Premessa

 

Il panorama degli strumenti attivabili è in continua evoluzione così come lo scenario istituzionale nel quale si collocano le nuove politiche per lo sviluppo. Le vecchie impostazioni delle politiche settoriali, centralmente determinate, lasciano il posto a nuove modalità d'intervento centrate sulla partecipazione delle forze vive del territorio.

Non si tratta di una semplice delega di attribuzioni, ma di un vero e proprio riconoscimento e coinvolgimento delle identità locali, nelle sue accezioni economico-sociali. Il mutamento prospettico causato dall'evoluzione di tali modelli ha portato ad una ridefinizione degli strumenti per le politiche di sviluppo, che ha investito tre campi:

La programmazione negoziata

Così definita perché regolata sulla base di accordi tra soggetti pubblici e privati, che tiene conto delle diversità delle aree svantaggiate, prevedendo una serie di strumenti, differenti tra loro per finalità e modalità di funzionamento, utilizzabili in relazione ai diversi bisogni. La "cassetta" della programmazione è composta da una famiglia di strumenti che cercano di ridefinire il rapporto tra istituzioni, territorio e imprese, sulla base dell'effettivo coinvolgimento di tutte le forze attive presenti.

All'interno della programmazione negoziata nasce , il concetto di "partenariato" tra i diversi attori dello sviluppo (siano essi rappresentanti di interessi nazionali che locali) divenendo un tratto peculiare di tale nuova formula di intervento. Gli strumenti: Patto Territoriale, Contratto d'Area, Contratto di programma, Intesa Istituzionale di Programma, Accordo di Programma Quadro. Accanto agli strumenti della programmazione negoziata assumo rilievo gli strumenti per il coordinamento operativo dei diversi attori delle politiche, per velocizzare e migliorare l'azione amministrativa in termini decisionali e gestionali, quali: l'accordo di programma e la conferenza dei servizi.

Politiche per l'innovazione e per lo sviluppo delle attività produttive

Alcuni provvedimenti attuativi della L. 59/97 hanno ridefinito il sistema delle deleghe in materia di attività produttive e dal D. Lgs. 123/98 in materia di attività produttive e standardizzazione dei criteri e delle procedure per gli aiuti alle imprese. Inoltre alcuni interventi legislativi (dalla L. 266/1997, Legge Bersani e della nuova disciplina del commercio) hanno in parte modificato il quadro delle iniziative di sostegno allo sviluppo.

Sulla base di tali impostazioni sono stati progettati, adottati e sperimentari strumenti d'intervento a sostegno della competitività del sistema produttivo con gli obiettivi di diffondere l'innovazione e favorire la cooperazione tecnologica; promuovere i progetti innovativi delle imprese, favorire progetti aziendale centrati sulla qualità; creare nuove imprese e sostenere quelle innovative; sostenere l'internazionalizzazione delle imprese; agevolare l'accesso ai finanziamenti per le piccole e medie imprese.

Alcuni strumenti sono specificatamente rivolti alla creazione di infrastrutture e servizi per lo sviluppo (consorzi, centri di servizio, società miste di sviluppo). Infine l'innovazione degli strumenti si è orientata alla sperimentazione di politiche per lo sviluppo territoriale orientate a favorire la ridefinizione degli assetti produttivi in aree in crisi, migliorare la qualità dell'offerta territoriale per gli insediamenti produttivi e promuovere la cooperazione tra gli attori locali nei diversi contesti territoriali.

Le politiche del lavoro

Gli strumenti di maggiore rilevanza e innovazione in materia di politiche attive del lavoro sono molteplici, ma tutti miranti ad attivare i diversi soggetti economici all'interno di una strategia unitaria.

D. Lgs. 469/97: ammissione dei privati nell'attività di mediazione tra domanda e offerta di lavoro;

L. 196/97 (pacchetto Treu): introduzione di nuove misure imperniate su: flessibilizzazione del mercato del lavoro, riordino del sistema della formazione professionale, interventi di emergenza a sostegno dell'occupazione.

Strumenti a sostegno della creazione d'impresa: borse lavoro, prestito d'onore, lavori di pubblica utilità…

Le nuove politiche e gli strumenti di sostegno e di accompagnamento dello sviluppo sono trasversalmente accomunati dall'obiettivo di stimolare una capacità progettuale, che passa necessariamente attraverso la valorizzazione delle molteplici risorse materiali e immateriali, al fine di evitare interventi a "compartimento stagno" (sulla scia dell'urgenza) che spesso hanno fatto da freno alla cultura dello sviluppo.

 

4.1 Il LEADER II per lo sviluppo delle aree rurali

4.1.1. Che cos'è il LEADER II
4.1.2. Dotazione finanziaria
4.1.3. Beneficiari
4.1.4. Aree di intervento
4.1.5. Misure ammissibili
4.1.6. Azioni ammissibili
4.1.7. Procedure di attuazione
4.1.1 Che cos'è il LEADER II

La Commissione si è posta con questa Iniziativa diversi obiettivi:

  • incentivare lo sviluppo integrato e sinergico di iniziative nei diversi settori economici per favorire la risoluzione di problematiche che investono l'intero sistema socioeconomico di un'area (dall'agricoltura alle piccole e medie imprese, all'artigianato fino alla tutela e valorizzazione dell'ambiente e delle tradizioni locali);
  • creare dei partenariati che coinvolgano operatori economici e sociali, pubblici e privati, a livello locale nella definizione, gestione e realizzazione delle linee programmatiche di intervento e delle azioni per promuovere lo sviluppo delle aree beneficiarie dell'Iniziativa;
  • individuare e sperimentare soluzioni innovative di sviluppo rurale che possono riguardare l'approccio ai problemi dello sviluppo (la diversificazione, l'integrazione, la multisettorialità, la territorialità, l'attrattività, la competitività, ecc.), il contenuto degli interventi specifici proposti (l'originalità del prodotto o dei servizi, del processo di produzione, della commercializzazione, ecc.);
  • attivare una serie di iniziative dimostrative dello sviluppo rurale, che possano costituire un esempio anche per altre zone rurali, e favorirne la diffusione in tutti gli Stati membri;
  • realizzare alcuni progetti in comune fra diverse aree rurali dell'Unione Europea per favorire la coesione tra gli Stati membri.

 

4.1.2 Dotazione finanziaria

Per il raggiungimento di questi obiettivi la Commissione ha stanziato circa 1.775 MECU finanziati dai tre fondi strutturali.

 

4.1.3 Beneficiari

Con il LEADER II vengono finanziati i progetti di due tipologie di beneficiari:

  • GAL - Gruppi di Azione Locale, un insieme di partner pubblici e privati che elaborano congiuntamente un Piano di azione Locale (PAL) multisettoriale finalizzato alla rivitalizzazione delle aree rurali attraverso un insieme integrato di interventi sia di carattere economico (piccoli interventi a sostegno del settore agricolo, turistico, artigianale, agroalimentare, ambientale) che socioculturale (azioni per sensibilizzare, informare, e formare le popolazioni locali);
  • OC - Operatori Collettivi pubblici o privati (camere di commercio, associazioni, ecc.) che possono realizzare Piani di Azione Locale tematici, come ad esempio per la protezione dell'ambiente, la valorizzazione dei prodotti tipici.

 

4.1.4 Aree di intervento

Il LEADER II si applica nelle zone rurali che rientrano negli obiettivi 1 e 5b. Tuttavia al massimo il 10% degli stanziamenti assegnati nell'ambito di LEADER II per le Regioni dell'obiettivo 5b possono essere utilizzati in zone rurali limitrofe, non coperte dall'obiettivo 5b stesso. Il territorio rurale ammissibile a contributo deve avere a titolo indicativo una dimensione locale inferiore ai 100 mila abitanti.

 

4.1.5 Misure ammissibili

Misura A - "Acquisizione di competenze"

La Misura A riguarda le azioni di assistenza tecnica ai GAL ed agli OC da attuare preliminarmente alla progettazione del Piano di Azione Locale. Può essere attivata, su richiesta specifica dei beneficiari o autonomamente dalla Regione per favorire l'animazione territoriale in zone marginali.

Tale misura riguarda, in particolare, le seguenti azioni:

  1. diagnosi territoriale locale;
  2. sensibilizzazione della popolazione all'iniziativa;
  3. assistenza tecnica per la costituzione di partnership;
  4. assistenza tecnica per l'elaborazione di strategie locali per lo sviluppo locale;
  5. assistenza tecnica per la ricerca di finanziamenti.

Misura B - "Programmi di innovazione rurale"

La Misura B è costituita dall'insieme delle azioni finalizzate allo sviluppo territoriale integrato, proposte a livello locale e presentate dai GAL e dagli altri OC. In questa misura viene privilegiata la presentazione di progetti multisettoriali di sviluppo integrato, ad opera dei GAL, che presentino tre caratteristiche essenziali: innovazione rispetto al contesto locale, carattere dimostrativo e trasferibilità.

La misura si articola nelle seguenti sub-misure:

1. Assistenza tecnica allo sviluppo rurale;
2. Formazione professionale e aiuti all'assunzione;
3. Turismo rurale;
4. Piccole imprese, artigianato e servizi zonali;
5. Valorizzazione in loco e commercializzazione dei prodotti;
6. tutela e miglioramento dell'ambiente e delle condizioni di vita.

Misura C - "Cooperazione transnazionale"

La Misura C contribuisce alla concezione, realizzazione e commercializzazione in comune di prodotti o servizi in tutti i settori dello sviluppo rurale avviati su iniziativa di beneficiari appartenenti ad almeno due Stati membri.

