PATTO TERRITORIALE POLIS

 
RELAZIONE FINALE

Data 22 Ottobre 1998


1. Informazioni generali

1.1. Il Patto Territoriale POLIS e l'area di intervento
 
 

Il Patto Territoriale Polis nasce dalla volontà di tutte le forze sociali economiche e produttive dell'area del Sud-Est barese di dare impulso e sostegno allo sviluppo integrato e coordinato ai settori economici più trainanti per l'economia locale migliorando, al tempo stesso, le condizioni sociali della popolazione e la vivibilità del territorio.

La concertazione tra le parti protagoniste del Patto Territoriale POLIS ha proficuamente esaltato il ruolo propulsivo delle amministrazioni e si è sviluppata in una logica di confronto e di collaborazione tesa a creare le premesse per il successo della iniziativa.
 
 

L'area di intervento del Patto Territoriale POLIS è delimitata dai confini amministrativi dei Comuni aderenti al Patto Territoriale e corrisponde al sistema urbano identificato come territorio del Sud-Est barese. Il territorio interessato, integrato con l’appendice dell’arco salentino ha ormai assunto la configurazione di un vero e proprio sistema città, destinato ad avere rilevanze centrali nei processi di assetto territoriale e di trasformazione produttiva delle relazioni tra Puglia e resto delle regioni italiane.
 
 

Entro questa area geografica sono stati proposti i progetti di investimento e quelli infrastrutturali funzionali alle iniziative imprenditoriali al termine di una proficua ed efficace fase di concertazione tra le amministrazioni pubbliche e le forze sociali che si è conclusa con la predisposizione di un Protocollo di Intesa sottoscritto dalle parti sociali e trasmesso al Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica.
 
 

La concertazione sugli assi prirotari di sviluppo locale e sugli impegni ed obblighi di ciascun sottoscrittore si è sviluppata attraverso una serie di incontri e consultazioni tra le autorità pubbliche, le forze sociali ed economiche e le istituzioni culturali che hanno indicato i bisogni, le opportunità e le idee forza da perseguire nel Patto. E' stata effettuata una analisi approfondita della realtà socio-economica della territorio del Patto da cui sono scaturiti gli obiettivi e le finalità da porre alla base del Patto Territoriale.
 
 

Il sistema urbano è un areale policentrico caratterizzato da una elevata concentrazione demografica, da un tessuto di servizi primari e secondari connessi, da un’imprenditoria articolata e da ben definiti caratteri fisico-ambientali In tale accezione lo sviluppo socio-economico e l’equilibrio fisico di un ‘sistema urbano’ devono armonizzarsi. Le fasi pianificatorie del suo sviluppo devono essere accompagnate da continua osmosi tra parametri fisico-ambientali e progettazione delle sovrastrutture urbanistiche e produttive.

L’area di riferimento, con uno sviluppo pari a circa 900 kmq, è localizzata sul bordo adriatico della Murgia centrale, in una zona caratterizzata da condizioni fisico-territoriali fragili.
 
 

Popolazione e territorio


 
 

1.2. Soggetti Promotori e Soggetto Responsabile
 
 

I soggetti Promotori e del Patto POLIS sono:
 
 

I Comuni di:
 
 

Castellana Grotte

Conversano

Mola di Bari

Monopoli

Polignano a Mare

Putignano

Sammichele di Bari

Rutigliano

Turi
 
 

I soggetti Sottoscrittori sono:
 
 

I Comuni di:

Alberobello

Noci
 
 

Le Organizzazioni sindacali:

CGIL

CISL

UIL

UGL
 
 

Le Confederazioni Provinciali di categoria:

CNA e CNA Assoedili

CONFARTIGIANATO

COAP scrl

CIA

Ass. Prov. Produttori Patate

ENAIP

CNCD

Associazione import-export

Associazione Sviluppo POLIS

Ordine dei geologi di Puglia

Coolegio Ragionieri e Periti Comm.

Tecnopolis
 
 

Gli Istituti di Credito:

Banca Puglia e Basilicata

Monte dei Paschi di Siena

Banca Popolare di Bari

Istituto S. Paolo di Torino

Banco di Roma

Banco di Napoli

Cassa Rurale ed artigiana

Istituto di Credito Artigiancassa

Finpuglia

BNL spa

Caripuglia
 
 

Il Soggetto Responsabile è attualmente in corso di definizione per quanto attiene la forma giuridica e la composizione.

La costituzione del Soggetto Responsabile avverrà nei termini e nei tempi disposti dalla Delibera CIPE del 21.3.97 e successive modifcaazioni ed integrazioni.
 
 

1.3. Elenco delle iniziative imprenditoriali ed infrastrutturali ordinate secondo graduatoria di priorità
 
 

Le domande di finanziamento per il patto territoriale formulate secondo lo schema fornito dal Ministero, unitamente alla scheda tecnica, al business plan e alla ulteriore documentazione necessaria per l'istruzione bancaria sono depositati presso la Segreteria Tecnica del Patto e verranno trasmesse al banca concessionaria secondo quanto disposto dalla Delibera CIPE del 21.3.97 e dalla comunicazione del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica del 16.7.98.
 
 

La seguente Tavola 1.1 riassume, suddivisi per settori di intervento, gli investimenti totali, agevolabili e i relativi oneri per lo Stato secondo l'ordine di preferenza definito sulla base dei criteri di selezione riportati al successivo paragrafo 3.4.
 
 







Tavola 1.1

INIZIATIVE PRODUTTIVE


 
 
 
Ordine di

preferenza

Settore
Investimento totale

(Milioni di lire)

Investimento agevolabile

(Milioni di lire)

Onere per lo Stato
 
 

(Milioni di lire)

1
AGR
2.049
1.984
802
2
AGR
3.693
3.633
1.159
3
AGR
2.998
2.998
1.462
4
AGR
4.998
4.998
2.093
5
AGR
5.994
5.994
3.600
1
MAN
674
674
223
2
MAN
129
129
44
3
MAN
1.033
1.033
331
4
MAN
639
613
204
5
MAN
1.436
1.401
586
6
MAN
1.793
1.793
403
7
MAN
1.500
1.450
601
8
MAN
2.092
2.042
979
9
MAN
5.413
5.363
2.364
10
MAN
354
354
130
11
MAN
1.951
1.951
786
12
MAN
1.854
1.784
878
13
MAN
1.300
1.245
475
14
MAN
914
914
352
15
MAN
1.091
1.091
441
16
MAN
1.116
1.116
475
17
MAN
1.273
1.273
665
18
MAN
2.447
2.397
1.394
19
MAN
254
254
133
20
MAN
2.474
2.434
1.328
21
MAN
398
398
119
22
MAN
900
900
272
23
MAN
447
447
172
24
MAN
1.109
1.109
515
25
MAN
1.598
1.598
615
26
MAN
121
121
53
27
MAN
2.007
2.007
773
28
MAN
1.393
1.266
619
29
MAN
1.233
1.233
615
30
MAN
200
200
79
31
MAN
1.470
1.470
644
32
MAN
2.946
2.946
1.359
33
MAN
621
621
260
34
MAN
1.180
1.180
356
35
MAN
959
959
455
36
MAN
995
995
437
37
MAN
3.026
2.426
900
38
MAN
316
316
150
39
MAN
1.645
1.645
497
40
MAN
719
719
357
41
MAN
171
171
66
42
MAN
2.706
2.706
1.235
43
MAN
659
659
264
44
MAN
1.782
1.782
686
45
MAN
1.448
1.413
642
46
MAN
1.227
1.227
650
47
MAN
2.591
2.591
998
48
MAN
1.257
1.257
380
49
MAN
2.889
2.889
1.112
50
MAN
450
450
248
51
MAN
1.200
1.200
363
52
MAN
4.148
4.148
2.150
53
MAN
1.822
1.822
1.289
54
MAN
1.188
1.188
654
55
MAN
457
457
228
56
MAN
3.000
3.000
1.155
57
MAN
463
463
196
58
MAN
350
350
245
59
MAN
1.330,0
1.330
750
60
MAN
1.362
1.362
621
61
MAN
2.997
2.997
1.260
62
MAN
545
545
300
63
MAN
3.879
3.879
2.452
1
SER
81
81
31
2
SER
4.508
4.508
1.571
3
SER
485
443
185
4
SER
80
80
49
5
SER
334
334
128
6
SER
388
388
167
7
SER
987
952
375
8
SER
255
255
98
9
SER
294
294
113
10
SER
59
59
42
11
SER
194
194
75
12
SER
960
960
481
13
SER
1.950
1.950
1.350
1
TUR
1.056
1.011
494
2
TUR
3.738
3.683
1.493
3
TUR
1.073
1.023
486
4
TUR
2.968
2.948
1.118
5
TUR
2.115
2.080
750
6
TUR
295
295
114
7
TUR
2.178
2.133
889
8
TUR
908
908
462
9
TUR
5.975
5.930
2.230
10
TUR
3.990
3.990
1.550
11
TUR
4.773
4.718
1.913
12
TUR
1.200
1.200
462
13
TUR
1.242
1.242
602
14
TUR
1.084
1.084
417
15
TUR
587
568
222
16
TUR
1.613
1.613
814
17
TUR
590
590
290
18
TUR
2.996
2.996
1.153
19
TUR
669
669
303
20
TUR
18.284
18.134
4.183
21
TUR
1.786
1.786
738
22
TUR
4.027
4.027
1.632
23
TUR
2.000
2.000
1.200
24
TUR
2.092
2.092
1.036
25
TUR
109
109
109
26
TUR
1.000
1.000
450
27
TUR
126
126
80
28
TUR
4.473
4.060
1.968
29
TUR
8.000
7.380
3.647
30
TUR
7.072
7.072
4.243
31
TUR
820
820
559
TOTALE
196.486
223.499
83.018

 
 
 
 

In appendice è riportato l'elenco completo delle iniziative che hanno superato l'istruttoria tecnica ed il sottoinsieme di quelle ammesse alla istruttoria bancaria che insieme alle proposte infrastrutturali assommano all'equivalente di circa 120MLD della complessiva proposta del Patto Polis.
 



