1.1 Una riflessione sullo sviluppo locale

 

La questione del mancato sviluppo del Mezzogiorno ha assunto negli, ultimi anni, centralità nel dibattito economico italiano, non solo per le istituzioni centrali, ma principalmente per gli amministratori locali. Di fronte ai nuovi processi di decentramento politico-amministrativo in itinere, gli enti locali hanno assunto un ruolo decisivo: sono chiamati a divenire attori cruciali nella definizione dei programmi d'intervento a livello locale per favorire la crescita e lo sviluppo del territorio.

La programmazione degli interventi nelle aree depresse, che in passato ha assunto il carattere della "straordinarietà" e negoziata a livello centrale, non è stata in grado di innescare un processo di sviluppo legato alle risorse locali, in quanto caratterizzata da interventi finalizzati alla realizzazione di un assetto industriale "calato dall'alto", incurante delle caratteristiche e delle peculiarità specifiche del territorio.

Le esperienze di successo vissute da aree relativamente periferiche del nostro paese e i fenomeni di crisi manifestati dalle regioni cosiddette "centrali", hanno indotto i policy-maker a riconoscere l'esistenza di diversi modelli di organizzazione della produzione a livello territoriale che si inviluppano inscindibilmente alle specificità, oltre che economiche, principalmente socio-culturali di un area.

Si prende coscienza della necessità di coinvolgere trasversalmente tutti i soggetti, istituzionali e non, presenti sul territorio e si riconosce lo sviluppo come un processo di trasformazione socio-economica di una collettività localizzata. All'interno di questo scenario dai confini non facilmente delimitati, in cui s'intreccia teoria economica e passioni di stampo localistico, sembra opportuno approfondire le modalità di approccio allo sviluppo, gli aspetti cruciali del fenomeno, i fattori critici, riletti all'interno dell'economia provinciale, per poter tentare di tracciare un sentiero dello sviluppo capace di cogliere e valorizzare le risorse locali.

La riflessione economica che questo lavoro propone, vuole servire a sensibilizzare la comunità locale alla continua revisione degli schemi di sviluppo che implicitamente vengono osservati dagli operatori locali (molte volte adottati sulla scia dell'urgenza e della gravità della situazione economica), e stimolare un bisogno di analisi e valutazione (ex ante, in itinere ed ex post) del territorio al fine di rimuovere le cause strutturali del mancato sviluppo della Capitanata.

Inoltre, la guida vuole essere una sorta di "cassetta degli attrezzi", costituita sia da uno scomparto conoscitivo, estrapolato dall'analisi delle esperienze di sviluppo vissute altrove; sia da una parte più operativa sotto forma di strumenti a favore dello sviluppo.

L'impostazione che viene data al lavoro, non è tanto quella di individuare una "ricetta" ai mali dell'economia locale, come fosse una sorta di panacea, ma intende stimolare una profonda riflessione sullo sviluppo, identificando il processo nei suoi tratti essenziali, nelle sue dinamiche e nelle variabili determinanti. Ciò potrebbe permettere di avere a disposizione maggiori elementi per analizzare e valutare, interpretare le dinamiche evolutive del processo di sviluppo molte volte identificato solo attraverso l'aumento del numero di occupati.

 


1.2 Approccio metodologico

 

Il lavoro è stato strutturato in tre sezioni, che cercano di percorre un sentiero logico interpretativo delle dinamiche dello sviluppo. Si partirà da un'analisi teorica dell'evoluzione dei modelli di organizzazione della produzione, si individueranno i diversi modelli locali di sviluppo, le variabili determinanti; si passerà all'individuazione delle politiche di sviluppo locale, applicabili nei vari contesti socio-economici; inoltre si traccerà un quadro di riferimento economico della struttura produttiva dell'economia della provincia di Foggia, individuando all'interno alcuni sentieri di sviluppo percorribili; infine, verrà analizzato uno specifico strumento economico a disposizione delle aree rurali per favorire i processi di crescita e sviluppo.

La parte dedicata alle "conoscenze di base" dello sviluppo, viene estrapolata dalla letteratura economica che ha colto negli ultimi anni un ampio interesse e consenso da parte di molti studiosi, che hanno analizzato i recenti processi d'industrializzazione vissute da aree fino a qualche decennio fa considerate marginali e i diversi connotati che tali fenomeni hanno assunto.

Tale background conoscitivo rappresenta uno stimolo e il punto di partenza per individuare nella sua interezza un processo di sviluppo, gli elementi esportabili dalle altre aree, i comportamenti emulabili e i fattori di specificità di un territorio che difficilmente possono essere internalizzati. Anche nel caso delle politiche di sviluppo locale, la struttura di riferimento guarda sia alle conoscenze accumulate attraverso l'analisi delle esperienze di successo, sia agli scenari aperti dalla nuova normativa a sostegno delle aree in deficit di sviluppo.

La sezione relativa all'analisi dell'economia provinciale, viene svolta in termini strutturali, puntando più su variabili reali che finanziarie. L'obiettivo è quello di evitare influenze di carattere congiunturale, e focalizzare l'attenzione sulle cause strutturali del mancato take-off della Capitanata. Maggiore attenzione sarà attribuita al settore agroindustriale e al turismo, che più degli altri sembrano capaci di valorizzare le risorse locali.

La parte finale del lavoro sarà incentrata su un progetto di sviluppo locale adottata da un'area della provincia di Foggia (Sub Appennino Dauno Meridionale), che cerca di far perno sulla conservazione e valorizzazione delle specificità locali, al fine di mantenere viva una propria identità economica e sociale rifiutando l'esclusione e l'emarginazione sociale.

Non si tratta di indurre ad una pedissequa emulazione dello specifico programma d'intervento, ma suggerire una modalità di approccio al problema dello sviluppo, che incorpori la logica della progettualità, dell'integrazione tra i vari settori economici, sulla base e "messa a valore" delle specificità locali.

 

 

 

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