Specializzato per il TURISMO AREA METROPOLITANA DI BARI
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Relazione Finale
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Data 11 settembre 1999
INDICE
1. Informazioni generali *
Il contesto territoriale di riferimento *
1.2. Soggetti Promotori e Soggetto Responsabile *
1.3. Elenco delle iniziative imprenditoriali ed infrastrutturali ordinate secondo graduatoria di priorità *
Sistema produttivo e raccordo con la programmazione regionale *
Prospettive ed orientamenti per il Patto del Turismo *
Caratteristiche del sistema turistico-territoriale del Patto *
Le politiche del lavoro nel settore del turismo *
2.2. Individuazione delle finalità generali del Patto e relazione con la programmazione regionale *
2.3. Compatibilità complessiva del Patto con lo sviluppo ecosostenibile *
3.2. Quantificazione degli obiettivi di sviluppo locale per il Turismo *
3.3. Descrizione delle linee di intervento previste e presumibili impatti sul conseguimento degli obiettivi *
3.4. Individuazione e selezione delle iniziative *
5. Fattibilità giuridica e amministrativa del Patto *
6. Completezza, concretezza e coerenza dell'insieme degli impegni dei soggetti coinvolti *
ALLEGATI *
La concertazione tra le parti sociali ha proficuamente esaltato il
ruolo propulsivo delle amministrazioni e si è sviluppata in una
logica di confronto e di collaborazione, tesa a creare le premesse per
il successo dell'iniziativa.
Il primo documento strategico, strutturato in termini di analisi
dei principali comparti economici e produttivi, delle potenzialità
endogene del territorio e dei punti di forza e di debolezza caratteristici
dell'area, è stato realizzato e sottoscritto dai promotori del Patto
Territoriale di Bari in data 12-1-98.
In data 3.2.99, con apposito decreto, il Ministero del Bilancio,
del Tesoro e della P.E. ha approvato il Patto Territoriale di Bari inserendolo
nella graduatoria dei Patti ammessi al finanziamento, mentre i sottoscrittori
del Patto provvedevano a definire il Soggetto Responsabile dell'attuazione
del Patto, che si costituiva il 29.4.99 come Società per Azioni
denominata "Patto Territoriale Area Metropolitana di Bari". L'ampia partecipazione
alla Società da parte dei sottoscrittori del Patto garantisce circa
la riuscita del programma di sviluppo locale promosso.
L'esperienza positiva condotta in seno alla concertazione per la
definizione di un programma comune di intervento ha motivato i promotori
del Patto Territoriale ad avviare una nuova iniziativa di Patto Specializzato
per il Turismo, ai sensi della Delibera CIPE del 9-6-99, dando l'incarico
alla S.p.A. "Patto Territoriale dell'Area Metropolitana di Bari" che gestisce
il patto già finanziato, di provvedere a tutti gli adempimenti necessari.
La concertazione si è svolta attraverso specifici incontri
tesi a definire gli orientamenti e gli assi prioritari di sviluppo del
settore del turismo e a tracciare un quadro analitico della situazione
del comparto individuando i punti di forza e di debolezza rispetto ai quali
definire le politiche di indirizzo da porre alla base del nuovo patto specializzato
per il turismo.
La concertazione si è allargata alle associazioni di categoria
e alle rappresentanze sindacali del settore turistico-alberghiero, le quali
hanno contribuito attivamente a fissare gli obiettivi strategici e a definire
un quadro di impegni ed obblighi da sottoscrivere per supportare le azioni
di investimento previste nel patto.
L’area di riferimento per gli interventi previsti nel Patto Territoriale
per il Turismo è delimitata dai confini amministrativi dei Comuni
di Adelfia, Bari, Bitetto, Bitritto, Capurso, Casamassima, Cellamare, Modugno,
Noicattaro, Sannicandro, Triggiano, Valenzano, che si sviluppano dal mare
all'entroterra a Sud di Bari e i cui dati dimensionali sono riportati nella
seguente tabella.
|
|
|
|
|
ADELFIA |
29,73
|
14.779
|
497
|
3%
|
BARI |
116,20
|
342.309
|
2.946
|
70%
|
BITETTO |
33,57
|
9.730
|
279
|
2%
|
BITRITTO |
17,65
|
8.689
|
492
|
2%
|
CAPURSO |
14,88
|
14.377
|
966
|
3%
|
CASAMASSIMA |
77,41
|
14.054
|
182
|
3%
|
CELLAMARE | ||||
MODUGNO |
31,90
|
37.056
|
1.162
|
8%
|
NOICATTARO | ||||
SANNICANDRO |
56,00
|
8.722
|
156
|
2%
|
TRIGGIANO |
20,00
|
24.698
|
1.235
|
5%
|
VALENZANO |
15,79
|
15.628
|
990
|
3%
|
TOTALE |
413,13
|
490.042
|
890
|
100%
|
Su una superficie di oltre 400 kmq insiste una popolazione
complessiva di circa 490 mila abitanti, corrispondenti ad una media di
abitanti per kmq pari a 890, di cui il 70% concentrata nel comune di Bari.
I territori di questi Comuni sono legati da forti omogeneità sia
sul piano economico che su quello sociale.
L'ammissibilità alle agevolazioni previste
per i patti territoriali per le imprese del settore turistico che propongono
di svolgere le attività definite dagli artt.6 e 9 della legge 17.5.83,
n.217 e per le ulteriori attività indicate come priorità
regionali per la Regione Puglia, rappresenta un impulso determinante per
il settore del turismo che nell'area di Bari assume un grande rilievo economico
specialmente per la componente del turismo d'affari e congressuale.
La compagine dei promotori del Patto per il Turismo
diventa quindi composta da:
Le Amministrazioni dei Comuni di:
Adelfia
Bari
Bitetto
Bitritto
Capurso
Casamassima
Cellamare
Modugno
Noicattaro
Sannicandro
Triggiano
Valenzano
Ai 10 Comuni promotori e sottoscrittori del Patto
si sono recentemente aggiunti i Comuni di Cellamare e Noicattaro, confinanti
con l'area di intervento, potenziando ulteriormente la compagine delle
amministrazioni locali che sostengono il piano di sviluppo posto alla base
del Patto.
Enti Pubblici e Strutture di Ricerca:
Consorzio ASI
Università degli Studi di Bari
Politecnico di Bari
Ente Autonomo Fiera del Levante
Camera di Commercio di Bari
Autorità Portuale
Tecnopolis Scrl
ENEL S.p.A.
Gli Ordini professionali:
Ordine dei dottori commercialisti
CISL
UIL
UGL
Federcommercio
API-Bari
CNA
Upsa-Confartigianato
Confesercenti
Raccomar
Confederazione Italiana Agricoltori
Comitato regionale Lega Cooperative
Confcooperative
Associazione Imprese 44
Per le iniziative di questo patto territoriale specializzato per il turismo la concertazione si è allargata ai seguenti soggetti:
Federalberghi
Cotup
Ente Bilaterale per il Turismo
Fiavet
Faita
APT
Gli Istituti di Credito:
Carime spa
Artigiancassa
Banco di Napoli
Banca del Salento
BNL
Banca Popolare di Puglia e Basilicata
Mediosud
Monte dei Pasci di Siena
Ai fini del coordinamento e della attuazione del Patto, come previsto dalla Delibera CIPE del 21 marzo ‘97, i sottoscrittori provvederanno ad individuare, tra quelli pubblici, il Soggetto responsabile ovvero a costituire a tal fine società miste nelle forme di cui all'art. 22, comma 3, lettera e) della legge 8 giugno 1990, n. 142, e successive modifiche ed integrazioni, o a partecipare alle stesse.
I promotori hanno concordato che per l'accesso ai
finanziamenti del patto i progetti imprenditoriali dovessero soddisfare
i seguenti requisiti:
A questo proposito è stato anche ampiamente
discusso tra i promotori un ulteriore indicatore (oltre ai 5 già
utilizzati dalla legge 488/turismo) relativo a un coefficiente di abbattimento
del punteggio complessivo dell'iniziativa imprenditoriale, in base alla
dimensione dell'investimento agevolabile secondo la tabella riportata nel
seguito ed estratta dal bando riportato in allegato.