 
 

La successiva Tavola 1.2 riporta l'elenco degli interventi proposti in ordine di preferenza per le infrastrutture funzionali alle iniziative imprenditoriali concordate in seno alle Amministrazioni proponenti e promotrici del Patto.
 
 



Tavola 1.2

INTERVENTI INFRASTRUTTURALI


 
 



















2. CORRETTO INQUADRAMENTO PROGRAMMATICO
 
 
 
 

2.1. Descrizione sintetica della situazione di riferimento
 
 

la regione Puglia
 
 

Il 1997 ha segnato per l'economia pugliese una fase di stagnazione non molto diversa da quella dell’anno precedente. Il PIL regionale 1997 in termini reali ha mostrato un incremento pari allo 0,2%, molto modesto, anche se superiore al decremento dello 0,5% registrato al termine del 1996.

Il sistema economico pugliese deve imputare tale risultato, che finisce per allargare il divario rispetto alla media del Paese, sia al persistere della stagnazione della domanda interna, sia alla perdurante crisi delle costruzioni, crisi che non ha investito il settore industriale, infatti l’incremento reale del Valore Aggiunto dell’industria pugliese è stato pari allo 0,8% nel 1997, grazie dal fatto che il buon andamento della domanda estera ha compensato la stagnazione della domanda interna.
 
 

Insieme a questi elementi, che rientrano nel quadro classico di valutazione dello sviluppo economico, si devono considerare elementi di valutazione che attengono ai concetti di sostenibilità e di sviluppo sostenibile del territorio.

Sotto questa luce la Puglia rappresenta aree di estrema arretratezza ma, contemporaneamente fertilissimo terreno di sperimentazione e realizzazione dello sviluppo locale sostenibile, con tutti i vantaggi che ne derivano per la competizione internazionale, per la qualità della vita dei cittadini, per l’accesso alle ingenti risorse orientate messe a disposizione dall’Unione Europea.
 
 

I settori in maggiore difficoltà negli ultimi anni sono stati la meccanica a basso valore aggiunto, le costruzioni, la siderurgia, la chimica, il tessile e le manifatture varie; migliore è stata la situazione nei comparti alimentare, meccanica ad alto valore aggiunto, legno, calzature, abbigliamento, carta, editoria e gomma.

L'industria meccanica pugliese ha registrato una riduzione consistente del livello degli ordini interni; essendo stata modesta la crescita delle esportazioni - anche nel confronto con il corrispondente andamento nazionale - riflessi negativi si sono generati sotto il profilo della liquidità e dei livelli occupazionali, soprattutto nelle grandi imprese. Più dinamiche sono state le piccole aziende.

Nell'industria siderurgica e chimica, dove pure si concentrano grandi imprese, i livelli degli ordini, della produzione e soprattutto della liquidità sono stati più negativi di quelli medi di sistema.

Le difficoltà del settore tessile sono dipese, oltre che dalla inefficienza della rete distributiva, dalla collocazione su fasce basse di mercato e dalla concorrenza delle imprese esterne a minori costi del lavoro. Strategie analoghe hanno perseguito le imprese del calzaturiero che, nel complesso, hanno riportato risultati più soddisfacenti.

La congiuntura appare migliore per l'industria del legno e quella alimentare. In particolare si è accresciuta la redditività delle industrie lattiero-casearie e della pastificazione, che pure hanno accusato spostamenti della domanda interna su produzioni di minore qualità e contenimento dei prezzi.

Il sistema energetico, oltre alla fase di potenziamento delle strutture di produzione, può essere ulteriormente rafforzato con l'impiego di strumenti per l'utilizzo di fonti rinnovabili.

Il sistema della ricerca scientifica e tecnologica regionale può contare, tra i complessi più attrezzati per tali attività, sui due parchi tecnologici di Tecnopolis e di Mesagne, un'area di ricerca del CNR, Centro Laser, il sistema di ricerca FIAT-ELASIS, l'Istituto Agronomico del Mediterraneo (IAM), il sistema delle tre Università Pugliesi (Politecnico, Università degli Studi di Bari e di Lecce).

La spesa regionale per le attività di ricerca e sviluppo tecnologico è molto scarsa, appena lo 0,3 % del PIL regionale, mentre gli addetti alla ricerca sono appena lo 0,1% del totale degli occupati.

Per quanto riguarda la situazione del mercato del lavoro si deve registrare anche in Puglia una crescita della disoccupazione tra il 1993 e il 1997: il tasso di disoccupazione nel 1997 è stato del 19,2%, di 5,3 punti percentuali più elevato del tasso pugliese del 1993 , ma di 3 punti percentuali inferiore al tasso di disoccupazione del Mezzogiorno, registrato nel 1997. Inoltre è del tutto mancato lo sviluppo occupazionale potenziale in tutti i nuovi settori legati alla sostenibilità urbana e ambientale.

Dal punto di vista territoriale, la crisi ha colpito particolarmente le provincie di Taranto, Brindisi e, in misura minore Foggia, maggiormente dipendenti dalla grande impresa pubblica e privata; nelle altre provincie (Bari e Lecce) lo scenario è apparso meno negativo. Nell'area di Taranto la crisi ha interessato non solo le imprese legate all'ILVA e i settori collegati con le forniture militari (per le ridotte commesse dell'Arsenale), ma anche l'edilizia, l'impiantistica e gli altri comparti industriali, oltre che a vasti settori del terziario.

La fase recessiva nella provincia di Brindisi è derivata dalle difficoltà della chimica e dell'industria metalmeccanica. Tuttavia alle difficoltà del polo petrolchimico ha fatto riscontro un andamento complessivamente stabile delle imprese più specializzate nel settore delle materie plastiche.

I dati relativi al 7° Censimento Istat evidenziano alcuni aspetti significativi sui comportamenti innovativi delle imprese pugliesi.
 
 

la provincia di Bari
 
 

Il quadro congiunturale della provincia di Bari per il secondo semestre del 1997 complessivamente più positivo che nelle altre province pugliesi, anche se l’economia provinciale presenta un quadro molto diversificato.

La sostanziale tenuta delle esportazioni, l’andamento favorevole del fatturato e l’intonazione favorevole delle aspettative degli operatori economici, sembrano confermare il cammino deciso che la provincia di Bari sta percorrendo lungo la strada della ripresa.

Considerando il livello di innovazione tecnologica esistente, è prevedibile che le imprese industriali in attività, per quanto possano accrescere i livelli produttivi, potranno dare un contributo limitato al problema dell’occupazione, per attenuare il quale si ritiene sempre più strategico fare riferimento ai nuovi bacini occupazionali, che vanno favoriti, soprattutto con riferimento alla promozione del turismo.

Favorire lo sviluppo degli investimenti locali e l’attrazione di quelli esterni e agevolare in tutti i modi la nascita di nuove imprese e la diffusione di una vera cultura imprenditoriale, costituiscono vie d’uscita efficaci dalla crisi occupazionale ancora in atto. In provincia di Bari il tasso di disoccupazione medio è pari al 16,6% nel 1997.

La capacità di attrazione di nuovi investimenti dall’esterno e la promozione di nuove iniziative imprenditoriali sono, tuttavia, strettamente legate alle modalità e ai tempi con cui saranno affrontati nodi cruciali per l’economia barese, quali:

  1. Le infrastrutture;
  2. L’ampliamento delle aree attrezzate destinate ad insediamenti industriali;
  3. Le difficoltà croniche di accesso al credito e i differenziali nel tassi di interessi passivi rispetto alle aree del centro-nord;
  4. La debolezza del ruolo fin qui svolto dalle amministrazioni pubbliche locali per il supporto procedurale e le funzioni di stimolo per il tessuto produttivo e la scarsa capacità progettuale.

Per quanto attiene al turismo, in particolare, costituiscono elementi di base ai fini dello sviluppo locale: l’elevato turismo di transito verso il Mediterraneo, le risorse paesaggistiche e climatiche, il notevole patrimonio culturale esistente in provincia di Bari e, in particolare, nell’area del Patto.

Pur con queste premesse, le debolezze del settore del turismo riguardano soprattutto lo scarso utilizzo delle strutture ricettive rispetto agli standard nazionali, la scarsa valorizzazione del patrimonio culturale (artistico, folcloristico, storico, archeologico), il deterioramento ambientale e un insufficiente sistema dei trasporti e la carenza di iniziative di promozione turistica delle più interessanti località.

Le strutture ricettive della provincia di Bari totalizzano circa 17.000 posti-letto; ricevono ogni anno circa 450.000 clienti, per un totale di circa 1.400.000 pernottamenti.

Il dato medio di pernottamenti per posto-letto (85) è allineato al dato nazionale. Il Prodotto Interno Lordo a prezzi costanti relativo a tale attività nella Provincia è stimabile in un valore superiore a 250 Miliardi di lire per anno.

Si tratterebbe di dati sostanzialmente positivi, se non apparisse in tutta la sua gravità il sostanziale sotto-utilizzo del potenziale turistico, rappresentato da una struttura di offerta di ricettività turistica di un ordine di grandezza inferiore al dato medio nazionale: solo 11 posti-letto ogni 1000 abitanti (circa 60 in Italia); solo 15 strutture ricettive ogni 100.000 abitanti (circa 107 in Italia).
 
 

l'area del Patto
 
 

La popolazione complessivamente interessata è pari a 220.000 abitanti circa (dati ISTAT 1996) che risiedono in 11 comuni, legati da forti omogeneità sul piano economico e sociale. L’integrazione tra i comuni del patto trova conferma nella stretta relazione che lega quasi tutti i comuni al capoluogo di provincia e nel fatto che essi fanno parte (tranne Putignano e Castellana) di un solo Sistema Locale di Lavoro.

Gli undici comuni del Patto POLIS occupano una posizione strategica nel territorio della provincia di Bari, proprio in ragione della loro distribuzione nelle diverse fasce di legame con Bari, configurandosi come un’area essenziale di raccordo tra la costa e le zone interne, a evidenziare ancora una volta l’importanza che a latere degli interventi di potenziamento del tessuto produttivo promossi con il Patto, siano pianificati validi interventi sul piano delle infrastrutture.

