PATTO TERRITORIALE
AREA METROPOLITANA DI BARI

PROTOCOLLO AGGIUNTIVO

Comuni: Adelfia, Bari, Bitetto, Bitritto, Capurso, Casamassima, Cellamare, Modugno, Noicattaro, Sannicandro, Triggiano, Valenzano

 

 

Relazione Finale

Data 11 settembre 1999

 

 

INDICE

 

1. Informazioni generali *

1.1. Il Protocollo Aggiuntivo al Patto Territoriale di Bari: premessa e contesto di riferimento *

1.2. Soggetti Promotori e Soggetto Responsabile *

1.3. Elenco delle iniziative imprenditoriali ed infrastrutturali ordinate secondo graduatoria di priorità *

2. CORRETTO INQUADRAMENTO PROGRAMMATICO *

2.1. Descrizione sintetica della situazione di riferimento *

2.2. Individuazione delle finalità generali del Patto e relazione con la programmazione regionale *

2.3. Compatibilità complessiva del Patto con lo sviluppo ecosostenibile *

3. Validità ed efficacia delle singole iniziative in relazione agli obiettivi di sviluppo locale *

3.1. Individuazione dei fabbisogni e degli obiettivi di intervento *

3.2. Quantificazione degli obiettivi di sviluppo locale *

3.3. Descrizione delle linee di intervento previste e presumibili impatti sul conseguimento degli obiettivi *

3.4. Individuazione e selezione delle iniziative *

4. Coerenza e integrazione tra le diverse iniziative e validità complessiva del Patto *

5. Fattibilità giuridica e amministrativa del Patto *

6. Completezza, concretezza e coerenza dell'insieme degli impegni dei soggetti coinvolti *

APPENDICE: GRADUATORIA DELLE INIZIATIVE IMPRENDITORIALI DEL PROTOCOLLO AGGIUNTIVO DEL PATTO DI BARI *

ALLEGATO: Bando per la presentazione delle richieste di agevolazione *

ALLEGATO: RELAZIONE FINALE DI ISTRUTTORIA TECNICA DEL PATTO TERRITORIALE DI BARI *

 

 

1. Informazioni generali

1.1. Il Protocollo Aggiuntivo al Patto Territoriale di Bari: premessa e contesto di riferimento

Il Patto Territoriale dell'Area Metropolitana di Bari è nato dalla volontà di tutte le forze sociali economiche e produttive del territorio di dare impulso e sostegno allo sviluppo integrato e coordinato dei settori economici più trainanti per l'economia locale migliorando, al tempo stesso, le condizioni sociali della popolazione e la vivibilità del territorio.

La concertazione tra le parti sociali ha esaltato il ruolo propulsivo delle amministrazioni e si è sviluppata in una logica di confronto e di collaborazione, tesa a creare le premesse per il successo dell'iniziativa.

Il primo documento strategico, strutturato in termini di analisi dei principali comparti economici e produttivi, delle potenzialità endogene del territorio e dei punti di forza e di debolezza caratteristici dell'area, è stato realizzato e sottoscritto dai promotori del Patto Territoriale di Bari sin dal 12-1-98.

In occasione del della delibera CIPE del 9-7-98, per il bando in scadenza il 30-11-98, i promotori del patto territoriale hanno invitato le forze imprenditoriali, con apposito bando pubblicato il 21.9.98, ad aderire al patto territoriale avanzando proposte di progetti di investimento coerenti con gli obiettivi di sviluppo locale stabiliti nella fase di concertazione.

I risultati di questa fase sono confluiti nella Relazione Finale del Patto Territoriale di Bari trasmessa per la successiva fase di istruttoria bancaria al Banco di Napoli, insieme ai progetti imprenditoriali ed infrastrutturali, elaborati seconda la normativa vigente.

L'istruttoria bancaria è stata effettuata tra il 25.10.98 e il 30.11.98. La Relazione Conclusiva del Banco di Napoli, inoltrata al Ministero del Tesoro il 30.11.98, entro i termini fissati dalla delibera CIPE del 9-7-98, riportava l'esito istruttorio positivo per 57 iniziative imprenditoriali e 2 interventi infrastrutturali.

In data 29-1-99, con i decreti n. 991 e n. 996, il Ministero del Bilancio, del Tesoro e della P.E. ha approvato il Patto Territoriale di Bari inserendolo nella graduatoria dei Patti ammessi al finanziamento per un importo complessivo di Lire 60.520.600.000.

I sottoscrittori del Patto hanno provveduto a definire il Soggetto Responsabile dell'attuazione del Patto, che si costituiva il 29-4-99 come Società per Azioni denominata "Patto Territoriale Area Metropolitana di Bari" (PTAMB).

Gli impegni sottoscritti e riportati nei protocolli di concertazione (protocollo sugli adempimenti amministrativi, protocollo sulla finanza, protocollo delle relazioni industriali, protocollo delle relazioni sindacali, protocollo per la sicurezza e l'ordine pubblico) a completamento del quadro degli impegni assunti nel Patto Territoriale, hanno lo scopo di garantire le migliori condizioni operative per lo sviluppo dei singoli progetti imprenditoriali nel rispetto degli obiettivi complessivi del Patto.

Mentre si procede, allo stato attuale, a dare attuazione al programma del Patto Territoriale di Bari già approvato dal Ministero del Tesoro, nuove ulteriori proposte imprenditoriali, coerenti con gli obiettivi di sviluppo fissati, vengono avanzate al soggetto responsabile del Patto da parte delle forze imprenditoriali interessate ad avviare ulteriori iniziative di investimento nell'area del Patto.

Pertanto, ai sensi del punto 2.7 della delibera CIPE del 21.3.97, il soggetto responsabile del Patto Territoriale di Bari si è fatto carico di promuovere l'attivazione di un Protocollo Aggiuntivo, in relazione alle ulteriori iniziative di investimento che si sono venute a determinare.

Questo Protocollo Aggiuntivo è finalizzato ad utilizzare le risorse residue del Patto Territoriale di Bari, nella misura di 39,5 MLD, che costituiscono il complemento, rispetto a quanto già approvato come finanziamento, ai 100 MLD previsti dal punto 2.9.a) della delibera CIPE del 31 marzo 97 come importo massimo di finanziamento per ciascun patto territoriale.

Il Protocollo Aggiuntivo è stato perfezionato seguendo lo stesso iter procedurale del patto territoriale di cui al punto 2.10.1 (Attivazione) della citata delibera CIPE del 21-3-97, così come disposto al punto 2.7 della medesima delibera.

