Delibera CIPE del 21 marzo 97

 

La delibera CIPE del 21 marzo 97 (GURI 8.5.97) adotta per i patti territoriali una disciplina unitaria sostitutiva di tutte le precedenti disposizioni. In essa vengono indicati:

  • finalità e soggetto,
  • aree territoriali
  • soggetti promotori,
  • sottoscrittori
  • soggetto responsabile,
  • contenuto,
  • protocolli aggiuntivi,
  • accordo fra i soggetti pubblici,
  • finanziamenti,
  • procedure
  • erogazioni

 

Settori

 

Le iniziative ammissibili al finanziamento possono riguardare i seguenti settori:

  • industria, agroindustria, servizi, turismo e infrastrutture tra loro integrati (delibera CIPE del 21.3.97)
  • ulteriore estensione a: agricoltura, pesca e acquacoltura, produzione di energia termica o elettrica da biomasse, (Delibera CIPE 11.11.98)
  • caratterizzato da obiettivi di promozione dello sviluppo locale in ambito sub-regionale

Aree territoriali

 

Le aree territoriali nelle quali può avviarsi la realizzazione di un Patto territoriale, così come stabilito dalla delibera CIPE del 21.3.97, sono:

Soggetti promotori

 

Sono indicati dalla delibera CIPE in:

  • Enti locali
  • altri soggetti pubblici operanti a livello locale
  • rappresentanze locali delle categorie imprenditoriali e dei lavoratori
  • soggetti privati

Sottoscrittori

 

Sono oltre che i soggetti promotori, altri enti e istituzioni che possono giocare un ruolo rilevante nella preparazione e nell'attuazione di un piano di sviluppo, come:

  • Regione o provincia autonoma
  • banche e finanziarie regionali
  • consorzi di garanzia collettiva fidi
  • consorzi di sviluppo industriale

Principali soggetti coinvolti - Impegni dei sottoscrittori

 

Come già accennato in precedenza, i principali soggetti coinvolti nella concertazione per lo sviluppo locale sono:

  • Amministrazioni comunali ed enti pubblici locali;
  • Associazioni imprenditoriali e di categoria;
  • Organizzazioni sindacali;
  • Istituti di credito e finanziari.

Ciascuno di questi soggetti, mentre da una parte definisce gli obiettivi rappresentando i bisogni di ciascuna categoria, dall'altra assume obblighi ed impegni per il raggiungimento dei medesimi obiettivi di sviluppo.

In particolare gli Enti Locali e soggetti pubblici si impegnano a:

  • sollecitare gli organismi responsabili dei servizi di pubblica utilità ad individuare e realizzare le opere infrastrutturali funzionali all'attuazione delle iniziative imprenditoriali del Patto;
  • accelerare le procedure per il rilascio di autorizzazioni e quanto altro necessario per snellire l'iter burocratico per la realizzazione degli investimenti sulle aree interessate;
  • favorire la massima celerità al rilascio di pareri, autorizzazioni, assensi, Nulla Osta da parte di Enti e Uffici competenti finalizzati alla realizzazione di interventi pubblici e privati previsti dal Patto.

Regione Puglia

Con l'approvazione della L.R. "Approvazione del bilancio di previsione 1996 e del bilancio pluriennale 1996/99" la Regione Puglia ha assunto l'impegno di intervenire in materia di Patti Territoriali. La citata legge regionale dispone infatti che:

  • ..., la Regione provvede:
  • in presenza di intese di programma o patti territoriali proposti dai soggetti pubblici e privati ad esprimere il parere previsto al punto 4, ultimo comma, della delibera CIPE del 20 novembre 1995;
  • in assenza di iniziative dei soggetti pubblici e privati sul proprio territorio, a promuovere intese di programma da realizzarsi mediante i patti territoriali.
  • Per l'attuazione degli interventi previsti al precedente comma 1, la Giunta Regionale determina le modalità di partecipazione ed individua le risorse da utilizzare del Programma Operativo Puglia del Quadro Comunitario di Sostegno e dei Programmi di Iniziativa Comunitaria affidati alla Regione.