L’adeguamento degli strumenti urbanistici alle nuove esigenze infrastrutturali e produttive legate alle iniziative del Patto produrrà sicuramente una maggiore vivibilità territoriale dell’area del patto e contribuirà a mitigare l’attuale divario di sviluppo economico ed infrastrutturale esistente tra le aree costiere e le aree interne. Questa dicotomia che incide profondamente nel tessuto sociale come in quello economico deve trovare la giusta soluzione in un equilibrio e valorizzazione nell’utilizzo integrato del territorio dell’area del patto.
 
 

Dinamiche demografiche e sociali
 
 

I Comuni dell’area POLIS non si distinguono particolarmente per dinamica demografica all’interno della provincia, con una crescita demografica molto rallentata, che porterà anche i nostri comuni, come quelli di tutta l’Italia meridionale intorno alla crescita zero nel primo decennio del 2000.

La popolazione del nostro comprensorio è mediamente più vecchia (incidenza della popolazione con 65 anni e oltre sul totale) e meno giovane (incidenza della popolazione fino ai 14 anni) della popolazione della provincia, con differenziazioni talvolta significative tra i comuni della fascia adriatica e i comuni interni: Sammichele e Alberobello i comuni più ‘vecchi’, mentre Rutigliano, Polignano e Monopoli sono quelli più ‘giovani.
 
 


 
 

Lievemente superiore alla media provinciale è la % di popolazione in età lavorativa, tra i 15 e i 64 anni.

Il profilo culturale della popolazione dei comuni POLIS può essere misurato con l’incidenza dei diversi titolo di studio sul totale: l’area è abbastanza omogenea, non molto lontana dalla media provinciale.

Le seguenti tabelle forniscono delle indicazioni sintetiche su alcuni indicatori caratterizzanti il quadro socio-economico del territorio del Patto.
 
 


 
 

Mercato del lavoro, economia locale e dinamiche imprenditoriali
 
 

Il tasso di disoccupazione dell’area, calcolato come rapporto tra disoccupati e popolazione attiva risultava nel 1991 (unico anno per cui si dispone di dati per tutti i comuni della provincia) identico a quello medio provinciale, con situazioni particolarmente positive a Castellana e Putignano e molto negative a Mola e Monopoli.
 
 


 
 


 
 

I comuni del patto sono omogenei per vocazioni economiche prevalenti, perché accomunati da una terziarizzazione elevata del sistema produttivo, a cui oppongono resistenza una radicata tradizione agricola e un tessuto fitto di imprese industriali legate ai prodotti dell’agricoltura locale o alla manifattura.

Emerge chiaramente una vocazione prevalentemente agricola per i comuni di Rutigliano, Turi, Polignano a Mare e Conversano, per il peso degli attivi in agricoltura sulla popolazione attiva totale, per il numero di aziende agricole rispetto agli abitanti; si tratta di produzioni agricole differenti, più orientate agli ortaggi a Polignano, alle coltivazioni permanenti (ciliegie, mandorle, olive, uva) a Conversano, Monopoli, Rutigliano e Turi.

Putignano ha una netta vocazione industriale (costituisce un sistema locale di lavoro insieme a Castellana, proprio in ragione di questa vocazione), tutta dedicata alla trasformazione manifatturiera, soprattutto nel settore tessile: si caratterizza per la capacità di attrazione di risorse umane anche dai comuni limitrofi e per la presenza di aziende non proprio piccolissime (6,5 addetti in media per unità locale).

L’economia legata al commercio è rilevante per Polignano, Casamassima, Alberobello, di natura comunque molto diversa: un commercio più orientato al turismo quello di Polignano e di Alberobello, un commercio più legato alla presenza di centri commerciali quello di Casamassima.

Una vocazione marcatamente terziaria è quella del sistema economico di Noci, che ha una alta percentuale (11,2%) di unità locali che erogano servizi alle imprese, rispetto al totale delle unità locali, ed ha anche le imprese di servizi di più grandi dimensioni (19 addetti in media).

Se si guarda alle altre attività nel complesso si vede che i comuni di Conversano, Mola e Monopoli hanno elevate percentuali di attivi che si collocano nel settore ‘altre attività’ (servizi pubblici e servizi privati alle imprese e alla persona): se Monopoli prevale per servizi alle imprese, per gli altri due comuni si deve ritenere che le elevate percentuali di attivi nel settore sia legata ai servizi pubblici. Per Mola, in particolare, questo fenomeno si spiega con la contiguità al capoluogo barese e gli ottimi collegamenti; per Conversano si spiega invece con l’elevato livello di scolarizzazione che per molti anni ha orientato naturalmente gli abitanti alla carriera impiegatizia o all’insegnamento.
 
 

L'industria manifatturiera pugliese si presenta distribuita territorialmente in maniera disomogenea: in soli 15 comuni si concentra il 57% dell'occupazione di settore. I trenta comuni più industrializzati (in termini assoluti) della Puglia appartengono in quattro casi all'area del Patto e risultano in termini crescenti i seguenti:
 
 
 
 
 
 
 
Comune Addetti all'industria manifatturiera nel comune
Conversano 1415
Castellana Grotte 1479
Monopoli  2171
Putignano 3204

 

Alla classifica dei comuni con maggiore numero di addetti all'industria manifatturiera appartiene Putignano che è tra i primi 15 comuni più industrializzati ma non tra i 15 più popolosi. Ciò si riflette sul tasso di industrializzazione.
 
 
 
Indice di industrializzazione dei comuni Pugliesi
Codice Comune INDICE
NORD
137,6
72036
Putignano
118,7
ITALIA
92,7
CENTRO
85,4
72017
Castellana Grotte
84,1
PROV. TARANTO
70,7
72019
Conversano
62,5
PROV. BARI
57,8
72003
Alberobello
52,4
PUGLIA
51,8
72037
Rutigliano
51,5
PROV. LECCE
50,1
72030
Monopoli
46,5
72031
Noci
43,9
PROV. BRINDISI
42,4
MEZZOGIORNO
40,8
PROV. FOGGIA
30,3
72047
Turi
29
72039
Sammichele di Bari
27,6
72035
Polignano
18,1
72028
Mola di Bari
17,4

 

Il tasso di industrializzazione (rapporto tra gli addetti all'industria manifatturiera e popolazione), calcolato per i 257 comuni pugliesi evidenzia la graduatoria degli undici comuni del Patto rispetto anche ai tassi nazionali, regionali e provinciali.

Nella tabella precedente si evidenzia che solo i comuni di Putignano e Castellana Grotte posseggono un tasso superiore a 77,7 (media regionale aumentata della metà - quartile superiore).

Sempre al di sopra della media regionale, ma nella fascia medio alta si collocano i comuni di Conversano e Alberobello. I comuni di Rutigliano, Monopoli e Noci si collocano nella fascia di tassi di industrializzazione compresi tra la media regionale e la media del Mezzogiorno. Quattro comuni su undici, e precisamente i comuni di Turi, Sammichele di Bari, Polignano e Mola di Bari si trovano al di sotto del valore medio del Mezzogiorno.
 
 

L'area del capoluogo di regione, che conta il 16,7% della popolazione ed il 17,9% dell'occupazione manifatturiera, possiede una quota prossima al 30% in servizi infrastrutturali, professionali e finanziari.

Al di sotto del peso demografico e di quello del manifatturiero è la consistenza della quota dei servizi per i comuni del patto. Questo fatto è plausibile se si pensa alla concentrazione dell'erogazione dei servizi negli agglomerati urbani e metropolitani. Resta tuttavia il problema di un eccessivo squilibrio tra apparato produttivo e servizi, soprattutto nelle aree endogene.

Queste comprendono i sistemi di imprese di piccole e medie dimensioni in cui prevalgono iniziative di origine locale, di fatto non influenzate dalla politica di intervento straordinario e concentrate soprattutto nei comparti manifatturieri della cosiddetta industria leggera.

In queste si localizza il 38% circa delle attività manifatturiere, ma solo il 18% di quelle relative alle infrastrutture di trasporto e comunicazione, il 26% di quelle di informatica, ricerca e di servizi di consulenza e professionali ed il 24% delle banche, assicurazioni e società di leasing.

E' pertanto utile organizzare l'offerta dei servizi a livello territoriale, in particolare di quelli infrastrutturali, formativi, di ricerca e creditizi in modo tale da facilitare i processi di crescita dell'apparato produttivo. Una politica di riequilibrio dell'offerta dei servizi trarrebbero benefici oltre che i sistemi locali di piccola e media impresa, anche i comparti di attività terziarie a questi legati, innestando un circuito virtuoso ed autopropulsivo dello sviluppo locale del territorio del Patto.
 
 

L’intero comprensorio dei comuni del Patto POLIS è dotato di risorse paesaggistiche e naturalistiche unite a vestigia storiche ed architettoniche di assoluto valore, che rafforzano l’ipotesi di una vocazione turistica del territorio.

Per avere una idea del potenziale turistico del comprensorio gli unici dati disponibili con carattere di ufficialità sono i dati forniti dal Comune di Castellana, per gli accessi alle grotte, e dal Comune di Alberobello per i visitatori dei trulli: nel 1996 vi sono stati circa 245.000 visitatori per le grotte e circa un milione di persone si è fermato ad Alberobello per visitare le caratteristiche strutture abitative.

Si tratta prevalentemente del turismo ‘fuori porta’ o del turismo di stranieri e arrivano nell’area ma vi restano per un brevissimo periodo prima di transitare verso la penisola salentina o verso la Grecia.

Occorre porre in essere azioni di promozione del territorio orientate a valorizzare percorsi, che inducano i visitatori a una permanenza più lunga di una giornata, e in relazione a ciò va quantitativamente e qualitativamente migliorata la capacità ricettiva dell’area, soprattutto va differenziata.