Per maggior chiarezza circa la possibilità di avviare un Protocollo Aggiuntivo e circa le procedure e le modalità di predisposizione dello stesso, in data 28 giugno 1999 il soggetto responsabile del Patto di Bari ha inoltrato al Ministero i seguenti quesiti, ai quali non è pervenuta, ad oggi, alcuna risposta:

  1. Se il cofinanziamento ammissibile per un protocollo aggiuntivo possa essere concesso fino alla concorrenza dei 100 miliardi di lire disposti al punto 2.9 della citata delibera, rispetto a quanto già finanziato per il medesimo patto. Nella fattispecie, fino alla concorrenza di 39.479,4 milioni di lire rispetto ai 60.520,6 milioni di lire finanziati per il patto di Bari.
  2. Se per un protocollo aggiuntivo debba applicarsi integralmente la procedura già utilizzata per il bando del 30.11.98 e del 10.4.99 con riferimento alla vigente normativa, in merito ai settori ammissibili, al modulo di domanda, alle modalità di predisposizione della documentazione e alla istruttoria tecnico-amministrativa e bancaria.
  3. Se la delibera CIPE del 9.6.99 che prevede l'assegnazione di risorse per il finanziamento di nuovi patti territoriali riservi, per il bando in scadenza il 10.10.99, risorse per il finanziamento di protocolli aggiuntivi in relazione a patti già finanziati.

In mancanza di ulteriori riferimenti utili, si è provveduto, quindi, in occasione della bando per l'assegnazione di risorse a nuovi patti territoriali di cui alla delibera CIPE del 9-6-99, ad avviare l'iniziativa di un Protocollo Aggiuntivo attenendosi alla normativa e alla disciplina vigente in materia di patti territoriali.

I promotori del Patto territoriale di Bari hanno dato incarico al soggetto responsabile, la S.p.A. "Patto Territoriale dell'Area Metropolitana di Bari", di provvedere a tutti gli adempimenti necessari.

La fase di concertazione tra le forze imprenditoriali e sociali che è stata sviluppata per stabilire le modalità e i tempi per la predisposizione del Protocollo Aggiuntivo ha riconfermato gli obiettivi strategici posti alla base del patto territoriale di Bari e gli impegni ed obblighi assunti dai sottoscrittori nel patto stesso.

Il Protocollo Aggiuntivo viene inteso dai promotori come naturale prosecuzione del programma di investimenti previsti nel patto territoriale. Questo programma di investimenti, per i tempi ristretti nei quali ci si è ritrovati ad operare in occasione del bando in scadenza al 30.11.98, non ha potuto essere perfezionato nella progettualità presentata e non ha potuto cogliere tutte le risorse messe a disposizione per i progetti imprenditoriali ed infrastrutturali allora proposti.

Nella logica della naturale prosecuzione e del necessario completamento del programma del Patto Territoriale, il Protocollo Aggiuntivo mira a sostenere le iniziative imprenditoriali negli stessi settori trainanti dell'economia locale, traendo vantaggio anche dalle correlazioni e dalla complementarietà che viene a determinarsi con le iniziative imprenditoriali ed infrastrutturali già approvate con il patto precedente.

I promotori rinnovano i propri impegni ed obblighi già sottoscritti nel patto, e riconfermano gli obiettivi di sviluppo che in questa relazione vengono brevemente tracciati, rinviando alla Relazione Finale del Patto Territoriale di Bari per gli ulteriori dettagli.

Lo stesso quadro socio-economico, già ampiamente descritto ed approfondito nella Relazione Finale del Patto Territoriale, insieme con le prospettive di sviluppo e le attese delle forze imprenditoriali locali, costituiscono lo scenario di base e le motivazioni che supportano la presentazione al Ministero del Tesoro di questo protocollo Aggiuntivo.

Nello spirito di continuità e di completamento di un programma di interventi che ha trovato solo in parte il co-finanziamento atteso, i promotori hanno promosso l'avvio del Protocollo Aggiuntivo al Patto Territoriale di Bari riproponendo, per i progetti di investimento, le medesime condizioni di cui al Patto già approvato.

In particolare, il bando di invito agli imprenditori ad aderire con proprie proposte imprenditoriali al Protocollo Aggiuntivo è stato realizzato con le medesime condizioni sia in termini di indicatori utilizzati per la valutazione delle iniziative di investimento, sia in termini requisiti di ammissibilità delle attività e dei proponenti. Copia del bando integrale è riportato in Allegato.

I settori ammessi al finanziamento nel Protocollo Aggiuntivo, ai termini del punto 2.1 della delibera CIPE del 21-3-97 e delle estensioni previste dalla delibera CIPE del 11-11-98, sono state limitate a quelli dell'industria, dell'agroindustria e dei servizi, essendo stati avviati contemporaneamente due patti territoriali specializzati per il turismo e l'agricoltura, nei quali far confluire le proposte inerenti questi settori.

 

Il contesto territoriale di riferimento

 

Il territorio del Patto Territoriale di Bari corrisponde in parte al sistema identificato come parte del territorio dell'area metropolitana di Bari, che sta assumendo nel tempo una propria ben definita identità sia in merito al partenariato che sostiene le politiche di sviluppo, sia in merito al sistema imprenditoriale che partecipa attivamente e con una consistente capacità progettuale e d'investimento.

Nel corso della concertazione per la predisposizione del Protocollo Aggiuntivo, nuovi soggetti, tra pubblici e privati, hanno aderito al Patto Territoriale, allargando la compagine del partenariato e stabilizzando sempre più la logica della partecipazione ai programmi di sviluppo locale.

L’area di riferimento per gli interventi previsti nel Protocollo Aggiuntivo del Patto Territoriale per il Turismo è delimitata dai confini amministrativi dei 12 Comuni di Adelfia, Bari, Bitetto, Bitritto, Capurso, Casamassima, Cellamare, Modugno, Noicattaro, Sannicandro, Triggiano, Valenzano, che si sviluppano dal mare all'entroterra a Sud di Bari e i cui dati dimensionali sono riportati nella seguente tabella.

Comune

Superficie totale kmq

Popolazione residente ‘91

Densità demografica Ab/kmq

% sul totale popolazione

ADELFIA

29,73

14.779

497

3%

BARI

116,20

342.309

2.946

70%

BITETTO

33,57

9.730

279

2%

BITRITTO

17,65

8.689

492

2%

CAPURSO

14,88

14.377

966

3%

CASAMASSIMA

77,41

14.054

182

3%

CELLAMARE

 

 

 

 

MODUGNO

31,90

37.056

1.162

8%

NOICATTARO

 

 

 

 

SANNICANDRO

56,00

8.722

156

2%

TRIGGIANO

20,00

24.698

1.235

5%

VALENZANO

15,79

15.628

990

3%

TOTALE

413,13

490.042

890

100%

Su una superficie di oltre 400 kmq insiste una popolazione complessiva di circa 490 mila abitanti, corrispondenti ad una media di circa 900 abitanti per kmq, di cui il 70% concentrata nel comune di Bari. I territori di questi Comuni sono legati da forti omogeneità sia sul piano economico che su quello sociale.