Misura D - "Creazione di una rete LEADER II"

La Misura D prevede l'attivazione di una Rete europea LEADER con l'obiettivo di sviluppare una solidarietà attiva fra le zone rurali, favorire lo scambio di realizzazioni, di esperienze e di know-how a vantaggio di quanti partecipano allo sviluppo rurale.

 

4.1.6 Azioni ammissibili

La tipologia di azioni ammissibili per i PAL rientrano nell'ambito delle sub misure previste per la misura B "Programmi di innovazione rurale". Nella Comunicazione agli Stati Membri, la Commissione ha proposto a titolo esemplificativo un elenco di azioni ammissibili inerenti:

  • l'assistenza tecnica allo sviluppo rurale (assistenza a favore dei promotori dei progetti di sviluppo, assistenza alle PMI e ad altre attività, creazione di sportelli unici per orientare i giovani, sensibilizzazione della popolazione, aiuti per l'acquisto dell'attrezzatura informatica e telematica, aiuti per la gestione e animazione del PAL);
  • la formazione professionale (formazione dei responsabili della gestione e dell'animazione del progetto, formazione specifica per la realizzazione di altre azioni del progetto non finanziate dal PO, formazione allo sviluppo, associazione delle strutture di didattiche e di formazione, metodi innovativi per 'inserimento professionale);
  • il turismo rurale (investimenti individuali o collettivi innovativi di modesta entità, investimenti in piccole infrastrutture pubbliche, inventario-restauro e valorizzazione di edifici storici e siti rurali, azioni di promozione ed istituzione di sistemi di prenotazione, concezione e creazione di nuovi prodotti turistici rurali, promozione ed istituzione di sistemi di prenotazione, concezione e creazione di nuovi prodotti turistici rurali);
  • le piccole e medie imprese, l'artigianato e i servizi zonali (accesso delle piccole imprese e dell'artigianato ai servizi, creazione di servizi zonali, aiuto agli investimenti innovativi nell'artigianato e nelle piccole imprese, agevolazioni per il telelavoro, aiuto alla creazione di imprese);
  • la valorizzazione in loco e commercializzazione dei prodotti agricoli, silvicoli e della pesca (studi di mercato ed analisi dei circuiti di distribuzione, assistenza tecnica ed investimenti per la produzione e la valorizzazione di specialità locali, trasferimento di tecnologie, promozione dei prodotti locali mediante certificazione e creazione di marchi di qualità, commercializzazione, diversificazione delle produzioni agricole e delle attività degli agricoltori, sviluppo dell'acquacoltura e della pesca sportiva a vocazione non commerciale);
  • la tutela e miglioramento dell'ambiente e delle condizioni di vita (restauro e potenziamento dei villaggi e del patrimonio edilizio esistente, aiuti per la creazione e la diffusione culturale connesse allo sviluppo rurale, protezione - recupero e valorizzazione delle risorse naturali, eliminazione e riciclaggio dei rifiuti e loro valorizzazione energetica).

 

4.1.7 Procedure di attuazione

In base al principio della sussidiarietà, il programma LEADER II viene attuato nella maniera più decentrata possibile, rispettando le competenze istituzionali di ciascun ente territoriale. Le fasi di attuazione dell'Iniziativa prevedono il seguente iter:

  1. Comunicazione della CE agli Stati Membri;
  2. richiesta da parte delle Regioni di manifestazioni di interesse (progetti di massima) ad operatori economici e sociali locali sia pubblici che privati;
  3. elaborazione da parte delle Partnership di Concezione e Decisione, istituite a livello regionale e raggruppanti tutti i soggetti cofinanziatori dell'Iniziativa, del Programma LEADER Regionale (PLR);
  4. approvazione da parte della Commissione, di concerto con lo Stato membro, dei PLR;
  5. assegnazione da parte della Commissione di un contributo comunitario a cui è aggiunto il cofinanziamento dello Stato membro e dei privati;
  6. presentazione da parte dei GAL e degli OC dei PAL;
  7. valutazione e selezione dei PAL da parte delle Partnership di Consultazione e Decisione;
  8. erogazione dei fondi ai GAL/OC e attivazione di fatto del LEADER II a livello locale.

 

 

4.2 L'innovatività del LEADER II

 

Il Programma Leader "Iniziativa Comunitaria", introdotto con la prima riforma dei Fondi Strutturali Comunitari nel 1988, rappresenta uno strumento di portata innovativa, per le sue modalità di funzionamento a disposizione di particolari aree svantaggiate, capace di imprimere maggiore impulso alla normale programmazione dello sviluppo del territorio.

L'iniziativa comunitaria LEADER deve per sua natura coordinarsi con gli assi prioritari individuati dai programmi di sviluppo comunitari e regionali nelle zone rurali, ponendosi come uno strumento moltiplicatore dell'impatto delle azioni previste e operando in stretta connessione e complementarità con altri interventi attuabili nel territorio.

Infatti, le azioni ammissibili nell'ambito del LEADER possono essere suddivise in:

  • azioni nuove rispetto alle tipologie di intervento degli altri programmi;
  • azioni rientranti soltanto in parte fra le tipologie di intervento degli altri programmi;
  • azioni rientranti fra le tipologie di intervento degli altri programmi ma complementari o implementative.

Il meccanismo di integrazione con altri programmi individuati nel territorio di riferimento permette l'utilizzo in maniera sinergica i fondi strutturali (FEOGA , FSE e il FESR) per programmi che prevedono l'interazione-integrazione dei settori di competenza degli stessi;

Gli assi portanti dell' "Iniziativa comunitaria" vanno individuati, da un lato nel riconoscimento e nella promozione di interventi atti alla realizzazione di modelli di sviluppo di tipo endogeno, dall'altro, nella forte spinta sulla capacità di progettazione (inserita e integrata in uno scenario programmatico più ampio, comunitario-nazionale-regionale, al fine di amplificare gli effetti di ricaduta delle azioni) espressa dal territorio, per promuovere e sostenere processi di sviluppo integrati e sostenibili delle aree rurali, centrato sulla valorizzazione delle specificità locali.

Inoltre la possibilità di creare un canale di comunicazione diretto tra le varie esperienze di sviluppo rurale, costituisce un sistema di relazioni capace di esaltare e diffondere gli effetti delle politiche d'intervento.

 

4.3 Il LEADER in Italia

 

L'indirizzo e il coordinamento del LEADER II in Italia sono affidati al Ministero per le Politiche Agricole (MiPA), mentre l'attuazione e la gestione del programma sono di competenza delle Regioni.

Nell'ambito dell'Iniziativa LEADER II in Italia sono previsti interventi per un costo complessivo di 754 MECU, dei quali 521 provenienti da fondi pubblici (Unione Europea e Stato) e 233 da fondi privati. Le aree dell'obiettivo 1 beneficiano di un finanziamento di circa 380 MECU e le aree dell'obiettivo 5b di 374 MECU.

Successivamente l'UE ha attribuito un ulteriore finanziamento all'Italia di 40,66 MECU, di cui 22,01 alle Regioni dell'obiettivo 5b e 18,65 alle Regioni dell'Obiettivo 1.

L'attuazione del LEADER ha seguito dal punto di vista amministrativo-burocratico un iter che può essere distinto in due fasi:

1° fase:

  • elaborazione dei PLR, da parte delle Partnership di Concezione e Decisione regionali, sulla base delle procedure d'applicazione fissate dalla Comunicazione, di una circolare del MiPA e delle manifestazioni di interesse presentate da gruppi di operatori economici e sociali locali;
  • presentazione dei PLR alla CE;
  • emissione di una Decisione della CE di approvazione e di assegnazione del contributo comunitario;
  • successivamente alla Decisione della CE, emissione da parte delle Giunte Regionali di una Decisione di approvazione dei PLR e da parte dei Consigli regionali di una Legge di autorizzazione all'attuazione dei PLR e di iscrizione delle risorse in bilancio;
  • pubblicazione dei PLR nei Bollettini Ufficiali Regionali (BUR);
  • successivamente alla Decisione della CE e contemporaneamente alle fasi precedentemente descritte, approvazione del Comitato Interministeriale Programmazione Economica (CIPE) per la quota di finanziamento nazionale;
  • successivamente alla approvazione del CIPE, pagamento della Ragionerai Generale dello Stato (RGS) a titolo di anticipo dei contributi comunitari;

2° fase:

  • elaborazione dei PAL da parte dei GAL/OC;
  • presentazione dei PAL entro le date indicate nei PLR pubblicati nei BUR;
  • selezione e emissione di una Delibera di approvazione della graduatoria dei PAL selezionati;
  • emissione del primo accredito ai GAL.

La prima fase di applicazione dell'Iniziativa si è conclusa con l'approvazione da parte della CE dei 21 PLR presentati dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano e con la pubblicazione degli stessi sui Bollettini Ufficiali delle Regioni. I Programmi LEADER Regionali inviati alla Commissione sono stati oggetto, seppur in misura diversa, di un lungo iter (1994-1996) in cui hanno subito numerose modifiche ed integrazioni. Infatti, dalla data di trasmissione delle Comunicazione sul LEADER II agli Stati membri alla data della Decisione della Commissione relativa all'approvazione dei PLR sono intercorsi mediamente 560 giorni.

I primi Programmi approvati sono stati quelli dell'Abruzzo, Campania e Basilicata (aprile 1995), mentre gli ultimi sono stati quelli della Sicilia (luglio 1996) e del Lazio (Ottobre 1996).

Anche la fase per giungere alla pubblicazione dei Programmi sui BUR è stata piuttosto lunga ed ha richiesto circa 175 giorni.