I dati della tavola seguente mostrano come l’area dei comuni del patto offre circa un terzo della disponibilità di posti letto della provincia, con una concentrazione delle strutture alberghiere nel territorio di Monopoli e una diradazione dell’offerta negli altri comuni. Mancano pressochè totalmente i campeggi, ma anche gli affittacamere e la disponibilità di case per le ferie, che potrebbero attrarre un segmento molto particolare (anche se non ancora quantitativamente rilevante) della domanda turistica di tipo stanziale.

Le azioni da promuovere devono dunque prioritariamente mirare al potenziamento della struttura ricettiva.
 
 


 
 
 
 

2.2. Individuazione delle finalità generali del Patto e relazione con la programmazione regionale
 
 

Obiettivo prioritario è combinare la promozione dello sviluppo endogeno (sistema autopropulsivo) con lo sforzo tendente ad attirare risorse ed attività dall’esterno.

Si ritiene, tra l’altro, indispensabile:
 
 

1.Rilanciare l’occupazione affrontando con particolare determinazione i significativi fenomeni di disoccupazione giovanile.
 
 

2.Qualificare e ampliare il tessuto della piccola e media impresa locale, che attualmente appare particolarmente fragile, innalzando gli standard produttivi, tecnologici, organizzativi e finanziari delle aziende.
 
 

3.Implementare e qualificare l’offerta dei servizi alle imprese che attualmente risulta particolarmente carente.
 
 

4.Valorizzare le potenzialità insite nella risorse natura, in particolare strutturando il ciclo dell’offerta turistica.
 
 

5.Utilizzare pienamente gli investimenti già realizzati in strutture ed attrezzature turistiche. E’ necessario, infatti, assicurare qualificate modalità gestionali, la messa in rete delle stesse ed un’efficace strategia di marketing.
 
 

6.Potenziare e valorizzare la filiera agroalimentare già esistente che in alcuni casi presenta ancora forti carenze di risorse imprenditoriali e manageriali.
 
 

7.Migliorare la qualità della vita diffondendo e strutturando l’offerta di servizi alle persone e alle comunità locali, integrando l’azione dei gruppi di volontariato e dell’impresa no profit.
 
 

8.Preservare l’ambiente naturale e urbano dai fattori inquinanti e valorizzare il patrimonio culturale e storico-artistico locale, attraverso attività significative in termini economici e occupazionali.
 
 

9. Attivare interventi e strumenti per la difesa degli attuali livelli occupazionali, la lotta a tutte le forme di sfruttamento del lavoro e al lavoro nero, la crescita della attuale base occupazionale, la flessibilità nell’impiego del fattore lavoro all’interno di tutti i processi produttivi, con particolare riguardo ai settori innovativi.
 
 

In coerenza con gli obiettivi generali sopra delineati vengono di seguito definite le priorità e le linee di intervento che il patto POLIS deve soddisfare.
 
 
 
 

2.3. compatibilità complessiva del Patto con lo sviluppo ecosostenibile
 
 

Il concetto di qualità della vita non è facilmente definibile in maniera univoca, perché per alcuni coincide con la soddisfazione dei bisogni monetari, mentre per altri sta nella disponibilità di beni e servizi con cui l’individuo può soddisfare i propri bisogni. Il livello di vita, nella definizione data dall’ONU, è ‘l’insieme dei beni consumati e dei servizi utilizzati o disponibili per soddisfare i bisogni materiali e non materiali degli individui di una collettività’, intendendo per bisogni molte categorie, cui si può tentare di dare un ordine di priorità:

  1. bisogni fisiologici;
  2. bisogni di sicurezza fisica e psicologica;
  3. bisogni sociali, di integrazione in un gruppo;
  4. bisogni di stima;
  5. bisogni di realizzazione, o di crescita personale.

I risultati delle analisi condotte mostrano come nei comuni più piccoli tra quelli del patto si vive meglio (Sammichele, Turi, Polignano), ma anche in quelli che risultano i più ricchi (Putignano e Castellana); nei comuni piccoli è più elevata anche la dotazione di infrastrutture minori o sociali. Ancora una volta si deve notare come i casi di Putignano e di Castellana spiccano all’interno dell’area allontanandosi dalla situazione media.
 
 

La qualità della vita non può tuttavia prescindere dalla qualità dell’ambiente in cui si vive, per cui si intende strettamente connesso a questo aspetto quello della costante verifica della ecosostenibilità di tutte le azioni che saranno promosse in nome dello sviluppo locale e della crescita economica dell’area.
 
 

Particolare attenzione è stata riposta dai promotori del Patto nel promuovere, insieme allo sviluppo imprenditoriale locale, la tutela dell'ambiente e il risparmio energetico. Infatti, tra gli indicatori utilizzati per l'ammissione dei progetti di investimento al Patto Territoriale è stato inserito un indicatore che favorisce, a parità di altre condizioni, le iniziative che propongono maggiori investimenti per mitigare gli impatti ambientali indotti dalle attività produttive e per il risparmio energetico. Ciò contribuisce a promuovere lo sviluppo in equilibrio con l'ambiente e stimola una cultura imprenditoriale rispettosa dell'ambiente e della salute dei lavoratori.

L'indicatore ambientale, mutuato dall'analogo indicatore impiegato per la formulazione delle graduatorie della 488, è descritto al paragrafo 3.4.
 
 

Dalla successiva tabella si evince che gli investimenti in tutela ambientale e risparmio energetico previsti dai progetti assommano a 3,9MLD su un totale di investimenti di 196MLD e pari al 2 percento. La distribuzione delle percentuali di investimento in tutela ambientale per settore produttivo è illustrata nel diagramma seguente da cui emerge che la percentuale più elevata è proposto nel settore manifatturiero con il 3,4% ed è, invece, più bassa nel settore del turismo con l'1%. Andamento, questo, peraltro atteso per il maggiore impatto ambientale associato di norma alle attività della produzione industriale e dell'artigianato. La percentuale pure elevata nel settore dei servizi è dovuta alla presenza nel Patto Territoriale, oltre ad iniziative di servizi alle imprese, anche di servizi di lavanderia industriale e mense per le quali la spesa in tutela ambientale può anche essere sostenuta.
 
 
 
SETTORI
n.iniz.
investimento totale
inves. Ambient. % amb. Su tot. Invest.
AGR
5
19.732
290
1,5%
MAN
52
75.393
2.541
3,4%
SER
13
10.574
238
2,3%
TUR
32
90.788
908
1,0%
TOTALE
102
196.486
3.977
2,0%

 


 
 

3. Validità ed efficacia delle singole iniziative in relazione agli obiettivi di sviluppo locale
 
 

3.1. Individuazione dei fabbisogni e degli obiettivi di intervento
 
 

I fabbisogni specifici di miglioramento nei settori dell'industria, agroindustria, servizi e turismo scaturiscono dall'analisi del contesto socio-economico sviluppata nel protocollo di intesa e riassunta al successivo paragrafo 3.3.
 
 

Come più in dettaglio specificato nel seguito, si possono sintetizzare nei seguenti punti i fabbisogni specifici in termini di potenziamento della capacità produttiva ed occupazionale dell'area del Patto:
 
 

Lo sviluppo di occupazione qualificata, accompagnata da opportune misure di formazione, soprattutto rivolte ai giovani che si avviano al lavoro, rappresenta una esigenza trasversale rispetto ai settori innanzi descritti e costituisce elemento di particolare importanza sostenuto dai promotori del Patto, ed in particolare dai sindacati, in tutte le politiche di sviluppo locale.
 
 
 
 

3.2. Quantificazione degli obiettivi di sviluppo locale
 
 

Gli obiettivi prioritari del Patto POLIS sono stati dichiarati nel corso della fase di concertazione tra tutte le forze sociali interessate e sono:
 
 

3.3. Descrizione delle linee di intervento previste e presumibili impatti sul conseguimento degli obiettivi
 
 

Sviluppo e innovazione del settore manifatturiero
 
 

Il settore dell’industria manifatturiera è stato presentato come settore strategico per tutta l’area di riferimento del Patto, e in particolare per alcuni comuni che hanno nell’industria tessile e meccanica le principali attività economiche.

La scelta di riservare adeguato spazio a questo settore anche nell’ambito degli interventi promossi con il patto territoriale trova un riscontro nell’esigenza di assicurare alle aree interessate un processo di sviluppo dinamico ed uniforme al tempo stesso. Ciò sia in ragione dell’attuale situazione congiunturale, che rende urgenti ed indispensabili interventi di sostegno al sistema produttivo locale sia al fine di rilanciare lo sviluppo del territorio nel suo complesso e non quello di singole iniziative imprenditoriali in modo sporadico.

La valutazione dei progetti presentati è dunque una valutazione integrata, che ha verificato oltre che le caratteristiche dei singoli progetti anche la coerenza interna dei progetti di questo settore con quelli del comparto dei servizi reali alle imprese e con gli obiettivi complessivi di sviluppo dell’area.
 
 

Le priorità di azione per promuovere lo sviluppo e l’innovazione nel settore manifatturiero, in modo integrato con il comparto dei servizi reali alle imprese, sono pertanto le seguenti:
 
 

  1. ampliamento e completamento di complessi produttivi, la costituzione di nuovi processi produttivi orientati alla diversificazione della produzione di impresa in tutti i comparti del settore dell’industria manifatturiera (tessile, meccanica, chimica, carta, legno, gomma, ecc..)
  2. sviluppo nel settore dei servizi alle imprese potenziando ed integrando le capacità e le esigenze nei settori trainanti del manifatturiero.

 
 

Innovazione e valorizzazione del settore agro-industriale
 
 

Il settore agroindustriale nell’area del patto POLIS, che è un’area a forte vocazione agricola, oltre che manifatturiera e terziaria, assume una rilevanza strategica per la crescita dell’economia dell’intera area e anche per la crescita della base occupazionale.

La rilevanza strategica deriva dalla capacità delle attività di trasformazione dei prodotti della terra di valorizzare le risorse dell’agricoltura locale, impedendole di perdere ancora di più quote di mercato, rispetto a quanto già accade nelle tendenze nazionali ed internazionali.

