Sviluppo turistico
il Cipe premia i patti
di Bari e Monopoli
Una pioggia di miliardi per costruire infrastrutture
RAFFAELE LORUSSO
Dopo il settore manifatturiero, quello turistico. Il
patto territoriale di Bari raddoppia. Il Cipe, il Comitato interministeriale
per la programmazione economica, ha finanziato i progetti presentati dalla
società che fa capo al capoluogo pugliese e ad altri dodici centri minori. Ma
per la provincia di Bari è stato come vincere un ambo al Lotto: oltre a quello
di Bari, infatti, il Cipe ha ammesso ai finanziamenti anche il patto Polis, al
quale aderiscono dodici Comuni del sudest barese.
Il patto territoriale di Bari ha ottenuto 32 miliardi e 600 milioni: imprese ed
enti locali effettueranno interventi nel settore turistico per complessivi 70
miliardi e 800 milioni. A beneficiare dei finanziamenti pubblici saranno 19
imprese del settore turisticoalberghiero, che effettueranno investimenti per
complessivi 59 miliardi e 600 milioni. La parte restante dei finanziamenti del
Cipe sarà destinata anche a cinque dei dodici Comuni che aderiscono al patto
territoriale di Bari. Il capoluogo, ad esempio, riceverà un contributo di 3
miliardi e 400 milioni per la sistemazione del lungomare Massaro, a Palese. A
Modugno, invece, saranno recuperati alcuni immobili del centro storico; a
Casamassima sarà ristrutturato un antico monastero, mentre l’ex mattatoio
comunale di Sannicandro diventerà un centro servizi telematici. Interventi di
riqualificazione saranno effettuati anche a Triggiano, dove saranno costruite
strade per salvaguardare gli ipogei della chiesa madre di Santa Maria Veterana.
Gli investimenti consentiranno di creare 237 nuovi posti di lavoro nel settore
turistico entro il 2003.
Giovanni Gentile, presidente della società per azioni del patto territoriale di
Bari, è soddisfatto. «Si tratta di una scommessa vinta — spiega — Nel ‘99
passammo l’estate al lavoro per presentare i progetti entro il 10 ottobre. Fu
una fatica immane, ma adesso siamo stati ripagati: il nostro è uno dei tre patti
finanziati in Italia».
Poco meno di 50 miliardi, 35 dei quali ai privati, andranno invece al patto
«Polis turismo», con capofila il Comune di Monopoli. Fra le iniziative private
spiccano la creazione e l’ampliamento di agenzie viaggi, centro congressi,
villaggi turistici, alberghi e ristoranti. Inoltre, l’allargamento della
MonopoliTorre Canne.
È la seconda volta che il Cipe premia il patto territoriale di Bari. Già a
marzo ‘99, il Comitato interministeriale per la programmazione economica
destinò 60 miliardi ai progetti presentati da 57 aziende del settore
manifatturiero e dai Comuni di Bari e Adelfia. Le imprese, alle quali andarono
complessivamente 43 miliardi, hanno già esaurito la prima parte dei loro
programmi di investimento. Anche il Comune di Adelfia, che ottenne un miliardo
per la zona artigianale, è a buon punto. L’ultimo a partire, invece, sarà il
Comune capoluogo, che dopo il via libera del Consiglio comunale, qualche
settimana fa, avvierà le opere di urbanizzazione nella zona artigianale di
Santa Caterina: il finanziamento Cipe è di 16 miliardi.
Nel patto territoriale sono riposte le attese di sviluppo di amministrazioni
locali e imprese. Quello di Bari, al quale, oltre al Comune capoluogo,
aderiscono i Comuni di Adelfia, Bitritto, Bitetto, Casamassima, Capurso,
Cellamare, Modugno, Noicattaro, Sannicandro, Triggiano e Valenzano, è stato uno
dei primi patti territoriali sottoscritti al Sud. Per gestire i finanziamenti e
coordinare gli investimenti sul territorio è stata costituita anche una società
per azioni, presieduta da Giovanni Gentile (amministratore delegato è Guido
Carabellese), il cui capitale è stato sottoscritto anche da banche locali. Lo
scopo dei patti territoriali è quello di creare sviluppo dal basso: i
finanziamenti pubblici servono soltanto a sostenere i progetti dei Comuni e
degli imprenditori, che devono investire risorse proprie.