Patto territoriale per l'agricoltura Della provincia di isernia

 

 

 

 

Relazione Finale di
Istruttoria Tecnica

 

 

 

 

 

Isernia 10 Aprile 2000

 

 

INDICE

1. Informazioni generali *

1.1. Il Patto Territoriale Specializzato per l'Agricoltura della Provincia di Isernia: area di intervento e contesto regionale *

1.2. Soggetti Promotori e Soggetto Responsabile *

1.3. Elenco delle iniziative imprenditoriali ed infrastrutturali ordinate secondo graduatoria di priorità *

2. CORRETTO INQUADRAMENTO PROGRAMMATICO *

2.1. Descrizione sintetica della situazione di riferimento: struttura del comparto agricolo del territorio del patto *

2.2. Individuazione delle finalità generali del Patto e relazione con la programmazione regionale e comunitaria *

2.3. compatibilità complessiva del Patto con lo sviluppo ecosostenibile *

3. Validità ed efficacia delle singole iniziative in relazione agli obiettivi di sviluppo locale *

3.1. Individuazione dei fabbisogni e degli obiettivi di intervento *

3.2. Quantificazione degli obiettivi di sviluppo locale *

3.3. Descrizione delle linee di intervento previste e presumibili impatti sul conseguimento degli obiettivi *

3.4. Individuazione e selezione delle iniziative *

4. Coerenza e integrazione tra le diverse iniziative e validità complessiva del Patto *

6. Completezza, concretezza e coerenza dell'insieme degli impegni dei soggetti coinvolti *

ALLEGATI *

 

 

 

1. Informazioni generali

1.1. Il Patto Territoriale Specializzato per l'Agricoltura della Provincia di Isernia: area di intervento e contesto regionale

Nel territorio della Provincia di Isernia, che si presenta in larga parte rurale, fatta eccezione per gli insediamenti urbani e produttivi, è possibile impostare un modello di sviluppo economico basato sul miglioramento delle relazioni città-campagna, riconoscendo al comparto agricoltura e pesca una funzione fondamentale per lo sviluppo locale integrato, per la tutela dell’ambiente e, non ultimo, per l’impatto occupazionale.

A tal fine, l’Amministrazione provinciale di Isernia, di concerto con la Federazione Provinciale Coltivatori Diretti, ha inteso promuovere un Patto Territoriale sull’agricoltura e sulla pesca della Provincia di Isernia, presentando un proprio documento preliminare con cui vuole avviare una contestuale e indispensabile azione di sensibilizzazione finalizzata a definire gli obiettivi strategici e prioritari per uno sviluppo integrato e coordinato dell'area.

La Provincia ha una superficie di 1436,2 Kmq, ed è costituita da 52 Comuni, 5 dei quali sono inclusi nel Parco Nazionale d’Abruzzo (Castel San Vincenzo, Filignano, Pizzone, Rocchetta al Volturno e Scapoli). Sono presenti riserve naturali statali (Pesche, Colemeluccio, Montedimezzo).

Le caratteristiche orografiche del territorio evidenziano una diversificazione altimetrica dei Comuni della Provincia di Isernia. Il territorio provinciale, in particolare, presenta una superficie montuosa pari all’81% mentre la restante parte è collinare.

Il "Piano di Sviluppo Rurale", approvato con delibera del Consiglio Regionale 28.12.99, n. 508, ha, infatti, classificato i comuni della provincia di Isernia come totalmente "montani", fatta eccezione per Pozzilli, Sesto Campano e Venafro che risultano solo parzialmente delimitati come montani.

Le aree montane sono ancorate ad economie rurali di tipo tradizionale e non sono ancora in grado di diversificare le attività produttive e le fonti di reddito.

La popolazione, al 1996, era pari a 91.942 abitanti, circa il 28% del totale regionale, con una densità demografica (persone per Kmq) di 64.

Fonte: Istituto Tagliacarne

La tabella di seguito riportata, elaborata su dati 1993, evidenzia la realtà territoriale provinciale sia in termini di superficie che di popolazione, disaggregando le due tipologie di parametri rispetto a ciascuna realtà comunale. Pone in rilievo, inoltre, il dato relativo alla densità demografica, parametro che assume valori notevolmente inferiori rispetto alla media nazionale.

I dati demografici rilevati dall’Istat nel corso del 1996, aggregati a livello provinciale, evidenziano per la Provincia di Isernia un lieve calo della popolazione complessiva residente rispetto ai dati del 1993 pari a 474 unità.

Il saldo demografico riferito al ’96, disaggregato per tipologia di variazione, è riportato nella seguente tabella.

Fonte: Istat; variazioni ’96/’95

Nonostante il lieve miglioramento dello scenario economico locale, la Provincia di Isernia continua a scontare un lento ma costante calo della popolazione. I dati relativi al 1996 evidenziano che tale fenomeno è prevalentemente imputabile al calo delle nascite e quindi all’invecchiamento della popolazione residente.

Significativo è inoltre il saldo migratorio verso altri Comuni regionali e nazionali, che negli ultimi anni sta assumendo una dimensione negativa notevole. Viceversa, il saldo migratorio con i Paesi esteri fa registrare un seppure modesto andamento positivo.

Il calo demografico, inoltre, interessa in particolare le aree interne della Provincia, segno inequivocabile che la mancata evoluzione della struttura economica di tali zone incide negativamente sulla possibilità di sopravvivere di alcuni Comuni montani.

Il fenomeno del progressivo abbandono delle montagne, dello sfruttamento frammentato e poco razionale delle risorse naturali, dell’aumento di aree urbanizzate, unitamente alla particolare natura e condizione geolitologica dei terreni, hanno causato un fenomeno di grave dissesto idrogeologico che interessa non solo il territorio provinciale, ma anche parte di quello regionale (oltre il 51%).

Il territorio provinciale presenta una carenza di infrastrutture notevole (indicatore infrastrutturale pari a 55, rispetto a quello nazionale pari a 100), soprattutto nel settore dei trasporti (rete ferroviaria, autostradale, aereoportuaria), energetico ed idrico.

Le risorse naturali si presentano integre, non sono infatti presenti vistosi fenomeni di inquinamento atmosferico, e la qualità delle acque superficiali è nel complesso buona.

 

1.2. Soggetti Promotori e Soggetto Responsabile

I promotori del presente Protocollo d’Intesa sono i soggetti di seguito individuati:

ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA:

ENTI PUBBLICI E ASSOCIAZIONI:

ORGANIZZAZIONI SINDACALI PROVINCIALI:

ISTITUTI DI CREDITO E CONSORZI DI GARANZIA FIDI:

AMMINISTRAZIONI DEI SEGUENTI COMUNI:

  • Isernia
  • Agnone
  • Acquaviva
  • Bagnoli Del Trigno
  • Belmonte Del Sannio
  • Cantalupo
  • Capracotta
  • Carovilli
  • Carpinone
  • Castel Del Giudice
  • CastelPizzuto
  • Castelpetroso
  • Castel San Vincenzo
  • Castelverrino
  • Cerro A Volturno
  • Chiauci
  • Civitanova Del Sannio
  • Colli A Volturno
  • Conca Casale
  • Filignano
  • Forli Del Sannio
  • Longano
  • Fornelli
  • Macchiagodena
  • Macchia D’isernia
  • Montaquila
  • Miranda
  • Monteroduni
  • Montenero Valcocchiara
  • Pescolanciano
  • Pesche
  • Pettoranello
  • Pescopennataro
  • Pizzone
  • Pietrabbondante
  • Pozzilli
  • Poggio Sannita
  • Roccamandolfi
  • Rionero Sannitico
  • Rocchetta Al Volturno
  • Roccasicura
  • Sant’Agapito
  • San Pietro Avellana
  • Sant’Angelo Del Pesco
  • Santa Maria Del Molise
  • Scapoli
  • Sant’Elena Sannita
  • Sesto Campano
  • Sessano
  • Venafro
  • Vastogirardi
  •  

    Come suggerito e previsto dal CIPE, è stato aperto un dialogo costruttivo con i soggetti responsabili dei Patti Territoriali non specializzati operanti sul alcune aree del territorio provinciale: il Patto Territoriale Trigno-Sinello, il Patto Territoriale Sangro-Aventino ed il Patto Territoriale per l’Occupazione "Matese".

    In particolare è stato considerato l’impatto che il nuovo Patto per l’Agricoltura potrà determinare sulla situazione economica, finanziaria e sociale delle zone interessate, valutando le opportunità di sviluppo integrato del territorio, in relazione agli altri interventi programmati dai patti già operanti sullo stesso.