Indicatore di dimensione dell'investimento agevolabile
Investimento
Agevolabile (ML) |
Percentuale di
decremento |
Fino a 300 | 0 % |
Da 301 a 600 | 10 % |
Da 601 a 1000 | 20 % |
Da 1001 a 1500 | 30 % |
Da 1501 a 2.000 | 40 % |
Da 2.001a 3.000 | 50 % |
Da 3.001 a 10.000 | 60 % |
Maggiore di 10.000 | 70 % |
Allo scopo, infine, di sostenere le iniziative imprenditoriali
più concretamente e rapidamente cantierabili, onde rendere il pacchetto
di progetti proposti più efficace rispetto agli obiettivi da raggiungere
e aumentare le probabilità di successo del programma di sviluppo
locale, si è deciso che per:
Nel bando di invito agli imprenditori a presentare
proposte di investimento (riportato in allegato) è stato richiesto
che le domande di agevolazione fossero corredate dalla seguente documentazione:
L'istruttoria è stata condotta valutando i
seguenti fondamentali aspetti:
L'istruttoria tecnico-amministrativa di questi progetti
è stata finalizzata a valutare l'ammissibilità delle iniziative,
la completezza della documentazione (almeno nelle parti essenziali legate
alla reale e concreta fattibilità tecnico-economica e finanziaria
della proposta), la coerenza con gli obiettivi fissati dai promotori per
il patto territoriale del turismo, l'elaborazione della graduatoria per
la determinazione dell'ordine di preferenza (ai sensi del punto 1.10 del
comunicato del Ministero del Bilancio del 29-7-98) per la successiva trasmissione
delle proposte imprenditoriali alla società individuata per l'istruttoria
bancaria, nella misura non superiore al 20% in più delle risorse
fissate in 50 miliardi di lire dalla delibera del CIPE del 9-6-99, secondo
quanto disposto dal medesimo punto 1.10 del citato comunicato del Ministero
del Bilancio del 29-7-98.
Le iniziative imprenditoriali che hanno superato
la fase di istruttoria tecnico-amministrativa sono state in numero di 22.
Esse richiedono in totale agevolazioni per 23.897 ML.
Questa misura è inferiore al limite di 35
MLD che corrisponde al 70% delle risorse disponibili per le agevolazioni
alle imprese al netto degli investimenti infrastrutturali (punto 2.9.c.
della delibera del CIPE del 21.3.97).
Pertanto, ai sensi del secondo comma dello stesso punto 1.10, non è stato necessario redigere la lista delle iniziative secondo un "ordine di preferenza" che è invece essenziale nel caso in cui le agevolazioni richieste eccedano i predetti limiti.
Le proposte imprenditoriali ammissibili al finanziamento
e correttamente documentate sono state, quindi, inoltrate al soggetto istruttore
senza un ordine di preferenza, in quanto la graduatoria stessa non assume,
in questo caso, carattere priorità o di esclusione delle iniziative
imprenditoriali positivamente istruite.
La seguente Tavola 1.1 riassume gli investimenti
totali, gli investimenti agevolabili e i relativi oneri per lo Stato per
tutti i progetti imprenditoriali che hanno superato la fase di istruttoria
tecnico-amministrativa.
Tavola 1.1
INIZIATIVE PRODUTTIVE
|
(Milioni di lire) |
(Milioni di lire) |
(Milioni di lire) |
|
1.291
|
1.291
|
423
|
|
2.406
|
2.371
|
725
|
|
1.954
|
1.954
|
526
|
|
358
|
358
|
139
|
|
10.023
|
10.023
|
3.767
|
|
763
|
763
|
377
|
|
1.991
|
1.991
|
489
|
|
1.381
|
1.381
|
613
|
|
9.800
|
9.800
|
4.835
|
|
3.323
|
3.323
|
1.578
|
|
1.063
|
1.063
|
540
|
|
2.000
|
2.000
|
800
|
|
3.245
|
3.245
|
1.311
|
|
1.966
|
1.966
|
939
|
|
798
|
798
|
386
|
|
306
|
306
|
166
|
|
1.999
|
1.999
|
878
|
|
4.000
|
4.000
|
1.700
|
|
602
|
602
|
209
|
|
993
|
956
|
430
|
|
998
|
998
|
693
|
|
14.317
|
14.227
|
2.373
|
|
65.577
|
65.415
|
23.897
|
In appendice è riportato l'elenco
completo delle iniziative che hanno superato l'istruttoria tecnico amministrativa,
con ulteriori informazioni relative ai programmi di investimento proposti.
Come si evince dalla tabella precedente
e dalla tabella riportata in allegato, la percentuale media di agevolazione
richiesta rispetto alla massima concedibile è stata pari al 65%.
Questo dato, insieme al rapporto tra il totale del capitale proprio e il
totale degli investimenti che è pari al 67%, rappresenta un segno
di maturità dell'imprenditoria locale, che ha presentato progetti
credibili e cantierabili, per i quali la forte determinazione degli imprenditori
per il programma di investimento proposto è dimostrata dal ricorso
sempre meno intenso al contributo dello stato o a forme di indebitamento
bancario, e sempre più intenso all'utilizzo di elevate quote di
mezzi propri da veicolare nelle iniziative.
Le iniziative infrastrutturali proposte dagli enti pubblici che aderiscono al patto territoriale per il turismo sono state in numero di 14, per un investimento previsto di oltre 14 miliardi di lire.
La successiva Tavola 1.2 riporta l'elenco
degli interventi infrastrutturali proposti. Essa è stata elaborata
attribuendo un ordine di preferenza ai progetti presentati dalle amministrazioni,
nell'osservanza della specifica normativa vigente e in considerazione degli
obiettivi generali del patto territoriale, del legame funzionale con le
iniziative imprenditoriali, oltre che di alcuni elementi interni ai progetti
che hanno consentito di individuare una rilevanza "sovracomunale".
Tavola 1.2
INTERVENTI INFRASTRUTTURALI
|
Progetto Infrastrutture |
infrastrutture |
(Milioni di lire) |
agevolabile (Milioni di lire) |
(Milioni di lire) |
|
COMUNE DI MODUGNO | RECUPERO E RESTAURO CONSERVATIVO DELL'EDIFICIO DELL'EX DIREZIONE SITO NEL CENTRO ANTICO |
1.970
|
1.970
|
1.970
|
|
COMUNE DI CASAMASSIMA | RESTAURO E RIUTILIZZO DEL COMPLESSO MONASTICO "MONACELLE" |
3.700
|
3.700
|
3.700
|
|
COMUNE DI SANNICANDRO | RECUPERO EX MATTATOI COMUNALE IN CENTRO SERVIZI TELEMATIVI |
2.000
|
2.000
|
2.000
|
|
COMUNE DI TRIGGIANO | SISTEMAZIONE VIARIA A PRESIDIO DEGLI IPOGEI DELLA CHIESA MADRE "S. MARIA VETERANA" |
165
|
165
|
165
|
|
COMUNE DI BARI | PROGETTO DI SISTEMAZIONE DEL LUNGOMARE N. MASSARO IN BARI - PALESE TRATTO COMPRESO TRA VIA V. VENETO E VIA COLA DI CAGNO |
3.400
|
3.400
|
3.400 |
TOTALE |
11.235
|
11.235
|
11.235
|
Per la banca concessionaria incaricata dell'istruttoria,
a puro titolo informativo, si porta l'indicazione di ulteriori n.2 progetti
infrastrutturali che seguono nell'ordine di preferenza riportato nella
precedente tabella.
|
Progetto Infrastrutture |
infrastrutture |
(Milioni di lire) |
agevolabile (Milioni di lire) |
(Milioni di lire) |
|
|
COMUNE DI CAPURSO | INFRASTRUTURA DI SUPPORTO ALLA PROMOZIONE TURISTICA E PERCORSO TURISTICO RELIGIOSO |
1.200
|
1.200
|
1.200
|
|
|
COMUNE DI SANNICANDRO | SISTEMAZIONE AREE CIRCOSTANTI IL CASTELLO NORMANNO |
1.500
|
1.500
|
1.500
|
|
TOTALE |
2.700
|
2.700
|
2.700
|
2.1.
Descrizione sintetica della situazione di riferimento
Sistema
produttivo e raccordo con la programmazione regionale
I risultati più favorevoli sono stati raggiunti
nei casi in cui è stato possibile accentuare il rapporto esistente
tra il turismo ed il resto dell'economia regionale nel suo complesso, a
partire ad esempio dalla valorizzazione dei beni culturali e dallo stesso
sistema commerciale, il cui contributo allo sviluppo delle attività
turistiche appare tradizionalmente elevato.
