REGIONE PUGLIA
1. I fabbisogni
La caratteristica frontaliera della
Puglia, fonte di gravi problemi migratori e di ordine pubblico conseguente,
rappresenta anche una opportunità sul piano economico,
commerciale, turistico, culturale e sociale.
Le aree esterne di riferimento, oltre
a quelle 'naturali' rappresentate dal resto del Paese e dell'Unione Europea
in considerazione del tessuto produttivo caratterizzato principalmente
dai comparti dell'agricoltura, dell'agroalimentare, del manifatturiero
e del turismo, sono quelle del Mediterraneo orientale, che comprende il
Montenegro, l'Albania, la Macedonia, la Grecia, la Bulgaria, la Romania
fino alla Turchia.
L'eventuale riconoscimento dello
status di 'Regione di frontiera' da parte del Governo nazionale, rappresenta
per il Governo regionale una più forte partecipazione alla
definizione di quelle politiche di intervento, nazionali ed europee, che
siano in grado di incidere sullo sviluppo socio-economico dei Balcani e
del Mediterraneo.
Alla Puglia proiettata verso l'esterno
si contrappone una Regione che ha, al suo interno, problematiche da risolvere
e potenzialità da sviluppare. Le tensioni e le opportunità
più evidenti del 'modello pugliese' di sviluppo possono essere
riassunte in:
1. piccole e medie imprese che si
evolvono e si internazionalizzano ma non sempre generano nuova occupazione
significativa;
2. un'agricoltura vincente sul piano
della qualità ma non ancora sufficientemente innovativa ed
integrata con le filiere dell'agroindustria;
3. un turismo che genera profitto
ma non incide sul reddito complessivo del sistema in rapporto alle sue
potenzialità ;
4. una ricerca scientifica di buon
livello ma non integrata con il sistema produttivo regionale.
Sono principalmente queste le motivazioni che inducono a scegliere strategie di intervento finalizzate a sostenere uno sviluppo in grado di portare nel circuito di attivazione economica fattori che potrebbero rimanere altrimenti solo allo stato di potenzialità .
2. Gli obiettivi prioritari
In tale contesto la programmazione regionale, da definirsi in dettaglio solo a seguito dell'individuazione dei flussi finanziari certi a disposizione, si è orientata sui seguenti obiettivi prioritari:
1. riduzione delle diseconomie che incidono sul rendimento del 'sistema Puglia', da perseguire in base alle seguenti azioni strategiche:
1a- promozione e riqualificazione
delle capacità tecniche e gestionali dell'Amministrazione
regionale e del sistema delle autonomie locali;
1b- attivazione di nuove forme di
mobilitazione finanziaria degli investimenti con la partecipazione di risorse
di soggetti privati;
1c- completamento selettivo delle
opere già avviate, con l'attivazione di investimenti a valenza
plurisettoriale e occupazionale.
Le azioni strategiche vengono perseguite,
secondo un approccio intersettoriale, nelle seguenti aree di intervento:
In particolare, con riferimento agli assi strategici di intervento previsti a livello di Governo centrale, la prima azione strategica è riconducibile all'Asse a), la seconda all'Asse c), la terza all'Asse e).
2. Ampliamento e rafforzamento delle aree con base produttiva e occupazionale, da perseguire in base alle seguenti azioni strategiche:
2a- aumento della produttività
delle imprese preesistenti;
2b- diffusione dell'innovazione sia
per i processi di ristrutturazione e riconversione produttiva, sia per
l'avvio di nuove iniziative imprenditoriali;
2c- razionalizzazione della rete
di commercializzazione di prodotti pugliesi con particolare riferimento
all'export;
2d- riqualificazione e sviluppo dell'attività
di formazione, sperimentazione e ricerca per l'acquisizione di maggiori
livelli di produttività da parte del sistema delle piccole
e medie imprese.
Le azioni strategiche indicate, riconducibili
tutte all'Asse d), vengono perseguite con riferimento alle seguenti 'filiere':
Sotto tale aspetto un approfondimento di riflessione va dedicato alle problematiche relative alle incentivazioni per le imprese.
Dall'analisi del sistema industriale
regionale si evince che il primo obiettivo da raggiungere, attraverso il
consolidamento del sistema produttivo esistente e l'ampliamento del sistema
industriale verso nuove produzioni a contenuto innovativo, è
l'adeguamento dello sviluppo industriale regionale alle potenzialità
che le imprese pugliesi offrono.