Sulla base dei PLR pubblicati nei BUR i GAL e gli OC hanno elaborato e presentato alle Regioni i PAL. Al 31/12/1998 le Regioni/Province hanno selezionato un numero complessivo di 187 PAL

I Leader II in Italia

GAL/OC selezionati al 11 giugno 1999

Gruppi di

Operatori

TOTALE

Azione Locale

Collettivi

ABRUZZO

7

0

7

BASILICATA

10

2

12

BOLZANO

3

0

3

CALABRIA

16

0

16

CAMPANIA

7

0

7

EMILIA ROMAGNA

4

0

4

FRIULI V.G.

4

0

4

LAZIO

10

0

10

LIGURIA

6

0

6

LOMBARDIA

4

0

4

MARCHE

6

0

6

MOLISE

3

1

4

PIEMONTE

12

1

13

PUGLIA

14

3

17

SARDEGNA

17

2

19

SICILIA

23

2

25

TOSCANA

10

0

10

TRENTO

2

0

2

UMBRIA

6

0

6

VALLE D'AOSTA

1

0

1

VENETO

12

1

13

TOTALE

176

12

188

 

4.4 Il LEADER in Puglia

 

Nell'ambito regionale sono stati attivati i seguenti Programmi Leader. Di ciascun programma vengono descritti gli obiettivi delle singole azioni :

GAL Capo S.Maria di Leuca
GAL L'Uomo di Altamura
OC Nord Salento V. della Cupa
GAL Alto Salento
GAL Meridaunia
GAL Monti Dauni
GAL Nord Ovest Salento
OC Isola Salento
OC Elaion

GAL Murgia degli Svevi
GAL Comprensorio Rurale Jonico
GAL Murgia Tarantina
GAL Piana del Tavoliere
GAL Terra dei Messapi
GAL Polis Rurale
OC Agriseb-Sud Est Barese
GAL C.S.A.J.T.



GAL: Capo Santa Maria di Leuca

Sportello unico "Vivi l'impresa"

Obiettivo dell'azione è quello di fornire ai giovani una serie di strumenti appositamente progettati per accedere al concetto di impresa in relazione al contesto locale. I giovani saranno seguiti nella concezione del progetto di impresa e nella simulazione del percorso di impresa prescelto.

Progetto scuola impresa

L'obiettivo è quello di formare i giovani e di diffondere una mentalità imprenditoriale, fornendo la cultura e la stessa esperienza di impresa. Gli interventi prevedono la realizzazione di attività complementari ed integrative che favoriscano l'apertura della scuola al mercato e agli aspetti socio-economici dell'area.

Il mare del Capo di Leuca

Obiettivo dell'azione è quello di realizzare una struttura di servizi per soddisfare le domande turistiche estremamente qualificate, provenienti da tutta Europa. L'azione dovrà contribuire alla destagionalizzazione del periodo turistico.

"Casa Capo di Leuca"

La "Casa Capo di Leuca" è una struttura polifunzionale di servizi, realizzata ristrutturando e utilizzando un immobile di pregio storico di proprietà della amministrazione comunale di Tricase. L'azione prevede di collocare nella struttura una serie di servizi, destinati all'artigianato ed alla piccola impresa. I servizi del centro hanno come destinatari gli abitanti e le imprese di ogni settore di tutta l'area

Mercato elettronico e videomercato

Obiettivo dell'azione è quello di costruire un centro di intermediazione per raccogliere e omogeneizzare l'offerta di prodotti locali e per porla in collegamento con la domanda, avvalendosi dei collegamenti telematici. Si prevede di realizzare un catalogo elettronico, suddiviso per settori, con tutte le indicazioni necessarie per l'acquisto diretto e in tempo reale.

 

GAL: L'Uomo di Altamura

Corsi hobbistici

L'azione prevede corsi prevalentemente estivi, connessi al soggiorno prolungato in loco. Nel centro visite (la cui creazione è prevista da un'altra azione) si svolgeranno corsi su varie tematiche: lavorazione del grano e dei cereali, lavorazione formaggi, produzione di conserve, sperimentazione di antiche ricette pugliesi, caratteristiche storico-architettoniche, aspetti naturalistici.

Centro visite

L'azione prevede la realizzazione di una struttura destinata alla fruizione di una vasta utenza. Oltre ai classici servizi sanno presenti postazioni informatiche interattive, dove verranno resi disponibili programmi appositamente realizzati sul patrimonio culturale del territorio.

Mobilità turistica

Obiettivo dell'azione è quello di consentire la fruizione delle emergenze naturalistiche ed archeologiche dell'area, con particolare riguardo alla grotta di Lamalunga, dove si trova l'Uomo Arcaico di Altamura. Gli interventi prevedono la realizzazione di percorsi turistici attrezzati; piccole aree di sosta; segnaletica e cartellonistica.

Promozione dei prodotti tipici

Obiettivo dell'azione è quello di attrezzare alcuni ambienti del Centro Visite (la cui creazione è prevista da un'altra azione) per svolgervi un'attività di raccordo tra turismo e produzioni tipiche dell'area. Gli interventi prevedono l'attivazione di un "Centro di Degustazione" per azioni di promozione, divulgazione, animazione, commercializzazione e marketing del prodotto e del turismo rurale in zona. Parallelamente nel centro troveranno sede gli sportelli di servizio alle imprese.

Creazione d'Impresa

Obiettivo dell'azione è quello di sollecitare l'ideazione e la proposizione di nuove idee imprenditoriali.

Gli interventi prevedono il supporto e la verifica dello sviluppo progettuale delle nuove idee imprenditoriali, all'interno di un percorso formativo appositamente studiato e concordato con i soggetti proponenti.

GAL: Nord Salento Vale della Cupa

Rivitalizzazionedel Museo Civico di S.Cesario

L'azione prevede interventi per lavori di sistemazione, ristrutturazione, adeguamento e prevenzione del Museo Civico di S. Cesario.

Censimento e catalogazione dell'architettura rurale e dell'architettura "minore" dei centri abitati

L'azione prevede interventi di ricerca, studio e catalogazione delle seguenti presenze architettoniche: stemmi e portali; case a torre; case a corti

Recupero Icone, Menhir, Chiese di campagna

L'azione prevede interventi di recupero di affreschi, pitture, pulizia dei luoghi nelle vicinanze di icone campestri, menhir, chiese di campagna.

Ricerca di mercato su cultivar minori e in disuso

L'azione prevede lo studio finalizzato ad individuare, tra le colture in disuso, quelle che presentano delle possibilità di successo commerciale: fico, fico d'india, carrubo, gelso, melograno, cappero, pomodorino, nespolo europeo, corbezzolo, melo cotogno e altri.

Recupero tagliate

L'azione prevede la preparazione di viali, con pavimentazioni naturali di percorrenza, all'interno della tagliata/cava.

E' prevista l'installazione di piante; il recupero della flora locale; l'installazione di piante medicinali dell'area; la predisposizione di cartelloni interni con descrizioni della pianta e dei suoi usi; la realizzazione di un piccolo punto di ristoro.

 

GAL: Alto Salento

Circuito del Turismo Rurale Intermodale

Obiettivo dell'azione è quello di creare un circuito del turismo rurale che coinvolga sinergicamente i settori produttivi presenti nell'area. L'intervento prevede la realizzazione di opere di riattamento e di manutenzione straordinaria di strade rurali interessate. I percorsi saranno dotati di segnaletica, cartellonistica e pannelli informativi allo scopo di fornire indicazioni ai visitatori sulle caratteristiche dei siti interessati. Le strutture saranno particolarmente attrezzate mediante la realizzazione di parcheggi e depositi biciclette. Tutte le opere saranno realizzate salvaguardando le caratteristiche architettoniche e paesaggistiche GAL. Beneficiari: soggetti pubblici e privati titolari delle aree e strutture interessate dagli interventi.

Multiplo Rurale

Obiettivo dell'azione è quello di creare servizi finalizzati al miglioramento della qualità della vita in località rurali spopolate nel periodo non estivo. Gli interventi si configurano nella realizzazione di piccole strutture polivalenti dove saranno effettuate attività multiple. Beneficiari: popolazione locale.

Vivere la storia

Obiettivo dell'azione è quello di costituire un modello da applicare in altre aree rurali per la gestione di beni storici-architettonici. Presso i siti interessati si prevede di realizzare una serie di attività di due tipi. Il primo tipo di attività prevede interventi di carattere scientifico (realizzazione di un piccolo museo), educativo (pubblicazioni), turistico (visite, guide) e commerciali (realizzazione e vendita di souvenirs); il secondo tipo di attività prevede il recupero delle tecniche tipiche del tempo, la creazione di piccoli punti di ristoro, la vendita di prodotti locali, la ricostruzione, con pannelli, di avvenimenti storici del sito interessato. Beneficiari: Enti locali.

Itinerario gastronomico

L'intervento consiste nella creazione di un itinerario gastronomico realizzato in diverse aziende agrituristiche dove saranno offerti menù tipici. Sarà inoltre realizzato un centro di documentazione e promozione sulla gastronomia locale che costituirà un nodo del Circuito del Turismo rurale intermodale. Sarà reso disponibile, su supporto cartaceo o informatico, materiale documentale relativo alla gastronomia locale.

Creazione di un laboratorio interattivo "Ambiente-Distretto rurale"

L'azione consiste nella realizzazione di un laboratorio finalizzato allo svolgimento di attività di controllo e monitoraggio delle specie animali e vegetali, nella catalogazione, nella valutazione dello stato dell'ambiente, nella realizzazione di repertori fotografici e di erbari. Sono previste attività di ricerca scientifica.

 

GAL: Meridaunia

Creazione e avvio di attività consortili

Obiettivo dell'azione è quello di orientare, sostenere ed erogare servizi comuni tra produttori e distributori di prodotti tipici e tra questi e società specializzate, anche appartenenti ad altre aree. In particolare è previsto il sostegno finanziario alla redazione di business plan; la realizzazione di piani commerciali; aiuti alla creazione di nuove imprese nei settori di nicchia.