Occorre intervenire per sostenere i processi di riorganizzazione,
innovazione ed ammodernamento, che si rendono quanto mai necessari alla
luce delle profonde trasformazioni verificatesi negli ultimi anni, e favorire
il miglioramento strutturale dell'offerta congiuntamente alla riorganizzazione
del sistema produttivo soprattutto in direzione di una più elevata
qualificazione e specializzazione dei servizi.
In particolare, è necessario promuovere una
più stretta integrazione con la valorizzazione delle risorse naturali,
ambientali e culturali da un lato, e con i collegamenti infrastrutturali
dall'altro, concentrando gli interventi su quelle aree regionali a maggiore
vocazione turistica (nelle diverse componenti, marina, congressuale, rurale,
religiosa, culturale, termale, ecc.).
La Regione Puglia presenta un'eccezionale dotazione
di risorse ambientali e culturali, ma solo una minima parte di esse è
valorizzata a livello turistico nazionale e internazionale. Si contano
circa 5.000 beni immobili e siti archeologici e storico-culturali. Di questi
pochi sono quelli pienamente recuperati e fruibili dal pubblico.
L'attività turistica in Puglia, ancora
poco sviluppata in rapporto ad altre regioni italiane e mediterranee, sconta
da un lato un grave ritardo nella qualità e nella diversificazione
dell'offerta ricettiva (rispetto ad una articolazione della domanda per
fascia di età, reddito e condizioni sociali), dall'altro una scarsa
attività promozionale tesa a far conoscere all'esterno della regione
le ricchezze di natura turistica di cui è dotata e ad incentivare
il flusso turistico nazionale ed internazionale verso la regione.
Secondo dati del 97 forniti dalle A.P.T., il numero degli esercizi alberghieri in tutta la Puglia era di 631 unità, di cui quasi la metà collocati nella fascia da 3 stelle, con 48.814 posti letto, 12.28 ogni 1.000 abitanti (vedi tabella seguente).
In un recente studio del Touring Club Italiano, la
provincia di Bari è all’ottantesimo posto in Italia per "turisticità"
effettiva, con un numero di presenze per abitante dello 0,91% ed una percentuale
di addetti per abitanti del 0,62% (il dato si riferisce agli addetti ristoranti
e alberghi). Con un rapporto del 3,7% del numero di alberghi e ristoranti
sul totale delle imprese operanti nel sistema produttivo locale; e di 6,2%
ogni mille abitanti per quanto riguarda il numero di addetti negli alberghi
e ristoranti.
Le infrastrutture di collegamento giocano
un ruolo non indifferente per lo sviluppo dell'economia turistica pugliese,
già svantaggiata dalla distanza geografica rispetto ai poli di maggiore
generazione di domanda turistica, ovvero le aree a alto reddito dell'Europa
Centrale e Settentrionale.
Alla fragilità strutturale dell'offerta corrisponde
una debole presenza di turismo straniero che rappresenta la componente
di domanda più ricca e che quindi genera i più elevati effetti
moltiplicativi su reddito e occupazione.
Il turismo attualmente impiega il 9% della forza
lavoro occupata, di cui però solo 534.000 sono le unità impegnate
a tempo pieno (fonte INAIL). La creazione di un posto di lavoro nel turismo
comporta, da parte del settore pubblico, un investimento di 150- 200 milioni
di lire, vale a dire quattro o cinque volte meno che nei tradizionali comparti
industriali. Tuttavia, poiché le attività produttrici di
beni e servizi direttamente acquistati dai turisti sono, nella loro maggioranza,
caratterizzate da un impiego intensivo di manodopera, accade che per ogni
posto di lavoro creato nel turismo se ne genera un altro in un differente
settore economico, contribuendo l’industria turistica a ridurre il tasso
di disoccupazione e attenuando lo squilibrio fra offerta e domanda di lavoro.
Pur nella consapevolezza che il Decreto Legislativo
469/97 regionalizza le politiche del lavoro, i promotori del Patto sono
convinti che il settore del turismo possa farsi promotore di un processo
di svolta del mercato del lavoro in termini di maggiore formazione,
maggiore professionalità e maggiore regolarità. Uno stimolo
in questa direzione può venire dagli Enti Bilaterali nazionali e
regionali previsti dai CCNL stipulati dalle organizzazioni sindacali e
datoriali per un rapporto più stretto tra scuola e lavoro con il
coinvolgimento diretto delle imprese.
Le presenze degli italiani e degli stranieri nelle strutture ricettive insediate nelle località marine hanno un'incidenza ancora bassa rispetto al totale nazionale. Nel 1997 le presenze degli stranieri hanno rappresentato il 12% sul totale, e gli arrivi poco più del 10%. L'attrazione della domanda internazionale è rappresentativa della capacità competitiva del settore turistico pugliese, misurata in termini di ospitalità ed indica la potenzialità di rafforzamento o anche solo di tenuta nel medio e lungo termine.
Su fronte del turismo culturale dal 1991 al 1994
le presenze alberghiere nelle città d'arte sono incrementate del
17% contro l'11% di quelle balneari. Dall'indagine dell'ENIT del 1995,
dei 45.000 MLD che l'Italia ha ricavato dal turismo straniero il 40% proviene
da quello culturale.
Il Piano regionale di sviluppo per il turismo
prevedeva, per gli anni scorsi, il rilancio e la rivalorizzazione del settore
secondo i seguenti obiettivi:
Questo obiettivo verrà perseguito con la localizzazione
di distretti turistici attuali e potenziali della Regione e nell'ambito
dei distretti con la costruzione di matrici territorio/prodotto turistico.
Gli assi prioritari dello sviluppo regionale
sono, quindi individuati in:
Le strutture ricettive della provincia di Bari totalizzano circa 17.000 posti-letto; ricevono ogni anno circa 450.000 clienti, per un totale di circa 1.400.000 pernottamenti, come si deduce dalle tabelle seguenti. La media dei posti letto per 1000 abitanti è pari a 10.87, estremamente bassa rispetto alla media regionale (42.14) e a quella nazionale (58,97).
Il valore medio dei pernottamenti per posto letto
è pari a 84,77 ed è, invece, allineato al dato nazionale
(85.57) e superiore a quello regionale (44.44). Il numero dei pernottamenti
rapportati agli arrivi, infine, è pari a 3.32, leggermente inferiore
al dato regionale (4.91) e a quello nazionale (4.26). Questo valore evidenza
in genere il minore periodo di soggiorno per ciascun arrivo.
Il Prodotto Interno Lordo a prezzi costanti relativo
a tale attività in Puglia è pari a circa 1.300 miliardi di
lire e, nella Provincia, è stimabile in un valore superiore a 250
miliardi di lire per anno. L'1,89% del PIL regionale è formato dal
settore della ricettività turistica che, a livello nazionale, costituisce
circa il 5% del PIL del settore.
Deve purtroppo evidenziarsi la scarsità di
imprese turistiche, in generale, con 107 imprese turistiche per 100.000
abitanti in Italia, che scende a 42 in Puglia (con l'eccezione della Provincia
di Lecce per la numerosità dei campeggi e della disponibilità
di affittacamere e agriturismo). I posti letto in hotel ammontano a 31
per 1000 abitanti in Italia che scendono a 12 per 1000 abitanti in Puglia.
Un'analisi interessante può essere condotta
osservando i flussi in termini di arrivi e pernotti da parte degli stranieri.
Si può constatare come la provincia di Bari abbia un elevato numero
di arrivi e pernotti (seconda solo alla provincia di Foggia, per il Gargano)
ma possiede un numero di pernotti/arrivi di stranieri molto più
modesto di quanto non accada nelle altre provincie. Ciò è
anche dovuto la carenza di ricettività in periodi di punta in occasione
di particolari eventi e/o manifestazioni (come quelle fieristiche).