 

 

 

1.2. Soggetti Promotori e Soggetto Responsabile

Al primo nucleo di sottoscrittori del Patto Territoriale dell'area metropolitana di Bari si aggiungono altri soggetti che hanno attivamente partecipato alla fase di concertazione per il Protocollo Aggiuntivo portando il proprio contributo di idee e di progetti e assumendo, per parte loro, gli impegni ed obblighi riportati nel protocollo d'intesa e negli specifici protocolli di concertazione allegati al Patto Territoriale di Bari.

La compagine dei promotori del Protocollo Aggiuntivo del Patto di Bari diventa quindi composta da:

Le Amministrazioni dei Comuni di:

Adelfia

Bari

Bitetto

Bitritto

Capurso

Casamassima

Cellamare

Modugno

Noicattaro

Sannicandro

Triggiano

Valenzano

Ai 10 Comuni promotori e sottoscrittori del Patto si sono recentemente aggiunti i Comuni di Cellamare e Noicattaro, confinanti con l'area di intervento, potenziando ulteriormente la compagine delle amministrazioni locali che sostengono il piano di sviluppo del Patto e del Protocollo Aggiuntivo.

Enti Pubblici e Strutture di Ricerca:

Consorzio ASI

Università degli Studi di Bari

Politecnico di Bari

Ente Autonomo Fiera del Levante

Camera di Commercio di Bari

Autorità Portuale

Tecnopolis Scrl

ENEL S.p.A.

Gli Ordini professionali:

Ordine dei dottori commercialisti

Le Organizzazioni Sindacali confederali e provinciali:

CGIL

CISL

UIL

UGL

Le Associazioni di categoria:

Associazione degli Industriali della Provincia di Bari

Federcommercio

API-Bari

CNA

Upsa-Confartigianato

Confesercenti

Raccomar

Confederazione Italiana Agricoltori

Comitato regionale Lega Cooperative

Confcooperative

Associazione Imprese 44

Gli Istituti di Credito:

Banca Popolare di Bari

Carime spa

Artigiancassa

Banco di Napoli

Banca del Salento

BNL

Banca Popolare di Puglia e Basilicata

Mediosud

Monte dei Pasci di Siena

Ai fini del coordinamento e della attuazione del Patto, come previsto dalla Delibera CIPE del 21 marzo ‘97, i sottoscrittori provvederanno ad individuare, tra quelli pubblici, il Soggetto responsabile ovvero a costituire a tal fine società miste nelle forme di cui all'art.22, comma 3, lettera e) della legge 8 giugno 1990, n. 142, e successive modifiche ed integrazioni, o a partecipare alle stesse.

 

1.3. Elenco delle iniziative imprenditoriali ed infrastrutturali ordinate secondo graduatoria di priorità

Le domande di agevolazione per il Protocollo Aggiuntivo del Patto Territoriale di Bari sono state presentate utilizzando lo schema fornito dal Ministero del Tesoro e già impiegato per il patto territoriale finanziato.

Nel bando di invito agli imprenditori a presentare proposte di investimento (riportato in allegato) è stato richiesto che le domande di agevolazione fossero corredate dalla seguente documentazione:

  1. Scheda Tecnica
  2. Business plan contenente gli elementi e i dati per la valutazione dell’iniziativa (con particolare cura all’analisi degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei tempi di realizzazione delle opere e formulazione del giudizio di convenienza economica); composto di due parti:

  1. Planimetria generale
  2. Planimetria del fabbricato
  3. Computo metrico analitico relativo alle opere da realizzare
  4. Bilanci relativi ai due esercizi precedenti la data di sottoscrizione del modulo di domanda, corredata degli allegati esplicativi, e per le imprese che non sono tenute alla redazione del bilancio Dichiarazione dei redditi relativi agli stessi due esercizi; qualora l’ultimo bilancio non fosse ancora stato approvato può esserne trasmessa bozza sottoscritta dai legali rappresentanti dell’impresa e corredata degli allegati esplicativi delle varie poste; le imprese che non dispongono ancora di tali due bilanci devono allegare quello/i disponibile/i e la situazione patrimoniale dei soci riferita agli ultimi due anni (per le società di capitali, i bilanci).
  5. Certificato di vigenza, ovvero per le imprese individuali, di iscrizione, rilasciato dalla competente CCIIA, corredato della dicitura antimafia ai sensi del DPR 252/98 (in alternativa compilare gli allegati).
  6. Atto costitutivo e statuto della società
  7. Certificato di iscrizione all'INPS
  8. Certificato di iscrizione presso il Registro delle imprese
  9. Titolo di proprietà o atto preliminare di acquisto, o di locazione, dell'area o dei fabbricati aziendali
  10. Comunicazione di disponibilità della concessione del finanziamento da parte della Banca a m/l termine previsto a copertura dei fabbisogni finanziari connessi con la realizzazione dell’iniziativa in progetto
  11. Dichiarazione attestante che la società non si trova nelle situazioni previste dall'art.2359
  12. Delibera della società di leasing relativa agli investimenti da acquisire in locazione finanziaria
  13. Documentazione che attesti la proroga della validità della società (ove necessario)
  14. Documentazione che attesti il riequilibrio finanziario della società (ove necessario)
  15. Documentazione attestante l'apporto dei mezzi propri
  16. Certificazioni varie (ove necessario)
  17. Fotocopia dei preventivi di spesa per l'acquisto dei macchinari e delle attrezzature.

La fase di istruttoria è stata svolta con l'assistenza della società Tecnopolis Scrl che, in ATI con Finpuglia, è inserita nell'elenco delle società convenzionate con il Ministero del Tesoro per l'istruttoria tecnico-amministrativa dei patti territoriali.

L'istruttoria, svolta secondo le disposizioni del punto 1.2 del Comunicato del Ministero del Tesoro del 29-7-98, è stata condotta valutando i seguenti fondamentali aspetti:

  1. Il corretto inquadramento programmatico del Protocollo Aggiuntivo, e in particolare la coerenza complessiva del Patto stesso e delle singole iniziative in esso contenute con le linee ed i metodi della programmazione regionale;
  2. La validità e l'efficacia delle singole iniziative proposte nel Protocollo Aggiuntivo in relazione agli obiettivi di sviluppo locale stabiliti dai promotori;
  3. La coerenza e l'integrazione, sia sul piano funzionale che su quello temporale, tra le diverse iniziative contenute nel pacchetto del Protocollo Aggiuntivo;
  4. La fattibilità giuridica ed amministrativa delle iniziative contenute nel Protocollo Aggiuntivo, valutando gli atti e le procedure occorrenti ai fini dell’avvio, della realizzazione e dell'entrata a regime delle singole iniziative;
  5. La completezza, la concretezza e la coerenza dell’insieme degli impegni ed obblighi di ciascuno dei soggetti promotori che hanno già sottoscritto il Patto Territoriale e oggi si impegnano a sottoscrivere il Protocollo Aggiuntivo;
  6. La compatibilità del Protocollo Aggiuntivo con lo sviluppo ecosostenibile, in termini sia di salvaguardia che di valorizzazione delle risorse ambientali, soprattutto in campo turistico.

