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IL SISTEMA MODA IN EUROPA: QUALE RUOLO DELL'INNOVAZIONE
TECNOLOGICA E DELLA RICERCA?
Un caso di successo di partnership tecnologica internazionale La piattaforma tecnologica europea per il futuro del tessile-abbigliamento |
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Troppo spesso, in Italia, chi opera in un settore è
immerso nel campo di forza delle tecnologie impiegate nel settore stesso
e quando innova lo fa con atteggiamenti imitativi, rendendosi conto
che non ne può proprio fare a meno. A priori, le strategie di innovazione adottabili da parte delle imprese sono molteplici:
D’altra parte, per poter attuare con successo
una strategia d’attacco, non è sufficiente che il management
sia predisposto all’innovazione, e che sia in grado di disporre
delle conoscenze indispensabili sulle nuove tecnologie. |
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Post candeggio innovativo Il post candeggio di tessuti di cotone offre al settore industriale della tintoria una serie di vantaggi rispetto al pre-candeggio. Tuttavia , può avere effetti negativi su certe tinte. Un processo innovativo di post candeggio sviluppato e testato all’Università portoghese di Minho si è rivelato la soluzione a questo problema. Grazie all’aiuto di partner dell’IRC in Grecia e Portogallo, e dell’A.d.I (Agenzia de Inovacao) in Spagna, alcune PMI in Grecia possono ora trarre beneficio dalla nuova tecnologia: una buona notizia, sia per l’industria tessile greca che per l’ambiente. Il post-candeggio riduce le fasi necessarie a tingere i tessuti di cotone Solitamente, i tessuti di cotone vengono sottoposti a quattro fasi di lavorazione: candeggio, tintura, lavaggio e risciacquo. All'inizio, con il termine “candeggio”si intendeva semplicemente l’operazione di sbiancare il materiale, ma nell’attuale industria hi-tech il termine si riferisce ad un intero insieme di procedimenti che implicano l’uso di acidi ed altri prodotti chimici. Paragonato al pre-candeggio, il processo del post-candeggio - se applicato alla tintura di tessuti di cotone con tinte reattive - comporta molti vantaggi. Per prima cosa, riduce il tempo di lavorazione eliminando la necessità di una serie di fasi. Secondo, richiede molta meno acqua – il 30% in meno. Terzo, evita l’uso di prodotti soggetti a restrizioni dal punto di vista ecologico quali agenti riducenti, enzimi ed acidi. Inoltre, la lavorazione risulta più efficiente dal punto di vista energetico e necessita, complessivamente, di meno prodotti chimici. Lo svantaggio è che può avere un effetto negativo su alcune tinte reattive, comportando una significativa perdita di vivacità del colore. Per ovviare a tale inconveniente, il professor Gomes Jaime Rocha dell’Università portoghese di Minho ha condotto un progetto di ricerca al fine di sviluppare un nuovo prodotto, che ha brevettato e, attraverso la società di consulenze Quimcor, della quale è presidente, ha successivamente presentato ad alcune ditte tessili portoghesi. Dal Portogallo alla Grecia Rendendosi conto che tale procedimento sarebbe stato in grado di apportare vantaggi all’industria tessile in tutt’Europa, l’Università di Minho e la Quimcor hanno contattato TecMinho in Portogallo, un partner dell’IRC Portoghese A.d.I., per essere aiutati nella ricerca di partner per un eventuale azione di trasferimento di tecnologia. L’idea era quella di presentare il procedimento ad un gruppo di PMI, dimostrarne i vantaggi e diffondere i risultati finali per mezzo di un progetto di innovazione all’interno del quarto Programma Quadro dell’Unione Europea. La TecMinho si è fatta promotrice della ricerca del partner e, attraverso la rete degli IRC ha attirato l’attenzione della Clotefi,un partner dell’IRC ellenico in Grecia. Clotefi, la Società di Sviluppo Tecnologico di Fibre e Indumenti Tessili è stata fondata nel 1986 dal Ministero greco per l’Industria, Energia e Tecnologia, con lo scopo di offrire perizie scientifiche e tecnologiche al settore T.A. greco. Il primo contatto è stato proficuo, portando partner di Belgio, Grecia, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito alla definizione di un progetto. Sfortunatamente, la proposta di un successivo progetto di implementazione della durata di 18 mesi non è stato appoggiata. Tuttavia, la Clotefi nella ferma convinzione che la tecnologia potesse dimostrarsi importante per l’industria tessile greca, che