA PESCA Nuove imbarcazioni per l'esercizio della pesca in acque marine e lagunali NUO
2,7
16,0
4.983
997
4.983
2.989
8 CASTIGLIEGO Matteo Francesco MANFREDONIA PESCA ESERCIZIO DELLA PESCA IN ACQUE MARINE E LAGUNARI NUO
2,7
4,0
1.890
378
1.890
1.134
9 CASTIGLIEGO MICHELE MANFREDONIA PESCA ESERCIZIO DELLA PESCA IN ACQUE MARINE E LAGUNARI NUO
2,7
3,0
1.000
200
1.000
600
10 OLIVIERI MATTEO MANFREDONIA PESCA ESERCIZIO DELLA PESCA IN ACQUE MARINE E LAGUNARI NUO
2,7
8,0
2.604
521
2.604
1.562
11 COOPERATIVA SAN CLEMENTE LESINA PESCA ESERCIZIO DELLA PESCA IN ACQUE MARINE E LAGUNARI NUO
4,0
41,0
637
255
637
382
12 CNR Istituto per lo studio degli ecosistemi costieri LESINA RICERCA RIPRODUZIONE SPERIMENTALE DI MOLLUSCHI CON PARTICOLARE RIGUARDO AL CEFALOPODE SEPIA OFFICINALIS AI FINI DEL RIPOPOLAMENTO E SALVAGUARDIA DELLA LAGUNA DI LESINA RIC
3,0
0,0
520
0
520
520
13 Conte Francesco LESINA PESCA Nuove imbarcazioni per l'esercizio della pesca in acque marine NUO
0,8
1,0
330
140
330
198
14 Coccia Pietro CAGNANO VARANO PESCA Acquisto di motobarca asservita all'impianto di acquacoltura NUO
0,7
2,0
435
87
435
269
15 Iacovelli Vittorio Michele CAGNANO VARANO PESCA Acquisto di motobarca asservita all'impianto di acquacoltura (allevamento di pesci, molluschi, crostacei) NUO
0,6
4,0
401
80
401
240
16 Società Cooperativa Pescatori Adriatica Scrl CAGNANO VARANO PESCA/
RICERCA
Ammodernamento mezzi di raccolta e realizzazione programma di sviluppo e valorizzazione dell'acquacoltura e maricoltura AMM
1,0
4,0
975
15
975
945
17 DELIMAR MANFREDONIA PESCA IMPIANTO DI TRASFORMAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE AMP
2,0
4,0
1.625
410
1.625
1.218
18 Salvemini Antonio MANFREDONIA PESCA ESERCIZIO DELLA PESCA NUO
3,0
12,0
3.920
1200
3.920
2.352
19 Cooperativa Maricoltura Mattinatese MATTINATA PESCA Ampliamento della struttura di stoccaggio e lavorazione ed esecuzione di lavori di consolidamento della costa e realizzazione di una barriera e della strada di collegamento AMP
2,0
11,4
3.820
1600
3.820
2.865
20 Cooperativa Maricoltura Mattinatese MATTINATA PESCA Consolidamento dell'impianto produttivo, mediante acquisizione di nuove gabbie, natanti ed attrezzature varie AMP
2,0
11,4
1.605
450
1.605
963
21 Salvemini Antonio di Giuseppe Salvemini & C. SNC MANFREDONIA AGROINDUSTRIA EVISCERAZIONE DI PRODOTTI ITTICI E SUCCESSIVO CONFEZIONAMENTO IN VASCHETTE O BUSTE NU0
3,2
15,0
3.342
1005
3.342
2.506
22 ALGESIRO Srl MONTE S.ANGELO PESCA Realizzazione di un impianto di molluschicoltura nel golfo di Manfredonia  
0,0
15,0
2.706
500
2.706
2.028
23 Cariglia Giampietro VIESTE ITTITURISMO Servizi di ittiturismo (fonte: B7 scheda tecnica) NUO
0,8
2,0
300
60
300
225
24 TORTUGA Srl MANFREDONIA ACQUACOLTURA AMPLIAMENTO ALLEVAMENTO DI PESCI IN GABBIE GALLEGGIANTI, REALIZZAZIONE DI IMPIANTO DI LAVORAZIONE ED ATTIVITA' DI RICERCA APPLICATA AMP
2,5
16,0
2.980
800
2.980
2.221
25 CNR Istituto per lo studio degli ecosistemi costieri LESINA RICERCA Ricerca e sviluppo sperim. nel campo della BIOLOGIA;
Gestione della produttività ittica della laguna di Lesina mediante vla valutazione della rimonta del novellame attraverso le foci. Studio di un piano di ripopolamento selettivo
RIC
3,0
0,0
495
0
495
495