Si tratterebbe di dati sostanzialmente positivi,
se non apparisse in tutta la sua gravità il sostanziale sotto-utilizzo
del potenziale turistico, rappresentato da una struttura d'offerta di ricettività
turistica di un ordine di grandezza inferiore al dato medio nazionale.
|
|
|
|
|
HOTEL |
ALTRI |
|
PER |
PER |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
AB. |
AB. |
AB. |
||
Bari
|
149
|
74
|
12420
|
4206
|
16626
|
8,12
|
2,75
|
10,87
|
9,74
|
4,84
|
14,58
|
Brindisi
|
56
|
46
|
5271
|
10453
|
15724
|
13,34
|
26,46
|
39,81
|
14,18
|
11,65
|
25,82
|
Foggia
|
219
|
155
|
14362
|
75846
|
90208
|
20,52
|
108,35
|
128,87
|
31,29
|
22,14
|
53,43
|
Lecce
|
146
|
653
|
12380
|
24500
|
36880
|
16,18
|
32,03
|
48,21
|
19,08
|
85,36
|
104,44
|
Taranto
|
61
|
103
|
4238
|
3396
|
7634
|
7,37
|
5,91
|
13,28
|
10,61
|
17,91
|
28,52
|
Puglia |
631
|
1031
|
48671
|
118401
|
167072
|
12,28
|
29,86
|
42,14
|
15,91
|
26,00
|
41,92
|
Italia |
34296
|
26450
|
1738031
|
1609990
|
3348021
|
30,61
|
28,36
|
58,97
|
60,40
|
46,58
|
106,99
|
HOTEL + ALTRI |
|
|
|
|
|
|||||
Area |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Prov. Bari |
378755
|
1305961
|
45373
|
103545
|
424128
|
1409506
|
84,77722
|
3,448036
|
2,282084
|
3,323303
|
Prov. Brindisi |
116643
|
695613
|
20467
|
73807
|
137110
|
769420
|
48,93284
|
5,963607
|
3,606146
|
5,611699
|
Prov. Foggia |
451664
|
2336426
|
71883
|
540500
|
523547
|
2876926
|
31,89214
|
5,172929
|
7,519163
|
5,495067
|
Prov. Lecce |
270478
|
1697751
|
32238
|
186928
|
302716
|
1884679
|
51,10301
|
6,276854
|
5,798375
|
6,225898
|
Prov. Taranto |
112502
|
442858
|
11916
|
41624
|
124418
|
484482
|
63,46371
|
3,936446
|
3,493118
|
3,893986
|
reg. Puglia |
1330042
|
6478609
|
181877
|
946404
|
1511919
|
7425013
|
44,442
|
4,870981
|
5,203539
|
4,910986
|
Italia |
39587608
|
173494221
|
27581077
|
113000571
|
67168685
|
286494792
|
85,57138
|
4,382539
|
4,097033
|
4,265303
|
%Puglia/Italia |
3,36%
|
3,73%
|
0,66%
|
0,84%
|
2,25%
|
2,59%
|
|
|
|
|
|
|
TOTALE (MECU '94) |
34.654
|
698.690
|
4,96%
|
|
HOTEL & ALTRI (MECU '94) |
656
|
23.153
|
2,84%
|
|
(HOTEL & ALTRI)/TOTALE |
1,89 %
|
3,31 %
|
In merito alle previsioni dei Fondi Strutturali
'94-'99 per il settore del turismo, si deve osservare un ritardo (ultimamente
in riduzione) nella capacità di spesa regionale sul turismo. Il
90% della domanda turistica in Puglia è regionale e nazionale. Vanno
pertanto rafforzate le attività di promozione finalizzate ad
aumentare la quota di presenze straniere ed è necessario ridurre
al minimo l'effetto stagione, innovando l'offerta del prodotto turistico.
E' evidente, quindi, che il recupero di una base
economica forte per l'intera provincia passa sicuramente attraverso il
potenziamento
dell'offerta, unito all'attrazione della domanda
di turismo
con prodotti nuovi, che siano anche in grado di diminuire l'effetto stagione.
Negli ultimi anni si è assistito in Italia
ad una profonda trasformazione del turismo, che sarà sempre più
evidente nel prossimo futuro: non si può più parlare soltanto
di turismo di massa, caratterizzato da un’offerta molto omogenea
e fatto di grandi numeri. Cominciano a farsi spazio nuove forme di domanda
turistica nelle diverse componenti: marina, congressuale, rurale, religiosa,
culturale, termale, ecc., che secondo gli esperti rappresentano una reazione
da un lato alla decontestualizzazione delle opere d’arte, dall’altro ai
ritmi della vita quotidiana e alla sempre minore vivibilità delle
aree urbane e metropolitane.
Perché l'attrazione di visitatori si accompagni ad un'autentica valorizzazione delle risorse locali, siano esse ambientali o artistico-culturali, è necessario avere le capacità per individuare l’immagine più autentica da promuovere dei luoghi e del patrimonio di riferimento.
Questo anche in considerazione del fatto che la tendenza
a riscoprire i piccoli centri - che sta riguardando sempre più anche
le regioni dell’Italia meridionale - è legata alla domanda di esperienza
urbana che proviene da gruppi sempre più numerosi di turisti, i
quali ricercano la soddisfazione di quei bisogni che la propria città
nell’esperienza quotidiana non può soddisfare.
Sotto questo aspetto, occorre sicuramente ripensare
il rapporto fra città e mare, fra città ed hinterland,
i rapporti con il Centro-Nord, con l'Europa e con il Mediterraneo, nella
molteplice dimensione dei trasporti, della qualità e della sicurezza
dell'ambiente e della vita, della cultura e dello sport.
Non si può dimenticare, infine, che il turismo
è un tipico settore trainante per una serie di attività,
dalle costruzioni, al commercio, ai servizi, tanto da fare stimare recentemente,
in uno studio promosso dal Dipartimento del Turismo presso la Presidenza
del Consiglio dei Ministri, che almeno un quinto del PIL nazionale è
imputabile ad attività direttamente ed indirettamente connesse con
il turismo ed il tempo libero.
In sintesi, i punti di forza del settore turismo
possono ricondursi ai seguenti:
Si tratta di agganciare le
possibilità di sviluppo del comparto turistico al quadro dell’evoluzione
economica e sociale del territorio per evitare fughe in avanti cercando
di dare risposte efficaci e moderne alle spinte di crescita presenti nell’Area
metropolitana di Bari.
Se la vocazione di Bari è
essenzialmente legata ai traffici, al commercio, ad un importante tessuto
di piccole e medie imprese mentre negli altri comuni che partecipano al
Patto ha una connotazione prevalentemente agricola occorre far interagire
il fenomeno turistico con queste potenzialità favorendo l’affermarsi
di circuiti virtuosi fra le richieste di servizi turistici ed un’offerta
moderna e competitiva.
A Bari si rende necessario
un potenziamento ed ammodernamento del turismo congressuale e di affari
suscitando le sinergie necessarie con il polo fieristico, attraverso la
realizzazione di un centro congressi volto a direzionare le attività
rinvenienti dall’intensità e la qualità dei traffici che
si produrranno anche grazie allo sviluppo delle reti infrastrutturali da
quello aeroportuale, a quello ferroviario, al rilancio del porto, riannodando
rapporti proficui con l’Università e la cultura in genere.
Fattori legati essenzialmente
alla crescita del settore enogastronomico possono promuovere l’immagine
turistica e quindi l’offerta ricettiva dei comuni interessati al patto
che vi possano cogliere opportunità finora inespresse o non sufficientemente
valorizzate.
L’uno e l’altro cioè
il turismo congressuale e d’affari e quello enogastronomico possono a loro
volta integrarsi producendo effetti di complementarietà e determinando
flussi turistici aggiuntivi in grado di remunerare adeguatamente gli investimenti
privati e quelli previsti dagli strumenti normativi e finanziari utilizzati.
E’ possibile così coniugare
in maniera efficace risorse private, incentivi finanziari e strategie imprenditoriali
ed occupazionali nell’ottica di un turismo moderno legato alle risorse
e peculiarità territoriali.
Se si considera che tale percentuale
si attesta intorno al 9-10% del totale regionale, mentre la popolazione
del barese rappresenta a fine ’93 il 38,1% di quella pugliese, si comprende
come tale polo turistico sconti un’intensità turistica largamente
inferiore al peso demografico ed economico espresso e prevalentemente incentrato
sulle attività del commercio, dell’agricoltura, dell’industria e
dei servizi.
Se la densità turistica
del sistema ricettivo dell’area barese è inferiore a quella regionale,
la media dei posti letto 82,2 per esercizio rispetto alla media regionale
75,6 e la prevalenza della ricettività alberghiera che detiene il
71% dei posti letto complessivi rispetto alle altre tipologie ricettive,
confermano la maggiore incidenza del turismo d’affari e congressuale indotto
dall’elevato livello delle attività economiche del territorio metropolitano,
dalla presenza di un importante polo fieristico e di un’Università
fra le più importanti e popolate del Mezzogiorno.
Il settore del turismo nell'area è caratterizzato
da una tipologia di turismo ‘fuori porta’ legato agli stranieri che arrivano
ma restano per un brevissimo periodo prima di transitare verso la penisola
salentina o verso la Grecia. Occorre porre in essere azioni di promozione
del territorio orientate a valorizzare percorsi, che inducano i visitatori
a una permanenza più lunga di una giornata, e in relazione a ciò
va quantitativamente e qualitativamente migliorata la capacità ricettiva
dell’area, soprattutto va differenziata.