Nell’epoca della globalizzazione dei mercati i prodotti della nostra terra sono assediati da due grandi pericoli:

  1. la concorrenza dei paesi in via di sviluppo che si affacciano sul Mediterraneo, che si caratterizzano per clima, ambiente e produzioni molto simili a quelle della nostra area, ma che invadono i mercati europei imponendosi a prezzi assolutamente competitivi, vista la presenza di mercati del lavoro assolutamente anomali rispetto a quelli tipici di economie avanzate;
  2. la scarsa capacità fino ad ora mostrata dai produttori della nostra area a consolidare le proprie posizioni sul mercato nazionale ed internazionale con azioni congiunte di promozione dei prodotti, costituendosi anche in consorzi per l’ottenimento di Denominazioni di Origine Controllata e Protetta per i più tipici prodotti agricoli e di trasformazione degli stessi e con una maggiore vocazione al commercio con l’estero che punti a fattori di posizione altri rispetto al prezzo.
Il settore agro-industriale consente insediamenti produttivi che, tra tutti quelli che rientrano nell’area dell’industria manifatturiera allargata, hanno bassi livelli di impatto ambientale e consentono, nella misura in cui sostengono le attività agricole, di preservare il nostro territorio agricolo.

Interventi nel settore agro-industriale consentono, peraltro, di ottenere – se si definiscono congiuntamente adeguate politiche attive del lavoro – incrementi occupazionali più ampi e che hanno effetti benefici anche nel settore dell’agricoltura e in quello della commercializzazione dei prodotti.
 
 

Il potenziamento del settore agro-industriale e della sua base produttiva è quindi uno degli obiettivi prioritari che i soggetti promotori del Patto Territoriale POLIS intendono perseguire nell’ambito del disegno complessivo di sviluppo integrato e sostenibile del territorio. Tale obiettivo generale deve essere perseguito attraverso le seguenti priorità di azione:
 
 

  1. favorire gli investimenti da parte degli imprenditori per un ammodernamento degli insediamenti produttivi esistenti, un consolidamento di attività già avviate e una diversificazione dei mercati di sbocco;

  2.  

     

  3. favorire azioni di concertazione tra tutte e parti sociali per applicare gli strumenti più recenti di politiche attive del lavoro, al fine di assicurare una maggiore flessibilità del lavoro agganciata a una maggiore produttività dello stesso fattore, ma anche una maggiore qualità del fattore umano impiegato e un incremento degli attuali livelli occupazionali;

  4.  

     

  5. favorire i processi di certificazione di qualità e di standardizzazione dei processi produttivi per quanto riguarda le principali specialità produttive, al fine di avviare le procedure per la costituzione di marchi e l’ottenimento di denominazioni di origine protetta e controllata;

  6.  

     

  7. sostenere la crescita del sistema produttivo del comparto con interventi di formazione delle risorse umane ma anche con una capillare diffusione della cultura di impresa e del mercato.

 
  Sviluppo del turismo
 
 
Il potenziamento delle strutture e lo sviluppo di attività nel settore della ricettività turistica è assunta come condizione essenziale per la valorizzazione e la maggiore fruizione del patrimonio artistico-cultarale disponibile nell'area del Patto.
 
 

Il fatto che tuttora la Puglia centrale, cioè quel territorio coincidente con la provincia di Bari, e in particolare con il comprensorio di POLIS, fatichi ad attrarre visitatori è comprensibile per i seguenti fattori di criticità:

  1. la carenza di figure professionali adeguatamente formate, che abbiano le competenze per individuare itinerari - conoscendo i patrimoni delle singole località - legare tali itinerari a degli eventi (si pensi all’immenso patrimonio di tradizioni folcloristiche e di feste popolari e religiose) e promuovere i comuni, legati tra loro da una storia, da tradizioni e da un patrimonio artistico per molti versi con caratteristiche simili;
  2. la dotazione quantitativamente e qualitativamente ancora non adeguata della struttura ricettiva esistente;
  3. l’assenza di azioni integrate di promozione del territorio e di valorizzazione di tutte le sue ricchezze naturali e artistiche;
  4. la carenza di imprese capaci di gestire con profitto e con efficacia servizi per il turismo.

E’ evidente che per valorizzare i patrimoni artistico-culturali dei comuni di POLIS è necessario sviluppare i servizi di ricezione turistica in senso stretto (alberghi, pensioni, campeggi, villaggi turistici, ecc...).

I Comuni da segnalare nell’ambito del patto per le maggiori potenzialità di sviluppo turistico sono: Conversano, Polignano, Monopoli, Castellana, Alberobello. Tutti i comuni individuati sono definiti ‘turisticamente rilevanti’ in provincia di Bari dalla Legge regionale n.23/96.
 
 

Il turismo, in tale ottica, può essere un efficace strumento per conseguire i seguenti risultati:

In coerenza con quanto fin qui detto, le azioni da favorire nell’ambito del patto territoriale POLIS sono tutte quelle orientate a:
 
 

  1. sviluppare la ricettività, mediante il potenziamento e la riqualificazione delle aziende esistenti, il recupero di strutture edilizie esistenti a fini turistico-ricettivi, la costruzione di nuove strutture ricettive a basso impatto ambientale, compatibili con le tipologie architettoniche locali e con lo sviluppo di verde attrezzato, la dotazione di strutture ricreative e sportive complementari ed integrate alle strutture ricettive;

  2.  

     

  3. sviluppo del turismo rurale e dell’agriturismo, mediante il recupero delle masserie di cui è ricco il patrimonio edilizio rurale, la realizzazione di strutture ricreative e per il tempo libero e di iniziative culturali volte al recupero della civiltà cittadina;

  4.  

     

  5. promozione di attività culturali, convegnistiche e produzioni artistiche, mediante la creazione di strutture destinate ad ospitare eventi culturali aggregativi, attività legate al recupero delle tradizioni culturali artigiane e il recupero di edifici storici di proprietà pubblica e privata per valorizzarne il potenziale di attrazione ricreativa, artistica e promozionale;

  6.  

     

  7. creazione di centri di servizio per la promozione turistica e interventi di infrastrutturazione leggera di zone di rilevante interesse naturalistico;

 
  Realizzazione e potenziamento delle infrastrutture
 
 
La presenza di infrastrutture sul territorio determina, al pari di altre condizioni, la scelta della localizzazione, in quanto lo scenario ambientale è una delle componenti fondamentali, anche implicito, di prodotto.

Facilità degli scambi, superamento delle esternalità negative nella produzione, miglioramento della qualità della vita, sono tutti fattori in grado di condizionare in modo rilevante le decisioni di investimento, e quindi di accrescere l’attrattività del territorio. In un sistema che vede la trasformazione degli assetti produttivi e la globalizzazione degli scambi, le economie esterne alle imprese diventano altrettanto importanti di quelle ottenibili al loro interno.

Per tutto ciò un processo di sviluppo integrato e sostenibile non può prescindere, anzi si fonda anche sulla predisposizione di un piano di infrastrutturazione del territorio, che faccia riferimento soprattutto all’infrastrutturazione ‘leggera’ di supporto ai nuovi insediamenti produttivi nell’area del Patto POLIS.

Le amministrazioni pubbliche che hanno sottoscritto il Patto hanno previsto un insieme di progetti infrastrutturali strettamente funzionali alle iniziative imprenditoriali proposte all'interno del Patto stesso.

A partire dalla fase di realizzazione del patto territoriale, tuttavia, è sentire comune di tutti i soggetti promotori del patto stesso la necessità di allestire nuove progettazioni e reperire risorse aggiuntive (di provenienza regionale, nazionale e comunitaria) per realizzare nuove infrastrutture di potenziamento complessivo dell’area, nel quadro più ampio di azioni finalizzate ad accrescere l’attrattività dell’area del sud-est barese per gli investimenti dall’estero e da altre aree dell’Italia.

Rispetto ai progetti di infrastrutture presentati da parte delle amministrazioni comunali sottoscriventi il protocollo di intesa del Patto Territoriale POLIS, le priorità rispettate sono le seguenti:
 
 

  1. Opere infrastrutturali per le urbanizzazioni delle aree per insediamenti produttivi individuate in ciascun territorio comunale, ivi comprese le infrastrutture funzionali alla costituzione di reti locali tra aree produttive attrezzate collocate su diversi territori comunali e le infrastrutture funzionali alla riduzione dell’impatto ambientale dei nuovi insediamenti e degli insediamenti esistenti;

  2.  

     

  3. Opere infrastrutturali di recupero di aree di grande rilevanza ambientale e naturalistica in funzione di una maggiore fruibilità turistica, in particolare quelle funzionali allo sviluppo di attività di ricezione turistica e alla promozione dei luoghi; particolare attenzione sarà rivolta al recupero e alla tutela delle coste e delle grotte marine presenti lungo il litorale del territorio del Patto.

3.4. Individuazione e selezione delle iniziative
 
 

Per la selezione dei progetti di investimento delle imprese da includere nel Patto Territoriale POLIS è stato pubblicato un bando (riportato in allegato 1) con l'invito agli imprenditori ad aderire con proprie iniziative di investimento al Patto Territoriale. Nel medesimo bando sono stati riportati i criteri adottati dai Promotori per la selezione delle iniziative imprenditoriali e la formulazione della graduatoria di merito che costituisce l'ordine di priorità degli interventi secondo quanto stabilito dalla comunicazione del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica del 16.7.98.

I criteri adottati dai Promotori sono ispirati a valutare l'efficacia ed efficienza della singola iniziativa imprenditoriale sia sotto il profilo produttivo ed occupazionale, sia sotto l'aspetto di ecocompatibilità.

