Sabato 9 Dicembre 2000 italia - economia
Incentivi: Il 22 dicembre il Cipe ripartirà i 20mila miliardi destinati alle aree depresse entro il 2003: oltre il 50% andrà alle attività produttive Alle imprese 11mila miliardi Mille miliardi stanziati a favore dei patti territoriali generalisti e più di 1.600 per quelli agricoli

 

ROMA I 20mila miliardi destinati alle aree depresse del Sud e del Centro-Nord nel triennio 2001-2003 saranno ripartiti dal Cipe il 22 dicembre prossimo, ovvero in concomitanza con l’approvazione della legge finanziaria. Oltre il 50% delle risorse (11mila miliardi) verrà dirottato sugli incentivi alle attività produttive e, in particolare, sulla legge 488 e sul credito d’imposta sui nuovi investimenti introdotto dalla Finanziaria.

Nella stessa riunione il Cipe approverà anche una nuova serie di contratti di programma che si sommeranno ai sette già finanziati nel corso dell’anno. Il ministro del Tesoro, Vincenzo Visco, aveva infatti con largo anticipo annunciato la sottoscrizione di dieci contratti nel 2000. Un numero che probabilmente si rivelerà però inesatto per difetto, in quanto è probabile che il 22 dicembre saranno più di tre gli accordi promossi dal Cipe.

Dei nuovi stanziamenti per le aree depresse, le risorse per i contratti di programma ammonteranno a 600 miliardi. Dei rimanenti 8.400 miliardi, 3.600 saranno destinati alle intese istituzionali di programma tra Stato e Regioni per la realizzazione di opere pubbliche.

Una fetta consistende di finanziamenti verranno attribuiti ai 91 patti per l’agricoltura e la pesca, che sono stati recentemente ammessi al finanziamento dal Tesoro. Dal Fondo aree depresse verranno assorbiti 1.616 miliardi che si sommeranno ai 600 già previsti quest’anno. In tutto, quindi, questi nuovi accordi potranno contare su 2.216 miliardi che saranno immediatamente messi a disposizione dei soggetti responsabili dei patti, i quali avranno sia il compito di gestione che di erogazione degli incentivi.

A beneficiare di queste risorse saranno 5.500 aziende localizzate nei 67 accordi del Mezzogiorno e nei 24 del Centro-Nord in cui saranno occupate circa 19mila unità. Un ruolo determinante lo avranno le Regioni che, come ha spiegato il presidente del gruppo tecnico per l’attuazione dei patti agricoli, Paolo De Castro, dovranno contribuire a finanziare la parte infrastrutturale degli accordi.

Altri mille miliardi, invece, verranno assegnati per la copertura di patti territoriali cosidetti generalisti che sono stati già istruiti positivamente dal ministero e relativi ad alcune regioni del Centro-Nord (Piemonte e Liguria) e al bando del dicembre ’99. La delibera del 22 dicembre assegnerà alle Regioni 250 miliardi per l’onere relativo alla cosiddetta "regionalizzazione" dei patti territoriali.

Infine, saranno attribuiti 1.500 miliardi alle amministrazioni che intervengono nello sviluppo delle aree depresse e altri 450 miliardi alla metanizzazione.

Barbara Fiammeri