ITALIA I Patti Territoriali in provincia di Rovigo, a Caltanissetta e Lamezia Terme Questi Patti Territoriali italiani illustrano come gli attori locali, quali le autorità locali e i sindacati possano lavorare congiuntamente per promuovere l'imprenditoria, sostenere le PMI e la creazione di nuovi posti di lavoro. I Patti Territoriali delle province di Rovigo, Caltanissetta e Lamezia Terme sono stati impostati per favorire la creazione e l'espansione di attività imprenditoriali e promuovere lo sviluppo locale in generale. Queste aree sono caratterizzata da un debole coordinamento delle attività agroindustriali (Rovigo), il declino industriale e agricolo (Caltanissetta), la disoccupazione e uno scarso sviluppo industriale (Lamezia Terme). Questi Patti Territoriali vogliono promuovere lo sviluppo locale e attraverso azioni di promozione delle PMI, creazione di impiego e formazione. Nelle tre aree sono state sviluppate attività diverse ed articolate.
Tutti le parti sociali di Rovigo hanno avviato un processo di cooperazione con le autorità locali (municipali e provinciali) nel quadro della Confindustria. Il Patto Territoriale di Caltanissetta è stato promosso dall'Associazione degli industriali, che in un primo tempo ha lanciato un processo di cooperazione con i sindacati, poi con le autorità locali (municipali e provinciali). Il Patto Territoriale di Lamezia Terme è stato lanciato dall'assemblea permanente dei sindacati. Esso raggruppa la città di Lamezia e 20 comuni nell'ambito territorio circostante. Per motivare i partecipanti, il Patto Territoriale di Rovigo si basa su rapporti positivi con i sindacati, una situazione geografica favorevole e la presenza di una solida base di risorse umane (caratterizzata da professionalità, esperienza e flessibilità). A Caltanissetta un protocollo di tipo innovativo in materia di relazioni industriali ha introdotto per la prima volta opzioni specifiche in materia di miglioramento delle condizioni di lavoro e ha fornito un punto di convergenza importante fra i partner interessati. Il Patto Territoriale di Lamezia Terme ha lanciato un progetto di sviluppo locale con obiettivi chiari che hanno aiutato a focalizzare l'attenzione di tutte le parti sociali coinvolte. Le attività svolte a Rovigo si caratterizzano per una forte integrazione dell'attività economica, l'intervento innovativo del settore ambientale, la creazione di posti di lavoro e accordi industriali riguardanti il costo della manodopera, che hanno permesso la crescita dell'occupazione. Le attività di Caltanissetta s'incentrano su quattro progetti: integrazione delle PMI, formazione e qualità, sviluppo del potenziale turistico e sviluppo dell'agricoltura e delle attività agroindustriali. Il patto territoriale di Lamezia Terme si è dato come obiettivo principale lo sviluppo del potenziale locale e precisamente l'aiuto alle attività innovative lanciate da alcune imprese agricole, la promozione di un'immagine di qualità dell'agricoltura, la promozione del settore agroindustriale, la valorizzazione del patrimonio culturale della regione, il sostegno all'espansione delle PMI, l'attuazione di un sistema di trasporto multimodale, lo sviluppo del turismo balneare e dell'agriturismo e lo sfruttamento di opportunità create dalla fiera agricola annuale. ITALIA Val Venosta - un esempio di sviluppo rurale La credibilità dipende spesso dai risultati stabiliti agli inizi dell'azione. Il rafforzamento delle capacità locali e del potere delle comunità locali potranno essere una valida base per l'elaborazione di un programma d'attività ricco e complesso, come dimostrato dall'esempio. Classificata come zone d'Obiettivo 5b, la Val Venosta ("Vinschgau" in tedesco) è una delle regioni di lingua tedesca nell'Italia settentrionale, elegibile all'Ob. 5b. Le catene montuose che circondano la valle condizionano e isolano l'attività prevalentemente agricola, turistica e artigianale del territorio. In questo sistema, caratterizzato da un'economia essenzialmente familiare, l'isolamento e il particolarismo linguistico e culturale contribuiscono a conservare presso i produttori una certa diffidenza sia verso gli aiuti