Patto Territoriale 
Specializzato per il

TURISMO

AREA METROPOLITANA DI BARI

Comuni: Adelfia, Bari, Bitetto, Bitritto, Capurso, Casamassima, Cellamare, Modugno, Noicattaro, Sannicandro, Triggiano, Valenzano



 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Relazione Finale


 






 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Data 11 settembre 1999
 
 
 
 
 
 

INDICE
 
 
 
 

1. Informazioni generali *

1.1. Il Patto Territoriale Specializzato per il Turismo dell'Area Metropolitana di Bari *

Il contesto territoriale di riferimento *

1.2. Soggetti Promotori e Soggetto Responsabile *

1.3. Elenco delle iniziative imprenditoriali ed infrastrutturali ordinate secondo graduatoria di priorità *

2. CORRETTO INQUADRAMENTO PROGRAMMATICO * 2.1. Descrizione sintetica della situazione di riferimento *

Sistema produttivo e raccordo con la programmazione regionale *

Prospettive ed orientamenti per il Patto del Turismo *

Caratteristiche del sistema turistico-territoriale del Patto *

Le politiche del lavoro nel settore del turismo *

2.2. Individuazione delle finalità generali del Patto e relazione con la programmazione regionale *

2.3. Compatibilità complessiva del Patto con lo sviluppo ecosostenibile *

3. Validità ed efficacia delle singole iniziative in relazione agli obiettivi di sviluppo locale * 3.1. Individuazione dei fabbisogni e degli obiettivi di intervento *

3.2. Quantificazione degli obiettivi di sviluppo locale per il Turismo *

3.3. Descrizione delle linee di intervento previste e presumibili impatti sul conseguimento degli obiettivi *

3.4. Individuazione e selezione delle iniziative *

4. Coerenza e integrazione tra le diverse iniziative e validità complessiva del Patto *

5. Fattibilità giuridica e amministrativa del Patto *

6. Completezza, concretezza e coerenza dell'insieme degli impegni dei soggetti coinvolti *

ALLEGATI *
 
 

1. Informazioni generali 1.1. Il Patto Territoriale Specializzato per il Turismo dell'Area Metropolitana di Bari
 
Il Patto Territoriale dell'Area Metropolitana di Bari è nato dalla volontà di tutte le forze sociali economiche e produttive del territorio di dare impulso e sostegno allo sviluppo integrato e coordinato dei settori economici più trainanti per l'economia locale migliorando, al tempo stesso, le condizioni sociali della popolazione e la vivibilità del territorio.
 
 

La concertazione tra le parti sociali ha proficuamente esaltato il ruolo propulsivo delle amministrazioni e si è sviluppata in una logica di confronto e di collaborazione, tesa a creare le premesse per il successo dell'iniziativa.
 
 

Il primo documento strategico, strutturato in termini di analisi dei principali comparti economici e produttivi, delle potenzialità endogene del territorio e dei punti di forza e di debolezza caratteristici dell'area, è stato realizzato e sottoscritto dai promotori del Patto Territoriale di Bari in data 12-1-98.
 
 

In data 3.2.99, con apposito decreto, il Ministero del Bilancio, del Tesoro e della P.E. ha approvato il Patto Territoriale di Bari inserendolo nella graduatoria dei Patti ammessi al finanziamento, mentre i sottoscrittori del Patto provvedevano a definire il Soggetto Responsabile dell'attuazione del Patto, che si costituiva il 29.4.99 come Società per Azioni denominata "Patto Territoriale Area Metropolitana di Bari". L'ampia partecipazione alla Società da parte dei sottoscrittori del Patto garantisce circa la riuscita del programma di sviluppo locale promosso.
 
 

L'esperienza positiva condotta in seno alla concertazione per la definizione di un programma comune di intervento ha motivato i promotori del Patto Territoriale ad avviare una nuova iniziativa di Patto Specializzato per il Turismo, ai sensi della Delibera CIPE del 9-6-99, dando l'incarico alla S.p.A. "Patto Territoriale dell'Area Metropolitana di Bari" che gestisce il patto già finanziato, di provvedere a tutti gli adempimenti necessari.
 
 

La concertazione si è svolta attraverso specifici incontri tesi a definire gli orientamenti e gli assi prioritari di sviluppo del settore del turismo e a tracciare un quadro analitico della situazione del comparto individuando i punti di forza e di debolezza rispetto ai quali definire le politiche di indirizzo da porre alla base del nuovo patto specializzato per il turismo.
 
 

La concertazione si è allargata alle associazioni di categoria e alle rappresentanze sindacali del settore turistico-alberghiero, le quali hanno contribuito attivamente a fissare gli obiettivi strategici e a definire un quadro di impegni ed obblighi da sottoscrivere per supportare le azioni di investimento previste nel patto.
 
 

Il contesto territoriale di riferimento
 
Il territorio del Patto per il turismo corrisponde in parte al sistema identificato come parte del territorio dell'area metropolitana di Bari, che sta assumendo nel tempo una propria ben definita identità sia in merito al partenariato che sostiene le politiche di sviluppo, sia in merito al sistema imprenditoriale che partecipa attivamente e con una consistente capacità progettuale e d'investimento.
 
 

L’area di riferimento per gli interventi previsti nel Patto Territoriale per il Turismo è delimitata dai confini amministrativi dei Comuni di Adelfia, Bari, Bitetto, Bitritto, Capurso, Casamassima, Cellamare, Modugno, Noicattaro, Sannicandro, Triggiano, Valenzano, che si sviluppano dal mare all'entroterra a Sud di Bari e i cui dati dimensionali sono riportati nella seguente tabella.
 
 
 
Comune
Superficie totale kmq
Popolazione residente ‘91
Densità demografica Ab/kmq
% sul totale popolazione
ADELFIA
29,73
14.779
497
3%
BARI
116,20
342.309
2.946
70%
BITETTO
33,57
9.730
279
2%
BITRITTO
17,65
8.689
492
2%
CAPURSO
14,88
14.377
966
3%
CASAMASSIMA
77,41
14.054
182
3%
CELLAMARE        
MODUGNO
31,90
37.056
1.162
8%
NOICATTARO        
SANNICANDRO
56,00
8.722
156
2%
TRIGGIANO
20,00
24.698
1.235
5%
VALENZANO
15,79
15.628
990
3%
TOTALE
413,13
490.042
890
100%

 

Su una superficie di oltre 400 kmq insiste una popolazione complessiva di circa 490 mila abitanti, corrispondenti ad una media di abitanti per kmq pari a 890, di cui il 70% concentrata nel comune di Bari. I territori di questi Comuni sono legati da forti omogeneità sia sul piano economico che su quello sociale.
 
 

L'ammissibilità alle agevolazioni previste per i patti territoriali per le imprese del settore turistico che propongono di svolgere le attività definite dagli artt.6 e 9 della legge 17.5.83, n.217 e per le ulteriori attività indicate come priorità regionali per la Regione Puglia, rappresenta un impulso determinante per il settore del turismo che nell'area di Bari assume un grande rilievo economico specialmente per la componente del turismo d'affari e congressuale.
 
 

1.2. Soggetti Promotori e Soggetto Responsabile
 
Al primo nucleo di sottoscrittori del Patto Territoriale dell'area metropolitana di Bari si aggiungono altri promotori che hanno attivamente partecipato durante la fase di concertazione portando il proprio contributo di idee e di progetti nel settore turistico-alberghiero e assumendo, per parte loro, gli impegni ed obblighi riportati nel protocollo d'intesa e negli specifici protocolli di concertazione.
 
 

La compagine dei promotori del Patto per il Turismo diventa quindi composta da:
 
 

Le Amministrazioni dei Comuni di:

Adelfia

Bari

Bitetto

Bitritto

Capurso

Casamassima

Cellamare

Modugno

Noicattaro

Sannicandro

Triggiano

Valenzano
 
 

Ai 10 Comuni promotori e sottoscrittori del Patto si sono recentemente aggiunti i Comuni di Cellamare e Noicattaro, confinanti con l'area di intervento, potenziando ulteriormente la compagine delle amministrazioni locali che sostengono il piano di sviluppo posto alla base del Patto.
 
 

Enti Pubblici e Strutture di Ricerca:

Consorzio ASI

Università degli Studi di Bari

Politecnico di Bari

Ente Autonomo Fiera del Levante

Camera di Commercio di Bari

Autorità Portuale

Tecnopolis Scrl

ENEL S.p.A.
 
 

Gli Ordini professionali:

Ordine dei dottori commercialisti
 
 

Le Organizzazioni Sindacali confederali e provinciali: CGIL

CISL

UIL

UGL
 
 

Le Associazioni di categoria: Associazione degli Industriali della Provincia di Bari

Federcommercio

API-Bari

CNA

Upsa-Confartigianato

Confesercenti

Raccomar

Confederazione Italiana Agricoltori

Comitato regionale Lega Cooperative

Confcooperative

Associazione Imprese 44
 
 

Per le iniziative di questo patto territoriale specializzato per il turismo la concertazione si è allargata ai seguenti soggetti:

Confcommercio

Federalberghi

Cotup

Ente Bilaterale per il Turismo

Fiavet

Faita

APT
 
 

Gli Istituti di Credito:

Banca Popolare di Bari

Carime spa

Artigiancassa

Banco di Napoli

Banca del Salento

BNL

Banca Popolare di Puglia e Basilicata

Mediosud

Monte dei Pasci di Siena
 
 

Ai fini del coordinamento e della attuazione del Patto, come previsto dalla Delibera CIPE del 21 marzo ‘97, i sottoscrittori provvederanno ad individuare, tra quelli pubblici, il Soggetto responsabile ovvero a costituire a tal fine società miste nelle forme di cui all'art. 22, comma 3, lettera e) della legge 8 giugno 1990, n. 142, e successive modifiche ed integrazioni, o a partecipare alle stesse.

1.3. Elenco delle iniziative imprenditoriali ed infrastrutturali ordinate secondo graduatoria di priorità
 
Le domande di finanziamento per il patto territoriale sono state presentate, secondo lo schema fornito dal Ministero, da imprese operanti nel settore turistico-alberghiero di cui all'artt.6 e 9 della legge 17.5.83, n.217, ammesso dall'art.9 della Legge 27 dicembre 1997, n.449, ai benefici della Legge 19 dicembre 1992, n. 488 e successive modifiche ed integrazioni e dalle successive disposizioni attuative contenute nella Circolare del 19-3-99, nonché dal D.M. del MICA del 20 luglio 98 e dal D.M. del MICA del 19 marzo 1999 o da altri regimi di aiuto nazionale o regionale previsti per il settore del turismo di cui al punto 2.1 della delibera CIPE del 21 marzo 1997 e approvati dalla U.E..
 
 

I promotori hanno concordato che per l'accesso ai finanziamenti del patto i progetti imprenditoriali dovessero soddisfare i seguenti requisiti:
 
 

Queste condizioni di limitazione inferiore e superiore sono giustificate: la prima per risparmiare una complessa e costosa fase istruttoria anche per progetti di investimento eccessivamente modesti; la seconda per evitare che una sola iniziativa progettuale di notevole dimensione potesse assorbire tutte le risorse, svuotando di significato il ruolo di sostegno all'imprenditorialità diffusa che è proprio dei patti territoriali a differenza di altri strumenti della programmazione negoziata come i contratti di programma e i contratti d'area.
 
 

A questo proposito è stato anche ampiamente discusso tra i promotori un ulteriore indicatore (oltre ai 5 già utilizzati dalla legge 488/turismo) relativo a un coefficiente di abbattimento del punteggio complessivo dell'iniziativa imprenditoriale, in base alla dimensione dell'investimento agevolabile secondo la tabella riportata nel seguito ed estratta dal bando riportato in allegato.
 