Oltre che a valutare gli elementi innanzi detti, l'istruttoria tecnico-amministrativa ha condotto anche all'elaborazione della graduatoria per la determinazione, ai sensi del punto 1.10 del Comunicato del Ministero del Tesoro del 29-7-98, dell'ordine di preferenza, per la successiva fase di istruttoria bancaria.

Nella fattispecie, proprio per mantenere continuità e assicurare al Protocollo Aggiuntivo le medesime condizioni operative del Patto Territoriale, i promotori hanno stabilito di avvalersi del Banco di Napoli, che aveva già in precedenza istruito il patto territoriale di Bari.

All'istruttoria bancaria, inoltre, ai sensi del punto 1.10 del citato Comunicato del Ministero del Tesoro del 29-7-98, vengono trasmessi progetti imprenditoriali ed infrastrutturali per un importo totale non superiore al 20% delle risorse disponibili (per gli investimenti delle imprese) e non superiore al 50% (per le infrastrutture).

In particolare, essendo le risorse per il Protocollo Aggiuntivo limitate a circa 40MLD, le iniziative imprenditoriali possono ricevere contributi per 28MLD (pari al 70%) e le iniziative infrastrutturali per 12MLD (pari al 30%). In istruttoria bancaria è possibile inoltrare: progetti imprenditoriali eccedenti per il 20% (pari a 28+7=35MLD) e progetti infrastrutturali eccedenti per il 50% (pari a 12+6=18MLD).

I progetti imprenditoriali pervenuti e proposti entro la data di scadenza del bando, fissata al 10 settembre 1999, sono stati in totale 102.

Le iniziative imprenditoriali che hanno superato la fase di istruttoria tecnico-amministrativa sono state in numero di 63. Esse richiedono in totale agevolazioni per 50.082 ML. Dovendo inviare in istruttoria bancaria progetti imprenditoriali per soli 35MLD, sono stati selezionati dalla graduatoria i primi 56 progetti che richiedono appunto circa 35 MLD di co-finanziamento.

Come richiesto nel bando, le società di servizi potevano assorbire sino ad un massimo del 5% delle risorse disponibili.

La seguente Tavola 1.1 riporta l'ordine in graduatoria, gli investimenti totali, gli investimenti agevolabili e i relativi oneri per lo Stato per i primi 56 progetti selezionati per la successiva istruttoria bancaria.

 

 

Tavola 1.1

INIZIATIVE PRODUTTIVE

Ordine di

Preferenza

Settore

Investimento totale

(Milioni di lire)

Investimento agevolabile

(Milioni di lire)

Onere per lo Stato

(Milioni di lire)

1

MAN

1.198

480

561

2

MAN

243

243

100

3

MAN

68

68

25

4

MAN

2.979

2.979

817

5

MAN

2.994

2.994

864

6

MAN

122

122

50

7

SER

112

112

43

8

MAN

547

547

200

9

MAN

2.336

2.336

794

10

SER

422

422

198

11

MAN

1.170

1.170

517

12

SER

830

830

332

13

MAN

44

42

21

14

MAN

1.139

1.139

490

15

SER

233

233

101

16

AGR

2.493

2.493

1.067

17

MAN

1.106

1.106

406

18

MAN

190

190

86

19

MAN

891

891

400

20

MAN

1.779

1.779

680

21

MAN

619

619

291

22

MAN

487

487

220

23

MAN

407

407

181

24

AGR

650

650

293

25

MAN

2.014

1.969

838

26

SER

56

56

31

27

SER

84

84

42

28

MAN

489

489

231

29

SER

520

520

184

30

SER

50

50

28

31

SER

750

750

380

32

MAN

2.982

2.982

1.200

33

MAN

392

388

190

34

MAN

637

637

257

35

SER

814

814

463

36

MAN

3.955

3.908

1.817

37

MAN

2.137

2.137

1.017

38

MAN

2.283

2.283

1.037

39

MAN

2.392

2.392

1.138

40

MAN

1.504

1.504

799

41

MAN

371

371

204

42

MAN

2.225

2.225

955

43

MAN

1.765

1.766

1.134

44

MAN

217

217

127

45

MAN

2.332

150

950

46

MAN

580

580

270

47

MAN

1.453

1.453

684

48

MAN

766

766

446

49

MAN

1.876

1.876

1.169

50

MAN

2.580

2.580

1.445

51

MAN

1.340

1.340

824

52

AGR

5.502

5.502

2.651

53

MAN

1.671

870

54

MAN

1.130

1.130

796

55

MAN

1.451

1.451

994

56

AGR

6.200

6.200

3.150

TOTALE

75.576

70.908

35.057

 

In appendice è riportato l'elenco delle iniziative che hanno superato l'istruttoria tecnica e sono state ammesse all'istruttoria bancaria con un più ricco corredo informativo.

Le proposte di progetti infrastrutturali, avanzate dagli enti pubblici, sono state in totale 4 per una richiesta di contributo pari a 14.142 milioni di lire compresi entro i limiti stabiliti al punto 1.10 del Comunicato del Ministero del Tesoro del 29-7-98.

Tutte le proposte si riferiscono alla infrastrutturazione degli insediamenti industriali entro i quali vanno a collocarsi gran parte delle iniziative imprenditoriali proposte.

La successiva Tavola 1.2 riporta l'elenco degli interventi infrastrutturali proposti.

Tavola 1.2

INTERVENTI INFRASTRUTTURALI

 

Prog.

Infrastrutture

Investimento totale

(Milioni di lire)

Investimento agevolabile

(Milioni di lire)

Onere per lo Stato

(Milioni di lire)

COMUNE DI ADELFIA

1.353

1.353

1.353

COMUE DI MODUGNO

1.465

1.465

1.465

COMUNE DI BITRITTO

1.985

1.985

1.985

CONSORZIO PER LO SVILUPPO INDUSTRIALE E DEI SERVIZI REALI ALLE IMPRESE

9.339

9.339

9.339

TOTALE

14.142

14.142

14.142

 

  

2. CORRETTO INQUADRAMENTO PROGRAMMATICO

 

2.1. Descrizione sintetica della situazione di riferimento

Per la descrizione sintetica del quadro socio-economico di riferimento, dei punti di forza e di debolezza del sistema locale delle imprese, delle prospettive e degli orientamenti indicati in fase di concertazione dai promotori del Protocollo Aggiuntivo, si rinvia alla Relazione Finale del Patto Territoriale di Bari, di cui questa iniziativa è intesa come il naturale completamento.

