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COMUNICATO STAMPA

UN TAVOLO DI CONCERTAZIONE VIRTUALE PER IL TERZO SETTORE

Quanto valore viene sottratto all’illegalità da chi lavora nel terzo settore e per il sociale? È questa una delle domande che si è posto, e ha posto ai suoi interlocutori, Paolo Lambruschi, moderatore della tavola rotonda del progetto SISTS, Sistemi Integrati per lo Sviluppo del Terzo Settore, organizzata oggi da Tecnopolis, BIC Puglia SPRIND e Fondazione Choros onlus. Il tema è particolarmente attuale, alla luce degli ultimi eventi in Puglia, ed è riproposto con forza dall’analisi svolta dal progetto sullo stato del Terzo Settore nella regione. La conclusione di tale analisi si può riassumere in pochi concetti. Affinché ci sia un effettivo sviluppo territoriale e sociale, gli interventi non possono limitarsi ad iniziative a supporto delle grandi imprese o all’innovazione tecnologica delle PMI. Compito dell’intervento pubblico è anche coinvolgere i soggetti che sono tradizionalmente esclusi dagli orizzonti dell’economia competitiva, cittadini con un basso livello di istruzione, disoccupati di lungo corso o comunque emarginati, possibile manodopera per l’economia criminale. Se si segue questa logica il terzo settore e le politiche sociali divengono un fattore chiave per la crescita locale e la coesione sociale, contribuendo a creare un ambiente favorevole allo sviluppo di attività ad alto valore aggiunto. Ed è anche quanto è stato ribadito negli interventi del sindaco di Andria, Vincenzo Calderone, e di Nicola Mele, membro del Comitato Etico di Banca Popolare Etica che ha anche sottolineato l’importanza di mantenere comunque saldo il legame con i valori ideali che sorreggono la banca da lui rappresentata, una realtà che raccoglie 219 milioni di euro e ne impiega circa 100 per sostenere progetti mirati alla riduzione della povertà.

Nella nostra regione, ma in generale nel Mezzogiorno, il Terzo Settore ha avuto un decisivo sviluppo a partire dagli anni ’90, con un trend di crescita intorno al 60% che, se viene sommato a quello precedente, ci permette di affermare che la crescita del settore, negli ultimi vent’anni, è stata dell’85% circa. Una realtà, dunque, di tutto rilievo che si colloca all’ottavo posto della graduatoria nazionale. Questo dato ha spinto la Regione Puglia, come ha sostenuto Andrea Silvestri, assessore alla Formazione Professionale, a sostenere e promuovere il progetto SISTS. “I risultati presentati oggi, l’attività di scambio, il sito internet, il manuale delle buone prassi, devono sopravvivere alla fine del progetto ed essere trasferiti nell’ambito regionale alle altre strutture interessate alla gestione dei servizi sociali, in primo luogo quelle della sanità” ha continuato l’assessore “per valorizzare il network costituito e fare sistema nel quadro definito dalla legge regionale 17 di recepimento della 328”.

E proprio la legge 17 è uno strumento importante del quale si è discusso nella giornata. “Ad essa sono state assegnate risorse per circa 106 miliardi di vecchie lire” come ha affermato il presidente della terza commissione regionale sulla sanità e i servizi sociali, Sergio Silvestris, che ha ribadito come nel processo legislativo siano stati coinvolti circa 120 oggetti provenienti dal mondo del volontariato e del terzo settore. Ora sarà necessario stabilire i livelli di bisogni del territorio e comprenderli nei Piani di Zona, in via di definizione, coincidenti con i distretti sanitari pugliesi.

Qualche perplessità invece, è stata espressa da Daniele Ferrocino, portavoce del Forum regionale del Terzo Settore, che vede alcune ombre nel quadro legislativo definito e soprattutto ribadisce come non sia possibile finanziare il terzo settore con misure tradizionali o pensate per altri settori produttivi. “Alcune risorse hanno tempi non compatibili con la realizzazione di progetti del terzo settore”, come per esempio quelle destinate al microcredito dalla legge 185,  illustrate da Grazia Maria De Nicolò di Sviluppo Italia. Dopo un lungo momento di stasi, dovuto al cambio al vertice di Sviluppo Italia, le procedure sono ripartite, ma pur gestendo una quantità ingente di danaro, pari a circa 1050 miliardi di euro, hanno da smaltire circa 13.000 domande per il finanziamento di idee imprenditoriali già inoltrate.

È stato ribadito da tutti, comunque, come sia necessario mantenere in piedi una relazione produttiva tra il mondo del credito, gli enti locali, l’ente regione e il variegato mondo del terzo settore che rivendica la forza della sua creatività come potenziale innovativo per il tessuto sociale.

A questo scopo SISTS, come anticipato dall’assessore Silvestri, metterà a disposizione i risultati del progetto, e in particolare il sito internet che potrà essere gestito in futuro come un tavolo virtuale di concertazione alimentato dai soggetti del network creato nel progetto.

Valenzano, 23 ottobre 2003

(i.cam)
 
Redazione
Maria Luigia Campaniello
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