 

Indicatore di dimensione dell'investimento agevolabile

Il valore dei precedenti indicatori sarà decrementato a seconda della dimensione dell'investimento complessivo agevolabile secondo le percentuali riportate nella seguente tabella:
Investimento 

Agevolabile (ML)

Percentuale di 

decremento

Fino a 300 0 %
Da 301 a 600 10 %
Da 601 a 1000 20 %
Da 1001 a 1500 30 %
Da 1501 a 2.000 40 %
Da 2.001a 3.000 50 %
Da 3.001 a 10.000 60 %
Maggiore di 10.000 70 %

 

Allo scopo, infine, di sostenere le iniziative imprenditoriali più concretamente e rapidamente cantierabili, onde rendere il pacchetto di progetti proposti più efficace rispetto agli obiettivi da raggiungere e aumentare le probabilità di successo del programma di sviluppo locale, si è deciso che per:
 
 

  1. gli interventi di ammodernamento delle strutture esistenti;
  2. gli interventi su beni immobili che ricadono nelle aree definite centri storici;
  3. nuove iniziative che abbiano i requisiti della immediata cantierabilità (approvazione commissione edilizia)
venisse attribuito un incremento ulteriore del 15% sul punteggio complessivo ottenuto dall'iniziativa.
 
 

Nel bando di invito agli imprenditori a presentare proposte di investimento (riportato in allegato) è stato richiesto che le domande di agevolazione fossero corredate dalla seguente documentazione:
 
 

  1. Scheda Tecnica
  2. Business plan contenente gli elementi e i dati per la valutazione dell’iniziativa (con particolare cura all’analisi degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei tempi di realizzazione delle opere e formulazione del giudizio di convenienza economica); composto di due parti:
  1. Planimetria generale
  2. Planimetria del fabbricato
  3. Computo metrico analitico relativo alle opere da realizzare
  4. Bilanci relativi ai due esercizi precedenti la data di sottoscrizione del modulo di domanda, corredata degli allegati esplicativi, e per le imprese che non sono tenute alla redazione del bilancio Dichiarazione dei redditi relativi agli stessi due esercizi; qualora l’ultimo bilancio non fosse ancora stato approvato può esserne trasmessa bozza sottoscritta dai legali rappresentanti dell’impresa e corredata degli allegati esplicativi delle varie poste; le imprese che non dispongono ancora di tali due bilanci devono allegare quello/i disponibile/i e la situazione patrimoniale dei soci riferita agli ultimi due anni (per le società di capitali, i bilanci).
  5. Certificato di vigenza, ovvero per le imprese individuali, di iscrizione, rilasciato dalla competente CCIIA, corredato della dicitura antimafia ai sensi del DPR 252/98 (in alternativa compilare gli allegati).
  6. Atto costitutivo e statuto della società
  7. Certificato di iscrizione all'INPS
  8. Certificato di iscrizione presso il Registro delle imprese
  9. Titolo di proprietà o atto preliminare di acquisto, o di locazione, dell'area o dei fabbricati aziendali
  10. Comunicazione di disponibilità della concessione del finanziamento da parte della Banca a m/l termine previsto a copertura dei fabbisogni finanziari connessi con la realizzazione dell’iniziativa in progetto
  11. Dichiarazione attestante che la società non si trova nelle situazioni previste dall'art.2359
  12. Delibera della società di leasing relativa agli investimenti da acquisire in locazione finanziaria
  13. Documentazione che attesti la proroga della validità della società (ove necessario)
  14. Documentazione che attesti il riequilibrio finanziario della società (ove necessario)
  15. Documentazione attestante l'apporto dei mezzi propri
  16. Certificazioni varie (ove necessario)
  17. Fotocopia dei preventivi di spesa per l'acquisto dei macchinari e delle attrezzature.
La fase di istruttoria è stata svolta con l'assistenza della società Tecnopolis, inserita, in ATI con Finpuglia, nell'elenco delle società convenzionate con il Ministero del Bilancio, del Tesoro e della P.E. per l'istruttoria tecnico-amministrativa.
 
 

L'istruttoria è stata condotta valutando i seguenti fondamentali aspetti:
 
 

  1. Il corretto inquadramento programmatico del Patto Territoriale, e in particolare la coerenza complessiva del Patto stesso e delle singole iniziative in esso contenute con le linee ed i metodi della programmazione regionale;

  2.  

     
     
     

  3. La validità e l'efficacia delle singole iniziative proposte nel Patto Territoriale in relazione agli obiettivi di sviluppo locale stabiliti dai promotori;

  4.  

     
     
     

  5. La coerenza e l'integrazione, sia sul piano funzionale che su quello temporale, tra le diverse iniziative contenute nel pacchetto del Patto Territoriale;

  6.  

     
     
     

  7. La fattibilità giuridica ed amministrativa delle iniziative contenute nel patto Territoriale, valutando gli atti e le procedure occorrenti ai fini dell’avvio, della realizzazione e dell'entrata a regime delle singole iniziative;

  8.  

     
     
     

  9. La completezza, la concretezza e la coerenza dell’insieme degli impegni ed obblighi di ciascuno dei soggetti promotori che hanno sottoscritto il Patto Territoriale e contenuti sia nel protocollo d'intesa sia negli specifici protocolli di concertazione sottoscritti ed allegati alla presente relazione finale;

  10.  

     
     
     

  11. La compatibilità del Patto territoriale con lo sviluppo ecosostenibile, in termini sia di salvaguardia che di valorizzazione delle risorse ambientali, soprattutto in campo turistico.
I progetti imprenditoriali pervenuti e proposti entro la data di scadenza del bando, fissata al 10 settembre 1999, sono stati in totale 25.
 
 

L'istruttoria tecnico-amministrativa di questi progetti è stata finalizzata a valutare l'ammissibilità delle iniziative, la completezza della documentazione (almeno nelle parti essenziali legate alla reale e concreta fattibilità tecnico-economica e finanziaria della proposta), la coerenza con gli obiettivi fissati dai promotori per il patto territoriale del turismo, l'elaborazione della graduatoria per la determinazione dell'ordine di preferenza (ai sensi del punto 1.10 del comunicato del Ministero del Bilancio del 29-7-98) per la successiva trasmissione delle proposte imprenditoriali alla società individuata per l'istruttoria bancaria, nella misura non superiore al 20% in più delle risorse fissate in 50 miliardi di lire dalla delibera del CIPE del 9-6-99, secondo quanto disposto dal medesimo punto 1.10 del citato comunicato del Ministero del Bilancio del 29-7-98.
 
 

Le iniziative imprenditoriali che hanno superato la fase di istruttoria tecnico-amministrativa sono state in numero di 22. Esse richiedono in totale agevolazioni per 23.897 ML.
 
 

Questa misura è inferiore al limite di 35 MLD che corrisponde al 70% delle risorse disponibili per le agevolazioni alle imprese al netto degli investimenti infrastrutturali (punto 2.9.c. della delibera del CIPE del 21.3.97).
 
 

Pertanto, ai sensi del secondo comma dello stesso punto 1.10, non è stato necessario redigere la lista delle iniziative secondo un "ordine di preferenza" che è invece essenziale nel caso in cui le agevolazioni richieste eccedano i predetti limiti.

Le proposte imprenditoriali ammissibili al finanziamento e correttamente documentate sono state, quindi, inoltrate al soggetto istruttore senza un ordine di preferenza, in quanto la graduatoria stessa non assume, in questo caso, carattere priorità o di esclusione delle iniziative imprenditoriali positivamente istruite.
 
 

La seguente Tavola 1.1 riassume gli investimenti totali, gli investimenti agevolabili e i relativi oneri per lo Stato per tutti i progetti imprenditoriali che hanno superato la fase di istruttoria tecnico-amministrativa.
 
 

Tavola 1.1

INIZIATIVE PRODUTTIVE


 



 
 
 
Investimento totale

(Milioni di lire)

Investimento agevolabile

(Milioni di lire)

Onere per lo Stato
 
 

(Milioni di lire)

1
1.291
1.291
423
2
2.406
2.371
725
3
1.954
1.954
526
4
358
358
139
5
10.023
10.023
3.767
6
763
763
377
7
1.991
1.991
489
8
1.381
1.381
613
9
9.800
9.800
4.835
10
3.323
3.323
1.578
11
1.063
1.063
540
12
2.000
2.000
800
13
3.245
3.245
1.311
14
1.966
1.966
939
15
798
798
386
16
306
306
166
17
1.999
1.999
878
18
4.000
4.000
1.700
19
602
602
209
20
993
956
430
21
998
998
693
22
14.317
14.227
2.373
TOTALE
65.577
65.415
23.897

 
 
 
 

In appendice è riportato l'elenco completo delle iniziative che hanno superato l'istruttoria tecnico amministrativa, con ulteriori informazioni relative ai programmi di investimento proposti.
 
 

Come si evince dalla tabella precedente e dalla tabella riportata in allegato, la percentuale media di agevolazione richiesta rispetto alla massima concedibile è stata pari al 65%. Questo dato, insieme al rapporto tra il totale del capitale proprio e il totale degli investimenti che è pari al 67%, rappresenta un segno di maturità dell'imprenditoria locale, che ha presentato progetti credibili e cantierabili, per i quali la forte determinazione degli imprenditori per il programma di investimento proposto è dimostrata dal ricorso sempre meno intenso al contributo dello stato o a forme di indebitamento bancario, e sempre più intenso all'utilizzo di elevate quote di mezzi propri da veicolare nelle iniziative.
 

Le iniziative infrastrutturali proposte dagli enti pubblici che aderiscono al patto territoriale per il turismo sono state in numero di 14, per un investimento previsto di oltre 14 miliardi di lire.

La successiva Tavola 1.2 riporta l'elenco degli interventi infrastrutturali proposti. Essa è stata elaborata attribuendo un ordine di preferenza ai progetti presentati dalle amministrazioni, nell'osservanza della specifica normativa vigente e in considerazione degli obiettivi generali del patto territoriale, del legame funzionale con le iniziative imprenditoriali, oltre che di alcuni elementi interni ai progetti che hanno consentito di individuare una rilevanza "sovracomunale".
 
 

Tavola 1.2

INTERVENTI INFRASTRUTTURALI


 
 
 
Ord. Pref.
Proponente 
Progetto 

Infrastrutture

Descrizione progetto 
infrastrutture
Investimento totale

(Milioni di lire)

Investimento 
agevolabile

(Milioni di lire)

Onere per lo Stato

(Milioni di lire)

1
COMUNE DI MODUGNO RECUPERO E RESTAURO CONSERVATIVO DELL'EDIFICIO DELL'EX DIREZIONE SITO NEL CENTRO ANTICO
1.970 
1.970 
1.970 
2
COMUNE DI CASAMASSIMA RESTAURO E RIUTILIZZO DEL COMPLESSO MONASTICO "MONACELLE"
3.700 
3.700 
3.700 
3
COMUNE DI SANNICANDRO RECUPERO EX MATTATOI COMUNALE IN CENTRO SERVIZI TELEMATIVI
2.000 
2.000 
2.000 
4
COMUNE DI TRIGGIANO SISTEMAZIONE VIARIA A PRESIDIO DEGLI IPOGEI DELLA CHIESA MADRE "S. MARIA VETERANA"
165 
165 
165 
5
COMUNE DI BARI PROGETTO DI SISTEMAZIONE DEL LUNGOMARE N. MASSARO IN BARI - PALESE TRATTO COMPRESO TRA VIA V. VENETO E VIA COLA DI CAGNO
3.400 
3.400 
 

3.400

TOTALE
11.235 
11.235
11.235

 

Per la banca concessionaria incaricata dell'istruttoria, a puro titolo informativo, si porta l'indicazione di ulteriori n.2 progetti infrastrutturali che seguono nell'ordine di preferenza riportato nella precedente tabella.
 



 
 
Ord. Pref.
Proponente 
Progetto 

Infrastrutture

Descrizione progetto 
infrastrutture
Investimento totale

(Milioni di lire)

Investimento 
agevolabile

(Milioni di lire)

Onere per lo Stato

(Milioni di lire)

6
COMUNE DI CAPURSO INFRASTRUTURA DI SUPPORTO ALLA PROMOZIONE TURISTICA E PERCORSO TURISTICO RELIGIOSO
1.200 
1.200 
1.200 
7
COMUNE DI SANNICANDRO SISTEMAZIONE AREE CIRCOSTANTI IL CASTELLO NORMANNO
1.500 
1.500 
1.500 
TOTALE
2.700
2.700
2.700

 
 
 
 

2. CORRETTO INQUADRAMENTO PROGRAMMATICO
 
 

2.1. Descrizione sintetica della situazione di riferimento
 
 

Sistema produttivo e raccordo con la programmazione regionale
 
 

Nonostante il ricco patrimonio naturale e paesaggistico, lo sviluppo del turismo in Puglia ha raggiunto andamenti di rilievo solo a partire dalla seconda metà del decennio, sia dal punto di vista della capacità ricettiva (aumentata a circa 180.000 posti letto), sia in relazione alle presenze turistiche, cresciute nell'ultimo triennio di circa l'8% l'anno.
 
