GESTIONE DEL SUOLO

 

La lavorazione del terreno

Gli agrumi sviluppano maggiormente l'apparato radicale negli strati di terreno più superficiali, dove sono assicurate le migliori condizioni di abitabilità per cui, per effetto di un'errata esecuzione delle lavorazioni possono subire danni anche di notevole entità. Si consiglia di conseguenza di effettuare interventi sempre molto superficiali. Lo scopo principale delle lavorazioni consiste nell'esercitare un controllo sulle infestanti e per l'interramento dei concimi.
In condizioni ordinarie sono sufficienti 2 -3 lavorazioni una a fine inverno-inizio primavera e le successive, a richiesta, per il controllo delle infestanti estive.
È necessario prevenire, con un oculato uso di attrezzi e modalità d'intervento, la formazione della "suola di lavorazione", che riduce gli scambi idrici e gassosi tra il terreno in cui si trovano le radici e l'atmosfera.


La tecnica della non lavorazione

Può essere adottata dopo un'attenta valutazione di alcuni parametri relativi al terreno a all'impianto (tessitura, profondità, giacitura, sesto d'impianto, stati patologici, presenza di arvicole, ecc.), comunque, tale pratica, va condotta sotto il controllo del tecnico. Questa "operazione" trova seri limiti di applicazione sul limone, per il grave manifestarsi di casi di infezioni di mal secco per via radicale.
La tecnica della non-lavorazione può essere praticata attraverso il diserbo; i principi attivi da utilizzare sono quelli autorizzati all'uso, preferibilmente escludendo quelli residuali. Può, inoltre, praticarsi a mezzo della sfalciatura, soprattutto sulla flora spontanea, in quanto in agrumicoltura è poco usato l'inerbimento artificiale. Ai vantaggi della non lavorazione si aggiunge la notevole massa erbacea, quindi, sostanza organica, che ritorna al terreno. Comporta, però, un maggiore incremento dei volumi irrigui e dei concimi azotati, per contro favorisce l'approfondimento dei concimi fosfo-potassici e l'agibilità negli agrumeti delle macchine nel periodo delle piogge. In alternativa si possono praticare forme miste in cui a una sola lavorazione viene associato uno o più trattamenti erbicidi e/o sfalci.


L'analisi del terreno e la diagnostica fogliare

Prima dei lavori di pre impianto, è consigliabile eseguire un accurato campionamento di terreno (analisi di caratterizzazione) per accertarne le caratteristiche fisiche, chimico-fisiche ed idrologiche, al fine di poter intervenire con correttivi o ammendanti. In particolare, l'analisi chimica consente di valutare soprattutto la necessità di una concimazione di fondo o preimpianto. Può essere utile ripetere l'analisi ogni 10 anni (analisi di controllo) per valutare lo stato nutrizionale del suolo e rivelare le eventuali modifiche.
La condizione nutritiva dell'agrumeto può essere accettata attraverso la diagnostica fogliare e l'analisi visiva (valutazione quadri sintomatici da carenze e da eccessi nutrizionali).
Detti accertamenti diagnostici devono servire per approntare un equilibrato piano di concimazione.

 


La concimazione al terreno

L'apporto di sostanze nutritive svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo e nell'equilibrio fisiologicodella pianta.
In un razionale programma di concimazione si devono valutare fattori quali il tipo e la quantità di elementi da somministrare e le epoche di distribuzione, la specie, la cultivar, il portinnesto, l'età delle piante, il sesto, lo stato sanitario ed infine le tecniche agronomiche praticate all'interno del agrumeto.
La concimazione ordinaria deve mantenere nel terreno una disponibilità nutritiva proporzionata alle esigenze vegetative e produttive delle piante.
Deve, quindi, essere effettuata sulla base delle asportazioni delle diverse specie e in funzione dei risultati delle analisi e dei rilievi di campo. Sono da evitare gli eccessi nell'interesse dell stato vegeto-produttivo della pianta, della qualità dei frutti e della protezione dell'ambiente.
Si consiglia di distribuire gli azotati nel periodo compreso tra fine inverno e primavera per ridurre l'azione di lisciviazione esercitata dalle piogge e per renderli disponibili alle piante nel periodo della ripresa vegetativa; un secondo intervento è consigliabile ad allegagione avvenuta.
Nel caso della forzatura del limone, per la produzione estiva di frutti, la azotatura va praticata alla ripresa delle irrigazioni estive.
È consiglibile somministrare i concimi fosfo-potassici nella stagione delle piogge in modo da favorirne l'approfondimento.