Gestione ecologica

Obiettivo dell'azione è quello di fornire un sostegno finanziario al recupero, alla manutenzione ed alla ristrutturazione dei manufatti rurali di particolare interesse ambientale quali muretti a secco, pozzi, ecc.

Musei permanenti

Obiettivo dell'azione è quello di creare musei permanenti, localizzati in siti di particolare interesse storico-culturale-paleoindustriale. In questi musei verranno inseriti workshop per favorire la diffusione dei prodotti rurali locali.

Recupero di attività tipiche tradizionali della ruralità

Obiettivo dell'azione è quello di valorizzare le attività tipiche tradizionali della ruralità. Gli interventi prevedono la stesura di business plan; l'assistenza per la progettazione di accesso a canali di finanziamento per la creazione di nuove imprese e/o ampliamento delle attività esistenti; la redazione di piani di sviluppo per investimenti innovativi nei settori tipici e per il ripristino di produzioni tipiche.

 

 

GAL: Monti Dauni

Interventi pilota per lo sfruttamento dei potenziali produttivi del sottobosco

Obiettivo dell'azione è quello di sfruttare i potenziali produttivi del sottobosco. Gli interventi prevedono l'introduzione e lo sviluppo di piante officinali, in particolare essenze idonee all'industria farmaceutica, alla cosmesi, all'erboristeria per uso dietetico e alimentare.

Animazione delle zone boscate marginali

Obiettivo dell'azione è quello promuovere l'animazione delle zone boscate marginali. Gli interventi prevedono la creazione di centri di osservazione faunistica e piccole strutture sportive e per il tempo libero ecocompatibili.

Incoming turistico

L'azione è finalizzata all'apertura di centri di incoming anche in regime di partnership con altri GAL, con centri turistici di altre aree nazionali e comunitarie.

 

Centro integrato di servizi

Obiettivo dell'azione è quello di fornire una struttura per offrire alle PMI e all'artigianato locale spazi adeguati per ospitare mostre, convegni, workshop. Gli interventi prevedono anche servizi comuni di carattere consulenziale e operativo e la creazione di sedi di strutture associative.

 

OC: Isola salento

Formazione di scolari all'identità e alle prospettive del loro territorio e alla necessità di innovare

Obiettivo dell'azione è quello di formare gli scolari all'identità e alle prospettive del loro territorio. L'intervento prevede di fornire agli alunni delle ultime classi delle scuole medie superiori ad indirizzo tematico un quadro generale del territorio, attraverso seminari, convegni e visite guidate.

Recupero turistico di insediamenti rurali

L'azione è finalizzata alla ristrutturazione di alcuni insediamenti rurali nel rispetto dell'equilibrio ecologico paesaggistico ed ambientale.

Promozione risorse nel turismo rurale

Obiettivo dell'azione è quello di creare una rete di commercializzazione di appoggio agli operatori del settore.

Gli interventi prevedono la produzione di materiale propagandistico cartaceo; la creazione di supporti video; l'organizzazione di Incentive Travels ed Educational Tours; la partecipazione a fiere; la creazione di sistemi di informazione e prenotazione.

 

 

OC: Elaion

Sportello informativo, centro direzionale e di coordinamento

Obiettivo dell'azione è quello di svolgere attività di coordinamento delle azioni. L'intervento prevede, attraverso le nuove tecnologie, la realizzazione di banche dati, l'utilizzo di tecniche, la diffusione delle normative.

Attività di promozione

Obiettivo dell'azione è quello di offrire un immagine coordinata dell'area. Sono previste iniziative socio-culturali promosse attraverso pubblicazioni, brochure, modulistica, gestione di archivio. Punto di forza sarà la "Campagna Scuola/Genitori".

 

GAL: Comprensorio Rurale Jonico

Corsi di formazione per operatori di marketing agricolo

Obiettivo dell'azione è quello di indirizzare verso profili professionali specialistici gli operatori economici locali insieme ai giovani tecnici. L'intervento consiste nell'attivare il processo di commercializzazione del prodotto agricolo, inquadrandone la produzione e la distribuzione in una logica moderna di marketing.

Sono previsti due corsi rivolti a 20 partecipanti e per la durata di 200 ore. Beneficiari: operatori economici del settore agroalimentare e zootecnico, giovani tecnici diplomanti.

Itinerari turistico – rurali

Obiettivo dell'azione è quello della riscoperta da parte della popolazione residente dei valori storico-culturali dell'area e coinvolgimento della stessa e delle associazioni ambientaliste e di tutela del patrimonio culturale. Gli interventi prevedono la raccolta di informazioni inerenti le zone da valorizzare; la progettazione di dettaglio degli itinerari naturalistici e turistico–culturali; la disposizione sul territorio di segnaletica che funga da elemento promozionale del Progetto Leader e da guida per i turisti; la promozione degli itinerari attraverso materiale divulgativo.

Laboratori di produzioni tipiche locali

Obiettivo dell'azione è quello della ricerca e del potenziamento di rami di attività strettamente correlati alla vocazione produttiva dei luoghi e comunque coerenti con la strategia di sviluppo dell'economia rurale. E' previsto il recupero di antichi processi e di tecniche ritenute valide e da salvaguardare e la ristrutturazione e ammodernamento di vecchi laboratori.

Salvaguardia dell'identità dei prodotti tipici locali

Obiettivo dell'azione è quello di istituire aree protette per cultivar in abbandono in modo da salvaguardare le colture mediterranee caratteristiche del territorio e differenziare l'offerta agricola locale. Gli interventi prevedono studi per la definizione di un marchio che caratterizzi le produzioni locali; definizione dei disciplinari di trasformazione dei prodotti agricoli; tipizzazione delle colture locali più significative.

Recupero e valorizzazione del patrimonio naturalistico del comprensorio

Obiettivo dell'azione è quello di recuperare la dimensione storica dell'intera area e di una sua identità propria attraverso la salvaguardia del patrimonio naturalistico e culturale. L'attività sarà coordinata dalla struttura tecnica del GAL. E' prevista la collaborazione di ricercatori della Facoltà di Lettere e del Centro Studi Economici dell'Università di Lecce, nonché delle associazioni di tutela del patrimonio e delle rappresentanze locali di Legambiente ed Archeoclub. E' inoltre prevista la collaborazione con le Istituzioni Scolastiche del Comprensorio.

 

GAL: Murgia tarantina

Valorizzazione delle specificità culturali e ambientali locali

Obiettivo dell'azione è quello di valorizzazione le specificità culturali e ambientali locali. Gli interventi prevedono la realizzazione di parchi attrezzati per poter effettuare attività di interesse turistico ed ambientale; il ripristino di muretti e camminamenti; la creazione di parcheggi.

Cantieri scuola

L'azione è finalizzata al ripristino dei muri a secco e del mestiere del "mastro paretaro", figura storica e professionale da tutelare e valorizzare. Gli interventi prevedono la realizzazione di staccionate, il risanamento delle aree di paesaggio degradate, la difesa dagli incendi ecc. Successivamente si creeranno degli itinerari, opportunamente segnalati e pubblicizzati. Vi saranno pertanto gli itinerari dei briganti, delle gravine, delle chiese rupestri, dei tratturi, della transumanza ecc.

Valorizzazione dei prodotti tipici locali di nicchia

Obiettivo dell'azione è quello di valorizzare i prodotti tipici locali di nicchia. Gli interventi prevedono, dopo aver selezionato i prodotti tipici dell'area (alimentari, artigianali, quali ferro e ceramica), la creazione di depliants e la diffusione capillare nei punti di distribuzione dell'area.

Conservazione e valorizzazione della razza Podolica Pugliese

Obiettivo dell'azione è quello di realizzare la messa a regime di un sistema di allevamento allo stato brado di una razza bovina di pregio in via di estinzione. La razza fornisce un latte di pregio utile alla realizzazione di prodotti caseari locali. L'intervento consiste nel riattamento delle radure pascolative e nella delimitazione delle stesse.

Realizzazione di impianti di tartuficoltura

L'azione è finalizzata alla valorizzazione di aree interne marginali attraverso l'impianto di tartufaie.

 

GAL: Terra dei Messapi

Centro Polifunzionale

Obiettivo dell'azione è quello di creare un centro polifunzionale ubicato in uno dei Comuni dell'area interessata. Tale centro rappresenterà uno spazio collettivo di scambio di esperienze, stimolando la partecipazione attiva della popolazione alle problematiche inerenti lo sviluppo rurale.

Recupero e valorizzazione delle attività artigianali tradizionali

Obiettivo dell'azione è quello recuperare e valorizzare le attività artigianali tradizionali. Gli interventi prevedono piccole ristrutturazioni dei locali e acquisto di dotazioni tecnico–produttive per lo svolgimento di attività artigianali tipiche della zona. Saranno incentivate le attività artigianali finalizzate alla produzione di oggetti in legno, ferro battuto, ceramica, pietra.

Centro polivalente per lo sviluppo di attività femminili e giovanili legate all'artigianato di qualità

Obiettivo dell'azione è quello di realizzare all'interno di strutture esistenti un contenitore di laboratori per imprese artigianali. La struttura sarà inserita nell'ambito di centri urbani e, oltre all'accoglimento di imprese, costituirà un nuovo spazio per migliorare la vivibilità del centro abitato stesso. L'inserimento di attività artigianali nel contesto sociale del borgo consentirà di ricreare momenti di socialità scomparsa.

