Una analisi dei risultati, in processi formativi articolati come quelli posti in essere dal Programma Mirato 113, può essere effettuata solo con riferimento al complesso degli esiti stessi, lasciando ai processi valutativi specifici gli aspetti più particolari.

Si può affermare che i partecipanti alle attività, soprattutto il gruppo di coloro che hanno avuto la costanza e l’opportunità di seguire l’intero percorso proposto, abbiano colto il senso della complessità tipica di interventi integrati e compositi, dove alle azioni formative più propriamente dette si affiancano azioni con finalità più estese e modalità di lavoro innovative .

E' in questo contesto, in un orizzonte che va al di là della singola azione formativa, che i partecipanti hanno preso atto di un processo di cambiamento profondo nell'assetto della Pubblica Amministrazione, di cui la recente produzione legislativa è espressione ed elemento di riferimento, ma che richiede ben più maturate e condivise consapevolezze e assunzioni di responsabilità.

Resta da verificare se il Progetto ha consentito anche l’acquisizione degli strumenti necessari allo sviluppo ed all’implementazione della complessità: dall’insieme delle valutazioni la risposta sembrerebbe affermativa.

Altro risultato considerevole è da ravvisarsi nella concreta integrazione realizzatasi tra i funzionari dell’Amministrazione Provinciale ed i funzionari dei Comuni coinvolti. Tale integrazione di tipo professionale/personale rappresenta sicuramente la base a partire dalla quale costruire proficui rapporti di collaborazione. Anzi, nella predisposizione dei vademecum, sono già state tracciate le linee strategiche per la concreta realizzazione dell’auspicata integrazione funzionale che da tali progetti dovrebbe scaturire.

Inoltre l’intervento formativo sembra aver innescato un positivo spirito critico per la costruzione di nuovi percorsi di sviluppo interni all’Amministrazione Provinciale. Tale presa di coscienza non mancherà di rappresentare una base di cultura amministrativa innovativa cui fare costante riferimento.

Le metodologie partecipative utilizzate, il lavoro per gruppi, l’approccio problem solving, i contatti con altre realtà operative, hanno consentito di sperimentare prassi di lavoro generalmente poco presenti nella Pubblica Amministrazione, eppure ormai fortemente richieste dal legislatore ed auspicate come strumento di innovazione dell’intero sistema pubblico.

 

 
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