di per sé gioca un ruolo importante nell’economia nazionale, ha ricominciato ad impegnarsi con modalità alternative nella ricerca partner per il trasferimento tecnologico. La Giornata del Trasferimento di Tecnologia Avendo mantenuto stretti contatti con la TecMinho, la Clotefi ha organizzato una giornata di trasferimento tecnologico a Tessalonico -nello scorso gennaio - durante la quale il Professor Gomes è stato il relatore principale. L’ avvenimento ha riscosso molto successo presso i rappresentanti delle 15 più grandi PMI di tintura e finitura presenti all’evento. In seguito alle dimostrazioni d’interesse, gli esperti della Clotefi hanno visitato tre delle società, (tutte PMI, ognuna con uno staff di circa un centinaio di persone, con sede in Tessalonico e dintorni, nel nord della Grecia) confermandone la volontà di cooperare nell’adattare ed introdurre la nuova tecnologia. Inizialmente, si voleva sperimentare la tecnologia in laboratorio per procedere successivamente all’integrazione su scala industriale, in caso di successo. Per portare avanti questo progetto le PMI hanno avuto bisogno di finanziamenti, pertanto hanno cercato di accedere al programma di ricerca PAVE (partner events in europe), ma sfortunatamente senza riuscirvi. Comunque, una delle PMI più grandi, la Texapret, è rimasta così favorevolmente impressionata dalle potenzialità della sopraccitata tecnologia, che ha deciso di auto-finanziarsi per introdurla all’interno dei suoi procedimenti lavorativi. Attualmente la sta utilizzando su piccola scala e sta redigendo con il Prof. Gomes un accordo di trasferimento di tecnologia. Inoltre, il professore è in trattative per un accordo di marketing con un produttore di sostanze chimiche che dovrebbe occuparsi della rappresentanza commerciale. La Texapret prevede di dedicare i prossimi due anni allo sviluppo ed alla integrazione della nuova tecnologia nei propri impianti. La Clotefi si auspica di trasferire ancora la tecnologia ad altre PMI, cosicché il settore tessile di questa parte della Grecia non solo diventerà più competitivo, ma utilizzerà un processo “più verde” di tintura e finitura che sarà benaccetto dall’industria e dagli ambientalisti. |
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L’innovazione in una data impresa non è
un “bene” separabile dal soggetto che la attua, essa è
un modo di essere, cioè un comportamento di tale soggetto. Ciò
significa che non esistono sorgenti di innovazione , né canali
di trasmissione lungo i quali trasferire l’innovazione stessa. |
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Fonte: Cordis Grazie all'aiuto della Commissione, l'industria tessile e dell'abbigliamento europea beneficerà della creazione di una piattaforma di tecnologia che definirà le linee guida per rendere il settore più innovativo e maggiormente basato sulla conoscenza. La 'European Technology Platform for the Future of Textiles and Clothing' è stata lanciata a Bruxelles il 17 dicembre 2004, nel corso di un avvenimento a cui era presente il commissario per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik. Il lavoro preparatorio per la creazione della piattaforma è stato condotto in larga parte dall'organo di rappresentanza dell'industria Euratex (Europe Apparel and Textile Organisation). L'iniziativa coinvolgerà rappresentanti dell'industria tessile oltre a quelli delle industrie ad essa correlate e dei fornitori di servizi, la comunità scientifica e quella dell'istruzione e le autorità pubbliche a tutti I livelli. Insieme, essi definiranno una visione a lungo termine e un'agenda di ricerca strategica basate su ricerca, tecnologia e innovazione. La piattaforma sostanzialmente affermerà tre linee strategiche:
Tra gli altri obiettivi che saranno evidenziati nella piattaforma, vi è il coordinamento degli sforzi di ricerca e innovazione, lo sviluppo di una visione a lungo termine e della corrispondente agenda di ricerca strategica, l'agevolazione dell'accesso alle risorse per l'innovazione. Per conseguire i vari obiettivi l'industria dovrà superare un certo numero di limitazioni nei suoi risultati di ricerca e sviluppo, quali una generale mancanza di risorse, sia umane che finanziarie, l'ampia frammentazione e duplicazione degli sforzi, l'incapacità di tradurre la ricerca in applicazioni con valore commerciale e la difficoltà di proteggere i diritti di proprietà intellettuale. Per ulteriori informazione: www.cordis.lu |