Il territorio di riferimento del patto, pur se interessato
un larga parte da un turismo d'affari deve guardare con grande interesse
alle nuove forme di turismo che si sono andate affermando in Italia negli
ultimi anni e che possono costituire per i nostri comuni la formula di
successo: Il turismo culturale, il turismo etnico, il turismo storico e
il turismo ambientale, cui si aggiunge una quinta forma di nuovo turismo,
il cosiddetto ‘turismo dell’evento’, che taglia trasversalmente le precedenti
quattro forme.
L’affermazione sempre maggiore di questo segmento
di domanda turistica che si è ormai creato una propria nicchia di
mercato, non può che suggerire agli operatori del settore di puntare
su alcuni eventi per promuovere i luoghi, il che è tanto più
rilevante quanto meno si tratta di luoghi noti: con l’evento si calamitano
persone verso patrimoni artistico-culturali poco conosciuti.
Il potenziamento delle strutture e lo sviluppo di
attività nel settore della ricettività turistica è
assunta come condizione essenziale per la valorizzazione e la maggiore
fruizione del patrimonio artistico-cultarale disponibile nell'area del
Patto.
E’ evidente che valorizzare i patrimoni artistico-culturali
dei comuni del patto di Bari richiede sforzi di organizzazione, di creatività
e di preparazione che vanno ben al di là, pur non potendone prescindere,
dei servizi di ricezione turistica in senso stretto (alberghi, pensioni,
campeggi, ristoranti, villaggi turistici, bar, ecc.). Si fa, in questa
sede, riferimento a tutti quei servizi che consentono una fruizione diversa
e più completa di singoli beni artistici o di una parte del patrimonio
di un territorio: servizi informativi in senso lato, servizi di animazione,
servizi di accoglienza turistica e servizi accessori che completano la
fruizione di un percorso artistico-culturale.
Un esempio per tutti è
l’Emilia Romagna, dove, secondo stime I-snart, i 18.312 miliardi spesi
nel 1996 da turisti in questa regione hanno sostenuto oltre 198.000 unità
di lavoro (VIII Rapporto sul turismo italiano).
Un intervento che miri al potenziamento ed all’ammodernamento delle imprese ricettive e che guardi ad uno sviluppo integrato delle risorse turistiche determinerà occasioni concrete di lavoro in conseguenza dell’aumento delle presenze e quindi della richiesta e della vendita di servizi e beni turistici.
I processi produttivi vanno
accompagnati da ponderate politiche del lavoro.
Importanti organismi sindacali
europei del settore hanno individuato percorsi strategici così armonizzati:
E’ essenziale, infine, che proprio all’interno delle
attività del Patto Territoriale per il turismo trovino la giusta
collocazione ed integrazione soggetti qualificati dell'offerta di formazione
e innovazione tecnologica del settore come l’Università di Bari,
il Politencico di Bari e Tecnopolis, coordinando le proprie iniziative
con l'Ente Fiera, le Associazioni di categoria e i sindacati al fine di
sostenere il raccordo tra impresa e nuova imprenditorialità soprattutto
in fase di gestione ed attuazione del programma di sviluppo del Patto territoriale
per il turismo.
Gli obiettivi già fissati dai promotori in
seno al partenariato nella concertazione per il Patto Territoriale dell'Area
Metropolitana di Bari sono:
2. realizzare le maggiori ricadute possibili sul piano occupazionale;
3. favorire la nascita di nuove attività economiche e l’ampliamento di quelle esistenti;
4. promuovere la ristrutturazione, la riorganizzazione e la riqualificazione delle imprese;
5. migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione;
6. potenziare e razionalizzare l’offerta di servizi alle piccole e medie imprese;
7. migliorare le condizioni di accesso al credito delle imprese a breve e medio termine nella realizzazione delle iniziative del Patto, anche attraverso soluzioni innovative e di organizzazione della domanda;
8. qualificare e migliorare le relazioni industriali tra le parti interessate secondo le regole concertative del Patto e con l’utilizzo di forme di flessibilità sui vari temi contrattuali, per nuove iniziative ed ampliamenti di quella esistente e per tempi definiti;
9. qualificare le risorse umane con progetti mirati di formazione;
10. promuovere azioni per ridurre l’area del sommerso e del lavoro irregolare;
11. attrezzare il sistema territoriale in modo che possa cogliere le opportunità di agevolazioni e finanziamenti regionali, nazionali ed europei destinati a interventi pubblici e privati di sostegno all’economia;
12. favorire la diffusione di imprese e altre iniziative
no-profit nel sociale.
· nuovi criteri di gestione del territorio,
· compatibilità
ambientali ed economiche, ivi incluse le scelte tecnologiche dello smaltimento,
le innovazioni e le opportunità impiantistiche.
Gli obiettivi definiti in fase di concertazione e
riportati nel protocollo d'intesa sottoscritto dalle amministrazioni locali,
dalle associazioni di categoria, dai sindacati e dalle banche, sono:
Questo obiettivo verrà perseguito con la localizzazione
di distretti turistici attuali e potenziali della Regione e nell'ambito
dei distretti con la costruzione di matrici territorio/prodotto turistico.
La realizzazione di un centro congressuale resta un obiettivo importante da perseguire, dato il carattere preminente del turismo d'affari e congressuale nel comprensorio barese, per avviare processi autopropulsivi a sostegno di nuovi investimenti per la crescita del settore, dell’occupazione e di destagionalizzazione dei flussi turistici con l’ampliamento del periodo di fruizione delle strutture turistiche oltre quelli tipici del territorio.
A tal fine verranno quindi
individuate nell’ambito degli strumenti della contrattazione negoziata
delle risorse ordinarie, comunitarie e per le aree del mezzogiorno, altre
possibilità di sostegno alla realizzazione di tale struttura, anche
attraverso strumenti di project financing.
Dalla tabella riassuntiva riportata in allegato si
evince che 20 delle 22 iniziative ammesse al patto territoriale hanno
aderito o intendono aderire alla certificazione ambientale. Il risultato
che in termini percentuali rappresenta oltre il 90% dei progetti imprenditoriali,
è sicuramente da considerarsi un successo per i promotori del patto
che a lungo hanno sensibilizzato gli imprenditori e le associazioni di
categoria rispetto ai temi della certificazione ambientale e della qualità
dei servizi offerti nel settore del turismo.
Le amministrazioni comunali che hanno sottoscritto
il patto per il turismo intendono seguire con particolare attenzione il
piano di investimenti che si prospetta in questo programma, allo scopo
di garantire il massimo rispetto per le caratteristiche ambientali, paesaggistiche
e storiche del comprensorio, consapevoli del fatto che proprio in queste
risiede il fattore determinante dell'attrazione turistica della Puglia
e di queste si fa forte l'offerta turistica che già oggi sostiene
gran parte dell'economia della regione.
3.1.
Individuazione dei fabbisogni e degli obiettivi di intervento
La società postindustriale
è caratterizzata dal forte abbattimento delle distanze, con un parallelo
incremento delle mobilità sul territorio, sia a breve che a lungo
raggio, e se il turista è un viaggiatore per eccellenza e l’utilizzazione
di un mezzo di trasporto è parte integrante dell’esperienza turistica,
le condizioni offerte dal nostro sistema infrastrutturale non aiuta certamente
la mobilità interna esterna all’area barese di chi abbia scelto
come meta il nostro territorio.
Gli interventi infrastrutturali sono stati orientati
verso una maggiore caratterizzazione dei centri storici dei Comuni del
Patto, curando l'arredo urbano, la manutenzione e l'aspetto con alcuni
caratteri ben definiti e di facile individuazione, lasciando, al tempo
stesso, inalterate le caratteristiche distintive dei diversi ambienti urbani.
In particolare sono state proposte:
Un quadro di sintesi degli aspetti, che individuano il sistema ricettivo dell’area barese e che evidenziano problematiche tuttora irrisolte, offre spunti per una riflessione attenta e rigorosa.