La Puglia registra infatti i più
bassi livelli di indici di industrializzazione e di esportazione rispetto
alle altre regioni italiane. Interventi prioritari in questa direzione
passano sia attraverso il potenziamento, per il territorio pugliese, di
leggi quali la 488/92, ovvero attraverso la definizione di diversi sistemi
di incentivazione che favoriscano singoli contesti aziendali, sia attraverso
la promozione di una nuova politica in favore di aree-sistema e/o distretti
industriali.
Nello stesso tempo va operato un
potenziamento e consolidamento dei Consorzi di Sviluppo Industriale in
una logica di integrazione con i distretti. Le politiche di intervento
vanno, pertanto, differenziate in funzione dei diversi livelli di sviluppo
delle singole realtà .
Non va, infine, tralasciata la 'creazione
di impresa' quale fattore di sviluppo economico-occupazionale tra i più
importanti del territorio, soprattutto in aree a declino industriale presenti
in Puglia. Esiste, quindi, la pressante esigenza di stimolare la dinamica
imprenditoriale e di sviluppare la cultura del 'mettersi in proprio' come
modello sociale ed economico premiante per il rilancio delle aree in ritardo
o in difficoltà di sviluppo.
3. Contenimento degli squilibri territoriali, da perseguire in base alle azioni strategiche seguenti:
3a- realizzazione degli standard minimi
nell'offerta dei servizi pubblici;
3b- differenziazione della politica
regionale di spesa e di incentivazione a favore delle aree a forte squilibrio
socio-economico;
3c- delimitazione e classificazione
delle aree territoriali in funzione dei livelli di squilibrio;
3d- sostegno e valorizzazione dell'impiego
delle risorse ambientali nell'ambito delle aree caratterizzate da gravi
squilibri socio-economici.
Con lo specifico sottoprogramma 'Sviluppo
locale' va favorita la possibilità di innescare un'attivazione
economica anche nelle aree marginali rispetto a quelle tradizionalmente
più sviluppate attraverso sostegni esterni all'interno e al
di fuori della Puglia.
Come pure vanno favoriti i 'paradigmi'
di sviluppo locale prodotti e sostenuti dalle realtà
locali, dalle forze sociali e produttive che dovranno essere esaltati all'interno
degli strumenti della programmazione negoziata, nei quali primario e più
forte deve essere il ruolo della Regione.
3. Le azioni di tipo infrastrutturale
In una economia, come quella contemporanea,
in cui lo sviluppo di una regione è affidato principalmente alla
possibilità di essere collegati con i mercati nazionali ed
internazionali ed alla velocità con cui trasferire risorse
e beni di consumo, è possibile comprendere come un efficiente
sistema di comunicazioni rivesta un ruolo strategico per la Puglia.
Nel quadro degli obiettivi strategici
della programmazione regionale sopra indicati è possibile
fornire un primo quadro delle iniziative, di tipo infrastrutturale, che
si considerano necessarie per poter garantire il completo perseguimento
degli obiettivi medesimi.
3.1 Viabilità
3.1.a Viabilità statale (A.N.A.S.)
Nel marzo del 1997 la Regione Puglia ha individuato esigenze prioritarie che si concretizzano nel:
a) individuare opere non ancora finanziate
inserite nel Protocollo di intesa Stato-Regione Puglia e negli altri protocolli
di intesa;
b) favorire interventi in funzione
del progetto del Corridoio Adriatico, a cui la Puglia ha aderito e che
riguarda potenziamenti stradali e autostradali, dell'asse ferroviario adriatico,
dei porti e degli interporti (con particolare riferimento al collegamento
con l'area di Taranto);
c) opere trasversali che consentano
una fruibilità migliore delle stesse e l'accesso alla rete
primaria da parte delle aree interne;
d) opere di viabilità
che favoriscano miglioramenti in termini infrastrutturali rispetto ad inserimenti
industriali e turistici già operanti sul territorio
3.1.b Viabilità regionale
Il sistema viario regionale è
prioritariamente finalizzato al collegamento e alla valorizzazione delle
aree interne. Attualmente sono in corso di realizzazione o parzialmente
finanziate tre strade regionali:
3.1.c Ferrovie
Gli interventi individuati dal Piano
Regionale dei Trasporti riguardano:
3.2 Aeroporti
Vanno potenziati e adeguati gli scali
aeroportuali di Bari e Brindisi (con valenza
nazionale e internazionale) e di
Foggia e Grottaglie (con valenza interregionale).