Più recentemente la Regione Puglia con la Delibera di Giunta N. 4083 del 26-11-98 ha provveduto ad una riprogrammazione risorse FESR e approvazione nuova misura 5.3: Interventi a sostegno della programmazione negoziata".

Le risorse finanziarie rivenienti da riduzione o azzeramenti delle Misure 3.1, 3.3.2, 3.4, 4.1 vengono così riarticolate a favore della nuova misura 5.3. Asse QCS N.2: industria, artigianato e servizi alle imprese.

Le organizzazioni imprenditoriali assumono l'onere di:

  • sollecitare la aggregazione di competenze imprenditoriali diverse in conformità agli obiettivi specifici del Patto per garantire una adeguata presenza sui mercati esteri;
  • sensibilizzare le imprese per il miglioramento ed aggiornamento del sistema produttivo locale su iniziative di formazione professionale e di innovazione tecnologica;
  • valutare, di concerto con le organizzazioni sindacali, le azioni per garantire l'incremento dei livelli occupazionali specie a favore dei giovani, utilizzando gli strumenti legislativi e contrattuali di gestione del mercato del lavoro;
  • mettere a disposizione del Patto Territoriale le proprie strutture organizzative e logistiche per l'attivazione di sportelli informativi per promuovere e sostenere nuove iniziative imprenditoriali;
  • promuovere la costituzione di consorzi tra PMI.

Le organizzazioni sindacali, dal canto loro, debbono:

  • concordare politiche salariali finalizzate a favorire l'avvio di nuove attività produttive;
  • adottare, mediante la contrattazione, forme di flessibilità al fine di favorire l'avvio di tali nuove attività;
  • dar luogo, mediante gli strumenti della contrattazione e dei contratti formazione-lavoro, alle flessibilità più opportune.

Le banche e istituti finanziari giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo economico del territorio per i rapporti finanziari che intrattengono con le imprese, alle quali devono assicurare assistenza e migliori condizioni di accesso al credito.

In particolare debbono:

  • sostenere finanziariamente gli interventi produttivi;
  • prestare consulenza in materia finanziaria; predisporre apposite convenzioni con i soggetti promotori;
  • attivare corsie preferenziali in termini di celerità nelle istruttorie bancarie;

Soggetto responsabile

 

E' il soggetto, in forma di società a cui viene delegato il compito di gestire la fase di attuazione del Patto . Esso deve assicurare il monitoraggi delle attività, lo stato d'avanzamento lavori, il rispetto degli impegni ed obblighi dei sottoscrittori e relazionare semestralmente al Ministero in merito all'andamento dell'intero programma.

Il soggetto responsabile viene scelto tra i soggetti pubblici sottoscrittori del Patto o viene costituito da una società mista a maggioranza pubblica (legge 142/90) partecipata dai sottoscrittori.

 

Contenuto

 

Il documento finale del patto territoriale deve riportare ai sensi della 662/96:

  • Specifico e primario obiettivo di sviluppo locale
  • soggetto responsabile
  • impegni ed obblighi di ciascun sottoscrittore
  • attività ed interventi da realizzare (soggetti, tempi e modalità)
  • piano finanziario e piano temporale
  • protocolli aggiuntivi

Finanziamenti

 

I finanziamenti, per ciascun Patto Territoriale, sono i seguenti:

  • fino a 100 MLD a valere sulle specifiche risorse del CIPE
  • fino a 50 MLD a valere sulle specifiche risorse del CIPE per i Patti Territoriali Specializzati nel settore del Turismo, Agricoltura, Pesca e Acquacoltura disposti dalla Delibera CIPE n.77 del 9-6-99 (G.U. 5-8-99).
  • gli oneri per le infrastrutture non devono superare il 30%
  • la quota dei mezzi propri per le iniziative imprenditoriali non può essere inferiore al 30% del relativo investimento.