In particolare, i sette indicatori assunti per la valutazione dei progetti di investimento sono:
 
 

  1. Rapporto tra il capitale proprio immesso nell'iniziativa e l'investimento complessivo;
  2. Rapporto tra il numero di occupati attivati dall'iniziativa e l'investimento complessivo;
  3. Rapporto tra la misura massima dell'agevolazione concedibile, per dimensione dell'impresa ed ubicazione dell'unità produttiva, e la misura richiesta;
  4. Dimensione dell'investimento totale. A parità degli altri indicatori, hanno priorità gli investimenti di dimensione più contenuta rispetto a quelli di dimensione più elevata;
  5. Rapporto tra investimenti programmati per la tutela ambientale/risparmio energetico e l'investimento totale;
  6. Indice di localizzazione. E' posto pari ad 1 per le iniziative imprenditoriali che vanno a collocarsi in aree PIP, ASI, Zone artigianali o assimilabili, laddove queste esistano nel Comune di insediamento dell'iniziativa produttiva ed abbiano lotti disponibili. E' altresì posto pari ad 1 nel caso in cui nel Comune di insediamento dell'attività produttiva proposta non siano disponibili tali aree. E' posto, altrimenti, pari a 0,9. Tale indice permette di valorizzare gli investimenti infrastrutturali già effettuati dalle Amministrazioni;
  7. Indice di coerenza del progetto con gli obiettivi definiti nel Patto territoriale, compreso tra 0,7 e 1.

Il punteggio è ottenuto calcolando i valori degli indicatori normalizzati relativi agli indicatori 1, 2, 3, 4 e 5 suddetti mediante la seguente formula:
 
 

Ini = ± (Ii - M) / D
 
 

Dove:

Ini= valore normalizzato per l'iniziativa n dell'indicatore i (i=1,2,3,4,5)

Ii = valore da normalizzare del singolo indicatore

M = media degli n valori da normalizzare (pari a quelli delle iniziative)

D = deviazione standard;

± il segno "+" è usato per gli indicatori 1,2, 3 e 5; il segno "-" per l'indicatore 4
 
 

La somma algebrica ottenuta, ponderata con gli indicatore 6 e 7 mediante la seguente formula:
 
 

ha fornito il punteggio finale I ottenuto dall'iniziativa e ha determinato la posizione della stessa nella graduatoria di preferenza per l'ammissione al finanziamento all'interno del Patto POLIS.
 
 

Rimandando per ulteriori dettagli all'allegato 1, è utile considerare che i primi tre indicatori sono ispirati ai corrispondenti indicatori utilizzati per le graduatorie della legge 488/92 che danno priorità alle iniziative imprenditoriali più efficienti in relazione ai mezzi propri investiti nell'iniziativa, alla occupazione prodotta a regime e alla misura dell'agevolazione richiesta. L'indicatore 4 dà priorità, a parità di altre condizioni, agli investimenti di dimensione più contenuta favorendo un sostegno all'imprenditorialità diffusa nel territorio (secondo i principi ispiratori dello strumento dei patti territoriali) evitando il concentrarsi delle risorse su un numero esiguo di grandi iniziative.

Gli indicatori 6 e 7 costituiscono dei moltiplicatori aggiuntivi che mirano per un verso a valorizzare le infrastrutture già presenti sul territorio e, per altro verso, a ponderare la coerenza delle iniziative rispetto alle finalità del Patto Territoriale.
 
 

Dall'esame delle proposte imprenditoriali avanzate emergono i seguenti dati di sintesi.
 
 

Le iniziative imprenditoriali presentate a seguito del bando pubblico sono state in totale 151 delle quali 117 sono risultate ammissibili al finanziamento, coerenti con gli obiettivi del Patto e perfettamente documentate di quanto necessario per l'istruttoria tecnica e per la successiva istruttoria bancaria.
 
 

Le 117 iniziative imprenditoriali ammissibili al finanziamento risultano distribuite nei diversi settori secondo quanto riportato nella successiva tabella, per un totale di investimenti previsti di 273MLD di cui 118MLD a carico dello Stato, con un contributo di capitali privati pari a 135 MLD con la creazione di nuova occupazione per circa 2000 nuove unità nel periodo '99-2002.
 
 
 
SETTORI
n.iniz.
mezzi propri
Agev. richiesta
nuova occupaz.
investimento totale
AGROINDUSTRIA
5
9.124
9.116
196
19.732
MANIFATTURIERO
64
52.075
45.396
940
98.663
SERVIZI
13
5.619
4.665
84
10.574
TURISMO
35
67.914
59.393
966
144.749
TOTALE
117
134.732
118.569
2.186
273.718

 

Dovendo tuttavia trasmettere per la successiva istruttoria bancaria un complesso di iniziative che comporti un finanziamento a valere sulle risorse destinate dal CIPE non superiore al 20% del limite massimo di 100MLD stabiliti dalla Delibera CIPE del 21.3.97, si è dovuto procedere a selezionare un numero inferiore di iniziative, pure ammissibili, selezionandole in base alla relativa posizione in graduatoria e tenendo presente che le iniziative infrastrutturali proposte dalle Amministrazioni assomanno ad un totale previsto di risorse pari a circa 42MLD. Le iniziative imprenditoriali, pertanto, non possono totalizzare un contributo a carico dello Stato approssimativamente pari a 83MLD.

La selezione delle iniziative da ammettere alla istruttoria bancaria è stata operata rispettando la ripartizione delle risorse nei quattro settori ammissibili secondo quanto stabilito dai Promotori e riportato nel bando in allegato 1.

La percentuale sul totale delle agevolazioni richieste per settore è riportata nella seguente tabella che conferma nel turismo e nel manifatturiero la maggiore progettualità e volontà imprenditoriale all'investimento.
 
 
 
 
 
 
 
SETTORI
Agev. richiesta
perc. sul totale
AGROINDUSTRIA
9.116
7,69%
MANIFATTURIERO
45.396
38,29%
SERVIZI
4.665
3,93%
TURISMO
59.393
50,09%
TOTALE
118.569
100%

 

Proprio nei settori del turismo e del manifatturiero si è dovuto procedere a selezionare le iniziative proposte attingendo dalla graduatoria sino alla concorrenza di 83MLD, componendo come illustrato nella successiva tabella il parco dei progetti di investimenti per il Patto POLIS da sottoporre alla successiva istruttoria bancaria.
 
 

Le 100 iniziative imprenditoriali ammesse all'istruttoria bancaria risultano distribuite nei quattro settori produttivi e dei servizi secondo quanto riportato nella successiva tabella, per un totale di investimenti previsti di circa 208MLD di cui 83MLD a carico dello Stato, con un contributo in termini di capitali privati pari a circa 110MLD, con la creazione di nuova occupazione per circa 1900 nuove unità nel periodo '99-2002.
 
 
 
SETTORI
n.iniz.
mezzi propri
Agev. richiesta
nuova occupaz.
investimento totale
AGROINDUSTRIA
5
9.124
9.116
196
19.732
MANIFATTURIERO
51
42.710
32.281
803
75.393
SERVIZI
13
5.619
4.665
84
10.574
TURISMO
31
48.014
36.956
772
90.788
TOTALE
100
105.468
83.018
1.855
196.486

 

La percentuale sul totale delle agevolazioni richieste per settore risulta la seguente:
 
 
 
SETTORI
Agev. richiesta
perc. sul totale
AGROINDUSTRIA
9.116
11%
MANIFATTURIERO
32.281
39%
SERVIZI
4.665
6%
TURISMO
36.956
45%
TOTALE
83.018
100%

 

Da questa tabella sintetica si evince che il 45% delle risorse rese disponibili dal CIPE andranno a finanziare iniziative imprenditoriali nel settore del Turismo che risulta essere tra i più promettenti in termini di sviluppo economico e sociale per l'area del Patto; il 39% delle risorse saranno destinate al manifatturiero, confermando, con questi dati, l'analisi di scenario socio-economico-produttivo già riportata nel protocollo di intesa e brevemente tracciata nel successivo paragrafo.

I programmi di investimento proposti dalle imprese delineano prospettive di sviluppo coerenti con le finalità dichiarate dai Promotori e con gli obiettivi posti alla base del Patto Territoriale.
 
 

E' utile, in conclusione, dedurre dalla analisi dei due grafici riportati di seguito alcune brevi ma fondamentali considerazioni in merito alla copertura finanziaria dei progetti di investimento proposti nel Patto.
 
 


 
 

Il volume maggiore di investimenti interessa il settore del Turismo e del Manifatturiero che impegnano l'85% delle risorse disponibili.

La percentuale di apporto di mezzi propri è maggiore nel manifatturiero rispetto al settore dei servizi, del turismo e dell'agroindustria.

Nel caso del manifatturiero, in particolare, l'apporto di mezzi propri, insieme alle agevolazioni richieste, coprono quasi totalmente il fabbisogno degli investimenti, annullando il ricorso ad altre fonti di finanziamento a m/l termine.

Nell'agroindustria, a fronte del più contenuto apporto di mezzi propri (peraltro atteso date le difficoltà specifiche del settore) si evidenzia la maggiore richiesta di agevolazione con un sostenuto ricorso ad altre fonti di finanziamento a m/l termine per la copertura degli investimenti.

Nel settore del Turismo, a fronte di una solida esposizione di mezzi propri (comunque inferiore a quella del manifatturiero) si constata il maggio ricorso ad altre fonti di finanziamento per la copertura degli investimenti proposti.
 
 

Tutte le iniziative imprenditoriali prevedono lo sviluppo in un arco temporale compreso tra il 99 e il 2001 con tempi variabili anche e soprattutto a seconda della dimensione dell'investimento proposto.
 
 
 
 

4. Coerenza e integrazione tra le diverse iniziative e validità complessiva del Patto
 
 
 
 

L'analisi dei progetti imprenditoriali presentati al Patto Polis risultano in linea con il quadro socio-economico-produttivo e con le finalità di sviluppo del territorio che i promotori hanno delineato durante la fase di concertazione e definite nel protocollo di intesa.
 
 

Le vocazioni specifiche nell'ambito dei distretti produttivi dei diversi Comuni trovano conferma e si rafforzano nelle iniziative proposte dagli imprenditori.

L'analisi del tessuto produttivo delle diverse aree geografiche del territorio del Patto già condotta nel protocollo di intesa si ritrova rafforzata in termini sia di ampliamento che di nuove iniziative nei settori dominanti le diverse economie locali presenti nel Patto.
 
 

Non a caso i settori del Turismo e del Manifatturiero hanno riconfermato la volontà degli imprenditori ad investire e la prospettiva di un mercato vivace ed in espansione soprattutto per alcune categorie di prodotti.
 