provenienti dall'esterno che verso ogni forma di cooperazione. Dal lancio del programma LEADER I nel 1992, un metodo comune di sviluppo fa convergere diversi interventi: il sostegno delle autorità provinciali, l'analisi della regione da parte dell'Università di Innsbruck, il lavoro di riflessione e di elaborazione di strategie di sviluppo che ne deriva, l'animazione e l'organizzazione di partenariati da parte di un'agenzia di sviluppo. A questo punto esistono tutti gli elementi necessari per assicurare la riuscita del programma di sviluppo. Risorse significative vengono fornite dalla Provincia e importanti meccanismi di prefinanziamento vengono messi a punto per poter rispondere rapidamente alle richieste dei beneficiari, guadagnando così la fiducia degli abitanti della valle. Per favorire la partecipazione degli attori locali sono stati creati quattro livelli di partenariato: un partenariato finanziario (Provincia, Governo italiano e Unione europea); un partenariato di gestione del programma (consorzio intercomunale); il Gruppo d'azione locale LEADER I composto dagli otto sindaci dei comuni interessati (consorzio intercomunale), da rappresentanti dei settori economici e dal coordinatore; cinque gruppi di lavoro informali già accettati dagli attori locali. Tre di questi gruppi si dedicano ai settori d'attività prevalenti (agricoltura, turismo, artigianato) e due a questioni trasversali (formazione professionale, telematica, ecc.). Questi gruppi sono riusciti ad associare esponenti-chiave del mondo economico e politico, in un lavoro collettivo di riflessione strategica, facendo emergere idee progettuali. Per ciascun progetto vengono messi a punto specifici programmi di formazione, e questo permette non solo di preparare bene gli attori interessati ma anche di verificare che un progetto possa produrre a breve termine un valore aggiunto effettivo o, in caso contrario, di rinunciare ad esso. Si possono così portare avanti iniziative prese dai partenariati nell'ambito dello stesso settore di attività. Per esempio, 20 officine meccaniche si raggruppano per aprire un magazzino al quale rifornirsi e gestire collettivamente i servizi di assistenza ai clienti. Si costituiscono anche partenariati intersettoriali: per esempio alcuni costruttori, falegnami, pittori ed elettricisti formano un consorzio di costruzione ecologica. Quando tutti gli attori locali diventano consapevoli delle opportunità fornite dal programma LEADER I, possono nascere progetti di gestione del territorio di comune interesse: ne è un esempio l'apertura di una pista ciclabile lungo l'intera valle. Proposta da alcuni albergatori, l'idea provoca una certa esitazione dei sindaci, poiché incontra l'opposizione degli agricoltori che finora riservavano l'uso di sentieri rurali alle loro macchine. In una fase relativamente avanzata del programma, l'ostacolo viene finalmente superato e questo sottolinea il confermarsi di una cultura di partenariato fondato sulla solidarietà e la cooperazione. FINLANDIA Mobilifici e lavorazione del legno in teläpohjanmaa Sulla costa occidentale finlandese, alcuni fabbricanti di mobili lavorano insieme per diversificare i loro prodotti, migliorarne la qualità ed incrementare le vendite. Riescono così a sviluppare le loro imprese, la loro regione e l'occupazione. Nella provincia finlandese dell'Ostrobothnia meridionale, situata sulla costa occidentale, si trova la maggior parte dei piccoli fabbricanti di mobili. Il grosso della loro produzione è destinato al mercato finlandese. Fino al 1989, la domanda interna è stata elevata. Da allora c'è stata un'inversione di tendenza: si è verificato un calo delle vendite e una conseguente perdita di posti di lavoro. Fino a quel momento la collaborazione tra imprese era stata piuttosto limitata. Di fronte alla crisi, la necessità di collaborare diventa evidente e le imprese decidono di mettersi in rete, al fine di incrementare la qualità dei mobili fabbricati in Ostrobothnia e di aumentarne le esportazioni. Col sostegno del Ministero del Lavoro cinque municipalità creano una rete e definiscono un primo progetto, attuato da un partenariato fra pubblico e