Introduzione Il Programma Mirato 113, oltre a completare e modificare le competenze professionali dei funzionari, si è posto obiettivi formativi nell'ambito della gestione delle relazioni (relazioni con se stesso, con gli altri, con il proprio lavoro). Per questo motivo il progetto ha privilegiato l'autovalutazione come strategia formativa che non viene sollecitata soltanto nel momento conclusivo del corso sulle competenze apprese, ma utilizzata sin dall'inizio allo scopo di creare una mentalità, meglio un'abitudine a riflettere su se stessi, sul modo in cui si relaziona con gli altri specie sul posto di lavoro, sui propri bisogni di conoscenza soddisfatti e su quelli non soddisfatti, allargando gli orizzonti di un'autoanalisi che investe la storia del soggetto, le motivazioni alla base del suo percorso, i modelli seguiti, i principi-guida, le trasformazioni, le capacità acquisite. Si è pensato pertanto a un training all'autovalutazione. Una tecnica così complessa e delicata come il training allautovalutazione, ispirata al Bilancio delle Competenze, è stata utilizzata nellambito del Progetto, come momento di focalizzazione didattica e di consapevolezza personale, più che come verifica allapprendimento (tabella n.3). Il training ha avuto inizio nel momento stesso in cui si è avviato lintero processo formativo, con la realizzazione di unattività di team building che aveva lobiettivo di:
A
tal fine è stato richiesto ai partecipanti di rispondere ad un articolato
questionario dove ciascuno doveva correlare gli interessi personali a
6 fattori/obiettivo : la carriera, le conoscenze, il prestigio, laltruismo,
lautonomia, il potere. Il training si è concluso con un colloquio individuale che ha avuto un obiettivo conoscitivo-formativo e non selettivo-valutativo come si potrebbe pensare dal momento che i colloqui sono intervenuti nella fase conclusiva del Progetto. Con questa ultima fase il training allarga il campo di indagine in quanto mira all'acquisizione dell'autonomia delle persone attraverso la consapevolezza dei sentimenti, dei pensieri e delle attività svolte durante la vita. Le persone hanno il privilegio, l'occasione, se vogliono, di raccontare la propria vita, con ironia, con il senno del poi, non per fare operazioni chirurgiche o esami di coscienza, ma per avviare riflessioni, per osservarsi ed "esserci " nei cicli di vita. Per sviluppare un senso di compiutezza e di autonutrimento, non con la semplice rievocazione, ma mediante la consapevolezza interiore che via via si va ricostruendo, il piano dell'incontro, tra l'intervistato e gli intervistatori (due nel nostro caso), è sulla base di una responsabilità condivisa: l'intervistato e i due intervistatori sono in una posizione di apprendimento; la strategia è l'introspezione autobiografica, che avvia un cammino attraverso una sorta di "gioco" dei ricordi. E stato un passaggio estremamente vitalizzante per lautostima e lautonomia personale. Il "gioco dei ricordi e delle impressioni" ha costituito un motivo di animazione del percorso didattico e di condivisione di responsabilità rispetto allitinerario di crescita professionale.
Divergenze e convergenze con il bilancio delle competenze Il
training all'autovalutazione non è il bilancio delle competenze - dizione
che era stata utilizzata in un primo momento delle fasi di Progetto -
ma ad esso si ispira per poi definire percorsi propri. Per evitare equivoci
precisiamo cosa è il bilancio delle competenze così come si è realizzato
in Francia, paese nel quale cè un knowhow consolidato e
in che cosa da esso si distingue il training all'autovalutazione. Il bilancio delle competenze non certifica professionalità o capacità, ma fa emergere e sistematizza le competenze, quelle della sfera cognitiva e quelle relazionali acquisite nell'ambito della vita personale e professionale, anche e soprattutto al di fuori di esperienze formative formali. Lo scopo è di ricostruire la mappa delle competenze e di conseguenza porre il soggetto nelle condizioni di riflettere su se stesso, sulla sua storia, sulle prospettive future. Nel dicembre 1990 i CIBC vengono istituzionalizzati e il bilancio delle competenze diventa parte integrante dei diritti del lavoratore, pertanto può avvenire solo su richiesta dell'individuo. Il tempo destinato ad un bilancio, e riconosciuto dalla legislazione del lavoro, è pari a 24 ore, che è il periodo permesso di assenza dal posto di lavoro. I CIBC appartengono al settore pubblico o sono comunque finanziati dalla Stato ma anche dalle imprese e offrono il servizio principalmente a due categorie di soggetti, * coloro che sono in cerca di lavoro, * i lavoratori che abbiano almeno 5 anni di esperienza lavorativa. I
primi in genere hanno lo scopo di definire il proprio percorso di formazione
e di inserimento nel mondo del lavoro, i secondi optano per il bilancio
in momenti di crisi e di incertezze personali connesse alle scelte strategiche
aziendali.
A questi cinque punti di distinzione, che sono fondamentali e ci consentono di denominare diversamente la nostra strategia con il termine appunto di training all'autovalutazione, si contrappongono gli aspetti ai quali il gruppo di lavoro costituito da Progetto si è ispirato e che sono dunque condivisi.
Integrazione e complementarità tra il sistema di valutazione e il training allautovalutazione Il sistema di valutazione del progetto è stato concepito, ed utilizzato, come fortemente integrato con lazione del training allautovalutazione, fin dal momento iniziale del team building. Tale integrazione era finalizzata a rafforzare le capacità di autovalutazione dei partecipanti ma soprattutto a consentire al gruppo di progettazione e gestione del progetto di utilizzare i risultati e le informazioni ottenute per la revisione in itinere delle diverse attività formative. |
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