 

I risultati più favorevoli sono stati raggiunti nei casi in cui è stato possibile accentuare il rapporto esistente tra il turismo ed il resto dell'economia regionale nel suo complesso, a partire ad esempio dalla valorizzazione dei beni culturali e dallo stesso sistema commerciale, il cui contributo allo sviluppo delle attività turistiche appare tradizionalmente elevato.
 
 

Occorre intervenire per sostenere i processi di riorganizzazione, innovazione ed ammodernamento, che si rendono quanto mai necessari alla luce delle profonde trasformazioni verificatesi negli ultimi anni, e favorire il miglioramento strutturale dell'offerta congiuntamente alla riorganizzazione del sistema produttivo soprattutto in direzione di una più elevata qualificazione e specializzazione dei servizi.
 
 

In particolare, è necessario promuovere una più stretta integrazione con la valorizzazione delle risorse naturali, ambientali e culturali da un lato, e con i collegamenti infrastrutturali dall'altro, concentrando gli interventi su quelle aree regionali a maggiore vocazione turistica (nelle diverse componenti, marina, congressuale, rurale, religiosa, culturale, termale, ecc.).
 
 

La Regione Puglia presenta un'eccezionale dotazione di risorse ambientali e culturali, ma solo una minima parte di esse è valorizzata a livello turistico nazionale e internazionale. Si contano circa 5.000 beni immobili e siti archeologici e storico-culturali. Di questi pochi sono quelli pienamente recuperati e fruibili dal pubblico.
 
 

L'attività turistica in Puglia, ancora poco sviluppata in rapporto ad altre regioni italiane e mediterranee, sconta da un lato un grave ritardo nella qualità e nella diversificazione dell'offerta ricettiva (rispetto ad una articolazione della domanda per fascia di età, reddito e condizioni sociali), dall'altro una scarsa attività promozionale tesa a far conoscere all'esterno della regione le ricchezze di natura turistica di cui è dotata e ad incentivare il flusso turistico nazionale ed internazionale verso la regione.
 
 

Secondo dati del 97 forniti dalle A.P.T., il numero degli esercizi alberghieri in tutta la Puglia era di 631 unità, di cui quasi la metà collocati nella fascia da 3 stelle, con 48.814 posti letto, 12.28 ogni 1.000 abitanti (vedi tabella seguente).

In un recente studio del Touring Club Italiano, la provincia di Bari è all’ottantesimo posto in Italia per "turisticità" effettiva, con un numero di presenze per abitante dello 0,91% ed una percentuale di addetti per abitanti del 0,62% (il dato si riferisce agli addetti ristoranti e alberghi). Con un rapporto del 3,7% del numero di alberghi e ristoranti sul totale delle imprese operanti nel sistema produttivo locale; e di 6,2% ogni mille abitanti per quanto riguarda il numero di addetti negli alberghi e ristoranti.
 
 

Le infrastrutture di collegamento giocano un ruolo non indifferente per lo sviluppo dell'economia turistica pugliese, già svantaggiata dalla distanza geografica rispetto ai poli di maggiore generazione di domanda turistica, ovvero le aree a alto reddito dell'Europa Centrale e Settentrionale.
 
 

Alla fragilità strutturale dell'offerta corrisponde una debole presenza di turismo straniero che rappresenta la componente di domanda più ricca e che quindi genera i più elevati effetti moltiplicativi su reddito e occupazione.
 
 

Il turismo attualmente impiega il 9% della forza lavoro occupata, di cui però solo 534.000 sono le unità impegnate a tempo pieno (fonte INAIL). La creazione di un posto di lavoro nel turismo comporta, da parte del settore pubblico, un investimento di 150- 200 milioni di lire, vale a dire quattro o cinque volte meno che nei tradizionali comparti industriali. Tuttavia, poiché le attività produttrici di beni e servizi direttamente acquistati dai turisti sono, nella loro maggioranza, caratterizzate da un impiego intensivo di manodopera, accade che per ogni posto di lavoro creato nel turismo se ne genera un altro in un differente settore economico, contribuendo l’industria turistica a ridurre il tasso di disoccupazione e attenuando lo squilibrio fra offerta e domanda di lavoro.
 
 

Pur nella consapevolezza che il Decreto Legislativo 469/97 regionalizza le politiche del lavoro, i promotori del Patto sono convinti che il settore del turismo possa farsi promotore di un processo di svolta del mercato del lavoro in termini di maggiore formazione, maggiore professionalità e maggiore regolarità. Uno stimolo in questa direzione può venire dagli Enti Bilaterali nazionali e regionali previsti dai CCNL stipulati dalle organizzazioni sindacali e datoriali per un rapporto più stretto tra scuola e lavoro con il coinvolgimento diretto delle imprese.
 
 

Le presenze degli italiani e degli stranieri nelle strutture ricettive insediate nelle località marine hanno un'incidenza ancora bassa rispetto al totale nazionale. Nel 1997 le presenze degli stranieri hanno rappresentato il 12% sul totale, e gli arrivi poco più del 10%. L'attrazione della domanda internazionale è rappresentativa della capacità competitiva del settore turistico pugliese, misurata in termini di ospitalità ed indica la potenzialità di rafforzamento o anche solo di tenuta nel medio e lungo termine.

Su fronte del turismo culturale dal 1991 al 1994 le presenze alberghiere nelle città d'arte sono incrementate del 17% contro l'11% di quelle balneari. Dall'indagine dell'ENIT del 1995, dei 45.000 MLD che l'Italia ha ricavato dal turismo straniero il 40% proviene da quello culturale.
 
 

Il Piano regionale di sviluppo per il turismo prevedeva, per gli anni scorsi, il rilancio e la rivalorizzazione del settore secondo i seguenti obiettivi:
 
 

Obiettivo principale del nuovo Piano Operativo Regionale in preparazione è quello di valorizzare il settore turistico regionale nel suo complesso, incoraggiando i processi d'integrazione e di concentrazione dell'offerta turistica pugliese, consolidando e potenziando azioni già in atto nelle aree protette e nelle aree già oggetto di politiche di intervento pubblico e quindi facendo leva sull’omogeneità culturale dei bacini di riferimento.

Questo obiettivo verrà perseguito con la localizzazione di distretti turistici attuali e potenziali della Regione e nell'ambito dei distretti con la costruzione di matrici territorio/prodotto turistico.
 
 

Gli assi prioritari dello sviluppo regionale sono, quindi individuati in:
 
 

Le debolezze del settore del turismo in Puglia riguardano soprattutto lo scarso utilizzo delle strutture ricettive rispetto agli standard nazionali, la scarsa valorizzazione del patrimonio culturale (artistico, folcloristico, storico, archeologico), il deterioramento ambientale e un insufficiente sistema dei trasporti.
 
 

Le strutture ricettive della provincia di Bari totalizzano circa 17.000 posti-letto; ricevono ogni anno circa 450.000 clienti, per un totale di circa 1.400.000 pernottamenti, come si deduce dalle tabelle seguenti. La media dei posti letto per 1000 abitanti è pari a 10.87, estremamente bassa rispetto alla media regionale (42.14) e a quella nazionale (58,97).

Il valore medio dei pernottamenti per posto letto è pari a 84,77 ed è, invece, allineato al dato nazionale (85.57) e superiore a quello regionale (44.44). Il numero dei pernottamenti rapportati agli arrivi, infine, è pari a 3.32, leggermente inferiore al dato regionale (4.91) e a quello nazionale (4.26). Questo valore evidenza in genere il minore periodo di soggiorno per ciascun arrivo.
 
 

Il Prodotto Interno Lordo a prezzi costanti relativo a tale attività in Puglia è pari a circa 1.300 miliardi di lire e, nella Provincia, è stimabile in un valore superiore a 250 miliardi di lire per anno. L'1,89% del PIL regionale è formato dal settore della ricettività turistica che, a livello nazionale, costituisce circa il 5% del PIL del settore.
 
 

Deve purtroppo evidenziarsi la scarsità di imprese turistiche, in generale, con 107 imprese turistiche per 100.000 abitanti in Italia, che scende a 42 in Puglia (con l'eccezione della Provincia di Lecce per la numerosità dei campeggi e della disponibilità di affittacamere e agriturismo). I posti letto in hotel ammontano a 31 per 1000 abitanti in Italia che scendono a 12 per 1000 abitanti in Puglia.
 
 

Un'analisi interessante può essere condotta osservando i flussi in termini di arrivi e pernotti da parte degli stranieri. Si può constatare come la provincia di Bari abbia un elevato numero di arrivi e pernotti (seconda solo alla provincia di Foggia, per il Gargano) ma possiede un numero di pernotti/arrivi di stranieri molto più modesto di quanto non accada nelle altre provincie. Ciò è anche dovuto la carenza di ricettività in periodi di punta in occasione di particolari eventi e/o manifestazioni (come quelle fieristiche).
 
 

Si tratterebbe di dati sostanzialmente positivi, se non apparisse in tutta la sua gravità il sostanziale sotto-utilizzo del potenziale turistico, rappresentato da una struttura d'offerta di ricettività turistica di un ordine di grandezza inferiore al dato medio nazionale.
 
 
 
 
 
 
 
 
HOTEL
ALTRI
HOTEL
ALTRI
TOTALE
LETTI IN

HOTEL

LETTI IN

ALTRI

TOTALE LETTI
HOTEL

PER

ALTRI

PER

TOTALE IMPRESE PER
Province/ Regione/ Italia
LETTI
LETTI
LETTI
PER 1000 AB.
PER 1000 AB.
PER 1000 AB.
100.000

AB.

100.00

AB.

100.000

AB.

Bari
149
74
12420
4206
16626
8,12
2,75
10,87
9,74
4,84
14,58
Brindisi
56
46
5271
10453
15724
13,34
26,46
39,81
14,18
11,65
25,82
Foggia
219
155
14362
75846
90208
20,52
108,35
128,87
31,29
22,14
53,43
Lecce
146
653
12380
24500
36880
16,18
32,03
48,21
19,08
85,36
104,44
Taranto
61
103
4238
3396
7634
7,37
5,91
13,28
10,61
17,91
28,52
Puglia
631
1031
48671
118401
167072
12,28
29,86
42,14
15,91
26,00
41,92
Italia
34296
26450
1738031
1609990
3348021
30,61
28,36
58,97
60,40
46,58
106,99

 
 
 
 
 
HOTEL + ALTRI
italiani
stranieri
totale
pernottamenti /
pernottamenti/arrivi
Area
arrivi
pernotti
arrivi
pernotti
arrivi
pernotti
letti
italiani
stranieri
totale
Prov. Bari
378755
1305961
45373
103545
424128
1409506
84,77722
3,448036
2,282084
3,323303
Prov. Brindisi
116643
695613
20467
73807
137110
769420
48,93284
5,963607
3,606146
5,611699
Prov. Foggia
451664
2336426
71883
540500
523547
2876926
31,89214
5,172929
7,519163
5,495067
Prov. Lecce
270478
1697751
32238
186928
302716
1884679
51,10301
6,276854
5,798375
6,225898
Prov. Taranto
112502
442858
11916
41624
124418
484482
63,46371
3,936446
3,493118
3,893986
reg. Puglia
1330042
6478609
181877
946404
1511919
7425013
44,442
4,870981
5,203539
4,910986
Italia
39587608
173494221
27581077
113000571
67168685
286494792
85,57138
4,382539
4,097033
4,265303
%Puglia/Italia
3,36%
3,73%
0,66%
0,84%
2,25%
2,59%

 
 
 
 
 
 
 
 
PIL a prezzi costanti
PUGLIA
ITALIA
PUGLIA/ITALIA
A
TOTALE (MECU '94)
34.654
698.690
4,96%
B
HOTEL & ALTRI (MECU '94)
656
23.153
2,84%
B/A
(HOTEL & ALTRI)/TOTALE
1,89 %
3,31 %

 
 
 

In merito alle previsioni dei Fondi Strutturali '94-'99 per il settore del turismo, si deve osservare un ritardo (ultimamente in riduzione) nella capacità di spesa regionale sul turismo. Il 90% della domanda turistica in Puglia è regionale e nazionale. Vanno pertanto rafforzate le attività di promozione finalizzate ad aumentare la quota di presenze straniere ed è necessario ridurre al minimo l'effetto stagione, innovando l'offerta del prodotto turistico.
 