 

La stretta connessione esistente tra le proposte di servizi alle imprese e le iniziative produttive confermano un livello di integrazione progettuale e prospettano una rinnovata capacità di marketing del territorio del Patto.
 
 

La coerenza di ciascuna iniziativa proposta con gli obiettivi del Patto è stata valutata caso per caso verificandone l'efficacia rispetto al sistema produttivo delle imprese e dei servizi. Non a caso gli stessi imprenditori hanno proposto investimenti orientati a rafforzare settori produttivi in forte crescita di mercato o nuove iniziative in grado di ridurre drasticamente la dipendenza dall'esterno del valore aggiunto sui prodotti. Queste considerazioni dimostrano, tra l'altro, una capacità imprenditoriale ed un livello di maturità nella cultura d'impresa che costituiscono carattere essenziale della proposta del Patto Polis.
 
 

La crescita occupazione prevista a fronte delle iniziative imprenditoriali di circa 2000 nuove unità rappresenta un dato estremamente promettente per un'area, come quella del Patto, afflitta da livelli di disoccupazione eccessivamente alti.

Il rapporto tra nuovi occupati ed investimenti previsti è in media di 1,1 per 100 milioni e sta ad indicare la particolare attenzione che gli imprenditori hanno dedicato a questo parametro altamente significativo per le prospettive di sviluppo economico ma soprattutto sociale di tutto il territorio del Patto.
 
 
 
 

5. Fattibilità giuridica e amministrativa del Patto
 
 

Massima attenzione è stata rivolta sia dai promotori che dagli imprenditori alla rapida cantierabilità di tutte le iniziative che si andavano a proporre all'interno del patto.

Il richiamo costante alla verifica puntuale, progetto per progetto, di tutti gli adempimenti necessari per l'avvio e la realizzazione dei progetti di investimento (previsti anche al punto B.16 del modulo di domanda) ha consentito in questa fase finale di poter contare su iniziative per le quali gli atti necessari e le autorizzazioni di merito sono limitate a quelle per le quali gli stessi Uffici Tecnici dei Comuni garantiscono la coerenza dei tempi di rilascio con i tempi di avvio e realizzazione delle iniziative.
 
 

Il contatto costante delle imprese con le amministrazioni e la particolare disponibilità di queste ultime ha permesso di configurare un insieme di progetti la cui fattibilità giuridica ed amministrativa è coerente con i tempi di svlluppo previsti nei Patti territoriale e limitata a soli 48 mesi.
 
 

La sottoscrizione di uno specifico protocollo amministrativo, aggiuntivo rispetto a quanto già indicato in termini di impegni dei sottoscrittori nel protocollo di intesa, conferma, inoltre, gli impegni delle amministrazioni ad avviare la sperimentazione dello sportello unico per le imprese per minimizzare i tempi necessari al rilascio delle autorizzazioni necessarie allo sviluppo delle iniziative proposte nel Patto.
 
 

Gli imprenditori hanno preferito, nella grande maggioranza dei casi, localizzare le proprie iniziative in aree già destinate ad attività produttive ovvero nelle quali nulla ostasse l'insediamento produttivo proposto. Dal canto loro le amministrazioni, nel proporre progetti di infrastrutturazione, hanno puntato sul miglioramento e sul completamento di opere infrastrutturali in ambiti territoriali già positivamente istruiti e destinati a scopi produttivi secondo le procedure amministrative correnti.
 
 

Con questi presupposti iniziali è stato relativamente agevole verificare e constatare la fattibilità giuridica ed amministrativa di ogni singola iniziativa imprenditoriale e infrasrtutturale.
 
 
 
 
 
 
 
 

6. Completezza, concretezza e coerenza dell'insieme degli impegni dei soggetti coinvolti
 
 

Il quadro delle Amministrazioni e degli Enti che hanno sottoscritto il Patto raccoglie in pratica tutti gli enti con poteri di controllo e di autorizzazione che, rispetto alle iniziative imprenditoriali avanzate nel Patto POLIS, saranno chiamati a diverso titolo a predisporre gli atti amministrativi e le autorizzazioni necessarie per l'avvio e la realizzazione delle iniziative previste.

Questa condizione dà forti garanzie in merito alla rapida cantierabilità di ciascuna iniziativa ammessa al Patto e al raggiungimento complessivo degli obiettivi che i Sottoscrittori si sono dati per lo sviluppo locale.
 
 

La completezza delle singole schede di inziative imprenditoriali e infrastrutturali sia sotto il profilo tecnico sia sotto quello amministrativo consente di avviare gli ulteriori accertamenti di carattere economico-finanziario che saranno a breve compiuti dalla banca concessionaria al fine di determinare il pacchetto progettuale definitivo per il Patto Polis.
 
 

La concretezza delle iniziative imprenditoriali, tutte mirate allo sviluppo delle specializzazioni produttive del contesto locale, assicura il raggiungimento di migliori condizioni produttive sia in termini di potenziamento degli insediamenti attuali sia in termini di diversificazione mirante a ridurre la dipendenza dai fattori di produzione esterna.

Le iniziative infrastrutturali, nella loro concretezza, puntualizzano un'azione diretta a sostenere, soprattutto con le necessarie opere di urbanizzazione, le nuove iniziative imprenditoriali, concentrandosi sui distretti produttivi previsti nell'ambito delle diverse amministrazioni comunali.
 
 

Particolare attenzione è stata rivolta alla coerenza di ciascuna delle iniziative imprenditoriali proposte nel Patto con gli obiettivi di sviluppo fissati dalle forze sociali coinvolte e la coerenza complessiva di ciascuna di queste iniziative produttive tra esse nel territorio del Patto. La coesione che è stata richiesta agli imprenditori e la integrazione esistente tra le iniziative produttive e quelle dei servizi alle imprese è sicuramente elemento di sinergia tra le diverse iniziative.

Le infrastrutture previste, inoltre, supportano in modo coerente le iniziative imprenditoriali andando a promuovere completamenti e/o ampliamenti di opere di sicuro e diretto impatto positivo con la crescita delle attività produttive.
 
 

Dalle schede tecniche analizzate non si rilevano ulteriori necessità negoziali con altre strutture territoriali competenti per concessione ed autorizzazione rispetto agli insediamenti produttivi e alle opere infrastrrutturali previste nel Patto POLIS.
 
 
 
 

APPENDICE
 
 

LISTA COMPLETA DELLE INIZIATIVE IMPRENDITORIALI PROPOSTE AL PATTO
 
 
 
 
 
