E
indispensabile porsi linterrogativo su che ruolo possa avere la
Provincia nellambito dello sviluppo del territorio; chiedersi, cioè,
come essa possa contribuire con le proprie iniziative al fine di creare
vantaggi competitivi.
Per rispondere
a tali interrogativi appare indispensabile in primo luogo effettuare il
passaggio da una concezione "di fatto" della Provincia come
sede di decentramento amministrativo di funzioni e di canali di finanziamento
(così come è peraltro percepita nella coscienza collettiva) ad una Provincia
come soggetto di strategie nella
competizione
globale.
Il nuovo
gioco dei rapporti tra locale e globale pone in crisi uno degli elementi
costitutivi del modello dorganizzazione dei sistemi locali: lesistenza
di comunità molto identificate, di collettività con forte condivisione
di valori e interessi.
Sta emergendo un problema di scomposizione urbana. Il territorio diviene
sempre più un luogo di sovrapposizione di reti e le diverse isole territoriali
non hanno più la possibilità di scambiarsi conoscenze, informazioni, fiducia,
valori.
Lidentità locale, che era un prodotto naturale della condivisione
e della coesione anche fisica delle istituzioni, delle imprese e del territorio,
oggi deve diventare un prodotto artificiale basato sullazione politica
e sulla capacità di riproporre elementi collettivi sui versanti della
qualità della vita, della formazione, dei servizi.
Il criterio
della competitività delle istituzioni deve assumere un carattere centrale
sia dal punto di vista della capacità di erogare servizi sia per ciò che
concerne leffettuazione degli investimenti produttivi. Questo sembra
essere il terreno principale su cui costruire la 'nuova idea' di provincia.
Il concetto di competitività diviene centrale per le imprese e per le
città: allora il riferimento alla globalizzazione è certamente ineluttabile.
Tuttavia il vero paradigma, nel caso delle istituzioni, non è la globalizzazione,
ma la relazione locale-globale.
Infatti
la globalizzazione aprirà sempre più i confini dei sistemi chiusi, ma
i protagonisti principali saranno i sistemi locali che sapranno produrre
risorse riconosciute su scala globale.
Sarebbe
peraltro errato ritenere che i differenti processi di cambiamento in atto
siano o possano essere guidati da un uniforme modello strategico o da
identiche valutazioni di ordine istituzionale. Ciò comunque non impedisce
di individuare le linee di tendenza in via di affermazione nei differenti
assetti istituzionali.
Tali tendenze
a livello strategico si esplicitano in due tipologie di orientamento:
- la realizzazione della
concorrenza istituzionale;
- il raggiungimento di
un coordinamento tra differenti livelli istituzionali o tra tipologie
differenti di istituzioni.
Circa la
prima tendenza è da rilevare come la concorrenza "verticale"
tra centro e periferia (ipotesi tipica a livello provinciale) non sempre
produce risultati positivi. Infatti potrebbero realizzarsi casi di politiche
e/o interventi realizzati dai livelli inferiori che si dirigono in direzione
opposta a quelle intraprese dai livelli superiori.
Appare
invece più fruttuosa la concorrenza tra istituzioni dello stesso livello.
Peraltro tale atteggiamento necessita di correttivi in quanto non è facile
trasferire tout court i meccanismi e le regole della concorrenza fra operatori
economici nel mercato alle istituzioni pubbliche. Ciò in quanto un modello
concorrenziale per funzionare richiede una forte mobilitazione dei fattori
produttivi, cosa che non può ritenersi acquisita soprattutto da parte
degli enti locali. Daltro canto è necessario evitare linsorgere
di club tra istituzioni che costituirebbero una nuova modalità di chiusura.
In un contesto
istituzionale di questo tipo, la costituzione di un Ufficio Europa
risponde allesigenza di potenziare la funzione dellEnte
intermedio territoriale così come è venuto configurandosi secondo quanto
indicato dalla Legge 142/90 e dalla successiva normativa nazionale e,
in taluni casi, regionale.
In tali
ambiti la Provincia viene indicata come lente preposto alla programmazione
dello sviluppo e allassistenza e istruttoria dei progetti predisposti
dagli enti locali minori e dalle realtà imprenditoriali con lutilizzo
dei contributi finanziari erogati dallUE.
Le nuove
metodologie della programmazione dello sviluppo, basate su un approccio
bottom-up, impongono daltra parte alle Amministrazioni provinciali
di dotarsi da un lato di collegamenti sistematici con il territorio e
gli operatori economici e dallaltro di capacità umane e di strumenti
per accedere al sistema di opportunità comunitarie, nazionali e regionali.