In particolare, con le iniziative proposte nel programma
integrato di interventi vengono in parte risolti problemi importanti che
si trovano alla base di uno sviluppo sostenibile nel settore del turismo
nell'area del patto, quali:
2. realizzare le maggiori ricadute possibili sul piano occupazionale sia indotto direttamente dalle iniziative proposte sia indirettamente generato nei settori complementari dei servizi, dell'artigianato e dell'agroalimentare nella componente dei prodoti tipici,
3. favorire la nascita di nuove attività economiche complementari alla ricettività turistica, in relazione alla componente ricreativa e del tempo libero, favorendo lo sviluppo di "servizi annessi" alle attività turistico-alberghiere, di cui è fortemente carente il territorio pugliese a differenza di quanto avviene ad esempio sulla riviera romagnola.
4. promuovere la ristrutturazione, la riorganizzazione e la riqualificazione delle imprese che operano nel settore del turismo che devono cogliere nel Patto Territoriale l'occasione per rivisitare la propria struttura organizzativa e la propria cultura d'impresa adeguando la propria offerta turistica ai nuovi fabbisogni espressi dall'evoluzione della domanda turistica a livello nazionale ed internazionale. L'industrializzazione dell'offerta turistica, come in altri Paesi, deve sempre più basarsi sulla creazione di:
Il numero di posti letto per 1000 abitanti, con il programma di interventi proposto nel patto si porterebbe a circa 12,5, contro gli attuali 10,87 dell'intera provincia di Bari, restando tuttavia ancora relativamente basso rispetto alla media regionale e nazionale. E' necessario, tuttavia, migliorare il valore medio dei pernottamenti per posto letto valorizzando ulteriormente gli investimenti previsti.
La quantificazione degli obiettivi di sviluppo locale
del programma proposto va anche riportata agli effetti indotti, di tipo
indiretto, sull'occupazione e sul valore della produzione dei settori dell'artigianato
e dell'agroalimentare che possono sicuramente trarre vantaggio da una politica
di sostegno al settore turistico-alberghiero. Diventa difficile, in questo
caso, avanzare stime, seppure prudenziali, degli effetti positivi che il
programma proposto potrà portare in questi segmenti della economia
locale.
Il fatto che tuttora la Puglia centrale, cioè quel territorio coincidente con la provincia di Bari, e in particolare con il comprensorio del Sud barese, fatichi ad attrarre visitatori è comprensibile per i seguenti fattori di criticità:
In coerenza con quanto fin qui esposto, le azioni
favorite nell’ambito del Patto Territoriale di Bari sono state orientate
a:
2. favorire l'incontro fra domanda ed offerta di prodotti convenzionali ed innovativi;
3. promuovere iniziative rivolte alla destagionalizzazione
dei flussi turistici.
Nel medesimo bando sono stati riportati i criteri
adottati dai Promotori per la selezione delle iniziative imprenditoriali
e la formulazione della graduatoria di merito che costituisce l'ordine
di priorità degli interventi secondo quanto stabilito dalla comunicazione
del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica
del 29.7.98.
I criteri adottati dai Promotori sono ispirati a
valutare l'efficacia ed efficienza della singola iniziativa imprenditoriale
sia sotto il profilo produttivo ed occupazionale, sia sotto l'aspetto di
ecocompatibilità.
In particolare, i 5 indicatori assunti per la valutazione
dei progetti di investimento, mutuati dalla legge 488 e integrati con altri
criteri riportati nel bando sono:
A questi cinque indicatori è stato aggiunto, con le motivazioni innanzi dettagliate un sesto indicatore:
Investimento
agevolabile (ML) |
Percentuale di
decremento |
Fino a 300 | 0 % |
Da 301 a 600 | 10 % |
Da 601 a 1000 | 20 % |
Da 1001 a 1500 | 30 % |
Da 1501 a 2.000 | 40 % |
Da 2.001a 3.000 | 50 % |
Da 3.001 a 10.000 | 60 % |
Maggiore di 10.000 | 70 % |
Il punteggio è ottenuto calcolando i valori
degli indicatori normalizzati relativi agli indicatori 1, 2, 3, 4 suddetti
mediante la seguente formula:
Ini = (Ii - M) / D
Dove:
Ii = valore da normalizzare del singolo indicatore
M = media degli n valori da normalizzare (pari a quelli delle iniziative)
D = deviazione standard;
Al risultato sarà attribuito un incremento
del 15% per gli interventi di cui ai seguenti punti:
Le iniziative imprenditoriali presentate a seguito
del bando pubblico sono state in totale 25 delle quali 22 sono
risultate ammissibili al finanziamento, coerenti con gli obiettivi del
Patto e sufficientemente documentate per l'istruttoria tecnica e per la
successiva istruttoria bancaria.
Dato il breve tempo che gli imprenditori hanno avuto
a disposizione per la redazione delle proprie proposte imprenditoriali,
il risultato ottenuto in termini di investimento e in termini di qualità
progettuale è da ritenersi soddisfacente.
I 22 progetti imprenditoriali ammissibili al finanziamento
prevedono un totale di investimenti di 65,5 MLD di cui 23,9 MLD
a carico dello Stato, con un contributo di capitali privati pari
a circa 40 MLD con la creazione di nuova occupazione per 237
nuove
unità nel periodo '99-2003.
L'occupazione per investimento è pari a 0,35
nuove unità per 100 milioni di lire non risulta eccessivamente elevata.
L'agevolazione richiesta è stata mediamente
pari al 65% della massima agevolazione concedibile pari al 40% ESN + 15%
ESL.
Il seguente diagramma illustra sinteticamente i rapporti
rispettivamente tra i mezzi propri e le agvolazioni richieste rispetto
al totale degli investimenti. Si può notare come il ricorso all'indebitamento
bancario sia effettivamente alquanto ridotto. I progetti di investimento
si basano principalmente sull'apporto di capitali propri.
La distribuzione degli investimenti, dei mezzi propri,
delle agevolazione richieste e della nuova occupazione per ciascuno dei
Comuni del patto entro cui ricadono iniziative imprenditoriali proposte
è riportata nella seguente tabella.
COMUNI |
|
|
|
|
|
|||||
BARI |
|
64%
|
15.386
|
35%
|
14.074
|
59%
|
133
|
56%
|
29.711
|
45%
|
BITETTO |
|
5%
|
1.400
|
3%
|
725
|
3%
|
14
|
6%
|
2.371
|
4%
|
CAPURSO |
|
5%
|
310
|
1%
|
209
|
1%
|
7
|
3%
|
602
|
1%
|
CASAMASSIMA |
|
9%
|
3.176
|
7%
|
1.015
|
4%
|
15
|
6%
|
3.945
|
6%
|
MODUGNO |
|
5%
|
1.900
|
4%
|
1.311
|
5%
|
21
|
9%
|
3.245
|
5%
|
NOICATTARO |
|
5%
|
490
|
1%
|
423
|
2%
|
8
|
3%
|
1.291
|
2%
|
VALENZANO |
|
9%
|
21.808
|
49%
|
6.140
|
26%
|
38
|
16%
|
24.250
|
37%
|
TOTALI |
|
100%
|
44.470
|
100%
|
23.897
|
100%
|
236
|
100%
|
65.415
|
100%
|
Come si può dedurre analizzando la ripartizione
delle iniziative e dei mezzi finanziari per comune di localizzazione dell'unità
locale, il maggior numero di iniziative è concentrato nel comune
di Bari per oltre il 60%. Gli altri comuni presentano un limitato numero
di iniziative.
Bari conferma la sua struttura turistica nel settore
del turismo d'affari e congressuale assorbendo a fronte del 50% degli investimenti
complessivi circa il 60% delle agevolazioni dell'intero programma e producendo
a regime la stessa percentuale sul totale della nuova occupazione prevista.
Modugno, che nel patto territoriale per il settore
manifatturiero ha mostrato una netta prevalenza di iniziative e di investimenti
rispetto agli altri comuni del patto (salvo che rispetto a Bari), raccoglie,
nel settore del turismo, una sola iniziativa imprenditoriale. La sua vocazione
industriale, rapportata alla popolazione del comune, è nettamente
superiore rispetto agli altri settori.
In termini di mezzi propri impegnati nelle iniziative
imprenditoriali, il comune di Valenzano, nelle due iniziative proposte,
impegna circa il 50% del totale dell'immobilizzo dei mezzi propri.
Il seguente diagramma riporta la distribuzione dei mezzi finanziari impegnati tra capitali propri e contributo dello Stato per le iniziative nei diversi comuni del patto.
L'investimento
totale per comune è riportato nel grafico che segue.
La distribuzione della nuova occupazione prevista
per comune è riportata nel grafico seguente.
Tutte le iniziative imprenditoriali prevedono lo
sviluppo in un arco temporale compreso tra il 1999 e il 2003 (come si può
constatare dalla tabella in allegato) con tempi variabili anche e soprattutto
a seconda della dimensione dell'investimento proposto.