 

E' evidente, quindi, che il recupero di una base economica forte per l'intera provincia passa sicuramente attraverso il potenziamento dell'offerta, unito all'attrazione della domanda di turismo con prodotti nuovi, che siano anche in grado di diminuire l'effetto stagione.
 
 

Negli ultimi anni si è assistito in Italia ad una profonda trasformazione del turismo, che sarà sempre più evidente nel prossimo futuro: non si può più parlare soltanto di turismo di massa, caratterizzato da un’offerta molto omogenea e fatto di grandi numeri. Cominciano a farsi spazio nuove forme di domanda turistica nelle diverse componenti: marina, congressuale, rurale, religiosa, culturale, termale, ecc., che secondo gli esperti rappresentano una reazione da un lato alla decontestualizzazione delle opere d’arte, dall’altro ai ritmi della vita quotidiana e alla sempre minore vivibilità delle aree urbane e metropolitane.
 
 

Perché l'attrazione di visitatori si accompagni ad un'autentica valorizzazione delle risorse locali, siano esse ambientali o artistico-culturali, è necessario avere le capacità per individuare l’immagine più autentica da promuovere dei luoghi e del patrimonio di riferimento.

Questo anche in considerazione del fatto che la tendenza a riscoprire i piccoli centri - che sta riguardando sempre più anche le regioni dell’Italia meridionale - è legata alla domanda di esperienza urbana che proviene da gruppi sempre più numerosi di turisti, i quali ricercano la soddisfazione di quei bisogni che la propria città nell’esperienza quotidiana non può soddisfare.
 
 

Sotto questo aspetto, occorre sicuramente ripensare il rapporto fra città e mare, fra città ed hinterland, i rapporti con il Centro-Nord, con l'Europa e con il Mediterraneo, nella molteplice dimensione dei trasporti, della qualità e della sicurezza dell'ambiente e della vita, della cultura e dello sport.
 
 

Non si può dimenticare, infine, che il turismo è un tipico settore trainante per una serie di attività, dalle costruzioni, al commercio, ai servizi, tanto da fare stimare recentemente, in uno studio promosso dal Dipartimento del Turismo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che almeno un quinto del PIL nazionale è imputabile ad attività direttamente ed indirettamente connesse con il turismo ed il tempo libero.
 
 

In sintesi, i punti di forza del settore turismo possono ricondursi ai seguenti:
 
 

Peraltro, i punti di maggiore debolezza sono:
 
 

Prospettive ed orientamenti per il Patto del Turismo
 
 

Se è vero che il sistema dell’offerta turistica di un territorio è costituito dall’insieme delle strutture ricettive, delle infrastrutture e dei servizi utilizzabili dal turista, anche se ad esso non specificamente destinati, e dal modo in cui queste componenti si integrano funzionalmente fra loro secondo una logica di rete, il Patto Territoriale di Bari si inserisce come un’opportunità reale e concreta in grado di suscitare progettualità ed iniziative che aiutino il settore turistico ad uscire da una "posizione residuale" per ancorarsi ad uno stadio propulsivo di irradiamento di ricchezza e di occupazione.
 
 

Si tratta di agganciare le possibilità di sviluppo del comparto turistico al quadro dell’evoluzione economica e sociale del territorio per evitare fughe in avanti cercando di dare risposte efficaci e moderne alle spinte di crescita presenti nell’Area metropolitana di Bari.
 
 

Se la vocazione di Bari è essenzialmente legata ai traffici, al commercio, ad un importante tessuto di piccole e medie imprese mentre negli altri comuni che partecipano al Patto ha una connotazione prevalentemente agricola occorre far interagire il fenomeno turistico con queste potenzialità favorendo l’affermarsi di circuiti virtuosi fra le richieste di servizi turistici ed un’offerta moderna e competitiva.
 
 

A Bari si rende necessario un potenziamento ed ammodernamento del turismo congressuale e di affari suscitando le sinergie necessarie con il polo fieristico, attraverso la realizzazione di un centro congressi volto a direzionare le attività rinvenienti dall’intensità e la qualità dei traffici che si produrranno anche grazie allo sviluppo delle reti infrastrutturali da quello aeroportuale, a quello ferroviario, al rilancio del porto, riannodando rapporti proficui con l’Università e la cultura in genere.
 
 

Fattori legati essenzialmente alla crescita del settore enogastronomico possono promuovere l’immagine turistica e quindi l’offerta ricettiva dei comuni interessati al patto che vi possano cogliere opportunità finora inespresse o non sufficientemente valorizzate.
 
 

L’uno e l’altro cioè il turismo congressuale e d’affari e quello enogastronomico possono a loro volta integrarsi producendo effetti di complementarietà e determinando flussi turistici aggiuntivi in grado di remunerare adeguatamente gli investimenti privati e quelli previsti dagli strumenti normativi e finanziari utilizzati.
 
 

E’ possibile così coniugare in maniera efficace risorse private, incentivi finanziari e strategie imprenditoriali ed occupazionali nell’ottica di un turismo moderno legato alle risorse e peculiarità territoriali.
 
 

Caratteristiche del sistema turistico-territoriale del Patto
 
L’area di Bari con i comuni interessati al Patto Territoriale supera di poco la soglia dei 4.000 posti letto su un totale complessivo di 12.000.
 
 

Se si considera che tale percentuale si attesta intorno al 9-10% del totale regionale, mentre la popolazione del barese rappresenta a fine ’93 il 38,1% di quella pugliese, si comprende come tale polo turistico sconti un’intensità turistica largamente inferiore al peso demografico ed economico espresso e prevalentemente incentrato sulle attività del commercio, dell’agricoltura, dell’industria e dei servizi.
 
 

Se la densità turistica del sistema ricettivo dell’area barese è inferiore a quella regionale, la media dei posti letto 82,2 per esercizio rispetto alla media regionale 75,6 e la prevalenza della ricettività alberghiera che detiene il 71% dei posti letto complessivi rispetto alle altre tipologie ricettive, confermano la maggiore incidenza del turismo d’affari e congressuale indotto dall’elevato livello delle attività economiche del territorio metropolitano, dalla presenza di un importante polo fieristico e di un’Università fra le più importanti e popolate del Mezzogiorno.
 
 

Il settore del turismo nell'area è caratterizzato da una tipologia di turismo ‘fuori porta’ legato agli stranieri che arrivano ma restano per un brevissimo periodo prima di transitare verso la penisola salentina o verso la Grecia. Occorre porre in essere azioni di promozione del territorio orientate a valorizzare percorsi, che inducano i visitatori a una permanenza più lunga di una giornata, e in relazione a ciò va quantitativamente e qualitativamente migliorata la capacità ricettiva dell’area, soprattutto va differenziata.
 
 

Il territorio di riferimento del patto, pur se interessato un larga parte da un turismo d'affari deve guardare con grande interesse alle nuove forme di turismo che si sono andate affermando in Italia negli ultimi anni e che possono costituire per i nostri comuni la formula di successo: Il turismo culturale, il turismo etnico, il turismo storico e il turismo ambientale, cui si aggiunge una quinta forma di nuovo turismo, il cosiddetto ‘turismo dell’evento’, che taglia trasversalmente le precedenti quattro forme.
 
 

L’affermazione sempre maggiore di questo segmento di domanda turistica che si è ormai creato una propria nicchia di mercato, non può che suggerire agli operatori del settore di puntare su alcuni eventi per promuovere i luoghi, il che è tanto più rilevante quanto meno si tratta di luoghi noti: con l’evento si calamitano persone verso patrimoni artistico-culturali poco conosciuti.
 
 

Il potenziamento delle strutture e lo sviluppo di attività nel settore della ricettività turistica è assunta come condizione essenziale per la valorizzazione e la maggiore fruizione del patrimonio artistico-cultarale disponibile nell'area del Patto.
 
 

E’ evidente che valorizzare i patrimoni artistico-culturali dei comuni del patto di Bari richiede sforzi di organizzazione, di creatività e di preparazione che vanno ben al di là, pur non potendone prescindere, dei servizi di ricezione turistica in senso stretto (alberghi, pensioni, campeggi, ristoranti, villaggi turistici, bar, ecc.). Si fa, in questa sede, riferimento a tutti quei servizi che consentono una fruizione diversa e più completa di singoli beni artistici o di una parte del patrimonio di un territorio: servizi informativi in senso lato, servizi di animazione, servizi di accoglienza turistica e servizi accessori che completano la fruizione di un percorso artistico-culturale.
 
 

Le politiche del lavoro nel settore del turismo
 
Il turismo è un settore "labour intensive": da stime e da studi ufficiali risulta che il fattore di elasticità occupazionale è pari a 1 e cioè che ad una crescita delle presenze turistiche con un consequenziale relativo aumento di fatturato delle imprese corrisponde in modo direttamente proporzionale la creazione di nuovi posti di lavoro.
 
 

Un esempio per tutti è l’Emilia Romagna, dove, secondo stime I-snart, i 18.312 miliardi spesi nel 1996 da turisti in questa regione hanno sostenuto oltre 198.000 unità di lavoro (VIII Rapporto sul turismo italiano).
 
 

Un intervento che miri al potenziamento ed all’ammodernamento delle imprese ricettive e che guardi ad uno sviluppo integrato delle risorse turistiche determinerà occasioni concrete di lavoro in conseguenza dell’aumento delle presenze e quindi della richiesta e della vendita di servizi e beni turistici.

I processi produttivi vanno accompagnati da ponderate politiche del lavoro.
 
 

Importanti organismi sindacali europei del settore hanno individuato percorsi strategici così armonizzati:
 
 

Vanno ricercate e stimolate tutte le iniziative miranti alla cooperazione ed integrazione tra gli addetti del settore turistico, dell'artigianato locale e dell'agroalimentare allo scopo di aumentare la redditivtà del settore traendo vantaggio dal circuito virtuoso che completa la filiera del prodotto turistico valorizzando le altre componenti tipiche e trainanti dell'economia locale.
 
 

E’ essenziale, infine, che proprio all’interno delle attività del Patto Territoriale per il turismo trovino la giusta collocazione ed integrazione soggetti qualificati dell'offerta di formazione e innovazione tecnologica del settore come l’Università di Bari, il Politencico di Bari e Tecnopolis, coordinando le proprie iniziative con l'Ente Fiera, le Associazioni di categoria e i sindacati al fine di sostenere il raccordo tra impresa e nuova imprenditorialità soprattutto in fase di gestione ed attuazione del programma di sviluppo del Patto territoriale per il turismo.
 
 

2.2. Individuazione delle finalità generali del Patto e relazione con la programmazione regionale
 
Il Patto Territoriale dell'Area Metropolitana di Bari per il Turismo intende determinare, nel quadro appena delineato, un complesso organico di interventi misurati sulle peculiarità del sistema turistico del territorio, perseguendo un disegno unitario di sviluppo del settore e contribuendo ad aumentare l'occupazione.
 
 

Gli obiettivi già fissati dai promotori in seno al partenariato nella concertazione per il Patto Territoriale dell'Area Metropolitana di Bari sono:
 
 

1. valorizzare le iniziative che presentano caratteri autopropulsivi di ulteriore sviluppo;

2. realizzare le maggiori ricadute possibili sul piano occupazionale;

3. favorire la nascita di nuove attività economiche e l’ampliamento di quelle esistenti;

4. promuovere la ristrutturazione, la riorganizzazione e la riqualificazione delle imprese;

5. migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione;

6. potenziare e razionalizzare l’offerta di servizi alle piccole e medie imprese;

7. migliorare le condizioni di accesso al credito delle imprese a breve e medio termine nella realizzazione delle iniziative del Patto, anche attraverso soluzioni innovative e di organizzazione della domanda;

8. qualificare e migliorare le relazioni industriali tra le parti interessate secondo le regole concertative del Patto e con l’utilizzo di forme di flessibilità sui vari temi contrattuali, per nuove iniziative ed ampliamenti di quella esistente e per tempi definiti;

9. qualificare le risorse umane con progetti mirati di formazione;

10. promuovere azioni per ridurre l’area del sommerso e del lavoro irregolare;

11. attrezzare il sistema territoriale in modo che possa cogliere le opportunità di agevolazioni e finanziamenti regionali, nazionali ed europei destinati a interventi pubblici e privati di sostegno all’economia;

12. favorire la diffusione di imprese e altre iniziative no-profit nel sociale.
 
