LE PRIORITA' DEL MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI  PER I FONDI STRUTTURALI 2000 - 2006

(DAL DOCUMENTO DEL MINISTERO DEL BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE ECONOMICA SU '100 IDEE PER LO SVILUPPO' - CATANIA , 2-3-4 DICEMBRE 1998)


MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI

 

PRIORITA' : AZIONI TRASVERSALI

 

Alfabetizzazione e formazione

L'approccio non adeguatamente preparato alle nuove tecnologie delle telecomunicazioni, che si sposano direttamente con quelle informatiche, costituisce spesso un ostacolo alla diffusione delle nuove applicazioni. Sia a livello scolare, sia a livello produttivo, si tratta di agevolare il processo di transizione che stiamo vivendo sistematicamente, in quanto il fattore umano, la sua capacità di recepire e di utilizzare le potenzialità tecnologiche risultano di fondamentale importanza.
 

Diffusione delle tecnologie e dei servizi


Il divario nello sviluppo economico dipende ormai più dalla capacità dell'apparato produttivo di utilizzare le tecnologie ed i servizi in grado di elaborare e trasmettere le informazioni (voci, dati, video) piuttosto che dalla disponibilità di materia prima o dalla vicinanza ai mercati di acquisizione o di sbocco. Il passaggio dal trattamento manuale a quello automatico, da quello materiale a quello virtuale, una volta superata la fase di alfabetizzazione e di formazione, richiede una particolare cura, visti i costi di "start up".
 

L'accesso alle reti


L'accesso ad INTERNET, il collegamento da parte dell'utenza ai servizi disponibili per via telematica (dal commercio elettronico, alla telebanca, all'home-office), rappresentano un elemento "di massa", che richiede una dotazione di attrezzature (il personal computer collegato alla rete telefonica o, in futuro, al televisore in grado di supportare le funzioni analoghe) ed una riduzione dei costi di collegamento alle reti per utilizzi molto prolungati nel tempo (la durata media di una connessione ad INTERNET è incomparabilmente più lunga di una telefonata).
 

Standardizzazione delle procedure amministrative pubbliche


Le leggi, i regolamenti, le disposizioni di attuazione sono spesso figlie di una amministrazione, ma ancora più spesso sono "uguali per tutti": rilevazione delle presenze, ruoli del personale, procedure di appalto sono i casi tipici di routine che occorre standardizzare, come gli output anagrafici, della toponomastica, in formati interoperabili. Occorre che ogni nuova disposizione sia tradotta in "passi di programma su di una procedura tutta già informatizzata. Così nei diversi settori (come alcune Regioni ad esempio nel settore sanitario), iniziative di informatizzazione sia a livello di gestione sia a livello di espansione del servizio possono essere "clonate" con costi bassissimi.
La piena interoperabilità delle diverse piattaforme è una condizione essenziale. Le istituzioni che hanno sviluppato le soluzioni più adeguate potrebbero essere incaricate di sviluppare "per tutti" una serie di prodotti/servizi, aggiornandoli e mantenendoli continuamente.
 

Motivazioni


La realizzazione della "Società dell'Informazione" costituisce una scelta primaria.
Un paese che rimanesse estraneo o poco integrato nella Società dell'Informazione verrebbe necessariamente a trovarsi in una situazione di profondo svantaggio nel sistema economico-sociale globalizzato del duemila, che sarà basato in misura determinante sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.
L'obiettivo prioritario per l'Italia è , pertanto, quello di creare le condizioni per una diffusa utilizzazione delle nuove tecnologie, valorizzando gli aspetti socio-economici della propria identità culturale ed avviando tutte le azioni e iniziative necessarie che le consentano non solo di rimanere al passo con gli altri paesi, in particolare con quelli europei, ma anche e soprattutto di rafforzare la propria competitività di sistema-paese.
Nel nostro sistema-paese il mercato dell'Information and Comunication Tecnology, (ICT) eccezion fatta per alcune aree, è nel suo complesso in una condizione di arretratezza rispetto alla situazione degli altri paesi industrializzati. A ciò si aggiunga che l'alfabetizzazione dei cittadini è a livelli inferiori rispetto a quelli europei e che l'istruzione nelle scuole superiori ed a livello universitario non produce - in termini sia quantitativi sia qualitativi - un sufficiente numero di diplomati e laureati nelle discipline informatiche e delle telecomunicazioni pronti ad essere utilmente impiegati in tal campi.
Ciò non di meno, la combinazione delle intrinseche caratteristiche delle reti di comunicazioni le rende, per così dire, la "infrastruttura delle infrastrutture". Tali caratteristiche possono sinteticamente essere definite quali:

  • La "rapidità " dei flussi informativi (si pensi alla drastica riduzione del rapporto spazio/tempo ed alla conseguente positiva ricaduta sui costi di produzione);
  • la "trasversalità " rispetto ad ogni altro settore di attività dell'intero sistema-paese (si pensi a tutte le possibili applicazioni e telematizzazioni, già realizzate o soltanto potenziali);
  • la "pervasività " in ogni contesto sociale tanto nel "macro" quanto nel "micro" (si consideri l'impatto socio-culturale di realtà rapidamente consolidatesi come Internet per fornitori ed utenti nel settore informatico ed il telefono cellulare nel settore delle comunicazioni mobili).
  • La Società dell'Informazione, così connotata, si realizza quale "villaggio globale" in cui le distanze si riducono fino a scomparire, le differenze si integrano ed anche le periferie e le aree collocate ai margini dello sviluppo del paese e dei processi produttivi, viaggiando sulle reti immateriali delle autostrade telematiche o digitali, tendono a colmare il loro ritardo. Risulta, dunque, difficilmente immaginabile che, nella elaborazione di un disegno strategico complessivo per la formazione del Quadro Comunitario di Sostegno 2000/2006, non siano necessariamente contenuti gli elementi per un significativo programma di sviluppo delle telecomunicazioni sia nelle aree già ricomprese nell'obiettivo 1 del QCS 1994/99 (regioni meridionali ed insulari), sia per quelle inserite negli Obiettivi 2 e 5b (rispettivamente: aree colpite da declino industriale e zone rurali in via di sviluppo).
    In tale programmazione potrà , inoltre, essere opportunamente valutata la realizzazione di un programma plurifondo, che consenta di coniugare, ad esempio, l'utilizzo integrato del Fondo Sociale Europeo (FSE: formazione) e del Fondo Europeo Sviluppo Regionale (FESR: sviluppo aree depresse).
    L'impatto che questa politica potrà avere sullo sviluppo economico è rilevante. I settori ICT e multimediale presentano ottime prospettive di crescita per i prossimi anni e potranno fornire una concreta risposta alle necessità di incremento dell'occupazione.

    A ciò va aggiunto che la costruzione della Società dell'Informazione potrà avvenire solo garantendo a tutti la possibilità reale di partecipare in modo interattivo a quella che è definita la realtà virtuale. Premesse affinche¨ciò avvenga sono la diffusione del personal computer, l'alfabetizzazione elettronica nelle famiglie e l'estensione graduale dell'utenza on-line. Le tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni e lo sviluppo delle infrastrutture necessarie possono portare notevoli benefici a livello territoriale. Gli investimenti nella Società dell'Informazione hanno una valenza positiva per il Mezzogiorno in quanto consentono il recupero di ritardi infrastrutturali e danno la possibilità di avviare nuove attività imprenditoriali anche in aree delocalizzate. Lo sviluppo della Società dell'Informazione rappresenta un'opportunità di crescita per il Paese e comporta l'emergere di nuovi profili professionali, prodotti e servizi, soprattutto nell'area dei servizi interattivi. Dalla liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni derivano molteplici benefici per i consumatori dei servizi di telecomunicazioni, in termini di ampiezza dell'offerta, riduzione delle tariffe, miglioramento della qualità dei servizi, incentivo agli investimenti ed all'innovazione, anche per il mercato del lavoro, dando vita a nuove opportunità di occupazione. Il settore ICT deve formare oggetto di politica industriale e costituire un tema centrale della futura politica economica e sociale. In tale ambito si pone l'azione del Ministero delle Comunicazioni, il quale intende intraprendere una collaborazione con i soggetti coinvolti al fine di individuare e realizzare iniziative concrete condivise con tutti gli operatori del settore.
     