La concimazione fogliare

Rappresenta una via di intervento molto efficace per integrare la concimazione ordinaria e in particolare per supplire alla carenza dei microelementi. Per correggere le carenze di zinco, manganese e magnesio si può ricorrere ad una o più irrorazioni a base di solfato di zinco, solfato di manganese e di nitrato di magnesio.
Per ovviare alla carenza di ferro si deve, invece, ricorrere alla somministrazione dell'elemento al terreno sotto forma di chelato, distribuito nel periodo primaverile.

La fertirrigazione

E' in grado di rendere più efficace e snella la pratica della concimazione. Si possono usare concimi solubili in acqua o concimi liquidi. In particolare, per la concimazione fosfatica, il glicerofosfato l'ortofosfato ed il fosfato monoammonico risultano idonei, mentre per la concimazione potassica si consiglia di utilizzare il nitrato di potassio. Il sistema irriguo localizzato consente un preciso dosaggio degli elementi nutritivi somministrati alla pianta e la loro distribuzione nella zona direttamente esplorata dalle radici, quindi, tale pratica si rende indispensabile quando si usa il sistema irriguo a goccia.


L'irrigazione

In linea generale negli ambienti agrumicoli italiani le perdite di acqua dal terreno per evaporazione e per traspirazione dalle piante non vengono adeguatamente compensate da idonei apporti pluviometrici. È perciò necessario integrare le risorse idriche attraverso l'irrigazione, con interventi stagionali che, in rapporto a molti fattori, in primo luogo all'andamento stagionale.
Le esigenze della pianta sono comunque variabili in relazione alle loro fasi fenologiche ed anche al periodo della stagione irrigua. Per tutte le colture agrumicole è necessario evitare carenze idriche nel periodo intercorrente fra la fioritura e la cascola di giugno, in quanto questa fase risulta estremamente critica per i possibili incrementi della cascola dei frutti. Successivamente, gli squilibri idrici incidono più o meno pesantemente sullo sviluppo dei frutticini e sulle loro caratteristiche qualitative.
Nella pratica irrigua è comunque necessario verificare l'idoneità all'irrigazione dell'acqua disponibile.In generale la valutazione della qualità dell'acqua d'irrigazione dipende da numerosi fattori. Tra questi si ricordano il tipo di terreno, il clima, la suscettibilità delle varietà e del portinnesto. Il principale criterio adottato per verificare la qualità dell'acqua è sostazialmente rappresentata dalla valutazione della quantita' e qualita' di sali in essa disciolti, espressa come conducibilità elettrica dell'acqua e come SAR (sodium adsorpion ratio).
Nel caso di irrigazione soprachioma è importante, inoltre, considerare i carbonati (ioneHCO3) CHE IN OGNI CASO NON DEVONO SUPERARE I 520 ppm.
Nella seguente tabella si riportano i limiti di pericolosità dell'acqua irrigua.

Grado di
utilizzazione
dell'acqua
Salinità
Cond. elettr.
(millimhos/cm)
SAR(1) CLORO
(ppm)
SODIO
(ppm)
BORO
(PPM)
Utilizzabile in
tutte le condizioni
< 0,75 < 4 < 140 < 69 < 0,5
Utilizzabile nella
maggior parte
delle condizioni
0,75 - 2.00 4 - 8 140-350 <69 0,5 - 1
Utilizzabile in
alcune condizioni
> 200 > 8 > 350

_

> 1

(1) SAR = Na+ / Ö Ca++ +Mg++ /2

Per pianificare un programma irriguo tecnicamente razionale è necessario considerare vari fattori: il tipo di terreno, la densita di impianti, la fisiologia della pianta e dei sistemi radicali, lo stadio vegetativo, l'intensità di evapotraspirazione (dati ricavati dal lettura della vasca evaporimetrica di classe A) e il fabbisogno idrico specifico della coltura.
Quantificando si consiglia di intervenire con volumi variabili dai 600 ai 1000 1/pianta e con turni variabili in funzione dell'andamento stagionale, della tipologia del terreno e del sistema irriguo adottato.
Per la scelta dei metodiirrigui si consigliano l'aspersione sottochioma e l'irrigazione localizzata a goccia (portate comprese fra i due e dieci l/ora alla pressione di 1 atmosfere ) o con microggetti (portate comprese fra i 20 e i 120 l/ora) entrambi sottochioma.


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