Eccesso di sodio sulla pianta
Diffusione
I danni da salinità costituiscono un problema ricorrente, avendo gli agrumi una
elevata sensibilità alle concentrazioni saline del substrato. Tuttavia non vanno confusi
con la filloptosi naturale degli agrumi. D'altra parte,
essendo la coltura estesa per lo più in ambienti semiaridi o aridi, essa necessita
dell'irrigazione e non sempre l'acqua utilizzata è soddisfacente sotto il profilo della
qualità.
Cause
Le elevate concentrazioni saline del terreno possono di per sé determinare defogliazioni
più o meno accentuate, con conseguenze che riguardano la pezzatura e la colorazione dei
frutti, lo sviluppo vegetativo, nonché la suscettibilità delle piante ad eventi
atmosferici avversi. Tuttavia, data la comune presenza di ioni cloro e sodio, cui,
peraltro, gli agrumi sono particolarmente sensibili, quasi sempre predominano i sintomi
specifici dovuti all'eccesso di questi due elementi.
Sintomi sulle foglie per eccesso di cloro
In presenza di eccesso di cloro le foglie di agrumi riducono il tenore di clorofilla, più
frequentemente a partire dalla porzione maggiormente esposta alla luce; alla clorosi
subentra per lo più una tonalità bronzea ed il disseccamento della parte apicale della
foglia. La parte di chioma esposta a sud, per la più elevata intensità luminosa, è
quella che risulta maggiormente danneggiata.
Sintomi sulle foglie per eccesso di sodio
Il sodio, quando in eccesso, causa oltreché ingiallimenti anche necrosi fogliari ben
definite, per lo più lungo i margini e all'apice fogliare. Non è però facile fare una
diagnosi differenziale basata solo sull'esame visivo senza far ricorso all'analisi chimica
delle foglie, poiché spesso i sintomi di tossicità da cloro e sodio sono
contemporaneamente presenti sulle stesse foglie. Particolarmente in riferimento al sodio,
l'entità dei danni non è tanto in funzione dei contenuto assoluto di questo elemento nel
suolo, quanto in rapporto ad altri cationi, quali calcio e magnesio, che abbassano con la
loro presenza il contenuto relativo di sodio nella soluzione circolante. Al riguardo,
infatti, si consiglia di valutare il SAR (Sodium Adsorption Ratio) negli estratti del
terreno e nelle acque di irrigazione per stabilire i livelli di rischio da sodio per le
piante e per il terreno stesso in rapporto a fenomeni di alcalinizzazione (U.S. Salinity
Laboratory Staff, 1954). Anche l'ESP (Exchangeable Sodium Percentage) viene valutato in
rapporto ai danni da sodio.
Rimedi
L'elevato grado di salinità di un terreno irriguo deriva di norma dall'uso di acqua ricca
di sali, la dannosità della quale aumenta coll'aumentare del tempo del suo impiego, con
la scarsa permeabilità del suolo, col cattivo drenaggio, con la falda eccessivamente
superficiale, con l'impiego ridotto di acqua in ambienti a scarsa piovosità, ecc. Ove
consideriamo poi la diversa sensibilità delle differenti specie e varietà di agrumi, ci
si rende conto di quanto sia difficile stabilire valori critici di concentrazioni saline
nel terreno. In base ad osservazioni di campo si può stimare che gli agrumi accusino
danni quando la concentrazione salina dell'estratto saturo del terreno sia tale da dare
una conduttività elettrica superiore ai 2500-3000 micromhos/cm, riferendo il limite
inferiore al limone, che fra tutti gli agrumi è il più sensibile; in particolari
terreni, come quelli gesso-ferrosi, si può anche arrivare a 4500-5000 micromhos/cm,
rispettivamente per il limone e l'arancio. In base a quanto fin qui discusso appare chiaro
che la scadente qualità dell'acqua d'irrigazione costituisce il più frequente ostacolo
allo sviluppo di una sana agrumicoltura, è quindi indispensabile valutarne l'idoneità.
Il giudizio che si può dare è comunque relativo, dipendendo dalle molte condizioni
ricordate. Inoltre, è da tenere presente che l'acqua può risultare direttamente tossica
per la pianta, quando, irrigando per aspersione, viene a contatto con le foglie, che
assorbono così attraverso la cuticola gli ioni tossici che essa contiene. Per questa via
può risultare tossica anche un'acqua contenente relativamente poco cloro e sodio, in ogni
caso non in grado di dare fastidi quando somministrata con metodi gravimetrici. Si
ricorda, infine, che si possono avere danni da salinità negli agrumeti ubicati in
vicinanza del mare, frequentemente raggiunti da venti ricchi di salsedine. Se da questi
ultimi danni è piuttosto semplice proteggere le piante, ricorrendo all'uso di opportune
barriere frangivento, non altrettanto può dirsi negli altri casi, data la complessità
dei fattori che vi concorrono, non sempre di facile rimozione, tanto che talora si è
costretti ad abbandonare la coltura. Comunque, poiché una disamina degli interventi
possibili contro i danni da salinità non rientra nei limiti della presente trattazione,
ci si limita qui a ricordare gli effetti benefici ottenibili con gesso agricolo o zolfo,
sempre che siano rimosse le cause responsabili dell'accumulo di sali nel terreno.