    Il Patto Territoriale per l’occupazione "Matese", in relazione alla Misura 2 relativa al "Sostegno alla nascita e allo sviluppo di attività produttive agroalimentari" nell’individuare tre fondamentali comparti d’intervento (carni, prodotti lattiero-caseari, ortofrutta) si orienta esclusivamente verso la tipicizzazione e specializzazione dei prodotti, l’innovazione tecnologica, il miglioramento delle condizioni di trasformazione, commercializzazione e promozione, ricercando una maggiore competitività del settore attraverso interventi sulle caratteristiche qualitative ed organolettiche delle materie prime e dei prodotti trasformati.

    Il Patto Trigno-Sinello ha posto a base del proprio programma amministrativo generale i problemi dell’occupazione e dello sviluppo del territorio. Riguardo le Misure 1 e 3 relative al "Sistema industriale e artigianale" e "agricoltura" esse hanno previsto il sostegno all’innovazione di processo e di prodotto, il supporto alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti locali e la ricerca di servizi e tecnologie innovative.

    Il Patto Territoriale Sangro-Aventino, nel Sottoprogramma 1 "Finalizzazione e valorizzazione dell’Agricoltura locale", prevede misure innovative relative all’adeguamento degli impianti di trasformazione, al potenziamento del sistema di commercializzazione dei prodotti locali, all’innovazione del processo e del prodotto.

    Gli interventi programmati nei predetti patti territoriali non specializzati sono, quindi, destinati in modo preponderante al potenziamento ed al miglioramento delle condizioni di trasformazione e commercializzazione dei prodotti. Essi si collegano in modo armonico con gli obiettivi e le tipologie di intervento del Patto per l’Agricoltura della Provincia di Isernia, il quale, invece, è orientato principalmente al sostegno della produzione primaria, attraverso interventi strutturali di miglioramento delle condizioni igienico sanitarie degli allevamenti, opere di miglioramento e riordino fondiario, protezione dell’ambiente e diversificazione dell’attività delle aziende agricole. Su tali interventi si innesta anche il potenziamento dell’intera filiera produzione - trasformazione -commercializzazione, in particolare con interventi a favore di associazioni di produttori.

    Le iniziative programmate nel campo agricolo ed agro-alimentare sono senza dubbio di integrazione e completamento delle azioni già in fase di realizzazione.

    Gi investimenti che verranno attuati dalle imprese e le correlate opere infrastrutturali che gli enti locali porranno in essere produrranno effetti benefici attivando sinergia a favore di tutta l’area interessata, riguardo l’aspetto economico, occupazionale ed ambientale.

    Non riscontrando, quindi, incompatibilità tra le diverse azioni, i soggetti responsabili dei predetti Patti Territoriali non specializzati operanti su alcune delle aree del territorio provinciale, a conclusione della procedura di concertazione attuata con i promotori del Patto Specializzato per l’Agricoltura della Provincia di Isernia, aderiscono alla sottoscrizione del presente protocollo.

    Il processo di concertazione sugli assi prioritari di sviluppo, svolto attraverso l'accurata analisi dello stato e dei bisogni, dei punti di forza e di debolezza, per il settore dell’agricoltura e della pesca dell'area, trova la sua prima formalizzazione con la sottoscrizione del Protocollo d'Intesa in cui sono stati stabiliti, in coerenza con la programmazione regionale, indicazioni puntuali sulle specificità e sulle priorità da assegnare alle diverse tipologie di intervento.

    Copia del Protocollo d'Intesa è stato inoltrato alla Regione Molise secondo le disposizioni normative attuali, allo scopo di verificarne la congruità e la convergenza con la programmazione regionale.

    I sottoscrittori hanno individuato per il coordinamento e l’attuazione degli interventi previsti nel Patto, l'Amministrazione Provinciale di Isernia, quale il soggetto responsabile, ai sensi della delibera CIPE del 21-03-97.

    Il delegato dai promotori a rappresentare il Patto in queste fasi iniziali è l’Amministrazione Provinciale di Isernia nella figura del suo Presidente.

    I Sottoscrittori del Patto che hanno firmato il Protocollo d'Intesa, al momento attuale, sono:

    ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA:

    ENTI PUBBLICI E ASSOCIAZIONI:

    ORGANIZZAZIONI SINDACALI PROVINCIALI:

    ISTITUTI DI CREDITO E CONSORZI DI GARANZIA FIDI:

    AMMINISTRAZIONI DEI SEGUENTI COMUNI:

    • Isernia
  • Agnone
  • Acquaviva
  • Bagnoli Del Trigno
  • Belmonte Del Sannio
  • Cantalupo
  • Capracotta
  • Carovilli
  • Carpinone
  • Castel Del Giudice
  • CastelPizzuto
  • Castelpetroso
  • Castel San Vincenzo
  • Castelverrino
  • Cerro A Volturno
  • Chiauci
  • Civitanova Del Sannio
  • Colli A Volturno
  • Conca Casale
  • Filignano
  • Forli Del Sannio
  • Longano
  • Fornelli
  • Macchiagodena
  • Macchia D’isernia
  • Montaquila
  • Miranda
  • Monteroduni
  • Montenero Valcocchiara
  • Pescolanciano
  • Pesche
  • Pettoranello
  • Pescopennataro
  • Pizzone
  • Pietrabbondante
  • Pozzilli
  • Poggio Sannita
  • Roccamandolfi
  • Rionero Sannitico
  • Rocchetta Al Volturno
  • Roccasicura
  • Sant’Agapito
  • San Pietro Avellana
  • Sant’Angelo Del Pesco
  • Santa Maria Del Molise
  • Scapoli
  • Sant’Elena Sannita
  • Sesto Campano
  • Sessano
  • Venafro
  • Vastogirardi
  •  

     

     

    1.3. Elenco delle iniziative imprenditoriali ed infrastrutturali ordinate secondo graduatoria di priorità

    Le domande di finanziamento per il patto territoriale sono state presentate utilizzando la modulistica fornita dal Ministero del Tesoro a Marzo 2000.

    I promotori hanno stabilito di ammettere al patto proposte progettuali entro determinati limiti di investimento agevolabile, a seconda dei settori di intervento.

    Le domande di agevolazione sono state predisposte dalle imprese secondo lo standard indicato dal Ministero del Tesoro a Marzo del 2000, e sono state corredate dalla seguente documentazione:

    1. Business plan, composto di due parti:

    1. Titolo di proprietà o di possesso dei terreni (nel caso di possesso, specifica autorizzazione del proprietario ad eseguire gli investimenti e ad estendere la cessione del terreno fino ad almeno cinque anni successivi alla data di entrata in funzione).
    2. Corografia 1:25.000, con indicazione dei terreni oggetto dell’investimento.
    3. Planimetria dei terreni in scala 1:2.000 o 1:4.000, con attestazione, da parte di tecnico abilitato, di rispondenza alle planimetrie aggiornate depositate presso l’U.T.E., e con l’indicazione specifica dei dati catastali.
    4. Visura catastale dei terreni aziendali.
    5. Progetto tecnico composto da:
    6. 6.1 Relazione tecnica.

      6.2 Planimetria generale, in adeguata scala, dalla quale risultino la dimensione e configurazione del suolo aziendale, delle superfici coperte, (distinguendo le superfici destinate a serre da quelle destinate ai fabbricati), di quelle destinate a viabilità interna, a verde, disponibili, ecc. Tale planimetria deve essere corredata di opportuna legenda e sintetica tabella riepilogativa relativa alle singole superfici. Nel caso di ampliamento, le nuove superfici devono essere opportunamente evidenziate rispetto a quelle preesistenti sia sulla planimetria che sulle tabelle riepilogative.

      6.3 Principali elaborati grafici relativi a ciascun fabbricato, serra o terreno del programma, in adeguata scala e debitamente quotati, firmati, a norma di legge, dal progettista e controfirmati dall'imprenditore o dal legale rappresentante dell'impresa o suo procuratore speciale.

      6.4 Computo metrico estimativo (prezziario di riferimento..).

      6.5 Preventivi delle ditte fornitrici di macchinari, impianti e attrezzature.

    7. Concessione/Autorizzazione edilizia o perizia giurata di tecnico abilitato attestante la fattibilità tecnico-amministrativa dell’intervento proposto (attestante che nulla-osta al rilascio dell’autorizazione alla costruzione).
    8. Bilanci, relativi ai due esercizi precedenti la data di sottoscrizione del modulo di domanda delle agevolazioni, corredati di allegati esplicativi; per le imprese che non sono tenute alla redazione degli stessi, dichiarazione dei redditi relativa agli stessi due esercizi; qualora l'ultimo bilancio non fosse stato ancora approvato può essere trasmessa la bozza sottoscritta dai legali rappresentanti dell'impresa e corredata dagli allegati esplicativi delle varie poste; le imprese che non dispongono ancora di tali due bilanci devono allegare alla domanda quello/i disponibile/i e la situazione patrimoniale dei soci riferita agli ultimi due anni (per le società di capitale, i bilanci).
    9. Certificato di vigenza ovvero, per le ditte individuali, di iscrizione, rilasciato dalla competente CCIAA.
    10. Certificato I.N.P.S. attestante la qualifica di Imprenditore Agricolo a Titolo Principale.
    11. Le cooperative e le associazioni di produttori che presentano iniziative imprenditoriali devono allegare, inoltre, copia autentica del verbale relativo alla seduta del competente Organo sociale, nella quale:

    Tutte le precedenti indicazioni sono state riportate nel bando per la presentazione delle richieste di agevolazione agli investimenti delle imprese, per completezza riportato in appendice alla presente relazione finale di istruttoria tecnico amministrativa.