Telemarketing

Obiettivo dell'azione è quello di introdurre nell'area nuove forme di commercializzazione e di stimolare la creazione di forme di aggregazione tra diverse aziende produttrici. Gli interventi prevedono l'attivazione di un sistema di telemarketing, la realizzazione di tecniche di vendita per corrispondenza e la partecipazione a fiere e saloni professionali. Allo scopo, con le opportunità offerte da INTERNET, saranno rese disponibili un serie di pagine WEB che conterranno tutte le informazioni necessari per le operazioni di televendita.

La didattica nell'azienda agricola

L'azione prevede la realizzazione di percorsi aziendali dotati di pannelli illustrativi sulle diverse colture praticate e sulle tecniche adottate, oltre all'organizzazione di visite guidate per scolaresche. Inoltre sono previsti interventi finalizzati alla divulgazione dei prodotti dell'area mediante predisposizione di opuscoli, poster e audiovisivi da utilizzare nel corso delle visite guidate.

 

OC: Agriseb Sud-Est Barese

Valorizzazione in loco e commercializzazione di prodotti agricoli

L'intervento prevede la costituzione di un centro di servizi a favore degli operatori del settore agricolo ed agroindustriale. Il centro provvederà a promuovere indagini e ricerche di mercato, a costituire banche dati, a coordinare l'attività di promozione e commercializzazione, ad incentivare e sviluppare l'utilizzo della borsa merci.

 

4.5 Il Piano di azione locale del Sub Appennino Dauno Meridionale

4.5.1. Strategia generale del piano di azione locale
4.5.2. Presentazione della proposta e del soggetto proponente
4.5.3. Individuazione dell'ambito territoriale omogeneo
4.5.4. Obiettivi del piano di azione locale
4.5.5. Settori di intervento
Premessa

Nell'intento di verificare il percorso tracciato in precedenza per l'elaborazione di una politica d'intervento a livello locale, capace di esprimere progettualità, coesione socio-economica, valorizzazione delle risorse specifiche, su un caso concreto, viene presentato il piano di azione locale espresso dal Subappennino Dauno Meridionale.

Il piano di azione locale, valorizzando le esperienze che il Leader II ha raccolto durante la sua adozione, rappresenta una modalità d'intervento per lo sviluppo del territorio e dell'economia rurale centrato sulla "messa a valore" delle specificità territoriali, su un ampio coinvolgimento degli attori locali intorno ad un progetto integrato di sviluppo.

4.5.1 Strategia generale del piano d'azione

La zona del Subappennino Dauno Meridionale, nonostante la relativa vicinanza delle grandi arterie di comunicazione, è rimasta periferica rispetto alle altre aree di sviluppo della Puglia e delle regioni confinanti. Anche il recente insediamento, nella vicina Melfi, dello stabilimento FIAT non ha apportato alcun beneficio alla zona.

Alla marginalità del territorio, rispetto alle aree industrializzate e alle ricche zone agricole della Capitanata, si aggiungono, aggravando il quadro complessivo di arretratezza, i caratteri tipici (modalità sostanzialmente tradizionali e contadine) che contraddistinguono le zone non ancora interessate da processi diffusi di modernizzazione produttiva e nelle quali le attività produttive sono condotte con un utilizzo inadeguato delle risorse umane, materiali e naturali.

Anche in considerazione di tali caratteri, nella popolazione del territorio è maturata la convinzione che l'avvio di un processo di sviluppo dell'area deve essere necessariamente conseguenza del pieno utilizzo delle potenzialità umane, materiali, storiche, naturali dell'area stessa.

Questa nuova consapevolezza ha avuto modo di maturare compiutamente nel corso della prima analisi condotta dal gruppo promotore del G.A.L. per la stesura della dichiarazione di interesse al Programma di Iniziativa Comunitaria Leader, fase in cui si è definita una strategia generale di sviluppo, costituita da una azione integrata e coerente, tutta incentrata sulla "imprenditorializzazione " dei fattori produttivi e delle risorse dell'area.

Tale strategia, delineata sulla base delle esigenze e dei bisogni manifestati dalle popolazioni locali, dalle pubbliche amministrazioni e dagli imprenditori allo staff tecnico composto da operatori di area che ha collaborato alla stesura dei progetto di massima del P.A. L. si é successivamente perfezionata, nelle sue componenti tecniche e procedurali, nel corso delle altre fasi di approfondimento svolte per la ridefinizione e stesura dei presente P. A. L. definitivo.

Il presente Piano di Azione Locale definitivo, considerando gli obiettivi e le indicazioni generali riportate nella Comunicazione CEE n. 94/C 180/12 e nel rispetto delle norme procedurali elaborate e contenute nel Piano Leader Regionale, descrive più compiutamente le scelte di intervento e le modalità con cui il Gruppo di Azione Locale disporrà l'attuazione delle iniziative al fine di garantire la realizzazione della strategia generale di sviluppo ipotizzata per l'area omogenea del Sub Appennino Dauno Meridionale.

L'approfondimento della diagnosi territoriale compiuta in sede di elaborazione definitiva dei P. A. L. ha riconfermato sia i risultati desunti dalla prima analisi condotta dal Gruppo Promotore dei G.A.L. che le esigenze della collettività locale. In particolare é stato confermato l'obiettivo generale di avviare un'azione di sviluppo dell'area mediante la valorizzazione delle risorse esistenti.

E' stato altresì confermato che lo strumento per il conseguimento di tale obiettivo resta l'approntamento di una serie di interventi finalizzati, anche mediante la messa a disposizione, in loco, e l'erogazione di servizi specialistici, atti a migliorare l'efficienza nell'utilizzo delle risorse endogene e a far esprimere a pieno le potenzialità umane, materiali e naturali dell'area.

Sulla base degli elementi rilevati é stato quindi individuato un modello di intervento operativo integrato che di seguito, ai fini del Programma di Iniziativa Comunitaria Leader II, assume la denominazione di "Piano di Azione Locale definitivo del Subappennino Dauno Meridionale".

Il presente P. A. L. definitivo., in virtù del fatto che sono noti gli indici di ripartizione dei contributi comunitari relativi ai vari Fondi Strutturali e disponibili le informazioni sulla suddivisione degli stessi nel Piano Operativo Leader regionale, riporta per ogni attività prevista l'incidenza dei Fondi, disaggregata in quota parte di contributo pubblico e quota parte di cofinanziamento privato necessarie per la sua attuazione. Sostanzialmente é confermato quanto già indicato nel P. A. L. di massima in relazione all'elevato livello di eseguibilità generale dell'iniziativa e delle Misure, Sottomisure e Azioni in esso previste.

Per quanto attiene le modalità di raccordo esecutivo con i beneficiari finali del Piano e con le altre strutture direttamente o indirettamente coinvolte nell'iniziativa, il costituendo Gruppo di Azione locale, in virtù del fatto che al suo interno sono diffusamente rappresentati gli Enti Pubblici e le maggiori Organizzazioni di categoria, ritiene di poter garantire un ottimale collegamento con tutti i soggetti potenzialmente interessati agli interventi.

Per quanto attiene, infine, la innovatività del Piano, si ritiene che il carattere innovativo dello stesso sia ben rappresentato dal fatto che é stato utilizzato un modello di Piano che precedendo l'idea propria dei Patti Territoriali, rispetto al quale vanta un effettivo coinvolgimento della popolazione locale nella ideazione incentra sulla imprenditorializzazione dei fattori produttivi e delle risorse la realizzazione delle azioni di sviluppo dell'area.

Si ritiene altresì che la validità e trasferibilità dei modello di sviluppo proposto, in ragione dell'impianto con il quale sono concepite Sottomisura e Azioni, possa essere dimostrata anche grazie al fatto che lo stesso é agevolmente "trasferibile" e "riproducibile" in molte altre aree nazionali e comunitarie aventi caratteristiche territoriali e umane similari.

 

4.5.2 Presentazione della proposta e del soggetto proponente

Il presente Piano di Azione Locale, progettualmente da intendersi definitivo (anche rispetto a quanto disposto dall'art. 5 – quinquies - dei testo ripubblicato del D.L. 1/4/95, n.101, coordinato con la legge di conversione 2/6/95, ri.216), raccoglie Misure, Sottomisure ed Azioni, specificamente elaborate, dirette all'attuazione di una strategia generale di sviluppo dell'area rurale coincidente con il territorio della Comunità Montana del Subappennino Dauno Meridionale.

Tutte le iniziative sono state articolate seguendo i criteri di sistematicità tecnica, amministrativa e finanziaria previsti nel Piano Leader Regionale della Puglia. Il Piano di Azione Locale definitivo è finalizzato a sostenere prioritariamente, con una strategia coerente, integrata e originale, in conformità a quanto espressamente indicato nelle linee guida adottate dalla Regione Puglia con la Delibera di Giunta 918194, n° 5799, e confermate nel Piano Leader Regionale, azioni innovative di sviluppo delle potenzialità endogene alla zona rurale in oggetto.

