BARI - La seconda edizione del concorso Buonaidea!,
promosso da Tecnopolis, ha incoronato i suoi vincitori.
Annamaria Caggiano, capofila di un gruppo formato da
cinque persone, con il
progetto «Divabili, diversamente abili» e Gianluca
Tursi con l’idea
del «Grattino virtuale» si sono aggiudicati i due premi di
5.000 euro messi in palio dal Parco scientifico e dal Comune
di Bari, che ha premiato il «grattino virtuale» come migliore
idea con ricaduta nell’area metropolitana della città. I
due vincitori sono risultati primi assoluti in graduatoria ed
oltre al premio in denaro usufruiranno di un periodo di
accompagnamento, che potrà aiutarli nel trasformare l’idea
imprenditoriale in una impresa vera e propria. La
vittoria li ha colti impreparati ed emozionati non
poco. La stessa opportunità di accompagnamento è stata
inoltre garantita ad altri 8 gruppi di giovani che potranno
così utilizzare l’esperienza di Tecnopolis per avviare la fase
iniziale di start up. La premiazione e la menzione dei dieci
vincitori del concorso Buonaidea! è avvenuta con una
cerimonia all’interno di Expolavoro,
il salone dell’orientamento e della formazione che si svolge a
Bari presso la Fiera del Levante e che si conclude oggi.
La premiazione è stata anche l’occasione di avere intorno al
tavolo tutti i soggetti promotori dell’iniziativa: non solo
Tecnopolis, ma anche il Comune di Bari, Finpuglia, Montepaschi
di Siena, Assindustria e i media partner dell’iniziativa la
Gazzetta del Mezzogiorno, Antenna Sud e Gdmland. Un momento di
confronto importante non solo focalizzato sul concorso, ma
anche sullo scenario di riferimento per chi si occupa di
Information and comunication tecnology, di impresa e
credito, di comunicazione. «Il momento non è dei migliori –
ha sottolineato Vito Santacesaria, presidente della
sezione Consulenti di Assindustria Bari – e in questa fase di
recessione l’innovazione tecnologica torna ad essere un costo
per l’azienda, invece di essere una leva di crescita. La
realtà economica pugliese è composta in larga maggioranza di
micro e piccole imprese che rischiano di non poter competere
con la globalizzazione. Se è vero che ‘piccolo è bello’ è
altrettanto vero che bisogna far sistema e sfruttare la
tecnologia per crescere, certo queste strategie hanno un costo
ed un rischio che bisogna saper affrontare se si vuole
crescere».
In questo percorso di crescita, il concorso
Buonaidea! può essere un punto di partenza, almeno a giudicare
dagli occhi dei tanti giovani presenti, del lungo applauso che
ha sottolineato la presentazione del case history di
Edilportale.com, con il giovane amministratore, Ferdinando
Napoli, che ha dimostrato come da un’idea d’impresa si sia
riusciti a passare in meno di due anni ad un’impresa in
espansione che ha ammortizzato i costi di avvio ed è ormai in
grado di realizzare profitto con le proprie
gambe. L’augurio è che tutti i partecipanti di questa
seconda edizione di Buonaidea! riescano nella stessa impresa
di Edilportale: sarebbe un gran successo. Tra le 45 idee
arrivate al termine del concorso, 128 partecipanti con un’età
media per il 40% dei casi tra i 24 e i 26 anni e quasi la metà
donne, dieci usufruiranno dei servizi di accompagnamento
garantiti da Tecnopolis, magari anche con l’affiancamento di
partner finanziari come Monte dei Paschi di Siena o Finpuglia
che nella cerimonia di premiazione hanno sottolineato tutti
gli strumenti finanziari a disposizione: dai venture
capital, ai business angels.
«I
vincitori del premio in denaro sono solo la punta di un
iceberg – spiega Vito Di Gennaro, capoprogetto di
Buonaidea! – la sfida sarà ora portare in accompagnamento le
dieci idee che si sono distinte tra le tante presentate. Le
premesse per riuscire ci sono, ora molto dipende
dall’affidabilità dei ragazzi nel compiere questo
percorso». Tra le varie idee d’impresa presentate, i temi
proposti riguardano essenzialmente cinque macro-settori:
e-commerce, servizi alle imprese, servizi al cittadino,
soluzioni al problema traffico e mobilità di merci o persone,
sviluppo turistico. «Alcune proposte sono risultate molto
brillanti – racconta Di Gennaro – altre molto meno innovative,
ma nel complesso tutte dimostravano uno sforzo di mettersi
alla prova che poi è uno degli obiettivi del concorso. Infatti
per la prossima edizione 2003 stiamo prevedendo una sezione
dedicata alle scuole superiori, per avviare programmi
formativi di cultura d’impresa, in modo che un ragazzo non
debba arrivare necessariamente a 20-25 anni per confrontarsi
con l’autoimprenditorialita». |