    Il bando è stato pubblicato il 13 Marzo 2000 con scadenza il 7 aprile 2000.

    La fase di istruttoria è stata svolta con l'assistenza della società Tecnopolis, inserita, in ATI con Finpuglia, nell'elenco delle società convenzionate con il Ministero del Bilancio, del Tesoro e della P.E..

    L'istruttoria è stata condotta nel rispetto delle indicazioni riportate nel Comunicato del Ministero del Tesoro del 29 luglio 1998, valutando precisamente i seguenti aspetti:

    1. corretto inquadramento programmatico del Patto Territoriale, come tale intendendosi la coerenza complessiva del Patto stesso e delle singole iniziative in esso contenute con le linee ed i metodi, anche finanziari, di attuazione della programmazione regionale;
    2. validità ed efficacia delle singole iniziative contenute nel Patto Territoriale in relazione agli obiettivi di sviluppo locale stabiliti dai promotori, anche in termini di incremento complessivo dell’occupazione;
    3. coerenza ed integrazione, sia sul piano funzionale che su quello temporale, tra le diverse iniziative contenute nel Patto Territoriale;
    4. fattibilità giuridica ed amministrativa del Patto Territoriale, anche attraverso l’inventario di tutti gli atti e le procedure occorrenti ai fini dell’avvio, della realizzazione e della fruizione delle singole iniziative;
    5. completezza, concretezza e coerenza dell’insieme degli impegni ed obblighi di ciascuno dei soggetti chiamati a sottoscrivere il Patto Territoriale una volta approvato;
    6. compatibilità del Patto territoriale con lo sviluppo ecosostenibile, in termini sia di salvaguardia che di valorizzazione delle risorse ambientali.

    I progetti imprenditoriali proposti per essere inseriti nel patto territoriale sono stati 70 e su questi si è svolta l'analisi di ammissibilità e si è provveduto ad applicare le condizioni e la griglia di indicatori stabilite dai promotori e riportate nel bando.

    Le iniziative risultate ammissibili e complete della documentazione necessaria per la valutazione della fattibilità tecnica, economica e finanziaria, sono state inserite nel Patto Territoriale per la successiva fase di istruttoria bancaria.

    L'entità del contributo totale richiesto dalle iniziative imprenditoriali validamente proposte ed inserite nel Patto è risultato inferiore al massimo consentito dalla vigente normativa sulla programmazione negoziata. Infatti un patto specializzato per l'Agricoltura può al massimo richiedere contributi per 50 miliardi di lire (salvo il caso di aree con oltre 140.000 ettari di SAU) di cui almeno il 70% (pari a 35MLD) possono essere utilizzati per i programmi di investimento delle imprese.

    Avendo ottenuto, come si evince dalla seguente tabella, una richiesta complessiva di contributi per le imprese pari a circa 33 miliardi di lire, non è necessario predisporre da parte dei promotori una lista delle iniziative secondo l'ordine di preferenza indicato nel bando come disposto al punto 1.10 del comunicato del Ministero del Bilancio del 29-7-98.

    Non è stato necessario, pertanto, applicare i criteri di selezione dei progetti stabiliti dai promotori e riportati nel bando pubblico.

    Al paragrafo 3.4 è riportato un ulteriore approfondimento dell'insieme delle iniziative imprenditoriali proposte e, con alcune semplici statistiche, vengono illustrati gli impatti più importanti che ricadono sull'area del patto per effetto degli investimenti proposti.

    Il contributo complessivo per le iniziative imprenditoriali e i progetti infrastrutturali può superare al massimo del 20% il totale delle risorse assegnabili ad un patto specializzato, portando a 60 miliardi di lire il contributo massimo di tutte le iniziative sottoposte alla successiva istruttoria bancaria, seguendo il disposto del punto 1.10 dello stesso comunicato ministeriale del 29-7-98,

    La seguente Tabella 1.1 riassume gli investimenti totali, agevolabili e i relativi oneri per lo Stato.

    Tabella 1.1

    INIZIATIVE PRODUTTIVE

    N.

    Tipologia intervento

    Investimento totale

    (Milioni di lire)

    Investimento agevolabile

    (Milioni di lire)

    Onere per lo Stato

    (Milioni di lire)

    1

    1

    1.140

    1140

    855

    2

    1

    429

    429

    321

    3

    1

    134

    134

    100

    4

    1

    145

    145

    109

    5

    2

    457

    457

    342

    6

    1

    121

    121

    90

    7

    1

    404

    404

    314

    8

    1

    265

    265

    198

    9

    1

    876

    876

    597

    10

    2

    177

    177

    132

    11

    1

    117

    117

    87

    12

    1

    199

    199

    149

    13

    1

    320

    320

    250

    14

    6

    621

    621

    500

    15

    1

    882

    882

    655

    16

    2

    3.886

    3886

    2914

    17

    2

    137

    137

    102

    18

    2

    910

    910

    682

    19

    1

    335

    335

    246

    20

    1

    186

    186

    139

    21

    1

    192

    192

    144

    22

    1

    138

    138

    110

    23

    1

    195

    195

    146

    24

    1

    170

    170

    127

    25

    1

    497

    497

    372

    26

    2

    2.496

    2496

    1872

    27

    2

    2.485

    2485

    1863

    28

    1

    320

    320

    250

    29

    1

    740

    740

    514

    30

    1

    90

    90

    60

    31

    2

    454

    454

    340

    32

    5

    2.530

    2530

    1897

    33

    1

    132

    132

    99

    34

    1

    411

    411

    308

    35

    1

    1.312

    1312

    984

    36

    1

    298

    298

    223

    37

    6

    106

    106

    79

    38

    1

    175

    175

    131

    39

    1

    756

    756

    567

    40

    1

    194

    194

    145

    41

    2

    326

    326

    244

    42

    1

    396

    396

    316

    43

    1

    468

    468

    371

    44

    1

    2.397

    2397

    1736

    45

    2

    254

    254

    184

    46

    1

    369

    369

    295

    47

    1

    212

    212

    169

    48

    2

    1.819

    1819

    1273

    49

    1

    194

    194

    155

    50

    1

    144

    144

    64

    51

    1

    1.375

    1375

    1012

    52

    2

    619

    619

    495

    53

    1

    34

    34

    27

    54

    1

    863

    863

    601

    55

    1

    609

    609

    456

    56

    1

    554

    554

    415

    57

    1

    1.773

    1773

    949

    58

    2

    2.998

    2998

    2099

    59

    1

    2.861

    2861

    2003

    60

    1

    423

    423

    317

    61

    1

    488

    488

    366

    62

    1

    220

    220

    183

    63

    1

    400

    400

    300

    TOT

    45.228

    45.228

    33.043

     

    In appendice è riportato un elenco più dettagliato delle iniziative che hanno superato l'istruttoria tecnico amministrativa e sono state inserite nel pacchetto del Patto Territoriale dell'Agricoltura e della Pesca della Provincia di Isernia.

    I settori di intervento riportati nella seconda colonna della precedente tabella, sono quelli stabiliti dal Decreto del Ministro del Tesoro, Bilancio e della programmazione economica, di concerto con il Ministro delle politiche agricole, del 1° dicembre 1999.

    Questi settori di intervento, anche riportati nel bando pubblico di invito agli imprenditori a presentare progetti di investimento, sono:

    1. Investimenti strutturali nel settore agricolo relativi alla produzione primaria
    2. Investimenti destinati al miglioramento delle condizioni di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli
    3. Aiuti alle associazioni di produttori relativamente alla promozione dei prodotti agricoli
    4. Aiuti a favore della pubblicità dei prodotti agricoli
    5. Investimenti nel settore ittico
    6. Aiuti destinati alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti della silvicoltura

    Come si può evincere dalla tabella sopra riportata, la distribuzione dei progetti per settore di intervento è la seguente:

    Settore di intervento

    Cod

    N.ro imprese ammesse

    Investimenti strutturali nel settore agricolo relativi alla produzione primaria

    1

    47

    Investimenti destinati al miglioramento delle condizioni di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli

    2

    13

    Aiuti alle associazioni di produttori relativamente alla promozione dei prodotti agricoli

    3

    0

    Aiuti a favore della pubblicità dei prodotti agricoli

    4

    0

    Investimenti nel settore ittico

    5

    1

    Aiuti destinati alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti della silvicoltura

    6

    2

    Come si può constatare, la quasi totalità delle iniziative (47 pari al 75% del totale) ha proposto programmi di investimento per circa il 55% nel settore della produzione primaria, con particolare riferimento alle attività di allevamento per la produzione di carni e dei derivati del latte.