CODICE
Società
Comune unità produttiva
Settore
Agev. Richiesta ml
invest. Tot (C7 pag 5)
cap. proprio (d6 pag 10)
Variaz. occ. prev. (c2 pag 4) DICHIARATI
inv. tutela amb. (BP?)
GRADUATORIA
TOTALE AGEVOLAZIONE SETTORE
PERCENTUALE
34
SE.PO DI FRUGIS FRANCESCO NICOLA D.I. POLIGNANO AGR
802
2.049
1280
27
290
1
145
HERMES SRL SAMMICHELE AGR
1.159
3.693
2420
41
2
21
POLLO DEL TRULLO DI BARLETTA SNC MONOPOLI AGR
1.462
2.998
1400
31
0
3
30
ALADIN D.I. POLIGNANO AGR
2.093
4.998
1500
57
0
4
26
COPPI SRL TURI AGR
3.600
5.994
2524
40
0
5
9.116
7,69%
92
MERMEC SPA MONOPOLI MAN
223
674
451
10
300
1
70
BUONGIORNO ANDREA & C. SAS MONOPOLI MAN
44
129
120
5
0
2
112
LIPPOLIS AMBROGIO D.I. PUTIGNANO MAN
331
1.033
600
13
83
3
129
AZIMUT SRL NOCI MAN
204
639
400
9
4
109
OFFICINA METALMECCANICA DI DE LUCA GIUSEPPE D.I. POLIGNANO MAN
586
1.436
900
19
195
5
102
BUFI MARIA ASSUNTA D.I. MONOPOLI MAN
403
1.793
1389,7
9
6
90
AR ITALIA SRL  CASTELLANA MAN
601
1.500
925
22
135
7
93
NUOVA ITALCIOC SRL NOCI MAN
979
2.092
1320
35
178
8
111
TECNO PRODUCT SERVICE SRL CASTELLANA MAN
2.364
5.413
3300
55
1.240
9
124
RESINA SUD DI SEMERARO MICHELE D.I. PUTIGNANO MAN
130
354
224
7
10
87
VIRO MARE DI VINCENZO UVA E C. SAS MONOPOLI MAN
786
1.951
1420
18
0
11
96
LIMITI SRL MONOPOLI MAN
878
1.854
1000
26
181
12
76
GI.GA DI GALIZIA E GIODICE SNC CASTELLANA MAN
475
1.300
750
19
0
13
95
CAMICERIA MARINO MAZZARELLI DI MAZZARELLI D.CO D.I. CASTELLANA MAN
352
914
745
15
14
133
LAVIS SRL PUTIGNANO MAN
441
1.091
655
8
15
15
125
ANGELA GIANNANDREA & C SRL PUTIGNANO MAN
475
1.116
550
23
16
105
ALFA CONFEZIONI SRL ALBEROBELLO MAN
665
1.273
760
23
17
97
SCM SRL ALBEROBELLO MAN
1.394
2.447
1381
57
18
108
LIPPOLIS & C SNC PUTIGNANO MAN
133
254
254
3
0
19
77
VLADY SRL ALBEROBELLO MAN
1.328
2.474
1386
55
0
20
86
SEFIT INFORMATICA DI GIANNINI E C. SNA NOCI MAN
119
398
140
7
0
21
85
LABORATORIO SARTORIA LILIAN DI SPINOSA LILIAN D.I. MONOPOLI MAN
272
900
400
11
0
22
113
LUISI MARIA D.I. TURI MAN
172
447
183
5
23
119
SACHIM SRL PUTIGNANO MAN
515
1.109
700
5
24
73
LAERA SRL PUTIGNANO MAN
615
1.598
1000
15
25
74
C.S.I. COMPUTER DI MAZZARISI E ELEFANTE SNC CASTELLANA MAN
53
121
70
2
26
81
LIBEST DI LIUZZI DOMENICO E C. SAS NOCI MAN
773
2.007
1400
20
0
27
120
EFFEDUE SRL NOCI MAN
619
1.393
850
11
28
131
PANIFICIO PALUMBO SNC CONVERSANO MAN
615
1.233
650
13
29
69
NET&SERVICE DI RINALDI FLAVIO D.I. CASTELLANA MAN
79
200
90
2
0
30
117
SEI DI AMMIRABILE LUCA D.I. MONOPOLI MAN
644
1.470
740
15
31
118
GIO-ECO SRL MONOPOLI MAN
1.359
2.946
1790
25
32
115
SONNANTE BARTOLOMEO D.I. CASTELLANA MAN
260
621
263
10
33
82
MAGGI SANTINA D.I. ALBEROBELLO MAN
356
1.180
510
10
0
34
126
CERTINI MARMI DI CERTINI C. & C SAS PUTIGNANO MAN
455
959
500
10
35
121
EDDY CONFEZIONI DI D'ARIENZO DOMENICA D.I. MONOPOLI MAN
437
995
558
5
36
132
FRESCOFIORE SRL PUTIGNANO MAN
900
3.026
2126
12
37
19
COMPUTER SERVICE DI LOVECE EMANUELE COSIMO D.I. CASTELLANA MAN
150
316
138
5
0
38
100
ITALIAN STYLE DI ACQUILINO FRANCESCO D.I. ALBEROBELLO MAN
497
1.645
690
15
0
39
72
LILLO PIETRO ANTONIO SAS MONOPOLI MAN
357
719
443
11
40
98
CASULLI GIULIO D.I. PUTIGNANO MAN
66
171
139,4
0
41
134
PILZ ARREDO SRL PUTIGNANO MAN
1.235
2.706
1450
22
42
103
MANCINI GIUSEPPE D.I. POLIGNANO MAN
264
659
250
4
33
43
106
CENTRO POMPE DIESEL DI BELLINO PIETRO D.I. CASTELLANA MAN
686
1.782
1000
10
44
107
SALFER DI ARVIZZIGNO & C SNC CASTELLANA MAN
642
1.448
890
20
151
45
116
DUE EMME DI MICCOLIS V & MIRIZZI A SNC PUTIGNANO MAN
650
1.227
650
14
46
2
GIANNUZZI OSVALDO D.I. CASTELLANA MAN
998
2.591
1500
15
0
47
101
SALAMIDA MARTINA COMASIA D.I. ALBEROBELLO MAN
380
1.257
500
7
0
48
78
PALLADIUM DEL PROF. DARIENZO RAFFAELE D.I. TURI MAN
1.112
2.889
1500
25
0
49
91
RB PROGETTI SNC MONOPOLI MAN
248
450
135
4
30
50
75
PLASTIK LEGNO DI MEZZAPESA ONOFRIO SNC PUTIGNANO MAN
363
1.200
400
5
0
51
32.281
27,23%
135
ASD DI LATERZA PASQUALINA D.I. PUTIGNANO MAN
2.150
4.148
2200
47
52
110
RECCHIA MARMI SRL MOLA MAN
1.289
1.822
850
14
53
150
FER.MONT SRL MONOPOLI MAN
654
1.188
356,5
24
54
104
C&C ARTI GRAFICHE SNC MONOPOLI MAN
228
457
202
4
55
79
CERAMICA DELLE PUGLIE SRL MONOPOLI MAN
1.155
3.000
1500
-9
0
56
94
G.G.GIANNOCCARO E FIGLIO SNC MONOPOLI MAN
196
463
230
3
57
80
PANFICIO SETTEMBRE DI SETTEMBRE A.M. D.I. SAMMICHELE MAN
245
350
105
2
0
58
127
MATRIX SRL CONVERSANO MAN
750
1.330,0
400
8
59
123
STIR.SART. DI SIMONE SNC PUTIGNANO MAN
621
1.362
440
6
60
99
EUROPORCELLAN DECORASUD DI MONTANARO D.I. POLIGNANO MAN
1.260
2.997
1920
0
61
128
ALBA D'ORO DI SANTAMARIA MICHELE D.I. TURI MAN
300
545
180
6
62
130
GIPLA SCRL NOCI MAN
2.452
3.879
1155
52
63
71
EXENIA GROUP SRL MONOPOLI MAN
5.416
7.723
2350
20
64
45.396
38,29%
10
COMPUTER E DINTORNI DI MANGHISI EMMA E C. SAS TURI SER
31
81
65,7
5
0
1
41
LAMANDIA DI NAPOLETANO ISABELLA D.I. MONOPOLI SER
1.571
4.508
2705
3
116
2
1
EUROGEST SRL RUTIGLIANO SER
185
485
285
9
87
3
15
METODO SAS DI CONSOLE CARMINE E C. SAS CASTELLANA SER
49
80
47
2
0
4
4
EDISON CONSULTING DI LIUZZI G. E TRIA M. SNC NOCI SER
128
334
200
10
5
11
CEDRES SRL PUTIGNANO SER
167
388
192
8
0
6
49
SCHETTURI ITALIA DI SCHETTINI A. SAS PUTIGNANO SER
375
987
625
13
35
7
8
GLOBAL ASSISTANCE DI NITTI DOMENICO SAS MONOPOLI SER
98
255
207,9
5
0
8
9
INFOCOMPATIBILIE' DI FILOMENO G. E C. SAS CASTELLANA SER
113
294
219,7
1
0
9
7
GIU.MA. SERVICE SRL NOCI SER
42
59
18
2
0
10
6
SIRIS VIAGGI E TURISMO DI ROSSANO N. E C. S.A.S. NOCI SER
75
194
157,8
10
0
11
3
STUDIO IPPOLITO SAS MONOPOLI SER
481
960
296
9
0
12
17
SERVIZI DI INFORMAZIONI TERRITORIALI SRL NOCI SER
1.350
1.950
600
7
0
13
4.665
3,93%
51
FRUGIS ROBERTO D.I. POLIGNANO TUR
494
1.056
680
17
245
1
47
T.T.TURISMO TURI DEI GERMANI CANNATTARO SNC TURI TUR
1.493
3.738
2140
50
535
2
36
CENTRO SPORTIVO QUADRIFOGLIO ASSOCIAZIONE TURI TUR
486
1.073
655
18
0
3
50
ZIVOLI GIOVANNI D.I. CONVERSANO TUR
1.118
2.968
1850
48
20
4
143
DEL RE PETRONILLA D.I. MOLA TUR
750
2.115
1350
23
35
5
38
TATEO OLGA D.I. PUTIGNANO TUR
114
295
223,8
5
0
6
144
ZIVOLI GIOVANNI D.I. MOLA TUR
889
2.178
1400
29
7
59
MAGEMA SNC DI ALO ANTONIO MONOPOLI TUR
462
908
555
12
0
8
35
ZIVOLI GIOVANNI D.I. CONVERSANO TUR
2.230
5.975
3870
82
45
9
52
HOTEL LE PALME MONOPOLI TUR
1.550
3.990
2750
18
16
10
67
PRATI MIRAMARE SRL MONOPOLI TUR
1.913
4.773
2900
60
0
11
43
HOTEL COLLE DEL SOLE DI DE CARLO VITO D.I. ALBEROBELLO TUR
462
1.200
800
10
0
12
54
HOTEL LE SOLEIL DI V. RINALDI SNC CASTELLANA TUR
602
1.242
551
19
13
65
CENTRO GROTTE SRL CASTELLANA TUR
417
1.084
600
8
0
14
64
D'ERCHIA APOLLONIA D.I. CONVERSANO TUR
222
587
200
6
0
15
37
PENSIONE DEI TRULLI DI BERTINI M 6 C SNC ALBEROBELLO TUR
814
1.613
970
5
2
16
56
NUOVO MONDO SRL MONOPOLI TUR
290
590
300
7
0
17
63
GEAUTUR DI D'ONGHIA GIUSEPPE SAS ALBEROBELLO TUR
1.153
2.996
1700
15
0
18
42
RENNA ANTONIO D.I. MONOPOLI TUR
303
669
264
5
0
19
142
PROGETTO ABITARE SRL MOLA TUR
4.183
18.284
9500
170
20
137
SCIANATICO GIOVANNI D.I. RUTIGLIANO TUR
738
1.786
800
4
21
55
I.S.T. DI TINELLI TOMMASO SAS NOCI TUR
1.632
4.027
1800
20
0
22
140
CO.PUGLIE SRL TURI TUR
1.200
2.000
770
10
23
44
RESIDENCE IL CIGNO DI TINELLA ALESSANDRO D.I. PUTIGNANO TUR
1.036
2.092
1000
20
0
24
16
ASSOCIAZIONE LE ANTICHE VILLE  MOLA TUR
109
109
46,5
1
0
25
45
RISTORANTE MIZAR BLU DI DRAGONE LEONARDO D.I. MONOPOLI TUR
450
1.000
300
15
0
26
138
ZINGARELLO SRL CASTELLANA TUR
80
126
50
1
27
58
ALOS SRL  NOCI TUR
1.968
4.473
2000
15
0
28
57
LA CHIUSA DI CHIETRI DI MASCIULLI SNC ALBEROBELLO TUR
3.647
8.000
4310
46
0
29
46
MARIO VINELLA SRL PUTIGNANO TUR
4.243
7.072
2829
21
10
30
141
HOTEL RISTORANTE GROTTA PALAZZESE DI MONGARDI PIETRO D.I. POLIGNANO TUR
559
820
250
6
31
36.956
31,17%
146
INTINI ANGELO SRL ALBEROBELLO TUR
5.075
15.859
5000
35
450
32
53
TECNICHE MEDICHE AVANZATE SRL CONVERSANO TUR
3.000
5.850
3000
26
33
62
LI.SA IMMOBILIARE SRL MONOPOLI TUR
7.012
14.595
4500
90
0
34
139
NUOVA PIETREGEA SRL POLIGNANO TUR
8.700
19.607
8000
50
35
59.393
50,09%