    IDEE PROGRAMMA

     

    Il commercio elettronico


    Si tratta di essere presenti, sia come produttori sia come consumatori, in un mercato virtuale unico: l'ampliamento della scelta per il consumatore, la possibilità di offrire i propri prodotti/servizi da parte delle imprese che non sono costrette ad aumentare la propria struttura distributiva e logistica costituiscono fattori di eccezionale aumento della concorrenza. In particolare nel settore business to business le imprese si collegano sempre più tra di loro, con le proprie sedi, con i fornitori, con i centri di servizi (banche, istituti previdenziali, uffici delle imposte) con un sistema di transazioni che "taglia" tempi e costi produttivi in modo esponenziale.
     

    Le infrastrutture di telecomunicazioni


    Si vuole supportare in modo organico, per area o distretti di volta in volta delimitati, le infrastrutture fisiche adatte a dare sostegno alla distribuzione dei nuovi servizi (dalla ISDN a banda stretta alla larga banda) che hanno caratteristiche di elevata concentrazione territoriale e stabilità di flussi di traffico. Parimenti infrastrutture via radio (terrestri e satellitare) costituiscono il migliore strumento di trasmissione nel caso di operatori singoli di elevata capacità ma dislocati in aree poco infrastrutturate.
    Una mostra delle applicazioni informatiche e di telecomunicazioni Non si tratta di vendere i prodotti standard, di largo consumo (dai PC ai programmi relativi, da quelli office ai videogiochi), ma di presentare e vendere prodotti specifici: piattaforma per il commercio elettronico per presentare le proprie imprese ed i relativi prodotti su INTERNET, per automatizzare le attività di impresa (computo dei costi, CAD, attività specifiche dei diversi stadi professionali), per le pubbliche amministrazioni.
     

    Politiche per il territorio e contratti di area


    Le politiche di decentramento e attenzione per le realtà territoriali, soprattutto quelle disagiate, già trovano il substrato ideale nel settore dell'ICT. Le tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni si presentano, a motivo della loro flessibilità e pervasività , particolarmente idonee per arricchire le aree territoriali attraverso processi di riqualificazione di aree industriali e di edifici dismessi a seguito di chiusura di poli produttivi. Inoltre i processi di integrazioni tra reti e piattaforme aperte a livello globale e specificità locali dei servizi e contenuti aprono straordinarie prospettive occupazionali per un paese come l'Italia ricco di cultura e di un settore turistico in grande crescita. In Italia sono state assunte importanti iniziative tese alla riqualificazione mediante la creazione di parchi tecnologici ed incubatori. In quest'ottica, gli enti territoriali ed economici che gestiscono e occupano queste realtà dovranno favorire il più possibile l'ingresso di imprese ed enti di ricerca nel mercato. In Italia si sono inoltre sviluppate iniziative di avanguardia per la costituzione di reti civiche mentre ancora insufficienti sono le iniziative destinate a dotare le comunità locali di centri multimediali, ovvero centri in grado di fornire servizi di comunicazione e servizi on-line, alfabetizzazione informatica e formazione ai cittadini, agli studenti ed alle imprese. Gli enti locali dovranno essere incentivati a costituire società miste, in grado anche di realizzare progetti miranti alla valorizzazione di specificità territoriali.
    Per ciò che riguarda infine i contratti di area, occorre incentivare tutti gli attori ad inserire la questione dello sviluppo della società dell'informazione nelle nuove iniziative.
     