    Questo risultato era peraltro atteso dagli stessi promotori in quanto risulta perfettamente allineato con le caratteristiche specifiche del sistema produttivo agricolo dell'area, tendendo a potenziare quei settori sui quali esistono nel territorio forti vocazioni e tradizioni unite a grandi capacità manageriali.

    Il numero di iniziative proposte nel settore di intervento della trasformazione e commercializzazione dei prodotti dell'agricoltura e della pesca è risultato anche sufficientemente elevato (21% del totale dei programmi) con un contributo richiesto pari al 38% del totale.

    L'attenzione degli operatori rispetto alla necessità di completare le filiere produttive assorbendo in loco l'elevato valore aggiunto sui prodotti dalla trasformazione e commercializzazione, è stato sancito dalla volontà degli imprenditori ad investire in queste attività. Gli stessi promotori hanno sostenuto e promosso questo collegamento tra produzione e trasformazione in tutte le fasi della concertazione e nel Protocollo d'Intesa.

    Gli interventi nei settori del primario e della trasformazione dei prodotti rappresentano oltre il 95% delle iniziative e propongono immobilizzi per oltre 40 miliardi di lire, pari al 92% del totale dei contributi richiesti nel patto.

    La mancanza totale di iniziative proposte nei settori di intervento 3 e 4, relativi alle azioni a sostegno dell'associazionismo delle imprese e della pubblicità dei prodotti agricoli, deriva dalla elevata frammentazione del sistema produttivo agricolo in piccole imprese che non mostrano ancora la capacità di intravedere, nella cooperazione e nella associazione, la possibilità di una maggiore penetrazione sul mercato.

    La distribuzione dei contributi richiesti per le classi di intervento citate è la seguente:

     

    Settore di intervento

    Cod.

    Contributi (ML) imprese ammesse

    Investimenti strutturali nel settore agricolo relativi alla produzione primaria

    1

    18.025

    Investimenti destinati al miglioramento delle condizioni di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli

    2

    12.542

    Aiuti alle associazioni di produttori relativamente alla promozione dei prodotti agricoli

    3

    0

    Aiuti a favore della pubblicità dei prodotti agricoli

    4

    0

    Investimenti nel settore ittico

    5

    1.897

    Aiuti destinati alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti della silvicoltura

    6

    579

    In totale, delle 70 richieste di contributo pervenute, solo 63 sono state giudicate tecnicamente valide ed ammesse al patto territoriale avendo superato l'istruttoria tecnica e amministrativa.

    La completezza della documentazione, l'ammissibilità del proponente e delle attività previste, la congruità rispetto alle finalità del patto, sono stati gli elementi discriminanti nella selezione delle iniziative.

    La successiva Tabella 1.2, riporta l'elenco degli interventi infrastrutturali proposti dagli Enti pubblici sottoscrittori del Patto Territoriale Specializzato per l'Agricoltura e Pesca, in un ordine di preferenza ottenuto mediante alcuni semplici indicatori stabiliti nella fase di concertazione.

     

     

    Tabella 1.2

    INTERVENTI INFRASTRUTTURALI

    N.

    Proponente
    Progetto

    Infrastrutture

    Descrizione progetto
    infrastrutture

    Investimento totale

    (Milioni di lire)

    Investimento
    agevolabile

    (Milioni di lire)

    Onere per lo Stato

    (Milioni di lire)

    1

    Roccamandolfi

    Recupero edificio e sistemazione area stazzi montani

    311

    305

    305

    2

    Roccamandolfi

    Acquedotto rurale

    134

    134

    134

    3

    Comunità montana Centro-Pentria

    Mattatoio Pubblico

    6.800

    6.800

    6.800

    4

    Montenero Val Cocchiara

    Adeguamento dell'opera di presa di una Sorgente

    1.594

    1.594

    1.594

    5

    Roccamandolfi

    Acquedotto rurale

    151

    151

    151

    6

    Castel Del Giudice

    Centro per la commercializzazione di produzioni biologiche

    2.057

    1.587

    1.587

    7

    Rionero Sannitico

    Strada di accesso

    1.668

    1.368

    1.368

    8

    Conca Casale

    Miglioramento rete viaria

    420

    420

    420

    9

    Rocchetta a Volturno

    Centro di Servizi per la promozione dei prodotti agro-alimentari

    1.766

    1.766

    1.766

    10

    Forlì del Sannio

    Sistemazione di strade Interpoderali

    300

    300

    300

    11

    Forlì del Sannio

    Sistemazione di strade Interpoderali

    485

    485

    485

    12

    Civitanova del Sannio

    Costruzione acquedotto rurale

    2.415

    2.415

    2.415

    13

    Longano

    Miglioramento pascoli e prati pascoli

    1.357

    1.357

    1.357

    14

    Venafro

    Miglioramento rete viaria

    1.300

    1.300

    1.300

    15

    Venafro

    Idropotabile

    2.450

    2.450

    2.450

    TOTALE

    23.208

    23.208

    22.432

    Le proposte di interventi infrastrutturali pervenute al patto sono state in totale 25 per complesso di investimenti pari a 36,928 miliardi di lire, con una richiesta di contributi per 35,227 MLD.

    Non potendo le infrastrutture assorbire risorse in quantità eccedente i 22,5 MLD (50% in più del 30% di 50MLD) in base alla vigente normativa, si è provveduto a valutare le proposte di progetti infrastrutturali in modo da redigere una graduatoria di efficacia ed efficienza della singola iniziativa.

    Gli indicatori utilizzati per la valutazione delle infrastrutture sono stati concordati con le stesse amministrazioni proponenti e sono:

    1. Finanziamento richiesto/numero di imprese localizzate nel territorio dell'amministrazione proponente: questo indicatore gradua la maggiore o minore relazione tra infrastrutture proposte e le imprese che potenzialmente possono avvalersene sul territorio. Ovviamente questo indicatore viene ad assumere un valore indeterminato nel caso non vi siano imprese del patto localizzate nel territorio dell'amministrazione proponente il progetto.
    2. Completezza della documentazione progettuale: questo indicatore valuta la reale cantierabilità del programma di investimento infrastrutturale che è legata appunto alla completa redazione degli elaborati progetuali secondo la legge 109/94.
    3. Impatto dell'intervento: questo indicatore assegna una premialità nel caso di iniziative caratterizzate da una orizzontalità della fruibilità rispetto al sistema delle imprese, a differenza di un intervento molto localizzato e puntuale che "serve" solo una limitata porzione di territorio (come ad esempio il caso di un depuratore o di un centro servizi alle imprese rispetto alla realizzazione di una infrastruttura viaria rurale).
    4. Cofinanziamento (Totale delle fonti necessarie/autofinanziamento): questo indicatore premia le amministrazioni che contribuiscono con fondi propri a coprire parte dei finanziamenti necessari alla realizzazione del programma.

    Sulla base di queste valutazioni è stata redatta la graduatoria che determina la priorità di istruttoria dei progetti presentati rispetto alla capienza disponibile sul patto territoriale. Il risultato è riportato, appunto, nella precedente tabella.

    Le iniziative infrastrutturali ammesse per la successiva fase di istruttoria bancaria risultano in totale 15, per un investimento complessivo di 23,208 miliardi di lire e un contributo a carico dello stato richiesto nella misura di 22,432 miliardi di lire.

     

     

     

    2. CORRETTO INQUADRAMENTO PROGRAMMATICO

    2.1. Descrizione sintetica della situazione di riferimento: struttura del comparto agricolo del territorio del patto

    La struttura della produzione agricola provinciale, dai dati dell’ultimo Censimento del 1990, si presenta nel complesso fragile. In particolare, il settore agricolo contribuisce, nella misura del 5,9% al Valore aggiunto al costo dei fattori.

    La struttura è caratterizzata da una notevole frammentazione e polverizzazione fondiaria: su un totale di 11.901 aziende circa 6.134 aziende (51%) hanno più di 5 corpi di terreno, prevalentemente concentrate nelle classi di ampiezza minore (meno di 1 ettaro e da 1 a 10 ettari). Ben 1.004 (8.4%) hanno un solo corpo di terreno, in prevalenza di ampiezza minore di 1 ettaro.

    In relazione alla forma di conduzione, il 99% delle aziende si caratterizza per conduzione diretta, in prevalenza con sola manodopera familiare. Soltanto una minima parte (95 aziende) utilizza manodopera extra-familiare prevalente. L’età media dei conduttori è molto alta, a conferma di un progressivo ed accentuato processo di invecchiamento dei conduttori.