26 DAUNIA PESCA SCRL MANFREDONIA PESCA AMMODERNAMENTO MOTOPESCA AMM
0,3
1,0
228
91
228
136
27 TROTTA GIOVANNI BATTISTA VIESTE PESCA AMMODERNAMENTO MOTOPESCA AMM
0,6
2,0
225
45
225
147
28 CARPANO DAMIANO MANFREDONIA PESCA REALIZZAZIONE DI NUOVA IMBARCAZIONE per esercizio della pesca in acque marine e lagunari NUO
1,0
3,0
555
117
555
333
29 DI NUOVO GAETANO MANFREDONIA PESCA ESERCIZIO DELLA PESCA IN ACQUE MARINE E LAGUNARI NUO
2,6
4,0
795
157
795
477
30 VARRECCHIA ANTONIO MANFREDONIA PESCA PESCA IN ACQUE MARINE E LAGUNARI NUO
2,6
4,0
985
200
985
591
31 CARPANO ANTONIO MANFREDONIA PESCA PESCA IN ACQUE MARINE E LAGUNARI NUO
1,6
3,0
495
100
495
297
32 DI BIASE ANTONINO CAGNANO VARANO PESCA PESCA IN ACQUE MARINE NUO
1,1
2,0
305
100
305
183
33 CONSORZIO PER IL MERCATO ITTICO ALL'INGROSSO DI MANFREDONIA E LA GESTIONE DELLE ATTIVITA' PESCHERECCIE DEI CENTRI COSTIERI DELLA CAPITANATA MANFREDONIA RICERCA STUDIO DELLE PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA PREPARAZIONE DEL PRODOTTO ITTICO  
1,7
6,0
799
0
799
799
34 Guerra Pasquale, Nicola, Saverio e Domenico MANFREDONIA PESCA Nuove imbarcazioni per l'esercizio della pesca in acque marine NUO
1,1
3,0
445
178
445
267
35 Martello Sas di Salvemini Giuseppe e Antonio Luciano MANFREDONIA PESCA Nuove imbarcazioni per l'esercizio della pesca in acque marine NUO
1,1
3,0
1.500
300
1.500
900
36 Trombetta Mario CAGNANO VARANO PESCA Nuove imbarcazioni per l'esercizio della pesca in acque marine NUO
1,1
2,0
305
100
305
183
37 Salvemini Vincenzo MANFREDONIA PESCA Nuove imbarcazioni per l'esercizio della pesca in acque marine NUO
1,1
2,0
682
136
682
409
38 Castrotta Antonio MANFREDONIA PESCA Nuove imbarcazioni per l'esercizio della pesca in acque marine NUO
1,1
2,0
556
280
556
333
39 Salvemini Vincenzo, Giuseppe, Antonio Luciano MANFREDONIA PESCA Nuove imbarcazioni per l'esercizio della pesca in acque marine NUO
1,1
2,0
532
108
532
319
40 Di Sciuva Antonio CAGNANO VARANO PESCA Esercizio di allevamento dei molluschi (acquisto imbarcazione) NUO
1,1
2,0
35
10
35
21
41 D'Aloia Matteo CAGNANO VARANO PESCA Nuove imbarcazioni per l'esercizio della pesca in acque marine NUO
1,1
2,0
450
180
450
270
42 Trombetta Sante CAGNANO VARANO PESCA Nuove imbarcazioni per l'esercizio della pesca in acque marine NUO
1,1
2,0
400
145
400
240
43 Santamaria Matteo CAGNANO VARANO PESCA Esercizio di allevamento dei molluschi (acquisto imbarcazione) NUO
1,1
2,0
180
72
180
108
44 Di Michele Pietro CAGNANO VARANO PESCA Esercizio di allevamento dei molluschi (acquisto imbarcazione) NUO
1,1
2,0
170
68
170
102
45 D'aloia Mario CAGNANO VARANO PESCA Esercizio di allevamento dei molluschi (acquisto imbarcazione) NUO
1,1
2,0
560
224
560
336
46 Curatolo Orazio CAGNANO VARANO PESCA Esercizio di allevamento dei molluschi (acquisto imbarcazione) NUO
1,1
2,0
163
32
163
97
47 ZANZARELLI LAZZARO ISCHITELLA PESCA ESERCIZIO DI ALLEVAMENTO DI MOLLUSCHI NUO
1,1
2,0
220
70
220
132
48 CURATOLI ANGELO CAGNANO VARANO PESCA ALLEVAMENTO DI MOLLUSCHI NUO
1,1
2,0
236
94
236
141
49 DONATACCIO NICOLA E RAFFAELE CAGNANO VARANO PESCA ESERCIZIO DI ALLEVAMENTO DI MOLLUSCHI NUO
1,1
2,0
214
86
214
128
50 PESCA 2000 SRL ISCHITELLA PESCA ESERCIZIO DELLA PESCA IN ACQUE MARINE E LAGUNARI NUO
0,1
4,0
79
16
79
63
  TOTALI          
245
50.411
 