 

Un obiettivo trasversale è quello di orientare le Amministrazioni e le imprese a percorrere con rapidità ed efficacia i nuovi scenari aperti dall'evoluzione della normativa, in termini di: · sviluppo eco-compatibile,

· nuovi criteri di gestione del territorio,

· compatibilità ambientali ed economiche, ivi incluse le scelte tecnologiche dello smaltimento, le innovazioni e le opportunità impiantistiche.
 
 

Una volta analizzati il quadro di riferimento del sistema ricettivo dell’area barese, le politiche del lavoro e le opzioni strategiche di sviluppo turistico è stato possibile individuare gli obiettivi di fondo del Patto specializzato per il Turismo restando ancorati ad un disegno fattibile e coerente dell’economia turistica locale.

Gli obiettivi definiti in fase di concertazione e riportati nel protocollo d'intesa sottoscritto dalle amministrazioni locali, dalle associazioni di categoria, dai sindacati e dalle banche, sono:
 
 

  1. Fornire un ritorno di natura economica per la conservazione e la protezione di aree naturali e per la conservazione di siti di valore storico, architettonico e artistico; sviluppare il turismo rurale e l’agriturismo, mediante la riqualificazione del patrimonio abitativo rurale, la realizzazione di strutture ricreative e per il tempo libero e di iniziative culturali volte al recupero dei centri storici e delle tradizioni locali; realizzazione di strutture ricreative, sportive e per il tempo libero ad integrazione del sistema ricettivo esistente sull’intero territorio del patto; creazione di centri di servizio per la promozione turistica e interventi di infrastrutturazione leggera di zone di rilevante interesse naturalistico e storico-architettonico;
  2. Contribuire ad un miglioramento delle strutture viarie e di servizi;
  3. Recuperare e rivitalizzare le antiche tradizioni artigianali e gastronomiche locali, quale strada principale per tutelare l’immagine più autentica del territorio migliorando le condizioni economiche delle comunità residenti e, allo stesso tempo, contribuire a ristabilire una consapevolezza positiva delle proprie tradizioni, origini, risorse;
  4. Favorire l’incremento di nuova occupazione giovanile nei servizi relativi al turismo; favorire sinergie tra formazione professionale e imprese operanti nel settore mediante accordi finalizzati ad accrescere le capacità manageriali degli operatori del settore; incrementare gli operatori turistici sul territorio sviluppando una cultura imprenditoriale soprattutto fra i giovani supportandola anche mediante agevolazioni fiscali, contributive ed urbanistiche; combattere il lavoro nero e sommerso presente nei settori e qualificare e migliorare le relazioni sindacali tra le parti interessate;
  5. Potenziamento ed ammodernamento del sistema ricettivo e della qualità dell’offerta anche attraverso sistemi di certificazione di qualità;
  6. Aumentare la ricettività mediante il potenziamento e la riqualificazione delle aziende esistenti a fini turistico-ricettivi, la costruzione di nuove strutture ricettive, ricreative e turistiche, valorizzando la costa e l’entroterra barese, caratterizzate da basso impatto ambientale, compatibili con le tipologie architettoniche e con gli ecosistemi ambientali, la dotazione di strutture ricreative e sportive complementari ed integrate alle strutture ricettive;
  7. Migliorare il coordinamento tra Comuni del Patto sulle iniziative turistiche onde meglio programmare eventi e manifestazioni di particolare rilevanza sfruttando le peculiarità dei singoli comuni e soprattutto, creando un circuito virtuoso fruibile di tutte le manifestazioni attraverso reti infrastrutturali e di raccordo intercomunale per la valorizzazione dei centri storici e l’articolazione di itinerari fruibili dall’utenza turistica; sviluppo di marketing territoriale con la promozione di azioni tese a rendere maggiormente appetibile l’offerta turistica.
  8. Favorire la diffusione di imprese e altre iniziative no-profit nel sociale;
  9. Favorire lo sviluppo dei consorzi turistici promossi dalle Associazioni per rafforzare l’offerta turistica e sostenere adeguatamente la promozione a livello nazionale ed internazionale;
  10. Migliorare le condizioni di accesso al credito delle imprese a breve e medio termine, anche attraverso soluzioni innovative e di organizzazione della domanda.
Come già accennato in precedenza, questi obiettivi tracciati dai promotori del patto trovano piena corrispondenza con gli orientamenti a carattere regionale che prevedono la valorizzare del settore turistico nel suo complesso, incoraggiando i processi d'integrazione e di concentrazione dell'offerta turistica pugliese, consolidando e potenziando azioni già in atto nelle aree protette e nelle aree già oggetto di politiche d'intervento pubblico e quindi facendo leva sull’omogeneità culturale dei bacini di riferimento.

Questo obiettivo verrà perseguito con la localizzazione di distretti turistici attuali e potenziali della Regione e nell'ambito dei distretti con la costruzione di matrici territorio/prodotto turistico.
 
 

La realizzazione di un centro congressuale resta un obiettivo importante da perseguire, dato il carattere preminente del turismo d'affari e congressuale nel comprensorio barese, per avviare processi autopropulsivi a sostegno di nuovi investimenti per la crescita del settore, dell’occupazione e di destagionalizzazione dei flussi turistici con l’ampliamento del periodo di fruizione delle strutture turistiche oltre quelli tipici del territorio.

A tal fine verranno quindi individuate nell’ambito degli strumenti della contrattazione negoziata delle risorse ordinarie, comunitarie e per le aree del mezzogiorno, altre possibilità di sostegno alla realizzazione di tale struttura, anche attraverso strumenti di project financing.
 
 

2.3. Compatibilità complessiva del Patto con lo sviluppo ecosostenibile
 
Particolare attenzione è stata riposta dai promotori del Patto Specializzato per il Turismo nel promuovere, insieme allo sviluppo imprenditoriale locale, la tutela dell'ambiente e il risparmio energetico. Infatti, tra gli indicatori utilizzati per l'ammissione dei progetti di investimento al Patto Territoriale è stato inserito anche l'indicatore adottato per la valutazione dei progetti della 488/turismo che prevede un aumento percentuale del 5% sul punteggio complessivo qualora si intenda adeguarsi alla certificazione ambientale ISO14001.
 
 

Dalla tabella riassuntiva riportata in allegato si evince che 20 delle 22 iniziative ammesse al patto territoriale hanno aderito o intendono aderire alla certificazione ambientale. Il risultato che in termini percentuali rappresenta oltre il 90% dei progetti imprenditoriali, è sicuramente da considerarsi un successo per i promotori del patto che a lungo hanno sensibilizzato gli imprenditori e le associazioni di categoria rispetto ai temi della certificazione ambientale e della qualità dei servizi offerti nel settore del turismo.
 
 

Le amministrazioni comunali che hanno sottoscritto il patto per il turismo intendono seguire con particolare attenzione il piano di investimenti che si prospetta in questo programma, allo scopo di garantire il massimo rispetto per le caratteristiche ambientali, paesaggistiche e storiche del comprensorio, consapevoli del fatto che proprio in queste risiede il fattore determinante dell'attrazione turistica della Puglia e di queste si fa forte l'offerta turistica che già oggi sostiene gran parte dell'economia della regione.
 
 
 
 

3. Validità ed efficacia delle singole iniziative in relazione agli obiettivi di sviluppo locale
 
 

3.1. Individuazione dei fabbisogni e degli obiettivi di intervento
 
 

I fabbisogni specifici di miglioramento sono riassunti nel protocollo d'intesa e mirano a livello regionale a: A livello locale è necessario prevedere azioni miranti a:
 
  Il fattore infrastrutturale è determinante per la fruizione del patrimonio turistico dell'area del patto.

La società postindustriale è caratterizzata dal forte abbattimento delle distanze, con un parallelo incremento delle mobilità sul territorio, sia a breve che a lungo raggio, e se il turista è un viaggiatore per eccellenza e l’utilizzazione di un mezzo di trasporto è parte integrante dell’esperienza turistica, le condizioni offerte dal nostro sistema infrastrutturale non aiuta certamente la mobilità interna esterna all’area barese di chi abbia scelto come meta il nostro territorio.
 
 

Gli interventi infrastrutturali sono stati orientati verso una maggiore caratterizzazione dei centri storici dei Comuni del Patto, curando l'arredo urbano, la manutenzione e l'aspetto con alcuni caratteri ben definiti e di facile individuazione, lasciando, al tempo stesso, inalterate le caratteristiche distintive dei diversi ambienti urbani.
 
 

In particolare sono state proposte:
 
 

In relazione agli obiettivi di sviluppo locale, le iniziative ammesse all'interno del patto territoriale per il turismo mirano ristabilire un migliore equilibrio tra la capacità ricettiva del territorio e la potenzialità dell'offerta turistica esistente nell'area.
 
 

Un quadro di sintesi degli aspetti, che individuano il sistema ricettivo dell’area barese e che evidenziano problematiche tuttora irrisolte, offre spunti per una riflessione attenta e rigorosa.

In particolare, con le iniziative proposte nel programma integrato di interventi vengono in parte risolti problemi importanti che si trovano alla base di uno sviluppo sostenibile nel settore del turismo nell'area del patto, quali:
 
 

Lo sviluppo di occupazione qualificata, accompagnata da opportune misure di formazione, soprattutto rivolte ai giovani che si avviano al lavoro, rappresenta un'esigenza trasversale del settore turistico alberghiero e costituisce elemento di particolare importanza sostenuto dai promotori del Patto, ed in particolare dai sindacati, in tutte le politiche di sviluppo locale.
 
 
 
 
 
 
 
  3.2. Quantificazione degli obiettivi di sviluppo locale per il Turismo
 
Gli obiettivi prioritari del Patto specializzato per il turismo dell'Area Metropolitana di Bari sono stati dichiarati nel corso della fase di concertazione tra tutte le forze sociali interessate e possono essere riassunte nei seguenti punti:
 
  1. valorizzare le iniziative che presentano caratteri autopropulsivi di ulteriore sviluppo. Sia nella fase di concertazione che in quella di istruttoria dei progetti imprenditoriali, grande attenzione è stata posta sulle iniziative caratterizzate da contenuti di innovatività e di autopropulsione per l'offerta turistica locale. Lo scopo è quello di avviare, con il Patto Territoriale per il turismo, processi di sviluppo dell'offerta turistica che siano in grado di autosostenersi e amplificarsi creando a posteriori ulteriori condizioni ottimali di sviluppo del settore;

2. realizzare le maggiori ricadute possibili sul piano occupazionale sia indotto direttamente dalle iniziative proposte sia indirettamente generato nei settori complementari dei servizi, dell'artigianato e dell'agroalimentare nella componente dei prodoti tipici,

3. favorire la nascita di nuove attività economiche complementari alla ricettività turistica, in relazione alla componente ricreativa e del tempo libero, favorendo lo sviluppo di "servizi annessi" alle attività turistico-alberghiere, di cui è fortemente carente il territorio pugliese a differenza di quanto avviene ad esempio sulla riviera romagnola.

4. promuovere la ristrutturazione, la riorganizzazione e la riqualificazione delle imprese che operano nel settore del turismo che devono cogliere nel Patto Territoriale l'occasione per rivisitare la propria struttura organizzativa e la propria cultura d'impresa adeguando la propria offerta turistica ai nuovi fabbisogni espressi dall'evoluzione della domanda turistica a livello nazionale ed internazionale. L'industrializzazione dell'offerta turistica, come in altri Paesi, deve sempre più basarsi sulla creazione di:

Da una prima analisi delle proposte di investimento ammesse al patto territoriale per il turismo, da stime cautelative condotte si può ritenere con ragionevole attendibilità che gli effetti degli investimenti proposti indurranno effetti diretti sul valore della produzione nel settore turistico di circa il 10% portando a circa il 2% il PIL regionale legato alla ricettività turistica e avvicinandolo al 5% nazionale. A questo dato va aggiunto il contributo che eventualmente potrebbe derivare da altre iniziative di patti specializzati per il turismo in ambito regionale.