    Le aziende agricole sono interessate da processi di meccanizzazione. La maggioranza (66%) utilizza trattrici agricole di proprietà dell’azienda, la restante parte si avvale di mezzi meccanici extra-aziendali.

    Sempre dai dati censuari del 1990 si evince che, su una superficie territoriale di 152.884 ettari, la Superficie Agricola Territoriale (SAT) è 109.526,12 ha. Di essa solo 62.804,83 ha (circa il 57%) è Superficie Agricola Utilizzata (SAU), mentre 32.476,16 (circa 29%) è occupata da boschi.

    La maggior parte della SAU è occupata da prati e pascoli (54.2%), la restante parte è distribuita tra seminativi (38,5%), prevalentemente cereali, comparti esposti senza dubbio alle ripercussioni della concorrenza e delle politiche comunitarie di sostegno, e coltivazioni permanenti di olivo, vite e fruttiferi (7.3%)

    Il comparto zootecnico è caratterizzato dalla presenza di aziende dedite all’allevamento di bovini (2.008), dei suini (4.033), degli ovini (2.530), caprini (1.052), equini (1.004) ed avicoli (6.292)

    Nel territorio provinciale sono individuabili due diversi sistemi locali, ognuno avente caratteristiche omogenee dal punto di vista demografico e del tessuto produttivo: il sistema di Isernia-Venafro e il sistema dell’Alto Molise.

    Il primo, comprendente tutta la zona meridionale della provincia di Isernia, presenta un’agricoltura semi-intensiva localizzata nel bacino del Volturno, orientata all’allevamento bovino da latte, alla olivicoltura, alla viticoltura e all’orticoltura (pomodori) che potrebbe usufruire, per la trasformazione del pomodoro, del Conservificio Cooperativo di Venafro.

    Il secondo, comprendente l’area dell’Alto Molise, è caratterizzato da sfavorevoli caratteristiche morfologiche e da un’agricoltura molto tradizionale con ridotte estensioni di seminativi. Il comparto prevalente è quello zootecnico (bovini, ovi-caprini e suini) che presenta un numero considerevole di piccole aziende di trasformazione dei prodotti lattiero-caseari poco integrate con le aziende produttrici. L’area presenta, inoltre, una vasta zona boschiva, che si presta ad interventi di valorizzazione delle risorse ambientali e dei numerosi prodotti agricoli tipici del sottobosco (tartufi, funghi e frutti di bosco).

    In relazione ai meccanismi di irrigazione, la distribuzione delle aziende secondo il tipo di approvvigionamento evidenzia la prevalenza delle aziende approvvigionate in forma autonoma, seguite dalle aziende approvvigionate da corsi d’acqua superficiali, e dalle aziende approvvigionate da altre aziende agricole. L’irrigazione consortile è un fenomeno limitato al solo sistema locale meridionale (Consorzio di Bonifica Isernia-Venafro).

     

    2.2. Individuazione delle finalità generali del Patto e relazione con la programmazione regionale e comunitaria

    Per attuare un’efficace politica di sviluppo integrato nel contesto provinciale, risulta di fondamentale importanza verificare la coerenza degli obiettivi del presente protocollo d’intesa con la nuova programmazione per la definizione del Q.C.S. 2000-2006, nonché il rispetto delle linee guida definite in sede comunitaria e delle priorità d’intervento regionali.

    Il QCS 2000/2006 pone particolare attenzione ad una programmazione degli interventi capace di incidere sulle economie locali. L’Orientamento per il Piano di Sviluppo del Mezzogiorno 2000/2006, predisposto in base alla Delibera CIPE 22.12.1998, dal "Comitato nazionale per i fondi strutturali comunitari 2000/2006" a partire dai rapporti interinali redatti dalle Amministrazioni centrali e dalle Regioni, conferma la necessità di intervenire nel Mezzogiorno con programmi focalizzati su Sistemi Locali di Sviluppo.

    Lo Sviluppo dei Sistemi Locali, pertanto, rappresenta uno degli obiettivi specifici da perseguire con maggiore intensità attivando strumenti di "project financing", tra i quali, nell’ambito delle direttive previste dagli Orientamenti suddetti, il Patto Territoriale rappresenta uno degli strumenti preferenziali per le possibilità operative che lo stesso offre in termini di valorizzazione delle risorse locali.

    In particolare, l’Orientamento per il P.S.M. identifica il profilo "Agricoltura e sviluppo rurale" attribuendogli un ruolo multifunzionale dell’attività agricola. Da esso si evince la necessità di una strategia di rafforzamento della struttura organizzativa sia a livello produttivo che di commercializzazione dei prodotti, alla quale deve essere affiancato un miglioramento della valorizzazione delle produzioni di qualità e tipiche, legate a specifici contesti territoriali.

    In occasione della stesura del P.O.R. la Regione Molise ha ribadito, in conformità agli indirizzi del P.S.M. 2000–2006, di assumere i seguenti obiettivi specifici:

    Asse V "Agricoltura e Pesca"

    Asse I "Risorse Naturali"

    Il Piano di Sviluppo Rurale approvato dalla Regione Molise con delibera consiliare n. 508 del 28.12.99, individua le seguenti priorità di intervento:

     

    Gli obiettivi del Patto Territoriale per l’Agricoltura della Provincia di Isernia rispondono pienamente agli indirizzi comunitari e nazionali in materia di sviluppo locale integrato e di programmazione dal basso verso l’alto (bottom-up).

    Nell’ambito della programmazione regionale il Patto rispecchia sia gli orientamenti programmatici del precedente POP 1994/99, sia le priorità espresse nel nuovo Programma Operativo Regionale 2000-2006 e nel Piano di Sviluppo Rurale.

     

    2.3. compatibilità complessiva del Patto con lo sviluppo ecosostenibile

    Particolare attenzione è stata riposta dai promotori del Patto per l'Agricoltura nel promuovere, insieme allo sviluppo della imprenditoria, la tutela dell'ambiente e il risparmio energetico.

    Già nel corso della concertazione più volte è stata affrontata la problematica di uno sviluppo sostenibile, in grado cioè di coniugare la crescita del sistema produttivo agricolo con la tutela delle risorse ambientali di cui il territorio è particolarmente ricco.

    Dalla analisi delle iniziative imprenditoriali inserite nel patto si rileva che la maggior parte delle imprese hanno indicato, nell'apposita sezione C2 della scheda tecnica, di voler realizzare entro l'entrata a regime, azioni volte alla salvaguardia ambientale e al risparmio energetico

     

    3. Validità ed efficacia delle singole iniziative in relazione agli obiettivi di sviluppo locale

     

    3.1. Individuazione dei fabbisogni e degli obiettivi di intervento

    La delibera CIPE dell'11 novembre 1998, nell’estendere al settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura gli strumenti di programmazione negoziata, individua le seguenti finalità prioritarie:

    1. Garantire una partecipazione adeguata e duratura dei produttori dei prodotti di base ai vantaggi economici che da essi derivano;
    2. La partecipazione del settore agricolo e della pesca al processo di sviluppo economico locale;
    3. Favorire l'integrazione economica di filiera e l'organizzazione dell'offerta;
    4. Accrescere l'orientamento competitivo e le capacità concorrenziali del sistema agroalimentare, anche attraverso la valorizzazione delle produzioni tipiche di qualità, al fine di produrre miglioramenti nella bilancia commerciale;
    5. Incentivare e salvaguardare l'occupazione ed il lavoro nella filiera agroalimentare e della pesca, con particolare riferimento al ricambio generazionale;
    6. Favorire la tutela delle risorse naturali e forestali, della biodiversità ed il mantenimento del paesaggio;
    7. Favorire l'offerta di servizi collettivi a beneficio di tutti gli utenti nello spazio rurale;
    8. Incentivare l'utilizzo ai benefici energetici delle produzioni agricole.

