Premessa

 

Uno dei problemi più assillanti che l'Europa si trova ad affrontare alle soglie del 2000 è la disoccupazione e i mezzi da mettere in atto per combatterla. L'Europa intera, e non solo le sue zone economicamente più deboli, sta perdendo competitività rispetto ad USA e Giappone.

Non si può comprendere e quindi affrontare il fenomeno se non si analizzano le sue componenti europee. La grande ricchezza dell'Europa è nelle sue regioni, nei suoi distretti fatti di tecnologia, produttività, ricerca, ma anche di elementi immateriali, come cultura, tradizione, ambiente. Tra questi elementi va instaurata una sinergia ed un mix che possano risultare propulsivi per l'economia. E' interesse comune quindi sviluppare nuovi approcci di politiche economiche in grado di mostrarsi più efficaci per favorire la ripresa.

Per questo l'Unione Europea ha scelto alcuni progetti di iniziativa locale, giudicati più interessanti al fine di seguirli più da vicino e trarne insegnamenti e "linee guida" per il futuro.

 

Criteri Base

 

I criteri che hanno ispirato i Patti europei sono molto simili a quelli della normativa nazionale sebbene sia diversa la procedura di attivazione. L'enfasi è posta in maniera maggiore sullo sviluppo di nuova occupazione piuttosto che sui settori di attività prevalenti in un certo territorio.

In sintesi, i criteri fondamentali sono:

  • sviluppo dal basso
  • ampio partenariato
  • predisposizione di un piano di azione

Differenze tra lo strumento UE e i Patti in Italia

 

UE
  • rivolto alla creazione di occupazione
  • maggiore innovatività dei contenuti progettuali
  • aree comprendenti 10-15 comuni
  • diversa struttura e modalità non vincolata a settori specifici
ITALIA
  • rivolto allo sviluppo della propria area di riferimento
  • maggiore coinvolgimento del sistema di imprese
  • aree di dimensione anche provinciale
  • struttura e modalità più snelle e vincolate a settori specifici

 

Le differenze sostanziali tra il patto italiano e quello europeo, oltre che per l'enfasi maggiore sull'occupazione di quest'ultimo, risiedono nella maggiore innovatività che viene richiesta nel programma di interventi, nella inesistenza di limitazioni rispetto ai settori beneficiabili dagli incentivi e, soprattutto, nella modalità di predisposizione del Piano di Azione Locale.

Questo documento si configura esattamente come un programma operativo di sviluppo locale (POSL) individuando obiettivi, misure, sottomisure ed azioni specifiche da avviare. Solo successivamente vengono effettuati i bandi per la raccolta delle proposte imprenditoriali mirate precisamente sulle azioni predeterminate.

 

 

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