Le vocazioni specifiche nell'ambito del territorio
e dei comuni a maggiore vocazione turistica trovano conferma e si rafforzano
nelle iniziative proposte dagli imprenditori.
L'analisi del sistema delle strutture turistiche
esistenti e delle potenzialità insite nell'offerta per le diverse
aree geografiche del territorio del Patto già condotta nel protocollo
d'intesa si ritrova rafforzata in termini sia di ampliamento che di nuove
iniziative tese a rafforzare la ricettività turistica e il miglioramento
dell'offerta ricettiva con l'annessione di ulteriori servizi che aumentano
l'attrattività turistica di tipo residenziale rispetto a quella
di transito che, come detto, caratterizza negativamente l'area del patto.
Non a caso nel settore del Turismo si è avuta
conferma della volontà degli imprenditori ad investire, basandosi
anche sulla percezione consolidata di un mercato vivace ed in espansione,
in base alla domanda turistica oggi altamente diversificata, ma allo stesso
tempo esigente, che vede nel capoluogo la prevalenza di un turismo di tipo
congressuale e di affari, mentre negli altri comuni un turismo più
tipicamente rivolto alla riscoperta di patrimoni storici e di tradizioni.
La connessione esistente tra la maggior parte delle
proposte imprenditoriali e le iniziative infrastrutturali proposte costituisce
il presupposto per la riuscita del progetto integrato del patto territoriale
e permette di intravedere opportunità di crescita del mercato e
dell'occupazione.
La coerenza di ciascuna iniziativa proposta con gli
obiettivi del Patto è stata valutata caso per caso verificandone
l'efficacia rispetto al sistema turistico locale.
Non a caso gli stessi imprenditori hanno proposto
investimenti orientati a rafforzare il settore soprattutto in aree dove
la domanda è in fase di crescita in quanto si tratta di territori
ad alta vocazione turistica e dotati di un ricco patrimonio storico-culturale
e gastronomico che attende di essere giustamente valorizzato.
La capacità imprenditoriale espressa ed il
livello di maturità nella cultura d'impresa costituiscono sicuramente
il fondamento della proposta del Patto per il turismo dell'Area Metropolitana
di Bari.
La crescita occupazione prevista a fronte delle iniziative
imprenditoriali di circa 237 nuove unità rappresenta un dato promettente
per un'area, come quella del Patto, afflitta da livelli di disoccupazione
eccessivamente alti. Se si aggiunge l'occupazione indotta in settori complementari
come quello del commercio e dell'artigianato, il dato numerico diventa
ancor più significativo.
Il rapporto tra nuovi occupati ed investimenti previsti
è in media di 0,3 per 100 milioni di lire e sta ad indicare la particolare
attenzione che gli imprenditori hanno dedicato a questo parametro altamente
significativo per le prospettive di sviluppo economico e sociale del territorio
del Patto.
Il richiamo costante alla verifica puntuale, progetto
per progetto, di tutti gli adempimenti necessari per l'avvio e la realizzazione
dei progetti di investimento (previsti anche al punto B.16 del modulo di
domanda) ha consentito in questa fase finale di poter contare su iniziative
per le quali gli atti necessari e le autorizzazioni amministrative non
ancora perfezionate sono limitate a quelle per le quali gli stessi Uffici
Tecnici dei Comuni e le diverse autorità territoriali competenti
garantiscono la coerenza dei tempi di rilascio con i tempi di avvio e realizzazione
delle iniziative.
Il contatto costante delle imprese con le amministrazioni
e la particolare disponibilità di queste ultime ha permesso di configurare
un insieme di progetti la cui fattibilità giuridica ed amministrativa
è coerente con i tempi di sviluppo previsti nel Patto territoriale
e limitata a 48 mesi.
La sottoscrizione, in particolare, di uno specifico
protocollo amministrativo, aggiuntivo rispetto a quanto già indicato
in termini di impegni dei sottoscrittori nel protocollo di intesa, conferma,
inoltre, gli impegni delle amministrazioni ad avviare la sperimentazione
dello sportello unico per le imprese per minimizzare i tempi necessari
al rilascio delle autorizzazioni necessarie allo sviluppo delle iniziative
proposte nel Patto.
Gli imprenditori hanno preferito, nella grande maggioranza
dei casi, localizzare le proprie iniziative in aree già destinate
ad attività insediative di tipo turistico ovvero nelle quali nulla
ostasse l'insediamento proposto. Dal canto loro le amministrazioni, nel
proporre progetti di infrastrutturazione, hanno puntato al miglioramento
e al completamento di opere infrastrutturali di pregio turistico e destinate
a sostenere lo sviluppo integrato del settore.
Questa condizione dà solide garanzie in merito
alla rapida cantierabilità di ciascuna iniziativa ammessa al Patto
e al raggiungimento complessivo degli obiettivi che i sottoscrittori si
sono dati per lo sviluppo locale nel settore del turismo.
La completezza delle singole schede di iniziative
imprenditoriali e infrastrutturali sia sotto il profilo tecnico sia sotto
quello amministrativo, consente di avviare gli ulteriori accertamenti di
carattere economico-finanziario e di integrare la documentazione prodotta,
laddove necessario, per offrire maggiori garanzie di concreta praticabilità
tecnica, economica e finanziaria delle iniziative.
La concretezza delle iniziative imprenditoriali assicura
il raggiungimento di migliori condizioni della struttura turistica ricettiva
sia in termini di potenziamento dell'attuale, sia in termini di diversificazione
mirante ad aumentare l'attrattività turistica per le diverse componenti
del turismo presenti nell'area (turismo storico, religioso, congressuale,..).
Le iniziative infrastrutturali puntualizzano un'azione
diretta a sostenere, soprattutto con le necessarie opere di urbanizzazione
e di viabilità, le nuove iniziative imprenditoriali, concentrandosi
sui distretti turistici più importanti nell'ambito delle diverse
amministrazioni comunali.
Particolare attenzione è stata rivolta alla
coerenza di ciascuna delle iniziative imprenditoriali proposte nel Patto
con gli obiettivi di sviluppo fissati dalle forze sociali coinvolte e la
coerenza complessiva di ciascuna di queste iniziative produttive tra esse
nel territorio del Patto.
Le infrastrutture previste, inoltre, supportano in
modo coerente le iniziative imprenditoriali andando a promuovere principalmente
completamenti e/o ampliamenti di opere di sicuro e diretto impatto positivo
con la crescita delle attività del settore del turismo.
Dalle schede tecniche analizzate, non si rilevano
ulteriori necessità negoziali con altre strutture territoriali competenti
per concessione ed autorizzazione rispetto agli insediamenti turistici
e alle opere infrastrutturali previste.
(omesso)
ALLEGATO
Bando per la presentazione delle richieste di agevolazione
agli investimenti delle imprese
Premessa
La delibera CIPE n.77 del 9 giugno 1999, pubblicata sulla G.U. n.182
del 5.8.99, al punto 4 ha fissato per il 10 ottobre 1999 il termine di
scadenza di un bando per nuovi patti territoriali per le aree obiettivo
1, riservando ad essi 859 miliardi di lire, dei quali 350 miliardi di lire
destinati a patti specializzati nei settori del turismo, dell'agricoltura
e della pesca.
Il presente Bando è rivolto a tutte le imprese che operano nel settore turistico-alberghiero ammissibili ai sensi della Legge 488/92, come integrata in base all'art.9, comma 1, della legge n.449/97 e al D.M. del MICA del 20 luglio 98, che intendono presentare la richiesta di agevolazione in relazione a iniziative imprenditoriali da includere nel Patto Territoriale Specializzato per il Turismo dell'Area Metropolitana di Bari.
In particolare, possono richiedere l'ammissione alle agevolazioni le
imprese che svolgono attività di gestione delle strutture individuate
e definite dall'art.6 della legge 17.5.83, n.217, quelle che gestiscono
le attività indicate come priorità regionali per la Regione
Puglia nel D.M. del MICA del 19 marzo 1999, nonché le agenzie di
viaggio e turismo di cui all'art.9 della predetta legge 217/83 e che propongano
progetti di investimento il cui investimento agevolabile sia superiore
a 200 milioni di lire (103.291,38 EURO) ovvero a 100 milioni di lire (51.645,69
EURO) nel caso in cui l'iniziativa proposta si collochi all'interno di
centri storici così come definiti dalle vigenti normative urbanistiche.
