La Regione Molise ha evidenziato negli ultimi anni un dinamismo economico per certi aspetti superiore rispetto ad altre aree geografiche del Meridione.
Tale fenomeno, senza dubbio positivo, presenta però carattere di disomogeneità territoriale. La Provincia di Isernia, infatti, continua ad affrontare problemi di ordine economico, ambientale e sociale, tali da richiedere un serio intervento di politica territoriale volto a promuovere uno sviluppo locale integrato. L’obiettivo che si vuole perseguire è quello di intervenire congiuntamente nei servizi, nelle infrastrutture e nelle attività produttive.
Il documento programmatico redatto dalla Regione Molise per il 2000 – 2006 pone il turismo tra i settori strategici per lo sviluppo regionale.
Per rilanciare il settore turistico nel contesto regionale e provinciale è indispensabile attuare una "politica per il turismo" in grado di incentivare contemporaneamente l’imprenditoria e la risoluzione dei problemi infrastrutturali. Tale politica trova naturale applicazione nella programmazione dal basso (bottom up), l’unica in grado di garantire, attraverso il "partenariato sociale", il diretto coinvolgimento di tutti i soggetti attori dello sviluppo locale.
Un’adeguata "politica per il turismo" deve avere caratteristiche trasversali tali da coinvolgere nell’attività di programmazione i Comuni, le Province, le Regioni e il Governo centrale.
I vantaggi relativi alla definizione di una politica d’intervento mirata nel comparto del turismo si manifestano soprattutto nelle aree del Mezzogiorno d’Italia, laddove il ritardo di sviluppo del settore è in gran parte attribuibile alla presenza di fattori antituristici. Tali fattori hanno impedito che in quest’importante area del nostro Paese il comparto turistico esercitasse una funzione anticongiunturale, assorbendo forza lavoro rifiutata o espulsa dai settori industriali maturi.
In effetti, la caratteristica di settore "labour intensive", con una quota rilevante di investimenti in risorse umane, consente di individuare proprio nel turismo uno dei comparti dell’economia in grado di offrire rapidi tempi di sviluppo per le aree depresse, a patto che le manovre di politica economica regionali, nazionali ed internazionali dedichino allo stesso la dovuta attenzione.
La Provincia di Isernia, riconoscendo pertanto al comparto turistico una funzione fondamentale per lo sviluppo locale integrato, per la tutela dell’ambiente e, non ultimo, per l’impatto occupazionale, ha inteso promuovere il "Patto Turistico della Provincia di Isernia".
I patti provinciali, infatti, in quanto promossi dall’Ente Pubblico preposto istituzionalmente alla programmazione, al coordinamento e alla promozione dello sviluppo locale, garantiscono il perseguimento degli obiettivi stabiliti dal partenariato sociale, attraverso l’effettivo supporto degli interventi infrastrutturali all’iniziativa privata.
A tal fine l’Amministrazione Provinciale di Isernia presenta un proprio documento preliminare con cui intende avviare una contestuale e indispensabile azione di sensibilizzazione.
Tale documento, sottoscritto da tutti i soggetti ad esso aderenti, costituisce il "protocollo d’intesa" del "Patto Turistico della Provincia di Isernia" e conclude la prima fase di concertazione tra i soggetti sottoscrittori così come disposto dalla Delibera CIPE del 23.03.1997 al punto 2.10.1.a.
2 Caratteristiche territoriali e demografiche della provincia di isernia
L’area oggetto del presente Protocollo d’intesa, finalizzato alla realizzazione di un Patto Territoriale per il Turismo, è quella che insiste sull’intero territorio della Provincia di Isernia.
Le caratteristiche orografiche del territorio evidenziano un’elevata diversificazione altimetrica dei Comuni della Provincia di Isernia. Il territorio provinciale, infatti, presenta una superficie montuosa pari all’81% mentre la restante parte è collinare.
Tale fattore ha rappresentato e rappresenta uno dei maggiori limiti allo sviluppo delle attività economiche tradizionali, quali l’agricoltura, l’agro-industria e il manifatturiero. Rappresenta, viceversa, un’incredibile opportunità di sviluppo locale relativamente alle attività turistiche, grazie alle ridotte distanze che separano le varie località della Provincia.
Le aree montane, in particolare, sono rimaste ancorate ad economie rurali di tipo tradizionale, non sfruttando le potenzialità turistiche del territorio e i benefici economici che l’integrazione turismo-agricoltura-artigianato può rappresentare per l’intera Provincia.
Il Patto turistico della Provincia di Isernia intende, perciò, promuovere, attraverso un programma omogeneo, l’integrazione tra le diverse tipologie di turismo praticabili in tale area geografica, nonché le possibili sinergie con gli altri comparti dell’economia provinciale.
La Provincia di Isernia è costituita da 52 Comuni e insiste su una superficie di 1436,2 Kmq.. La popolazione, al 1996, era pari a 91.942 abitanti, circa il 28% del totale regionale, con una densità demografica (persone per Kmq) di 64.
Fonte: Istituto Tagliacarne
Fonte: Istituto Tagliacarne
La tabella di seguito riportata, elaborata su dati 1993, evidenzia la realtà territoriale provinciale sia in termini di superficie che di popolazione, disaggregando le due tipologie di parametri rispetto a ciascuna realtà comunale. Pone in rilievo, inoltre, il dato relativo alla densità demografica, parametro che assume valori notevolmente inferiori rispetto alla media nazionale.
I dati demografici rilevati dall’Istat nel corso del 1996, aggregati a livello provinciale, evidenziano per la Provincia di Isernia un lieve calo della popolazione complessiva residente rispetto ai dati del 1993 pari a 474 unità.
Il saldo demografico riferito al ’96, disaggregato per tipologia di variazione, è riportato nella seguente tabella.
Fonte: Istat; variazioni ‘96/’95
Nonostante il lieve miglioramento dello scenario economico locale, la Provincia di Isernia continua a scontare un lento ma costante calo della popolazione. I dati relativi al 1996 evidenziano che tale fenomeno è prevalentemente imputabile al calo delle nascite e quindi all’invecchiamento della popolazione residente.
Significativo è inoltre il saldo migratorio verso altri Comuni regionali e nazionali, che negli ultimi anni sta assumendo una dimensione negativa notevole. Viceversa, il saldo migratorio con i Paesi esteri fa registrare un seppure modesto andamento positivo.
Il calo demografico, inoltre, interessa in particolare le aree interne della Provincia, segno inequivocabile che la mancata evoluzione della struttura economica di tali zone incide negativamente sulla possibilità di sopravvivere di alcuni Comuni montani.