Per completezza di presentazione si riporta in allegato copia di detta Relazione che fornisce ogni utile dettaglio in merito.

 

2.2. Individuazione delle finalità generali del Patto e relazione con la programmazione regionale

Il Patto Territoriale di Bari ha già indicato, nel quadro socio-economico di riferimento, gli obiettivi posti alla base del programma di sviluppo e che costituiscono gli stessi obiettivi perseguiti in questo Protocollo Aggiuntivo.

In particolare, gli obiettivi prioritari di sviluppo dichiarati nel protocollo d'intesa del Patto Territoriale sono:

1. valorizzare le iniziative che presentano caratteri autopropulsivi di ulteriore sviluppo;

2. realizzare le maggiori ricadute possibili sul piano occupazionale;

3. favorire la nascita di nuove attività economiche e l’ampliamento di quelle esistenti;

4. promuovere la ristrutturazione, la riorganizzazione e la riqualificazione delle imprese;

5. migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione;

6. potenziare e razionalizzare l’offerta di servizi alle piccole e medie imprese;

7. migliorare le condizioni di accesso al credito delle imprese a breve e medio termine nella realizzazione delle iniziative del Patto, anche attraverso soluzioni innovative e di organizzazione della domanda;

8. qualificare e migliorare le relazioni industriali tra le parti interessate secondo le regole concertative del Patto e con l’utilizzo di forme di flessibilità sui vari temi contrattuali, per nuove iniziative ed ampliamenti di quella esistente e per tempi definiti;

9. qualificare le risorse umane con progetti mirati di formazione;

10. promuovere azioni per ridurre l’area del sommerso e del lavoro irregolare;

11. attrezzare il sistema territoriale in modo che possa cogliere le opportunità di agevolazioni e finanziamenti regionali, nazionali ed europei destinati a interventi pubblici e privati di sostegno all’economia;

12. favorire la diffusione di imprese e altre iniziative no-profit nel sociale.

Un obiettivo trasversale è quello di orientare le Amministrazioni e le imprese a percorrere con rapidità ed efficacia i nuovi scenari aperti dall'evoluzione della normativa, in termini di:

· sviluppo eco-compatibile,

· nuovi criteri di gestione del territorio,

· compatibilità ambientali ed economiche, ivi incluse le scelte tecnologiche dello smaltimento, le innovazioni e le opportunità impiantistiche.

 

2.3. Compatibilità complessiva del Patto con lo sviluppo ecosostenibile

Particolare attenzione è stata riposta dai promotori del Protocollo Aggiuntivo nel promuovere, insieme allo sviluppo imprenditoriale locale, la tutela dell'ambiente e il risparmio energetico.

Infatti, tra gli indicatori utilizzati per l'ammissione dei progetti di investimento, come già operato per il Patto Territoriale, è stato inserito un indicatore che favorisce, a parità di altre condizioni, le iniziative che propongono maggiori investimenti per mitigare gli impatti ambientali indotti dalle attività produttive e per il risparmio energetico.

Ciò contribuisce a promuovere lo sviluppo in equilibrio con l'ambiente e stimola una cultura imprenditoriale rispettosa dell'ambiente e della salute dei lavoratori.

L'indicatore ambientale, mutuato dall'analogo indicatore impiegato per la formulazione delle graduatorie della legge 488, è descritto al paragrafo 3.4.

Gli investimenti in tutela ambientale e risparmio energetico previsti dai progetti assommano a 1,761 MLD su un totale di investimenti di 75,6MLD, pari al 2,3 percento del totale.

 

 

3. Validità ed efficacia delle singole iniziative in relazione agli obiettivi di sviluppo locale

 

3.1. Individuazione dei fabbisogni e degli obiettivi di intervento

Vengono riconfermati, nel Protocollo Aggiuntivo del Patto Territoriale di Bari i fabbisogni specifici di miglioramento nei settori dell'industria, agroindustria e servizi che scaturiscono dall'analisi del contesto socio-economico sviluppata nel protocollo di intesa e riassunta nella Relazione Finale del Patto Territoriale riportata in allegato.

Alcuni spunti significativi sui fabbisogni e sugli obiettivi di intervento sono emersi nel corso degli incontri dei promotori. In particolare, sono state sottolineate le seguenti necessità:

Rispetto ai settori economici coinvolti nel Protocollo Aggiuntivo, come nello stesso Patto Territoriale, si può osservare che:

 

3.2. Quantificazione degli obiettivi di sviluppo locale

Gli obiettivi prioritari del Protocollo Aggiuntivo del Patto Territoriale di Bari sono stati dichiarati nella fase di concertazione tra tutte le forze sociali interessate e sono:

 

1. valorizzare le iniziative che presentano caratteri autopropulsivi di ulteriore sviluppo. Sia nella fase di concertazione che in quella di istruttoria dei progetti imprenditoriali, grande attenzione è stata posta sulle iniziative caratterizzate da elevata innovatività e autopropulsione. Questo allo scopo di sostenere con il Protocollo Aggiuntivo un processo di completamento e di integrazione con il Patto Territoriale in modo che il programma di sviluppo che si pone in essere possa autosostenersi e amplificarsi, creando a posteriori ulteriori condizioni ottimali di sviluppo. Nel settore del manifatturiero, in particolare, è importante migliorare la competitività dei prodotti e ridurre l'esternalizzazione nei processi di produzione,

2. realizzare le maggiori ricadute possibili sul piano occupazionale, non tanto in termini assoluti rispetto alle singole iniziative imprenditoriali proposte, quanto in termini di capacità di queste di promuovere ulteriore nuova occupazione anche successivamente alla fase di avvio a regime dei progetti di investimento;

3. favorire la nascita di nuove attività economiche e l’ampliamento di quelle esistenti;

4. promuovere la ristrutturazione, la riorganizzazione e la riqualificazione delle imprese che devono cogliere in questo programma l'occasione per rivisitare la propria struttura organizzativa e produttiva, adeguando i sistemi e i cicli ai nuovi metodi e tecniche di produzione per aumentare la propria capacità produttiva.

 

3.3. Descrizione delle linee di intervento previste e presumibili impatti sul conseguimento degli obiettivi

Il perseguimento degli obiettivi innanzi descritti comporta, per i settori ammissibili al finanziamento del Protocollo Aggiuntivo, la rispondenza alle priorità già indicate nella Relazione Finale del Patto Territoriale, al quale si rimanda per gli approfondimenti.

