IL PATTO TERRITORIALE DELL’ AREA METROPOLITANA DI BARI PER IL TURISMO
PREMESSA:
Se è vero che il sistema dell’offerta turistica di un territorio è costituito dall’insieme delle strutture ricettive, delle infrastrutture e dei servizi utilizzabili dal turista, anche se ad esso non specificamente destinati, e dal modo in cui queste componenti si integrano funzionalmente fra loro secondo una logica di rete, il Patto Territoriale di Bari si inserisce come un’opportunità reale e concreta in grado di suscitare progettualità ed iniziative che aiutino il settore turistico ad uscire da una "posizione residuale" per ancorarsi ad uno stadio propulsivo di irradiamento di ricchezza e di occupazione.
Si tratta di agganciare le possibilità di sviluppo del comparto turistico al quadro dell’evoluzione economica e sociale del territorio per evitare fughe in avanti cercando di dare risposte efficaci e moderne alle spinte di crescita presenti nell’Area metropolitana di Bari.
Se la vocazione di Bari è essenzialmente legata ai traffici, al commercio, ad un importante tessuto di piccole e medie imprese mentre negli altri comuni che partecipano al Patto ha una connotazione prevalentemente agricola occorre far interagire il fenomeno turistico con queste potenzialità favorendo l’affermarsi di circuiti virtuosi fra le richieste di servizi turistici ed un’offerta moderna e competitiva.
A Bari si rende necessario un potenziamento ed ammodernamento del turismo congressuale e di affari suscitando le sinergie necessarie con il polo fieristico, attraverso la realizzazione di un centro congressi volto a direzionare le attività rivenienti dall’intensità e la qualità dei traffici che si produrranno anche grazie allo sviluppo delle reti infrastrutturali da quello aeroportuale, a quello ferroviario, al rilancio del porto, riannodando rapporti proficui con l’Università e la cultura in genere.
Fattori legati essenzialmente alla crescita del settore enogastronomico possono promuovere l’immagine turistica e quindi l’offerta ricettiva dei comuni interessati al patto che vi possano cogliere opportunità finora inespresse o non sufficientemente valorizzate.
L’uno e l’altro cioè il turismo congressuale e d’affari e quello enogastronomico possono a loro volta integrarsi producendo effetti di complementarietà e determinando flussi turistici aggiuntivi in grado di remunerare adeguatamente gli investimenti privati e quelli previsti dagli strumenti normativi e finanziari utilizzati.
E’ possibile così coniugare in maniera efficace risorse private, incentivi finanziari e strategie imprenditoriali ed occupazionali nell’ottica di un turismo moderno legato alle risorse e peculiarità territoriali.
CARATTERISTICHE DEL SISTEMA TURISTICO TERRITORIALE:
L’area di Bari con i comuni interessati al Patto Territoriale supera di poco la soglia dei 4.000 posti letto su un totale complessivo di 12.000.
Se si considera che tale percentuale si attesta intorno al 9-10% del totale regionale , mentre la popolazione del barese rappresenta a fine ’93 il 38,1% di quella pugliese , si comprende come tale polo turistico sconti un’intensità turistica largamente inferiore al peso demografico ed economico espresso e prevalentemente incentrato sulle attività del commercio, dell’agricoltura, dell’industria e dei servizi.
Se la densità turistica del sistema ricettivo dell’area barese è inferiore a quella regionale, la media dei posti letto 82,2 per esercizio rispetto alla media regionale 75,6 e la prevalenza della ricettività alberghiera che detiene il 71% dei posti letto complessivi rispetto alle altre tipologie ricettive, confermano la maggiore incidenza del turismo d’affari e congressuale indotto dall’elevato livello delle attività economiche del territorio metropolitano, dalla presenza di un importante polo fieristico e di un’Università fra le più importanti e popolate del Mezzogiorno.
Un quadro di sintesi degli aspetti, che individuano il sistema ricettivo dell’area barese e che evidenziano problematiche tuttora irrisolte, offre spunti per una riflessione attenta e rigorosa:
Un discorso a parte merita il fattore infrastrutturale.
La società postindustriale è caratterizzata dal forte abbattimento delle distanze, con un parallelo incremento delle mobilità sul territorio , sia a breve che a lungo raggio, e se il turista è un viaggiatore per eccellenza e l’utilizzazione di un mezzo di trasporto è parte integrante dell’esperienza turistica, le condizioni offerte dal nostro sistema infrastrutturale non aiuta certamente la mobilità interna esterna all’area barese di chi abbia scelto come meta il nostro territorio.
LE POLITICHE DEL LAVORO:
Il turismo è un settore "labour intensive" : da stime e da studi ufficiali risulta che il fattore di elasticità occupazionale è pari a 1 e cioè che ad una crescita delle presenze turistiche con un consequenziale relativo aumento di fatturato delle imprese corrisponde in modo direttamente proporzionale la creazione di nuovi posti di lavoro.
Un esempio per tutti è l’Emilia Romagna, dove, secondo stime I-snart, i 18.312 miliardi spesi nel 1996 da turisti in questa regione hanno sostenuto oltre 198.000 unità di lavoro (VIII Rapporto sul turismo italiano).
Un intervento che miri al potenziamento ed all’ammodernamento delle imprese ricettive e che guardi ad uno sviluppo integrato delle risorse turistiche determinerà occasioni concrete di lavoro in conseguenza dell’aumento delle presenze e quindi della richiesta e della vendita di servizi e beni turistici.
I processi produttivi vanno accompagnati da ponderate politiche del lavoro.
Importanti organismi sindacali europei del settore hanno individuato percorsi strategici così armonizzati:
GLI OBIETTIVI DEL PATTO TERRITORIALE DI BARI PER IL TURISMO:
Una volta analizzati il quadro di riferimento del sistema ricettivo dell’area barese, le politiche del lavoro e le opzioni strategiche di sviluppo turistico è possibile individuare gli obiettivi di fondo del Patto restando ancorati ad un disegno fattibile e coerente dell’economia turistica.
La realizzazione di un centro congressuale è importante per perseguire gli obiettivi del Patto Territoriale ed avviare processi autopropulsivi a sostegno di nuovi investimenti per la crescita del settore , dell’occupazione e di destagionalizzazione dei flussi turistici con l’ampliamento del periodo di fruizione delle strutture turistiche oltre quelli tipici del territorio. A tal fine verranno quindi individuate nell’ambito degli strumenti della contrattazione negoziata delle risorse ordinarie, comunitarie e per le aree del mezzogiorno le altre possibilità di sostegno alla realizzazione di tale struttura , anche attraverso strumenti di project financing .