Possono concorrere ulteriori risorse comunitarie, statali, regionali e locali. L'intensità dell'agevolazione concedibile per le iniziative imprenditoriali non può superare i valori stabiliti dalla UE nell'ambito delle aree obiettivo 1 dei Fondi Strutturali.

 

Società convenzionate per l'istruttoria

 

Il Ministero del Bilancio, riconosciuta la effettiva difficoltà da parte delle Amministrazioni locali nell'avviare iniziative di patti Territoriali, ha stipulato delle convenzioni con alcune società specializzate nell'istruttoria tecnico-amministrativa dei patti.

Il ricorso a questa procedura è stata particolarmente sfruttato dai soggetti interessati ai Patti. La G.U. del 7.1.98 e del 3.2.98 riporta l'elenco delle 26 società convenzionate con il Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione economica, a cui i soggetti promotori di Patti Territoriali possono richiedere, senza alcun onere, supporto ed assistenza tecnica ed amministrativa per la predisposizione di Patti Territoriali.

Servizi offerti dalle società di assistenza

 

  • corretto inquadramento programmatico del Patto Territoriale, come tale intendendosi la coerenza complessiva del Patto stesso e delle singole iniziative in esso contenute con le linee ed i metodi, anche finanziari, di attuazione della programmazione locale;
  • validità ed efficacia delle singole iniziative contenute nel Patto Territoriale in relazione agli obiettivi di sviluppo locale perseguiti, anche in termini di incremento complessivo dell'occupazione;
  • coerenza ed integrazione, sia sul piano funzionale che su quello temporale, tra le diverse iniziative contenute nel Patto Territoriale;
  • fattibilità giuridica ed amministrativa del Patto Territoriale, anche attraverso l'inventario di tutti gli atti e le procedure occorrenti ai fini dell'avvio, della realizzazione e della fruizione delle singole iniziative, nonché l'individuazione di tutti i soggetti pubblici che, in quanto necessariamente coinvolti nell'attuazione del Patto, dovranno essere chiamati a sottoscriverlo una volta approvato;
  • completezza, concretezza e coerenza dell'insieme degli impegni ed obblighi di ciascuno dei soggetti chiamati a sottoscrivere il Patto Territoriale una volta approvato;
  • compatibilità del Patto territoriale con lo sviluppo ecosostenibile, in termini sia di salvaguardia che di valorizzazione delle risorse ambientali.

Fasi di sviluppo di un Patto Territoriale

 

Attivazione

  • Avvio dell'iniziativa da parte di uno dei soggetti promotori (in genere un o più sindaci)
  • Prima riunione con il coinvolgimento di altri sindaci per valutare la fattibilità dell'iniziativa.
  • Coinvolgimento di altri soggetti:
  • Organizzazioni sindacali,
  • Associazioni imprenditoriali e di categoria,
  • Amministrazioni comunali ed enti pubblici locali,
  • Istituti di credito e finanziari
  • Avvio della concertazione tra le parti sociali.
  • Costituzione degli organismi: Comitato dei promotori, segreteria tecnica.
Promozione e concertazione

  • Analisi dello scenario socio-economico e degli assi prioritari dello sviluppo locale
  • Concertazione sugli obiettivi prioritari di sviluppo per l'area del patto
  • Definizione dell'area territoriale del patto
  • Produzione ed approvazione di un documento preliminare di concertazione

Protocollo di intesa

  • Struttura del Programma Operativo per lo Sviluppo Locale (POSL)
  • Definizione degli impegni da parte delle forze sociali
  • Pubblicizzazione e raccolta delle idee-progetto attraverso una scheda sintetica
  • Analisi delle dotazioni infrastrutturali funzionali alla realizzazione del programma di intervento
  • Predisposizione del protocollo di intesa
  • Firma del protocollo di intesa
Assistenza

  • Scelta della società di assistenza tecnica ed amministrativa
  • Inoltro al Ministero del Bilancio del protocollo di intesa e della richiesta di assistenza tecnica ed amministrativa da parte di una società convenzionata
  • Predisposizione del programma operativo
  • Costituzione del Comitato di Verifica e Controllo (CVC)
  • Approvazione da parte del CVC del programma operativo
Progettazione del Patto