    I principali punti di forza sono così sintetizzati:

    I principali punti di debolezza sono così sintetizzati:

     

    3.2. Quantificazione degli obiettivi di sviluppo locale

    Attraverso il Patto Territoriale per l’Agricoltura l’Amministrazione provinciale di Isernia, di concerto con la Federazione Provinciale Coltivatori Diretti e con tutti gli altri soggetti sottoscrittori, intende definire un programma organico di interventi finalizzato a:

    Gli Obiettivi di fondo per perseguire tali finalità, nel rispetto delle linee programmatiche di sviluppo rurale definite dalla Regione Molise, devono riguardare:

    1. la valorizzazione delle produzioni locali tradizionali attraverso il miglioramento degli standard qualitativi dei prodotti e dell’efficienza dei processi produttivi, la riduzione dei costi di produzione;
    2. l’innovazione e la valorizzazione di prodotti derivanti da attività alternative, quali il miele e i prodotti del sottobosco, tra cui il tartufo, sia nero che bianco, i funghi, i frutti di bosco;
    3. l'innovazione produttiva e il miglioramento delle filiere di produzione - trasformazione - commercializzazione, con:

    1. la riqualificazione strutturale della zootecnia (adeguamento igienico-sanitario) con particolare riferimento al comparto ovi-caprino;
    2. l’attivazione di strategie di marketing dei prodotti tradizionali dell’area, in particolare attraverso attività integrate di promozione e commercializzazione delle produzioni, in particolare DOP e IGP e DOC e IGT;
    3. la promozione e diffusione dell’agricoltura biologica ed ecocompatibile;
    4. la diversificazione dell’attività agricola, attraverso la promozione e diffusione della pluriattività;
    5. l’incentivazione delle aziende agricole di trasformazione a costituire una rete, operativa su tutto il territorio provinciale, finalizzata ad erogare servizi comuni di formazione, assistenza e commercializzazione di un paniere di prodotti tradizionali, provenienti non solo dalla zona dell’Alto Molise, ma anche dalla piana di Venafro (recupero della struttura del Conservificio Cooperativo Venafrano);
    6. la tutela dell’ambiente e la conservazione dello spazio naturale, attraverso la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi, la manutenzione programmata del territorio ai fini della fruizione zootecnica;
    7. il miglioramento delle risorse forestali e l’incremento delle superfici boschive;
    8. la razionalizzazione dell’uso delle risorse naturali per scopi produttivi, attraverso l’ottimizzazione dell’uso delle risorse idriche;
    9. favorire l’insediamento di nuove imprese agricole, con particolare riguardo all’insediamento di giovani agricoltori e il miglioramento gestionale di quelle esistenti;
    10. la promozione di forme di gestione cooperative e associazionistiche, finalizzate alla valorizzazione delle produzioni locali.

     

     

     

    3.3. Descrizione delle linee di intervento previste e presumibili impatti sul conseguimento degli obiettivi

    Come risulta dalla analisi delle proposte imprenditoriali ed infrastrutturali presentate al patto specializzato per l'agricoltura, la maggior parte delle iniziative sono indirizzate al settore primario e della trasformazione e commercializzazione dei prodotti. Il valore medio del ROI pari all'11% produrrà una ricaduta annua sul territorio stimata in circa 4 MLD anno con una crescita del PIL del settore intorno al 0,1% annuo.

    Non si tratta di un valore particolarmente elevato ma sicuramente fornisce il necessario stimolo alla crescita produttiva e all'innalzamento della cultura dell'impresa agricola, essenziale nell'era della globalizzazione dei mercati.

     

    3.4. Individuazione e selezione delle iniziative

    Per la selezione dei progetti di investimento delle imprese da includere nel Patto Territoriale è stato pubblicato un bando (riportato in allegato) con l'invito agli imprenditori ad aderire con proprie iniziative di investimento al Patto Territoriale.

    Nel medesimo bando sono stati riportati i criteri da adottare per la selezione delle iniziative imprenditoriali nel caso di superamento del limite di finanziamento. In questo caso si sarebbe dovuto procedere alla formulazione di un'apposita graduatoria di merito per definire l'ordine di priorità degli interventi, così come disposto dalla comunicazione del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica del 29.7.98.

    I criteri di selezione delle iniziative imprenditoriali definiti dai Promotori sono ispirati a valutare l'efficacia e l'efficienza della singola iniziativa imprenditoriale sia sotto il profilo produttivo che sotto quello occupazionale.

    I promotori durante la fase di concertazione hanno anche stabilito di suddividere le risorse disponibili per il patto territoriale tra le diverse tipologie di interventi ammissibili.

    La suddivisione percentuale delle risorse è stata riportata nel bando ed è la seguente:

    I criteri di valutazione dei progetti imprenditoriali, indicati anche nel bando, sono i seguenti:

     

    1. Rapporto tra il numero di occupati attivati dall'iniziativa e l'investimento complessivo solo per gli interventi delle tabelle 1,2,3,5,6. Per occupati attivati dall’iniziativa si intende la differenza tra gli occupati medi annui a regime e gli occupati medi annui relativi all’anno precedente la presentazione della domanda.
    2. Rapporto tra il capitale proprio immesso nell'iniziativa e l'investimento complessivo. Ai fini del calcolo del presente indicatore, il capitale proprio da investire nell’iniziativa non può essere superiore alla differenza tra il totale dell’investimento e l’agevolazione richiesta.
    3. Indice medio di profitto, misurato dalla variazione del ROI intervenuta tra l’esercizio a regime e l’esercizio precedente all’avvio dell’investimento. Desunto dalla Scheda Tecnica (solo per gli interventi di cui alle tabelle 1,2,5,6).
    4. Composizione societaria. Ai fini del calcolo di questo indicatore sarà utilizzato il numero di aziende associate a favore delle quali sono destinati gli interventi (solo per gli interventi di cui alle tabelle 3 e 4).
    5.  

    6. Indice di localizzazione. Ai fini del calcolo di questo indicatore sarà utilizzato il tasso di variazione demografica relativo al Comune in cui si localizza l'iniziativa, desunto dalle statistiche ufficiali Istat riferite agli anni ’95 e ’98.
    7. Adesione all'istituendo accordo di riallineamento accluso al contratto integrativo provinciale per i lavoratori agricoli. Vengono attribuiti 10 punti alle imprese che si impegnano ad aderire all'accordo, e 9 punti alle altre.
    8. Iscrizione al registro delle imprese agricole presso la CCIAA. Saranno attribuiti 10 punti alle imprese che risultano già iscritte all'apposito registro, e 9 punti alle altre.
    9. Grado di integrazione dell'investimento rispetto alla filiera produttiva con approvvigionamento di materie prime nel territorio provinciale per una quota pari o superiore al 50% del totale. Saranno attribuiti 10 punti alle imprese che dichiarano un approvvigionamento di materie prime nel territorio provinciale per una quota pari o superiore al 50% del totale, e 9 punti alle altre.

     

    Il punteggio è ottenuto calcolando i valori degli indicatori normalizzati relativi agli otto indicatori suddetti mediante la seguente formula:

    Ini = (Ii - M) / D

    Dove: Ini= valore normalizzato per l'iniziativa n dell'indicatore i (i=1,2,3,4,5,6,7,8)

    Ii =valore da normalizzare del singolo indicatore i (i=1,2,3,4,5,6,7,8)

    M =media degli n valori da normalizzare (n è pari al numero delle iniziative)

    D =deviazione standard.

    La somma algebrica degli indicatori normalizzati fornirà il punteggio finale ottenuto dall'iniziativa e determinerà l'eventuale posizione della stessa nella graduatoria dei progetti di investimento, laddove risulti necessario predisporla per la successiva istruttoria bancaria.

    Con la definizione degli otto indicatori precedenti, i promotori hanno inteso assumere delle premialità relative alle diverse condizioni presenti nei programmi di investimento. In particolare per la nuova occupazione a regime (indicatore1) e per l'indice medio di profitto dell'iniziativa (indicatore 3).

    Per favorire l'associazionismo delle imprese è stato assunto un indicatore di premialità basato sul numero delle imprese associate.

    Al fine di stimolare le imprese ad aderire all'accordo di riallineamento accluso al contratto integrativo provinciale per i lavoratori agricoli, è stato incluso un ulteriore indice di premialità, così come per le imprese agricole già iscritte presso la Camera di Commercio.

    In ultimo, onde promuovere il completamento della filiera produttiva con le attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti in loco, è stato incluso un indice di premialità per le iniziative che operano per oltre il 50% sui prodotti conferiti dalle imprese agricole localizzate nell'ambito del patto.

    La seguente tabella mostra la distribuzione delle 70 iniziative imprenditoriali proposte, con riferimento a ciascuno degli interventi ammissibili dal decreto interministeriale del 1 dicembre 1999, e previsti nel bando.

     

     

    PROGETTI PERVENUTI PER TIPOLOGIA DI INTERVENTO

    TIPOLOGIA

    N. INIZ.

    MEZZI PROPRI

    AGEV. RICH.

    NUOV. OCC

    INV. TOTALE

    INTERVENTO

    1

    48

    69%

    7.585

    57%

    18.025

    55%

    37

    37%

    24.953

    55%

    INTERVENTO

    2

    15

    21%

    4.804

    36%

    12.542

    38%

    43

    42%

    17.018

    38%

    INTERVENTO

    5

    1

    1%

    633

    5%

    1.897

    6%

    19

    19%

    2.530

    6%

    INTERVENTO

    6

    3

    4%

    208

    2%

    579

    2%

    2

    2%

    727

    2%

    INTERVENTO

    NC

    3

    4%

    -

    0%

    -

    0%

    -

    0%

    -

    0%

    TOTALE

    70

    100%

    13.230

    100%

    33.043

    100%

    100

    100%

    45.228

    100%

    NC: Non Classificato

    Dove gli interventi previsti nel bando di invito agli imprenditori a presentare proposte di progetti di investimento sono i seguenti:

    1. Investimenti strutturali nel settore agricolo relativi alla produzione primaria
    2. Investimenti destinati al miglioramento delle condizioni di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli

    3. Aiuti alle associazioni di produttori relativamente alla promozione dei prodotti agricoli

    4. Aiuti a favore della pubblicità dei prodotti agricoli

    5. Investimenti nel settore ittico

    1. Aiuti destinati alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti della silvicoltura

    Come già accennato e come si evince dalla tabella, la quasi totalità delle iniziative (47 pari al 75% del totale) ha proposto programmi di investimento per circa il 55% nel settore della produzione primaria, con particolare riferimento alle attività di allevamento per la produzione di carni e dei derivati del latte.