50.411
 

5. Fattibilità giuridica e amministrativa del Patto

Massima attenzione è stata rivolta sia dai promotori che dagli imprenditori alla rapida cantierabilità di tutte le iniziative che si andavano a proporre all'interno del patto.

Il richiamo costante alla verifica puntuale, progetto per progetto, di tutti gli adempimenti necessari per l'avvio e la realizzazione dei progetti di investimento, ha consentito in questa fase finale di poter contare su iniziative per le quali gli atti e le autorizzazioni amministrative non ancora prodotte sono limitate a quelle per le quali gli stessi Uffici Tecnici dei Comuni garantiscono la coerenza dei tempi del rilascio con i tempi di avvio e realizzazione delle iniziative proposte.

Il contatto costante delle imprese con le amministrazioni comunali e la particolare disponibilità di queste ultime ha permesso di configurare un insieme di progetti la cui fattibilità giuridica ed amministrativa è coerente con i tempi di sviluppo previsti nei Patti territoriale e limitata a soli 48 mesi.

La sottoscrizione del protocollo amministrativo già attivo nell'area del Patto, conferma, inoltre, gli impegni delle amministrazioni ad avviare modalità comuni di accelerazione della struttura amministrativa in relazione alle esigenze che emergeranno nel corso dello sviluppo del programma del patto.

Gli imprenditori hanno preferito, nella grande maggioranza dei casi, proporre programmi di miglioramento fondiario e localizzare le iniziative di trasformazione in aree già destinate a questo tipo di attività ovvero nelle quali nulla ostasse l'insediamento proposto.

Dal canto loro le amministrazioni, nel proporre progetti infrastrutturali, hanno puntato sull'ampliamneto e il miglioramento di opere destinate a sostenere lo sviluppo integrato del territorio.
 
 

6. Completezza, concretezza e coerenza dell'insieme degli impegni dei soggetti coinvolti Il quadro delle Amministrazioni e degli Enti che hanno sottoscritto il Patto raccoglie in pratica molti degli Enti con poteri di controllo e di autorizzazione che, rispetto alle iniziative imprenditoriali avanzate nel Patto Specializzato, saranno chiamati a diverso titolo a predisporre gli atti amministrativi e le autorizzazioni necessarie per l'avvio e la realizzazione delle iniziative previste.

Questa condizione dà forti garanzie in merito alla rapida cantierabilità di ciascuna iniziativa ammessa al Patto e al raggiungimento complessivo degli obiettivi che i Sottoscrittori si sono dati per lo sviluppo locale nel settore agricolo.

La completezza delle singole schede di iniziative imprenditoriali e infrastrutturali sia sotto il profilo tecnico sia sotto quello amministrativo consente di avviare gli ulteriori accertamenti di carattere economico-finanziario e di integrare la documentazione prodotta, laddove necessario, per offrire maggiori garanzie di concreta praticabilità tecnica, economica e finanziaria delle iniziative.

La concretezza delle iniziative imprenditoriali assicura il raggiungimento di migliori condizioni della struttura economica e produttiva del settore ittico sia in termini di potenziamento dell'attuale sistema sia in termini di diversificazione mirante ad incamerare la maggior parte del valore aggiunto riveniente dalla chiusura in locale della filiera.

Le iniziative infrastrutturali puntualizzano un'azione diretta a sostenere, soprattutto con le necessarie opere di miglioramento della viabilità rurale, le nuove iniziative imprenditoriali, concentrandosi in aree a maggiore concentrazione produttiva.

Particolare attenzione è stata rivolta alla coerenza di ciascuna delle iniziative imprenditoriali proposte nel Patto con gli obiettivi di sviluppo fissati dalle forze sociali coinvolte e la coerenza complessiva di ciascuna di queste iniziative produttive tra esse nel territorio del Patto.

Le infrastrutture previste, inoltre, supportano in modo coerente le iniziative imprenditoriali andando a promuovere principalmente completamenti e/o ampliamenti di opere di sicuro e diretto impatto positivo con la crescita delle attività del settore ittico.

Dalle schede tecniche analizzate non si rilevano ulteriori necessità negoziali con altre strutture territoriali competenti per concessione ed autorizzazione rispetto agli insediamenti produttivi e alle opere infrastrutturali previste nel Patto Specializzato.
 
 





























ALLEGATI