Il numero di posti letto per 1000 abitanti, con il programma di interventi proposto nel patto si porterebbe a circa 12,5, contro gli attuali 10,87 dell'intera provincia di Bari, restando tuttavia ancora relativamente basso rispetto alla media regionale e nazionale. E' necessario, tuttavia, migliorare il valore medio dei pernottamenti per posto letto valorizzando ulteriormente gli investimenti previsti.

La quantificazione degli obiettivi di sviluppo locale del programma proposto va anche riportata agli effetti indotti, di tipo indiretto, sull'occupazione e sul valore della produzione dei settori dell'artigianato e dell'agroalimentare che possono sicuramente trarre vantaggio da una politica di sostegno al settore turistico-alberghiero. Diventa difficile, in questo caso, avanzare stime, seppure prudenziali, degli effetti positivi che il programma proposto potrà portare in questi segmenti della economia locale.
 
 

3.3. Descrizione delle linee di intervento previste e presumibili impatti sul conseguimento degli obiettivi
 
Il potenziamento delle strutture e lo sviluppo di attività nel settore della ricettività turistica è assunta come condizione essenziale per la valorizzazione e la fruizione del patrimonio artistico-cultarale disponibile nell'area del Patto.
 
 

Il fatto che tuttora la Puglia centrale, cioè quel territorio coincidente con la provincia di Bari, e in particolare con il comprensorio del Sud barese, fatichi ad attrarre visitatori è comprensibile per i seguenti fattori di criticità:

  1. la carenza di figure professionali adeguatamente formate, che abbiano le competenze per individuare itinerari - conoscendo i patrimoni delle singole località - legare tali itinerari a degli eventi (si pensi all’immenso patrimonio di tradizioni folcloristiche e di feste popolari e religiose) e promuovere i comuni, legati tra loro da una storia, da tradizioni e da un patrimonio artistico per molti versi con caratteristiche simili;
  2. la dotazione quantitativamente e qualitativamente ancora non adeguata della struttura ricettiva esistente;
  3. l’assenza di azioni integrate di promozione del territorio e di valorizzazione di tutte le sue ricchezze naturali e artistiche;
  4. la carenza di imprese capaci di gestire con profitto e con efficacia servizi per il turismo.
Il turismo, in tale ottica, può essere un efficace strumento per conseguire i seguenti risultati:

In coerenza con quanto fin qui esposto, le azioni favorite nell’ambito del Patto Territoriale di Bari sono state orientate a:
 
 

1. sostenere la qualità della offerta ricettiva;

2. favorire l'incontro fra domanda ed offerta di prodotti convenzionali ed innovativi;

3. promuovere iniziative rivolte alla destagionalizzazione dei flussi turistici.
 
 
 
 

3.4. Individuazione e selezione delle iniziative
 
Per la selezione dei progetti di investimento delle imprese da includere nel Patto Territoriale è stato pubblicato un bando (riportato in allegato) con l'invito agli imprenditori ad aderire con proprie iniziative di investimento al Patto Territoriale.
 
 

Nel medesimo bando sono stati riportati i criteri adottati dai Promotori per la selezione delle iniziative imprenditoriali e la formulazione della graduatoria di merito che costituisce l'ordine di priorità degli interventi secondo quanto stabilito dalla comunicazione del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica del 29.7.98.
 
 

I criteri adottati dai Promotori sono ispirati a valutare l'efficacia ed efficienza della singola iniziativa imprenditoriale sia sotto il profilo produttivo ed occupazionale, sia sotto l'aspetto di ecocompatibilità.
 
 

In particolare, i 5 indicatori assunti per la valutazione dei progetti di investimento, mutuati dalla legge 488 e integrati con altri criteri riportati nel bando sono:
 
 

  1. Rapporto tra il capitale proprio immesso nell'iniziativa e l'investimento complessivo.
  2. Rapporto tra il numero di occupati attivati dall'iniziativa e l'investimento complessivo.
  3. Rapporto tra la misura massima dell’agevolazione concedibile e l'agevolazione richiesta per il programma di investimento
  4. Punteggio sulla base delle specifiche priorità Regionali
  5. Indicatore ambientale.

  6.  

     

    A questi cinque indicatori è stato aggiunto, con le motivazioni innanzi dettagliate un sesto indicatore:

  7. Indicatore di dimensione dell'investimento agevolabile.

 
Investimento 

agevolabile (ML)

Percentuale di 

decremento

Fino a 300 0 %
Da 301 a 600 10 %
Da 601 a 1000 20 %
Da 1001 a 1500 30 %
Da 1501 a 2.000 40 %
Da 2.001a 3.000 50 %
Da 3.001 a 10.000 60 %
Maggiore di 10.000 70 %

 

Il punteggio è ottenuto calcolando i valori degli indicatori normalizzati relativi agli indicatori 1, 2, 3, 4 suddetti mediante la seguente formula:
 
 


Ini = (Ii - M) / D


 






Dove:

Ini= valore normalizzato per l'iniziativa n dell'indicatore i (i=1,2,3,4)

Ii = valore da normalizzare del singolo indicatore

M = media degli n valori da normalizzare (pari a quelli delle iniziative)

D = deviazione standard;
 
 

Il punteggio che l'iniziativa consegue e che determina la posizione della stessa in graduatoria è ottenuto sommando algebricamente i valori normalizzati degli indicatori 1, 2, 3, 4 e eventualmente incrementati secondo l'indicatore 5 e decrementati secondo indicatore 6.
 
 

Al risultato sarà attribuito un incremento del 15% per gli interventi di cui ai seguenti punti:
 
 

Dall'esame delle proposte imprenditoriali avanzate emergono i seguenti dati di sintesi.
 
 

Le iniziative imprenditoriali presentate a seguito del bando pubblico sono state in totale 25 delle quali 22 sono risultate ammissibili al finanziamento, coerenti con gli obiettivi del Patto e sufficientemente documentate per l'istruttoria tecnica e per la successiva istruttoria bancaria.
 
 

Dato il breve tempo che gli imprenditori hanno avuto a disposizione per la redazione delle proprie proposte imprenditoriali, il risultato ottenuto in termini di investimento e in termini di qualità progettuale è da ritenersi soddisfacente.
 
 

I 22 progetti imprenditoriali ammissibili al finanziamento prevedono un totale di investimenti di 65,5 MLD di cui 23,9 MLD a carico dello Stato, con un contributo di capitali privati pari a circa 40 MLD con la creazione di nuova occupazione per 237 nuove unità nel periodo '99-2003.
 
 

L'occupazione per investimento è pari a 0,35 nuove unità per 100 milioni di lire non risulta eccessivamente elevata.
 
 

L'agevolazione richiesta è stata mediamente pari al 65% della massima agevolazione concedibile pari al 40% ESN + 15% ESL.
 
 

Il seguente diagramma illustra sinteticamente i rapporti rispettivamente tra i mezzi propri e le agvolazioni richieste rispetto al totale degli investimenti. Si può notare come il ricorso all'indebitamento bancario sia effettivamente alquanto ridotto. I progetti di investimento si basano principalmente sull'apporto di capitali propri.
 
 


 
 

La distribuzione degli investimenti, dei mezzi propri, delle agevolazione richieste e della nuova occupazione per ciascuno dei Comuni del patto entro cui ricadono iniziative imprenditoriali proposte è riportata nella seguente tabella.
 
 
 
 
 
COMUNI
N. INIZIATIVE
MEZZI PROPRI
AGEV. RICHIESTA
NUOVA OCC.
INV. TOTALE
BARI
14
64%
15.386
35%
14.074
59%
133
56%
29.711
45%
BITETTO
1
5%
1.400
3%
725
3%
14
6%
2.371
4%
CAPURSO
1
5%
310
1%
209
1%
7
3%
602
1%
CASAMASSIMA
2
9%
3.176
7%
1.015
4%
15
6%
3.945
6%
MODUGNO
1
5%
1.900
4%
1.311
5%
21
9%
3.245
5%
NOICATTARO
1
5%
490
1%
423
2%
8
3%
1.291
2%
VALENZANO
2
9%
21.808
49%
6.140
26%
38
16%
24.250
37%
TOTALI
22
100%
44.470
100%
23.897
100%
236
100%
65.415
100%

 

Come si può dedurre analizzando la ripartizione delle iniziative e dei mezzi finanziari per comune di localizzazione dell'unità locale, il maggior numero di iniziative è concentrato nel comune di Bari per oltre il 60%. Gli altri comuni presentano un limitato numero di iniziative.
 
 

Bari conferma la sua struttura turistica nel settore del turismo d'affari e congressuale assorbendo a fronte del 50% degli investimenti complessivi circa il 60% delle agevolazioni dell'intero programma e producendo a regime la stessa percentuale sul totale della nuova occupazione prevista.
 
 

Modugno, che nel patto territoriale per il settore manifatturiero ha mostrato una netta prevalenza di iniziative e di investimenti rispetto agli altri comuni del patto (salvo che rispetto a Bari), raccoglie, nel settore del turismo, una sola iniziativa imprenditoriale. La sua vocazione industriale, rapportata alla popolazione del comune, è nettamente superiore rispetto agli altri settori.
 
 

In termini di mezzi propri impegnati nelle iniziative imprenditoriali, il comune di Valenzano, nelle due iniziative proposte, impegna circa il 50% del totale dell'immobilizzo dei mezzi propri.
 
 

Il seguente diagramma riporta la distribuzione dei mezzi finanziari impegnati tra capitali propri e contributo dello Stato per le iniziative nei diversi comuni del patto.


 
 

L'investimento totale per comune è riportato nel grafico che segue.
 
 

La distribuzione della nuova occupazione prevista per comune è riportata nel grafico seguente.
 
 


 
 

Tutte le iniziative imprenditoriali prevedono lo sviluppo in un arco temporale compreso tra il 1999 e il 2003 (come si può constatare dalla tabella in allegato) con tempi variabili anche e soprattutto a seconda della dimensione dell'investimento proposto.
 
 
 
 

4. Coerenza e integrazione tra le diverse iniziative e validità complessiva del Patto
 
 
 
L'analisi dei progetti imprenditoriali presentati al Patto Territoriale per il turismo dell'Area Metropolitana di Bari risultano in linea con il quadro del settore del turismo tracciato dai promotori nel protocollo di intesa e in linea con le finalità di sviluppo del territorio che i promotori hanno programmato durante la fase di concertazione e definite sempre nel protocollo di intesa.
 
 

Le vocazioni specifiche nell'ambito del territorio e dei comuni a maggiore vocazione turistica trovano conferma e si rafforzano nelle iniziative proposte dagli imprenditori.
 
 

L'analisi del sistema delle strutture turistiche esistenti e delle potenzialità insite nell'offerta per le diverse aree geografiche del territorio del Patto già condotta nel protocollo d'intesa si ritrova rafforzata in termini sia di ampliamento che di nuove iniziative tese a rafforzare la ricettività turistica e il miglioramento dell'offerta ricettiva con l'annessione di ulteriori servizi che aumentano l'attrattività turistica di tipo residenziale rispetto a quella di transito che, come detto, caratterizza negativamente l'area del patto.
 
 

Non a caso nel settore del Turismo si è avuta conferma della volontà degli imprenditori ad investire, basandosi anche sulla percezione consolidata di un mercato vivace ed in espansione, in base alla domanda turistica oggi altamente diversificata, ma allo stesso tempo esigente, che vede nel capoluogo la prevalenza di un turismo di tipo congressuale e di affari, mentre negli altri comuni un turismo più tipicamente rivolto alla riscoperta di patrimoni storici e di tradizioni.
 
 

La connessione esistente tra la maggior parte delle proposte imprenditoriali e le iniziative infrastrutturali proposte costituisce il presupposto per la riuscita del progetto integrato del patto territoriale e permette di intravedere opportunità di crescita del mercato e dell'occupazione.
 
 

La coerenza di ciascuna iniziativa proposta con gli obiettivi del Patto è stata valutata caso per caso verificandone l'efficacia rispetto al sistema turistico locale.
 
