Modalità di prelevamento del terreno

Si tratta di una fase assai importante, poiché eventuali errori nel campionamento compromettono l’attendibilità dei risultati delle analisi. I campioni di terreno devono, quindi, essere rappresentativi dell'appezzamento in cui vengono prelevati.
I prelievi dei campioni si effettuano alla fine del ciclo colturale, su terreno non ancora lavorato e non ancora letamato e concimato. In ogni caso il più lontano possibile dalle ultime concimazioni (almeno 3 mesi dopo) o letamazioni (6 mesi).
E’ opportuno prelevare lo strato interessato dalla aratura o comunque quello in cui si sviluppa le maggior parte dell'apparato radicale. Nei casi di nuovi impianti è opportuno prelevare due campioni (0-30 e 30-60) e, in presenza di fenomeni di asfissia radicale o di tossicità, conviene effettuare un terzo campionamento a profondità maggiore.
Ciascun campione per essere rappresentativo dell'appezzamento e dello strato in cui è prelevato, devo essere formato dall'unione di più subcampioni (almeno 15), prelevandone non meno di 6 per ettaro, lungo un percorso casuale (a zig-zag) oppure effettuando un campionamento sistematico.

 


Modalità di prelevamento delle foglie

Nel periodo fine autunno inizio inverno è opportuno effettuare il campionamento delle foglie di agrumi per ottimizzare la gestione degli interventi di concimazione, aumentandone l’efficienza e migliorando gli effetti su resa e qualità dei prodotti.
Il campionamento deve essere effettuato su agrumeti omogenei per cultivar, tecniche colturali e caratteristiche pedologiche, suddividendoli in sub-unità ogni volta che si notino particolari disformità. La superficie dell’appezzamento non dovrebbe essere, comunque, superiore ai due ettari. La raccolta delle foglie va effettuata su almeno 10 piante rappresentative dell'intera unità di campionamento evitando di campionare quelle piante che per caratteristiche vegetative, produttive e sanitarie si discostano vistosamente dalle condizioni medie.
Da ogni pianta si prelevano, da 4 rametti terminali non fruttiferi della vegetazione primaverile (vedi figura), 2 foglie in posizione mediana con picciolo.
Il sacchetto contenente le foglie deve essere inviato al più presto in laboratorio accompagnato dalla scheda descrittiva delle tecniche colturali e dell'anagrafica aziendale. E’ importante indicare se lo stato nutritivo presenta eventuali anomalie.
Qualora il campione non possa essere consegnato in giornata è opportuno conservarlo in frigorifero (circa 5° C).

Rametti terminali non fruttiferi. Le foglie 1, 2, 3, 4, 5 e 6 sono prelevabili in quanto emesse in primavera, non così la 7 e la 8 appartenenti alla precedente vegetazione (Spina P. 1985).

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