 

3.4. Individuazione e selezione delle iniziative

Per la selezione dei progetti di investimento delle imprese da includere nel Protocollo Aggiuntivo del Patto Territoriale di Bari è stato pubblicato un bando (riportato in allegato) con l'invito agli imprenditori ad aderire con proprie iniziative di investimento al Patto Territoriale.

Nel medesimo bando sono stati riportati i criteri adottati dai Promotori per la selezione delle iniziative imprenditoriali e la formulazione della graduatoria di merito che costituisce l'ordine di priorità degli interventi secondo quanto stabilito dalla comunicazione del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica del 29.7.98.

I criteri adottati dai Promotori sono ispirati a valutare l'efficacia ed efficienza della singola iniziativa imprenditoriale sia sotto il profilo produttivo ed occupazionale, sia sotto l'aspetto di ecocompatibilità.

Gli indicatori previsti per la elaborazione della graduatoria di merito dei progetti imprenditoriali sono:

  1. Rapporto tra il capitale proprio immesso nell'iniziativa e l'investimento complessivo;
  2. Rapporto tra il numero di occupati attivati dall'iniziativa e l'investimento complessivo;
  3. Rapporto tra la misura massima dell'agevolazione concedibile, per dimensione dell'impresa ed ubicazione dell'unità produttiva, e la misura richiesta;
  4. Dimensione dell'investimento totale. A parità degli altri indicatori, hanno priorità gli investimenti di dimensione più contenuta rispetto a quelli di dimensione più elevata;
  5. Rapporto tra investimenti programmati per la tutela ambientale/risparmio energetico e l'investimento totale;
  6. Indice di localizzazione. E' posto pari ad 1 per le iniziative imprenditoriali che vanno a collocarsi in aree PIP, ASI, Zone artigianali o assimilabili, laddove queste esistano nel Comune di insediamento dell'iniziativa produttiva ed abbiano lotti disponibili. E' altresì posto pari ad 1 nel caso in cui nel Comune di insediamento dell'attività produttiva proposta non siano disponibili tali aree. E' posto, altrimenti, pari a 0,9. Tale indice permette di valorizzare gli investimenti infrastrutturali già effettuati dalle Amministrazioni.

Il punteggio è ottenuto calcolando i valori degli indicatori normalizzati relativi agli indicatori 1, 2, 3, 4 e 5 suddetti mediante la seguente formula:

Ini = ± (Ii - M) / D

Dove:

Ini= valore normalizzato per l'iniziativa n dell'indicatore i (i=1,2,3,4,5)

Ii = valore da normalizzare del singolo indicatore

M = media degli n valori da normalizzare (pari a quelli delle iniziative)

D = deviazione standard;

± il segno "+" è usato per gli indicatori 1,2, 3 e 5; il segno "-" per l'indicatore 4

La somma algebrica ottenuta, ponderata con l'indicatore 6 mediante la seguente formula:

fornisce il punteggio finale I ottenuto dall'iniziativa e determina la posizione della stessa nella graduatoria dei progetti di investimento da sottoporre alla successiva istruttoria bancaria.

In base alle disposizioni della Legge 488/92, alle società di servizi definite dalla specifica normativa, è riservato il 5 percento delle risorse destinate dal CIPE.

Rimandando per ulteriori dettagli all'allegato, è utile considerare che i primi tre indicatori sono ispirati ai corrispondenti indicatori utilizzati per le graduatorie della legge 488/92 che danno priorità alle iniziative imprenditoriali più efficienti in relazione ai mezzi propri investiti nell'iniziativa, alla nuova occupazione prodotta a regime e alla misura dell'agevolazione richiesta.

L'indicatore 4 dà priorità, a parità di altre condizioni, agli investimenti di dimensione più contenuta favorendo un sostegno all'imprenditorialità diffusa nel territorio (secondo i principi ispiratori dello strumento dei patti territoriali) evitando il concentrarsi delle risorse su un numero esiguo di grandi iniziative.

L'indicatore 5 dà priorità alle iniziative imprenditoriali che prevedono maggiori investimenti in tecnologie atte a ridurre l'impatto ambientale e favorire il risparmio energetico.

L'indicatore 6 è un moltiplicatore che mira a valorizzare le infrastrutture già presenti sul territorio favorendo le iniziative che vanno a collocarsi in insediamenti produttivi sui quali le amministrazioni comunali hanno già in passato effettuato investimenti infrastrutturali.

Dall'esame delle proposte imprenditoriali avanzate emergono i seguenti dati di sintesi.

Le iniziative imprenditoriali presentate a seguito del bando pubblico sono state in totale 102 delle quali 63 sono risultate ammissibili alla successiva istruttoria bancaria in quanto coerenti con gli obiettivi del Patto Territoriale e compiutamente documentate sia sotto il profilo progettuale sia in termini di corredo di documentazione necessaria all'istruttoria.

Le 102 iniziative imprenditoriali pervenute in adesione al Protocollo Aggiuntivo del Patto Territoriale di Bari propongono un totale di investimenti di 172,609 MLD, di cui 84,197 MLD a carico dello Stato, con un contributo di capitali privati pari a 88,590 MLD e con la creazione di nuova occupazione per circa 1.054 nuove unità nel periodo 1999-2003.

La seguente tabella riassume sinteticamente il quadro complessivo delle proposte di progetti imprenditoriali pervenuti per settore di appartenenza.

SETTORI

Num.

iniz.

% sul totale

mezzi propri

(ML)

% sul totale

Agevevol. richiesta

(ML)

% sul totale

Nuova

occupazione

% sul totale

inv.totale

% sul totale

AGROINDUSTRIA

8

8%

9.512

11%

9.391

11%

67

6%

19.873

12%

MANIFATTURIERO

69

67%

57.277

65%

54.307

64%

706

67%

112.764

65%

SERVIZI

25

25%

21.801

25%

20.500

24%

281

27%

39.972

23%

totale

102

100%

88.590

100%

84.197

100%

1.054

100%

172.609

100%

 

Si tratta senza dubbio di un volume di investimenti e di agevolazioni richieste largamente superiore alle disponibilità di 28MLD residui da destinare come Protocollo aggiuntivo alle ulteriori proposte di investimento imprenditoriale. Le agevolazioni sono state richieste per un volume esattamente pari a tre volte la disponibilità delle risorse finanziarie.

Il totale degli investimenti proposti dalle imprese ha la dimensione di un vero e proprio patto territoriale piuttosto che quelle di un protocollo aggiuntivo che è finalizzato ad utilizzare, all'interno del programma del patto, le residue risorse disponibili per ulteriori iniziative coerenti con gli obiettivi di sviluppo locale.