    Il numero di iniziative proposte nel settore di intervento della trasformazione e commercializzazione dei prodotti dell'agricoltura è risultato anche sufficientemente elevato (21% del totale dei programmi) con un contributo richiesto pari al 38% del totale.

    Gli interventi nei settori del primario e della trasformazione dei prodotti rappresentano, pertanto, oltre il 95% delle iniziative e propongono immobilizzi per oltre 40 miliardi di lire, pari al 92% del totale dei contributi richiesti nel patto.

    I mezzi propri previsti dalle imprese per la realizzazione dei programmi di investimento sono per il 57% concentrati sugli interventi nel primario, su un totale di circa 13 miliardi di lire.

    Le agevolazioni sono richieste per il 92% per attività nel primario e nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti. Questo dato è la conferma della convinzione degli imprenditori che il maggior valore aggiunto può essere ottenuto concludendo localmente la filiera produttiva riportando in loco le attività di trasformazione e commercializzazione. Questa considerazione, peraltro già sottolineata dai promotori come elemento essenziale dello sviluppo economico locale, ha trovato conferma nelle volontà di investimento delle imprese.

    La nuova occupazione prevista a regime nelle percentuali riportate nella tabella riporta le difficoltà di sviluppo nel settore primario rispetto a quelle del settore della trasformazione. Difatti il dato percentuale di nuova occupazione è nel primario pari al 37% contro il 55% degli immobilizzi, mentre e nel settore della trasformazione e pari al 43% contro solo il 38% degli immobilizzi. Il dato occupazionale non segue linearmente il dato percentuale relativo all'agevolazione richiesta, aumentando per le attività agro-industriali rispetto a quelle del primario.

    Gli investimenti complessivi ammontano a oltre 45 miliardi di lire e si distribuiscono in percentuali analoghe a quelle delle agevolazioni richieste.

    Delle 70 iniziative proposte solo 63 superato la fase di istruttoria tecnica e sono state inserite nel Patto Territoriale per il successivo inoltro all'istituto bancario convenzionato con il Ministero che i promotori hanno prescelto per l'istruttoria bancaria.

    La tabella seguente mostra la distribuzione per tipologia e dimensione di intervento dei mezzi propri da investire, delle agevolazioni richieste, dell'occupazione prevista a regime e dell'investimento totale, per le 63 iniziative imprenditoriali che passeranno alla successiva fase di istruttoria bancaria insieme ai progetti infrastrutturali.

     

    AMMESSE E TRASMESSE ALL'ISTRUTTORIA PER TIPOLOGIA DI INTERVENTO

    TIPOLOGIA

    N. INIZIATIVE

    MEZZI PROPRI

    AGEV. RICHIESTA

    NUOV. OCC

    INV. TOTALE

    INTERVENTO

    1

    47

    75%

    7.585

    57%

    18.025

    55%

    37

    37%

    24.953

    55%

    INTERVENTO

    2

    13

    21%

    4.804

    36%

    12.542

    38%

    43

    42%

    17.018

    38%

    INTERVENTO

    5

    1

    2%

    633

    5%

    1.897

    6%

    19

    19%

    2.530

    6%

    INTERVENTO

    6

    2

    3%

    208

    2%

    579

    2%

    2

    2%

    727

    2%

    TOTALE

    63

    100%

    13.230

    100%

    33.043

    100%

    100

    100%

    45.228

    100%

    Come si evince dalla tabella, i 63 progetti imprenditoriali ammissibili prevedono un totale di investimenti di oltre 45 MLD di cui circa 33 MLD a carico dello Stato, con un contributo di capitali privati pari a 13 MLD e con la creazione di nuova occupazione per 100 nuove unità mediamente nel periodo 2000-2003.

    Il valore medio del ROI sulle 63 iniziative progettuali è pari a 10.94% che è senza dubbio un buon risultato per le ricadute attese sulla economia dell'area.

    Il rapporto investimento per occupato è pari a 452 milioni di lire, non particolarmente basso ma deve considerarsi che a fronte di maggiori investimenti nel primario rispetto alle attività di trasformazione corrisponde una minore intensità di occupazione. L'incidenza dei costi di investimento per nuovo occupato è pari, infatti, a 395ML per occupato per gli interventi della tipologia 2 (trasformazione e commercializzazione) ed è pari a 675 ML per occupato per gli interventi della tipologia 1 (primario). Il valore medio di 452 ML per occupato è di poco superiore a quelli normalmente di riferimento per il settore industriale, dove l'incidenza del costo degli impianti è notevole.

    Oltre il 90% dei mezzi propri, della agevolazione richiesta e dell'investimento totale sono associati a proposte di programmi di investimento nei settori del primario e della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli (settore di intervento 1 e 2).

    Il Patto Territoriale per l'Agricoltura della Provincia di Isernia presenta, pertanto, una richiesta complessiva di finanziamento pari a 33.043 MLD per le iniziative imprenditoriali e 22,432 MLD per le infrastrutture, per un complessivo di 55,475 miliardi di lire.

    La distribuzione degli investimenti totali, delle agevolazioni, dei capitali propri impegnati e della nuova occupazione attesa, sono distribuiti solo tra 23 dei 51 Comuni della Provincia di Isernia che hanno sottoscritto il Patto (il Comune di Frosolone è l'unico Comune che aderisce ad un altro patto territoriale).

    La loro distribuzione è sintetizzata nella seguente tabella.

     

     

    AMMESSE E TRASMESSE ALL'ISTRUTTORIA PER COMUNE

    Comune unità produttiva

    N. INIZIATIVE

    MEZZI PROPRI

    AGEV. RICHIESTA

    NUOV. OCC

    INV. TOTALE

    AGNONE

    3

    5%

    846

    6%

    2.388

    7%

    13

    13%

    3.422

    8%

    BAGNOLI DEL TRIGNO

    5

    8%

    544

    4%

    1.725

    5%

    6

    5%

    2.301

    5%

    CANTALUPO NEL SANNIO

    8

    13%

    1.847

    14%

    5.250

    16%

    15

    15%

    7.048

    16%

    CAPRACOTTA

    4

    6%

    499

    4%

    1.043

    3%

    1

    1%

    1.342

    3%

    CARPINONE

    2

    3%

    130

    1%

    469

    1%

    1

    1%

    598

    1%

    CASTEL DEL GIUDICE

    2

    3%

    487

    4%

    1.507

    5%

    4

    4%

    1.994

    4%

    CASTELPETROSO

    2

    3%

    208

    2%

    734

    2%

    3

    3%

    988

    2%

    CIVITANOVA DEL SANNIO

    2

    3%

    261

    2%

    714

    2%

    1

    1%

    954

    2%

    CONCA CASALE

    1

    2%

    75

    1%

    223

    1%

    -

    0%

    298

    1%

    FORLI DEL SANNIO

    1

    2%

    74

    1%

    295

    1%

    -

    0%

    369

    1%

    ISERNIA

    6

    10%

    786

    6%

    1.674

    5%

    4

    4%

    2.234

    5%

    LONGANO

    1

    2%

    85

    1%

    127

    0%

    -

    0%

    170

    0%

    MONTENERO VALCOCCHIARA

    5

    8%

    452

    3%

    1.037

    3%

    3

    3%

    1.385

    3%

    MONTERODUNI

    3

    5%

    1.276

    10%

    2.052

    6%

    7

    7%

    2.828

    6%

    POGGIO SANNITA

    1

    2%

    90

    1%

    340

    1%

    1

    0%

    454

    1%

    POZZILLI

    1

    2%

    35

    0%

    64

    0%

    -

    0%

    144

    0%

    RIONERO SANNITICO

    2

    3%

    1.757

    13%

    4.102

    12%

    -6

    -6%

    5.859

    13%

    ROCCAMANDOLFI

    5

    8%

    519

    4%

    1.417

    4%

    3

    3%

    1.817

    4%

    ROCCASICURA

    1

    2%

    99

    1%

    146

    0%

    -

    0%

    195

    0%

    ROCCHETTA A VOLTURNO

    2

    3%

    228

    2%

    871

    3%

    -

    0%

    1.163

    3%

    SCAPOLI

    1

    2%

    216

    2%

    321

    1%

    -

    0%

    429

    1%

    VASTOGIRARDI

    1

    2%

    550

    4%

    949

    3%

    5

    5%

    1.773

    4%

    VENAFRO

    4

    6%

    2.166

    16%

    5.595

    17%

    41

    41%

    7.463

    17%

    TOTALE

    63

    100%

    13.230

    100%

    33.043

    100%

    100

    100%

    45.228

    100%

     

    Come si osserva dalla tabella il numero di iniziative imprenditoriali percentualmente più alto si riscontra nei comuni di Bagnoli del Trigno, Cantalupo del Sannio, Isernia, Montenero Val Cocchiara e Roccamandolfi, con percentuali variabili dall'8% al 13% massimo per le localizzazioni nel Comune Cantalupo del Sannio.

