CONSERVAZIONE
Al fine di garantire la qualità dei frutti nel tempo e prolungare il calendario di commercializzazione, alla "conservazione dei frutti sull'albero", oggi prevalente, deve progressivamente sostituirsi la conservazione refrigerata.
Limoni
I frutti devono essere racolti quando la buccia è di colore verde chiaro; infatti tanto più gialli sono i frutti, tanto più breve sarà la durata della conservazione. Su questo esperidio un trattamento pre-invaiatura con acido gibberellico rende il frutto più serbevole e meno soggetto alle fisiopatie da raffreddamento. Nelle cultivars di limone coltivate in Italia la durata della conservazione è limitata dalla elevata suscettibilità alla membranosi (imbrunimento delle membrane carpelari). E' consigliabile, data la loro minore suscettibilità, utilizzare per la conservazione i frutti raccolti in primavera.
Arance
I frutti destinati alla conservazione devono essere
raccolti rispettando gli indici di maturità riportati nel capitolo "Raccolta".
I frutti senescenti (spigati, con albeda spessa ecc.) hanno caratteristiche organolettiche
modeste e vanno soggetti a rapido deterioramento.
Gli aranci pigmentati (sanguigni) sssono molto più sensibili alle fisiopatie da
raffreddamento (dermatosi) di quelli biondi, inoltre non possono essere conservati più di
60 giorni a causa della comparsa di sapori anomali.
PArticolarmente idonee alla conservazione sono le cvv. bionde Ovale e Valencia Late.
Mandarini
In genere sono conservati per brevi periodi di 10 ÷ 15
giorni per superare temporanee difficoltà di esitazione. I frutti vanno facilmente
soggetti ad avizzimento e perdita di sapore.
La conservazione refrigerata dei frutti va repentinamente
attuata dopo l'eventuale stagionatura e dopo i trattamenti fitosanitari e l'asciugatura.
Si raccomanda di non sottoporre a trattamenti cosmetici con cere, i frutti destinati alla
conservazione, in quanto, a bassa temperatura, detrminano fenomeni di asfissia con
comparsa di imbrunimenti della buccia e sapori anomali.
Nelle celle frigorifere, in cui sono conservati gli agrumi, devono essere effettuati, con
l'ausilio dei ventilatori, ricambi d'aria preferibilmente notturni, in modo da mantenere
l'etilene al di sotto di 1 ppm. Ciò al fine di impedire che l'accumulo di etilene e di
altre sostanze eteree acceleri i processi di senescenza e il disseccamento della rosetta.
Nel corso della conservazione devono essere effettuate ispezioni periodiche per rilevare
l'eventuale presenza di dermatosi e marciumi.
Sverdimento
Lo sverdimento deve essere effettuato solo su frutti che
rispondono agli indici minimi di maturità riportati nel capitolo "Raccolta". Lo
sverdimento non migliora le caratteristiche gustative dei frutti immaturi, ma determina
come effetto prevalente, la scomparsa della pigmentazione verde. Può essere
vantaggiosamente utilizzato su limoni verdelli e primofiore e sulle cvv. di mandarini
precoci.
Lo sverdimento può essere realizzato in cella a 26 ÷ 28° C con u.r. 94 ÷ 98% e 5 ÷ 10
ppm di etilene. L'anidride carbonica deve essere inferiore al 3%, pertanto si rende
necessario, in funzione della cultivar, carico cella, ecc., effettuare da 1/2 a 1 ricambio
dell'aria della cella ogni ora. Inoltre la emissione continua e dosata di una miscela
gassosa, contenente il 5% di etilene e il 95% di azoto, deve garantire una concentrazione
costante dell'etilene (5 ÷ 10 ppm).
Concentrazioni eccessive di etilene determinano un precoce disseccamento della rosetta ed
una maggiore suscettibilità alle alterazioni.
Se si dispone di impianti ad atmosfera controllata si possono abbreviare notevolmente i
tempi di sverdimento adottando le seguenti condizioni operative: 25° C, ossigeno 50%,
anidride carbonica inferiore al 5%, etilene 5 ÷ 10 ppm, u.r. 94 ÷ 98%.
Trasporto
Il trasporto refrigerato (5 ÷ 12° C) si rende particolarmente necessario nei periodi caldi, in quanto i mezzi di trasporto semplicemente coibentati, non sono in grado, nei lunghi percorsi, di impedire il surriscaldamento della merce. Nel periodo invernale, su certi percorsi, può essere necessaria la protezione da temperature inferiori al punto di congelamento (-0,7 ÷ -1,4° C). Si richiama l'attenzione sulla opportunità di effettuare un accatastamento razionale, tale da garantire la buona circolazione dell'aria e la stabilità dell'accatastato.