Questa progettualità è indice di particolare vivacità del sistema imprenditoriale locale soprattutto nel settore del manifatturiero che mostra una maggiore prevalenza rispetto agli altri settori, e dimostra, inoltre, la determinazione all'investimento che caratterizza le aziende locali.

Solo 63 dei 102 progetti di investimento pervenuti hanno superato l'istruttoria tecnico-amministrativa proponendo attività ammissibili ed essendo compiutamente documentate sia sotto il profilo tecnico-progettuale sia sotto quello amministrativo ed economico-finanziario.

Le 63 iniziative imprenditoriali che hanno superato l'istruttoria tecnica propongono un totale di investimenti di 102,774 MLD, di cui 50,082 MLD a carico dello Stato, con un contributo di capitali privati pari a 52,478 MLD e con la creazione di nuova occupazione per circa 590 nuove unità nel periodo 1999-2003.

Dovendo tuttavia trasmettere per la successiva istruttoria bancaria un complesso di iniziative che comporti un finanziamento a valere sulle risorse destinate dal CIPE non superiore al 20% del limite massimo di 28MLD (pari al 70% dei 40MLD disponibili per il Protocollo Aggiuntivo), e cioè pari a 35 MLD, si è dovuto procedere a selezionare un numero inferiore di iniziative, tra le 63 ammissibili, selezionandole in base alla relativa posizione in graduatoria.

Solo le prime 56 iniziative imprenditoriali in graduatoria, rispetto alle 63 che hanno superato l'istruttoria tecnica, totalizzano una richiesta complessiva di agevolazioni pari 35,057MLD, e pertanto vengono inoltrate per la successiva istruttoria bancaria, unitamente alla lista che riporta l'ordine di graduatoria ai sensi del citato comunicato del Ministero del Tesoro del 29-7-99.

L'investimento complessivo previsto è pari a 75,576 MLD, l'apporto di capitali propri raggiunge i 39,054 MLD e la nuova occupazione prevista a regime è pari a 460 nuovi addetti.

La seguente tabella riporta la suddivisione delle iniziative per settore di intervento, indicando anche in termini assoluti e percentuali: i mezzi propri, l'agevolazione richiesta, l'investimento totale e la nuova occupazione a regime.

SETTORI

Num.

iniz.

% sul totale

mezzi propri

(ML)

% sul totale

Agevevol. richiesta

(ML)

% sul totale

Nuova

occupazione

% sul totale

inv.totale

% sul totale

AGROINDUSTRIA

4

7%

6.782

17%

7.161

20%

42

9%

14.845

20%

MANIFATTURIERO

42

75%

29.597

76%

26.095

75%

382

83%

56.860

75%

SERVIZI

10

18%

2.675

7%

1.801

5%

36

8%

3.871

5%

totale

56

100%

39.054

100%

35.057

100%

460

100%

75.576

100%

Da questa tabella sintetica si evince che il 75% delle risorse rese disponibili dal CIPE andranno a finanziare iniziative imprenditoriali nel settore del manifatturiero che risulta essere tra i più trainanti per lo sviluppo economico dell'area del Patto; il restante 25% delle risorse verranno invece destinate all'agroindustria (20%), e ai servizi (5%), confermando l'analisi di scenario socio-economico-produttivo già riportata nel protocollo di intesa e brevemente tracciata nella Relazione Finale del Patto Territoriale, allegata alla presente relazione di istruttoria tecnica.

La distribuzione delle iniziative per Comune è riportata nella seguente tabella.

 

 

COMUNE

Num.

iniz.

% sul totale

Mezzi propri

(ML)

% sul totale

Agevevol. richiesta

(ML)

% sul totale

Nuova

occupazione

% sul totale

inv.totale

% sul totale

ADELFIA

2

4%

2.617

7%

4.105

12%

54

12%

8.425

11%

BARI

27

48%

15.750

40%

13.597

39%

136

30%

28.901

39%

BITETTO

1

2%

853

2%

517

1%

23

5%

1.170

2%

BITRITTO

3

5%

3.330

9%

2.341

7%

55

12%

5.047

7%

CAPURSO

7

13%

3.509

9%

3.217

9%

32

7%

6.016

8%

CASAMASSIMA

-

0%

-

0%

-

0%

-

0%

-

0%

CELLAMARE

-

0%

-

0%

-

0%

-

0%

-

0%

MODUGNO

13

23%

9.365

24%

8.326

24%

122

27%

17.806

24%

NOICATTARO

1

2%

800

2%

799

2%

13

3%

1.504

2%

SANNICANDRO

2

4%

2.830

7%

2.155

6%

25

5%

4.529

6%

TRIGGIANO

-

0%

-

0%

-

0%

-

0%

-

0%

VALENZANO

-

0%

-

0%

-

0%

-

0%

-

0%

TOTALE

56

100%

39.054

100%

35.057

100%

460

100%

73.397

100%

Dalla tabella emerge che il 70% delle iniziative per il Protocollo Aggiuntivo del Patto di Bari si colloca nell'area dei Comuni di Bari e Modugno. In termini dimezzi propri, agevolazioni richieste e di investimento totale, il comune di Bari si colloca sul 40% circa e il comune di Modugno sul 24%. Le iniziative progettuali che si localizzano negli altri comuni, seppure meno numerose, propongono investimenti relativamente più sostenuti.

La distribuzione territoriale degli investimenti totali proposti dalle imprese con i progetti imprenditoriali è sintetizzata nel seguente grafico.

 

La distribuzione della nuova occupazione prevista per comune è riportata nel grafico seguente.

Dalle analisi che l'apposito nucleo di valutazione ha condotto sulle singole iniziative imprenditoriali proposte si può affermare che quelle ammesse alla successiva istruttoria bancaria delineano prospettive di sviluppo coerenti con le finalità dichiarate dai Promotori e con gli obiettivi posti alla base del Patto Territoriale e del Protocollo Aggiuntivo.

Tutte le iniziative imprenditoriali prevedono lo sviluppo in un arco temporale compreso tra il 1999 e il 2003 con tempi variabili anche e soprattutto a seconda della dimensione dell'investimento proposto.

 

4. Coerenza e integrazione tra le diverse iniziative e validità complessiva del Patto

I progetti imprenditoriali presentati al Protocollo Aggiuntivo del Patto Territoriale di Bari risultano in linea con il quadro socio-economico-produttivo e con le finalità di sviluppo del territorio che i promotori hanno delineato durante la fase di concertazione e definite nel protocollo di intesa e nella relazione finale del Patto di Bari riportata in allegato.

Le vocazioni specifiche nell'ambito dei distretti produttivi dei diversi Comuni trovano conferma e si rafforzano nelle iniziative proposte dagli imprenditori.