Pertanto le Misure, Sottomisure e Azioni proposte intendono consentire il miglioramento delle condizioni economiche dell'area nonché delle condizioni sociali, ambientali e di fruibilità complessiva del territorio, soprattutto mediante il perseguimento dei seguenti obiettivi:

  1. incremento dell'efficienza e della capacità di decisione dei soggetti rappresentativi della realtà locale, anche con una più approfondita conoscenza complessiva del territorio, in modo da:
    1. individuare i problemi di gestione dei servizi locali presenti sul territorio e facilitare la soluzione degli stessi;
    2. erogare servizi ad oggi non presenti, o estendere all'intera area della Comunità Montana quelli gestiti efficientemente a livello di singolo Ente, conseguendo economie di scala ottimali;
    3. sostenere la realizzazione di infrastrutture di limitate dimensioni a favore dell'intera area della Comunità, anche ricorrendo a strumenti finanziari innovativi e a tecniche di project finance.
  2. ideazione di piani di sviluppo integrato del territorio aventi funzione guida nella adozione, da parte dei singoli Enti locali, degli atti amministrativi, anche allo scopo di assicurare la realizzazione di azioni armoniche soprattutto rispetto alle necessità di conservazione e tutela del territorio e del patrimonio storico e culturale;
  3. approfondimento delle conoscenze relative alla consistenza dei patrimonio economico, storico, culturale e naturale dell'area, allo scopo di predisporre una scala di priorità per le future attività ed i programmi di sviluppo;
  4. indirizzo e sviluppo di iniziative specifiche a favore dell'ambiente affinché:
    1. siano pienamente note, condivise ed adottate nell'ambito locale i provvedimenti e le disposizioni che disciplinano la tutela dell'ambiente;
    2. siano direttamente coinvolti gli operatori e le imprese nelle azioni per la conservazione dei paesaggio tipico;
  5. potenziamento delle attività produttive locali mediante specifiche misure di assistenza tecnica e finanziaria;
  6. avvio di azioni di solidarietà attiva fra le varie realtà rurali con lo scambio di esperienze di concrete modalità operative.

In ragione di questi obiettivi e della strategia generale del PAL., gli interventi proposti nel presente Piano definitivo sono, anche seguendo le indicazioni riportate nel Quadro Comunitario di Sostegno e nella normativa comunitaria vigente, fra loro strettamente connessi e complementari, sia sul piano funzionale che per gli aspetti della gestione operativa e finanziaria.

Il Gruppo di Azione Locale, come risulta dagli atti formali allegati al presente Piano, entro i termini previsti nella Deliberazione della Giunta Regionale 21/1/97, n° 53, è stato costituito nella forma di Società Consortile Mista a R. L. fra tutte le Amministrazioni comunali presenti nell'area della Comunità Montana (ha fatto eccezione il Comune di Panni per una irregolarità dell'atto di adesione e, pur avendo sottoscritto la quota, sarà ammesso a socio dopo la regolarizzazione dell'atto di adesione), le principali Associazioni di Categoria (C.I.A., Confesercenti, Federazione provinciale Coltivatori Diretti, C.N.A), e un Istituto di Credito (Banca Popolare di Milano).

Rispetto al Progetto P.A.L. di massima, sono venuti meno gli operatori privati che sono stati sostituiti dalle Organizzazioni di Categoria, anche in considerazione del fatto che le stesse, con funzioni 'super partes', meglio e più diffusamente possono rappresentare le istanze delle forze sociali ed economiche del territorio evitando i possibili rischi di sovrapposizione di funzione fra fase di gestione dei Piano e fase di erogazione e possono dare un maggiore contributo alla diffusione delle opportunità offerte dal Piano.

In sintesi, il Gruppo di Azione Locale così costituito assolverà alle indispensabili funzioni di rappresentanza ed animazione, mentre la Comunità Montana del Subappennino Dauno Meridionale quale Ente capofila. Tutto ciò viene ampiamente esplicitato nel capitolo del Piano relativo alle modalità di organizzazione e gestione dei P.A.L. ,

Grazie alla larga partecipazione e al radicamento sul territorio degli Enti, delle Organizzazioni di Categoria e degli operatori al G.A.L., le riconosciute qualità organizzative dell'Ente capofila e la prevista adozione di un sistema informativo gestionale a rete (S.I.G.) avente funzioni direzionali, informative, operative e di monitoraggio, verrà garantita la diffusione ottimale delle informazioni relative al Piano e, di conseguenza, la partecipazione attiva, ad ogni livello, della popolazione della Comunità.

Gli aspetti relativi alle metodologie di gestione del S.I.G., della diffusione delle informazioni e delle comunicazioni interne ed esterne nonché del coordinamento delle attività di sensibilizzazione ed animazione gestite dal .G.A.L. verranno definiti con l'adozione di appositi disciplinari e regolamenti tecnici subito dopo aver ricevuto l'erogazione dell'acconto.

Il Gruppo di Azione Locale è stato costituito nella forma giuridica di Società Consortile Mista a responsabilità limitata, ai sensi del Codice Civile.

Esso sarà composto da:

  • Comunità Montana del Subappennino Dauno Meridionale;
  • Comune di. Monteleone di Puglia;
  • Comune di Troia;
  • Comune di Deliceto;
  • Comune di Anzano di Puglia;
  • Comune di Orsara di Puglia;
  • Comune di Bovino;
  • Comune di Casteluccio Valmaggiore;
  • Comune di Celle San Vito;
  • Comune di Faeto;
  • Comune di Sant'Agata di Puglia;
  • Comune di Rocchetta Sant'Antonio
  • Comune di Candela;
  • Confederazione Italiana Agricoltori (C.I.A.);
  • Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola Impresa (C.N.A.);
  • Confesercenti;
  • Federazione Provinciale Coltivatori Diretti;
  • Banca Popolare di Milano.

 

4.5.3 Individuazione dell'ambito territoriale omogeneo

L'area interessata all'attuazione dei presente Piano di Azione Locale definitivo ricade in quella di 14 Comuni, tutti appartenenti all'area del Subappennino Dauno Meridionale, sulla base degli indici di sviluppo socioeconomico, rispondenti ai criteri stabiliti dal Reg. CEE n° 4253/88, successivamente modificato dal Reg. CEE n° 2082/93 ed a quelli del Reg. CEE 2052/88, successivamente modificato dal Reg. CEE 2081/93.

4.5.3.1 Caratteristiche del territorio dei comuni interessati.

Il P.A.L. fa riferimento alle azioni inserite nelle misure e sottomisure da sviluppare nel territorio di tutti i comuni facenti parte della Comunità Montana del Subappennino Dauno Meridionale, che è l'Ente capofila del G.A.L. Si Tratta dei seguenti 14 Comuni:

  1. Accadia
  2. Anzano di Puglia
  3. Bovimo
  4. Candela
  5. Castelluccio Valmaggiore
  6. Celle di San Vito
  7. Deliceto
  8. Faeto
  9. Monteleone di puglia
  10. Orsara
  11. Panni
  12. Rocchetta Sant'Antonio
  13. Sant'Agata di Puglia
  14. Troia

Nel complesso tale area viene, dalla stessa Regione Puglia, classificata tra le zone rurali più arretrate, nella quale si riscontrano bassi indici di popolazione ed alti indici di abbandono. Nell'area, infatti, si ritrovano tutti gli elementi indicati nella Nomenclatura delle Unità Statistiche Territoriali europee di indice III.

Le analisi condotte su questo territorio omogeneo, permettono di individuare, relativamente al principali indici di sviluppo socio-economico, i seguenti andamenti:

  • un tasso elevato di occupazione agricola;
  • un basso livello del reddito agricolo;
  • una bassa densità di popolazione e considerevole tendenza allo spopolamento ;
  • un cospicuo innalzamento dell'età media della popolazione;
  • un basso livello di sviluppo economico;
  • un tasso di disoccupazione superiore alla media comunitaria;
  • un PIL pro capite inferiore al 75% della media comunitaria;
  • una stessa condizione produttiva agro-zootecniche-forestali;
  • una rilevante presenza dell'artigianato tipico;
  • una stessa vocazione ed uno stesso potenziale agri-turistico;
  • una stessa vocazione ed uno stesso potenziale ambientale e naturalistico;
  • una stessa difficoltà di rapportarsi con le economie esterne per la promozione delle produzioni locali.

Le caratteristiche di omogeneità territoriale dell'area in questione, che saranno meglio precisati nei paragrafi successivi, sono rappresentati, oltre che dalla vicinanza geografica, anche dalla presenza di identici fattori climatici, geo-morfologici, ambientali, e di condizioni culturali e storico-antropologiche.

4.5.3.2 Descrizione della zona interessata.

L'area del Subappennino Meridionale è geograficamente delimitata ad Ovest dalla Regione Campania, a Nord dall'area dei Subappennino Settentrionale, ad Est dal torrente Calaggio, a Sud dalla Regione Basilicata ed è attraversata dal bacino del fiume Cervaro.

Tale territorio si estende su di una superficie complessiva di 874,22 Kmq., dei quali 573,22 Kmq sono classificati montani. Oltre 60 Kmq. di quest'ultima superficie è ricoperta di boschi, mentre circa 180 Kmq sono destinati a pascoli permanenti e incolti produttivi.

Il Territorio, dal punto di vista geo-morfologico, può essere suddiviso il tre zone:

  • pedemontana;
  • collinare;
  • montana.

La vivace dinamica geologica nonché la notevole varietà litologica determinano, anche in relazione ai fenomeni di erosione, una visione paesaggistica diversificata che conferisce a gran parte del territorio in esame una ricca policromia, composta di verdi vallate attraversate da torrenti, rendendo lo stesso interessante anche ai fini della fruizione turistica.

L'area individuata, coincidente con quella della Comunità Montana del Subappennino Dauno Meridionale, comprende 14 Comuni Montani e precisamente:

  1. Accadia
  2. Anzano di Puglia
  3. Bovino
  4. Candela
  5. Castelluccio Valmaggiore
  6. Celle di San Vito
  7. Deliceto
  8. Faeto
  9. Monteleone di Puglia
  10. Orsara di Puglia
  11. Panni
  12. Rocchetta S.Antonio
  13. Sant'Agata di Puglia
  14. Troia.

Il più esteso fra i Comuni sopra elencati è Troia con una superficie di 16.722 Ha, di cui però solo 3.817 Ha sono classificati come territorio montano.