 

Non a caso gli stessi imprenditori hanno proposto investimenti orientati a rafforzare il settore soprattutto in aree dove la domanda è in fase di crescita in quanto si tratta di territori ad alta vocazione turistica e dotati di un ricco patrimonio storico-culturale e gastronomico che attende di essere giustamente valorizzato.
 
 

La capacità imprenditoriale espressa ed il livello di maturità nella cultura d'impresa costituiscono sicuramente il fondamento della proposta del Patto per il turismo dell'Area Metropolitana di Bari.
 
 

La crescita occupazione prevista a fronte delle iniziative imprenditoriali di circa 237 nuove unità rappresenta un dato promettente per un'area, come quella del Patto, afflitta da livelli di disoccupazione eccessivamente alti. Se si aggiunge l'occupazione indotta in settori complementari come quello del commercio e dell'artigianato, il dato numerico diventa ancor più significativo.
 
 

Il rapporto tra nuovi occupati ed investimenti previsti è in media di 0,3 per 100 milioni di lire e sta ad indicare la particolare attenzione che gli imprenditori hanno dedicato a questo parametro altamente significativo per le prospettive di sviluppo economico e sociale del territorio del Patto.
 
 
 
 

5. Fattibilità giuridica e amministrativa del Patto
 
Massima attenzione è stata rivolta sia dai promotori che dagli imprenditori alla rapida cantierabilità di tutte le iniziative che si andavano a proporre all'interno del patto.
 
 

Il richiamo costante alla verifica puntuale, progetto per progetto, di tutti gli adempimenti necessari per l'avvio e la realizzazione dei progetti di investimento (previsti anche al punto B.16 del modulo di domanda) ha consentito in questa fase finale di poter contare su iniziative per le quali gli atti necessari e le autorizzazioni amministrative non ancora perfezionate sono limitate a quelle per le quali gli stessi Uffici Tecnici dei Comuni e le diverse autorità territoriali competenti garantiscono la coerenza dei tempi di rilascio con i tempi di avvio e realizzazione delle iniziative.
 
 

Il contatto costante delle imprese con le amministrazioni e la particolare disponibilità di queste ultime ha permesso di configurare un insieme di progetti la cui fattibilità giuridica ed amministrativa è coerente con i tempi di sviluppo previsti nel Patto territoriale e limitata a 48 mesi.
 
 

La sottoscrizione, in particolare, di uno specifico protocollo amministrativo, aggiuntivo rispetto a quanto già indicato in termini di impegni dei sottoscrittori nel protocollo di intesa, conferma, inoltre, gli impegni delle amministrazioni ad avviare la sperimentazione dello sportello unico per le imprese per minimizzare i tempi necessari al rilascio delle autorizzazioni necessarie allo sviluppo delle iniziative proposte nel Patto.
 
 

Gli imprenditori hanno preferito, nella grande maggioranza dei casi, localizzare le proprie iniziative in aree già destinate ad attività insediative di tipo turistico ovvero nelle quali nulla ostasse l'insediamento proposto. Dal canto loro le amministrazioni, nel proporre progetti di infrastrutturazione, hanno puntato al miglioramento e al completamento di opere infrastrutturali di pregio turistico e destinate a sostenere lo sviluppo integrato del settore.
 
 
 
 
 
 

6. Completezza, concretezza e coerenza dell'insieme degli impegni dei soggetti coinvolti
 
Il quadro delle Amministrazioni e degli Enti che hanno sottoscritto il Patto raccoglie in pratica tutti gli enti con poteri di controllo e di autorizzazione che, rispetto alle iniziative imprenditoriali avanzate, saranno chiamati a diverso titolo a predisporre gli atti amministrativi e le autorizzazioni necessarie per l'avvio e la realizzazione delle iniziative previste.
 
 

Questa condizione dà solide garanzie in merito alla rapida cantierabilità di ciascuna iniziativa ammessa al Patto e al raggiungimento complessivo degli obiettivi che i sottoscrittori si sono dati per lo sviluppo locale nel settore del turismo.
 
 

La completezza delle singole schede di iniziative imprenditoriali e infrastrutturali sia sotto il profilo tecnico sia sotto quello amministrativo, consente di avviare gli ulteriori accertamenti di carattere economico-finanziario e di integrare la documentazione prodotta, laddove necessario, per offrire maggiori garanzie di concreta praticabilità tecnica, economica e finanziaria delle iniziative.
 
 

La concretezza delle iniziative imprenditoriali assicura il raggiungimento di migliori condizioni della struttura turistica ricettiva sia in termini di potenziamento dell'attuale, sia in termini di diversificazione mirante ad aumentare l'attrattività turistica per le diverse componenti del turismo presenti nell'area (turismo storico, religioso, congressuale,..).
 
 

Le iniziative infrastrutturali puntualizzano un'azione diretta a sostenere, soprattutto con le necessarie opere di urbanizzazione e di viabilità, le nuove iniziative imprenditoriali, concentrandosi sui distretti turistici più importanti nell'ambito delle diverse amministrazioni comunali.
 
 

Particolare attenzione è stata rivolta alla coerenza di ciascuna delle iniziative imprenditoriali proposte nel Patto con gli obiettivi di sviluppo fissati dalle forze sociali coinvolte e la coerenza complessiva di ciascuna di queste iniziative produttive tra esse nel territorio del Patto.
 
 

Le infrastrutture previste, inoltre, supportano in modo coerente le iniziative imprenditoriali andando a promuovere principalmente completamenti e/o ampliamenti di opere di sicuro e diretto impatto positivo con la crescita delle attività del settore del turismo.
 
 

Dalle schede tecniche analizzate, non si rilevano ulteriori necessità negoziali con altre strutture territoriali competenti per concessione ed autorizzazione rispetto agli insediamenti turistici e alle opere infrastrutturali previste.
 
 
 
 
 
 

ALLEGATI
 
LISTA COMPLETA DELLE INIZIATIVE IMPRENDITORIALI PROPOSTE PER L'ISTRUZIONE BANCARIA DEL PATTO SPECIALIZZATO PER IL TURISMO DELL'AREA METROPOLITANA DI BARIDI BARI

 (omesso)
 
 




 
 
 
 
 
 
 
 

ALLEGATO

Bando per la presentazione delle richieste di agevolazione
agli investimenti delle imprese


 










Premessa
 
 

La delibera CIPE n.77 del 9 giugno 1999, pubblicata sulla G.U. n.182 del 5.8.99, al punto 4 ha fissato per il 10 ottobre 1999 il termine di scadenza di un bando per nuovi patti territoriali per le aree obiettivo 1, riservando ad essi 859 miliardi di lire, dei quali 350 miliardi di lire destinati a patti specializzati nei settori del turismo, dell'agricoltura e della pesca.
 
 

Il presente Bando è rivolto a tutte le imprese che operano nel settore turistico-alberghiero ammissibili ai sensi della Legge 488/92, come integrata in base all'art.9, comma 1, della legge n.449/97 e al D.M. del MICA del 20 luglio 98, che intendono presentare la richiesta di agevolazione in relazione a iniziative imprenditoriali da includere nel Patto Territoriale Specializzato per il Turismo dell'Area Metropolitana di Bari.

In particolare, possono richiedere l'ammissione alle agevolazioni le imprese che svolgono attività di gestione delle strutture individuate e definite dall'art.6 della legge 17.5.83, n.217, quelle che gestiscono le attività indicate come priorità regionali per la Regione Puglia nel D.M. del MICA del 19 marzo 1999, nonché le agenzie di viaggio e turismo di cui all'art.9 della predetta legge 217/83 e che propongano progetti di investimento il cui investimento agevolabile sia superiore a 200 milioni di lire (103.291,38 EURO) ovvero a 100 milioni di lire (51.645,69 EURO) nel caso in cui l'iniziativa proposta si collochi all'interno di centri storici così come definiti dalle vigenti normative urbanistiche.
 
 

Il contributo massimo concedibile è stabilito nella misura massima prevista in materia di aiuti di stato, per le PMI pari a 40% ESN + 15% ESL, per le grandi imprese pari al 40% ESN. Il contributo richiesto non potrà essere maggiore di 4.840,7 milioni di lire (2.500.000 EURO)
 
 

Al presente Bando sono allegati il modulo di richiesta di agevolazioni, la Scheda Tecnica, gli Allegati e le istruzioni per la compilazione.
 
 

Le unità produttive dovranno essere localizzate nei Comuni di:
 
 

Adelfia, Bari, Bitetto, Bitritto, Capurso, Casamassima, Cellamare, Modugno, Noicattaro, Sannicandro, Triggiano, Valenzano.
 
 
 
 

Obiettivi del Patto territoriale
 
 

Gli obiettivi del Patto Territoriale specializzato per il Turismo dell'Area Metropolitana di Bari inseriti nel Protocollo di Intesa sottoscritto dai promotori del Patto Territoriale di Bari e dai rappresentanti del settore turistico-alberghiero, mirano a conseguire i seguenti obiettivi:

  1. Fornire un ritorno di natura economica per la conservazione e la protezione di aree naturali e per la conservazione di siti di valore storico, architettonico e artistico; sviluppare il turismo rurale e l’agriturismo, mediante la riqualificazione del patrimonio abitativo rurale, la realizzazione di strutture ricreative e per il tempo libero e di iniziative culturali volte al recupero dei centri storici e delle tradizioni locali; realizzazione di strutture ricreative, sportive e per il tempo libero ad integrazione del sistema ricettivo esistente sull’intero territorio del patto; creazione di centri di servizio per la promozione turistica e interventi di infrastrutturazione leggera di zone di rilevante interesse naturalistico e storico-architettonico;
  2. Contribuire ad un miglioramento delle strutture viarie e di servizi;
  3. Recuperare e rivitalizzare le antiche tradizioni artigianali e gastronomiche locali, quale strada principale per tutelare l’immagine più autentica del territorio migliorando le condizioni economiche delle comunità residenti e, allo stesso tempo, contribuire a ristabilire una consapevolezza positiva delle proprie tradizioni, origini, risorse;
  4. Favorire l’incremento di nuova occupazione giovanile nei servizi relativi al turismo; favorire sinergie tra formazione professionale e imprese operanti nel settore mediante accordi finalizzati ad accrescere le capacità manageriali degli operatori del settore; incrementare gli operatori turistici sul territorio sviluppando una cultura imprenditoriale soprattutto fra i giovani supportandola anche mediante agevolazioni fiscali, contributive ed urbanistiche; combattere il lavoro nero e sommerso presente nei settori e qualificare e migliorare le relazioni sindacali tra le parti interessate;
  5. Potenziamento ed ammodernamento del sistema ricettivo e della qualità dell’offerta anche attraverso sistemi di certificazione di qualità;
  6. Aumentare la ricettività mediante il potenziamento e la riqualificazione delle aziende esistenti a fini turistico-ricettivi, la costruzione di nuove strutture ricettive, ricreative e turistiche, valorizzando la costa e l’entroterra barese, caratterizzate da basso impatto ambientale, compatibili con le tipologie architettoniche e con gli ecosistemi ambientali, la dotazione di strutture ricreative e sportive complementari ed integrate alle strutture ricettive;
  7. Migliorare il coordinamento tra Comuni del Patto sulle iniziative turistiche onde meglio programmare eventi e manifestazioni di particolare rilevanza sfruttando le peculiarità dei singoli comuni e soprattutto, creando un circuito virtuoso fruibile di tutte le manifestazioni attraverso reti infrastrutturali e di raccordo intercomunale per la valorizzazione dei centri storici e l’articolazione di itinerari fruibili dall’utenza turistica; sviluppo di marketing territoriale con la promozione di azioni tese a rendere maggiormente appetibile l’offerta turistica.
  8. Favorire la diffusione di imprese e altre iniziative no-profit nel sociale;
  9. Favorire lo sviluppo dei consorzi turistici promossi dalle Associazioni per rafforzare l’offerta turistica e sostenere adeguatamente la promozione a livello nazionale ed internazionale;
  10. Migliorare le condizioni di accesso al credito delle imprese a breve e medio termine, anche attraverso soluzioni innovative e di organizzazione della domanda.
Requisiti ed iniziative ammissibili
 
 

Saranno ammesse le proposte di progetti imprenditoriali:
 
 

Il plico contenente, a pena di decadenza, l'intera documentazione, con allegata dichiarazione in duplice copia dei documenti prodotti, dovrà pervenire entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 10 settembre 1999 alla S.p.A. "Patto Territoriale dell'Area Metropolitana di Bari", presso la C.C.I.A.A. di Bari, Corso Cavour, 2 - 70123 Bari (tel. 080/5283681, fax 080/5751208).