  • Raccolta ed organizzazione di tutti gli atti e le deliberazioni necessarie per la realizzazione degli interventi
  • Redazione del documento finale del Patto Territoriale ed inoltro al Ministero del Bilancio
  • Predisposizione di protocolli aggiuntivi:
    • Protocollo sul lavoro e le relazioni industriali (tra imprenditori e sindacati)
    • Protocollo amministrativo (tra Amministrazioni ed enti pubblici) punto 2.8 delibera CIPE 21.3.97
    • Protocollo finanziario (tra gli istituti di credito e finanziari)
    • Protocollo per la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica (tra Ministero degli Interni, Prefettura e soggetti promotori)
Verifica e approvazione

Verifica Ministero

  • Verifica e approvazione da parte Ministero del Bilancio e della Programmazione Economica e immissione in apposita graduatoria secondo gli indici di cui alla delibera CIPE del 9-7-98
  • Emanazione graduatoria di ammissione al finanziamento dei patti

Approvazione/decreto

  • Emanazione di un decreto di approvazione da parte del Ministero del Bilancio.
Sottoscrizione

  • Stipula del Patto territoriale presso il Ministero del Bilancio
  • Trasmissione degli atti alla Cassa Depositi e Prestiti che dispone le erogazioni secondo le modalità stabilite dal decreto ministeriale.

In sintesi la procedura per un Patto Territoriale può essere rappresentata attraverso lo schema 1 e lo schema 2 .

 

Lo stato dei patti

I 12 "vecchi patti" approvati dal CIPE

Patto

data

imp

infr.

Stato

occ.

Brindisi

31.7.97

108.921

4.160

76.236

573

Madonie

31.7.97

82.826

17.075

84.699

324

Miglio d'oro

14.10.97

102.922

20.000

75.618

581

Enna

2.6.97

117.983

 

97.045

404

Siracusa

2.6.97

71.191

 

49.077

380

Benevento

31.7.97

101.001

15.889

97.795

279

Caserta

31.7.97

107.863

 

73.468

394

Lecce

31.7.97

118.036

34.058

100.000

1.904

Nuoro

31.7.97

52.873

985

44.371

198

Vibo Valentia

31.7.97

82.826

17.075

84.699

324

Palermo

14.10.97

105.689

6.000

72.764

777

 

I 23 Patti con la nuova procedura approvati dal Ministero il 3-2-99

GR.

PATTO

IND.

FIN. PUBB.

1

Cosentino

2,254

92.462

2

Rieti

2,181

13.307

3

Lametino

2,057

94.391

4

Bari

1,928

60,521

5

Alto Tirreno Cosentino

1,831

87.658

6

Locride

1,774

99.526

7

Messina

1,709

94.804

8

Sele-Tanagro

1,629

77.305

9

Area Sud Basilicata

1,542

16.831

10

Matera

1,477

32.072

11

Castellaneta, Martinafranca

1.445

75.000

12

Ferrara

1,426

42.591

13

Sistema Murginao

1,396

24.656

14

Taranto

1,389

77.696

15

Avellino

1,363

55.630

16

Frosinone

1,278

60.654

17

Livorno

1,204

58.189

18

Alessandria

0,994

44.448

19

Rovigo

0,988

84.932

20

Massa Carrara

0,893

57.444

21

Valdichiana

0,893

90.213

22

Cuneese

0,608

9.185

23

Piombino Val di Cornia

0,600

65.293

 

I 7 nuovi Patti approvati dal Ministero il 2-6-99

1

Catanzaro

91.2 MLD

2

Teramo

100 MLD

3

Polis (Bari)

66.1 MLD

4

Baronia (Avellino)

65.2 MLD

5

Foggia

71.7 MLD

6

Simeto-Etna (Catania)

100 MLD

7

Conca Barese (Bari)

35.3 MLD

 

La situazione in Italia è la seguente:

 

La situazione complessiva in Puglia è la seguente

 

 

 

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