L'altezza massima raggiunta all'interno del territorio considerato, ma anche dell'intera Regione, è di m. 1152 s.l.m. (monte Cornacchia), da cui si dipartono le tre vallate del Calaggio, del Cervaro e del Celone, che caratterizzano fisicamente l'intero territorio montano.

L'attuale distribuzione dei boschi e dei pascoli è il risultato dell'assetto produttivo realizzato nei secoli XVIII e XIX, durante i quali il territorio è stato destinato sempre più intensivamente a colture agrarie ottenute per mezzo di un indiscriminato disboscamento, fatto che richiede una tempestiva azione mirata al ripristino dell'originario assetto naturalistico delle aree.

Nei pressi dei centri abitati prevalgono fra le colture agrarie quelle legnose specializzate (uliveto e vigneto), frammiste a campi aperti coltivati a cereali e condotti ad orti; mentre i boschi, appartenenti nella generalità dei casi a privati, sono relegati nelle zone marginali e nelle contrade più distanti.

Le risorse idriche del territorio in esame sono rappresentate dalle acque sorgive, fluenti e lacustri e da quelle del sottosuolo. Questa importante risorsa naturale, in quanto priva di governo, rischia di essere dispersa.

4.5.3.3 Diagnosi dell'area.

A. Analisi socio-economica

L'area considerata nel presente Piano di Azione Locale, si presenta, alla luce dell'esame dei risultati emersi dal tredicesimo Censimento Generale della Popolazione, come un territorio dagli andamenti demografici negativi.

Infatti, la popolazione residente al 1991 è risultata pari a 38..911 unità, facendo registrare una diminuzione del 7.56% rispetto al 1981.

Tab. 1 - POPOLAZIONE RESIDENTE

 

 

1991

 

1981

VAR %

 

Totale

Maschi

Totale

1991/1981

Com. Mont. Sett.

25.795

12.843

30.089

-14,27

Com. Mont. Mer.

38.911

19.212

42.091

-7,56

Tot. Prov. Foggia

696.848

342.048

691.518

2,25

Totale Regione

4.031.885

 

3.871.617

 

 

Fonte: Elaborazione GAL Meridaunia su dati ISTAT

Le tendenze più marcate allo spopolamento si riscontrano a Panni (-21.12%), Sant'Agata di Puglia (-19.23%) e Accadia (-12.77%), ovvero nei comuni più interni del territorio.

 

4.5.4 Obiettivi del piano d'azione locale

4.5.4.1 Approccio programmatico

Obiettivo prioritario del Piano è di avviare una serie articolata e integrata di interventi finalizzati al superamento delle condizioni di marginalità economica e sociale che caratterizzano il territorio della Comunità Montana.

Si intende conseguire tale obiettivo mediante strategie settoriali e territoriali, strettamente connesse ed interdipendenti, mirate alla realizzazione di azioni per:

  • valorizzare al meglio le risorse locali, comprese quelle di tipo ambientale, storico e culturale,
  • sostenere la creazione di nuove imprese e permettere il consolidamento di quelle esistenti.

Si assumono quali fondamentali criteri per la valutazione degli interventi previsti nel Piano il conseguimento di una serie di benefici occupazionali, reddituali e socio-demografici, che permettano al territorio di superare la condizione di marginalità che lo caratterizza.

Per questa ragione gli interventi avranno quali riferimenti principali:

  • la crescita dei livelli occupazionali, anche mediante un nuovo e diverso approccio alle attività di formazione;
  • il raggiungimento di un reddito pro-capite allineato con quello delle zone più sviluppate della provincia;
  • 1'incremento della popolazione residente, in particolare giovanile;
  • l'aumento delle forme di cooperazione sociale ed economica;
  • la modernizza ione dell'apparato produttivo.

Finalità di fondo degli interventi riportati nel Piano sarà il raggiungimento di standard ottimali di produttività ed efficienza in tutti i settori economici rilevanti e tipici dell'area.

Tale finalità di fondo è stata strettamente correlata alle potenzialità intrinseche e alle caratteristiche relative alla specifica condizione di "ruralità" della zona, affinché non vengano stravolti o trasformati dagli interventi le tradizioni, gli usi, gli stili di vita e l'ambiente della Comunità, ritenendo che questi rivestano oltre che un valore sociale anche un potenziale valore economico.

Quanto sopra è stato ritenuto conseguibile. solo ed esclusivamente attivando politiche mirate che prevedono il massimo coinvolgimento della collettività locale mediante approcci del tipo bottom-up.

4.5.4.2 Carattere innovativo del Piano, trasferibilità e dimostratività

Il Piano è incardinato sulla piena partecipazione delle forze economiche e sociali più rappresentative operanti sul territorio, ritenendo che l'avvio di un processo di sviluppo orientato e guidato dall'alto sia inevitabilmente destinato al fallimento.

Sin dalla fase di stesura della dichiarazione di interesse al Programma Leader II, una delle preoccupazioni principali degli estensori è stato il riscontro fra le loro ipotesi di lavoro e le aspettative della popolazione locale.

Sono stati interrogati gli imprenditori, i cittadini, le forze sociali allo scopo di comprendere in che modo dovesse essere impostata una politica di sviluppo dei territorio e quali potessero essere gli interventi che, a loro giudizio, fossero in grado di rompere il circolo vizioso di arretratezza che deprime l'area.

Da ciò emerge il primo elemento fortemente innovativo del presente Piano, in quanto le Misure, Sottomisure e Azioni proposte intendono essere generatrici di un processo di sviluppo endogeno, nel quale i protagonisti principali in termini di governo e direzione sono le potenzialità umane e produttive presenti nell'area della Comunità Montana.

Il secondo elemento di innovatività del Piano è rintracciabile nel criterio informatore di tutti gli interventi previsti, ovvero l'utilizzo efficiente ed efficace delle risorse umane, produttive e naturali della zona.

Dall'analisi dei dati raccolti e dalle testimonianze degli imprenditori locali è difatti emerso che uno dei principali fattori che blocca l'avvio di un processo virtuoso di sviluppo è la modalità sostanzialmente tradizionale, nell'accezione weberiana del termine, con cui sono gestite le attività produttive. Il retaggio della cultura contadina rappresenta un freno ad una conduzione "imprenditoriale" delle attività economiche.

Alla luce di ciò deve essere letta la programmazione dei P.A.L. per:

  • razionalizzare l'utilizzo delle risorse umane, imprenditoriali, naturali e materiali;
  • valorizzare le potenzialità di dette risorse.

Questi obiettivi di carattere generale degli interventi perseguono la finalità di modificare il comportamento soprattutto degli imprenditori e instradare gli aspiranti imprenditori affinché vengano correttamente ed efficacemente utilizzate le risorse disponibili.

Inoltre, in linea con quanto previsto dalla Comunicazione comunitaria relativa al Leader II, il complesso degli interventi si informa al principio dell'impiego razionale e sostenibile delle risorse umane, materiali e soprattutto ambientali esistenti.

Va opportunamente evidenziato che gli interventi previsti non intendono assolutamente stravolgere i costumi, gli stili di vita e le tradizioni della popolazione locale, ritenuta una risorsa che va adeguatamente valorizzata. Il Piano vuole limitarsi ad intervenire nella gestione delle attività e delle risorse economiche.

L'incremento dei livelli occupazionali e di reddito deve essere conseguenza di uno sviluppo complessivo dei territorio, e non di una crescita di carattere esclusivamente economico che sopprima le proprie particolarità.

Da tutto ciò si rileva la complessiva coerenza interna del Piano fra:

  • la strategia generale del Piano, ossia una politica generale di sviluppo per la valorizzazione delle potenzialità endogene del territorio;
  • l'obiettivo generale dei Piano, ovvero il raggiungimento degli standard ottimali nell'utilizzo delle risorse disponibili;
  • gli interventi programmati, aventi il fine precipuo di avviare un processo di imprenditorializzazione nella gestione delle attività economiche;
  • il collegamento fra i diversi interventi dei Piano, in quanto ciascuna Misura, Sottomisura e Azione è fattore necessario per conseguire il pieno successo delle altre.

Dal punto di vista della dimostratività e trasferibilità, si ritiene che il Piano nel suo complesso nonché i singoli interventi in esso previsti possano fungere da modello e riferimento per avviare programmi di sviluppo in altre aree della Unione Europea in cui si riscontrano caratteristiche sociali e territoriali similari.

Si ritiene difatti che le modalità di conduzione sostanzialmente tradizionale, nel senso sopra esplicitato dei termine, siano fra i maggiori ostacoli allo sviluppo delle aree distanti dai processi di modernizzazione che stanno investendo non solo le zone urbane, ma anche le aree rurali più avanzate.

Relativamente infine alla diffusione delle informazioni sull'attuazione del Piano e sulle esperienze ed il know-how acquisito, nel P.A.L. è prevista una apposita Sottomisura per il collegamento alla rete Leader per rendere disponibile a chiunque possa essere interessato ogni possibile notizia.

4.5.4.3 Strategie di sviluppo

L'esame delle condizioni socio-economiche dell'area omogenea del Subappennino Dauno Meridionale, delle potenzialità dei territorio e dei fattori che alimentano la sua arretratezza, congiuntamente alle indagini svolte fra le forze sociali e produttive locali, ha reso possibile definire la qualità dell'apporto che la Regione, attraverso l'Unione Europea e mediante il Programma Leader II può dare al conseguimento delle strategie di sviluppo dei territorio.

Il contributo finanziario richiesto e gli interventi riportati nel Piano sono stati elaborati tenendo conto di altri programmi ed iniziative che, in relazione e/o sinergia con gli stessi interventi, possono essere attivati per conseguire azioni di sviluppo congiunte, innovative ed efficaci sul territorio.