L'analisi del tessuto produttivo delle diverse aree geografiche del territorio del Patto si ritrova confermata in termini sia di ampliamento che di nuove iniziative nei settori dominanti le diverse economie locali presenti nel Patto.

Non a caso il settore del Manifatturiero, in questo Protocollo Aggiuntivo, così come già avvenuto nel Patto territoriale, ha riconfermato la volontà degli imprenditori ad investire e ha prospettato un mercato vivace ed in espansione soprattutto per alcune categorie di prodotti.

La coerenza di ciascuna iniziativa proposta con gli obiettivi di questo Protocollo Aggiuntivo è stata valutata caso per caso verificandone l'efficacia rispetto al sistema produttivo delle imprese e dei servizi.

Gli investimenti appaiono orientati a rafforzare i settori produttivi in forte crescita di mercato o nuove iniziative in grado di ridurre drasticamente la dipendenza dall'esterno del valore aggiunto sui prodotti. Queste considerazioni dimostrano, tra l'altro, una capacità imprenditoriale ed un livello di maturità nella cultura d'impresa che costituiscono carattere essenziale della proposta di questo Protocollo Aggiuntivo al Patto Territoriale di Bari.

La crescita occupazione prevista di circa 460 nuove unità in questo Protocollo Aggiuntivo si aggiunge alle 660 unità previste nel Patto Territoriale già finanziato, portando a 1120 l'incremento occupazionale totale sotteso dai programmi di investimento. Questo dato risulta estremamente significativo per un'area, come quella del comprensorio dell'area metropolitana di Bari, afflitta da livelli cronici di disoccupazione eccessivamente elevati.

Il rapporto tra nuovi occupati ed investimenti previsti è in media di 0,626 per 100 milioni di lire di investimento ed è molto prossimo allo 0,7 per 100 milioni ottenuto con il Patto Territoriale già finanziato. Questo valore non risulta eccessivamente elevato ma comunque considerevole se si tiene conto del fatto che il maggior numero di iniziative riguardano il settore del manifatturiero, dove gli investimenti per occupato sono notoriamente più elevati rispetto ad altri settori.

 

 

5. Fattibilità giuridica e amministrativa del Patto

Massima attenzione è stata rivolta alla rapida cantierabilità di tutte le iniziative proposte all'interno del Protocollo Aggiuntivo durante la fase di istruttoria tecnico-amministrativa.

Il richiamo costante alla verifica puntuale, progetto per progetto, di tutti gli adempimenti necessari per l'avvio e la realizzazione dei progetti di investimento, ha consentito in questa fase finale di poter contare su iniziative per le quali gli atti amministrativi necessari siano limitati a quelli per i quali gli stessi Uffici Tecnici dei Comuni garantiscono la coerenza dei tempi di rilascio con i tempi di avvio e realizzazione delle iniziative.

L'insieme dei progetti proposti all'istruttoria bancaria presenta garanzie di fattibilità giuridica ed amministrativa ed è coerente con i tempi di sviluppo previsti per il Protocollo Aggiuntivo entro i limitati di 48 mesi.

La sottoscrizione del protocollo amministrativo già effettuata con il Patto Territoriale garantisce, anche per questo Protocollo Aggiuntivo, gli impegni delle amministrazioni ad avviare iniziative comuni volte a minimizzare i tempi necessari al rilascio delle autorizzazioni occorrenti allo sviluppo delle iniziative proposte. Giova a questo scopo ricordare che i tutti i Comuni del Patto hanno dato avvio, negli ultimi tempi, alla realizzazione dello Sportello Unico per le Imprese che si rivelerà sicuramente uno strumento essenziale per lo snellimento e l'accelerazione delle pratiche amministrative

Gli imprenditori hanno preferito, nella grande maggioranza dei casi, localizzare le proprie iniziative in aree già destinate ad attività produttive. Le amministrazioni, nel proporre progetti di infrastrutturazione, hanno puntato sul miglioramento e sul completamento di opere infrastrutturali in ambiti territoriali già destinati ad insediamenti produttivi secondo le vigenti procedure amministrative.

 

 

 

 

6. Completezza, concretezza e coerenza dell'insieme degli impegni dei soggetti coinvolti

Il quadro delle Amministrazioni e degli Enti che hanno sottoscritto il Protocollo Aggiuntivo si è ulteriormente allargato e raccoglie tutti gli enti con poteri di controllo e autorizzazione che potranno essere chiamati, a diverso titolo, a predisporre gli atti amministrativi e le autorizzazioni necessarie per l'avvio e la realizzazione delle iniziative previste.

Questa condizione dà sicurezza di rapida cantierabilità di ciascuna iniziativa ammessa al Protocollo Aggiuntivo e garantisce rispetto al raggiungimento complessivo degli obiettivi che i Sottoscrittori si sono dati per lo sviluppo locale dell'area.

La completezza delle singole schede di iniziative imprenditoriali e infrastrutturali, sia sotto il profilo tecnico sia sotto quello amministrativo, consente di avviare gli ulteriori accertamenti di carattere economico-finanziario che saranno a breve compiuti dalla banca concessionaria, al fine di determinare il pacchetto progettuale definitivo per il Protocollo Aggiuntivo.

La concretezza delle iniziative imprenditoriali, tutte mirate allo sviluppo delle specializzazioni produttive del contesto locale, assicura il raggiungimento di migliori condizioni produttive sia in termini di potenziamento degli insediamenti attuali sia in termini di diversificazione, mirante a ridurre la dipendenza dai fattori di produzione esterna.

Le iniziative infrastrutturali, nella loro concretezza, puntualizzano un'azione diretta a sostenere, soprattutto con le necessarie opere di urbanizzazione, le nuove iniziative imprenditoriali, concentrandosi sui distretti produttivi previsti nell'ambito delle diverse amministrazioni comunali.

Le infrastrutture previste, inoltre, supportano in modo coerente le iniziative imprenditoriali, andando a promuovere completamenti e/o ampliamenti di opere di sicuro e diretto impatto positivo con lo sviluppo delle attività produttive.

Particolare attenzione è stata rivolta alla coerenza di ciascuna delle iniziative imprenditoriali proposte nel Protocollo Aggiuntivo con gli obiettivi di sviluppo fissati dalle forze sociali coinvolte e la coerenza complessiva di ciascuna di queste iniziative produttive tra esse nel territorio di riferimento.

Dalle schede tecniche analizzate non si rilevano ulteriori necessità negoziali con altre strutture territoriali competenti, per concessioni ed autorizzazioni, rispetto agli insediamenti produttivi e alle opere infrastrutturali previste nel Protocollo Aggiuntivo del Patto di Bari.