privato. Esso si propone di unire le imprese mediante sistemi di collaborazione in funzione delle loro dimensioni. Così, un sistema raccoglie le imprese più grandi, un altro quelle medie, un terzo le più piccole. I sistemi sono poi collegati fra loro. Le grandi imprese collaborano essenzialmente nel settore del marketing e dell'esportazione. Esse si appoggiano su sistemi di subcontinenti che si specializzano nella fabbricazione di prodotti molto specifici. Viene anche creata una rete di società di trasporto. Il finanziamento del progetto viene assicurato combinando contributi da parte del Ministero del Lavoro, delle imprese stesse e del Ministero del Commercio e dell'Industria. Vengono designati un capo progetto e un comitato direttivo che comprende rappresentanti delle imprese, delle municipalità, delle agenzie locali per l'occupazione, del Ministero del Commercio e dell'Industria, del Fondo di Sviluppo Regionale e di centri tecnologici. Vengono costituiti otto sistemi di questo tipo. Il giro d'affari e le esportazioni delle 60 imprese associate aumentano rapidamente. Dal 1992 al 1995 vengono creati 200 posti di lavoro. I servizi locali dell'occupazione assicurano la formazione necessaria ai nuovi assunti. Forti di questi successi, 12 municipalità ed il Ministero del Lavoro decidono, nel 1995, di sostenere un nuovo progetto per il periodo che va dal 1995 al 1998. Finanziata dal FEDER, l'iniziativa mira prioritariamente a indurre le piccole imprese a collaborare maggiormente nei settori del design, dell'amministrazione, del marketing e dell'esportazione. Questo dovrebbe consentire loro di allargare il mercato al di fuori dalla Finlandia. 6o imprese vengono collegate fra loro da piccoli gruppi costituiti in funzione del tipo di fabbricazione. Insieme, 46 di queste imprese creano una società di marketing e d'esportazione della quale diventano gli azionisti. Vengono messi a punto degli strumenti di gestione della rete: sistemi di certificazione della qualità e di assistenza contabile e finanziaria, applicazioni informatiche sofisticate per la pianificazione e le funzioni amministrative. Per garantire la qualità delle materie prime (legno), vengono anche intensificate le collaborazioni con i fornitori. Vengono disegnati nuovi modelli di mobili in betulla che saranno presentati alla fiera di Colonia nel gennaio del 1998. Questo secondo progetto ha già permesso di creare 113 nuovi posti di lavoro e si prevedono ulteriori incrementi, in misura di diverse centinaia, entro il 2005, grazie all'aumento delle esportazioni. GERMANIA Rete di Progetti NOW - promuovere la nascita di imprese e imprenditoria femminile Gli esempi tedeschi della TGS e di una rete di progetti NOW, nonostante abbiano priorità e obiettivi diversi, illustrano come i i partenariati locali possano stimolare la nascita di nuove imprese e di posti di lavoro in nuovi settori, specialmente in quello delle tecnologie avanzate e della ricerca scientifica. Questa rete, finanziata nel quadro dell'Iniziativa Comunitaria NOW, raggruppa quattro progetti nel Land tedesco del Baden-Württemberg. Ciascuno di questi progetti assicura servizi d'informazione, di consulenza, di controllo e di formazione alle donne candidate alla creazione di imprese o che già hanno creato proprie aziende. L'obiettivo è quello di mettere in piedi un incubatore di PMI o di fare in modo che gli incubatori esistenti rispondano meglio alle esigenze delle donne che creano delle imprese. I quattro progetti si ripartiscono i compiti e sviluppano una specializzazione tecnica congiuntamente in settori quali l'assistenza agli ammalati, i servizi alle imprese, il telelavoro, la produzione artigianale e, più in generale, in tutto quel che riguarda l'espansione di un'impresa: fiscalità, capitale di avviamento, capitale di rischio, ecc. La collaborazione tra i quattro progetti è ulteriormente rafforzata dal collegamento con le Camere di Commercio e il Ministero Regionale dell'Industria e del Commercio. Le persone che cercano consulenza vengono anche indirizzate verso la fonte d'informazione più competente nella regione. |
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