Per queste ragioni nel Piano non sono state prese in considerazione eventuali azioni o iniziative, in atto o prossime ad essere attivate, che potessero configurarsi in sovrapposizione dal punto di vista finanziario e/o di contenuti. Un'attenzione ancora maggiore nella stesura del Piano è stata prestata affinché gli interventi non fossero duplicativi di altri programmi di intervento.

Scopo prioritario di ciò è di:

  • favorire l'addizionalità degli interventi previsti nel Piano;
  • scongiurare il rischio di un fallimento delle Azioni previste conseguente alla presenza di un numero eccessivo di interventi fra loro analoghi.

Considerando tali valutazioni, nonché la limitatezza delle risorse disponibili nel Programma Leader II, la strategia di sviluppo proposta per il territorio del Subappennino Dauno Meridionale è stata orientata prioritariamente a incentivare, sia direttamente che indirettamente, le attività economiche, gli operatori ed i giovani mediante azioni di sostegno alle varie iniziative locali, il tutto con interventi estremamente limitati dal punto di vista infrastrutturale.

Per questa ragione le azioni verranno realizzate in un contesto complessivo di sviluppo equilibrato, in considerazione sia delle specifiche esigenze socio - economiche locali sia, soprattutto. delle inderogabili necessità di tutelare e salvaguardare il patrimonio ambientale.

Le singole iniziative riportate nel Piano sono state concepite in modo che ciascuna sia connessa e interdipendente dalle altre affinché i risultati conseguiti da ogni singolo intervento contribuisca in sinergia con gli altri alla piena realizzazione della strategia generale del Piano.

A titolo di esempio per dimostrare quanto sopra si può rilevare come le azioni relative alla tutela ambientale e all'agricoltura ricadano sul turismo, come l'intervento relativo alle piccole e medie imprese sia connesso alla valorizzazione dei prodotti agricoli, nonché i1 valore orizzontale dell'intervento relativo alla formazione.

 

4.5.5 Settori di intervento

4.5.5.1 Agricoltura

Il comparto agricolo riveste ancora un ruolo fondamentale nell'economia complessiva del territorio. L'intervento previsto persegue l'obiettivo di proseguire l'azione di modernizzazione del settore, sulla scia di quanto già riscontrabile in altre aree a vocazione agricola della provincia di Foggia.

Allo scopo sono stati previsti incentivi per la erogazione alle imprese agricole di servizi per la ricerca di nuovi mercati, l'introduzione di innovazioni e per eliminare i passaggi di intermediazione parassitaria anche mediante la costituzione di strutture consortili di commercializzazione.

Con queste azioni si intende pervenire ad un incremento del reddito medio per ettaro necessario per garantire una crescita dell'occupazione agricola nonché a far giungere ai mercati lontani da quelli periferici all'area le produzioni locali.

Particolare importanza viene attribuita alla valorizzazione dei prodotti agricoli tipici, in particolare caseari e cerealicoli, per i quali si prevedono interventi specifici per creare collegamenti diretti fra produttori agricoli, imprese agro-alimentari ed attività turistiche locali.

4.5.5.2 Ambiente

Le azioni relative alla tutela e alla valorizzazione dell'ambiente sono state concepite in stretta connessione e sinergia con quelle relative all'agricoltura e al turismo.

Dagli interventi previsti in questa Sottomisura si attende che vengano a costituirsi le condizioni per migliorare la fruibilità del territorio, soprattutto ai fini turistici, e per bloccare alcune situazioni di abbandono e degrado dell'ambiente e degli immobili rurali. A tale scopo la Sottomisura prevede interventi per il recupero delle strutture rurali che rivestono particolare interesse dal punto di vista storico e artistico nonché la manutenzione ed il recupero dei patrimonio boschivo e il ripopolamento faunistico delle stesse zone.

Nella Sottomisura particolarmente qualificanti per la tutela e valorizzazione dell'ambiente sono gli interventi per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti con particolare riferimento alla raccolta e valorizzazione delle biomasse agricole e forestali.

Il recupero dei residui forestali, infatti, contribuisce a ridurre il rischio di incendio e a migliorare le condizioni dei boschi; l'asportazione delle ramaglie di potatura in alternativa alla bruciatura nel campo e all'interramento riduce anch'esso il rischio di incendio, l'inquinamento dell'aria e la propagazione di agenti patogeni potenzialmente derivabili dai frammenti legnosi sparsi sul terreno; le colture energifore, specie quelle permanenti, contribuiscono a ridurre l'erosione dei suoli agricoli e il dilavamento dei nutrienti.

In generale, la diffusione dell'utilizzo delle biomasse offre la possibilità di creare nuovi mercati, nuove opportunità imprenditoriali con notevoli ricadute sul piano occupazionale proprio perché interessa le aree rurali e depresse dei monti Dauni ad elevato tasso di disoccupazione.

Utile è la previsione della costituzione di osservatorio permanente sulle nuove tecnologie ecologiche. Anche per questa Sottomisura, gli interventi relativi alla formazione prevedono specifici itinerari formativi finalizzati a far sì che nell'area della Comunità Montana siano presenti figure professionali in grado di gestire correttamente le moderne tecniche e metodologie relative ai servizi ambientali.

4.5.5.3 Turismo

Nel Piano di azione Locale, anche in considerazione di quale importante contributo possa apportare all'incremento dei reddito e dell'occupazione nei termini di uno sviluppo sostanzialmente "sostenibile", il turismo svolge un ruolo chiave nell'azione complessiva di sviluppo dell'area. Gli interventi saranno prevalentemente finalizzati a valorizzare, ai fini della fruibilità turistica del patrimonio rurale, naturale, delle tradizioni e degli usi della zona e alla valorizzazione delle risorse endogene.

La zona in questione, infatti, pur essendo dotata di importanti risorse dal punto di vista turistico, soffre di forti carenze organizzative, ed è basata soprattutto sul rientro, nel peri odo estivo, degli emigranti. A quanto sopra la Sottomisura intende far fronte mediante interventi mirati ad organizzare l'offerta turistica dei territorio, a creare nuovi pacchetti di prodotti turistici e a far conoscere il tutto adeguatamente all'esterno.

Di particolare, interesse è la prevista realizzazione di un museo permanente delle tradizioni dei mondo rurale all'interno di sito di particolare interesse storico culturale. Nella Sottomisura relativa alla formazione è infine previsto lo svolgimento di attività formative per operatori del turismo rurale e agriturismo.

4.5.5.4 Piccole e medie imprese, artigianato e nuova imprenditorialità giovanile

La Sottomisura dei P.A.L. relativa alle P.M.I., all'artigianato e alla nuova imprenditorialità giovanile si incentra sulla erogazione di servizi specialistici di consulenza finalizzate alla valorizzazione delle risorse imprenditoriali locali. I servizi intendono essere catalizzatori di altre iniziative di sviluppo piccola imprenditoria locale.

Per la relativa scarsità di risorse disponibili nel Leader Il, nonché per evitare una inutile sovrapposizione con altre forme di finanziamento regionali, nazionali e comunitarie, si è ritenuto opportuno incentivare in questa fase l'accesso ai servizi di consulenza di direzione, quasi assenti nell'area, i quali dovranno in una prima fase imprenditorializzare la gestione delle attività locali ed in una seconda fase individuare adeguati canali di finanziamento per i progetti di sviluppo delle imprese.

Nelle azioni verranno privilegiate quelle attività che hanno legami e una tradizionale presenza sul territorio. Una particolare attenzione verrà riservata alle iniziative consortili finalizzate ad ampliare il mercato delle imprese locali. A quest'ultimo punto si connette l'intervento previsto nella Sottomisura relativa alla formazione per esperti nella commercializzazione dei prodotti tipici dell'artigianato locale.

4.5.5.5 Formazione

Dall'analisi socio-economica del territorio è emersa con grande evidenza come nell'area del Subappennino Dauno Meridionale si assista da oltre un decennio ad un massiccio esodo dal territorio dei soggetti con più elevata scolarità. Per porre un argine al fenomeno nel P.A.L. è stata data particolare rilevanza alle azioni di formazione e riqualificazione delle risorse umane, predisponendo alla una specifica Sottomisura che è verticale, come già evidenziato, a tutte le altre.

Si intende infatti, mediante la costruzione di specifici itinerari formativi legati alla valorizzazione delle potenzialità del territorio, formare nuove ed originali figure professionali che avrebbero una immediata collocazione lavorativa all'interno della strategia generale di sviluppo dei P.A.L.

La Sottomisura relativa alla formazione propone sei itinerari formativi per la formazione delle seguenti figure professionali:

  • esperto nella commercializzazione dei prodotti agricoli ed agro-alimentari tipici locali;
  • esperto nelle tecniche e metodologie di gestione dei servizi ambientali ;
  • espero nella valorizzazione e la raccolta delle risorse delle biomasse agricole e forestali;
  • esperto nelle tecniche e metodologie di ospitalità e ricettività agrituristica ;
  • esperto nella commercializzazione dei prodotti tipici dell'artigianato locale;
  • esperto in gestione di progetti di cooperazione transnazionale ;
  • esperto nello sviluppo del turismo agricolo, ambientale e nella valorizzazione del paesaggio;
  • esperto in gestione dei sistemi informativi di comunicazione.

L'obiettivo di carattere generale della Sottomisura è di porre le condizioni ritenute necessarie per incentivare soprattutto i giovani, ma anche i meno giovani, ad avviare nuove iniziative imprenditoriali ovvero a migliorare la gestione di quelle esistenti.

Al fine di venire incontro alle situazioni di marginalità di alcuni soggetti residenti nel territorio della Comunità Montana, una parte del numero degli ammessi alle attività formative verrà riservato a coloro che sono in C.I.G. e che sono disoccupati da oltre due anni.

 

 

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