Il plico dovrà riportare l'indicazione "CONTIENE DOMANDA DI PARTECIPAZIONE ALLA SELEZIONE DI PROGETTI IMPRENDITORIALI PER IL PATTO TERRITORIALE PER IL TURISMO DELL'AREA METROPOLITANA DI BARI.
 
 

Non potranno essere prese in considerazione le domande pervenute prima della emissione del presente Bando, né quelle pervenute oltre il predetto termine.
 
 

Per ulteriori informazioni e chiarimenti gli interessati potranno rivolgersi allo Sportello Informativo della Segreteria del Patto Territoriale dell'Area Metropolitana di Bari presso Tecnopolis, st. prov. per Casamassima km.3, 70010 Valenzano (BA) (tel. 080/4670649, Fax 080/4670650) nei giorni 30 e 31 agosto e 1, 2, 3, 6 e 7 settembre 1999 dalle ore 9,30 alle ore 12.30.
 
 

Copie del Bando, del Modulo di Domanda e degli Allegati, sono disponibili presso le sedi dei Comuni del Patto, le segreterie del Patto (CCIAA di Bari e Tecnopolis) e sul sito Internet: http://www.tno.it/patti/
 
 

Per le spese ammissibili sono applicati i criteri previsti dalla Legge 488/1992-Turismo e successive modificazioni ed integrazioni, e dalle relative disposizioni applicative.
 
 

Ai fini della decorrenza dell'ammissibilità delle spese, fermo restando quant'altro previsto dalla disciplina della Legge 488/92, il termine di riferimento è quello relativo alla data di inizio dell'istruttoria bancaria comunicata al Ministero del Bilancio, di cui sarà data tempestiva comunicazione agli imprenditori.
 
 

Sono ammesse alle agevolazioni anche le spese per beni acquisiti tramite locazione finanziaria, purché il bene oggetto di locazione venga utilizzato dall'impresa durante tutto il periodo di realizzazione dell'investimento, e fermo restando il vincolo quinquennale di destinazione del bene stesso all'investimento agevolato. Le spese ammesse ad agevolazione a tale titolo sono pertanto quelle relative ai canoni pagati dall'impresa durante il periodo di realizzazione dell'investimento, al netto di interessi, spese ed eventuali quote riferite alla manutenzione ed alla assistenza tecnica contenute nel canone.
 
 

Le principali condizioni per l'erogazione del contributo sono che l'iniziativa abbia raggiunto uno stato d'avanzamento almeno proporzionale alla quota da erogare e che l'impresa abbia versato/accantonato una quota corrispondente del capitale proprio.
 
 

Le spese d'investimento dovranno essere sostenute entro il termine di 48 mesi dalla data di inizio dell'istruttoria del Patto Territoriale Specializzato per il Turismo dell'Area Metropolitana di Bari.
 
 

In relazione alla durata del programma di investimento, l'erogazione delle agevolazioni potrà avvenire in 2, 3 ovvero 4 quote annuali di pari importo.
 
 

Il livello dell'apporto di mezzi propri da parte dell'impresa, da dimostrare all'atto della richiesta di ogni singola erogazione delle agevolazioni, resta stabilito nei termini di cui al punto 2.9 lettera d) della Delibera CIPE del 21 marzo 1997 e, pertanto, dev'essere non inferiore al 30 percento del totale dell'investimento proposto.
 
 

Criteri di selezione delle iniziative imprenditoriali e graduatorie di merito
 
 

Gli indicatori previsti per la elaborazione della graduatoria di merito dei progetti imprenditoriali sono:
 
 

  1. Rapporto tra il capitale proprio immesso nell'iniziativa e l'investimento complessivo.

  2.  

     

    Ai fini del calcolo del presente indicatore, il capitale proprio da investire nell’iniziativa non può essere superiore alla differenza tra il totale dell’investimento e l’agevolazione richiesta (riportati in D6 della Scheda Tecnica);

  3. Rapporto tra il numero di occupati attivati dall'iniziativa e l'investimento complessivo.

  4.  

     

    Per occupati attivati dall’iniziativa si intende la differenza tra gli occupati medi annui a regime e gli occupati medi annui relativi all’anno precedente la presentazione della domanda;

  5. Rapporto tra la misura massima dell’agevolazione concedibile e l'agevolazione richiesta per il programma di investimento (riportata in C2 della Scheda Tecnica);
  6. Punteggio sulla base delle specifiche priorità Regionali (riportati in Allegato);

  7.  

     

    A ciascuna iniziativa viene, pertanto, attribuito un punteggio numerico intero compreso tra zero e trenta sulla base dei punteggi attribuiti dalla regione a ciascuno di detti elementi o alle combinazioni degli elementi stessi, così come approvati dal Ministero; tale punteggio costituisce il valore dell’indicatore regionale dell’iniziativa medesima.

    Ai fini di cui sopra:

    - il punteggio relativo al territorio viene attribuito con riferimento all’ubicazione dell’unità locale indicata al punto B1 della Scheda Tecnica allegata al Modulo di domanda; quello relativo all’attività, con riferimento al punto B4.2; quello relativo alla tipologia, con riferimento al punto B5 (si veda l’Allegato);

  8. Indicatore ambientale:

  9.  

     

    Il valore dei predetti indicatori è incrementato del 5% qualora l’impresa abbia già aderito o intenda aderire, entro l’esercizio "a regime" dell’iniziativa da agevolare, al sistema internazionale riconosciuto di certificazione ambientale ISO 14001. A tal fine l’impresa fornisce la propria indicazione compilando il punto C3.1.1 della Scheda Tecnica allegata al Modulo di domanda. L’impresa stessa deve tenere a disposizione, per eventuali controlli e/o ispezioni, la documentazione idonea a comprovare l’eventuale adesione al suddetto sistema.

  10. Indicatore di dimensione dell'investimento agevolabile.
Il valore dei precedenti indicatori sarà decrementato a seconda della dimensione dell'investimento complessivo agevolabile secondo le percentuali riportate nella seguente tabella:
Investimento 

agevolabile (ML)

Percentuale di 

decremento

Fino a 300 0 %
Da 301 a 600 10 %
Da 601 a 1000 20 %
Da 1001 a 1500 30 %
Da 1501 a 2.000 40 %
Da 2.001a 3.000 50 %
Da 3.001 a 10.000 60 %
Maggiore di 10.000 70 %

 

Il punteggio è ottenuto calcolando i valori degli indicatori normalizzati relativi agli indicatori 1, 2, 3, 4 suddetti mediante la seguente formula:
 
 


Ini = (Ii - M) / D


 






Dove:

Ini= valore normalizzato per l'iniziativa n dell'indicatore i (i=1,2,3,4)

Ii = valore da normalizzare del singolo indicatore

M = media degli n valori da normalizzare (pari a quelli delle iniziative)

D = deviazione standard;
 
 

Il punteggio che l'iniziativa consegue e che determina la posizione della stessa in graduatoria è ottenuto sommando algebricamente i valori normalizzati degli indicatori 1, 2, 3, 4 e eventualmente incrementati secondo l'indicatore 5 e decrementati secondo indicatore 6.
 
 

Al risultato sarà attribuito un incremento del 15% per gli interventi di cui ai seguenti punti:
 
 


 
 

Documentazione da allegare alla domanda
 
 

La documentazione indicata di seguito deve essere allegata alla domanda di agevolazione pena la decadenza dall'inserimento dell'iniziativa proposta nel Patto Territoriale per il Turismo dell'Area Metropolitana di Bari.
 
 

  1. Scheda Tecnica (Allegata)
  2. Business plan (redatto secondo le indicazioni riportate in allegato) contenente gli elementi e i dati per la valutazione dell’iniziativa (con particolare cura all’analisi degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei tempi di realizzazione delle opere e formulazione del giudizio di convenienza economica); composto di due parti:
  3. la prima, descrittiva, è obbligatoria per tutte le imprese; in essa deve essere espressamente indicata e sviluppata la coerenza e la funzionalità dell'iniziativa alle finalità ed agli obiettivi del Patto;
  4. la seconda, analitica e numerica (per iniziative progettuali che prevedono investimenti agevolabili superiori a un miliardo di lire) con riferimento all’azienda nel suo complesso. che sviluppi alcuni prospetti relativi ai conti economici, ai flussi di cassa, alle attività e passività, alle fonti ed agli impieghi, per ciascun esercizio, dagli ultimi consuntivi precedenti la sottoscrizione della domanda di agevolazione a quello di entrata a regime dell’iniziativa da agevolare;
  5. Planimetria generale
  6. Planimetria del fabbricato
  7. Computo metrico analitico relativo alle opere da realizzare
  8. Bilanci relativi ai due esercizi precedenti la data di sottoscrizione del modulo di domanda, corredata degli allegati esplicativi, e per le imprese che non sono tenute alla redazione del bilancio Dichiarazione dei redditi relativi agli stessi due esercizi; qualora l’ultimo bilancio non fosse ancora stato approvato può esserne trasmessa bozza sottoscritta dai legali rappresentanti dell’impresa e corredata degli allegati esplicativi delle varie poste; le imprese che non dispongono ancora di tali due bilanci devono allegare quello/i disponibile/i e la situazione patrimoniale dei soci riferita agli ultimi due anni (per le società di capitali, i bilanci).
  9. Certificato di vigenza, ovvero per le imprese individuali, di iscrizione, rilasciato dalla competente CCIIA, corredato della dicitura antimafia ai sensi del DPR 252/98 (in alternativa compilare gli allegati).
  10. Atto costitutivo e statuto della società
  11. Certificato di iscrizione all'INPS
  12. Certificato di iscrizione presso il Registro delle imprese
  13. Titolo di proprietà o atto preliminare di acquisto, o di locazione, dell'area o dei fabbricati aziendali
  14. Comunicazione di disponibilità della concessione del finanziamento da parte della Banca a m/l termine previsto a copertura dei fabbisogni finanziari connessi con la realizzazione dell’iniziativa in progetto
  15. Dichiarazione attestante che la società non si trova nelle situazioni previste dall'art.2359
  16. Delibera della società di leasing relativa agli investimenti da acquisire in locazione finanziaria
  17. Documentazione che attesti la proroga della validità della società (ove necessario)
  18. Documentazione che attesti il riequilibrio finanziario della società (ove necessario)
  19. Documentazione attestante l'apporto dei mezzi propri
  20. Certificazioni varie (ove necessario)
  21. Fotocopia dei preventivi di spesa per l'acquisto dei macchinari e delle attrezzature.
DISPOSIZIONI FINALI
 
 

Il Modulo di Domanda, la Scheda Tecnica e gli Allegati devono intendersi parte integrante del presente Bando.

Il trattamento dei dati acquisiti in fase istruttoria avverrà nel rispetto di quanto stabilito dalla Legge 675/96.

Un'eventuale proroga alla data di scadenza indicata nel presente bando potrà essere concessa solo nel caso di proroga dei termini di scadenza fissati al 10 ottobre 1999 dal Ministero del Tesoro, del Bilancio e della P.E., nella delibera n.77 del 9 giugno 99. Di questo sarà data tempestiva notizia agli imprenditori.

Per tutto quanto non espressamente previsto dal presente Bando, valgono le norme della Legge 488/92, come integrata in base all'art.9, comma 1, della legge n.449/97 e dal D.M. del MICA del 20 luglio 98, dalle disposizioni attuative contenute nella Circolare del 19 marzo 1999, nella delibera CIPE sulla disciplina per la programmazione negoziata del 21 marzo 1997 e successive modificazioni e integrazioni, e nella delibera CIPE n. 77, del 9 giugno 1999.
 
 

Bari, 20 agosto 1999
 
 
 
 

Patto Territoriale dell'Area Metropolitana di Bari S.p.A Il Presidente
 
 
 
  Dott. Giovanni Gentile