    La percentuale dei mezzi propri da impegnare nei progetti di investimento raggiunge livelli compresi tra il 10% e il 16% del totale solo nei comuni di Cantalupo del Sannio, Monteroduni, Rionero Sannitico e Venafro. In quest'ultimo Comune in sole 4 iniziative si concentra il 17% del totale degli investimenti e quindi raggiunge il massimo relativo dei contributi richiesti, dei mezzi propri impegnati dalle imprese e della nuova occupazione a regime che, proprio in questo Comune di Venafro raggiunge il massimo con 41 nuove unità.

    Nei grafici che seguono è possibile ottenere una più immediata lettura della situazione complessiva della progettualità delle imprese inserite nel patto territoriale.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    4. Coerenza e integrazione tra le diverse iniziative e validità complessiva del Patto

     

    L'analisi dei progetti imprenditoriali presentati al Patto per l'Agricoltura della Provincia di Isernia risultano in linea con il quadro del settore tracciato dai promotori nel Protocollo di Intesa e in linea con le finalità di sviluppo del territorio che gli stessi promotori hanno programmato durante la fase di concertazione e sono riportate nel protocollo di intesa.

    Le vocazioni specifiche nell'ambito del territorio provinciale hanno trovato conferma nella progettualità espressa dalle imprese e si rafforzeranno con l'attuazione del patto contribuendo a consolidare uno sviluppo dell'imprenditoria agricola di cui tanto il territorio necessita.

    L'analisi del sistema produttivo dell'agricoltura esistente e delle potenzialità insite nell'offerta per le diverse aree geografiche del territorio del Patto già condotta nel protocollo di intesa si ritrova confermata in termini sia di ampliamento che di nuove iniziative tese a rafforzare la competitività dell'agricoltura del comprensorio aumentando il valore aggiunto riveniente dalla trasformazione e commercializzazione dei prodotti.

    La connessione esistente tra la maggior parte delle proposte imprenditoriali e le iniziative infrastrutturali avanzate dalle amministrazioni comunali getta i presupposti di una buona riuscita del progetto integrato del patto territoriale e fa intravedere buone opportunità di crescita del settore e dell'occupazione soprattutto giovanile.

    La coerenza di ciascuna iniziativa proposta con gli obiettivi del Patto è stata valutata caso per caso verificandone l'efficacia rispetto al sistema agricolo locale.

    Non a caso gli stessi imprenditori agricoli hanno proposto investimenti orientati a rafforzare il settore soprattutto in aree ove la domanda è in fase di crescita in quanto si tratta di produzioni tipiche ad alta competitività sui mercati nazionali ed internazionali.

    La numerosità delle iniziative proposte, in rapporto ovviamente alla dimensione del territorio e del sistema delle imprese agricole, dimostra la capacità imprenditoriale ed il livello di maturità imprenditoriale che caratterizza questo settore.

    La crescita occupazione prevista a fronte delle iniziative imprenditoriali di 100 nuove unità e rappresenta un dato estremamente significativo per un'area, come quella della Provincia di Isernia, afflitta da livelli di spopolamento delle aree rurali eccessivamente alti.

    Il rapporto tra nuovi occupati ed investimenti previsti è circa di 1 occupato per 100 milioni, perfettamente nella media se si considera che la maggior parte degli investimenti riguarda il settore della trasformazione e quindi dell'agro-industria, assimilabile al settore del manifatturiero quanto ad intensità di capitali necessari per la produzione.

    Questo rapporto sta ad indicare la particolare attenzione che gli imprenditori hanno dedicato a questo parametro altamente significativo per le prospettive di sviluppo economico ma soprattutto sociale di tutto il territorio del Patto.

     

    5. Fattibilità giuridica e amministrativa del Patto

    Massima attenzione è stata rivolta sia dai promotori, sia dagli imprenditori, alla rapida cantierabilità di tutte le iniziative che si andavano a proporre all'interno del patto.

    Il richiamo costante alla verifica puntuale, progetto per progetto, di tutti gli adempimenti necessari per l'avvio e la realizzazione delle iniziative, ha consentito, in questa fase finale, di poter contare su programmi di investimento che richiedono solo autorizzazioni amministrative da parte degli Uffici Tecnici dei Comuni, i quali possono garantirne il rilascio in tempi congruenti con quelli avvio e realizzazione dei programmi stessi.

    Il contatto costante delle imprese con le amministrazioni comunali e la particolare disponibilità di queste ultime nel fornire tutte le indicazioni necessarie alla predisposizione delle proposte, ha permesso di configurare un insieme di progetti la cui fattibilità giuridica ed amministrativa è coerente con i tempi di sviluppo previsti nei Patti territoriale e limitata a soli 48 mesi.

    La sottoscrizione del protocollo amministrativo conferma, inoltre, gli impegni delle amministrazioni ad avviare modalità comuni di accelerazione burocratica in relazione alle esigenze che emergeranno nel corso dello sviluppo del programma del patto.

    Gli imprenditori hanno preferito, nella grande maggioranza dei casi, proporre programmi di miglioramento fondiario e localizzare le iniziative di trasformazione in aree già destinate a questo tipo di attività ovvero nelle quali nulla ostasse l'insediamento proposto.

    Dal canto loro le amministrazioni, nel proporre progetti infrastrutturali, hanno puntato sull'ampliamento e sul miglioramento di opere destinate a sostenere lo sviluppo integrato del territorio rurale.

    6. Completezza, concretezza e coerenza dell'insieme degli impegni dei soggetti coinvolti

    Il quadro delle Amministrazioni e degli Enti che hanno sottoscritto il Patto Territoriale raccoglie tutti gli enti con poteri di controllo e di autorizzazione che, rispetto alle iniziative imprenditoriali avanzate nel Patto Specializzato per l'Agricoltura, saranno chiamati a diverso titolo a predisporre gli atti amministrativi e le autorizzazioni necessarie per l'avvio e la realizzazione delle iniziative previste.

    Questa condizione dà forti garanzie in merito alla rapida cantierabilità di ciascuna iniziativa ammessa al Patto e al raggiungimento complessivo degli obiettivi che i Sottoscrittori si sono dati per lo sviluppo locale della Provincia nel settore agricolo.

    La completezza delle singole schede di iniziative imprenditoriali e infrastrutturali sia sotto il profilo tecnico sia sotto quello amministrativo consente di avviare gli ulteriori accertamenti di carattere economico-finanziario e di integrare la documentazione prodotta, laddove necessario, per offrire maggiori garanzie di concreta praticabilità tecnica, economica e finanziaria delle iniziative.

    La concretezza delle iniziative imprenditoriali assicura il raggiungimento di migliori condizioni della struttura economica e produttiva del settore agricolo sia in termini di potenziamento dell'attuale sistema, sia in termini di diversificazione mirante ad incamerare la maggior parte del valore aggiunto riveniente dal completamento in locale della filiera produttiva.

    Le iniziative infrastrutturali puntualizzano un'azione diretta a sostenere, soprattutto con le necessarie opere di miglioramento della viabilità rurale, le nuove iniziative imprenditoriali, concentrandosi in aree a maggiore concentrazione produttiva.

    Particolare attenzione è stata rivolta alla coerenza di ciascuna delle iniziative imprenditoriali proposte nel Patto con gli obiettivi di sviluppo fissati dalle forze sociali coinvolte e la coerenza complessiva di ciascuna di queste iniziative produttive tra esse stesse nell'ambito del territorio del Patto.

    Le infrastrutture previste, inoltre, supportano in modo coerente le iniziative imprenditoriali andando a promuovere principalmente completamenti e/o ampliamenti di opere di sicuro e diretto impatto positivo con la crescita delle attività del settore agricolo.

    Dalle schede tecniche analizzate non si rilevano ulteriori necessità negoziali con altre strutture territoriali competenti per concessione ed autorizzazione rispetto agli insediamenti produttivi e alle opere infrastrutturali previste nel Patto Territoriale per l'Agricoltura della Provincia di Isernia.