    Università imprenditoriale ICT- Ricerca e Sviluppo


    La necessità di coniugare la qualità e l'alto grado di sviluppo delle conoscenze universitarie nel settore delle tecnologie ICT, con la loro concreta utilizzazione in campo imprenditoriale, pone come programma la realizzazione di un centro di conversione operativa sul mercato delle potenzialità applicative della tecnologia ICT. Si tratta di costituire nel Mezzogiorno un riferimento affidabile ad alto livello quale trade-union tra le componenti delle conoscenze innovative nei vari indirizzi professionali del settore dell'informazione e comunicazioni e le loro ricadute sulla creazione di mirati orientamenti specialistici, con possibilità di sbocco e di nuove aperture imprenditoriali autopropulsive.
    Il favore rivolto alla ricerca scientifica contribuirà alla creazione del predetto, nuovo quadro di collaborazione tra imprese ed università . L'obiettivo primario è di orientare la ricerca nei settori di forte impulso innovativo, razionalizzando gli interventi pubblici di R&S e mirando, tramite la concentrazione delle sinergie tra università ed aziende alla realizzazione di importanti infrastrutture per la ricerca anche con il supporto ed il potenziamento dei centri già esistenti. L'attuale mercato contempla una molteplicità di attori, a volte cooperanti, a volte in competizione, che potranno così essere orientati alla fornitura di servizi che si potranno sostituire od integrare l'un l'altro. A tal fine è fortemente auspicabile la creazione di un centro di coordinamento regionale per la ricerca nel settore ICT. Tale centro "super partes" dovrebbe studiare, attuare e gestire un piano nazionale di ricerca applicata. Di ciò si avvarrebbero principalmente le piccole e medie imprese, finora penalizzate a causa della forte competitività nel settore e degli alti costi di ricerca, le quali contribuirebbero ai costi di attuazione del piano solo nella misura in cui si servissero dei risultati.
     

    Costituzione di una "comunità regionale" su INTERNET


    INTERNET sta progressivamente permeando tutti i settori delle comunicazioni, su tutte le fasce di mercato. Fra i temi più attuali nella crescita e nell'evoluzione di INTERNET c'è lo sviluppo di sistemi di accesso che coprono adeguatamente le diverse esigenze di maggiore capacità , di disponibilità capillare e di accessibilità globale. INTERNET presenta infatti attualmente tassi di crescita molto elevati nell'ambito dei servizi di comunicazioni con possibilità di sinergie e di integrazioni molto importanti. A questo riguardo tecnologie didattiche del Ministero della Pubblica Istruzione, creando nelle scuole italiane di ogni ordine e grado reti locali, elementi di rilevante importanza strategica. Ciò consentirebbe "prese dati" in ogni aula, oltre che nelle strutture comuni (segreteria, biblioteca, laboratori, ecc.) creando le premesse per uno sviluppo rapido e guidato delle realtà locali.
     

    Interventi nel settore della Pubblica Amministrazione


    Si vuole il definitivo decollo del processo di informatizzazione della Pubblica Amministrazione con in parallelo la necessaria formazione per il relativo personale. Si propone di accelerare e potenziare, con riferimento ai piani triennali AIPA, la spesa su alcuni segmenti, quali lavoro e previdenza, trasporti, grazia e giustizia beni culturali. Favorire, in particolare, la realizzazione dello sportello territoriale integrato, dando priorità agli investimenti riguardanti il Mezzogiorno e le zone interessate a patti territoriali e contratti d'area, con particolare accento sulla realizzazione della RUPA ed i progetti di cooperazione amministrativa, con la sperimentazione e successiva diffusione delle ricadute a partire dalle aree del Mezzogiorno.