Il contributo massimo concedibile è stabilito nella misura massima
prevista in materia di aiuti di stato, per le PMI pari a 40% ESN + 15%
ESL, per le grandi imprese pari al 40% ESN. Il contributo richiesto
non potrà essere maggiore di 4.840,7 milioni di lire (2.500.000
EURO)
Al presente Bando sono allegati il modulo di richiesta di agevolazioni,
la Scheda Tecnica, gli Allegati e le istruzioni per la compilazione.
Le unità produttive dovranno essere localizzate nei Comuni di:
Adelfia, Bari, Bitetto, Bitritto, Capurso, Casamassima,
Cellamare, Modugno, Noicattaro, Sannicandro, Triggiano, Valenzano.
Obiettivi del Patto territoriale
Gli obiettivi del Patto Territoriale specializzato per il Turismo dell'Area Metropolitana di Bari inseriti nel Protocollo di Intesa sottoscritto dai promotori del Patto Territoriale di Bari e dai rappresentanti del settore turistico-alberghiero, mirano a conseguire i seguenti obiettivi:
Saranno ammesse le proposte di progetti imprenditoriali:
Il plico dovrà riportare l'indicazione "CONTIENE DOMANDA DI PARTECIPAZIONE
ALLA SELEZIONE DI PROGETTI IMPRENDITORIALI PER IL PATTO TERRITORIALE PER
IL TURISMO DELL'AREA METROPOLITANA DI BARI.
Non potranno essere prese in considerazione le domande pervenute prima
della emissione del presente Bando, né quelle pervenute oltre il
predetto termine.
Per ulteriori informazioni e chiarimenti gli interessati
potranno rivolgersi allo Sportello Informativo della Segreteria del Patto
Territoriale dell'Area Metropolitana di Bari presso Tecnopolis, st. prov.
per Casamassima km.3, 70010 Valenzano (BA) (tel. 080/4670649, Fax 080/4670650)
nei giorni 30 e 31 agosto e 1, 2, 3, 6 e 7 settembre 1999 dalle ore 9,30
alle ore 12.30.
Copie del Bando, del Modulo di Domanda e degli Allegati, sono disponibili
presso le sedi dei Comuni del Patto, le segreterie del Patto (CCIAA di
Bari e Tecnopolis) e sul sito Internet: http://www.tno.it/patti/
Per le spese ammissibili sono applicati i criteri previsti dalla Legge
488/1992-Turismo e successive modificazioni ed integrazioni, e dalle relative
disposizioni applicative.
Ai fini della decorrenza dell'ammissibilità delle spese, fermo
restando quant'altro previsto dalla disciplina della Legge 488/92, il termine
di riferimento è quello relativo alla data di inizio dell'istruttoria
bancaria comunicata al Ministero del Bilancio, di cui sarà data
tempestiva comunicazione agli imprenditori.
Sono ammesse alle agevolazioni anche le spese per beni acquisiti tramite
locazione finanziaria, purché il bene oggetto di locazione venga
utilizzato dall'impresa durante tutto il periodo di realizzazione dell'investimento,
e fermo restando il vincolo quinquennale di destinazione del bene stesso
all'investimento agevolato. Le spese ammesse ad agevolazione a tale titolo
sono pertanto quelle relative ai canoni pagati dall'impresa durante il
periodo di realizzazione dell'investimento, al netto di interessi, spese
ed eventuali quote riferite alla manutenzione ed alla assistenza tecnica
contenute nel canone.
Le principali condizioni per l'erogazione del contributo sono che l'iniziativa
abbia raggiunto uno stato d'avanzamento almeno proporzionale alla quota
da erogare e che l'impresa abbia versato/accantonato una quota corrispondente
del capitale proprio.
Le spese d'investimento dovranno essere sostenute entro il termine di
48 mesi dalla data di inizio dell'istruttoria del Patto Territoriale Specializzato
per il Turismo dell'Area Metropolitana di Bari.
In relazione alla durata del programma di investimento, l'erogazione
delle agevolazioni potrà avvenire in 2, 3 ovvero 4 quote annuali
di pari importo.
Il livello dell'apporto di mezzi propri da parte dell'impresa, da dimostrare
all'atto della richiesta di ogni singola erogazione delle agevolazioni,
resta stabilito nei termini di cui al punto 2.9 lettera d) della Delibera
CIPE del 21 marzo 1997 e, pertanto, dev'essere non inferiore al 30 percento
del totale dell'investimento proposto.
Criteri di selezione delle iniziative imprenditoriali
e graduatorie di merito
Gli indicatori previsti per la elaborazione della graduatoria di merito
dei progetti imprenditoriali sono:
Ai fini del calcolo del presente indicatore, il capitale proprio da investire nell’iniziativa non può essere superiore alla differenza tra il totale dell’investimento e l’agevolazione richiesta (riportati in D6 della Scheda Tecnica);
Per occupati attivati dall’iniziativa si intende la differenza tra gli occupati medi annui a regime e gli occupati medi annui relativi all’anno precedente la presentazione della domanda;
A ciascuna iniziativa viene, pertanto, attribuito un punteggio numerico intero compreso tra zero e trenta sulla base dei punteggi attribuiti dalla regione a ciascuno di detti elementi o alle combinazioni degli elementi stessi, così come approvati dal Ministero; tale punteggio costituisce il valore dell’indicatore regionale dell’iniziativa medesima.
Ai fini di cui sopra:
- il punteggio relativo al territorio viene attribuito con riferimento all’ubicazione dell’unità locale indicata al punto B1 della Scheda Tecnica allegata al Modulo di domanda; quello relativo all’attività, con riferimento al punto B4.2; quello relativo alla tipologia, con riferimento al punto B5 (si veda l’Allegato);
Il valore dei predetti indicatori è incrementato del 5% qualora l’impresa abbia già aderito o intenda aderire, entro l’esercizio "a regime" dell’iniziativa da agevolare, al sistema internazionale riconosciuto di certificazione ambientale ISO 14001. A tal fine l’impresa fornisce la propria indicazione compilando il punto C3.1.1 della Scheda Tecnica allegata al Modulo di domanda. L’impresa stessa deve tenere a disposizione, per eventuali controlli e/o ispezioni, la documentazione idonea a comprovare l’eventuale adesione al suddetto sistema.
Investimento
agevolabile (ML) |
Percentuale di
decremento |
Fino a 300 | 0 % |
Da 301 a 600 | 10 % |
Da 601 a 1000 | 20 % |
Da 1001 a 1500 | 30 % |
Da 1501 a 2.000 | 40 % |
Da 2.001a 3.000 | 50 % |
Da 3.001 a 10.000 | 60 % |
Maggiore di 10.000 | 70 % |
Il punteggio è ottenuto calcolando i valori degli indicatori
normalizzati relativi agli indicatori 1, 2, 3, 4 suddetti mediante la seguente
formula:
Ini = (Ii - M) / D
Dove:
Ii = valore da normalizzare del singolo indicatore
M = media degli n valori da normalizzare (pari a quelli delle iniziative)
D = deviazione standard;
Al risultato sarà attribuito un incremento del 15% per gli interventi
di cui ai seguenti punti:
Documentazione da allegare alla domanda
La documentazione indicata di seguito deve essere allegata alla domanda
di agevolazione pena la decadenza dall'inserimento dell'iniziativa proposta
nel Patto Territoriale per il Turismo dell'Area Metropolitana di Bari.
Il Modulo di Domanda, la Scheda Tecnica e gli Allegati devono intendersi parte integrante del presente Bando.
Il trattamento dei dati acquisiti in fase istruttoria avverrà nel rispetto di quanto stabilito dalla Legge 675/96.
Un'eventuale proroga alla data di scadenza indicata nel presente bando potrà essere concessa solo nel caso di proroga dei termini di scadenza fissati al 10 ottobre 1999 dal Ministero del Tesoro, del Bilancio e della P.E., nella delibera n.77 del 9 giugno 99. Di questo sarà data tempestiva notizia agli imprenditori.
Per tutto quanto non espressamente previsto dal presente Bando, valgono
le norme della Legge 488/92, come integrata in base all'art.9, comma 1,
della legge n.449/97 e dal D.M. del MICA del 20 luglio 98, dalle disposizioni
attuative contenute nella Circolare del 19 marzo 1999, nella delibera CIPE
sulla disciplina per la programmazione negoziata del 21 marzo 1997 e successive
modificazioni e integrazioni, e nella delibera CIPE n. 77, del 9 giugno
1999.
Bari, 20 agosto 1999