3.3 Porti
La Regione Puglia nel 1997 ha definito,
nell'ambito del suo Programma Operativo, un sistema integrato di porti
turistici costituito da:
da realizzare nei porti esistenti di Vieste, Mola di Bari, Monopoli, Brindisi, Melendugno, Otranto, Gallipoli e Taranto;
da realizzare nei porti esistenti di Peschici, Mattinata, Bisceglie, Polignano a Mare, Giovinazzo, Ostuni-Villanova, Castrignano del Capo, Maruggio, S.Cesarea Terme, Ugento.
Vi è comunque anche
una domanda per nuovi porti (ad esempio Rodi Garganico) che hanno una indubbia
valenza per lo sviluppo turistico dell'area.
Oltre ai porti turistici necessitano di interventi di potenziamento ed adeguamento anche i seguenti porti commerciali:
Porti di rilevanza nazionale (Bari,
Brindisi, Taranto);
Porti di rilevanza regionale (Manfredonia,
Trani, Molfetta, Monopoli, Otranto, Gallipoli).
3.4 Interporti
La programmazione nazionale e/o regionale ha individuato in Puglia tre interporti:
1. interporto di Bari;
2. interporto ionico-salentino;
3. interporto di Cerignola.
A tali investimenti vanno aggiunti finanziamenti di opere nelle aree interessate dagli effetti economici in coerenza con la esplicitazione della domanda che si andrà a delineare sin dalla fase di avvio.
3.5 Metanizzazione
La completa realizzazione del programma di metanizzazione dei Comuni è considerata dal Governo regionale di estrema importanza non solo per i risvolti occupazionali connessi alla costruzione ed alla successiva gestione delle reti, ma soprattutto, per le positive ricadute sul sistema produttivo regionale, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese.
3.6 Telecomunicazioni
Sviluppo di un sistema di reti telematiche a supporto della produzione. Miglioramento e potenziamento della dotazione in provincia di Foggia.
3.7 Difesa del suolo
La Puglia ha rilevanti problemi di
assetto idrogeologico, aggravatisi negli ultimi tempi specialmente nel
Sub-Appennino Dauno, nel nord barese e nelle Isole Termiti.
Una nota particolare merita la difesa
delle coste pugliesi dove si riscontrano fenomeni di subsidenza ed erosione
litorale e di dissesto dei litorali rocciosi.
3.8 Sistemi idrici
La Regione Puglia è interessata da grandi schemi idrici caratterizzati da tre aspetti peculiari:
1. l'80% circa delle fonti di approvvigionamento
è esterno al territorio regionale e interessa bacini idrogeografici
di regioni contermini (Molise, Campania, Basilicata);
2. la destinazione delle fonti, ad
eccezione dell'acquedotto del Sele, che è ad esclusivo uso
potabile, è di uso plurimo per soddisfare completamente i
settori civile, industriale ed agricolo;
3. gli schemi idrici sono interconnessi
e interessano pertanto tutto il territorio regionale.
La programmazione regionale ha individuato i seguenti interventi necessari a garantire una soddisfacente copertura della domanda attesa:
A. completare gli schemi idrici esistenti
con la costruzione di:
B. sopperire agli ulteriori fabbisogni
attesi con nuove fonti di approvvigionamento quali:
Infine, per la sua potenzialità agricola la Puglia necessita del completamento del sistema di irrigazione delle campagne. La progettazione per molti progetti è assai avanzata e, in molti casi, trattasi di opere cantierabili in pochi mesi.
Quanto qui evidenziato, suscettibile
di una maggior definizione a seguito del confronto sia all'interno dell'Esecutivo
regionale e del Consiglio, sia con gli Enti territoriali e le forze economiche
e sociali, nonche¨suscettibile di una razionalizzazione per priorità
a seguito della definizione dei flussi finanziari certi a disposizione,
è una prima ipotesi di lavoro finalizzata alla definizione
sia del PRS, sia dell'IIP, sia del nuovo QCS.